Frasi su metà
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“Chi non è con Gesù, è contro Gesù. Non ci sono atteggiamenti a metà.”

Papa Francesco (1936) 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: Citato in ["Il demonio esiste, non confondiamolo con le malattie psichiche http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francis-francisco-28523/], Vatican Insider, 12 ottobre 2013.

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“L'intera vita è impiegata ad occuparsi degli altri. Ne passiamo una metà ad amarli, l'altra metà a dirne male.”

Joseph Joubert (1754–1824) filosofo e aforista francese

Da Carnets; citato in Le petit philosophe de poche, Textes réunis par Gabriel Pomerand

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“Se l'Italia fosse repubblica non potrebbe essere che una federazione di repubbliche, delle quali più che la metà sarebbero del papa.”

Luigi Settembrini (1813–1876) scrittore e patriota italiano

Origine: Ricordanze della mia vita, p. 31

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“Il termine demokratía comincia a circolare verso la fine del VI secolo avanti Cristo, con una accezione prevalentemente dispregiativa. In entrambe le componenti della parola. Da un lato, infatti, krátos non significa affatto genericamente «potere» (come per lo più si ritiene), ma si riferisce piuttosto a quella forma di potere che scaturisce da, e si fonda su, l’uso della forza. Analogamente, il termine démos viene adoperato per denominare non la totalità della popolazione, ma quella parte, ancorché maggioritaria, del popolo, che è in possesso di alcuni requisiti. Le occorrenze di démos nel senso di regime popolare, cioè di democrazia, sono pochissime e si trovano concentrate nel celebre dibattito sulle costituzioni, svoltosi verso la metà del V secolo. Le altre attestazioni di démos si presentano sostanzialmente come valutazioni negative della democrazia, quali potevano essere espresse soprattutto dai suoi avversari, i quali contestavano a questa forma di governo il fatto di privilegiare i (molti) cattivi, rispetto ai pochi (buoni), ovvero di pretendere che a governare fosse una moltitudine indistinta, anziché gli áristoi, i «migliori». Insomma, pur nell’estrema variabilità di significati, da un lato demokratía indica il dominio coercitivo, esercitato con la forza, di quella parte del popolo che è il démos (con la drastica esclusione delle donne), mentre dall'altro lato essa esprime il sopravvento della componente quantitativamente, ma non qualitativamente, più significativa del popolo.”

Umberto Curi (1941) filosofo italiano
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“Elogio funebre. la metà di questi elogi gli sarebbero bastati quando era vivo.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

16 dicembre 1906; Vergani, p. 248
Diario 1887-1910

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“Quando penso alla Juventus, questo mi riporta subito alla mente ricordi appassionati, che inducono a riflettere, del mio tempo al Manchester United durante la metà degli anni 1990, quando stavamo crescendo come squadra ed imparando tutto su come ottenere successo in Champions League. La Juventus era il punto di riferimento in virtù delle tre finali consecutive raggiunte dalla squadra di Marcello Lippi in quel periodo, e li abbiamo affrontati ben otto volte nel giro di sette anni. Ci siamo misurati contro di loro e considero ancora la squadra di Alessandro Del Piero, Zinedine Zidane, Alen Boksic e Didier Deschamps come la migliore che abbia mai affrontato. Avevano tutto quello che mi piacerebbe avere nella mia squadra.”

Gary Neville (1975) calciatore britannico

When I think of Juventus, it immediately brings back fond, but sobering, memories of my time at Manchester United during the mid-1990s when we were growing as a team and learning all about how to succeed in the Champions League. Juventus were the benchmark, with Marcelo Lippi's team reaching three consecutive finals during that period, and we came up against them eight times in the space of seven years. We measured ourselves against them and I still look back on the team of Alessandro del Piero, Zinedine, Zidane, Alen Boksic and Didier Deschamps as the best I ever faced. They had everything that I would love to have in my team.

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“[…] comprendere Guareschi nella galleria dei grandi della cultura italiana della seconda metà del Ventesimo secolo sarebbe solo un atto doveroso, che non dovrebbe turbare chi non vuole restare avvinghiato ai fantasmi della storia. Dovrebbe. Ma non succede così, nell'ultima trincea delle ideologie che non esistono più.”

