Frasi su prodotto
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“E poi gli africani sono africani, appartengono a un etnia molto diversa dalla nostra. Non hanno prodotto grandi geni, basta consultare l'enciclopedia di Topolino. Diciamo che io ho un pregiudizio favorevole ai mitteleuropei. Kyenge fa il medico, gli abbiamo dato un posto in una Asl che è stato tolto a qualche medico italiano.”

Mario Borghezio (1947) politico italiano

dalla trasmissione radiofonica La Zanzara, Radio 24, 2013; citato in Borghezio cacciato dal gruppo degli euroscettici al Parlamento europeo per gli insulti alla Kyenge http://www.ilmessaggero.it/primopiano/politica/borghezio_cacciato_dal_gruppo_degli_euroscettici_al_parlamento_europeo_per_gli_insulti_alla_kyenge/notizie/287369.shtml, Ilmessaggero.it, 3 giugno 2013

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“[Su Romanzo criminale - La serie] Chapeau! Un prodotto finalmente innovativo rispetto alla fiction italiana, una serie che può spingere finalmente a fare prodotti diversi […] i colori in digitale sembravano usciti proprio dagli anni Settanta. L'ambientazione era perfetta ed è molto interessante lo sviluppo della parte politica […]”

Carlo Freccero (1947) autore televisivo italiano

Origine: Citato in Fiorello, fan di Romanzo Criminale: "Voglio seguirla tutta" http://cinema.sky.it/cinema/news/2008/11/17/romanzo-criminale-reazioni-fiorello-muccino-freccero.html, Cinema. Sky.it, 17 novembre 2008.

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“La formidabile sterzata (der ungeheure Umschwung), che dalla profonda depressione e totale disperazione causata dalla morte di Gesù portò alla forza della fede e all'entusiasmo con cui i discepoli lo annunciarono come Messia, non si potrebbe spiegare se nel frattempo non si fosse prodotto un avvenimento eccezionalmente incoraggiante.”

David Friedrich Strauß (1808–1874) teologo, filosofo e biografo tedesco

Origine: Da Das Leben Jesu kritisch bearbeitet; citato in Romano Penna, I fondamenti della cristologia neotestamentaria, PATH, n. 2, anno 2003 http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_academies/theologica/pdf/PATH%20n.%202%20-%202003.pdf, p. 318.

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“Tutti i vizi di tutte le età e di tutti i luoghi messi assieme non uguaglieranno mai i mali prodotti da una sola campagna.”

Voltaire (1694–1778) filosofo, drammaturgo, storico, scrittore, poeta, aforista, enciclopedista, autore di fiabe, romanziere e s…

2012
Dizionario filosofico

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“[Sui film di supereroi] Mi siedo di fronte a questi prodotti e mi diverto anche, sono belli da vedere. Ma sono vuoti, non c'è niente. Azione e colori. […] Questi film sui supereroi sono per gente senza immaginazione.”

Don Rosa (1951) fumettista statunitense

Origine: Citato in Marina Pierri, Don Rosa: "I film sui supereroi sono per gente senza immaginazione" http://www.wired.it/play/fumetti/2016/04/24/don-rosa-i-film-sui-supereroi-per-immaginazione/, Wired.it, 24 aprile 2016.

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“Spinoza è una delle personalità più profonde e pure che la nostra stirpe ebraica abbia mai prodotto.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Da una lettera del 1946; citato in Friedrich Dürrenmatt, Albert Einstein: Ein Vortag, Diogenes, Zurigo, 1979, p. 22.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 59

