Frasi su fianco
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“È meglio combattere al fianco di pochi virtuosi contro tutti i malvagi piuttosto che al fianco di molti malvagi contro pochi virtuosi.”

Antistene (-444–-365 a.C.) filosofo greco antico

Origine: Citato in 2005, VI, 12.

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Al tuo fianco, deve essere un posto limitato. Rigorosamente limitato.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

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“Mi è impossibile cingere i fianchi di una ragazza con il mio braccio destro e serrare il suo sorriso nella mia mano sinistra, per poi tentare di studiare i due oggetti separatamente. Allo stesso modo, non ci è possibile separare la vita dalla materia vivente, ma tutto che possiamo studiare è la sola materia vivente e le sue reazioni. Inevitabilmente, studiando la materia vivente e le sue reazioni, studiamo la vita stessa.”

Albert Szent-Györgyi (1893–1986) scienziato

Variante: Mi è impossibile cingere i fianchi di una ragazza con il mio braccio destro e serrare il suo sorriso nella mia mano sinistra, per poi tentare di studiare i due oggetti separatamente. Allo stesso modo, non ci è possibile separare la vita dalla materia vivente, allo scopo di studiare la sola materia vivente e le sue reazioni. Inevitabilmente, studiando la materia vivente e le sue reazioni, studiamo la vita stessa.

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“Quell'altro che ne' fianchi è così poco, | Michele Scotto fu, che veramente | de le magiche frode seppe 'l gioco.”

Dante Alighieri (1265–1321) poeta italiano autore della Divina Commedia

Virgilio: XX, 115-117

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“[Cesena] E quella cu' il Savio bagna il fianco, | così com' ella sie' tra 'l piano e 'l monte, | tra tirannia si vive e stato franco.”

Dante Alighieri (1265–1321) poeta italiano autore della Divina Commedia

Dante: XXVII, 52-54

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“Avete sentito di quel folle uomo che accese una lanterna alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: "Cerco Dio! Cerco Dio!". E poiché proprio là si trovavano raccolti molti di quelli che non credevano in Dio, suscitò grandi risa. "È forse perduto?" disse uno. "Si è perduto come un bambino?" fece un altro. "Oppure sta ben nascosto? Ha paura di noi? Si è imbarcato? È emigrato?" – gridavano e ridevano in una gran confusione. L'uomo folle balzò in mezzo a loro e li trapassò con i suoi sguardi: "Dove se n'è andato Dio? – gridò – ve lo voglio dire! L'abbiamo ucciso – voi e io! Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto? Come potemmo vuotare il mare bevendolo fino all'ultima goccia? Chi ci dette la spugna per strofinare via l'intero orizzonte? Che mai facemmo per sciogliere questa terra dalla catena del suo sole? Dov'è che si muove ora? Dov'è che ci moviamo noi? Via da tutti i soli? Non è il nostro un eterno precipitare? E all'indietro, di fianco, in avanti, da tutti i lati? Esiste ancora un alto e un basso? Non stiamo forse vagando come attraverso un infinito nulla? Non alita su di noi lo spazio vuoto? – Non si è fatto piú freddo? Non seguita a venire notte, sempre piú notte? Non dobbiamo accendere lanterne la mattina? Dello strepito che fanno i becchini mentre seppelliscono Dio, non udiamo ancora nulla? Non fiutiamo ancora il lezzo della divina putrefazione? Anche gli dèi si decompongono! Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso! Come ci consoleremo noi, gli assassini di tutti gli assassini? Quanto di piú sacro e di piú possente il mondo possedeva fino ad oggi si è dissanguato sotto i nostri coltelli – chi detergerà da noi questo sangue? Con quale acqua potremmo lavarci? Quali riti espiatòri, quali sacre rappresentazioni dovremo noi inventare? Non è troppo grande, per noi, la grandezza di questa azione? Non dobbiamo anche noi diventare dèi, per apparire almeno degni di essa? Non ci fu mai un'azione piú grande – e tutti coloro che verranno dopo di noi apparterranno, in virtú di questa azione, ad una storia piú alta di quanto mai siano state tutte le storie fino ad oggi!". A questo punto il folle uomo tacque, e rivolse di nuovo lo sguardo sui suoi ascoltatori: anch'essi tacevano e lo guardavano stupiti. Finalmente gettò a terra la sua lanterna che andò in frantumi e si spense. "Vengo troppo presto" proseguí "non è ancora il mio tempo. Questo enorme evento è ancora per strada e sta facendo il suo cammino – non è ancora arrivato fino alle orecchie degli uomini. Fulmine e tuono vogliono tempo, il lume delle stelle vuole tempo, le azioni vogliono tempo, anche dopo essere state compiute, perché siano viste e ascoltate. Quest'azione è ancor sempre piú lontana dagli uomini delle stelle piú lontane – eppure son loro che l'hanno compiuta!". – Si racconta ancora che l'uomo folle abbia fatto irruzione, quello stesso giorno, in diverse chiese e quivi abbia intonato il suo Requiem aeternam Deo. Cacciatone fuori e interrogato, si dice che si fosse limitato a rispondere invariabilmente in questo modo: "Che altro sono ancora queste chiese, se non le fosse e i sepolcri di Dio?".”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

