Frasi su simpatico

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema simpatico, essere, cosa, persona.

Frasi su simpatico

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“Impossibile essere vincenti senza essere antipatici, almeno in Italia. Le gelosie e le invidie sono inevitabili, soprattutto ad alti livelli. Non succederà mai, difficile vedere un vincente simpatico.”

Antonio Conte (1969) calciatore e allenatore italiano

Origine: Citato in Conte: "L'Inter resta favorita". Buffon convocato: gioca http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/28-10-2011/conte-l-inter-resta-favorita-803478497633.shtml, Gazzetta.it, 28 ottobre 2011.

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“Non voglio che la gente sia troppo simpatica: questo mi risparmia il disturbo di volerle molto bene.”

Jane Austen (1775–1817) scrittrice britannica

Origine: Da Lettere.

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“Dimmi qualcosa di ancora più carino."
"Mi piaci tanto, Midori. "
"Tanto quanto?"
"Tanto quanto un orso in primavera."
"Un orso in primavera?" chiese lei sollevando di nuovo la testa.
"Come sarebbe 'un orso in primavera'?"
"Un orso in primavera… allora, tu stai passeggiando da sola per i campi quando a un tratto vedi arrivare nella tua direzione un orso adorabile dalla pelliccia vellutata e dagli occhi simpatici, che ti fa: 'Senta, signorina, non le andrebbe di rotolarsi un po' con me sull'erba?'. Tu e l'orsetto vi abbracciate e giocate a rotolare giù lungo il pendio tutto ricoperto di trifogli per ore e ore. Carino, no?"
"Carinissimo."
"Ecco, tu mi piaci tanto così.”

Norwegian Wood
Variante: Mi piaci tanto, Midori.”
“Tanto quanto?”
“Tanto quanto un orso in primavera.”
“Un orso in primavera?” chiese lei sollevando di nuovo la testa. “Come sarebbe "un orso in primavera"?”
“Un orso in primavera... allora, tu stai passeggiando da sola per i campi quando a un tratto vedi arrivare nella tua direzione un orso adorabile dalla pelliccia vellutata e dagli occhi simpatici, che ti fa: "Senta, signorina, non le andrebbe di rotolarsi un po' con me sull"erba?". Tu e l"orsetto vi abbracciate e giocate a rotolare giù lungo il pendio tutto ricoperto di trifogli per ore e ore. Carino, no?”
“Carinissimo.”
“Ecco, tu mi piaci tanto così.

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“Il successo rende simpatici.”

Charlie Chaplin (1889–1977) attore, regista, sceneggiatore, compositore e produttore britannico
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“Mario Balotelli è un grande calciatore, non sbaglia mai un rigore… ma un po' troppo aggressivo per i miei gusti. Mi è capitato di incontrarlo un paio di volte e non mi è stato per la verità molto simpatico.”

Usain Bolt (1986) atleta giamaicano

Origine: Citato in Atletica, Bolt come Zeman: "Balotelli è antipatico" http://www.repubblica.it/sport/vari/2013/06/05/news/bolt_su_balotelli_antipatico-60452415/, Repubblica.it, 5 giugno 2013.

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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Non tollero più che tu sia così simpatico, merda!”

