Frasi su spirito
pagina 20

Carlo Levi photo
Eugenio Scalfari photo

“[Su Barbara Spinelli] Una delle voci più significative nel panorama del giornalismo italiano ed europeo. Diciamo un punto di eccellenza quale ce ne sono pochi per cultura, professionalità, spirito di indipendenza.”

Eugenio Scalfari (1924) giornalista, scrittore e politico italiano

Origine: Citato in La lite tra Spinelli e Scalfari http://www.ilpost.it/2013/12/16/spinelli-scalfari/, IlPost.it, 16 dicembre 2013.

Joris Karl Huysmans photo

“Politica, volgare distrazione degli spiriti mediocri.”

Joris Karl Huysmans (1848–1907) scrittore francese

da Controcorrente

Susanna Tamaro photo
Ezra Pound photo
August Strindberg photo
Domenico Scilipoti photo
Walt Whitman photo
Joseph Joubert photo

“Ci si sloga lo spirito come il corpo.”

Joseph Joubert (1754–1824) filosofo e aforista francese

Pensieri, Citato in Maurice Toesca, Un homme heureux.

Zlatan Ibrahimović photo
Walt Whitman photo
Plutarco photo
Luca Coscioni photo
Giovanni Orsina photo
Albert Einstein photo

“Se i fedeli delle attuali religioni volessero davvero pensare e agire nello spirito dei fondatori di queste religioni, allora non esisterebbe alcuna ostilità causata dalla religione tra i seguaci delle differenti fedi. Perfino i conflitti in campo religioso si rivelerebbero insignificanti.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Dalla risposta alla richiesta di un telegramma di circa cinquanta parole sulla «fratellanza americana» da parte della National Conference of Christian and Jews, 27 gennaio 1947.
Origine: Il lato umano, p. 89

Benito Mussolini photo

“Vado verso il popolo e sono col popolo per comunione di intenti e di spirito.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

da Scritti e discorsi, vol. V, p. 132

Renato Mucci photo
Guido Ceronetti photo
Muriel Barbery photo
Albert Einstein photo

“L'essenziale durata di una poesia nasce da un maggiore approfondimento dell'Essere che il poeta compie nell'atto di fare poesia. Per tale ragione Saffo, Leopardi o Baudelaire sono contemporanei. I grandi poeti di un'epoca storica non sono perciò funzionari passivi dello spirito dell'epoca, ma obbediscono, come afferma Hans Sedlmayr, direttamente all'Assoluto.”

Marino Piazzolla (1910–1985) scrittore italiano

Origine: Citato in Poeti a Roma: 1945-1980 http://www.fondazionemarinopiazzolla.it/s/Museo/Libri/Poeti_a_Roma_1945-1980.htm, a cura di Alberto Frattini e Marcella Uffreduzzi, Bonacci editore, Roma, 1983.

Martín Lutero photo

“Lo spirito di tristezza viene dal diavolo, che ci invidia la gioia.”

Martín Lutero (1483–1546) teologo tedesco

Origine: Breviario, p. 107

Adrienne von Speyr photo
Ferdinando Petruccelli della Gattina photo
Mauro Leonardi photo
Abraham Joshua Heschel photo
Ludwig Feuerbach photo

“[Sulla Juventus nel 1934] Hanno creato un ambiente che, come una macchina per impastare tutti i caratteri, ne farne il tipo unico mai illuso e mai disperato, mai troppo ottimista e mai troppo pessimista. Mai agitato e mai placato.
Cadere nella macchina un Monti o un Cesarini, un Orsi o un Varglien, spiriti fieri magari protervi, ed escono ben presto come gli altri: impastati. Ricadde un Tiberti, un Ferrari, un Sernagiotto, un Ferrero o un Valinasso e ne esce fuori un momento sicuro con qualche fierezza.
Il 'super asso' diventa solo un asso, l'aspirante a campione diventa asso; uno cava, l'altro cresce, tutto si livella. L'educazione e naturale riservo fanno il resto: se entri e nel Circolo, un tipo in guanti bianchi riceve il tuo cappello, gli stucchi dorati t'impediscono di dir parolaccie. La stretta di mano sulla tetti all'orologio, non una mano sulla spalla. Nessun ordine del giorno, ma l'ordine con l'ora per il domani, firma carcame. Mai niente di nuovo. Un giocatore entra e capisce dov'è, cosa deve imparare, il senso delle distanze, il rispetto, quel formalismo che è pure necessario se tutti gli esserci si sono basati su quello.”

