Frasi su spirito
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“Compagno di fede e di lotta del Chesterton, Hilaire Belloc (1870-1953), rincarnava lo spirito dei clerici vaganti medievali nel suo Path to Rome e nei canti conviviali di The Four Men (1912).”

Mario Praz (1896–1982) critico d'arte, critico letterario e saggista italiano

Origine: La letteratura inglese: Dai romantici al Novecento, p. 217

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“L'arte del D'Annunzio è un'avventura del nostro spirito, la più frusciante di sete, la più densa di profumi; di tutte la più sterile ed amara.”

Giuseppe Antonio Borgese (1882–1952) scrittore, giornalista e critico letterario italiano

Origine: Citato in I classici italiani nella storia della critica, opera diretta da Walter Binni, vol. II, da Vico a D'Annunzio, La Nuova Italia, Firenze, 1974, p. 690.

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“La scoperta della Sicilia è uno dei motivi più fertili e frequenti della letteratura sette-ottocentesca dei «viaggiatori» stranieri in Italia. L'aspirazione al mitico, solare Sud sembra, nella immaginazione di tedeschi, inglesi francesi nordici, raggiungere l'apice più ricco di sorprese e di novità nell'esplorazione attonita, stupita (ma non per questo meno animata da vigile spirito critico e selettivo) dell'isola «del sole», della «terra del fuoco», della «terra della primavera perenne»
Ma la scoperta – come "comprensione" e serena valutazione – della Sicilia è un fatto che riguarda ancor oggi noi italiani. E possiamo compierla, completarla anche seguendo la lunga eco che il Viaggio in Sicilia ha suscitato attraverso le pagine dei viaggiatori stranieri.
Ogni scrittore, dal Settecento al Novecento, possiede una sua «retorica» della Sicilia, che è in parte la retorica del suo tempo, in parte il contributo di una propria suggestione, colma d'attesa e di speranza. E la scoperta si conclude sempre, o quasi sempre, col senso di una gioiosa meraviglia: questo sentimento di un mirabile remoto paradiso che aveva donato al Goethe il gusto dolcissimo e malinconico della sua celeberrima evocazione:
«sai tu la terra ove i cedri fioriscono?
Splendon tra le brune foglie arance d'oro
pel cielo azzurro spira un dolce zeffiro
umil germoglia il mirto, alto l'alloro…»
Da Goethe a Peyrefitte – i due estremi cronologici e spirituali di questa antologia – il senso dell'ammirata scoperta si ripete e si conferma.”

dalla prefazione a Viaggiatori stranieri in Sicilia

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“Nei bambini, benché si possano vedere peculiari disposizioni che avranno sviluppo in seguito, si nota tuttavia come il loro spirito, in questo periodo [dell'infanzia], non sia praticamente differente da quello degli animali selvatici, da che non è illogico dedurre che alcuni caratteri sono i medesimi in tutti gli animali.”

VIII, 1
Historia animalium
Origine: Da Vita, attività e carattere degli animali: historia animalium, a cura di A.L. Carbone, Duepunti edizioni, Palermo, 2008, p. 37; citato in Aa. Vv., Emotività animali: ricerche e discipline a confronto, LED, Milano, 2013, p. 31 http://books.google.it/books?id=RpBvAwAAQBAJ&pg=PA31.

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“Le interpretazioni della vita sono noiosissime quando rispecchiano uno spirito troppo sicuro di sé.”

Hugh Walpole (1884–1941) scrittore britannico

Prefazione a Tuono a sinistra

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“Senza dubbio, esclusivamente nostra lo è la satira, nella quale Lucilio, che per primo vi conseguì distinta fama, ha ancora oggi dei lettori così fedeli a lui da dire di preferirlo non solo agli altri satirici, ma anche a tutti i restanti poeti. Ma io non sono d'accordo né con loro né con Orazio, il quale ritiene che Lucilio sia grossolano e che usi delle parole che andrebbero tolte. Infatti sono ammirevoli in lui l'erudizione e la libertà di spirito, e anche la mordacità, la notevole arguzia.”

