Frasi su tromba

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema tromba, vita, suono, essere.

Frasi su tromba

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“[Baia (Bacoli)] Silla, Cesare, Pompeo, Ortensio, ogni illustre romano vi tenne ville; i bagni solforosi abbondanti in quel suolo ve li chiamavano in folla, essi che bisognavano di solfo a purgagione delle acredini d'un sangue guasto dalle libidini. Là erano teatri calcati da celebri mimi; là anfiteatri popolati di famosi gladiatori; danze, corse, banchetti quivi non rifinivano: il clima, e la naturale piacevolezza del sito, l'alitar degli zefiri, la fragranza dei fiori, l'allontanamento delle cure, ogni cosa sbandiva di là i pensamenti austeri, ed inclinava i sensi a voluttà. Il mare trasferiva entro gondole dorate dall'uno all'altro lido, dall'una all'altra villa gli effemminati patrizii, le scioperate matrone; il tuffarsi dei remi era ritmo a' canti di amore modulati al suono delle lire, e de' liuti. Mai arrivava a quella spiaggia lo squillo della tromba guerriera romoreggiante ai confini, freno dello Scita, del Parto, terrore del Datavo, del Britanno: i trionfatori si riposavano a Bajà; e mentre i Cesari vi si tuffavano in ebbrezze senza nome, il mondo schiacciato respirava. Properzio non ebbe appena visitata Baja che sospettò Cinzia d'infedeltà: Marziale scrisse di Levina che vi andò Penelope, e ne partì Elena. Fu rimproverata a Marco Tullio la villa che possedea su quel lido; e Seneca affermò essere malsano respirare un giorno solo quell'aria corrompitrice.”

Tullio Dandolo (1801–1870) scrittore, storico e filosofo italiano

da Lettere su Roma e Napoli, p. 35-36
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“La vittoria cantando ci apre la via, la libertà ci guida e dal Nord al Mezzogiorno la tromba di guerra ha suonato l'ora della battaglia. Tremate, nemici della Francia.”

Marie-Joseph Chénier (1764–1811) poeta, drammaturgo e politico francese

(da Le chant du départ)
La victoire en chantant nous ouvre la barrière. | La Liberté guide nos pas. | Et du nord au midi, la trompette guerrière | A sonné l'heure des combats. | Tremblez, ennemis de la France.

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“Fiato alle trombe, Turchetti!”

Mike Bongiorno (1924–2009) conduttore televisivo, conduttore radiofonico e partigiano italiano

al Rischiatutto

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“Giorgio: Suoni la tromba, e intrepido | Io pugnerò da forte. | Bello è affrontar la morte | Gridando libertà!”

Carlo Pepoli (1796–1881) poeta, politico e librettista italiano

da I Puritani, II, 4

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“[Sul Palio di Siena] Il resto è una serie di immagini che non sembrano aver nesso tra loro, ordinate in rapida sequenza, come i passaggi improvvisi delle scene in un film. La luce del sole è ancora forte. Una fanfara di trombe e di tamburi che fa sporgere la gente avanti avidamente. Sessantamila persone. […] Il suono del campanone, ossessivo, un suono cupo, lugubre, da quando un fulmine ne ha modificato il timbro. […] Il resto è l'animale che striscia la testa per terra quasi rovesciandola, emettendo un gemito pietoso che pare di vedere uscire dalla bocca, i denti digrignanti; ed è come accorgersi all'improvviso che anche le bestie possano esprimere tensione, sofferenza, voglia di libertà in un palio fatto da loro ma non per loro. […] Il resto sono le finestre di una stessa casa che ti indicano: se nasci a destra sei di una contrada, se a sinistra di un'altra. I vestiti da mezzo quintale […]; le stanze che ti vengono aperte quando il sole si è abbassato e ricche di asgalani, bandiere ricamate a mano e una storia che non è cresciuta nei musei ma a Piazza del Campo, una conchiglia di nove spicchi a ricordo del governo dei Noverchi. Il resto è la storia con la maiuscola che si incrocia con la minuscola: le banche, gli uffici che avanzano e occupano il centro, il popolo che se ne va, costretto, fuori le mure, ma dentro di sé porta la vecchia contrada.”