125; 2007

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“Scoppiamo dal ridere al solo vedere fianco a fianco l'uomo e il mondo, separati dalla sublime pretesa della paroletta e.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

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“[Cercavo] una giovane donna che passeggiasse al mio fianco in modo da risollevare la mia senescente libido e da farmi uscire il fumo dalle orecchie.”

Groucho Marx (1890–1977) comico

spiegando perché avesse scelto Marilyn Monroe per il film Una notte sui tetti
Origine: Citato in Mike Evans, Marilyn (Marilyn Handbook, MQ Publications Limited, 2004), traduzione di Michele Lauro, Giunti Editore, 2006. ISBN 880904634X

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“Nella mia vita ho incontrato donne di grande forza. Non potrei vivere senza una donna al mio fianco. Sono solo un pezzo d'un essere bicefalo e bisessuato, che è il vero organismo biologico e pensante.”

Italo Calvino (1923–1985) scrittore italiano

Origine: Dall'intervista di Ludovica Ripa di Meana, Se una sera d'autunno uno scrittore, L'Europeo, 17 novembre 1980.

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“Ricorda come Gesù fu condotto del deserto e vi rimase quaranta giorni digiunando? Poi, quando fu affamato, il demonio gli si avvicinò e gli disse: "Se sei figlio di Dio, ordina che questi sassi siano trasformati in pani". Ma Gesù resisté alla tentazione. Il demonio allora lo collocò su una guglia del tempio: "Se sei figlio di Dio, buttati giù". Gli angeli infatti vegliavano su di lui e l'avrebbero sorretto. Ma Gesù seguitò a resistere. Il demonio lo condusse su un'alta montagna, gli mostrò tutti i regni del mondo e gli disse che glieli avrebbe dati se si fosse prosternato ai suoi piedi per adorarlo. Ma Gesù disse: "Va' via di qui, Satana". Così finisce la storia secondo il semplice e buon Matteo. Ma c'è un seguito. Il diavolo, che era molto astuto, tornò da Gesù e gli disse: "Se accetterai la vergogna e il disonore, le frustate, una corona di spine e la morte sulla croce salverai la razza umana, giacché l'amore più grande che un uomo possa provare è quello che gli fa sacrificare la vita per i suoi amici". Gesù cadde. E il diavolo rise fino a farsi scoppiare i fianchi: prevedeva il male che gli uomini avrebbero commesso in nome del loro Redentore.»
Isabel mi guardava indignata.
«Dove mai l'ha scovata questa storia?»
«In nessun posto. L'ho inventata lí per lí.»
«È un'idiozia, una bestemmia.»
«Volevo solo farle capire che il sacrificio di sé è una passione così prepotente da fare impallidire, al confronto, perfino la fame e la lussuria. Avvolge e conduce alla distruzione le sue vittime nella più alta affermazione della loro personalità. L'oggetto non conta: può essere degno o indegno. Nessun vino è tanto inebriante, nessun amore così rovente, nessun vizio così attraente. Mentre si sacrifica, un uomo è per un momento più grande di Dio, giacché, infinito e onnipotente com'è, come può Dio sacrificarsi? Nel migliore dei casi può solo sacrificare l'unico suo figlio.”