Pierluigi Battista (1955) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

da La trincea dell'ideologia http://www.corriere.it/Cinema/2008/Venezia/guareschi_trincea_battista_897c9e7e-772c-11dd-841f-00144f02aabc.shtml, Corriere.it, 31 agosto 2008

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“Le donne non hanno un passato, una storia, una religione, non hanno come i proletari una solidarietà di lavoro e di interessi, tra loro non c'è neanche quella promiscuità nello spazio che fa dei negri d'America, degli ebrei dei ghetti, degli operai di Saint-Denis o delle officine Renault una comunità. Le donne vivono disperse in mezzo agli uomini, legate ad alcuni uomini – padre o marito – più strettamente che alle altre donne; e ciò per i vincoli creati dalla casa, dal lavoro, dagli interessi economici, dalla condizione sociale. Le borghesi sono solidali coi borghesi e non colle donne proletarie; le bianche con gli uomini bianchi e non colle donne negre. Il proletariato può prefiggersi il massacro della classe dirigente; un ebreo, un negro fanatici potrebbero sognare di trafugare il segreto della bomba atomica e di fare un'umanità tutta ebrea o tutta negra: neanche in sogno la donna può sterminare i maschi. Il legame che la unisce ai suoi oppressori non si può paragonare ad alcun altro. La divisione dei sessi è un dato biologico, non un momento della storia umana. La loro opposizione si è delineata entro un mitsein [stare insieme] originale e non è stata infranta. La coppia è un'unità fondamentale le cui metà sono connesse indissolubilmente l'una all'altra. Nessuna frattura della società in sessi è possibile. Ecco ciò che essenzialmente definisce la donna: essa è l'Altro nel seno di una totalità, i cui due termini sono indispensabili l'uno all'altro.”

Saggiatore
Il secondo sesso

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“Il fondo, come spiega il nome, consiste nell'arrivare in fondo. Chi ci riesce è un fondista, chi si ferma a metà strada è un mezzofondista, chi non parte è un messicano.”

Gianni Mura (1945) giornalista e scrittore italiano

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 90. ISBN 88-8598-826-2

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“L'unica persona che può aiutare Balotelli è Balotelli. Quando cambi squadra, hai la mentalità giusta e un allenatore che ti stima diventa tutto più facile, però alla fine dipenderà tutto solo da lui. Ho visto giocatori con la metà del suo talento diventare trascinatori in grandi squadre: conta la testa.”

Edgar Davids (1973) allenatore di calcio, dirigente sportivo e calciatore olandese

Origine: Dall'intervista di Fabiana Della Valle a La Gazzetta dello Sport; citato in Juventus, Davids spiega: "Ad Allegri manca uno come me" http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Juventus/04-09-2015/juventus-davids-spiega-ad-allegri-manca-come-me-1201224689858.shtml, Gazzetta.it, 5 settembre 2015.

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“Sai di vento del Nord, | sai di buono ma non di noi, | stessa luna a metà, | sei nel cielo sbagliato.”

Mango (cantante) (1954–2014) cantautore, musicista e poeta italiano

da La rondine, n. 3
Disincanto

“Canaletto, mettendo in scena aspetti della Venezia monumentale e di quella minore, scopre una nuova concezione della realtà, poeticamente ottimistica, sganciandosi da ogni decorativismo scenografico e barocco. Da questa posizione dell'artista di fronte alla realtà, non più mitizzata ma in sintonia col pensiero illuminista del suo tempo, scaturisce una nuova volontà di espressione poetica. Non si può dimenticare che a metà Settecento Diderot, nel discorso preliminare dell'Enciclopedia, tendeva a "dare il nome di arte a ogni sistema di conoscenza che si può ridurre a regole positive, invariabili ed indipendenti dal capriccio e dall'opinione". Canaletto si avvale persino della camera ottica, per fissare i punti di fuga di un determinato taglio vedutistico. Il telaio prospettico diviene per lui un docile mezzo per creare valori spaziali vibranti di contrappunti pittorici. Come è stato osservato, in questa dimensione spaziale ottenuta per passaggi e gradazioni cromatiche, figure e oggetti acquistano una loro evidenza stereometrica. L'ombra in Canaletto è sempre di una trasparenza cristallina, che non incide mai come macchia, ma come cesura di esaltanti effetti di luce. […] Nella sua tematica vedutistica Canaletto diviene al tempo stesso poeta e storico di Venezia. Dietro quei monumenti e quei siti, rappresentati con tanta evidenza visiva, avverti l'orgoglio di chi intende che cosa sia stato il miracolo d'una città, padrona nei secoli del suo destino. Passeranno poche decine d'anni e Francesco Guardi non avrà più la stessa fede: è imminente la caduta della Repubblica.”