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“Ho già espresso in più occasioni, peraltro senza ambiguità di sorta, il mio giudizio sull'antiberlusconismo e sul berlusconismo. Si tratta di due fenomeni altamente ripugnanti, dei quali tuttavia il primo è – se mai è possibile – ancora più osceno e disgustoso del secondo. E questo per molte ragioni. Ne ricorderò unicamente una, su cui già ho insistito ad abundantiam. L'antiberlusconismo, con cui la sinistra ha identificato il proprio pensiero e la propria azione negli ultimi vent'anni, rappresenta l'esempio insuperato della volgarità della sinistra italiana in ogni sua gradazione. L'antiberlusconismo ha, infatti, permesso alla sinistra di occultare la propria adesione supina al capitale dietro l'opposizione alla contraddizione falsamente identificata nella figura di un'unica persona, secondo il tragicomico transito dal socialismo in un solo paese alla contraddizione in un solo uomo. Così facendo, la sinistra si è potuta volgarmente riciclare, aderendo al monoteismo del mercato e dirottando su un'unica persona la contraddizione contro cui combattere. Come l'odierno antifascismo in assenza integrale di fascismo, così l'antiberlusconismo ha svolto il ruolo di fondazione e di mantenimento dell'identità di una sinistra ormai conciliata con l'ordine neoliberale. Ingiustizia, miseria e storture d'ogni sorta hanno così cessato di essere intese per quello che effettivamente sono, ossia per fisiologici prodotti dell'ordo capitalistico, e hanno preso a essere concepite come conseguenze dell'agire irresponsabile di un singolo individuo.”

Diego Fusaro (1983) filosofo italiano

Origine: Da L'idiotismo dell'antiberlusconismo http://www.lospiffero.com/cronache-marxiane/lidiotismo-dellantiberlusconismo-11961.html, LoSpiffero.com, 5 agosto 2013.

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“"Trump" suona facoltoso. È quasi un'onomatopea. "Trump"! È il suono prodotto quando un domestico sfrontato è schiaffeggiato con una mazzetta da centinaia di dollari. "Trump"! È il suono di un tappo che viene sparato fuori da una bottiglia di champagne da anniversario da una coppietta il giorno in cui lavori di ristrutturazione in cantina sono stati finalmente completati. È proprio il nome "Trump" a fare da chiave di volta al suo marchio. Se solo ci fosse un modo per separare quella magica parola dall'uomo che è veramente… Be, indovinate? C'è. Perché vien fuori che il nome "Trump" non è sempre stato il nome della sua famiglia. Una biografa ha scoperto che un previdente suo antenato lo ha cambiato da - è questo è vero - "Drumpf". Sì, cazzo, "Drumpf"! E "Drumpf" è molto meno magico. È il suono prodotto da un piccione obeso che sbatte contro la vetrina di un negozio Old Navy pignorato. "Drumpf"! È il suono di una bottiglia di root beer da discount che cade dallo scaffare di un minimart alla stazione di benzina. […] Il nome "Drumpf" riflette molto di più ciò che è realmente. Perciò se state pensando di votare per Donald Trump come presidente, il carismatico tizio che promette di rendere l'America di nuovo un Paese grandioso, fermatevi e prendetevi un momento per immaginare come sarebbe se aveste appena incontrato un tizio di nome Donald Drumpf, un litigioso bugiardo seriale con una sfilza di iniziative imprenditoriali fallite, supportato da un ex-capo del Ku Klux Klan che non sa se disapprovare o no. Sarebbe davvero un buon presidente oppure l'incantesimo si è dissolto? Perciò, chiedo all'America di rendere Donald un "Drumpf" di nuovo.”

John Oliver (1977) Attore comico britannico
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“[Gli intellettuali non sanno se sia] più di sinistra mangiare macrobiotico o nutrirsi di confezioni in cellophane prodotte da lavoratori alimentari in lotta.”

Alberto Arbasino (1930) scrittore, saggista e giornalista italiano

Origine: Da Un paese senza, Garzanti, Milano, 1980; citato in Alberto Arbasino http://www.cinquantamila.it/storyTellerThread.php?threadId=ARBASINO+Alberto, a cura di Giorgio Dell'Arti, Cinquantamila.it.

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“[Su Gomorra - La serie] La forza della prima serie è stata proprio aver puntato su volti poco noti, quasi mai visti in tv, ma potentissimi. E che oggi sono icone. Caratteristica che è rimasta anche in questa seconda serie, soprattutto per i ruoli minori, con giovani rivelazioni. Credo che sia il prodotto televisivo di maggiore qualità visto in Italia.”