Emanuela Audisio (1953) giornalista e scrittrice italiana

la Repubblica

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“La popolarità ragazzi: Michelle Hunziker al numero uno! Se questa si trovasse qualcuno che se la tromba dieci volte al giorno la smetterebbe di romperci il cazzo! Minchia è dappertutto questa qua! A San Remo quanto gli han dato? Allucinante! Questa è un' offesa alla gente che non ha neanche uno stipendio a fine mese! Al secondo posto Pippo Baudo, c' hai rott' 'o cazz' Pippo Baudo! Minchia ragazzi ma è allucinante! Ma dai lo spazio un po' agli altri! Poi terzo posto Simone Cristicchi, cioè questo qua è andato la con la storia dei disabili e ha fottuto tutti! Questo cantava "Io vorrei essere come Biagio Antonacci" Ragazzi! Ma come cazzo siamo messi! Vabbè dai. Poi quarto posto Scamarcio, questo è quello che fa il film sui ragazzini dove lei si vuole suicidare quello lo lascia quell' altro non lo lascia e giocano sui sentimenti dei ragazzini che vivono di queste cose! Il cinema è un' altra cosa! Quinto posto Laura Chiatti, scusate ragazzi ma chi cazzo è Laura Chiatti, Chiatti, Piatti! Sesto posto il grande Gigino D' Alessio! Otto Elisabetta Gregoracci! Ragazzi, certe cose in televisione non si possono dire ma questa da quando si è rimessa con Briatore ha ricominciato a lavorare, chissà perché! Undici Barbara D'Urso, è una grande figa, ma sei tutta la vita che fai stronzate! la vuoi smettere o no! Porco di…! Dodici Nina Moric. Nina Moric più che mettere le tette e il culo sui calendari che cazzo ha fatto nella vita! Questa è l'Italia, [sputa sul foglio] ma vaffanculo, va!”

Pino Scotto (1949) cantautore

da Database http://www.youtube.com/watch?v=E33PEwqPMTI

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“La tromba al finale. La tromba allude sempre all'Apocalisse.”

Ennio Flaiano (1910–1972) scrittore italiano

1993, p. 21
Frasario essenziale per passare inosservati in società

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“Poiché si domandano cose sì disoneste, voi sonerete le vostre trombe e noi soneremo le nostre campane.”

Piero Capponi (1446–1496) condottiero e politico italiano

citato in Francesco Guicciardini, Storia d'Italia, 1, 4

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“Previsioni del tempo per domani: abbiamo allora deciso che in Sardegna non piove. Per quella cosa della tromba d'aria, c'è tempo, faremo più tardi.”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

da Il caso Scafroglia
Personaggi originali, Il Massone

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“Siete qui per celebrar la conquista del Diluvio? Come mai celebrate una vittoria che vi ha lasciati conquistati? Poiché, col soggiogar i propri abissi, Noè non ha soggiogato i vostri, ma ha solo indicato la via per farlo. E guardate, i vostri abissi son pieni di collera e minacciano di farvi affondare. Se non avete superato il vostro Diluvio, voi non siete degni di questo Giorno. Ognuno di voi è un diluvio, un'arca e un capitano. Ma fino a che non sarà giunto il giorno in cui potrete sbarcar su una terra vergine ed appena lavata, non abbiate fretta di celebrar la vostra vittoria. Voi vorrete sapere come ha fatto l'Uomo a divenir un diluvio per se stesso. Ebbene, allorché il Divino Volere Supremo spaccò Adamo in due – sì da fargli conoscer se stesso e realizzar la sua identità con l'Uno – questi divenne un maschio ed una femmina; un Adamo maschio ed un Adamo femmina. Egli fu allora inondato di desideri, che erano il prodotto del Dualismo; desideri così numerosi, così variati nel colore, così immensi nella grandezza, così sregolati e così prolifici, che fino al giorno d'oggi l'Uomo è un relitto sulle loro onde. Un'onda non fa a tempo a sollevarlo ad altezze vertiginose, che un'altra lo trascina sul fondo. E ciò perché i suoi desideri sono appaiati, così come è appaiato egli stesso. E sebbene, in realtà, due opposti non fan che completarsi a vicenda, all'ignorante essi appaiono in conflitto e mai disposti a dichiarar un momento di tregua. È questo il diluvio che l'Uomo è chiamato a fronteggiar ora per ora, giorno per giorno, attraverso la sua lunga ed ardua vita dualistica. È questo il diluvio le cui possenti sorgenti, sgorgando dal cuore, trascinan voi nella loro precipitosa corsa. È questo il diluvio il cui arcobaleno non adornerà il vostro cielo prima che quest'ultimo abbia sposato la vostra terra e si sia identificato con essa. È da quando Adamo seminò se stesso in Eva che gli uomini stanno raccogliendo trombe d'aria e diluvi. Quando le passioni di un certo tipo predominano, la vita degli uomini viene a trovarsi sbilanciata; allora gli uomini vengono inghiottiti da un diluvio o dall'altro affinché l'equilibrio possa esser ristabilito.”

