Frasi su lavoro
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“Per comprare occorre lavorare e spesso nemmeno basta, Mussolini può essere un lavoro?”

Giorgio Falco (1967) scrittore italiano

La gemella H

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“Non ho mai preso le rockstar ad esempio | sono un mix di lavoro e talento | il primo è il 70% per davvero.”

Rayden (1985) rapper e beatmaker italiano

da L'uomo senza qualità, n. 1
L'Uomo Senza Qualità

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“Fu, credo, una sera di primavera del 1951 che timidamente si affacciò fra noi un giovane dall'aria timida Bartolo, se interrogato, parlava solo di una guerra alle spalle, di una possibilità di trovar lavoro a Milano Ma non diceva nulla di più.”

Giacinto Spagnoletti (1920–2003) critico letterario, poeta e romanziere italiano

Origine: Citato in Sebastiano Grasso, Cattafi, il poeta che somigliava a Hemingway https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2007/maggio/23/Cattafi_poeta_che_somigliava_Hemingway_co_7_070523061.shtml Corriere della Sera, 23 maggio 2007, p. 19.

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“L'Europa non può fare il lavoro duro al posto vostro. Siete soltanto voi, la nazione ucraina, il governo e il parlamento che può portare avanti il duro lavoro di riformare l'Ucraina, per rendere l'Ucraina una paese più benestante e più equo.”

Donald Tusk (1957) politico polacco

Origine: Citato in Ucraina-Ue: nessuna missione di pace europea nell'Est http://it.euronews.com/2015/04/27/ucraina-ue-nessuna-missione-di-pace-europea-nell-est/, Euronews.it, 27 aprile 2015.

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“È un sogno per un regista vedere 3mila persone che diventano un cuore solo nel guardare il tuo lavoro.”

Tommy Lee Jones (1946) attore statunitense

Origine: Citato in Arianna Finos e Chiara Ugolini, Il neorealismo? Una grande lezione http://trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/il-neorealismo-una-grande-lezione/291303, repubblica.it, 21 maggio 2005.

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“Ella vorrà molto bene ad Emil Dürr per la sua distinzione e il suo amore, e sarà assai sconvolta per la sua morte precoce, ma il nucleo del suo matrimonio ella lo vede così: «…che si è creati per ciò che Dio vuole e non per ciò che io voglio. […]» (G 241). Il secondo matrimonio con Werner Kaegi si presentò, nonostante l'«intensissima riflessione» (G 296), nuovamente in una specie di sorpresa (G 298), nuovamente la parte principale fu quella della compassione: «Avevo in modo del tutto impersonale l'impressione che lui avesse bisogno di una donna. E vorrebbe il bene, ma è così insicuro nella vita. All'idea che ha bisogno di me come donna non sono mai arrivata» (G 297). E un po' dopo: «Egli aveva bisogno di una donna; e se già mi ama, perché non dovrebbe avere me? E poi ci sono i figli (dal primo matrimonio di Emil)…» (G 299). L'unione a dispetto di un vero affetto non sarà molto facile. Il matrimonio non viene consumato, così che più tardi A. potrà fare il voto di verginità. Ma senza l'amichevole ospitalità di Werner Kaegi non sarebbero mai stati possibili il mio lavoro con A. e poi la mia dimora in Münsterplatz.”

Hans Urs Von Balthasar (1905–1988) presbitero e teologo svizzero

Origine: "G" sta per Geheimnis der Jugend, la seconda autobiografia di Adrienne, qui citata da Balthasar con i numeri di pagina dell'edizione originale (vol. VII delle opere postume, 1966).
Origine: Il nostro compito, pp. 24-25

