Frasi su fama

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema fama, essere, grande, mondo.

Frasi su fama

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“Cosa c'è da dire a proposito della fama? Tutti sanno il tuo nome: non sarai più solo.”

Tupac Shakur (1971–1996) rapper, attivista e attore statunitense

What of fame? Everybody knows your name: never again are you alone.
Senza fonte

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“Voglio i soldi, le donne, la fortuna e la fama: significa che finirò bruciando all'inferno mentre ardo nelle fiamme.”

Eminem (1972) rapper, attore e produttore discografico statunitense

Rock Bottom

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“Io non volevo manco fama, solo valvole di sfogo.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da Nel Teschio
Guilty

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“Non sei cattivo [Cristiano De André], sei proprio scemo!”

Fabrizio De André (1940–1999) cantautore italiano

Origine: Da Un talento perseguitato dalla fama del padre, Corriere della Sera, 10 luglio 2006.

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“Vuoi amare o vuoi solo la fama?”

Lady Gaga (1986) cantautrice e attivista statunitense

da LoveGame, n.º 2

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“Vivo come dovessi morire domani, morto di fama, morto sul palco, tutti voi sotto che alzate le mani.”

Gue Pequeno (1980) rapper italiano

da Oh Signore!
Fastlife mixtape vol. 3

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“Quest'uomo, meglio conosciuto sotto il nome di Tigre della Malesia, che da dieci anni insanguinava le coste del mar malese, poteva avere trentadue o trentaquattro anni.
Era alto di statura, ben fatto, con muscoli forti come se fili d'acciaio vi fossero stati intrecciati, dai lineamenti energici, l'anima inaccessibile a ogni paura, agile come una scimmia, feroce come la tigre delle jungla malesi, generoso e coraggioso come il leone dei deserti africani.
Aveva una faccia leggermente abbronzata e di una bellezza incomparabile, resa truce da una barba nera, con una fronte ampia, incorniciata da fuligginosi e ricciuti capelli che gli cavedano con pittoresco disordine sulle robuste spalle. Due occhi di una fulgidezza senza pari, che magnetizzavano, attiravano, che ora diventavano melanconici come quelli di una fanciulla, e che ora lampeggiavano e schizzavano come fiamme. Due labbra sottili, particolari agli uomini energici, dalle quali, nei momenti di battaglia, usciva una voce squillante, metallica, che dominava il rombo dei cannoni, e che talvolta si piegavano a un melanconico sorriso, che a poco a poco diventava un sorriso beffardo fino al punto di trovare il sorriso della Tigre della Malesia, quasi assaporasse allora il sangue umano.
Da dove mai era uscito questo terribile uomo, che alla testa di duecento tigrotti, non meno intrepidi di lui, aveva saputo in poco volger d'anni farsi una fama sì funesta? Nessuno lo avrebbe potuto dire. I suoi fidi stessi lo ignoravano, come ignoravano pure chi egli fosse.”

Le tigri di Mompracem

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“La fama è volubile, lo so. Regala gratificazioni e inconvenienti, io li ho sperimentati entrambi.”

Marilyn Monroe (1926–1962) attrice, cantante, modella e produttrice cinematografica statunitense