Mikha'il Nu'ayma (1889–1988) scrittore e poeta libanese

Origine: Il libro di Mirdad, pp. 254-255

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“Ipocrita e arrogante, Enzo Biagi dà di cretino a chi studia il suo posto in palinsesto… Biagi è un mostro sacro degli affari suoi e un ipocrita. Dice che vuole continuare a fare il testimone del suo tempo, raccontando storie, e non il protagonista di un caso personale. Intanto però soffia sul fuoco, restringe ogni spazio di mediazione, punta al carisma del martire, e dà fiato alla tromba, anzi al trombone: mi cacciano, mi spostano dal 'miò orario, sono liberticidi. E arrogante: dice infatti Biagi che è un comportamento da 'cretinì spostare di una virgola o di un'ora il suo programmino su Rai1, e tratta con disprezzo e insopportabile sussiego il mite Fabrizio Del Noce. Questo mostro sacro degli affari suoi dovrebbe imparare a essere più parco di aggettivi, di contumelie, di isterismi politici. Quando gli hanno negato la cattedra epistolare di Indro Montanelli al 'Corriere della Sera', preferendogli Paolo Mieli che rompe meno le palle di uno il cui orizzonte sono le solite mille camere in cui guardava la Storia in cammino, lasciandosi a sua volta guardare da Lei, Biagi non ha dato di cretino a Ferruccio de Bortoli, direttore del giornale di via Solferino, e tanto meno a Cesare Romiti, il suo editore, quello che gli passa la mesata come succede a noi tutti e che mette i capitali per produrre e diffondere la tribuna dei suoi ricordi. Ha solo contrattato un altro posto in palinsesto, chiedendo che le sue coloriture strettamente personali, e strettamente provinciali, finissero la domenica in prima pagina. Con giubilo suo superiore a quello dei lettori, forse. Anche l'orario della sua rubrichina è tutt'altro che suo. È nostro, perché paghiamo. E di chi amministra la Rai per volontà del Parlamento (fatto surreale, perché la Rai andrebbe privatizzata e lì vedremmo se davvero un Murdoch lascerebbe per 41 anni al suo posto l'omino in bianco che lava più bianco). Oltre tutto quello spazio in palinsesto è di Berlusconi, come al solito e come tutto ormai in Italia, perché è sulla sua rete ammiraglia, Canale 5, che andò in onda prima del Fatto il programma d'informazione Radio Londra, in quello stesso identico orario, ma preceduto non dal primo telegiornale italiano bensì dal quiz Tra moglie e marito. Anche il segnale orario del rubrichista-martire, le cui opinioni sono come scrive Francesco Merlo 'indifferenti', è dunque copiato. Altro che suo. Biagi lo difendiamo e lo difenderemo se qualcuno lo vuole cacciare perché gli sta antipatico il governo, ma se si caccia da solo per cupidigia di eroismo, dopo 41 anni in cui di cupidigie se ne è levate tante, con tutti i regimi, allora sono affaracci suoi… È Biagi che si caccia da solo per biechi interessi di bottega”

Giuliano Ferrara (1952) giornalista, conduttore televisivo e politico italiano

da Il Foglio, 23 maggio 2002

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“Il rauco suon della tartarea tromba.”

IV, 3
Gerusalemme liberata

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“La sua idea del paradiso è mangiare paté de fois gras al suono di trombe.”