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“Osserva la creazione: alberi, uccelli, erba, animali… Sai una cosa? Tutta la creazione è colma di gioia. Tutta la creazione è felice! Si, lo so: c'è sofferenza, dolore, crescita, declino, vecchiaia e morte. Si, tutto ciò sta nella creazione, ma se voi comprendeste cosa realmente significa felicità! Solo l'essere umano ha sete, solo il cuore umano è inquieto. Non è strano? Perché l'essere umano è infelice e cosa si può fare per trasformare questa tristezza in gioia? Perché gli uomini sono tristi? Perché hanno idee distorte e atteggiamenti sbagliati. La prima idea distorta che gli uomini hanno è che gioia equivalga a euforia, sensazioni di piacere, divertimento. Con questa idea in testa gli uomini vanno in cerca di droghe e stimolanti, e finiscono con l'essere depressi. […] La seconda idea distorta consiste nel pensare che possiamo raggiungere la nostra felicità, che possiamo fare qualcosa per afferrarla. […] La terza e forse più determinante idea distorta sulla felicità consiste nel ritenere che essa si trovi fuori di noi, nelle cose esterne, nelle altre persone. «Cambio lavoro, così forse sarò felice»; oppure: «Cambio casa, mi sposo con un'altra persona…, così forse sarò felice», ecc. La felicità non ha nulla a che vedere con l'esterno. In genere si crede che i soldi, il potere, la rispettabilità possano rendere felici. Di fatto però non è così.”

Anthony de Mello (1931–1987) gesuita e scrittore indiano

Istruzioni di volo per aquile e polli

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“Nelle prime fasi della rivoluzione industriale, gli animali venivano usati come macchine. E altrettanto si faceva con i bambini. Più tardi, nelle cosiddette società post-industriali, gli animali vengono trattati come materia prima. I capi di bestiame destinati all'alimentazione vengono lavorati alla stregua di prodotti industriali. […] Questa riduzione dell'animale […] fa parte dello stesso processo che ha ridotto gli uomini a isolate unità di produzione e consumo. In effetti, durante questo periodo l'atteggiamento nei confronti degli animali spesso prefigurava quello nei confronti dell'uomo. La visione meccanica della capacità lavorativa animale fu in seguito applicata a quella degli uomini. F. W. Taylor, che sviluppò il "taylorismo" studiando il rapporto tempo-moto e la gestione "scientifica" del lavoro industriale, sosteneva che il lavoro dovesse essere «così stupido» e così flemmatico da rendere [il lavoratore] «più simile, per struttura mentale, al bue che a qualsiasi altra specie». Pressoché tutte le moderne tecniche di condizionamento sociale si basano su esperimenti condotti sugli animali. E lo stesso vale per i cosiddetti test attitudinali. Oggi comportamentisti come Skinner rinchiudono il concetto stesso di uomo entro il perimetro di ciò che ricavano dai loro esperimenti di laboratorio sugli animali.”

John Berger (1926–2017) critico d'arte, scrittore e pittore inglese

Perché guardare gli animali?, pp. 12-13
Sul guardare

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“Le idee arrivano nei modi più impensati. Basta tenere gli occhi aperti. Qualche volta sul set capitano dei piccoli incidenti che mettono in moto l'immaginazione. Durante le riprese dell'episodio pilota dei Segreti di Twin Peaks, nella nostra troupe c'era un arredatore di nome Frank Silva. Mai e poi mai sarebbe dovuto comparire nella serie. Mentre giravamo alcune scene nella casa di Laura Palmer, Frank stava spostando dei mobili nella camera da letto della ragazza. Io mi trovavo nell'ingresso, sotto un ventilatore a soffitto. Una donna disse: "Frank, non spostare il cassettone davanti alla porta in quel modo. Non chiuderti dentro." Ebbi così una visione di Frank nella stanza. Lo raggiunsi di corsa e gli domandai: "Sei un attore?". Rispose: "Guarda caso sì", perché a Los Angeles sono tutti attori. Forse al mondo lo sono tutti. Così dissi: "Frank, in questa scena ci sarai tu". Girammo tre panoramiche della camera, due senza e una con Frank accucciato e immobile ai piedi del letto. Non avevo idea però di cosa significasse o a che cosa servisse questa scena. Di sera scesi al piano inferiore, stavamo girando la scena in cui la madre di Laura Palmer è sdraiata sul divano. Annientata dal dolore e dalla disperazione. Improvvisamente, vede qualcosa con l'occhio della mente e scatta a sedere di colpo, urlando. Sean, il cineoperatore, doveva manovrare la cinepresa e seguire il volto della donna mentre si alzava all'improvviso. Mi parve che avesse fatto un ottimo lavoro. Così dissi: "Stop! Perfetto, stupendo!". Sean dissentì: "No, per niente". "Perché?" "C'era qualcuno riflesso nello specchio." "Chi?" "Frank."”