X, 1, 94
Satura quidem tota nostra est, in qua primus insignem laudem adeptus Lucilius quosdam ita deditos sibi adhuc habet amatores ut eum non eiusdem modo operis auctoribus sed omnibus poetis praeferre non dubitent. Ego quantum ab illis, tantum ab Horatio dissentio, qui Lucilium fluere lutulentum et esse aliquid quod tollere possis putat. Nam et eruditio in eo mira et libertas atque inde acerbitas et abunde salis.
Institutio oratoria

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“[Su Rino Gaetano] Era uno spirito anarchico, uno che scriveva quello che gli passava per la testa senza rispondere a codici precisi né sociali né politici.”

Vincenzo Mollica (1953) giornalista e scrittore italiano

Origine: Dal programma televisivo di Antonio Carella, Rino vive! – Ma il cielo è sempre più blu La storia siamo noi, Rai 3, 19 novembre 2007. Video http://www.youtube.com/watch?v=0UPt5syieKc disponibile su Youtube.com.

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“[Su Beniamino Placido] Giornalista di profonda cultura e di fine e originale stile letterario, egli seppe indagare e far conoscere con spirito critico e visione lungimirante il fenomeno della televisione di massa e la sua influenza sull'evoluzione del costume sociale.”

Giorgio Napolitano (1925) 11º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Citato in Presidenza della Repubblica http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Comunicato&key=9560, Quirinale.it, 6 gennaio 2010.

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“[Al passaggio di consegne di Presidente della Repubblica a Giovanni Leone] Ella è qui per assumere le alte funzioni che il Parlamento Le ha affidato e che io ho l'onore di trasmetterLe. È un atto assai semplice questo e tuttavia solenne poiché in esso si realizza la continuità delle istituzioni democratiche, la continuità del più alto Ufficio del nostro Ordinamento Costituzionale, l'Ufficio di Presidente della Repubblica. Mi consenta con l'occasione di esprimerle, Signor Presidente, il mio compiacimento per il privilegio che mi ha concesso, di concludere il mio settennato passando le consegne di questo Ufficio ad una persona come Lei: che possiede doti eminenti di uomo politico, di parlamentare, di uomo di governo, di uomo di cultura che crede nei valori della libertà e della democrazia. A Lei, Signor Presidente, a partire da oggi, è commesso di rappresentare l'Unità Nazionale ed essere il Supremo Custode e il Garante degli Ordinamenti della Repubblica. È, perciò, nel nome della Patria ed è nello spirito della Costituzione Repubblicana che nel riprendere il mio posto di Cittadino, Le rinnovo il mio saluto formulando per Lei e per l'opera Sua il più sentito e il più caldo augurio.”

Giuseppe Saragat (1898–1988) 5º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Audio originale in Rai Storia - Q verso il Quirinale http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-9ee3cd33-17f5-4a0d-a073-db975f226192.html, Rai, 6 aprile 2013.

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“Il Tricolore, che ha accompagnato le complesse e travagliate vicende della storia del nostro Paese, ci ricorda come il popolo italiano ha saputo superare prove drammatiche e ricorrenti tensioni. Rappresenta un patrimonio comune e un punto di riferimento essenziale per far fronte con robuste radici e spirito innovatore alle sfide attuali.”

Giorgio Napolitano (1925) 11º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Citato in Comunicati Dichiarazione del Presidente Napolitano http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Notizia&key=40077, Quirinale.it, 9 gennaio 2014.

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“L'islam cerca di imporre all'Europa le sue regole: apertura di piscine a certe ore solo per le donne, interdizione di caricature su quella religione, richiesta di un regime alimentare particolare per i bambini musulmani nelle mense, richiesta di indossare il velo a scuola, accusa di islamofobia contro gli spiriti liberi. Come spiegare il divieto dei tanga a Paris-Plage quest'estate?”

Robert Redeker (1954) filosofo e scrittore francese

L'islam essaie d'imposer à l'Europe ses règles : ouverture des piscines à certaines heures exclusivement aux femmes, interdiction de caricaturer cette religion, exigence d'un traitement diététique particulier des enfants musulmans dans les cantines, combat pour le port du voile à l'école, accusation d'islamophobie contre les esprits libres. Comment expliquer l'interdiction du string à Paris-Plages, cet été ?

