Frasi su respiro
pagina 5

Michael Crichton photo
Alberto Malesani photo

“Beh, guarda… io… Noi due non ci conosciamo, sicuramente non ci conosciamo. Però… apro una parentesi veloce, senza polemiche e senza niente. Credo che tu non sia stato… non sei molto al corrente della mia carriera., la Fiorentina anc… eh però, però nel mio curriculum… Però, se ti devo dire la verità, ti devo dir la verità… arrivato qua mi sembra di esser tornato ai tempi del Chievo. Però cosa c'è qua? Che respiri un'aria, pur essendo piccola… ecco la differenza, eh… c'è, c'è aria di una società mol… importante, secondo me. Ecco, queste sono le mie prime sensazioni quando mi son calato nel nero-verde.
[…] E quando vieni fuori da una situazione di 'sto tipo qua, che comunque poi ti hanno scelto, beh, parti ancora più rinvigorito, perché vuol dire che… che tu li hai convinti e… e che è una cosa bella! Se tu invece vieni fuori da situazioni forzate, eccetera, non sta bene, capisci? Ecco, questa l'ho vissuta molto bene. Perché comunque credo che alla fine dopo, o per un motivo o per l'altro, la scelta è caduta su di me perché ero quello… quello a cui la scoietà voleva arrivare.
[…] Esonero se tu fai… Allora, chiaro che se tu fai 2 anni di carriera, la statistica, magari fai 2 esoneri di fila, è un conto. Se tu fai 20 anni di Serie A e lavori anche all'estero qualche esonero ci sta, vai a vedere le carriere degli allenatori… Poi dopo, sai… un conto è lavorare in un posto, un conto è lavorare in un altro posto. È una cosa normale in un… in un trand, diciamo di lavoro di un allenatore. La vivo, l'ho sempre vissuta… chiaro che non fa mai piacere essere esonerati, però bisogna sempre trovare l'energia e la forza di andare avanti, di capire perché comunque sei stato esonerato, di cercare di, di, di, di… di avere quel coraggio di insistere e di migliorarti in modo che poi di far ricredere anche chi ti ha esonerato, ecco, questo ti deve sempre animare secondo me. […] Modena, Modena fu… il mio esonero è stato perché c'è stata incompatibilità col direttore sportivo Tosi. Non è stato un esonero di quelli… e non c'era incompatibilità, io purtroppo ho un carattere di quelli, allora magari più di adesso, avevo un carattere che io non, non… non ci si deve sposare per forza nella vita, se c'è incompatibilità ci si lascia. Ecco, di Modena ho 'sto ricordo qua.
[…] Però sono parito dalle giovanili, ho fatto un percorso, un cammino credo giusto e mi hanno scelto per allenare la prima squadra, ho fatto 2 anni di allenatore in seconda, ho imparato; poi mi hanno dato in mano la squadra, l'ho portata in Serie B, credo che se non è un'impresa come il Sassuolo, ci manca poco. Perché il Chievo, chi sa dov'è Verona, era un posto dove c'era la diga, ci passa l'Adige… ci sono 500 persone, e lì siamo andati in Serie B. In Serie B ho fatto 3 anni, tutti in miglioramento fino alla soglia della Serie A. Poi l'ho lasciato… l'ho lasciato perché sai, e lo sa anche il Sassuolo, tu quando vai, ad esempio il Sassuolo va in Serie A e cerca il giocatore di grande esperianze, eccetera, a volte ti senti dire di no. Quindi al Chievo c'era questo grande enigma. Noi eravamo in B madovevamo fare ancora con giocatori di C. Quindi sono state grandi imprese quelle lì. Perché, chi veniva al Chievo? Capisci? Chi veniva… adesso al Chievo ci va anche il grande giocatore, ma allora figurati. Quindi, abbiamo seminato insieme anche là con una grande società insieme con buon lavoro di gruppo, e siamo arrivati alla soglia della Serie A, che dopo l'ha ottenuta Del Neri dopo 2 anni. Però bisogna guardare anche il lavoro precedente, perché non è che tutto quanto è da buttare a mare, capito? Ecco, questo voglio dire.
[…] Io quando la mattina apro gli occhi e guardo il cielo ringrazio il Signore, perché credo che bisogna anche nella vita essere… Io credo di aver fatto, di avere avuto la fortuna di fare il lavoro che mi piace e di averlo svolto in maniera professionale al massimo e sono ancora qua dopo 20 che ho questa voglia qua perché penso che sia… per me è il più bel lavoro del mondo. E mi limito a dire questo, capito? Cioè, non ho nessun rimpianto, non ho nessun rammarico. La carriera di un allenatore purtroppo, o bene o male, ha degli alti e bassi e bisogna accetarli, bisogna sempre essere lì sul pezzo, a migliorarsi, a… la voglia di, di… altrimenti quando non c'è quella voglia lì bisogna smettere. Se non c'hai quella voglia lì bisogna smettere, qualsiasi tipo di lavoro. Oppure cambiare lavoro. Io questa voglia qua ce l'ho ancora, quindi sono qua con la voglia di, di, di… di trasmettere le, le, le, le, le, le mie sensazioni e le mie motivazioni a questa società ma soprattutto ai ragazzi.”

Alberto Malesani (1954) allenatore di calcio e ex calciatore italiano
Aleardo Aleardi photo
Claudio Abbado photo

“Accade a volte, nel finale dei grandi capolavori, di avvertire un clima di reale coinvolgimento tra me, l'orchestra, il pubblico: come se tutti trattenessero il respiro insieme. E quando si spegne la nota finale rimane un grande silenzio, come a contemplare qualcosa che è accaduto. Questo silenzio è la cosa che apprezzo di più.”

Claudio Abbado (1933–2014) direttore d'orchestra italiano

citato in Giovanni Grandi, La sua musica e la bellezza necessaria alla vita http://www.ilsussidiario.net/News/Musica-e-concerti/2014/1/24/ABBADO-La-sua-musica-e-la-bellezza-necessaria-alla-vita/461124/, Il Sussidiario, 24 gennaio 2014

Fabio Capello photo

“Ci sono squadre dove tu vai e respiri la mentalità vincente. La Juventus ha questa mentalità.”