Sono incidenti che capitano e mettono in moto l'immaginazione. Da cosa nasce cosa e se lasci fare ne nascerà un'altra completamente diversa.
In acque profonde

“Esiste lo stile Juve, esiste la mentalità della Juve. Solo giocando lì capisci che significa, uno stile vincente che ti fa essere sempre lì tra le prime. Per organizzazione e cultura del lavoro si vede la differenza ed è giusto che poi vinca chi è organizzato meglio, chi fa il miglior calcio e ha le strutture più adatte.”

Giuliano Giannichedda (1974) dirigente sportivo e ex calciatore italiano

Citato in Giorgio Marota, Esclusiva. Giannichedda: "Lazio, gioca come sai e non avrai problemi. Biglia decisivo, mi rivedo in Cataldi" http://www.lazionews.eu/2015/10/04/esclusiva-giannichedda-lazio-batti-il-frosinone-e-torna-grande-il-nuovo-giannichedda-dico-cataldi/, Lazio News, 3 ottobre 2015

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“In Europa un attore è un artista. Ad Hollywood, se non lavora è un nullatenente.”

Anthony Quinn (1915–2001) attore statunitense

citato in Leslie Halliwell, Hallywell's Filmgoer's Companion – HarperCollins, Londra, 1984

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“[Su Stephan Lichtsteiner] Sono felice di averlo in Nazionale, meno male che c'è. Ormai ha raggiunto un livello top al mondo. Fa un lavoro difensivo straordinario, gioca a ritmi alti contro tutti. È un grandissimo.”

Ottmar Hitzfeld (1949) allenatore di calcio e ex calciatore tedesco

Origine: Dall'intervista Hitzfeld: "Inler, Behrami e Lichtsteiner top, ora seguo Morganella" http://www.tuttomercatoweb.com/?action=read&id=397147, Tuttomercatoweb.com, 5 novembre 2012

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“Le donne non hanno un passato, una storia, una religione, non hanno come i proletari una solidarietà di lavoro e di interessi, tra loro non c'è neanche quella promiscuità nello spazio che fa dei negri d'America, degli ebrei dei ghetti, degli operai di Saint-Denis o delle officine Renault una comunità. Le donne vivono disperse in mezzo agli uomini, legate ad alcuni uomini – padre o marito – più strettamente che alle altre donne; e ciò per i vincoli creati dalla casa, dal lavoro, dagli interessi economici, dalla condizione sociale. Le borghesi sono solidali coi borghesi e non colle donne proletarie; le bianche con gli uomini bianchi e non colle donne negre. Il proletariato può prefiggersi il massacro della classe dirigente; un ebreo, un negro fanatici potrebbero sognare di trafugare il segreto della bomba atomica e di fare un'umanità tutta ebrea o tutta negra: neanche in sogno la donna può sterminare i maschi. Il legame che la unisce ai suoi oppressori non si può paragonare ad alcun altro. La divisione dei sessi è un dato biologico, non un momento della storia umana. La loro opposizione si è delineata entro un mitsein [stare insieme] originale e non è stata infranta. La coppia è un'unità fondamentale le cui metà sono connesse indissolubilmente l'una all'altra. Nessuna frattura della società in sessi è possibile. Ecco ciò che essenzialmente definisce la donna: essa è l'Altro nel seno di una totalità, i cui due termini sono indispensabili l'uno all'altro.”

Saggiatore
Il secondo sesso

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“Tre anni senza un titolo in Premiership? Penso che non avrei ancora un lavoro.”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Chelsea (2004 – 2007)

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“Dopo tanti sacrifici, anni di lavoro e qualche vita umana è stato possibile costruire questa modernissima centrale dove tutto è controllato e sicuro.”