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“No, non c'erano tanti modi di guadagnarsi la libertà! Di recente aveva riflettuto, senza avere l'ingenuità di stupirsene, sullo stato di una civiltà la quale tiene lo spirito in tal conto che chi di esso si nutre, essendone ormai sazio, si risolve pian piano a mangiare a prezzi ridotti. E allora? Non aveva certo voglia di vendere automobili, valori o discorsi, come quei suoi compagni i cui capelli impomatati esprimevano distinzione; né di costruire ponti, come quegli altri i cui capelli mal tagliati esprimevano scienza. Perché lavoravano, costoro? Per crescere nell'altrui considerazione. Lui la odiava, quella considerazione a cui ambivano. La sottomissione all'ordine dell'uomo senza figli e senza dio è la più profonda delle sottomissioni alla morte; dunque, cercare le proprie armi dove non le cercano gli altri: ciò che deve anzitutto esigere da se stesso colui che sa di essere isolato, è il coraggio. Che cosa può farsene del cadavere delle idee che dominano la condotta degli uomini allorché credono la loro esistenza utile a un qualche fine salvifico, o delle parole di quelli che vogliono sottomettere la loro vita a un modello - questi altri cadaveri? Negare alla vita qualsiasi finalità era divenuta una premessa dell'azione. Che altri confondessero pure con l'abbandono al caso questa tormentosa premeditazione dell'ignoto. Strappare le proprie immagini al mondo stagnante che le possiede… «Quel che essi chiamano l'avventura» pensava «non è una fuga, è una caccia: l'ordine del mondo non si distrugge a beneficio del caso, ma della volontà di approfittarne». […] Essere ucciso, scomparire, poco gli importava: non teneva a se stesso, e avrebbe trovato così la sua lotta, se non la sua vittoria. Ma accettare così da vivo la vanità dell'esistenza, come un cancro, vivere con quel tepore di morte nella mano… (Da dove saliva, se non da essa, quell'esigenza di cose eterne, così fortemente impregnata del suo odore di carne?). Che cos'era quel bisogno di ignoto, quella distruzione provvisoria dei rapporti fra prigioniero e padrone - che chi non la conosce chiama avventura - se non la sua difesa contro di essa? Difesa di cieco, che voleva conquistarla per farne una posta del gioco… Possedere più che se stesso, sfuggire alla vita fatta di polvere degli uomini che vedeva ogni giorno…”

André Malraux (1901–1976) scrittore e politico francese

La Via dei Re, Adelphi, 1992, pag. 41-42
La Via dei Re

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“Tutto ciò che è creato dallo spirito è più vivo della materia.”

Charles Baudelaire (1821–1867) poeta francese

I, 1
Diari intimi, Razzi

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“La Costituzione è un processo di liberazione della persona umana naturalmente inconcluso e da rinnovare continuamente con spirito di cooperazione solidale. La Costituzione è stata scritta avendo in mente il passato, il presente e il futuro. Considerando chi aveva già la voce per farsi sentire e chi ancora non aveva trovato spazio nella comunità politica, come le persone omosessuali, oggetto di un pervasivo e doloroso stigma sociale. Queste persone per troppo tempo assenti e taciute, noi oggi le rendiamo finalmente presenti al resto della comunità politica, riconosciamo la loro esperienza di vita familiare come una realtà meritevole di tutela, perché attinente alla loro dignità di persone. Così, concretamente, realizziamo quella parte di Costituzione scritta per gli assenti – quegli assenti – individui adulti bambini famiglie, che finalmente diventano presenti, con pari diritti e dignità già riconosciuti agli altri cittadini. Colleghi, vi chiedo: da che parte vorremo farci trovare dai nostri figli e dai nostri nipoti, quando fra trent'anni torneranno a leggere i resoconti di questa seduta? Dalla parte di chi ha creduto possibile far muovere all'Italia il primo e tanto atteso passo verso l'uguaglianza? O dalla parte di chi ha visto nella Costituzione il patrimonio di pochi privilegiati, e nell'estensione di diritti un pericolo?”

