Frasi sulla morte
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“Oltre al conformismo inteso come mezzo per superare l'isolamento, un altro fattore nella vita contemporanea deve essere preso in considerazione: la routine del lavoro e del piacere. L'uomo diventa un 'dalle nove alle cinque', è parte della forza del lavoro, della forza burocratica degli impiegati e dei dirigenti. Ha scarsa iniziativa, i suoi compiti essendo prescritti dall'organizzazione; vi è ben poca differenza tra chi è in cima alla scala, e chi è in basso. Tutti seguono schemi prestabiliti, con una velocità prestabilita, in modo predisposto. Perfino le reazioni sono prescritte: allegria, tolleranza, amabilità, ambizione e capacità di andare d'accordo con tutti senza attrito. Il divertimento è organizzato nello stesso modo, sebbene non con lo stesso sistema; i libri sono selezioni da biblioteche, i film dagli impresari, e gli slogans pubblicitari coniati da loro; il resto è pure uniforme; la gita domenicale in automobile, i programmi televisivi, le riunioni e i ricevimenti ufficiali. Dalla nascita alla morte, dal lunedì alla domenica, da mattina a sera, tutte le attività sono organizzate e prestabilite. Come potrebbe un uomo prigioniero nella ragnatela della routine ricordarsi che è un uomo, un individuo ben distinto, uno al quale è concessa un'unica occasione di vivere, con speranze e delusioni, dolori e timori, col desiderio di amare e il terrore della solitudine e del nulla?”

Origine: L'arte di amare, pp. 28-29

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“Ma c'è una ragione, c'è una ragione. L'istruzione fa schifo e per questo non verrà mai fatta funzionare. Non andrà meglio, accontentatevi di ciò che avete. Perché i proprietari di questa nazione non lo vogliono. Sto parlando dei veri proprietari adesso. I veri proprietari, i grandi e benestanti gruppi d'interesse sono coloro che controllano le cose e prendono tutte le decisioni importanti. Scordatevi i politici: i politici vengono messi lì per darvi l'impressione che abbiate possibilità di scelta. Non l'avete! Non avete scelta. Avete padroni. Vi posseggono. Posseggono tutto. Posseggono ogni terreno importante, È tutto controllato dalle multinazionali. Da quando sono nate hanno pagato il Senato, il Congresso, le case statali, i municipi. Hanno in mano i giudici e posseggono i media, così controllano proprio tutte le notizie che vi capita di ascoltare. Vi tengono per le palle! Spendono miliardi di dollari l'anno per fare lobbismo, per ottenere quello che vogliono. Beh, noi sappiamo cosa vogliono: vogliono di più per se stessi e meno per tutti gli altri. Ma vi dico io cosa non vogliono: non vogliono una popolazione di cittadini capaci di pensiero critico. Non vogliono persone ben informate e ben istruite capaci di pensiero critico. No, di sicuro non vogliono questo. Non gli serve, è contro i loro interessi. Non vogliono gente abbastanza intelligente da sedersi al tavolo di cucina e accorgersi di quanto a fondo lo stanno prendendo nel culo da un sistema che li ha buttati a mare trenta anni fa. Non vogliono questo. Sapete cosa vogliono? Lavoratori ubbidienti. Lavoratori ubbidienti, gente abbastanza brava da far funzionare le macchine e fare il lavoro d'ufficio e stupidi abbastanza da accettare passivamente tutti questi lavori sempre più di merda, con paghe più basse e orari sempre più lunghi, extra ridotti, la morte degli straordinari e la pensione evanescente che sparisce nell'attimo esatto in cui vai a ritirarla. E adesso stanno venendo a prendersi i soldi dalla tua assicurazione sociale. Vogliono la tua cazzo di pensione, la vogliono indietro per darla ai loro amici di Wall Street. E sapete una cosa? Lo otterranno. Avranno tutto da voi prima o poi perché posseggono tutto quanto. È un grande club, e voi non ne fate parte. Voi e io non facciamo parte del grande club. E, a proposito, è lo stesso grande club che è solito mettervi i piedi in testa e dirvi in cosa dovete credere. Tutto il tempo vi sta col fiato sul collo attraverso i media, dicendovi cosa credere cosa pensare e cosa comprare. Il banco è manipolato, gente, il gioco è truccato. E sembra che nessuno se ne accorga, che non importi a nessuno. Buona gente onesta che lavora sodo, tute blu e colletti bianchi, non importa il colore del colletto della camicia che portate. Buona gente onesta di estrazione modesta, continua ad eleggere tutti questi ricchi stronzi ai quali non frega un cazzo di loro. Se ne fregano di voi, non gliene importa proprio niente, niente, niente. E nessuno sembra accorgersene, sembra che non importi a nessuno. Questo è ciò su cui contano i proprietari: che gli americani resteranno probabilmente e deliberatamente ignoranti su quel bel cazzone bianco rosso e blu che ogni giorno gli viene pompato nel culo. Perché i proprietari di questa nazione sanno la verità. Lo chiamano il sogno americano, perché devi essere addormentato per crederci.”