Carlo Bergoglio (1895–1959) giornalista, scrittore e disegnatore italiano

Origine: Da un articolo pubblicato nella rivista Guerin Sportivo del 2 maggio 1934; citato in Roberto Buttafarro, Giovanni De Luna e Marco Revelli, Un fenomeno in bianco e nero http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,26/articleid,0995_01_1986_0214_0028_13712178/, RAI 3, 16 settembre 1986, 59 min 58 s, (1ª puntata, in 53 min 32 s e ssq.).

Abel-François Villemain photo

“[…] una prima confederazione degli spiriti illuminati, nel mezzo di questa Europa asservita totalmente dalla potenza ecclesistica ed la dominazione feudale […].”

Abel-François Villemain (1790–1870) politico e scrittore francese

Citato in I classici italiani nella storia della critica, opera diretta da Walter Binni

Joseph Joubert photo

“La matematica rende lo spirito giusto in matematica, e le lettere lo rendono giusto in morale. La matematica insegna a fare ponti e la morale insegna a vivere.”

Joseph Joubert (1754–1824) filosofo e aforista francese

Da Carnets; citato in Le petit philosophe de poche, Textes réunis par Gabriel Pomerand

Jules Renard photo
Marco Tullio Cicerone photo
Rudi Garcia photo

“[Su Francesco Totti] Tutti lo conoscono nel calcio, è un fuoriclasse, uno dei più grandi giocatori che il calcio ha avuto. Ho trovato un uomo molto umile, con spirito creativo, che pensa agli altri ed è un esempio per il calcio. È una persona molto importante, non solo per la Roma ma per tutto il calcio.”

Rudi Garcia (1964) allenatore di calcio e ex calciatore francese

Origine: Da un'intervista al TG1; citato in Marco Calabresi, Roma, Garcia: "Il gruppo viene prima di tutto. Totti? Un umile fuoriclasse" http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Roma/01-10-2013/roma-garcia-il-gruppo-sopra-tutto-totti-inter-201274942461.shtml, Gazzetta.it, 1° ottobre 2013.

Jean Webster photo
Ulrich von Wilamowitz-Moellendorff photo
Roberto Bellarmino photo
Alfred Edmund Brehm photo

“Pochi sono gli animali la cui storia sia stata adorna di tante favole, di tante straordinarie dicerie, come quella delle iene. Gli antichi stessi narravano di esse le più incredibili cose. Si asseriva che il cane il quale vedeva l'ombra d'una iena ne perdesse incontanente la voce ed i sensi; si assicurava che l'odiosa belva sapeva imitare la voce dell'uomo per meglio adescarlo, poi d'un tratto aggredirlo ed ucciderlo; si credeva che il medesimo individuo radunasse in sè i due sessi, e persino mutasse a piacimento di sesso, ora presentandosi come essere maschio, ora come femmina. Il più notevole si è che siffatte fiabe trovarono credito presso tutte le popolazioni che conebbero le iene. Gli Arabi principalmente sono ricchi di leggende sopra questi animali. Si crede da essi solamente che l'uomo diventi furioso mangiando cervella di iena; si sottera il capo della belva uccisa per togliere malvagi stregoni il mezzo di fare soprannaturali sortilegi. Persino si crede dai più, e con certezza, che le iene non son altro che stregoni travestiti, che di giorno vanno attorno in figura umana, ma di notte pigliano la maschera di iena e danno di ogni giustizia. Io stesso fui varie volte ammonito dai miei servi arabi con premura di non isparare sulle iene, e mi vennero narrate spaventose storie sulla potenza degli spiriti infernali mascherati.”