Monica Cirinnà (1963) politica italiana

Origine: Dall'intervento in Senato dopo le votazioni sulle questioni pregiudiziali di costituzionalità e sulle questioni sospensive del ddl Cirinnà, 2 febbraio 2016; citato in Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 569 del 02/02/2016 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=00964262&part=doc_dc-ressten_rs-ddltit_rdddddl2081ecddcdfeduc-trattazione_dg-intervento_cirinnapd&parse=no, Senato.it, 2 febbraio 2016. Visibile al minuto 06:00 di L'intervento di Monica Cirinnà al Senato https://www.youtube.com/watch?v=qQDLure4FrM, YouTube.com, 2 febbraio 2016.

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“Depressione (s. f.). Particolare condizione di spirito provocata da una barzelletta sul giornale, uno spettacolo comico o la contemplazione del successo altrui.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 62
Dizionario del diavolo

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“Infatti, cos'altro è la materia, se non spirito spento?”

Friedrich Schelling (1775–1854) filosofo tedesco

Origine: Da Erster Entwurf eines Systems der Naturphilosophie; citato in Gino Ditadi, I filosofi e gli animali, vol. 2, Isonomia editrice, Este, 1994, p. 773. ISBN 88-85944-12-4

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“La religione è una spiegazione della vita umana attraverso il legame con quello Spirito misterioso, il cui governo sul mondo e sull'uomo viene riconosciuto dall'uomo e a cui l'uomo si sente legato.”

Albert Réville (1826–1906) storico delle religioni, teologo e pastore protestante francese

Origine: Citato in Lev Tolstoj, Che cos'è la religione e quale ne è l'essenza? (1902), in Il bastoncino verde: Scritti sul Cristianesimo, traduzione di V. Lebedev e G. Gazzeri, Servitium, Sotto il Monte, 1998, p. 90. ISBN 8881660857

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“[Su Dante Alighieri e Thomas Browne] […] entrambi erano singolarmente privi di quel che noi moderni chiamiamo il senso del humour, quello spirito folletto, sublimità del terra a terra, che sembra appartenere agli ingegni minori.”

Mario Praz (1896–1982) critico d'arte, critico letterario e saggista italiano

Origine: Da L'investigatore Thomas Brown, La Cultura, ottobre 1929.

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“Il Partito d'Azione è scomparso dalla scena della nostra storia politica appena vi si è affacciato. Gli azionisti hanno dato un contributo e hanno pagato un prezzo molto alto nella lotta di liberazione dell'occupazione tedesca e fascista del Norditalia. Non mi pare che siano ricordati con particolare gratitudine. Anzi, sono diventati un concetto – l'azionismo – non solo esecrabile, ma che in quanto tale si è trasformato in qualcosa che ha a che vedere esclusivamente con un atteggiamento di etica politica (questo sì ha dato e dà fastidio, a destra come a sinistra). "Azionista" racchiude tante e diverse cose: tutte brutte e ormai totalmente sganciate dalle persone e dalle azioni. L'azionismo è diventato una categoria dello spirito, una categoria culturale. Qual è l'immagine che si vuole dare dell'azionista, allora? Innanzitutto è un intellettuale elitario che, in fondo, disprezza la massa, vuole fare la lezione, per di più con la presunzione che sia per il suo bene. Poi, è una "mosca cocchiera", un'anima bella, un generale senza truppe. Infine. è un rigorista che vorrebbe portare nella politica l'etica dei princìpi e delle convinzioni, senza pragmatismi e compromessi. Insomma, dal punto di vista delle capacità politiche, è un pedagogo moralista e velleitario. Ce lo immaginiamo – questo "azionista" – anche come un tipo antropologico a sé: un vecchio trombone (se non nel corpo, nell'anima), magari un "professorone", un moralista che tratta quotidianamente con le grandi idee che non sporcano le mani, mentre gli altri si danno da fare e le mani se le sporcano e si compromettono (loro sì!) nella "feconda bassura" dell'esperienza (espressione kantiana), cioè della "vera vita": insomma, l'azionista è un morto vivente. Un vero disastro umano. In più, è anche un ipocrita perché, mentre incita gli altri all'azione (azionista, appunto) e a correre i rischi, lui se ne sta nella biblioteca di casa sua, oppure con gli amici, come lui "radical chic" che, se hanno un cane, ha il pedigree oppure, ostentatamente, è un cane di strada e coltivano rancore per il mondo e il popolo bue, a caviale e champagne (la gauche-caviar).”