Maugham a Isabel: cap. V, 4
Il filo del rasoio

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“Mentre scendevamo mi disse: "Oh, deve stare attento, l'entrata è un po' scomoda". "Lo so, grazie," risposi. Questa storia cominciava ad annoiarmi. […] Diedi un colpo alla porta di pesante tela e mi lanciai attraverso con decisione. Naturalmente inciampai sul gradino, volai per aria e, prima di rendermi conto di cosa fosse successo, mi ritrovai con i denti ben conficcati tra una lampadina rossa e una blu in mezzo alle luci della ribalta. Stavo recitando in un teatro molto capiente, il che significa che qualunque sia la reazione degli spettatori arriva con la forza di un tuono a chi sta davanti a loro sul palcoscenico. Il volume di quella reazione specifica mi rintronò per un secondo o due. Mi rimisi in piedi in qualche modo, spolverandomi un po' i vestiti e stetti fermo per un attimo a scrutare il pubblico; poi mi girai e gettai uno sguardo a Ruby Miller che era sufficientemente professionista da non muovere un capello. Tornai a guardare il pubblico con aria supplichevole, ma non sembrava intenzionato a rinunciare così facilmente alla più grande risata del secolo. Nei molti anni trascorsi da allora a oggi ho recitato con gioia in numerose commedie […] Mi sono illuso di poter generalmente conquistare il livello di risate che io o la situazione comica meritavamo, ma ho sospirato invano; mai, proprio mai, nella mia vita ho sentito un suono così esplosivo e alto come il gioioso clamore sollevato da quel pubblico. Tutte le volte che ho pensato di avere motivo per essere soddisfatto di me stesso, il ricordo della mia prima entrata su un palcoscenico professionale ha immediatamente ristabilito il mio senso di equilibrio. Avanzai con aria miserevole sul palcoscenico verso Ruby e sedetti al suo fianco sul divano, lasciando che lei, con il suo fantastico senso della sincronizzazione, da grande esperta, facesse smettere quelle risate. […] Finalmente la mia parte sulla scena si concluse, mi alzai, mi chinai a baciare la mano a Ruby e uscii, questa volta evitando il gradino, piacevolmente accompagnato da un breve, allegro scoppiettio di applausi da parte di quel generosissimo pubblico. Al che mi montai la testa, in un allarmante risorgere di presunzione.”

Laurence Olivier (1907–1989) attore e regista britannico

Origine: Confessioni di un peccatore, pp. 36-37

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“[Da una conferenza femminista di Giraudoux tenuta alla vigilia dell'ultima guerra] Per gli uomini è dunque arrivato il momento di ammettere la loro sconfitta? Non saprei, quello che so è che essi avevano sempre allontanato la dura ammissioni che le donne fossero uguali, se non superiori, nei campi di azione che essi si erano riservati. Gli uomini avevano messo la donna in posizione subordinata facendola serva, o in posizione troppo superiore facendola dea. Mai l'avevano ammessa alla parità. Quando un'armata di greci fu battuta dalle parti della Tracia da un'armata di donne, gli uomini di allora inventarono le Amazzoni; essi escogitarono che quelle donne fossero semidee e che conducessero una esistenza favolosa. Quando Giovanna D'arco salvò la Francia, i suoi nemici la fecero un'indemoniata, e i suoi partigiani un'arcangelo, ma nessuno ebbe mai l'idea che essa potesse essere semplicemente una donna. Per Semiramide, per Cleopatra l'uomo se l'è cavata attribuendo ad esse una grande bellezza. Quelle donne erano forse brutte. Cleopatra era certamente brutta, ma tutte e due erano dotate di genio politici. Eppure l'uomo ha nascosto il loro genio dietro una bellezza che non esisteva per togliersi d'impaccio. Ora però non è più possibile ricorrere ad espedienti del genere. Ora è giocoforza ammettere che le donne, quando s'impadroniranno del potere, non sarà perché posseggono dei nasi perfetti e dei fianchi possenti o perché hanno venduto l'anima al diavolo, ma perché esse sono dotate per il comando e il governo della società come gli uomini. Come gli uomini e forse anche più di essi.”

Jean Giraudoux (1882–1944) scrittore e commediografo francese

citato in Illustrazione Igea, 1961
Citazioni di Jean Giraundoux

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“Zoppica così bene che coloro che le camminano a fianco sembrano storpi.”