Alfred Edmund Brehm (1829–1884) biologo e scrittore tedesco

Origine: La vita degli animali, Volume 1, Mammiferi, p. 500

Guido Ceronetti photo

“È un popolo di presi dallo spirito di vertigine, un gorgogliare di demenze. Non capiscono il male che fanno perché non hanno capito il male che gli hanno fatto. […] Napoli è uno dei peggiori luoghi d'Italia; ma tutta intera questa nazione non è più che uno sbubbonare di tante Napoli, che se anche non sanguinano, ne riproducono sintomi, crolli, abbrutimento.”

Guido Ceronetti (1927–2018) poeta, filosofo e scrittore italiano

Un viaggio in Italia
Origine: Citato in Stella Cervasio, Toscani: "Cara Milano ormai sei come Napoli" http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/03/11/toscani-cara-milano-ormai-sei-come-napoli.html, la Repubblica, 11 marzo 2003.

Diodata Roero Saluzzo photo
Tommaso Landolfi photo
Natalia Ginzburg photo

“[…] ogni essere ha la fortuna che il suo spirito chiede […].”

Natalia Ginzburg (1916–1991) scrittrice italiana

Origine: Mai devi domandarmi, p. 130

“Viviamo sulla terra ma siamo indipendenti come spiriti.”

Charles Morgan (1894–1958) scrittore inglese

Origine: La fontana, p. 34

Dalai Lama photo
Morgan photo
Guido Piovene photo
Pietro Grasso photo
Aleardo Aleardi photo
Mario Praz photo
Nicola Lagioia photo
Yukio Mishima photo
Vincenzo Cardarelli photo
Tommaso Landolfi photo
Susanna Tamaro photo
Voltaire photo
Raymond Benson photo
Leonard Woolley photo
Albert Einstein photo
Lars Gustafsson photo
Ugo La Malfa photo

“Per guidare un sistema industriale, e anche farne la critica, non si può essere preindustriali. Riguardo alla mentalità che ha prevalso, bisogna ricordare che in definitiva per anni in tutte le sedi hanno detto: i padroni. Noi dicevamo: gli imprenditori. Perché lo spirito imprenditoriale c'era, sarà stato all'italiana ma c'era, aveva una sua creatività e non si poteva ucciderlo. Io temo che già sia stato mezzo ucciso. Se leggi certe encicliche recenti dei papi, il linguaggio è anticapitalistico nella più vecchia delle maniere. E il linguaggio ha la sua importanza. Anche Andreotti per esempio ha detto: "Dobbiamo colpire i ricchi". Ma in un paese moderno si dice: gli alti redditi. Lui dice i ricchi, pensando forse che sia questione di morale cristiana. Ma quale morale cristiana! In Svezia tassano davvero gli alti redditi e non per morale cristiana, semmai per morale laica. Il Partito comunista, ideologicamente, ha usato un certo linguaggio. Ma ora si è accorto che quel linguaggio non si applica al nostro tipo di società. I Socialisti li conosciamo bene. I democristiani hanno un linguaggio per cui il capitalismo è un male. Non vedono i problemi se non con mentalità precapitalistica, puramente assistenziale. Quindi l'opinione pubblica non è stata informata sulla realtà dei suoi problemi, è stata solo abituata a quel linguaggio. Gli emigrati in Germania usano già un altro lessico. Se mai avremo una ripresa, questa sarà possibile solo imparando alcune cose.”

Ugo La Malfa (1903–1979) politico italiano

Origine: Intervista sul non – governo, pp. 73-74

Walter Barberis photo
Riccardo Muti photo
Ambrose Bierce photo

“D'altra parte già la pura e semplice possibilità del tradurre mostra che a fondamento di tutte le lingue vi è un'unica segreta lingua originaria, la lingua dello spirito umano, senz'altro.”

Walther Kranz (1884–1960) filologo e storico della filosofia tedesco

Origine: Da Die griechische Philosophie, Bremen, 1955, p. 334; citato in epigrafe a Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, a cura di Marcello Gigante, Mondadori, Milano, 2009.