Fabio Capello (1946) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Capello: «Differenze Juve-Roma? La mentalità vincente...» http://www.tuttosport.com/calcio/2014/10/16-309553/Capello%3A+%C2%ABDifferenze+Juve-Roma%3F+La+mentalit%C3%A0+vincente...%C2%BB, Tuttosport.com, 16 ottobre 2014.

Martina Stella photo

“Per me è importante l'emozione che mi trasmette una persona, quello che riesce a comunicarmi in quel momento, sia che venga dall'intelletto sia che si tratti di qualcosa di fisico, di silenzioso. Ma non ha a che vedere con l'aspetto fisico. È il sapore iniziale che conta.”

Martina Stella (1984) attrice italiana

dall'intervista di Alex Infascelli, Martina Stella: trattenete il respiro! http://www.playboy.it/playboy-life/dettaglio-articolo.asp?id_articolo=105&titolo=Martina+Stella%3A+trattenete+il+respiro!&id_categoria=15&categoria=Interviste, Playboy.it

Henry David Thoreau photo

“[Su Walt Whitman] Con il suo vigore e con il grande respiro dei suoi versi, mi mette in uno stato mentale di libertà, pronto a vedere meraviglie; mi porta per così dire, in cima a una collina o al centro di una piana; mi scuote e poi mi getta addosso migliaia di mattoni.”

Henry David Thoreau (1817–1862) filosofo, scrittore e poeta statunitense

Origine: Da A proposito di Whitman; citato nella prefazione «Chi fa tanto caso a un miracolo?». Come leggere la poesia di Walt Whitman di Antonio Spadaro, p. 5 in Walt Whitman, Canto una vita immensa, a cura di Antonio Spadaro, Ancora, Milano, 2009. ISBN 88-514-0632-4

Hugo Von Hofmannsthal photo
Azar Nafisi photo

“Un romanzo non è un'allegoria, è l'esperienza sensoriale di un altro mondo. Se non entrate in quel mondo, se non trattenete il respiro insieme ai personaggi, se non vi lasciate coinvolgere nel loro destino, non arriverete mai ad identificarvi con loro, non arriverete mai al cuore del libro. È cosi che si legge un romanzo: come se fosse qualcosa da inalare, da tenere nei polmoni. Dunque, cominciate a respirare.”

Reading Lolita in Tehran
Variante: Un romanzo non è un'allegoria” dissi verso la fine della lezione “È l'esperienza sensoriale di un altro mondo. Se non entrate in quel mondo, se non trattenete il respiro insieme ai personaggi, se non vi lasciate coinvolgere nel loro destino, non arriverete mai a indentificarvi con loro, non arriverete mai al cuore del libro. È così che si legge un romanzo: come se fosse qualcosa da inalare, da tenere nei polmoni. Dunque, cominciate a respirare. Ricordate solo questo. È tutto; potete andare.

Snorri Sturluson photo
Irène Némirovsky photo
Stephen King photo
Jonathan Coe photo
Daniel Pennac photo
Paulo Coelho photo
Cassandra Clare photo
Victor Hugo photo
Pier Vittorio Tondelli photo
Wisława Szymborska photo
Bernard Cornwell photo
Plutarco photo
Herman Melville photo
Virginia Woolf photo
Victor Hugo photo

“Si indicava lo scanno dove sedevano gomito a gomito i sette rappresentanti dell'Haute Garonne, che invitati a pronunciarsi sul verdetto di condanna di Luigi XVI, avevano così proposto uno dopo l'altro: Mailhe, la morte. Delmas, la morte. Projean, la morte, Calès, la morte, Ayral, la morte, Julien, la morte. Desancy, la morte. Eco fatale che riempie in sé tutta la storia, dal giorno in cui fu instaurata la giustizia umana, eco sepolcrale tra le mura di tribunali. Si indicavano a dito gli uomini che avevano espresso il loro tragico giudizio, in tanta confusione; Paganel, che aveva detto: «Un re non può essere utile che con la sua morte. Dunque, a morte»; Millaud, il quale aveva gridato: «Se la morte non esistesse, oggi bisognerebbe inventarla»; il vecchio Raffron du Truillet, che aveva detto: «La morte, al più presto»; Goupilleau, il quale aveva urlato:«Subito al patibolo. Ogni lentezza aggrava la morte»; Sièyès, che aveva espresso con funerea concisione il suo voto: «La morte»; Thuriot, che si era opposto alla proposta di Buzot, tendente a proporre un appello al popolo: « È mai possibile? Le assemblee primarie? È mai credibile? Quarantamila tribunali, processo senza fine. La testa di Luigi XVI avrebbe tempo di incanutire, prima di cadere»; Augustin-Bon Robespierre, che, dopo il voto del fratello, aveva gridato: « Io non riconoscerei umanità che sgozzasse i popoli e perdonasse ai despoti. A morte! Chiedere un rinvio vuol dire appellarsi ai tiranni e non al popolo »; Foussedoire, sostituto di Bernardin de Saint-Pierre, il quale aveva sentenziato: «Sento tutto l'orrore di un'effusione di sangue, ma il sangue di un re non è sangue di creatura umana. A morte!»
Jean-Bon Saint-André che aveva detto: «La libertà dei popoli si identifica con la morte dei tiranni»;
Lavicomterie, assertore di questa formula: «Finchè un tiranno respira, la libertà soffoca. A morte!»; Chateauneuf-Randon, il quale aveva gridato: «Morte a Luigi l'ultimo!» Guyardin che vaeva espresso questo parere: «Deve essere giustiziato alla Barrière – Renversée!» volendo indicare la barriera del Trono; Tellier, il quale aveva detto: «Si deve fondere un cannone che abbia il calibro della testa di Luigi XVI, per combattere i nostri nemici».”