Gabriel García Márquez (1927–2014) scrittore e giornalista colombiano

Diatriba d'amore contro un uomo seduto

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“"Tu sei uno sciocco" diceva il Signore delle Mosche "nient'altro che uno sciocco, un ignorante." Simone mosse la lingua, ch'era tutta gonfia, ma non disse nulla. "Non ti pare?" disse il Signore delle Mosche "non sei uno sciocco e basta?" Simone gli rispose con la stessa voce senza suono. "E allora" disse il Signore delle Mosche "faresti meglio a correr via e a giocare con gli altri. Credono che tu sia un po' tocco. Tu non vuoi mica che Ralph creda che tu sia un po' tocco, no? Ti è simpatico Ralph, no? E anche Piggy, anche Jack, no?" La testa di Simone era alzata un po' in su. I suoi occhi non si potevano staccare dal Signore delle Mosche sospeso nel vuoto davanti a lui. "Che cosa stai a fare qui tutto solo? Non ti faccio paura?" Simone ebbe un sussulto. "Non c'è nessuno che ti possa dare aiuto. Solo io. E io sono la Bestia." La bocca di Simone si aprì a fatica e vennero fuori delle parole comprensibili: "Una testa di maiale su un palo." "Che idea pensare che la Bestia fosse qualcosa che si potesse cacciare e ucciddere!" disse la testa di maiale. Per un po' la foresta e tutti gli altri posti che si potevano appena vedere risuonarono della parodia di una risata. "Lo sapevi no?.. che io sono una parte di te? Vieni vicino, vicino, vicino. Che io sono la ragione per cui non c'è niente da fare? Per cui le cose vanno come vanno?" La risata echeggiò di nuovo. "Su" disse il Signore delle Mosche ".. torna dagli altri, e dimenticheremo tutto quanto." La testa di Simone girava, scoppiava. I suoi occhi erano semichiusi, come se imitassero quella cosa oscena sul palo. Egli sapeva che stava per venirgli uno dei suoi accessi. Il Signore delle Mosche si gonfiava come un pallone. "Questo è ridicolo. Tu sai benissimo che non mi incontrerai altro che lì.. dunque non cercare di fuggire." Il corpo di Simone era inarcato e rigido. Il Signore delle Mosche parlava con la voce d'un maestro di scuola. "Questo scherzo è durato abbastanza, davvero. Mio povero bambino traviato, credi di saperne più di me?" Ci fu una pausa. "Ti metto in guardia. Sto per perdere la pazienza. Non vedi? Non c'è posto, per te. Capito? Su quest'isola ci divertiremo. Capito? Su quest'isola ci divertiremo. Dunque non provarci nemmeno, mio povero ragazzo traviato, altrimenti.. " Simone si accorse che stava guardando dentro una gran bocca. Dentro c'era buio, un buio, che dilagava. "Altrimenti.." disse il Signore delle Mosche "ti faremo fuori. Capisci? Jack e Ruggero e Maurizio e Roberto e Guglielmo e Piggy e Ralph. Ti faremo fuori. Capisci?" Simone era dentro la bocca. Cadde e perse coscienza.”

Origine: Il Signore delle Mosche, p. 168 "Il signore delle mosche" edizione oscar mondadori

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“Balotelli è simpatico. Ma lo vorrei solo al Milan. Per me il calcio finisce con il Milan. La partita dell'Italia? Non la vedrò. Domani sera approfitterò del deserto che ci sarà in città per uscire con la fidanzata.”

Matteo Salvini (1973) politico italiano

Origine: Citato in E anche la Lega «adotta» Balotelli http://www.corriere.it/sport/euro-2012/notizie/30giugno-leghisti-balotelli-italia-spagna_9609e7de-c299-11e1-a34b-90a1f1a78547.shtml, Corriere.it, 30 giugno 2012.

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“Ho scelto l'uomo simpatico a preferenza del ricco; preferisco un uomo senza denaro al denaro senza un uomo.”

Plutarco (46–127) biografo, scrittore e filosofo greco antico

Temistocle

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“Due ragioni mi hanno sempre reso simpatica la cremazione: la prima, che adoro il caldo; la seconda, la prospettiva di fregare i vermi.”

Tom Antongini (1877) scrittore

da L'immorale testamento di mio zio Gustavo, Mondadori, 1948

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“Ho un ottimo rapporto coi tifosi, basato innanzitutto sul reciproco rispetto. Magari non risulto tanto simpatico, a parole, ma dentro di me battono lo stesso le grandi emozioni della vita, come per tutti.”

Massimiliano Allegri (1967) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Marco Bonetto, «Anno trionfale! E non è finito qui», Tuttosport, 24 maggio 2015, p. 2.

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“Riconosco per mio solo ciò che ho scritto con inchiostro simpatico.”

Gesualdo Bufalino (1920–1996) scrittore

Origine: Il malpensante, Giugno, p. 67

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“L'arte di riuscire simpatico consiste nel trovare simpatici gli altri.”

William Hazlitt (1778–1830) scrittore, pittore e saggista inglese

Origine: Da Dei bei modi.

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“Fai al prossimo tuo ciò che il prossimo tuo fa a se stesso, ed assumi un'aria simpatica.”

George Ade (1866–1944) giornalista, commediografo e regista statunitense

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“[A proposito di Montgomery Clift] Era un debole, molto simpatico, accattivante, ma inguaribilmente debole.”