Origine: Marilyn, p. 356

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“La grande riputazione acquistatasi da Alaimo non potea non destar sospetti nell' animo dell' infante don Giacomo, precoce mirabilmente nella cattiveria, ed al quale bene appropriava il Muntaner il proverbio catalano: «Spina non punge se non nasce acuta (2)». Certamente contribuiva a renderlo sgradito all' infante e alla corte la superbia della moglie Macalda, la quale pare che molto potesse sull' oramai vecchio marito. Ella niegava di dare a Costanza il nome di regina; chiamavala «la madre di don Giacomo». In corte non andava quasi mai, o se qualche volta mostravasi era per fare sfoggio de' suoi vestiti di porpora e de' suoi ricchi adornamenti (3). Essendo incinta, come maggiore ad ogni legge, volle far soggiorno nel convento de Frati minori, che piacevale per l'amenità del luogo, e quivi partorì. Costanza andò a visitarla e fa sgarbatamenie ricevuta: si profferì col figlio a tenere al fonte battesimale il fanciullo: rispose la madre che temea il freddo dell' acqua gli nuocesse così piccino; e tre dì dopo lo fece battezzare dandolo a tenere ad uomini del popolo. Un' altra volta fu notato, che essendosi la regina, perché inferma, fatta portare su di una barella da Palermo al santuario di Morreale, l'indomani Macalda, ne inferma ne per cagione di divozione, si fece portare per le vie di Palermo in barella coperta di scarlatto, e di poi viaggiò in quella guisa da quella città fino a Nicosia, il che parve strana e superba cosa in quei tempi. Spiacque anco molto in corte, che viaggiando per l'isola 1 infante don Giacomo con iscorta di trenta cavalli, ella, che volle accompagnarlo, ne menasse seco trecento, e si arrogasse l'autorità di maestro giustiziere, ufficio stato conceduto al marito. Ne le parole raffrenava, e sappiamo che un dì disse al Loria, uomo alla corte devotissimo, e dell'autorità e fama di Alaimo invido e nemico: «Bel compenso ci rende il vostro re don Pietro! Noi lo chiamammo compagno e non re, ed egli, assumendo il dominio del regno, noi che siamo compagni tratta come servi (d)». Aggiungono gli storici a questi fatti palesi e certi altri oscuri e forse finti, cioè che Macalda facesse giurare il marito non darebbe consigli contro i Francesi, procurerebbe il loro ritorno in Sicilia (2). Queste femminili vanità ed intemperanze, se non cagionarono, sollecitarono la rovina di Alaimo, il quale avendo molto contribuito ad assicurare la corona di Sicilia a' reali di Aragona, dovea da costoro essere odiato, perché somiglianti beneficj si pagan sempre colla ingratitudine. Giacomo raduna segretamente in Trapani tutti i suoi fedeli e tutti i Catalani eh' erano ne' dintorni. Quivi egli chiama a sé Alaimo, gli espone i pericoli del regno se il padre non mandi solleciti aiuti : egli solo potrebbe ottener tutto: vada in Catalogna; le galere sono nel porto apparecchiate: salvi alla patria la libertà e al re la corona. Allora tutti i cortigiani circondano Alaimo, e lo priegano con grave istanza e lo sollecitano a partirsi. È li fissa in viso, comprende il suo stato, non vede scampo, risponde che andrà, e nel medesimo dì monta in nave e naviga verso Barcellona, ove Pietro lo accoglie onorevolmente, loda, promette e lo ritiene seco con segni di affetto non sì bene simulati che Alaimo dell' infingimento non s'accorgesse (4).”

Giuseppe La Farina (1815–1863) patriota e scrittore italiano

Vol VI: 1250-1314, Cap. LV Della rovina di Alaimo di Lentini e di sua moglie Macalda, pp. 303-304
Storia d'Italia narrata al popolo italiano

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“Mille e più tramonti dietro i fili del tram, ed una fama di sorrisi e braccia intorno a me”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

Strada facendo
Strada facendo

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“[…] bello di fama e di sventura | Baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.”

Ugo Foscolo (1778–1827) poeta italiano

da A Zacinto

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“Ho contato un centinaio di coglioni come te, in cerca di fortuna, pronti a bere piscia per un po' di fama.”

Dj Gruff (1968) disc jockey, beatmaker e rapper italiano

da Sucker Per Sempre RmX
O Tutto O Niente

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“In mezzo a tutti questi riflettori, prego che la fama non catturi la mia vita.”

Lady Gaga (1986) cantautrice e attivista statunitense

Live Paparazzi MTV Awards, 5 novembre 2009

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“[Su Brian May] Quando un uomo arriva ad usare la propria fama ed il proprio denaro per cercare, con coraggio e tenacia di migliorare il mondo in cui vive, dimostra di essere un vero fuoriclasse.”

Carlo Zannetti (1960) chitarrista, cantautore e scrittore italiano

Origine: Da Carlo Zannetti, storie di musicisti e di animali http://www.ilgazzettino.it/pay/pordenone_pay/carlo_zannetti_storie_di_musicisti_e_di_animali-2119838.html, Il Gazzettino (ed. Pordenone), 4 dicembre 2016.

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“La fama edificata sulla menzogna diviene presto uno spiacevole ostacolo. È facile indurre a credere una menzogna, ma è faticoso smontare il lavoro fatto.”

Mark Twain (1835–1910) scrittore, umorista, aforista e docente statunitense

Imprecazioni d'autore

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“Devo la mia fama solo a me stesso.”

Pierre Corneille (1606–1684) drammaturgo e scrittore francese
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“La fortuna si desidera e talvolta perfino si aiuta; la fama, bisogna sudarsela.”