Sydney Smith (1771–1845) giornalista e religioso inglese

Origine: Citato in Focus, n. 87, p. 144.

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“O Capitano! o mio Capitano!' sorgi, odi le campane, | sorgi, per te è issata la bandiera, per te squillano le trombe, | per te i fiori e ghirlande legate con i nastri – per te le nere rive, | perché te invoca la ondosa folla, volgendo il volto ansiosi; | ecco, o Capitano, o diletto padre, | con il braccio ti sostengo il capo, | non è che un sogno che, sopra il ponte, | sei caduto, freddo, morto.”

O Capitano! o mio Capitano!, p. 423
Foglie d'erba, In memoria del presidente Lincoln
Origine: Dedicata ad Abramo Lincoln, 16º Presidente degli Stati Uniti d'America.
Origine: La frase «O capitano, mio capitano» viene citata nel film L'attimo fuggente (1989). Il professor Keating (interpretato da Robin Williams), infatti, nelle fasi iniziali del film dice: «"O Capitano, mio Capitano!" Chi conosce questo verso? Nessuno. Non lo sapete? È una poesia di Walt Whitman, che parla di Abramo Lincoln. Ecco, in questa classe potete chiamarmi professor Keating o se siete un po' più audaci, "O Capitano, mio Capitano".» La frase viene poi ripresa anche in un episodio di How I Met Your Mother e in uno di Suits.

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“Egli sul bianco cavallo | corse via con la sua tromba: | non è qui.”

Giovanni Pascoli (1855–1912) poeta italiano

da A Verdi, p. 527, 1997
Odi e inni

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“Ogni mio squittio diventa uno squillo di tromba.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Da una lettera a Paul Ehrenfest, 21 marzo 1930.
Origine: Il lato umano, p. 21

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“«Che bel quadretto,» commentò. «I tre evangelisti aggrappati gli uni agli altri si apprestano all'ascensione impossibile.»
«Accidenti,» disse Mathias sollevando Lucien, «perché gli abbiamo dato il terzo piano?»
«Mica sapevamo che beveva come una spugna,» disse Marc. «E poi ti ricordo che non si poteva fare diversamente. L'ordine cronologico prima di tutto: al piano terra l'ignoto, il mistero originale, il disordine generale, il magma primordiale, insomma, le stanze comuni. Al primo piano, vago superamento del caos, qualche modesto tentativo, l'uomo nudo si raddrizza in silenzio, insomma, tu, Mathias. Risalendo la scala del tempo…»
«Cosa c'è da gridare?» domandò Vandoosler il Vecchio.
«Sta declamando,» disse Mathias. «È pur sempre un suo diritto. Non ci sono orari per gli oratori.»
«Risalendo la scala del tempo,» continuò Marc, «scavalcata l'antichità, l'agevole ingresso nel glorioso secondo millennio, i contrasti, gli ardimenti e gli stenti medievali, insomma, io, al secondo piano. Dopodiché, al piano superiore, il degrado, la decadenza, il contemporaneo. Insomma, lui,» pro- seguì Marc scuotendo Lucien per un braccio. «Lui, al terzo piano, che con la sua vergognosa Grande Guerra chiude la stratigrafia della Storia e della Scala. Ancora più su il padrino, che in un modo tutto suo porta avanti lo scardinamento del presente.»
Marc si fermò e tirò un sospiro.
«Capisci che, anche se sarebbe più pratico sistemare questo qui al primo piano, non possiamo mica permetterci di sconvolgere la cronologia rovesciando la stratigrafia della scala. La scala del tempo è tutto quel che ci resta, Mathias! Vuoi buttare all'aria la tromba delle scale, che è l'unica cosa che abbiamo messo in ordine? L'unica, caro mio! Non possiamo permettercelo.»”

Fred Vargas (1957) scrittrice francese

I tre evangelisti: Chi è morto alzi la mano - Un po' più in là sulla destra - Io sono il Tenebroso

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“Bisogna avere una visione. Deve essere una visione che si espone con chiarezza e forza in ogni occasione. Non si può soffiare in una tromba in modo incerto.”

Theodore Hesburgh (1917–2015)

in AA.VV., Il libro del business, traduzione di Martina Dominici e Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018. ISBN 9788858016589

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