George Carlin (1937–2008) comico, attore e sceneggiatore statunitense

There's a reason for this, there's a reason education sucks, and it's the same reason it will never ever ever be fixed. It's never going to get any better. Don't look for it. Be happy with what you've got... because the owners of this country don't want that. I'm talking about the real owners now... the real owners. The big wealthy business interests that control things and make all the important decisions. Forget the politicians. The politicians are put there to give you the idea that you have freedom of choice. You don't. You have no choice. You have owners. They own you. They own everything. They own all the important land. They own and control the corporations. They've long since bought and paid for the Senate, the Congress, the state houses, the city halls. They got the judges in their back pockets and they own all the big media companies, so they control just about all of the news and information you get to hear. They got you by the balls. They spend billions of dollars every year lobbying. Lobbying to get what they want. Well, we know what they want. They want more for themselves and less for everybody else, but I'll tell you what they don't want. They don't want a population of citizens capable of critical thinking. They don't want well-informed, well-educated people capable of critical thinking. They're not interested in that. That doesn't help them. That's against their interests. They don't want people who are smart enough to sit around the kitchen table and figure out how badly they're getting fucked by a system that threw them overboard 30 fucking years ago. You know what they want? Obedient workers people who are just smart enough to run the machines and do the paperwork but just dumb enough to passively accept all these increasingly shittier jobs with the lower pay, the longer hours, reduced benefits, the end of overtime and the vanishing pension that disappears the minute you go to collect it. And, now, they're coming for your Social Security. They want your fucking retirement money. They want it back, so they can give it to their criminal friends on Wall Street. And you know something? They'll get it. They'll get it all, sooner or later, because they own this fucking place. It's a big club, and you ain't in it. You and I are not in the big club. By the way, it's the same big club they use to beat you over the head with all day long when they tell you what to believe. All day long beating you over the head with their media telling you what to believe, what to think and what to buy. The table has tilted folks. The game is rigged and nobody seems to notice. Nobody seems to care. Good honest hard-working people – white collar, blue collar, it doesn't matter what color shirt you have on. Good honest hard-working people continue – these are people of modest means – Continue to elect these rich cocksuckers who don't give a fuck about you. They don't give a fuck about you. They don't care about you at all. At all. At all. And nobody seems to notice. Nobody seems to care. That's what the owners count on. The fact that Americans will probably remain willfully ignorant of the big red, white and blue dick that's being jammed up their assholes every day, because the owners of this country know the truth. It's called the American Dream, 'cause you have to be asleep to believe it.
Life Is Worth Losing
Origine: I colori della bandiera degli Stati Uniti d'America

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“Il valore di un uomo si rivela nell'istante in cui la vita si confronta con la morte.”

Yukio Mishima (1925–1970) scrittore, drammaturgo e saggista giapponese

da Lezioni spirituali per giovani samurai e altri scritti
Lezioni spirituali per giovani Samurai, Incipit

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“La guerra cui non volevamo credere è scoppiata, e ci ha portato […] la delusione.”

da Considerazioni attuali sulla guerra e sulla morte, 1915
Il disagio della civiltà (1929)

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“Fiutavo la morte nell'aria. e adesso che la fiutavo non ero poi così sicuro che avesse un buon profumo.”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

Taccuino di un vecchio sporcaccione

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“Voglio però ricordarti com'eri | pensare che ancora vivi | Voglio pensare che ancora mi ascolti | e che come allora sorridi.”

Francesco Guccini (1940) cantautore italiano

da In morte di S.F., n. 2
Folk beat n. 1

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“Nessun ferro più della spada è adatto a scavare oro.”

Papa Pio II (1405–1464) 210° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

da I commentari; citato in Frasi celebri della letteratura italiana, Vallardi, Milano, 1994, p. 280. ISBN 88-11-93614-4

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“Una morte è una tragedia, un milione di morti è statistica.”

Stalin (1879–1953) uomo politico sovietico

Attribuite
Questa citazione viene classicamente attribuita a Stalin. Nel 1958 in un articolo del New York Times la massima «A single death is a tragedy, a million deaths is a statistic.» viene attribuita a Stalin. Nel 1965 John le Carré cita nel romanzo The Spy Who Came in from the Cold la frase «Half a million liquidated is a statistic, but one man killed in a traffic accident is a national tragedy.», attribuendola a Stalin. Tuttavia in questi ed altri casi simili, non viene mai indicata una fonte. Inoltre la citazione non è presente in alcuna biografia credibile di Stalin, né tanto meno nelle sue lettere. Per questo si può concludere con ragionevole sicurezza che tali parole siano state messe in bocca a Stalin