Victor Hugo (1802–1885) scrittore francese

Ninety-Three

Nick Hornby photo
Heinrich Böll photo
Pier Vittorio Tondelli photo
Carlos Ruiz Zafón photo

“In biblioteca, attraverso la porta aperta, vide Blay e Saxton che parlavano. Poi suo cugino fece un passo avanti e prese Blay tra le braccia. Rimasero cosi, stretti l'uno contro l'altro; Qhuinn fece un respiro profondo e si sentì morire un pochino anche lui. Ecco come siamo finiti, pensò. Vite separate, futuri separati. Difficile credere che all'inizio erano inseparabili… All'improvviso gli occhi azzurri di Blay incrociarono i suoi.
E ciò che Qhuinn vi colse lo fece vacillare: quel volto splendeva d'amore, un amore puro e inalterato dalla timidezza che era parte integrante del suo riserbo. Blay non distolse lo sguardo. E per la prima volta… non lo fece neanche Qhuinn. Non sapeva se quell'emozione era legata a suo cugino - probabilmente sì - ma decise di godersela: guardò Blaylock dritto negli occhi, lasciando trasparire sul suo viso tutto ciò che aveva nel cuore. Lo lasciò trapelare in piena libertà. Perché c'era una lezione nella cerimonia funebre di quella sera: possiamo perdere in un batter d'occhio quelli che amiamo. E quando succede, c'è da scommetterci, non pensiamo a tutti i motivi che avrebbero potuto dividerci: pensiamo a tutti i motivi che ci univano. E di sicuro rimpiangiamo amaramente di non aver avuto più tempo a disposizione, anche se abbiamo avuto secoli e secoli… Da giovani pensiamo che il tempo sia un peso, qualcosa da scaricare il prima possibile per poter crescere. Ma è un tragico errore… da adulti capiamo che i minuti e le ore sono la cosa più preziosa che abbiamo. Nessuno ha a disposizione tutta l'eternità ed è un delitto sprecare il tempo che ci è dato da vivere. Basta, pensò Qhuinn. Basta con le scuse, basta scappare, basta cercare di essere qualcun altro, chiunque altro. Anche se restava fregato, anche se il suo prezioso piccolo ego e il suo stupidissimo cuoricino andavano in mille pezzi, era ora di piantarla con le stronzate. Era ora di comportarsi da persona matura. Esatto, amico, pensò Qhuinn vedendo che Blay cominciava a raddrizzarsi come se avesse colto il messaggio. Il nostro futuro è arrivato.”

Jessica Bird (1969) scrittrice statunitense

Lover Reborn

Jacqueline Carey photo
Nelly Sachs photo

“Ora, mio adorato, mi bevi | le parole dal respiro | finché ammutolisco -.”

Nelly Sachs (1891–1970) poetessa e scrittrice tedesca

Il contorno
Al di là della polvere

Han Kang photo
Nelly Sachs photo
Albert Sánchez Piñol photo
Maria Konopnicka photo
Jovanotti photo
Mario Praz photo

“Non è che una rustica colazione quella che si può fare presso le rovine di Veio, in una capanna da cui s'ode il crosciare dell'acqua, ma quell'aria d'eternità, di mondo dei primi tempi che lì si respira, è tale condimento che vale ogni più squisito desinare. Le ore del pomeriggio si facevano d'un oro più carico, e son queste le ore più belle tra le rovine. A un certo momento sarebbe stato necessario tornare alle vie sui cui lati le automobili stan fitte come le piattole negl'interstizi dei muri, ai negozi dove si vendono prodotti vistosi ed effimeri, a quelle tante manifestazioni che si chiamano di vita, mentre la vita è qui, in luoghi come Veio, su cui s'indugia ancora l'alito dei numi.”

Mario Praz (1896–1982) critico d'arte, critico letterario e saggista italiano

Variante: Non è che una rustica colazione quella che si può fare presso le rovine di Veio, in una capanna da cui s'ode il crosciare dell'acqua, ma quell'aria d'eternità, di mondo dei primi tempi che li si respira, è tale condimento che vale ogni più squisito desinare. Le ore del pomeriggio si facevano d'un oro più carico, e son queste le ore più belle tra le rovine. A un certo momento sarebbe stato necessario tornare alle vie sui cui lati le automobili stan fitte come le piattole negl'interstizi dei muri, ai negozi dove si vendono prodotti vistosi ed effimeri, a quelle tante manifestazioni che si chiamano di vita, mentre la vita è qui, in luoghi come Veio, su cui s'indugia ancora l'alito dei numi.
Origine: Da ‪La Casa della vita‬, Adelphi, Milano, 1979, p. 54.

Zucchero (cantante) photo

“Negli occhi hanno gli aeroplani | per volare ad alta quota, | dove si respira l'aria | e la vita non è vuota.”

Zucchero (cantante) (1955) cantautore e musicista italiano

da Donne, n. 1
Zucchero & the Randy Jackson Band

Francesco Guccini photo
Daniele Rugani photo

“[«Cosa ti ha colpito di più alla Juve?»] La mentalità vincente che si respira. Quando sei dentro lo percepisci a pieno. Te ne rendi conto subito. A livello di professionalità e di organizzazione, poi, è tutto di una perfezione inaudita e di alto livello.”

Daniele Rugani (1994) calciatore italiano

Origine: Da un'intervista a Juventus TV; citato in In esclusiva JTv parla Rugani http://www.juventus.com/it/news/news/2015/in-esclusiva-jtv-parla-rugani-.php, Juventus.com, 17 dicembre 2015.

Alan Dean Foster photo
Federico Fellini photo
Don Was photo
Jovanotti photo
Lucia Sturdza-Bulandra photo

“Non ho nulla per interpretare questo ruolo: né la statura, perché già allora non ero troppo scarna, e la mia voce, una sonorità totalmente opposta il timbro cristallino di un giovane debuttante mondana. Inoltre, non conoscevamo nemmeno i principi più elementari della nostra arte di recitazione: dizione, respiro, valore del gesto e così via”

Lucia Sturdza-Bulandra (1873–1961) attrice e docente rumena

nimic nu mă desemna pentru interpretarea acestui rol: nici statura, deoarece încă pe atunci nu eram prea firavă, şi nici glasul meu, de o sonoritate cu totul opusă timbrului cristalin corespunzător unei tinere debutante mondene. Mai mult, nu cunoşteam nici cele mai elementare principii ale artei noastre actoriceşti: dicţiune, respiraţie, valoarea gestului ş.a.m.d