Gianfranco Gallo (1961) attore, cantante e drammaturgo italiano

Origine: Citato in Gomorra 3: i cattivi Scianèl e Avitabile prenotano la prossima serie http://ilmattino.it/spettacoli/televisione/gomorra_3_i_cattivi_scianel_e_avitabile_prenotano_la_prossima_serie-1796291.html, ilMattino.it, 14 giugno 2016.

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“L'angoscia non è un prodotto delle strutture ma è nella natura dell'uomo. […] La stessa psicanalisi così orgogliosa, alla fine, ammaina le sue bandiere di fronte a questa disperazione di esistere senza sapere e senza conoscersi.”

Francesco Grisi (1927–1999) scrittore, critico letterario e giornalista italiano

Origine: Da Dialogo sui protagonisti del secolo, con Fausto Gianfranceschi, Lucarini, Roma, 1989, pp. 113-114.

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“La cucina italiana è una storia di uomini e di donne e della loro grande passione e attenzione verso la tradizione e i prodotti del territorio, un'arte unica, una vocazione preziosa che non finisce mai di stupire, è il nostro essere italiano, siamo gli unici capaci di chiedere cosa ci sia per cena durante il pranzo.”

Alessandro Borghese (1976) cuoco e conduttore televisivo italiano

Vasco Rossi – Cambia-Menti
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Origine: Citato in L'Italia è una Repubblica fondata sulla cucina http://www.paginafood.it/2014/03/litalia-e-una-repubblica-fondata-sulla-cucina-0021952.php?utm_content=bufferec2f3&utm_medium=social&utm_source=twitter.com&utm_campaign=buffer, Pagina Food.it 17 marzo 2014..

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“[Passeggiando nel parco] Adoro, nell'aria fresca prodotta dalle piante quando non emettono anidride carbonica, spostare gli arti inferiori alternativamente uno davanti all'altro.”

Maurizio Crozza (1959) comico, imitatore e conduttore televisivo italiano

da Crozza nel Paese delle Meraviglie, 4 marzo 2016
Imitazioni, Nichi Vendola
Origine: Visibile al minuto 00:38:00 di Crozza nel Paese delle Meraviglie - Puntata 04/03/2016 https://www.youtube.com/watch?v=2O6HJa3FEP8, YouTube.com, 6 marzo 2016.

“Che è stato tante belle cose [Sessantotto], almeno per chi come lui [Guido Viale] vi ha così appassionatamente partecipato. Ma deve anche aver prodotto necessariamente qualcosa di mediocre, se non addirittura di spregevole. Si pensi per un attimo alla deriva armata, minacciosa. In una parola: terroristica.”

Beniamino Placido (1929–2010) giornalista, critico letterario e conduttore televisivo italiano

Origine: Da Troppi esclamativi per il '68 http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/05/22/troppi-esclamativi-per-il-68.html?ref=search, la Repubblica, 22 maggio 2011.

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“Enzo Biagi da 40 anni occupa tutti gli spazi in tv, senza lasciare nemmeno una serata libera. È come il confetto Falqui, basta la parola, e non certo perché stimoli certe funzioni come quel prodotto…”

Maurizio Gasparri (1956) politico italiano

Ansa, 23 luglio 2002
Origine: Citato in Marco Travaglio, "Carta Canta - Il delitto Biagi/3" http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/14-nov/14-nov.html, la Repubblica, 14 novembre 2007

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“La Padania è il cuore produttivo dell'Italia perché è qui che si crea la maggior parte del prodotto interno lordo.”

Romano Prodi (1939) politico e economista italiano

Origine: Da un convegno di Centromarca; citato in Riccardo Illy, Così perdiamo il nord, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2008.

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“Il licaone anche agli occhi del profano appare quale perfetto prodotto della luce, mentre la iena è una figlia delle tenebre per ogni riguardo.”