Rudolf Borchardt photo
Giuseppe Genna photo

“Il governo nazionalsocialista può fare quanto vuole, impunemente. La Germania è nazista. Il Völkischer Beobachter la definisce "una giornata storica. Il sistema parlamentare capitola di fronte alla nuova Germania. In quattro anni, Hitler potrà fare tutto ciò che ritiene necessario: lo sradicamento di tutte le forze corruttrici del marxismo e la costituzione di una nuova comunità popolare. La grande impresa ha avuto inizio! È giunto il giorno del Terzo Reich!". L'impresa ha avuto inizio: è giunto il giorno dei libri. Che cos'è un libro? Domanda abissale: un libro è un santo eretico, un impiccio che fa scivolare i re, la condensazione di visuali alternative e soprannaturali, la morale in azione travolgente, il virus della libertà. Esso agisce per contagio. Tale contagio fu sempre avvertito e si tentò di debellarlo: infezioni e cure simili ebbero luogo in Cina nel III secolo a. C., nel corso del Medioevo a opera dell'Inquisizione, dopo la distruzione dell'Impero Azteco, nella Spagna della Reconquista, fino ai nostri giorni. Laddove il contagio è appiccato, si appicca il fuoco. Lo scrittore è un untore, si sa. Per fare fronte alla diffusione della peste in Venezia devastata dai bubboni, si dispose il rogo di molti libri, strumento di contagio a causa del contatto con le pagine. Quando alcuni umanisti scrissero al vescovo Ghislieri di evitare questa azione, egli rispose che, al pari della peste reale, bisognava debellare la "peste dell'eresia". Nel 1644 John Milton scrisse nell'opera Areopagitica: "Uccidere un buon libro equivale a uccidere un essere umano; chi uccide un essere umano uccide una creatura ragionevole, l'immagine di Dio; ma chi distrugge un buon libro uccide la ragione medesima". Nella Tempesta di Shakespeare, Calibano consiglia Trinculo e Stefano per sottrarre il potere a Prospero: "Egli è abituato a fare un pisolino nel pomeriggio, cosicché, dopo esserti impadronito dei suoi libri, potrai strappargli le cervella; oppure con un bastone potrai spezzargli il cranio, o sventrarlo con una pertica, o tagliargli un'arteria col tuo coltello. Però ricordati di impadronirti prima dei suoi libri; senza di essi egli è solo uno sciocco come me, e nessuno spirito potrebbe obbedirgli. Solo i suoi libri devi bruciare."”

Giuseppe Genna (1969) scrittore italiano

da Hitler – Romanzo

Marcel Proust photo
Henry De Montherlant photo

“Ho letto e leggo Julius Evola. […] Ora, io ignoravo tutto dello stato corporale di questo raro spirito. È quello che è. Ma egli vede!.”

Henry De Montherlant (1895–1972) scrittore e drammaturgo francese

da una lettera a Pierre Pascal, 1972
Origine: Citato in Pierre Pascal: Lux evoliana, in Testimonianze su Evola, a cura di Gianfranco de Turris, Edizioni Mediterranee, Roma, 1985, p. 166.

André Maurois photo
William Somerset Maugham photo
Mark Twain photo

“Lo spirito dell'ira è peccato, non le parole; e lo spirito dell'ira è l'imprecazione. Cominciamo a bestemmiare prima di poter parlare.”

Mark Twain (1835–1910) scrittore, umorista, aforista e docente statunitense

Imprecazioni d'autore

Hugo Von Hofmannsthal photo
Carlo Ancelotti photo
Ferdinando Petruccelli della Gattina photo

“Lo spirito non è ciò che spazia e libera, ma ciò che frena e limita.”

Cesare Viviani (1947) poeta e scrittore italiano

Pensieri per una poetica della veste

“Non sapete che l'esteta è il più felice di tutti gli spiriti contemplativi?”