Elias Canetti (1905–1994) scrittore, saggista e aforista bulgaro

La provincia dell'uomo

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“Davanti l'uomo, dietro l'imprenditore, di fianco l'infermiera coi tranquillanti!”

Walter Fontana (1957) umorista, sceneggiatore e scrittore italiano

Senza fonte, Citazioni da Mai dire Gol

“Carcarlo Pravettoni, davanti l'uomo, di dietro il manager, e di fianco l'infermiere con le siringhe.”

Walter Fontana (1957) umorista, sceneggiatore e scrittore italiano

Senza fonte, Citazioni da Mai dire Gol

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“Ella' assale ogni cuore appassionato | che ama la bellezza | con sguardi come frecce e spade indiane. || Ella prende con mano | soffice e lieve, come seta pura, | profumata con nadd e muschio in briciole. || Quando guarda, con gli occhi fondi scruta | di una gazzella giovane, | ed al suo sguardo è proprio | dell'antimonio il nero. || Le adornan gli occhi seduzione | ed un mortale incanto; | circondano i suoi fianchi lo stupore | e una bellezza senza paragoni. || È snella ma non ama ciò che amo, | e con sincerità | i patti non rispetta.”

Ibn Arabi (1165–1240) filosofo, mistico e poeta arabo

XXII, ss. 5-9; 2008
L'interprete delle passioni
Origine: Si tratta di Niẓām ʿAyn al-Shams waʾl-bahāʾ, giovane donna che il poeta afferma di aver conosciuto durante un pellegrinaggio alla Mecca. Niẓām vuol dire Armonia; ʿAyn al-Shams waʾl-bahāʾ invece Occhio del Sole e dello Splendore, molti critici sostengono che la donna sia una finzione del poeta.

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“Il re le disse allora: «Giovanna, vorreste fare una dichiarazione su ciò che vi si domanda, qui, in presenza dei consiglieri?» Rispose di sì, esprimendosi con queste parole, od altre simili: quando era scontenta in qualche maniera, poiché non era creduta su ciò che diceva da parte di Dio, si ritirava in disparte e pregava Dio, lamentandosi con lui che i suoi interlocutori non la credevano facilmente; una volta terminata la preghiera, udiva allora una voce dirle: «Figlia di Dio, va', va', va', sarò al tuo fianco, va'» e quando udiva questa voce, gioiva immensamente, desiderando rimanere in quello stato; e, ciò che è ancor più notevole, ripetendo le parole delle sue voci aveva degli slanci meravigliosi, levando gli occhi al cielo.
Le roi lui dit alors: «Jeanne, vous plairait-il bien de faire une déclaration sur ce qu'il demande, ici, en présence des assistants?»”

Jean de Dunois (1402–1468)

Elle répondit au roi oui, et s'exprima en ces termes, ou en d'autres semblables : quand elle était mal contente de quelque manière, parce qu'on ne la croyait pas en ce qu'elle disait de la part de Dieu, elle se tirait à part et priait Dieu, se plaignant à lui de ce que ses interlocuteurs ne la croyaient facilement ; et une fois sa prière à Dieu faite, elle entendait alors une voix lui dire : «Fille Dé, va, va, va, je serais à ton aide, va» ; et quand elle entendait cette voix, elle se réjouissait fort, et désirait en outre rester toujours dans le même état ; et, ce qui est encore plus fort, en répétant les paroles de ses voix elle avait des élans de joie admirables, en levant les yeux vers le ciel.
Origine: Letteralmente: «su ciò chegli domanda»; il riferimento è a Cristophe d'Harcourt.
Origine: Dagli atti del Processo di Riabilitazione; citato in Procès de réhabilitation – Déposition de Jean d'Orléans, comte de Dunois http://www.stejeannedarc.net/rehabilitation/dep_dunois.php, SteJeannedArc.net.

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“[Riferendosi a Marco Materazzi] Io penso che lui sia un bel giocatore, ha giocato un ottimo Mondiale, segnando anche una rete in finale. C'è chi lo ama e chi lo odia. Da parte mia posso dire che non mi siederò mai a mangiare al suo fianco.”

Patrick Vieira (1976) calciatore, allenatore di calcio e dirigente sportivo senegalese

Origine: Citato in Vieira: "Non mangerò mai insieme a Materazzi" http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2007/08_Agosto/19/vieira.shtml, Gazzetta.it, 19 agosto 2007.