Rodolfo Pallucchini (1908–1989) storico dell'arte italiano

da I vedutisti veneziani del Settecento, 1967
Origine: Citato in Canaletto, I Classici dell'arte, a cura di Cinzia Manco, pagg. 181 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\CAG\0608462 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?db=solr_iccu&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2540and%2B%2540and%2B%2B%2540attr%2B1%253D13%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522759.5%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4005%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522classici%2Bdell%2527arte%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4018%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522rizzoli%252Fskira%2522&totalResult=13&select_db=solr_iccu&nentries=1&rpnlabel=+Codice+Classificazione+Dewey+%3D+759.5+&format=xml&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&searchForm=opac%2Ficcu%2Ferror.jsp&do_cmd=search_show_cmd&refine=4005%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7CCollezione%404018%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7CEditore&saveparams=false&&fname=none&from=11

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“L'Heysel stava arrivando, com'è inevitabile che arrivi il Natale. Ciò che sorprese è che la causa di tutte quelle morti fu qualcosa di tanto innocuo quanto una carica, esercizio che almeno la metà dei giovani tifosi inglesi praticava, e che non aveva altro scopo se non quello di spaventare i tifosi avversari e di divertire chi correva. I tifosi della Juventus, molti dei quali erano uomini della media borghesia, non sapevano di quest'abitudine, e d'altronde perché mai avrebbero dovuto? Non conoscevano il complicato comportamento del pubblico inglese, che noialtri avevamo assorbito senza accorgercene. Quando videro una schiera di hooligan inglesi urlanti cominciare a correre verso di loro, si fecero prendere dal panico e si precipitarono verso l'estremità del loro settore. Crollò un muro, e nel caos che seguì la gente morì schiacciata. Fu un modo orribile di morire, e noi probabilmente, davanti alla TV, assistemmo a quelle morti: ricordiamo tutti quell'uomo robusto con la barba, assomigliante a Pavarotti, che con una mano cercava disperatamente un aiuto che nessuno riusciva a dargli. Alcuni dei tifosi del Liverpool arrestati più tardi devono essersi sentiti sinceramente sconcertati. In un certo senso, il loro reato era solo quello di essere inglesi: le abitudini della loro cultura, tolte dal loro contesto ed esportate in un luogo in cui non venivano capite, uccidevano le persone.”

Nick Hornby (1957) scrittore inglese

Origine: Febbre a 90, p. 153

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“Vorrei che si riaprisse anche in Italia il dibattito per la liberalizzazione delle droghe leggere. È arrivato il momento di superare le barriere ideologiche e ammettere che proibire non serve a ridurre il consumo. La sentenza della Consulta, che dichiara incostituzionale la legge Fini-Giovanardi, dimostra, ancora una volta, la visione civilmente più avanzata dei nostri giudici rispetto al Parlamento. Con la bocciatura della legge, che equiparava droghe pesanti e leggere e prevedeva pene fino ad 20 anni di reclusione, si è calcolato che le condanne dovranno essere riviste per 10.000 detenuti, perché connesse all'uso di droghe leggere, dunque per reati di lieve entità. È un numero enorme, che corrisponde quasi alla metà di tutti i reclusi per droga, complessivamente circa il 40% dei carcerati. Ora, si stima che circa il 50% dei nostri giovani faccia uso di cannabis, oltre a molti adulti. Significa che metà dei giovani italiani è criminale? Se fosse così, ci sarebbe un motivo in più per ritenere la Fini-Giovanardi un totale fallimento. Mettere sullo stesso piano droghe leggere e pesanti è antiscientifico.”

Umberto Veronesi (1925–2016) medico, oncologo e politico italiano

Origine: Da L'appello di Veronesi: liberalizzare la cannabis http://www.repubblica.it/la-repubblica-delle-idee/polis/2014/02/20/news/l_appello_di_veronesi_liberalizzare_la_cannabis-79134131/?ref=search, Repubblica.it, 20 febbraio 2014.

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“Per l'entusiasmo mi accendo ma devo ammettere un soffio e mi spengo a metà come la sigaretta di chi vuole smettere.”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

da Canzone a metà, n. 10
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“Ancora oggi non riesco a spiegarmi come facesse a segnare tanti gol. Se scomponi il centravanti Inzaghi trovi ben poco di interessante. Non aveva dribbling, non aveva tiro da fuori. Era più scarso rispetto a tanti bomber che hanno avuto la metà del suo successo. Però lui nel suo lavoro ci ha messo tenacia, convinzione, rabbia. La grinta ha pagato più del talento. E con le stesse armi diventerà anche un grande allenatore.”