Carlo Maria Franzero (1892–1986) scrittore e giornalista italiano

p, 147
Il fanciullo meraviglioso

“[Su Diego Velázquez] Economia dei gesti. Il corpo più pesante genera uno schema quasi astratto. Tutto lo scintillio di tocchi, di cui la tela è coperta, finisce nell'uniformità, un po' smorta, del volto. La pesantezza carnale non è altro che il sostegno per lo spirito che la anima. L'eloquenza di Velázquez consiste proprio in questa sua grande discrezione. L'anima è, qui, la forma del corpo.”

René Schwob (1895–1946) critico d'arte francese

da Profondeurs de l'Espagne, 1937
Origine: Citato in Velázquez, I Classici dell'arte, a cura di Elena Ragusa, pagg. 183 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\TO0\1279609 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?select_db=solr_iccu&searchForm=opac%2Ficcu%2Favanzata.jsp&do_cmd=search_show_cmd&db=solr_iccu&Invia=Avvia+la+ricerca&saveparams=false&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&nentries=1&rpnlabel=+Identificativo+SBN+%3D+IT%5CICCU%5CTO0%5C1279609+%28parole+in+AND%29+&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2B%2540attr%2B1%253D1032%2B%2540attr%2B4%253D6%2B%2522IT%255C%255CICCU%255C%255CTO0%255C%255C1279609%2522&&fname=none&from=1

Federico II di Prussia photo
Romain Rolland photo
Henri Duvernois photo

“La bontà è la stupidità delle persone di spirito, la cattiveria è lo spirito degli imbecilli.”

Henri Duvernois (1875–1937) scrittore, drammaturgo e sceneggiatore francese

Citato in Le petit philosophe de poche, Textes réunis par Gabriel Pomerand

A. C. H. Smith photo

“Il complicato disegno sui pavimenti del Castello del Cristallo Oscuro rappresentava un sentiero. Chiunque lo vedeva non aveva dubbi in proposito, ma quello che veniva lasciato all'interpretazione individuale era il punto d'inizio e quello d'arrivo, oltre allo scopo del tragitto.
Con le sue biforcazioni e intersecazioni, i suoi archi, i suoi cerchi e le sue spirali che portavano di stanza in stanza, avrebbe potuto essere interpretato, secondo un modo di vedere trascendentale, come la strada che un pellegrino doveva percorrere per raggiungere i più alti gradi dell'illuminazione. Il viaggiatore, fatto in origine di materia bruta, si sarebbe a poco a poco elevato fino a diventare un puro spirito, senza però mai procedere in linea retta ma seguendo un percorso contorto, che continuava anche quando pareva che il percorso fosse stato compiuto. (Perché anche l'anima, fatta di puro spirito, ha ancora dei compiti da assolvere, e per questo il ciclo del disegno dei pavimenti si snodava all'infinito.)
Gli Skeksis, tuttavia, non la pensavano a questo modo. Il presupposto che la pura spiritualità fosse superiore alla materia bruta era qualcosa che sfuggiva alla loro comprensione. Uno dei significati del labirinto fu chiaro ai loro occhi il giorno successivo a quello dei funerali dell'Imperatore: era la via che conduceva al trono.
Colui che aspirava a stringere fra gli artigli lo scettro, sapeva come seguirne il tracciato. Doveva farlo con apparente umiltà, con rispetto, dimostrando di volersi sottomettere a una debita disciplina. Così quei tre – il Maestro delle Cerimonie, il Generale dei Garthim e il Ciambellano – stavano percorrendo da alcune ore il labirinto, con la dovuta solennità, sotto lo sguardo attento degli altri Skeksis. I tre seguivano le circonvoluzioni del percorso, ne studiavano le difficoltà, si soffermavano alle biforcazioni, e scoprivano infine che portavano invariabilmente al punto di partenza.”

Dark Crystal

Joseph Joubert photo

“Ogni spirito ha la sua feccia.”

Joseph Joubert (1754–1824) filosofo e aforista francese

Pensieri, Citato in Maurice Toesca, Un homme heureux.

Giorgio Napolitano photo