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“Una ripida discesa, che si prolunga sul fianco del dirupo, ci conduce al fondo della vallata del torrente che sbocca alla Marina di Catanzaro. All'inizio di questo pendìo un gruppo di platani secolari, dal tronco marmorato, offrirebbe ai paesaggisti magnifici modelli per degli studi di alberi. Avvezzo alla abitudini del paese, io non stupisco né mi spavento di vedere il nostro cocchiere spingere le sue bestie a gran corsa nella discesa; so già per esperienza che i cavalli calabresi hanno il piede di una sicurezza mirabile, e sono abituati a scendere a tutto galoppo i più forti pendii, girando con una precisione meravigliosa nelle curve più brusche della strada, quando s'immaginerebbe che il loro slancio stia per trascinarli nell'abisso. In fondo alla vallata lasciamo sulla destra, a un centinaio di metri di distanza, una vasta chiusa di aranci e di altri alberi fruttiferi, perfettamente irrigua, di una vegetazione meravigliosa, circondata da tutti i lati da rocce a picco bruciata dal sole e coperte da cactus, di agavi e aloe. Questa chiusa passa per una delle meraviglie dei dintorni di Catanzaro; è uno dei siti in cui si conducono i forestieri. La si chiama il Paradiso, e tal nome è ben dato, perché è un vero paradiso di frescura e di ridente vegetazione, una deliziosa solitudine, nella quale è possibile credersi isolato dal resto del mondo.”

François Lenormant (1837–1883) assiriologo e numismatico francese

Origine: La Magna Grecia. Paesaggi e storia, La Calabria (vol. III), pp. 8-9

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“Non riesco a pensare ad un'area dove le cose siano migliorate negli ultimi cinque anni. Una delle cose che mi preoccupano è la certezza con cui l'amministrazione Bush è convinta che Dio sia al loro fianco e che loro stiano seguendo un piano molto dettagliato.”

Madeleine Albright (1937–2022) politica statunitense

Origine: Dall'intervista di Zvika Krieger, The Last Word: Madeleine Albright, Newsweek International, 24 luglio 2006; riportata in Msnbc.msn.com https://web.archive.org/web/20060822020542/http://www.msnbc.msn.com/id/13879417/site/newsweek/.

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“Guardate l'idrogeno tacere nel mare | guardate l'ossigeno al suo fianco dormire.”

Fabrizio De André (1940–1999) cantautore italiano

da Un chimico, n.° 7

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“Chi ha amore in seno sempre ha i sproni in fianco.”

Bernardo Dovizi da Bibbiena (1470–1520) cardinale e drammaturgo italiano

Samia: atto II, scena VII
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Variante: Chi ha amore in seno sempre ha i sproni in fiance.

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“Non sono né matto né speciale, ho sul fianco il tuo pugnale ma ammazzarmi ce ne vuole.”

Niccolò Agliardi (1974) cantautore italiano

da Secondo te? n. 7
Da casa a casa

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“[Subito dopo aver lasciato l'EA] Nei miei 12 anni di lavoro alla EA ho avuto il piacere di lavorare al fianco di alcuni dei più brillanti e talentuosi sviluppatori di giochi dell’industria e mi aspetto di lavorare con loro in futuro.”

Will Wright (1960) autore di videogiochi e informatico statunitense

Origine: Citato in Federico Cella, Will Wright e lo stupido fun club http://vitadigitale.corriere.it/2009/04/09/will_wright_e_lo_stupido_fun_c/, Corriere.it, 9 aprile 2009.

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“Sole, pioggia, neve e tempesta, sui tuoi capelli, su quello che hai visto, e braccia per tenere e fianchi per ballare.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Il peso della valigia, n. 9
Arrivederci, mostro!

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“Giusta è l'obbedienza sino a quando il maestro fa il bene, ma quando vuol costringere Dio all'ingiustizia, allora dobbiamo abbandonarlo e metterci al fianco di chi è nel giusto.”

Freidank poeta vagante in medio alto tedesco del XIII secolo, originario della Germania meridionale, di probabile origine sveva,…

citato in Giosuè Musca, CROCIATA http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Federiciana/VOL01/FEDERICIANA_VOL01_000144.xml, Enciclopedia Federiciana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani