Frasi su personaggio
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“[Su NCIS - Unità anticrimine] La gente non ci guarda per i crimini che risolviamo. Vede la serie perché vuole vedere le interazioni dei personaggi.”

Cote de Pablo (1979) attrice cilena

Origine: Citato in Tiziana, Intervista a Cote de Pablo, Ziva in NCIS http://www.telefilm-central.org/2009/09/15/intervista-a-cote-de-pablo-ziva-in-ncis, telefilm-central.org, 15 settembre 2009.

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“L'uomo è una bestia!”

Giorgio Bracardi (1935) doppiatore e attore italiano

frase emblematica di un celebre personaggio di Bracardi: il farmacista che cura tutto con la prugna messicana
Citazioni dei suoi personaggi

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“Io adoro Balotelli. Lo adoro. Credo che ci sia bisogno di un giocatore come lui nel calcio. Personaggi un po' pazzi come Mario fanno bene all'ambiente del calcio. Aggiungo anche che mi piacerebbe conoscerlo. Alla fine è un bravo ragazzo.”

Noel Gallagher (1967) cantautore e chitarrista inglese

Origine: Citato in Saverio Grimaldi, Noel Gallagher: "Balotelli? un grande!" http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/calcioestero/articoli/68967/noel-gallagher-balotelli-un-grande.shtml, Sportmediaset.it, 26 settembre 2011.

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“Corrado Guzzanti [nei panni dell'intervistatore]: Cioè la lettera di minacce al Papa non è una cosa seria?
Don Pizzarro: 'A lettera sur Papa l'ho scritta io!
CG: L'ha scritta lei?
DP: Beh perché non posso scrive 'na lettera?
CG: Ma come?
DP: Scusa, non facciamo confusione che poi 'a gente a casa non capisce. Un conto so' le cose serie, va bene – l'affari, 'i immobili, l'otto per mille, 'i sordi, tanti i sordi, che poi so' i vostri, no? – è un conto è 'a parte d'o spettacolo – 'a trama, l'attori, er colpo de scena…
CG: Che spettacolo scusi?
DP: Ma 'ndo vivi? 'O spettacolo nostro: i preti, i cardinali, 'e guardie svizzere – che poi so' tutte comparse – tutto st'ambaradam che peraltro mo co' sta crisi ce costa er doppio.
CG: Lei ne parla come se fosse una specie di fiction…
DP: Beh sì, chiamala come te pare, 'na serie, 'na fiction… qualcuno da noi dice che è un reality ma io nun so' d'accordo perché de ""reality"" nun c'è proprio niente, è tutto scritto: i dialoghi, i personaggi, er conflitto fra i cardinali, tutto scritto bene.
CG: Come una serie TV!
DP: Sì, tipo. Con tutti st'intrighi, no? Bertone contro Bagnasco, la CEI contro la Segreteria de Stato… a voi ve piacciono st'intrighi, no? E noi c'amo messi! Comunque Bertone esce forte a'a terza stagione, te l'anticipo.
CG: Alla terza stagione? Ma quindi è sempre stato così?
DP: Beh, no prima era 'n'artro tipo de format. Prima c'era 'a domenica, 'a finestra che s'e apre, du' colombe che passano… 'na vorta ce bastava questo! A gente veniva sotto, glie parlavi quattro, cinque lingue 'e rincoglionivi, battevano 'e mani, all'una avevamo finito e annavamo a vedé 'a Roma. Poi chiaramente i tempi cambiano, er pubblico ha cominciato a stufasse. Cioè disemoce 'a verità: 'sta cosa de questo che s'affaccia a'a finestra l'hanno vista armeno un mijone de vorte (questo poi nun è bono). Er gusto der pubblico cambia, nun ce veniva più nessuno… vonno azione, vonno er sangue, vonno er turbido, tipo ""I Borgia"", capito?
CG: E quindi la lettera sul Papa l'ha scritta lei?
DP: Sì, che poi io sarei story editor, eh, però ogni tanto me tocca pure mette mano alle sceneggiature, ai dialoghi. A proposito, quanno avemo detto che doveva morì er pupazzo? (da Aniene 2 – Molto rigore per nulla, 14 giugno 2012).”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano
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“Il Monti non traduce, ma interpreta: che è pur l'unico modo di tradurre. Subito egli coglie di un episodio, di un personaggio, di un'azione, l'accento fondamentale; e a quello volge e piega il suo interpretare, che è il suo tradurre, e intona il suo canto. Non ha deviazioni o urti o arresti, come chi sia preoccupato di altro e ad altro intenda: come chi, per esempio, si affatichi su l'analisi verbale del testo, o si adoperi di seguir certo stile e di provocare e ottenere effetti voluti. Egli ha dentro una sua musica: e quella ode e a quella obbedisce.”

Manara Valgimigli (1876–1965) filologo, grecista e poeta italiano

Origine: Da Omero, Iliade, nella traduzione di Vincenzo Monti, commentata ad uso delle scuole medie inferiori da Manara Valgimigli, nuova ristampa, Firenze, Le Monnier, 1941, pp. XV-XX; in De Marchi e Palanza, Protagonisti della civiltà letteraria nella critica, Antologia della critica Letteraria dalle Origini ai nostri giorni, Casa Editrice Federico & Ardia, Napoli, 1974, p. 512.

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“[…] ci sono già stati altri film che trattavano questa crescente indistinzione fra reale e virtuale. Truman Show, Minority Report o anche Mulholland Drive, il capolavoro di David Lynch. Matrix vale soprattutto come sintesi parossistica di tutto questo. Ma il dispositivo qui è più rozzo e non suscita veramente il turbamento. O i personaggi sono nella Matrice, cioè nella digitalizzazione delle cose. O sono radicalmente al di fuori, cioè a Zion, la città di coloro che resistono. In effetti, sarebbe interessante mostrare ciò che accade sul punto di giuntura dei due mondi. Ma quello che è soprattutto imbarazzante in questo film, è che il nuovo problema posto dalla simulazione qui è confuso con quello, molto classico, dell'illusione, che si trovava già in Platone. Il vero equivoco è qui. Il mondo visto come illusione radicale è un problema che si è posto a tutte le grandi culture e che da esse è stato risolto con l'arte e la simbolizzazione. Quello che noialtri abbiamo inventato per sopportare questa sofferenza, è un reale simulato, un universo virtuale da dove è espurgato tutto ciò che c'è di pericoloso, di negativo, e che soppianta ormai il reale, fino a diventarne la soluzione finale. Ora, Matrix è assolutamente all'interno di questo meccanismo! Tutto quanto appartiene all'ordine del sogno, dell'utopia, della fantasia, qui è dato vedere, "realizzato."”

Jean Baudrillard (1929–2007) filosofo e sociologo francese

Siamo nella trasparenza integrale. Matrix, è un po' il film sulla Matrice che avrebbe potuto fabbricare la Matrice.

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“Quando sento parlare di scout come di personaggi un po' rimbambiti mi dico: ma perché, è così bello essere scout! Anche la vita all'interno del gruppo delle Storie Tese è tipicamente scout, con una buona dose di goliardia e un atteggiamento che porta a rendersi utili agli altri.”

Elio (cantante) (1961) cantante, compositore e polistrumentista italiano

Citazioni di Elio
Origine: Da un'intervista di Mario Masi, Cento anni di scout http://mariomasi.wordpress.com/2007/11/01/cento-anni-di-scout/, Il giornale di San Patrignano, ottobre 2007, p. 34.

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“Dopo tutti questi anni è difficile stabilire quale sia il personaggio a cui sono più affezionato, perché ogni personaggio mi lascia qualcosa. Generalmente preferisco quelli in cui devo interpretare ruoli drammatici, perché nel ruolo drammatico sono costretto a mettere in piazza i sentimenti. Quando si interpretano questi ruoli devi svelarti un po' di più e tirar fuori i momenti vissuti che ti hanno colpito.”

Flavio Aquilone (1990) attore e doppiatore italiano

Origine: Da Intervista esclusiva a Flavio Aquilone: voce italiana di Zac Efron e Tom Felton http://www.gossipetv.com/intervista-esclusiva-a-flavio-aquilone-voce-italiana-di-zac-efron-e-tom-felton-126114, GossipeTV.com, 27 agosto 2014.

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“L'artista più attaccato, più maltrattato, da quindici anni, dalla stampa e dal pubblico, è Cézanne. Non c'è epiteto offensivo che non venga accostato al suo nome, e le sue opere hanno ottenuto un successo d'ilarità che dura ancora. […] Cézanne appare come un greco della belle époque; le sue tele hanno la calma, la serenità eroica dei dipinti e delle terrecotte antiche, e gli ignoranti che ridono davanti ai Bagnanti, per esempio, mi fanno l'effetto di barbari che criticano il Partenone. Cézanne è un pittore, e un grande pittore. Quelli che non hanno mai preso in mano un pennello o una matita hanno detto che non sapeva disegnare, e gli hanno rimproverato "imperfezioni" che non sono che una raffinatezza ottenuta grazie a un'enorme abilità. So bene che, nonostante tutto, Cézanne non può avere il successo dei pittori alla moda […] ma la sua pittura ha l'inesprimibile fascino dell'antichità biblica e greca, i movimenti dei personaggi sono semplici e grandi come nelle sculture antiche, i paesaggi hanno una maestà imponente, e le sue nature morte così belle, così esatte nei rapporti tonali, hanno, nella loro verità, qualcosa di solenne. In tutti i suoi dipinti, l'artista commuove, perché egli stesso prova, davanti alla natura, un'emozione violenta che l'abilità trasmette alla tela.”

Georges Riviere (1855–1943)

da L'Impressionniste, 1 aprile 1877
Origine: Citato in Stefania Lapenta, Cézanne, I Classici dell'arte, Rizzoli - Skira, Milano, 2003, pp. 183-188 e frontespizio. ISBN 88-7624-186-8

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“Il mondo è governato da tutt'altri personaggi che neppure immaginano coloro il cui occhio non giunge dietro le quinte.”

Benjamin Disraeli (1804–1881) politico e scrittore britannico

Origine: Citato in Curzio Nitoglia, Per padre il diavolo: un'introduzione al problema ebraico secondo la tradizione cattolica, Barbarossa, 2002, p. 208.

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“Quando la Duse venne a Los Angeles, nemmeno l'età e la fine incombente poterono oscurare il fulgore del suo genio. L'accompagnava un'eccellente compagnia italiana. Prima della sua entrata in scena un giovane e bell'attore fornì una prestazione superba, tenendo magnificamente il palcoscenico. Come avrebbe fatto la Duse a superare la straordinaria prestazione di questo giovanotto?
Poi, dal fondo del palcoscenico, all'estrema sinistra, la Duse entrò in scena sbucando da un archivolto, piano piano, quasi senza farsi notare. Si fermò dietro un cestello di crisantemi bianchi che troneggiava su un pianoforte a coda e, silenziosamente, cominciò a rimetterli a posto. Un mormorio percorse la platea, e la mia attenzione lasciò immediatamente il giovane attore per concentrarsi sulla Duse. Ella non guardò né il collega né alcuno degli altri personaggi, ma continuò silenziosamente a disporre i fiori nel cestello e ad aggiungerne altri che aveva portato con sé. Quand'ebbe finito attraversò diagonalmente il palcoscenico, sedette in una poltrona accanto al caminetto e guardò il fuoco. Solo una volta fissò il giovanotto, e quell'occhiata racchiudeva tutta la saggezza e il dolore dell'umanità. Poi continuò ad ascoltare e a scaldarsi le mani: quelle mani così belle, così sensibili.
Dopo il veemente discorso di lui, ella parlò pacatamente guardando il fuoco. Non c'era traccia di istrionismo; la sua voce veniva dalle ceneri di una tragica passione. Non compresi una parola, ma mi resi conto di essere alla presenza della più grande attrice che avessi mai visto.”

Charlie Chaplin (1889–1977) attore, regista, sceneggiatore, compositore e produttore britannico

Origine: La mia autobiografia, pp. 232-3

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“Mina è un personaggio incredibile che ancora oggi, se uscisse dal suo isolamento, potrebbe fare moltissimo per la musica e potrebbe aderire a mondi musicali molto diversi. La mia impressione è che nei suoi dischi si limiti un po.”

Antonello Venditti (1949) cantautore italiano

Resta però un'artista di categoria superiore.
Origine: Citato in Purtroppo l'unica http://www.minafanclub.it/purtroppo-lunica.html di Stefano Crippa, Mina Fan Club, dicembre 2011.

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“[Su Renato Guttuso] Sempre la sigaretta fra le dita, una appresso all'altra, consumate in poche boccate, nervosamente. Sempre quell'onda di fumo davanti al volto, come negli autoritratti, e sempre pieno d'angoscia, mi dice la persona che meglio lo conosce. Ci sono sì i suoi quadri nelle case, nelle gallerie pubbliche, riprodotti a milioni di esemplari, sotto gli occhi di tutti, ad arricchire e ad abbellire la vita, a riscoprila, ma sono come le terre al sole di Mastro don Gesualdo, un grande tumore di sofferenza. La difficoltà a resistere, a non soccombere sotto il gruzzolo delle cose fatte in cui abbiamo messo e mettiamo la nostra passione, questa è la lotta di Guttuso, la sua angoscia. E il suo tornare alla Sicilia, il legame fisico che ristabilisce con la sua terra, ha questo senso, di porsi faccia a faccia con la verità, di godere il suo tumore di sofferenza. Vedendolo in luce verghiana, come personaggio sconfitto nel momento stesso in cui vince, vincitore nel momento in cui è sconfitto, si capiscono tante cose di Guttuso, della sua pittura. In fondo su Guttuso, e in Guttuso, c'è un equivoco: quando dicono, o lui dice, "ideologia", bisogna intendere la vita, la morte.”

Leonardo Sciascia (1921–1989) scrittore e saggista italiano

Origine: Da Diario di Guttuso di Giuseppe Tornatore, per Rai Teche; video disponibile in Diario di Guttuso-seconda puntata http://www.regionesicilia.rai.it/dl/sicilia/video/ContentItem-3be9fb4c-c421-4fa6-b25a-16d86820ab16.html,Regionesicilia.rai.it.

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“«Inside Out», il nuovo cartone animato della Pixar ambientato dentro il cervello di una ragazzina di undici anni, è un'opera geniale e coraggiosa. Ci vuole genio per trasformare le emozioni umane nei personaggi di una storia. E ci vuole coraggio per rivendicare, tra queste emozioni, il ruolo fondamentale della tristezza.”

Massimo Gramellini (1960) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Elogio della tristezza http://www.lastampa.it/2015/09/16/cultura/opinioni/buongiorno/elogio-della-tristezza-nBiJdfndLgTPaBxAcEABxO/pagina.html, La Stampa, 16 settembre 2015.

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“Quando interpreti un personaggio, devi essere mentalmente libero e quindi devi mettere da parte i tuoi giudizi personali. Può essere pericoloso perché si possono perdere alcuni aspetti, caratteristiche, anche solo sfumature, del personaggio.”

Philip Seymour Hoffman (1967–2014) attore e regista statunitense

Origine: Citato in Arianna Finos, Philip Seymour Hoffman: "Capote, un personaggio ambiguo" http://trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/philip-seymour-hoffman-capote-un-personaggio-ambiguo/304034, repubblica.it, 2 marzo 2006.

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“"Più in là che Abruzzi", faceva dire il Boccaccio a un suo personaggio per dare il senso del lontano, dell'appartato, del favoloso. E la sua può sicuramente essere assunta a espressione proverbiale per designare la condizione e la storia abruzzesi.”

Mario Pomilio (1921–1990) scrittore, giornalista e politico italiano

da Terra d'Abruzzo
Origine: La citazione corretta è "Più là che Abruzzi", dal Decameron, giornata VIII, novella III.

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“Le figure del mito vivono molte vite e molte morti, a differenza dei personaggi del romanzo, vincolati ogni volta a un solo gesto.”

Roberto Calasso (1941) scrittore italiano

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“[Su Mario Trevi] È stata la mia unica esperienza al suo fianco. Interpretavo il ruolo della moglie, quindi ero la protagonista con lui, cui ammazzavano il figlio piccolissimo. Una di quelle storie di camorra e dolore che in quegli anni funzionava. Una rarità, purtroppo. Eppure, credo di essere adatta a ruoli seri, ma non me ne hanno mai affidati. Quello lo ricordo con piacere. Negli Anni Settanta, Mario Trevi aveva raccolto i frutti del suo lavoro, era considerato già un grande interprete della canzone napoletana. Era un cantante famoso, un personaggio doc. Poi, aveva lanciato Indifferentemente, una delle più belle canzoni del nostro repertorio, quindi per me era emozionante lavorare con lui e quel ruolo mi sembrò ancora più importante, anche se i film tratti dalle sceneggiate restavano un po' relegati in ambiti ristretti. Lui, inoltre, fu molto carino con me, che ero giovane e avevo ancora tanto da imparare. Era un'epoca meravigliosa, ricca di vitalità. Per un artista che avesse veramente voglia di fare questo mestiere era davvero stimolante. Mi ero appena trasferita a Roma. Nella capitale c'era tutto: il cinema, la musica, l'arte. S'incontravano i pittori, i poeti. Napoli era pervasa dalla stessa creatività, dalla stessa voglia di fare che si respirava dovunque. La nota dominante di quegli anni era la passione, ricordo anche il produttore del film La pagella, era un tipo particolare. Avevano coraggio, allora, rischiavano in proprio per produrre spettacoli di qualità. Tutti noi venivamo da quell'epoca, che volevamo fare gli attori, i cantanti, i musicisti, avevamo grandi maestri da imitare, ai quali ispirarci e ci avvicinavamo a loro con umiltà e serietà. Volevamo crescere, conoscere, sapere tutto quel che si poteva perché ci tenevamo a realizzare spettacoli di buon livello. Ragioniamo ancora così. Oggi, invece, tranne che per rare eccezioni (penso a Fabio Fazio, a Fiorello, per esempio), il successo immediato, i guadagni, la facile popolarità sembrano diventati gli unici obiettivi.”

Marisa Laurito (1951) attrice, showgirl e cantante italiana

Origine: Citato in Angela Matassa, Laurito: «Io, attrice drammatica in un film con Mario», Il Mattino, 17 aprile 2005.

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“Con intuizione corretta, Antonioni fotografava tedio, imbecillità e incomprensioni sentimentali della società europea sottoposta all'industrializzazione forzata. Metteva sotto la lente quel disagio che i milanesi bramarono di provare nell'istante immediatamente successivo all'edificazione del primo grattacielo cittadino. Ma nel suo cinema, la pretesa letteraria si risolveva in bozzetti incongrui e programmatici. La serietà con cui agghindava i suoi improbabili personaggi, le mezze calzette elevate a paradigma del Paese, involontariamente comica. Passata la sbornia e svanito l'equivoco, in effetti, si rise.”

Alberto Arbasino (1930) scrittore, saggista e giornalista italiano

Origine: Dall'intervista di Malcom Pagani per il Fatto quotidiano; citato in Viva Arbasino! – "Si è deciso a tavolino che i nostri best-seller dovessero essere al livello del fruitore. Vendono moltissimo. Sono un prodotto da banco. Uno shampoo. Forse sono più alternativo io." http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/viva-arbasino-si-deciso-tavolino-che-nostri-best-seller-dovessero-80875.htm, Dagospia.it, 15 luglio 2014.

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“Non c'è fonte di umorismo più ricca e affidabile della mente di un bambino. Gran parte degli autori di fumetti, essendo infantili, lo riconoscono, anche se, nel momento in cui tentano di catturare la natura tumultuosa dei giovanissimi, falliscono e finiscono per creare bambini che non sono bambini, ma noiosissimi adulti in miniatura che fanno dell'umorismo. È sorprendente, ma la stragrande maggioranza degli autori di strisce comiche per bambini (compresi gli autori dei Cosby) dimostra di aver ben poco feeling e fiducia nella vera fonte della comicità che è l'infanzia in tutta la sua fascinosa spensieratezza. Questo non vale per Bill Watterson, che si è distinto, come del resto i suoi personaggi alquanto insoliti, Calvin & Hobbes. Watterson ce l'ha fatta, è riuscito a cogliere l'infanzia in tutti i suoi innumerevoli stati d'animo. Chiunque stia vicino a un bambino sa che la realtà per lui non esiste. La fantasia nel suo mondo è così facilmente raggiungibile e lontana dalla realtà quotidiana. Guardate i genitori di Calvin, che vivono nell'angoscia di cadere nei suoi tranelli mentre, in realtà, per Calvin non esistono neanche. Il bambino è il re e custode del suo fantastico regno, ed è molto selettivo nello scegliere i suoi compagni. Il fatto che il suo regno sia così esclusivo non fa che provocare il tentativo, da parte di molti grandi, di riconquistare la serendipità della giovinezza per recuperare ciò che è irrecuperabile. Pochi disperati si sforzano a tal punto da guadagnarsi un bel posto al Betty Ford Center [clinica per recupero alcolisti]. Gli altri, dotati di un pizzico di sensibilità in più, leggono Calvin & Hobbes.”

Garry Trudeau (1948) fumettista statunitense

dall'introduzione di Bill Watterson, Calvin and Hobbes, Comix, 1998. ISBN 9788881930432

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“Ho notato spesso che siamo inclini a dotare i nostri amici della stabilità tipologica che nella mente del lettore acquistano i personaggi letterari. Per quante volte possiamo riaprire, non troveremo mai il buon re che fa gazzarra e picchia il boccale sul tavolo, dimentico di tutte le sue pene, durante un'allegra riunione con tutte e tre le figlie e i loro cani da compagnia. Mai Emma si riavrà, animata dai sali soccorrevoli contenuti nella tempestiva lacrima del padre di Flaubert. Qualunque sia stata l'evoluzione di questo o quel popolare personaggio fra la prima di e la quarta di copertina, il suo fato si è fissato nella nostra mente, e allo stesso modo ci aspettiamo che i nostri amici seguano questo o quello schema logico e convenzionale che noi abbiamo fissato per loro. Così X non comporrà mai la musica immortale che stonerebbe con le mediocri sinfonie alle quali ci ha abituato. Y non commetterà mai un omicidio. In nessuna circostanza Z potrà tradirci. Una volta predisposto tutto nella nostra mente, quanto più di rado vediamo una particolare persona, tanto più ci dà soddisfazione verificare con quale obbedienza essa si conformi, ogni volta che ci giungono sue notizie, all'idea che abbiamo di lei. Ogni diversione nei fatti che abbiamo stabilito ci sembrerebbe non solo anomala, ma addirittura immorale. Preferiremmo non aver mai conosciuto il nostro vicino, il venditore di hot-dog in pensione, se dovesse saltar fuori che ha appena pubblicato il più grande libro di poesia della sua epoca.”

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“Hollywood fa davvero schifo. Quasi tutta l’attenzione è sulla tua vita personale, che non ha niente a che fare con il talento che mostri loro. Grazie a Dio esistono Ryan Murphy, Greg Berlanti e Jeff Davis, che credono che gli attori gay siano più della loro vita personale. … Sono così deluso da come Hollywood non capisca che la recitazione e i personaggi non abbiano nulla a che vedere con il modo in cui vivi la tua vita.”

Colton Haynes (1988) attore e modello statunitense

Origine: Citato in Colton Haynes contro l’omofobia di Hollywood: “Ruoli da macho? Ci scartano a priori” http://www.gay.it/attualita/news/colton-haynes-gay-omofobia-hollywood, Gay.it, 1° settembre 2017; riprende dei commenti su Twitter del 29 agosto 2017, consultabili sul Dailymail http://www.dailymail.co.uk/tvshowbiz/article-4838342/Colton-Haynes-slams-homophobic-Hollywood-coming-out.html.

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“È pressoché impossibile avere il corpo come una ragazza di un manga. […] Se non avete problemi a sentirvi criticati, potete fare ciò che volete! Il cosplay non ha regole! Ma ovviamente per assomigliare di più ai personaggi che ci piacciono, il fisico fa la sua figura (e ve lo dico io che NON sono uno stuzzichino). Ci sono casi e casi dove potrebbe contare o meno!”

Yuriko Tiger (1993) modella e personaggio televisivo italiana

Variante: È pressoché impossibile avere il corpo come una ragazza di un manga. [... ] Se non avete problemi a sentirvi criticati, potete fare ciò che volete! Il cosplay non ha regole! Ma ovviamente per assomigliare di più ai personaggi che ci piacciono, il fisico fa la sua figura (e ve lo dico io che NON sono uno stuzzichino). Ci sono casi e casi dove potrebbe contare o meno!
Origine: Da Intervista a Yuriko Tiger - Cosplay e non solo http://www.dimensionefumetto.it/yuriko-tiger-intervista/, dimensionefumetto.it, 15 aprile 2016.

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“Una grande attrice è una donna capace di incarnare un gran numero di personaggi dissimili fra loro; una diva è una donna capace di provocare un gran numero di sceneggiature simili fra loro.”

André Malraux (1901–1976) scrittore e politico francese

citato in appendice a Samuel Grafton, L'uomo che si fece inghiottire, I Romanzi del "Corriere", N. 30, 1957