Katharine Hepburn (1907–2003) attrice statunitense

Origine: citato in Michelangelo Capua, Montgomery Clift. Vincitore e vinto, Lindau, 2009

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“[…] Un allenatore non è nessun idiota! Un allenatore è… vedere cosa succedere in campo. In questo partita esistevano due, tre o quattro giocatori, loro erano deboli come una vuoto bottiglia. Avete mercoledì visto, quale squadra giocato ha mercoledì? Mehmet ha giocato, o giocuato Basler, o giocato Trapattoni? Questi giocatori lagnano più che gioco! Sapete, perché le squadra Italia comprano non questi giocatori? Perché noi visto abbiamo molta volte tali partita. Hanno detto, giocatori non sono per italianen, eh…, campionis. Struuunz! Strunz è qui da due anni, dieci partita ha giocato, è sempre ferito. Cosa permetten Strunz?! Anni scorsi diventato campione con Hamann, eh…, Nerlinger. Questi giocatori erano giocatori ed erano diventati campioni. È sempre ferito! Ha giocuato 25 partite in questo squadra, in questa club. Respectare deve gli altri collegen! Hanno molto simpatici collegen. Ponga a questo collegen la domanda! Non hanno nessuna coraggio rispondere, ma io so, cosa pensaren su questo giocatori. Devono dimostrare ora, io voglio, sabato, questi giocatori devono dimostrare me,…, i suoi tiffosi, devono vincere la partita da soli. Devono da soli vincere partita! Io sono ora stanco aspettare di queste giocatore, eh.., difendo sempre questi giocatoren. Io ho sempre i debiti [Trapattoni confonde le parole tedesche per "debiti" e "colpa"], su questi giocatori. Uno è Mario, uno, un altro è Mehmet. Strunz invece non è, ha solo giocato il 25 per cento questi partita!
Io sono finito”

Giovanni Trapattoni (1939) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano
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“Il più simpatico degli esercizii viene a noja quando sia imposto rigidamente dalla legge.”

Antonio Ghislanzoni (1824–1893) librettista, poeta e scrittore italiano

Abrakadabra: storia dell'avvenire

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“Chi sa ascoltare non soltanto è simpatico a tutti, ma dopo un po' finisce con l'imparare qualcosa.”