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“John Cena, mentre te ne stai sdraiato lì, e spero che tu sia scomodo come non mai, voglio che tu mi ascolti. Voglio che tu assimili bene il mio discorso, perché prima che me ne vada, tra 3 settimane, con il tuo titolo WWE, ho parecchi sassolini che voglio togliermi dalle scarpe. Io non ti odio, John e nemmeno ti disprezzo. In realtà io ti apprezzo, ti apprezzo nettamente di più di quanto non apprezzi gran parte dei nostri colleghi. Io odio l'idea che tu sia il migliore. Perché non lo sei! Io sono il migliore. Io sono il migliore del mondo! C'è solo una cosa in cui tu sei migliore di me, ed è leccare il culo a Vince McMahon. Sei bravo a leccare il culo a Vince McMahon tanto quanto lo era Hulk Hogan. Non so se sei bravo quanto Dwayne, però. Lui è un leccaculo coi fiocchi. Lo è sempre stato e lo è ancora. Oops… sto uscendo dal personaggio! [cita la rottura della quarta parete] Io sono il miglior WRESTLER del mondo. Sono sempre stato il migliore, fin dal primo giorno. Quando sono approdato in questa federazione e sono stato svilito e odiato fin da allora, perché Paul Heyman vide qualcosa in me che nessun altro voleva ammettere. Esatto, io sono un pupillo di Paul Heyman. E sapete chi altri era un pupillo di Paul Heyman? Brock Lesnar! E lui ha salutato la compagnia, proprio come sto per fare io. Ma la più grande differenza tra me e Brock è che io me ne andrò con il titolo WWE. Ho conquistato così tanti degli immaginari allori di Vincent K. McMahon, che finalmente mi è chiaro: è proprio questo il punto, sono totalmente immaginari! L'unica cosa reale sono io, e il fatto che giorno dopo giorno, da quasi 6 anni, dimostro a tutto il mondo che io sono il migliore al microfono, sul ring e persino al commento! Nessuno sfiora il mio livello! Eppure, non importa quante volte lo dimostri. Non sono su quelle splendide tazze da collezione, non sono sulla copertina del programma, a malapena mi pubblicizzano, non mi fanno partecipare ai film, ovviamente non andrò mai su quei programmi merdosi sulle tv americane. Non sono sul poster di WrestleMania, non sono sulla sigla che viene prodotta a inizio show. Non vado da Conan O'Brien, non vado da Jimmy Fallon, ma la verità dei fatti è che non me ne frega niente. E fidati, non è la storia della volpe e l'uva. Ma il fatto che Dwayne sia nel main event di WrestleMania dell'anno prossimo e io no, mi fa schifo! Ah, ehi! Lasciatemi mettere in chiaro una cosa: voi che mi state acclamando adesso, voi siete il motivo principale per cui me ne vado! Perché siete voi quelli che bevono da quelle tazze da collezione, siete voi quelli che comprano le riviste sulla cui copertina non c'è il mio volto, e poi alle 5 del mattino in aeroporto cercate di sbattermele in faccia per farvele autografare e poi provare a rivenderle su E-bay, perché siete troppo pigri per trovarvi un vero lavoro! Io me ne andrò con il titolo WWE il 17 luglio e chissà, forse andrò a difenderlo alla New Japan Pro Wrestling, forse tornerò alla Ring Of Honor! Ehi, Colt Cabana! Come stai? Il motivo per cui me ne vado siete voi, perché dopo che me ne sarò andato voi continuerete a buttare soldi in questa azienda. Io sono soltanto un granello nell'ingranaggio. L'ingranaggio continuerà a girare e questo lo capisco. Ma Vince McMahon continuerà a fare soldi nonostante i suoi errori. È un milionario che dovrebbe essere un miliardario. E sapete perché non è un miliardario? Perché si circonda di sottomessi, insulsi e rincoglioniti yes-man, come John Laurinaitis, che gli dicono tutto quello che vuole sentirsi dire. E vorrei poter pensare che dopo la morte di Vince McMahon questa azienda andrà meglio, ma la realtà è che le redini saranno prese da quell'idiota di sua figlia [Stephanie McMahon] e da quel minchione del suo genero [Triple H] e dal resto della sua stupida famiglia! Lasciate che vi racconti un aneddoto privato su Vince McMahon. Noi facciamo tutta questa campagna contro il bullismo…”

Phil Brooks (1978) wrestler statunitense

gli spengono il microfono

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“Non è la morte che verrà a cercarmi, è il buon Dio.”

Teresa di Lisieux (1873–1897) religiosa e mistica francese

1° maggio 1897

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“L'amore conta, | l'amore conta, | conosci un altro modo | per fregar la morte?”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da L'amore conta, n. 4

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“La morte è ciò che fino a ora la vita ha inventato di più solido.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Squartamento

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“Non pronunciare la parola amore: | qui sulla terra è un gergo che si spregia.”