Alfred Edmund Brehm (1829–1884) biologo e scrittore tedesco

Origine: La vita degli animali, Volume 1, Mammiferi, p. 499

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“L'affetto famigliare è il prodotto dell'istinto di conservazione egoistica e materiale della specie.”

Carlo Maria Franzero (1892–1986) scrittore e giornalista italiano

Origine: Il fanciullo meraviglioso, p. 340

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“Non è vero che ci sono parole per esprimere ogni cosa. E non è neanche vero che i pensieri sono fatti sempre di parole.(…) Le regioni interiori non coincidono con il linguaggio, esse si trascinano là dove le parole non riescono a soffermarsi. Spesso sono le cose essenziali quelle su cui non si può dire più niente, e l'impulso di parlarne scorre bene perché va oltre senza fermarcisi. Solo in occidente si pensa di risolvere questo disordine parlandone. Il parlare non rimette ordine né nella vita del campo di mais né in quella sull'asfalto. E solo in occidente si pensa anche che non ha senso ciò che non si riesce a sopportare. Che cosa può fare il parlare? Quando gran parte della mia vita non quadra più, anche le parole vanno a fondo. Ho visto precipitare le parole che avevo. Ed ero certa che insieme ad esse, se le avessi avute, sarebbero precipitate anche quelle che non avevo. Le parole non esistenti sarebbero diventate come quelle esistenti che precipitavano. Non ho mai saputo di quante parole ci sarebbe stato bisogno per coprire completamente lo smarrimento della fronte. Uno smarrimento che subito si allontana di nuovo dalle parole trovate per definirlo. Ma di quali parole si tratta e come dovrebbero essere subito pronte a scambiarsi con altre per recuperare i pensieri. E che cosa significa recuperare. Il pensiero però parla con se stesso in modo del tutto diverso da come le parole parlano con esso. Il desiderio tuttavia di poterlo dire. Se non avessi avuto sempre questo desiderio, non si sarebbe arrivati a sperimentare nomi per il cardo da latte, per chiamarlo con il suo vero nome. Senza questo desiderio non avrei prodotto intorno a me quel senso di vergogna come conseguenza di una vicinanza malriuscita.”

Herta Müller (1953) scrittrice tedesca

Il re s'inchina e uccide

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“A certe latitudini c’è un arco di tempo che precede e segue il solstizio d’estate, poche settimane appena, in cui il crepuscolo diventa lungo e azzurro. […] Passi davanti a una vetrina, t’incammini verso Central Park e ti trovi a nuotare nell’azzurro: la luce è azzurra, e nel giro di un’ora questo azzurro s’infittisce, diventa più intenso proprio mentre si oscura e sbiadisce, infine si avvicina all’azzurro delle vetrate in una giornata limpida a Chartres, o all’azzurro dell’effetto Čerenkov, prodotto dalle radiazioni elettromagnetiche nelle barre di combustibile nucleare immerse nell’acqua. I francesi chiamavano questo momento del giorno «l’heure bleue». Per gli inglesi era «the gloaming», l’imbrunire. La parola stessa è densa di echi e riverberi – l’imbrunire, il crepuscolo, il tramonto – parole che evocano immagini di persiane che si chiudono, giardini che si oscurano, fiumi con argini d’erba che scivolano nell’ombra. Durante il periodo delle notti azzurre pensi che la fine del giorno non arriverà mai. Quando le notti azzurre volgono al termine (e finiranno, e finiscono) provi un brivido improvviso, un timore di ammalarti, nel momento stesso in cui te ne accorgi: la luce azzurra se ne sta andando, le giornate si son già fatte più corte, l’estate è finita. Questo libro si intitola «Notti azzurre» perché all’epoca in cui lo iniziai i miei pensieri erano sempre più concentrati sulla malattia, sulla fine della promessa, l’affievolirsi dei giorni, l’inevitabilità della dissolvenza, la morte del fulgore. Le notti azzurre sono l’opposto della morte del fulgore, ma ne sono anche l’annuncio.”

Blue Nights

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