Baltasar Gracián (1601–1658) gesuita, scrittore e filosofo spagnolo

da Fortuna e fama, p. 37
Oracolo manuale e arte di prudenza

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“[…] è cosa nota che la fama di molti predecessori è spesso causa di errori in molti successori.”

Averroè (1126–1198) filosofo, medico e matematico arabo

da prologo di Destructio

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“La fama è come un fiume che porta a galla le cose leggere e gonfie e manda a fondo quelle pesanti e massicce.”

Francesco Bacone (1561–1626) filosofo, politico e giurista inglese

Of Praise

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“Infatti la fama delle ricchezze e della bellezza è fugace e fragile, la virtù è considerata illustre ed eterna.”
Nam divitiarum et formae gloria fluxa atque fragilis est, virtus clara aeternaque habetur.

Gaio Sallustio Crispo (-86–-34 a.C.) storico romano in lingua latina e senatore della repubblica romana

La congiura di Catilina

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“Piedimonte d'Alife (Caserta)
Nelle pasticcerie hanno meritata fama le pietre del Torano.”

Luigi Veronelli (1926–2004) enologo e cuoco italiano

Origine: Campania, p. 163

“[Theodore Roethke] Aveva fama d'essere il migliore lettore di poesia in lingua inglese dopo Dylan Thomas…”

Citato in Giancarlo Vigorelli, La terrazza dei pensieri, Immordino Editore, 1967

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“Colledara è un villaggetto di poche case, posto sopra una delle più verdi e più ridenti colline che allietano la Valle di Monte Corno, o Gran Sasso d'Italia, dal lato che guarda l'Adriatico. Da quella parte, il Gran Sasso si mostra più maginificamente elevato e superbo. La sua altezza non è grande (2914 m), se lo si paragona, per esempio, a quella della più ardue cime delle Alpi; ma io non ho mai visto un monte che più faccia pompa della sua statura, e che avegli nell'animo più intensamente il senso della maestà e del sublime. L'altezza di altri monti famosi che io ho veduti, è ordinariamente preparata da molte colline e da potenti contrafforti, per modo che spesso le più ardite cime sembrano a primo sguardo poco elevate e al tutto indegne della loro fama. Ai piedi del Gran Sasso… dalla parte di Teramo e di Colledara, non si ha un'altezza maggiore di otto o novecento metri. Perciò si possono vedere, al di sopra della breve zona boscosa, circa duemila metri di nudo sasso, di color ferrigno, elevarsi impetuosi verso il cielo. La forma del monte è quasi quella di una mitra episcopale; ma a me non piace di paragonarlo a un oggetto senza vita: egli è vivo, e vede e sente; si leva gigante a capo della Valle, come il signore di essa, e, con l'ardua punta, scopre, dicono, fin la remota riva della Dalmazia. E par che si alzi sui piedi, e aderga la testa e le spalle per vegliare da lungi sull'antico e glorioso mare d'Italia, o meglio, per scoprire altri suoi fratelli lontani, soli degni dei suoi sguardi e del suo amore. Sembra a volte di vedergli gonfiare l'immenso petto roccioso dalla soddisfazione intima piena peer il proprio sublime aspetto, per l'aria purissima che gli è dato di godere, e per le mirabili cose che può perennemente scoprire e ammirare. Molti vedono nel suo dentato superbo profilo l'immagine di Napoleone, di quest'anima sublime, che, lasciate le misere forme umane, dov'era imprigionata, erra di vetta in vetta per trovare, nell'eternità delle rocce e dei dirupi, una forma che sia degna d'incarnare tutta la sua innata grandezza.”

Fedele Romani (1855–1910) scrittore, poeta e linguista italiano

da Colledara

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“Non penso assolutamente che il fatto di essere il chitarrista di una rock band famosa possa cambiare il modo in cui sono e in cui mi comporto. Sono cosciente della fama che hanno i Red Hot, ma non mi faccio spaventare facilmente. Poi magari finirò per distruggere stanze di alberghi, corrompere giovani ragazze, farmi tutti i tipi di droghe e spaccare chitarre sul palco.”

Josh Klinghoffer (1979) chitarrista, polistrumentista e produttore discografico statunitense

Origine: Citato in Marcello Marabotti, Red Hot Chili Peppers Intervista http://www.onstageweb.com/interviste/red-hot-chili-peppers-intervista/, Onstageweb.com, 6 dicembre 2011

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“Oggi mi esercito a ridere per una buona ora, per meritarmi la fama di scrittore gaio che hanno voluto darmi.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

18 febbraio 1901; Vergani, p. 180
Diario 1887-1910

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“La fama è la gloria venduta a saldo, con gli sconti di fine stagione.”