Vincenzo Montella (1974) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

Origine: Citato in Fiorentina, Montella plana sul Milan: "Inzaghi è un tecnico geniale" http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Fiorentina/25-10-2014/fiorentina-montella-plana-milan-inzaghi-tecnico-geniale-intervista-90841983523.shtml, Gazzetta.it, 25 ottobre 2014.

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“I grandi classici, sono sempre degli scrittori "radicali", nel senso più proprio del termine, in quanto, appunto, "vanno alla radice delle cose", esplorano, sommuovono le profondità dell'essere, come un aratro che rovescia le zolle e ne mostra il lato a lungo nascosto. Rappresentare l'essere significa necessariamente tornare verso le origini, rimontare all'indietro o scendere in profondità al di là della civilizzazione. In ogni grande classico l'elemento barbarico, primitivo, è almeno altrettanto forte di quello che esprime la civiltà e la cultura. Dioniso sta dietro ad Apollo, ed è da lui che viene la forza primigenia del grande autore: prima di prender forma, prima di assumere l'involucro armonico che più facilmente scorgiamo, c'è uno sconvolgimento tellurico che cambia la forma del territorio e inonda di lava gli ordinati assetti dei letterati comuni, dei prosecutori, dei continuatori e degli esegeti. Chi vede solo Apollo, vede solo una metà del classico, e non sempre quella più significativa. In conclusione, niente è meno imitabile del processo attraverso il quale il grande classico arriva a costruire la sua opera. Secondo la nostra ottica, infatti, grande classico è l'artista che, per costruire un ordine, deve necessariamente spazzarne via molti altri. Di conseguenza, ciò che lui fa è talmente specifico e peculiare da non poter essere mai veramente ripetuto.”

Alberto Asor Rosa (1933) critico letterario italiano

Origine: Dal saggio introduttivo presente in Letteratura italiana. [Le opere], a cura di Alberto Asor Rosa, Einaudi, Torino, 1992, vol. I (Dalle origini al Cinquecento); citato in Alberto Asor Rosa, È un "classico", come mi inquieta http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/11/20/un-classico-come-mi.html, la Repubblica, 20 novembre 1992.

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“Steph Curry ha bisogno di qualcuno che lo faccia faticare durante le partite. Siccome non è un mostro dal punto di vista prettamente difensivo, Curry deve faticare in difesa ed essere perennemente puntato dall'attaccante di turno. In questa maniera dovrà per forza di cose stare più basso con le gambe e più concentrato e, di conseguenza, arriverà nella metà campo offensiva con meno benzina in corpo.”

Ty Lawson (1987) cestista statunitense

Origine: Dall'intervista a Yahoo Sports; citato in Leonardo Donati, Ty Lawson: "Stephen Curry? Posso fermarlo!" http://www.nbareligion.com/2015/10/01/ty-lawson-stephen-curry-posso-fermarlo/, NbaReligion.com, 1° ottobre 2015.

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“[…] la mia generazione in Italia e in molti altri paesi è spezzata a metà, tra sommersi e salvati, nel diluvio di una disoccupazione universale. Visto che le piace la letteratura, le dirò che la gioventù del Sud Europa sta Come d'autunno sugli alberi le foglie, Presidente! Non l'avete privata di un sogno nel cassetto, le avete rubato l'intera scrivania!”

Fabio Massimo Castaldo (1985) politico italiano

Origine: Citato in Parlamento Europeo – Legislatura VIII – Aula – Verbale http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+CRE+20150113+ITEM-005+DOC+XML+V0//IT&language=it&query=INTERV&detail=2-056-000. Strasburgo, 13 gennaio 2015.

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“I libri più utili sono quelli i cui lettori compiono essi stessi metà dell'opera; sviluppano i pensieri di cui si mostra loro il germe; correggono ciò che sembra loro difettoso, e fortificano con le loro riflessioni ciò che appare loro debole.”

Voltaire (1694–1778) filosofo, drammaturgo, storico, scrittore, poeta, aforista, enciclopedista, autore di fiabe, romanziere e s…

prefazione; 2012
Dizionario filosofico
Origine: Prefazione di Voltaire all'edizione Varberg del 1765.