Claudio Scajola (1948) politico italiano

dal discorso all'inaugurazione della centrale elettrica a carbone di Civitavecchia, 30 luglio 2008; citato ne il manifesto, 1° agosto 2008

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“E se un datore di lavoro deve evadere le tasse per sopravvivere non è un evasore ma è un eroe.”

Matteo Salvini (1973) politico italiano

Origine: Durante la Bèrghem frècc di Albino, 29 dicembre 2013; citato in Albino, l'ultima di Salvini: «Chi evade è un eroe» http://bergamo.corriere.it/bergamo/notizie/cronaca/13_dicembre_28/albino-l-ultima-salvini-chi-evade-eroe-cc6fc77e-6f9c-11e3-9ff7-0d2561b96aeb.shtml, Corriere.it, 30 dicembre 2013.

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“Cosa chiedo alla vita? La donna, il vino e le carte. E potermi giustificare con il mio lavoro.”

Enrico Maria Salerno (1926–1994) attore italiano

Origine: Citato in Paola Di Luca, Salerno, il pendolare, La Provincia, 2 marzo 1994.

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“Il lavoro in sé è gioia.”

Martín Lutero (1483–1546) teologo tedesco

Origine: Breviario, p. 61

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“A chi lavori e speri | Gesù congede tutte le delizie!”

Guido Gozzano (1883–1916) scrittore italiano

Origine: Poesie, p. 40

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“Appena a sud del carbonio c'è il silicio. Come accade spesso tra i vicini si tratta di una prossimità ambigua, che crea un po' di disagio. Come il carbonio, ma in misura minore, il silicio ha la capacità di formare alcune tra le lunghe molecole a catena necessarie per i processi complessi come la vita. E tuttavia il silicio non ha dato origine a un proprio tipo di vita; forse però da questo punto di vista è solamente dormiente. I prodotti principali del carbonio, gli organismi viventi, hanno impiegato miliardi di anni per mettere a punto meccanismi di accumulo e dispersione dell'informazioni (una definizione austera e sintetica di ciò che intendiamo per «vita»); nel frattempo il silicio è rimasto in attesa. La recente alleanza tra le due regioni, che ha visto organismi basati sul carbonio sviluppare utensili basati sul silicio per la tecnologia dell'informazione, ha portato alla schiavizzazione del silicio. Però gli organismi basati sul carbonio sono ricchi d'inventiva e stanno sviluppando sempre più le potenzialità nascoste del silicio, tanto che forse un giorno il silicio capovolgerà i rapporti di forza con il suo vicino settentrionale e assumerà il ruolo dominante. Sicuramente sui tempi lunghi il silicio ha grandi potenzialità, perché il suo metabolismo e la sua replicazione possono essere meno complessi di quelli del carbonio. Questo potrebbe rivelarsi uno dei più astuti giochi di alleanze di tutto il Regno: il silicio potrà realizzare il proprio potenziale soltanto se il carbonio si sarà prima sobbarcato tutto il lavoro preparatorio.”

Peter Atkins (1940) chimico, saggista e divulgatore scientifico britannico

Origine: Il Regno periodico, pp. 29-30

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“[Su Franz Kafka] Avendo un lavoro impiegatizio che gli consente molto tempo libero, va al cinema ogni pomeriggio. In sala però le sensazioni non sono proprio buone. Anche nelle scene più innocue Kafka subisce il fenomeno precipuamente fisico della loro percezione, ne riceve un'impressione violenta, vive in piena coscienza il piacere panico di un rapimento. La cosa lo attira e nello stesso tempo lo disturba.”

Mauro Covacich (1965) scrittore italiano

Origine: Da Quando Kafka andava al cinema e non riusciva a trattenere le lacrime https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2002/ottobre/15/Quando_Kafka_andava_cinema_non_co_0_0210153512.shtml, Corriere della Sera, 15 ottobre 2002.

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