“Il bombardamento americano dell'86 ha avuto l'effetto di un elettrochoc: più ancora delle bombe ha traumatizzato Gheddafi l'isolamento subito dal paese in quei momenti difficili. I fratelli arabi e gli amici africani gli hanno girato le spalle, l'Unione Sovietica e le altre nazioni socialiste l'hanno tenuto a debita distanza. La Libia aveva tutte le porte sbarrate: ai suoi fianchi i confini con la Tunisia e l'Egitto erano chiusi, a Sud era ancora in corso la guerra col Ciad e dal Mediterraneo erano appena arrivati i fulmini di Reagan. Cosi è cominciata la svolta pragmatica di Gheddafi. Anzitutto egli ha ammorbidito la situazione interna: ha liberato gran parte dei prigionieri politici, più quelli detenuti per delitti d'opinione che i veri oppositori del regime, ha soppresso la giustizia sommaria esercitata dai comitati rivoluzionari, ha avviato la liberalizzazione del commercio e autorizzato l'importazione di beni di consumo. Vuotando o sfoltendo le prigioni, riempiendo i negozi e aprendo le frontiere Gheddafi ha dato un po' di respiro ai libici. Ne avevano bisogno. Essi avevano rivelato di essere giunti ai limiti della sopportazione quando avevano espresso con molta parsimonia la loro solidarietà al regime dopo i bombardamenti americani. Ma è veramente cambiato Gheddafi? È rinsavito sul serio? Una cosa è certa: lo stacco tra quel che dice e quel che fa si è notevolmente allargato.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano
Arnaldo Forlani photo

“[Su Carlo Donat-Cattin] La sua intransigenza aveva sempre radici e collegamenti popolari. Alieno da tentazioni laiciste, affrancato dalle convenzioni strumentali, proteso verso ideali di grande respiro. Una limpida religione. La sua lezione: non piegarsi mai.”

Arnaldo Forlani (1925) 14esimo Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana

Origine: Da Ai problemi della gente dedicò le energie migliori, Terzafase n. 4 http://www.fondazionedonatcattin.it/book/, anno IX, aprile 1991, pp. 4-5

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
William Wordsworth photo

“Mare infinito
Il mare oggi mi vede, il mondo gira con i suoi pianeti e stelle cosmiche accese da luci laser e scie di fuoco in un cielo spento da fontane di acqua di luce senza limiti nell'infinito eterno.
Un giorno vicino mi guarderai ma io non riuscirò più a vederti perché sarò anni luce da te.
Le prospettive dei progetti e cantieri eretti da palazzi vetrati di specchi creano cloni di individui che si riproducono di continuo e nuovi mondi si formano con città, mari, soli artificiali.
Passato presente futuro
Il centro del mondo con melodie di note vibrano lungo le orbite dell'infinito, accompagnati da scie di cavalli dorati e trasparenti delfini pesci, balene, elefanti sospesi nell'aria che galleggiano nel cielo in folli corse
Rivedo tutti dappertutto e alzo gli occhi al cielo portando in alto la terra e formano un paradiso gigante.
Volo leggero e non vedo più nulla e il pensiero volge è affonda tra i tuoi magnifici occhi che in rilievo manifestano gioia e sorrisi, un bagno caldo di emozioni spensieratezza tra la luce del tuo dolce sguardo che conquista ed attrae, perché spaziale e le tue orbite di energia fulminante corrono attorno ad emozioni trasparenti illuminando il desiderio.
Mi inondi di amore con tua aurea di pace e benessere sento i brividi quando il tuo sguardo mi scalda e lievito in alto proteggendo e assaporando la tua freschezza delicata che mi inebria
Sento vibrare la tua voce quando ti lascio e i sorrisi contagiosi che mi esaltano dentro quegli occhi profondi c'è un oceano di saggezza che corre via e mi sfuggono. Onde pacifiche di piacere da assaporare dolcemente senza fine e gustare il tuo profumo che si scioglie tra le mie labbra pallide
Tu plachi la mia sete come neve che si scioglie in bocca, con un sussurro, un suono che sale dentro me, fino in fondo per sentire la tua musica così soave attraversare il mio animo che inebriano il respiro fondendo il cuore con passione.

RUGIADA DI LACRIME
Dammi la forza di piangere perché mi celo in una rugiada di lacrime di verità, in questo fiume che sfocia nella ipocrisia dell'inganno, dammi il coraggio per uscire da compromessi e umiliazioni e di iniziare da dove non sono mai partito, cancellando tutto il presente perché il domani non esiste e il passato non ritorna, ma vive solo attraverso ai ricordi ormai irraggiungibili, che costruiscono la nostra vita in frammenti che non riconosciamo. Corro per raggiungere un obiettivo perso in partenza che non riesco più a vedere ma esiste, impedito dallo sconforto, e malvagità è una routine obbligata, non mi apre la mente per nuovi orizzonti e crollo travolto dagli eventi…
Si può ottenere indipendenza, autonomia nella libertà interiore fuori dagli schemi imposti e attendo quel viaggio per staccarsi da impedimenti forzati mentali che impediscono e limitano i pensieri e la capacità di creare la vita a cui si aspira e non quella degli altri tesi a rubarti la tua anima, creatività ed originalità. Ti vengo a cercare per parlarti, per curarmi attraverso il tuo spirito, candido che illumina il cuore e colora il buio attraverso occhi spenti da egoismo e subordinazione. Ti cerco al di sopra di tutto dove hai il potere di controllare con il vento e calore che emani la forza di un incantesimo tra giorno e notte giocando con il cosmo e nuotando immergendosi nel sole sciogliendo il ghiaccio della crudeltà. Ti cerco tra le nuvole che piangono la tua bontà di salvezza e accecato dalle guerre, doni pace correndo nelle orbite attorno all'infedelta'. Vivi in ogni cuore ma siamo morti dentro senza gratitudine. Ti cerco nel mare che crea la vita ma tu sei l'infinito incontaminato ma stringo ogni misera molecola che ti compone. Bevo il tuo nettare nella pioggia infinita. Ti trovo tra il canto dei passerotti e il volo di aquile lontane e in stormi migratori a caccia di sopravvivenza a causa di crudele polvere nera creata dal progresso. Sento l'erba e il profumo degli alberi che crescono formando linfa e non carbone. Ti raggiungo ovunque e ti sento dentro annulli le solitudini e i falsi amori. Uomini e donne sono il davanti e dietro alla medaglia ma un entità unica, espansa da una terra stanca e vecchia senza risorse. Ti ho trovato finalmente nelle mie riflessioni e pensieri o solitudini perché eri stato sempre nel mio cuore ma non ti sentivo e ti premevo in fondo come un fiocco di neve che diventa slavina nell'immensita' di una creazione effimera ma reale dove tutti calpestiamo le tue orme dorate e il denaro è sabbia che un alito di vento è di menzogne innalza e si perde attraverso onde di oceano che lottano contro un tempo assetato di successi e profitti di infelicità e che procede inizia ma finisce ogni giorno il suo lavoro. Il treno non aspetta mai è quel minuto poteva decidere il tuo destino quell'ora e i mesi che si susseguono segnano una vita che firmiamo noi e si ritrova in un progresso improvviso che ci travolge e ci rende schiavi. I binari della vita sono innalzati al cielo e quel treno è già partito con la sua folle corsa a non arrivare mai a destinazione…
Insegniamo ai sogni a ritornare bambini nell'intensità e nella speranza che il domani si fissi nel tempo quando raggiungiamo la felicità.