Wilson Mizner (1876–1933) sceneggiatore statunitense

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“Vent'anni fa, Leopold Mapple era il giovane scienziato più brillante del nostro corso per studenti superdotati all'Istituto di Scienze di Londra. Era un ragazzone di cento chili, roseo e ben vestito. Lo si sarebbe potuto prendere per un ricco rampollo nullafacente: invece era lo scienziato più importante nella ricerca sulla fisica subatomica. Ma era anche il più inveterato gaudente, mangione, bevitore, tabagista, donnaiolo e cultore di ogni altra cosa dai più chiamata vizio. Spesso veniva richiamato dal nostro rettore, gran lucertolone calvinista, ad un atteggiamento più morale, ma Apple gli rispondeva sempre: "Sono uno scienziato e ho studiato con attenzione il mondo: e dico mai, nelle mie osservazioni, né col microscopio, né con con la camera a bolle, né con le analisi chimiche, né coi raggi X ho mai visto apparirmi una cosa chiamata 'morale'. Era infatti Leopold Mapple, l'uomo più radicalmente ateo, più rigidamente materialista, più lontano da qualsiasi sbavatura filosofica o mistica, che io avessi conosciuto. Per lui tutto era materia, numero, osservazione, confronto, realtà: su tutto il resto egli spargeva abbondantemente la sua risata fragorosa, ben conosciuta in tutte le birrerie londinesi. "C'è un solo mezzo", egli ripeteva spesso, "per elevarsi da questa terra: ed è possedere una velocità superiore a 11,45 chilometri al secondo: tutto il resto è carburante per la superstizione e l'ignoranza." E a questo suo monolitico approccio all'esistenza, egli si manteneva coerente. Radunava un gruppo di amici, io, il dottor Hyde, e Bohr, e Fermi e Jacobson e ci trascinava nella Londra notturna. Mangiava e beveva smodatamente: "Nulla teoria, sine hosteria,"diceva e aggiungeva: "Certo non ci si ciba in fondo che di molecole, ma tra un piatto di idrogeno e un pasticcio di maiale, c'è una bella differenza." E a chi gli diceva che diventa sempre più grasso, rispondeva: "Nell'Universo, le cose grosse sono più rare delle piccole: pochi elefanti, molte zanzare, pochi grandi stelle, tanti pianetini." Insomma, un tipo piuttosto bizzarro, l'avrete capito: ma l'eccezionale bravura scientifica e l'allegria contagiosa, lo rendevano simpatico a tutti. Piaceva anche alle donne, anche se lui ripeteva spesso:"Considero ogni parola detta a letto, oltre le sei, come una conferenza, e come tale mi riservo di abbandonarla." Questo suo carattere gli causava anche qualche guaio, come una volta, quando vide alcuni bambini fermi davanti a un presepe sotto Natale. Subito volle spiegare loro: uno, che Gesù Bambino non poteva essere nato seminudo nella capanna perché sarebbe morto assiderato entro pochi minuti, due, che la Madonna non poteva averlo partorito restando vergine perché la fecondazione artificiale è stata inventata quasi duemila anni dopo, e tre, che se veramente sulla capanna fosse arrivata una cometa avrebbe ridotto tutta la Palestina a una voragine fumante. Inoltre i pastori che arrivavano con le pecore probabilmente non erano venuti per regalarle, ma per venderle come è loro abitudine, e che i tre re magi erano la più grande delle fandonie perché mai nella storia un re si è fatto una cammellata nella notte per andare a portare dei doni a un bambino nudo, magari a una bambina di sedici anni sì, ma a un neonato mai nei secoli dei secoli amen e dopo, siccome i bambini erano piuttosto choccati, li portò tutti in una pasticceria e offrì loro una montagna di kraffen dicendo: prendete e mangiate, eccovi dio infinitamente buono nella sua santa trinità di crema, marmellata di arance e cioccolato. Fu denunciato dai genitori, e si guadagnò una nota di biasimo dal rettore, che però non lo espulse perché proprio in quei mesi Mapple stava ultimando un esperimento straordinario: era riuscito a costruire una camera a bolle speciale dove era sicuro di scoprire la terza forza elementare, la forza che, diceva, sta all'origine di tutte, e non è né onda né particella, qualcosa di completamente diverso, e definitivo. "Farò l'ultimo strip-tease alla cosiddetta materia," ci disse, troneggiando tra macerie di lattine di birre, a una festa organizzata la sera prima dell'esperimento. "E quello che resterà alla fine, sarà il principio: altroché Buddha e Javeh e Visnù e altri figuri metà uomo e metà cane e splendenti e resuscitanti e volanti e sibilanti su e giù per il cielo. Basta con il traffico aereo degli impostori! Quello che troveremo al termine del mio esperimento, sarà Dio a tutti gli effetti di legge: ciò da cui tutto è composto, e creato, e causato: una particella, un'onda, una relazione. Non lancerà fulmini, nel suo nome nessun profeta sarà costretto a massacri, non avrà bisogno di travestirsi da toro di legno per scopare: sarà una formula, tutto lì. Gioiosa, semplice, tangibile, consistente, divulgabile nelle scuole, utilizzabile in industria. Ragazzi quel giorno andrò dal rettore e gli dirò: 'faccia mettere questa formula nel presepe al posto di Gesù Bambino. E vedrà se giuseppi e marie e pastori e pecorelle e reganti cammellari e angeli trombettieri non ci faranno la figura dei fessi!" Noi scoppiammo a ridere, qualcuno era un po' scandalizzato, ma Mapple ci travolse, beveva e cantava e petava come un cavallo gridando: "In interiore hominis vox veritatis!" e passammo in rassegna tutte le bettolacce di Sub-Chelsea e per contare i tappi di birra fatti saltare Bohr disse che ci sarebbe voluta un'equazione complessa, e tornammo a casa ubriachi fradici. Il giorno dopo, fragoroso come sempre, Mapple arrivò all'Istituto per l'esperimento. "Bene," disse "ora prendiamo un bell'atomo grassotto e prendiamolo a cazzotti finché non gli cascano giù tutti gli elettrodentoni." Era questo un suo modo colorito di definire gli esperimenti subatomici. Un giovane tecnico si calò nella grande camera a bolle, dentro la quale sarebbe avvenuto il bombardamento, fino all'ultima particella. Quella mattina Mapple era particolarmente euforico, e ben farcito di birra. Non si accorse che il tecnico si era sdraiato a terra per controllare la temperatura del suolo. Così lo chiuse senza accorgersene dentro la camera e iniziò il bombardamento. L'esperimento durò otto giorni: per quel tempo, il reparto restò chiuso a tutti. Il nono giorno ecco arrivare Mapple in smoking, reduce dalla solita notte di baldoria. C'eravamo tutti con lui, mentre si avviava alla camera nucleare: "Ragazzi", egli gridava, facendo roteare il bastone d'avorio, "le nuvole di duemila anni di incensi religiosi stanno finalmente per dissolversi. Migliaia di preti invaderanno gli uffici di disoccupazione in tutto il mondo. Nessun bambino verrà mai più atterrito da purgatori e inferni! Le marmellate in cima agli armadi verranno sterminate, senza paura di ritorsioni. Nelle chiese risuonerà, liberatorio, il tintinnio dei brindisi. Suore nude si concederanno a rabbini infoiati, ex voto, ex stole, ex messali, tiare, sottanoni e paramenti e ultime cene tutto brucerà, nello stesso fuoco in cui la chiesa ha bruciato i libri, gli eretici, i villaggi degli infedeli. L'ultima crociata è giunta! L'umanità è salva! Cristo è disceso in terra, anzi è sempre stato lì, e io ve lo mostrerò! La causa causarum, la sacra particula, il colui da cui, il primo motore, l'ordo initialis, l'uovo cosmico, il fabbro celeste, il danzatore eterno, l'occhio del Buddha, il kkien, il waugwa, il primo bit, il supremo artefice! Presto a voi in tutto il suo scientifico splendore! Seguitemi!" E noi lo seguimmo, eccitati, fin davanti la porta sigillata della camera dell'esperimento, e trattenemmo il fiato insieme a lui, quando lui aprì la porta e vide… vide… Vide il tecnico, con la barba lunga, i capelli incolti, con il viso scavato da otto giorni di digiuno, e il camice bianco strappato, che alzava al cielo le mani bruciate dalle ustioni radioattive e gridava: "Sono qui! Sono io, Mapple, finalmente mi hai trovato!" Descrivere il viso di Mapple in quel momento, non mi è possibile: diventò bianco come un marmo, gli occhi sembrarono uscirgli dalle orbite, ed egli lanciò un urlo, un urlo che fece tremare i vetri dell'Istituto, e i nostri cuori. "Nooooooooooooooooo!" Fuggì, travolgendo tutti. Nessuno di noi riuscì a raggiungerlo per spiegargli cos'era veramente successo. Sparì nel nulla e riapparve solo dopo molti giorni, la barba lunga, gli occhi rossi: capimmo subito che era uscito di senno. "Mapple," cercammo di spiegargli "quello che hai visto era solo il tecnico dell'Istituto, rimasto chiuso nella tua camera atomica per otto giorni!" "No amici," egli disse con voce ispirata, "era Dio! In fondo a ogni atomo c'è Dio." Due mesi dopo partì, con questa strana astronave, nello spazio. Da quel giorno egli vola per le galassie, portando la Religione ovunque, nelle stazioni spaziali, nei pianeti, nelle astronavi: non c'è culto o rito o confessione che egli non conosca e commerci. Cosi sia.”