Gustavo Zagrebelsky (1943) giurista italiano
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“Anche in te splende | materia fuggente, | natura che si fa occhi | di una mente che sogna.”

Pietro Nigro (1939) poeta italiano

da Soffre lo spirito, vv. 14-17
Alfa e Omega

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“È strano che non si trovi più nessuno, ma nemmeno all'estrema sinistra, che ricordi questi fatti documentati. Ancora nel novembre del 1993 quando ormai per Forza Italia si tratta proprio di stabilire i colori delle coccarde e delle bandierine, c'erano i kit del candidato, stavano facendo i provini nel parco della villa di Arcore per vedere i candidati più telegenici; in quel periodo, a tre mesi dalle elezioni del marzo del 1994, Mangano incontra due volte Dell'Utri a Milano. E questa non è una diceria, c'è nelle agende della segretaria di Dell'Utri: Palazzo Cellini, sede di Publitalia, Milano 2, i magistrati arrivano e prendono le agende e nell'agenda del mese di novembre del 1993 si trovano due appuntamenti fra Dell'Utri e Mangano, il 2 novembre e il 30 novembre. E Mangano chi era, in quel periodo? Non era più il giovane disinvolto del '73-'74 quando fu ingaggiato e portato ad Arcore come stalliere: qui siamo vent'anni dopo. Mangano era stato in galera undici anni a scontare una parte della pena complessiva di 13 anni che aveva subito al processo Spatola per mafia e al maxiprocesso per droga, due processi istruiti da Falcone e Borsellino insieme. È stato definitivamente condannato per mafia e droga a 13 anni, ne aveva scontati 11, uscito dal carcere nel 1991 era diventato il capo reggente della famiglia mafiosa di Portanuova e grazie al suo silenzio in quella lunga carcerazione aveva fatto carriera e partecipato alle decisioni del vertice della mafia di fare le stragi. E poche settimane dopo le ultime stragi di Milano e Roma, Dell'Utri incontra un soggetto del genere a Milano negli uffici dove sta lavorando alla nascita di Forza Italia. Io non so se tutto questo sia penalmente rilevante, lo decideranno i magistrati: penso che sia politicamente e storicamente fondamentale saperlo, mentre si vede Gianfranco Fini che cita Paolo Borsellino al congresso che sta incoronando il responsabile di tutto questo, cioè Berlusconi. Verrebbe da dire "pulisciti la bocca". Possibile che invece di abboccare a tutti i suoi doppi giochi, quelli del centrosinistra non – ma dico uno, non dico tutti, li conosciamo, fanno inciuci dalla mattina alla sera e sono pronti a ricominciare con la Costituente come se non gli fosse bastata la bicamerale – uno, di quelli anche più informati, che dica "ma come ti permetti di parlare di Borsellino? Leggiti quello che diceva, Borsellino, di questi signori in quella famosa intervista prima di morire". Leggiti quello che c'è scritto nella sentenza Dell'Utri e poi vergognati, perché quel partito lì non l'ha fondato lo Spirito Santo, l'hanno fondato Berlusconi, Dell'Utri, Craxi con l'aiuto di Mangano che faceva la spola fra Palermo e Milano, infatti le famiglie mafiose decidono di votare per Forza Italia e di abbandonare Sicilia Libera – che viene sciolta nell'acido probabilmente – quando Mangano arriva giù a portare le garanzie.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da I nuovi padri della patria http://www.beppegrillo.it/2009/03/passaparola_lun_22.html#comments, 30 marzo 2009
BeppeGrillo.it