Amicizia
Scandendo il tempo, fermi frammenti unici ed irripetibili, dipingendo in autentica semplicità, tramonti che accendono scie di stelle in infinite emozioni. Accarezzando suoni di magistrali percorsi che allietano fiocchi di neve danzanti di fronte a concerti di fulmini energetici in impetuosi arrivi senza partenze. Dove termini gli spazi vuoti e crei un nuovo inizio, coperto da un cielo limpido che si rispecchia nel tuo impetuoso mare di allegria eterna proiettata in un domani già passato. Il volo avvolto tra ali dorati temperate dal tuo umore costante, in equilibrio, con sorrisi sempre annunciati che presentano una personalità piccante e carismatica si perde in pazienti sentimenti che giungono con dolcezza in questa valle, dispersa in monti crescenti che stuzzicano atmosfere vaganti. Palazzi di carta, immagini di ricordi si susseguono con terre rosse e colori di pareti che si ergono in oceani dove si sentono le tue melodie dei fiori che sbocciano e distinguono primavere fresche. Vedi le foglie trasportate da venti stagionali tiepidi e folli respiri agitati ma calmi. Annunci il tuo ritorno quando arrivi in un passaggio di orme tra boschi illuminati da petali fuggenti. Ora i sogni sono realtà nel protagonismo di fantasie che crescono in ognuno di noi
Un cuore irrefrenabile di vita essenziale e valore estremo gratificante con una pioggia di tesori argentati e cablati in ogni essenza che tocchi e rendi incantata.”

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
Ted Bundy photo
Alessandro Benvenuti photo
Juan Domingo Perón photo
Fabri Fibra photo

“Uccido le rime infatti non ne trovi più in giro, | ho così tante cose da dire che quasi non respiro.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Troie in Porsche, n. 1
Squallor

Karlheinz Stockhausen photo

“La ripetizione si basa sui ritmi del corpo, quindi ci identifichiamo con il battito del cuore, o con la marcia o il respiro.”

Karlheinz Stockhausen (1928–2007) compositore tedesco

Origine: Citato in AA.VV., Il libro della musica classica, traduzione di Anna Fontebuoni, Gribaudo, 2019, p. 306. ISBN 9788858022894

Jovan Divjak photo
Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
John Updike photo

“Poesia
Elisir Di Una Madre

Si addormenta delicatamente
il tuo cuore
sul mio animo emozionato,
e il tuo dolce respiro
si confonde col battito
del candore
della mia sensibilità.
Or sogna dolce angelo gentile,
affinché tra le mie
braccia materne
culla sincera puoi trovar
per il tuo succedere nell’avvenire,
che il destino ti ha preordinato.
Or sogna dolce angelo innocente,
che tra le mie braccia
ristoro sicuro
puoi trovar per la tua
consolata tranquillità.
Or tutto tace,
ma il rumore è assordante
quando nella quiete
mi converto
alla tua dolce presenza,
puro dono prezioso
disceso dalle mani di Dio
per dilettare i miei giorni
intrecciati coi tuoi.
Or tutto tace,
ma il rumore è assordante
quando nell’auspicio
di un nuovo domani
tra i tafferugli delle incertezze
si fanno strada paure,
e monili di gioie vere
da portare orgogliosamente
sul cuore nella via della vita,
mentre intessono
quel tuo futuro
che un giorno vivrai
solo con le sole tue forze
rendendoti uomo
fra la ressa indifferente
del mondo.
Sogna oh puro e limpido
angelo mio,
serafico e chiaro
nella tua ingenuità
inconsapevole lasciati
cullare dall’amore
della tua mamma,
tuo inconfondibile inestimabile
mantello d’oro che
eternamente proteggerà
la tua essenza vitale
su questa terra
tra le tempeste e soleggiate
della realtà,
che la vita stessa
ti preparerà
come una beffarda ragnatela
su cui lottare incessantemente
per potersi salvaguardare.
Ma or sogna figlio mio
affinché il tempo
faccia il suo percorso
in te,
oh sincera speranza del mio cuore.
E sogna dolce angelo mio,
il tuo mondo
che verrà.
©Laura Lapietra”