Stefano Benni (1947) scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano
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“Silenzio, comincia la trasmissione. Appare sul teleschermo un signore giovialotto, cordialotto, il Luigi Silori di cui sopra. Presso di lui c'è la simpatica attrice Carla Bizzarri, pronta a dare la mano. Silori, con voce baritonale: "Cominciamo col libro della settimana. Questa volta è un libro di viaggi. Va a ruba. Ha un successo di vendita strepitoso. Eccolo qua." Prende dalla scrivania un volume, lo esamina, lo mostra ai telespettatori. Con voce baritonale: "S'intitola Orario generale delle Ferrovie dello Stato". È un'operetta preziosa, che non dovrebbe mancare nella biblioteca di qualsiasi persona colta; si raccomanda per la sua veste e il suo contenuto, e non soltanto ai bibliofili, ai cultori del libro come oggetto d'arte. Ma del resto, adesso parleremo con l'editore che abbiamo voluto ospite nostro questa sera perché ci parli di questa sua creatura."
Entra il signor Pozzo (o il signor Grippaudo). Silori, con voce baritonale: "Caro Pozzo (o: caro Grippaudo), noi vorremmo sapere da lei quali sono gli intendimenti artistici perseguiti da questa fortunata opera letteraria." "Le dirò, riguarda lo sviluppo della cultura differenziata da caso a caso.”

Achille Campanile (1899–1977) scrittore italiano

... ] "E mi dica, i ritardi?" "I ritardi no, non sono indicati. C'è comunque un'edizione integrale e ci sono delle edizioni ridotte." "Direi quasi regionali. A carattere etnografico?" "Direi di sì. Direi di sì." "Ed è un libro che va molto?". "Direi che è una delle opere più vendute." "Un best seller, insomma.". (da La televisione spiegata al popolo, 1989, Bompiani)

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“Conoscevo Federico dall'età di 15 anni. Era un giocatore che divertiva il pubblico. Vederlo mi affascinava. Non l'ho mai incontrato nel circuito ma lo ricorderò sempre come un tipo simpatico e divertente.”

Roger Federer (1981) tennista svizzero

2008
Origine: Citato in Réquiem por Federico Luzzi, El Mundo, tradotto da Veronica Lavenia per Ubitennis.com http://www.ubitennis.com/2008/10/27/128604-requiem_federico_luzzi_requiem_federico_luzzi.shtml, 27 ottobre 2008.