Gesualdo Bufalino (1920–1996) scrittore

Origine: Il malpensante, Dicembre, p. 138

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“La penna di Lope si lascia indietro la Fama.”

Tirso De Molina (1579–1648) religioso, drammaturgo e poeta spagnolo

citato in Rubio 1973

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“Lionello: Affé mia, avete perduto la ferula, perché lo «spettegolatoio» pubblico è già occupato!
Barrildo: Come vi è andata a Salamanca?
Lionello: Storia lunga da raccontare.
Barrildo: Sarete diventato un Bartolo!
Lionello: Nemmeno un barbiere! Come vi dicevo, è cosa ben nota in questa facoltà quello che vi riferisco.
Barrildo: Mi sembra che abbiate tratto molto profitto dagli studi.
Lionello: Ho cercato di imparare quello che più importa.
Barrildo: Da quando escono tanti libri per le stampe, non c'è nessuno che non presuma di saper tutto.
Lionello: È appunto per questo, a mio parere, si sa ancor meno, poiché l'eccesso di nozioni genera confusione e risolve in vana schiuma i tentativi di sapere, sicché persino chi è più avvezzo a leggere si sente confondere a vedere tante pagine stampate. Io certamente non nego che l'arte della stampa abbia permesso a mille ingegni di distinguersi dalla massa dei ciarloni, e che custodisce quasi in luogo sacro le sue opere, poesie al riparo dalle offese del tempo, il quale poi le distribuisce e le classifica. Questa invenzione si deve a Gutemberg, um famoso tedesco di Magonza, la cui fama supera ogni altro valore. Tuttavia molti che ebbero idee degne di considerazione, le persero proprio per aver dato alle stampe le loro opere, senza contare che molti stamparono sciocchezze dandosi arie di sapienti, mentre altri, vittime di bassa invidia, scrissero indegne insulsaggini e le mandarono in giro per il mondo, stampate, sotto il nome di coloro che essi odiavano.
Barrildo: Non sono di codesta opinione.
Lionello: È fatale che l'ignorante si vendichi del letterato.
Barrildo: La stampa è una cosa molto importante, Lionello!
Lionello: Il mondo è rimasto per molti secoli privo di essa! Né vediamo nel secolo presente personalità eccelse come quelle di un san Gerolamo o di un sant'Agostino…
Barrildo: Lasciamo codesto discorso, e accomodatevi, ché mi parete stanco.”

Atto II, scena II, p. 30-31.
Fuenteovejuna

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“Io sono migliore della mia fama.”

Friedrich Schiller (1759–1805) poeta, filosofo e drammaturgo tedesco

da Maria Stuarda, atto III, scena 4

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“La fama non è pianta che cresca su suolo mortale.”

John Milton (1608–1674) scrittore e poeta inglese

da Licida

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“La tanto bramata fama è quasi sempre una prostituta incoronata.”

Honoré De Balzac (1799–1850) scrittore, drammaturgo e critico letterario francese

Le illusioni perdute

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“È assai facile farsi cattiva fama, perché il male è sempre credibile e si fatica molto a cancellarlo.”

Baltasar Gracián (1601–1658) gesuita, scrittore e filosofo spagnolo

da Prevenire le voci maligne, p. 72
Oracolo manuale e arte di prudenza

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“La fama non merita tutta la fama che ha.”

Jean Paul (1763–1825) scrittore e pedagogista tedesco

Setteformaggi

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“[A Vittorio Alfieri] E tu nemica | la sorte avesti pur: ma ti rimbomba | fama che cresce e un dì fia detta antica.”

Giacomo Leopardi (1798–1837) poeta, filosofo e scrittore italiano

Origine: Da Letta la vita dell'Alfieri scritta da esso.

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“Il mezzo più efficace di ottener fama è quello di far creder al mondo di esser già famoso.”

Giacomo Leopardi (1798–1837) poeta, filosofo e scrittore italiano

4153, Bologna, 21 novembre 1825; 1898, Vol. VII, p. 80

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“[…] ventosa gloria è il cercar fama dalla splendidezza delle parole.”

Francesco Petrarca (1304–1374) poeta italiano autore del Canzoniere

dalla Lettera ai posteri, in Del disprezzo del mondo, dialoghi tre, prima versione italiana del rev. prof. Giulio Cesare Parolari, coi tipi di Luigi di Giacomo Pirola, Milano 1857

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