“Mamma, la più bella parola del mondo, la più bella parola d'amore che possa mai esserci, un'infinità di significati profondi racchiusi in un'unica persona lei dolce profumo indimenticabile che sa di giardino di rose fiorito nell'anima del nostro destino che sa di vita vera, e ancora molto molto di più e amore puro, autentico, indescrivibile!
Colei che ad un semplice sguardo fuggente del proprio figlio risponde con un bacio caldo nelle sue carezze più sentite, colei che vorrebbe stringere forte al suo petto trattenendo nelle sue braccia per sempre l'unico tesoro importante, e che per esso darebbe la propria vita ma a sua volta trova la forza nel dargli una spinta e dirgli "Vai!" solo per il suo bene. Colei che sbaglia ma per troppo amore, in lei la tenerezza delle sue effusioni da donare nella sua sensibilità, quel bacio della buonanotte nella quiete del silenzio che il sonno trasmette, colei che nelle notti insonne non conta le ore ma i respiri del proprio figlio, dolce mano che dona sicurezza incoraggiando nei passi della vita la forza dell'avventura in ogni circostanza, quel rifugio e conforto sicuro nelle lacrime delle delusioni che si incontrano inevitabilmente nel camino. Saggia educazione nello spirito introducendo e proiettando nel mondo il cuore che cura amorevolmente in quello che è la realtà, e mentre veglia incessantemente tenendosi da parte mentre tutto vede ma nel contempo tace, soffre ma sorride trovando il tempo per mille lavori per il benessere del proprio figlio non curandosi di chiedere in cambio un semplice "Grazie".
Con grande tenacia non molla mai la presa, anche quando sommersa da grandi sacrifici!
Auguri mamma, auguri per quello che rappresenti per l'amore che sai mantenere e dare senza sosta, senza riserve!
Auguri per te mamma, che non ti risparmi mai, auguri speciali a te nel giorno della tua festa, tu che conosci fino in fondo nel profondo del tuo cuore l'emozione di cosa vuol dire davvero essere e sentirsi chiamare mamma.
Auguri a te che non fai mai pesare l'importanza che rappresenti in famiglia e nel mondo, ma che vuoi essere fin in fondo da quando hai deciso di esserlo, per scelta e per amore!”

“Segreto D'amore

Sorrido a fior di labbra,
di colorata emozione!
Ed è una lene poesia
stampata sull'indole
del mio cuore,
una briosa gioia
racchiusa in una goccia
di pura rugiada,
che gaia e fioca
posata lieve sui petali
dei miei sentimenti fioriti,
mi inducono in un bel stupore
che tinteggia con subissi di sogni che investono la mia anima
tenera e delicata,
con un vortice
di melodiosa passione
in cui mi perdo
a occhi arresi,
per rapire il mio sentire,
privandomi del respiro,
per poi esprimere
questo nuovo sentimento attraverso le mie sensazioni,
che resteranno solo mie.
Oh illumina,
seppur minuscola come sei fresca rugiada
tanto bella e profonda,
il mio blando cuore tremante
e impaurito al sol scoprire,
l'amore che non confesserò mai alla luce del sole!
Ma lo custodirò nel segreto,
nelle viscere della terra
dove il fuoco antico della vita
non possa mai estinguersi.
E con esso anche
il fiore dell'amor segreto,
che curo per te!
Sorrido,
tra le sincera lacrime
che per te in silenzio dono
alla notte insonne,
per concepire con la fantasia
inventando i colori
del tuo bel viso
quando esprime il tuo cuore,
per farsi ammirare dolcemente
arrossendo io a mia volta
al sol pensiero,
che non sarai solo illusione.
Disegnando nella memoria
i tuoi occhi belli
che sanno guardare
con sensibilità oltre l'oltre, sognando la tua voce
che sa parlare d'amore
in quella lingua creata
da puri sentimenti,
e le tue mani,
oh le tue mani che saprebbero dare fregola e riparo
in quel conforto magico
alle mie mani,
così incerte e vaganti
donandomi un autentico
brivido di felicità,
lasciandomi fluttuare
d'amor in esso.
Ma, chimera sarai
e resterai tu per me,
poiché troppo piccola
io son per te
mentre tu,
troppo grande sarai
e resterai per me,
ma nel nome
del mio cuore prostrato per te
ti amerò in segreto,
in disparte per sempre!
E tu,
non lo saprai mai.
Resterò all'ombra della tua ombra nascosta intimidita,
velata nella nostalgia
di quell'incantevole malessere che ha come nome
il tuo bel nome!
Un bacio del cielo
che non pronuncerò mai.
Ma, che resterà scolpito
per sempre tra le pareti
del mio essere
adorandoti
come una croce di salvezza,
anelandoti
come una goccia di salvezza,
ambirandoti
come una corda di salvezza, quando sarò sola
in balia della mia
sconfinata malinconia
per rievocare dentro me,
che solo tu sei riuscito
a incastrarti perfettamente
con le tue
inesauribili note dedicate
al mondo dei sensibili,
negli interstizi
delle mie percezioni
fondendoli interamente,
con l'oro del tuo nobil animo
per elargire fino
nell'intimo del nocciolo
di ardimento mio,
Ia gemma preziosa del cuore,
il mio amor per te!
E sarà segreto per sempre,
finché quel mondo
racchiuso nel mio petto
esisterà nel seno della mia vita che pulsa emozione per te
in ogni istante
che la mia anima ti amerà,
in quel bellissimo
segreto d'amore,
resterà per sempre.
Sarà sogno supremo.
Splendi in eterno
mia dolce rugiada d'amore
e fammi vibrare ancora
ammirandoti da lontano,
nel silenzio
di un bellissimo segreto,
e sarò tua per sempre.”

“Angelo Radioso

Brillano
le melanconie vive
in questa sera
dai malesseri
di un cuore trafitto
dai dispiaceri,
e tristi ormai
sono gli effluvi
che ne respira l'anima
ai ricordi del bel tempo,
con te…dolce presenza
dove carezze e sorrisi
sospirati nell'anima,
si mescolavano
tra i silenzi
e le profonde parole
taciute
ma profondamente sentite
nei teneri abbracci
dentro nel cuore
nei desideri che resteranno
lì immobili,
paralizzati,
dove non potranno
mai più realizzarsi
a colpi di battiti di cuore,
quel cuore ora
ormai piangente,
il mio,
in questa livida sera inconsolabile!
E in quei ricordi
che ormai vaganti
nel vento dei sentimenti
aleggiano in questo tempo
che mi investe colpendomi
alle spalle,
gelandomi il respiro!
Morsi nella notte
mi infliggeranno
mentre tenteranno
di approdare
sui terreni fertili
della mia fragilità,
pronta a sprofondare
per non combattere lucida,
ma insistenti e prepotenti
nel porsi soli,
quei morsi di dolore
solo per tentare
di afferrare anche
ormai l'inafferrabile,
i ricordi d'amore
di una figlia, la tua.
Solo per tentare
di riabbracciare
nei segreti profondi
chi,
ormai con un paio d'ali
ha vestito il suo essere,
per esser oltre la terra
della mia vita diventando
Angelo Radioso!
Solo per riabbracciare
chi,
ormai non c'è più,
ma quel flusso d'amore
che ci ha legati,
potente e sconfinato
sigillato nel
profondo dell'essere mio,
vivrà per sempre!
Solo unicamente
per esso,
un ricordo dolce
che ha combattuto
per tutta la sua vita
e tanto amato
la sua famiglia
nel suo meraviglioso
animo radioso
come un angelo
sempre allegro
silenzioso, tanto umile
nelle sue malinconie,
senza far pesare mai
a nessuno le tristezze
dell'anima sua sensibile,
proprio come me!
Nel cielo del mio cuore,
riposerai e sorriderai sempre,
libero dal male
che lentamente ti ha divorato le viscere
e la luce dei tuoi occhi,
e tu in silenzioso
ti spegnevi
nei tuoi sguardi consapevoli
che quel mostro
presto ti avrebbe strappato
dalle mie, dalle nostre braccia
impreparate e impotenti,
ma mai dal mio cuore,
dal nostro cuore.
E io
caro dolce papá …
Ti avrò sempre dentro
di me e
ti amerò per sempre,
non salutandoti mai
con un addio
ma con un"Arrivederci"
in quella certezza vera
in cui noi
abbiamo salda fede,
che un giorno ritorneremo
a essere nuovamente
insieme per sempre
nel verde giardino della pace, eterno regno celeste
sempre radioso come te.”