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“Oscuramente noi sappiamo veramente chi siamo. Da ciò il dolore di dover sembrare ciò che non siamo, e da ciò l'appassionato desiderio di superare i limiti di questo io che ci imprigiona. L'unica autotrascendenza liberatrice è attraverso l'altruismo e la docilità all'ispirazione (in altri termini, l'unione col Figlio e con lo Spirito Santo) nella coscienza di quell'unione col Padre in cui, senza conoscerla, abbiamo sempre vissuto. Ma l'autotrascendenza liberatrice è piú facile a descriversi che a raggiungersi. Per coloro i quali sono trattenuti dalle difficoltà di una ascesa, vi sono altre alternative meno ardue. L'autotrascendenza non è affatto invariabilmente verso l'alto. Infatti, in molti casi, essa è una scappatoia sia verso il basso in uno stato al di sotto della personalità, oppure orizzontalmente in qualche cosa di piú vasto dell'io, ma non piú alto, non essenzialmente diverso. Noi cerchiamo sempre di mitigare gli effetti della caduta collettiva nell'isolamento dell'io, con un'altra caduta strettamente privata nell'animalità e nel disordine mentale, oppure con qualche altra autodispersione piú o meno stimabile nell'arte o nella scienza, nella politica, nel lavoro o nel divertimento. Inutile dire, questi surrogati dell'autotrascendenza verso l'alto, queste fughe in surrogati subumani o meramente umani della Grazia, sono nella migliore ipotesi insoddisfacenti e nella peggiore, disastrosi.”

III, 2; p. 77
I diavoli di Loudun

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“Calma di spirito: ogni passione spenta.”

Rosamond Lehmann (1901–1990) scrittrice britannica

Origine: Una nota in musica, p. 45

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“Né so, quando mi penetri di baci | quanto di te il mio spirito trascini.”

Non inizia più armonico momento
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“[…] a chi ha posto il concetto della dignità umana alla base della campagna contro le case chiuse non resterebbe che consigliare di guardarsi intorno, e non solo in basso, e, se è ancora convinto della dignità dell'uomo d'oggi, di recarsi da un oculista dello spirito, se tale esistesse, per provvedersi d'un paio di buone lenti.”

Mario Praz (1896–1982) critico d'arte, critico letterario e saggista italiano

Origine: Da L'etèra letteraria, Il Giornale Nuovo, 13 settembre 1978; ora in Geometrie anamorfiche: saggi di arte, letteratura e bizzarrie varie, a cura di Graziella Pulce, Edizioni di storia e letteratura, Roma, 2002, p. 185.

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“Facevo un sacco di sedute spiritiche e chiedevo se ci fosse la vita dopo la morte. Alcuni spiriti hanno risposto "Colui che cerca la conoscenza cerca il dolore!"”

Matthew Bellamy (1978) cantautore, pianista e chitarrista britannico

Origine: Dall'intervista per NME http://www.nme.com/, febbraio 2000.

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“Più si considera, più si studia un'azione storica suscettibile d'essere resa drammaticamente, e più si scoprono legami tra le sue diverse parti, più si coglie nel suo insieme una ragione semplice e profonda. Vi si distingue infine un carattere particolare, direi quasi individuale, qualche cosa di esclusivo e di proprio, che la rende quale essa è. Si sente sempre più che occorrevano tali costumi, tali istituzioni, tali circostanze per condurre ad un tale risultato, e tali caratteri per produrre tali atti; che occorreva che le passioni che vediamo in gioco, e le imprese in cui le vediamo impegnate, si succedessero nell'ordine e nei limiti che ci sono dati come l'ordine e i limiti di quelle stesse imprese.
Donde viene l'attrazione che noi proviamo a considerare una tale azione? perché la troviamo non soltanto verisimile, ma interessante? Il fatto è che noi ne scorgiamo le cause reali; il fatto è che noi seguiamo, allo stesso passo, il cammino dello spirito umano e quello degli avvenimenti particolari presenti alla nostra immaginazione. Noi scopriamo, in una serie data di fatti, una parte della nostra natura e del nostro destino: finiamo per dire dentro di noi: In tali circostanze, mediante simili mezzi, con simili uomini, le cose dovevano accadere così.”

Alessandro Manzoni (1785–1873) scrittore italiano

Origine: Dalla Lettera a M. Chauvet, traduzione di Guido Baldi; citato in Guido Baldi, Silvia Giusso, Mario Razetti e Giuseppe Zaccaria, Manzoni e Leopardi, in Moduli di letteratura, Paravia, Torino, 2002. ISBN 88-395-3074-6.

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