“Speranza

I miei occhi soffrivano
al riverbero spento
riflesso nello spazio
dello specchio dei miei giorni
in questi astratti istanti
che incorniciano
le mie assenze
nelle immersioni oscure
delle apprensioni di amare!
Speranza non affievolirti
ai livori del tempo,
non sfiorire i tuoi sogni
alla risma dei sentimenti
appassendo il tuo sguardo fulgido quando inarcato
nei sorrisi lustri pieni di luce,
in quelle baldanzose movenze riverse
nelle rosee speranze!
Ma no, la tua mano
non mi lascerà lacrimare
nel mare
delle scure amarezze
spegnendomi al gelo
dei fallimenti e
dei tramonti delle paure,
poiché sei spirito puro
in autentici essenze lucenti,
riflessi nell'amore per cui vivi!
Nitida nel tuo mistico,
viaggi a cuor sincero nell'anima di chi
ti respira benevolmente!
Folle nella tua convulsa frenesia
d'adagiare l'ancora dei sussulti
nel fondo della risolutezza!
Viaggia nei cicli del tempo,
e attraversa la mia anima
poiché parte di te
è il nocciolo del mio essere.
Oh mia speranza,
inarcati ancora
sul volto del mio cuore
e lasciati riflettere
nei miei occhi
affinché possa sentirti
viva e autentica
in chiunque mi guarderà
parlandomi di te
con assoluta esperienza!
Oh dolce speranza
risorgi audace e sfavillante
ma con blande braccia
cullami soverchiando fiducia
nel mio cuore
pronto a riceverla,
lasciandomi rifiorire ancora corolla d'amore
nel cuore di chi mi ama,
profumandolo in ogni angolo di vivida gioia
coi miei petali colorati
che delicatamente,
incanterà chi mi incrocerà.”

“Illusione

Come un irrisolto
l'enigma mistero
spazia confini
nell'interstizio dei due cuori,
verticali assonanze
intersecati nei respiri flebili
dischiusi come ombrelli
a riparare dall'illusione cieca,
mentre suona mélo
il celtico cantico antico dell'universo astratto velleitario
nel fato di quegli occhi,
strade intrecciate
nello sguardo magnetico
dalle radici recise dal fuoco
della verace verità
che parla la lingua
della vita reale viscerale
a separare mani protese
l'uno per l'altra,
proteste al disincanto amore.
Come fumo liberatorio
che si libra in aria
quell'incenso del candelabro a quattro posti a evocare
aria e acqua, terra e fuoco,
così i loro olezzi dell'essere
si palesano ai loro petti
riscoprendo diversi
i loro pulsanti spiriti,
spiagge nel deserto del cuore
inviolate e inesplorate
ove ideare zattere dell'addio
che accarezza e materializza
la fine dell'illusione effimera
che plana verso il fango
della sua fasulla magia
nel palustre dell'inganno.
Esaltando le proprie ragioni
che slegano il nastro
del legame indissolubile
in due parti uguali…
Lui l'essenza della chimera
nell'etere fanatismo nel viaggio spazio temporale.
Lei l'equilibrio della ragione illuminata dalla fede
che vivifica la vita
nel tangibile reale
coi piedi in marcia sulla terra.
Ellittiche visioni personali
occludono il fluido sentire
dal manoscritto di quel amore
che destatosi dalla sua fulgore eccitazione,
ne firma il capolinea dell'illusione!

© Laura Lapietra”

“Rugiada Aeriforme

Poserò le mie labbra
col bacio più dolce
sui petali di crocus
ai primi raggi di sole,
e tu coglierai con baldanza
l'estratto d'emozione
del cuore accogliendolo
nel buon giorno che svecchia
il fato tra le nostre radici d'amore estasiandoti, annusando l'essenza
del karma che trascrive
nuove formule per noi
sul leggio della vita
nella carezza del vento
sulle spighe di grano
già recise nel celebrare
quel tramonto d'autunno senza fine che verrà,
dove la dolce rugiada
non consuma tempo
nel pianto di quel che sarà,
aeriforme ma consapevole respira il momento
che si interrompe solo
al risveglio della lenta
e lunga accorata cupidigia
accanto al bianco delle pietre dei muretti a secco dei trulli, ove si fanno testimoni origliando nel segreto
di quel che i nostri nembostrati sveleranno coartamente sui petali
del sogno quando
rinnegando nel disgregare completamente un punzone, che effige la speme
mentre fugge sbigottito
dalla sua falce di luna calante per finire poi anche noi
col palmo della pece fine preannunciata con scroscio,
e poi guazzi sul terreno noi disarmi sparsi coi viola petali calpestati dal cruccio
nel dissolverci sfiniti
evaporando con essi,
anche quell'ultima goccia
che bacerai sul ciglio di fiore
che nascerà nella mite aura
come germoglio per vivere
di luce d'anima ubbia,
riluttante nel combattere
l'amor che non si vuole,
ma tutto è disposto a dare
per poter vivere
davvero d'amore,
ma d'amore davvero
si ha solo timore
di sentir decantare il cuore
quel cuore che non crede più,
ma in cibrei parole
d'amore vuol cantar
come sole scottante
a mezzodì d'estate accesa.

©Laura Lapietra”

“Amore Aeriforme

Poserò le mie labbra
col bacio più dolce
sui petali di crocus
ai primi raggi di sole,
e tu coglierai con baldanza
l'estratto d'emozione
del cuore accogliendolo
nel buon giorno che svecchia
il fato tra le nostre radici d'amore estasiandoti, annusando l'essenza
del karma che trascrive
nuove formule per noi
sul leggio della vita
nella carezza del vento
sulle spighe di grano
già recise nel celebrare
quel tramonto d'autunno senza fine che verrà,
dove la dolce rugiada
non consuma tempo
nel pianto di quel che sarà,
aeriforme ma consapevole respira il momento
che si interrompe solo
al risveglio della lenta
e lunga accorata cupidigia
accanto al bianco delle pietre dei muretti a secco dei trulli, ove si fanno testimoni origliando nel segreto
di quel che i nostri nembostrati sveleranno coartamente sui petali
del sogno quando
rinnegando nel disgregare completamente un punzone, che effige la speme
mentre fugge sbigottito
dalla sua falce di luna calante per finire poi anche noi
col palmo della pece fine preannunciata con scroscio,
e poi guazzi sul terreno noi disarmi sparsi coi viola petali calpestati dal cruccio
nel dissolverci sfiniti
evaporando con essi,
anche quell'ultima goccia
che bacerai sul ciglio di fiore
che nascerà nella mite aura
come germoglio per vivere
di luce d'anima ubbia,
riluttante nel combattere
l'amor che non si vuole,
ma tutto è disposto a dare
per poter vivere
davvero d'amore,
ma d'amore davvero
si ha solo timore
di sentir decantare il cuore
quel cuore che non crede più,
ma in cibrei parole
d'amore vuol cantar
come sole scottante
a mezzodì d'estate accesa.

©Laura Lapietra”

“Radiosa Speme

E mi incammino mero scalzo
nei versi cinerei del tempo
tra le pigre piaghe dei solchi
degli eventi sordi e ostili,
ai riarsi gemiti
in quella ambascia
che m'investe monsonico
nel recinto spinato
prominente di cespugli
di rose assenti
al sorriso della lucente vita
nei miei limiti,
al confine della mia
intrinseca fede
volta alla radiosa speme
di quell'albore che mi veste
di lene intrepidezza
nell'oltrepassare l'acre sentito
del mio lungometraggio,
senza fine ai minuti
del mio irresoluto
destino ricamato
a punto ermellino
sulla pelle di seta del cuore
similare a pioggia di stelle!
Oh cuore mio sei dunque
foce di fiducia nell'avvenire?
Oh caro cuore mio
confidarmi flebile quanto ancor dovrò camminare
per non morire d'emblée
da greve manrovescio,
quando ostile vuol effigermi
sul viso mio riflesso
al propizio astro celeste
senza nebulose che offuschi
a rendermi buona sorte.
Cuor mio terso e impavido
nel cobalto respiro persuaso
da fulgida sterminata fiducia,
sussurrarmi ancora ti prego
quel segreto antico
che ancora e ancora
ti lascia risorgere
da torbide acque
lindo e cheto senza
fronzoli penduli d'incertezze,
a serrarti il sorriso
nella intima pozzanghera
che inghiottire ti vorrebbe!
Ragguagliami inarrestabile
all'invocarti del giorno
e sulle fauci della notte,
affinché di radiosa speme
al sapor di vaniglia
io viva chiara nell'amore
in serbo in grembo alla vita
che a sé mi intreccia,
per non lasciarmi sdrucciolare via
negli arroventati fondali
dai spigolosi enigmi
che inghiottirmi mi vorrebbe,
ed io per sempre ti loderò
come un dio d'oro
originato nel mio petto
unicamente per rendermi
libra nell'essenza d'anima
che designa il mio folklore.
©Laura Lapietra”

“Velleità D'Amore

Candore sinfonico
di foriero del giorno
mormora al cuor note d'oriente,
nenie diuturne che euritmicano
riecheggiando dentro
celando trepidazioni proscritte
in danzanti strofe
nei meandri d'eternità,
lasciandomi incerti trasogni
in minuscole poesie connesse
come intrecci di fili d'oro
in mille metafore come fiori sparsi nel turchese prato
di questo immenso mare
dallo sguardo ondulato!
Un panorama intenso
nella sua estesa di fine Agosto,
e come lieve brezza accarezza
la mia anima in fuga e persa
nel mistero del suo effluvio,
disegna ricordi da vivere
nel futuro che non vuol avanzare!
Oh incanto di luce sei, amor mio,
dove sei o vibrazione divina?!
Oggidì che pigramente scorri
tra le linee del mio destino
per poi traboccare nei colori
del tramonto sfumato d'amore,
colori l'orizzonte di sussulti
in quei sbuffi di nugoli gridellini,
suvvia raccontami una favola
sulle sue labbra come rose
in fiammelle di passione
sulle mie altrettanto infuocate,
e del suo respiro nel mio
che come musica ci sospinge
nel più alto dei cieli,
raccontami ti prego oggidì,
ancor chimera per i miei occhi
sarà il suo cuore per me?!
Ancora la sogno ad occhi aperti
sulle ali del destino
che ancor mi seppellisce
nel profondo delle mie lacrime
di questa realtà che triste
si spegne lenta disperdendo
ogni velleità d'amore,
come scuri coriandoli al vento!
Io chiudo il mio viso tra le mani
nel disincanto di poterla
un giorno veder arrivare,
poterla venerare
e godere d'amore al suo fianco,
fino all'estremo del mio
veemente ardente sentimento
che non si esaurisce
alla fine della notte
senza luna che sorride,
mentre io disteso
sullo scoglio mi assopisco
nel più bel sogno
che lei possa esser qui
mia per sempre,
esprimo desideri alle stelle
che brillanti sorridono
facendomi da trapunta
scaldandomi il cuor
morente d'amore per lei,
che ancor mistero è per me!



© Laura Lapietra”