Lamento per la morte di Paolo Volponi
Ballate non pagate

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“La morte è l'unica opera umana che tocca la perfezione, e a noi è vietato vederla.”

Luis Sepúlveda (1949) scrittore, giornalista e sceneggiatore cileno

La lampada di Aladino e altri racconti per vincere l'oblio, La lampada di Aladino

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“Gli uomini, fuggendo la morte, l'inseguono.”

Demócrito filosofo greco antico

libro Frammenti

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“Ed insieme morirono quei due elementi che era nefando fossero divisi: né infatti Catone visse dopo la morte della libertà né la libertà dopo la morte di Catone.”

Lucio Anneo Seneca (-4–65 a.C.) filosofo, poeta, politico e drammaturgo romano

da De constantia sapientis, traduzione di G. Viansino

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“E po' se faccio 'e corna, nun è pe cattiveria, è che ce l'aggio a morte cu chi sfrutta 'a miseria.”

Pino Daniele (1955–2015) cantautore e musicista italiano

Origine: Dall'interno della copertina dell'album Sciò, 1984.

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“Senza questi elementi, fame, morte, malattia e miseria noi non potremmo far ridere in Italia.”

Mario Monicelli (1915–2010) regista italiano

Origine: Dall' intervista http://www.unmondoaparte.it/mariomonicelli.html di Alberto Pallotta, in Alberto Pallotta (a cura di), I soliti ignoti, Un mondo a parte, 2002.

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“Il male, dunque, che più ci spaventa, la morte, non è nulla per noi, perché quando ci siamo noi non c'è lei, e quando c'è lei non ci siamo più noi.”

Tὸ φρικωδέστατον οὖν τῶν κακῶν ὁ θάνατος οὐθὲν πρὸς ἡμᾶς, ἐπειδήεπερ ὅταν μὲν ἡμεῖς ὦμεν, ὁ θάνατος oὐ πάρεστιν, ὅταν δὲ ὁ θάνατος παρῇ, τόθ' ἡμεῖς οὐκ ἐσμέν.
Lettera a Meneceo (sulla felicità)

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“Proviamo a sintetizzare perché per molti il principio dell'eguaglianza tra uomini e animali non è accettabile:
1. Perché il dolore che prova un animale, per esempio un ratto, non è uguale a quello provato da un uomo. Gli esseri umani hanno una complessa struttura neuropsichica che li porta a soffrire enormemente di più di quanto soffrirebbe un animale in circostanze simili.
2. Tra gli uomini esiste un dolore e una sofferenza indotta (dei genitori, dei figli, degli amici, di tutta una comunità etc.) che non è esistente, o è minima, nella gran parte degli animali a causa della loro rudimentale struttura affettivo-sociale.
3. La coscienza e consapevolezza della propria esistenza, e del proprio futuro, porta gli uomini, in caso di sofferenza, a condizioni di angoscia che gli animali non possono provare, essendo incapaci di elaborare il concetto di futuro e di morte.
4. Gli animali sono aggressivi tra di loro e spesso quelli di una specie uccidono e mangiano quelli di altre: sono in altre parole i più deteriori esempi di specismo. Perché rispettare regole che gli animali per primi non rispettano?
5. Esiste una legge naturale, darwiniana, secondo la quale il più forte e il più intelligente ha la meglio sul più debole, che asserve o semplicemente uccide e mangia. L'uomo è il risultato anche di questa regola vecchia di milioni di anni e farebbe bene, proprio per rispetto alle leggi naturali, a non cambiarla.
I nuovi filosofi rispondo a queste obiezioni in modo semplice e, nel complesso, convincente. Riguardo ai primi tre punti si fa notare che anche nella specie umana vi sono condizioni (spesso definite «casi marginali») il cui livello di elaborazione psichica della sofferenza e di capacità di percezioni esistenziali e di angoscia sono nulle o minime (neonati, ritardati, cerebrolesi, malati di Alzheimer) ma nessuno riterrebbe tali condizioni sufficienti per uccidere questi esseri o per usarli per esperimenti.
Alla quarta obiezione si risponde che proprio questi comportamenti sono quelli che vengono definiti «bestiali» e che certamente non vanno presi come guida morale (Singer). Inoltre, gli animali spesso non sono in grado di considerare possibili alternative e soprattutto non hanno princìpi etici sul modo di alimentarsi. Per quanto riguarda l'ultimo punto, è facile obiettare innanzitutto che è sbagliato pensare che il consumo di animali (come cibo, per esperimenti e per decine di altri usi) sia parte del disegno evolutivo naturale. In secondo luogo, quand'anche lo fosse, sarebbe giusto correggere, come si è fatto in molte altre circostanze, una legge naturale ingiusta e iniqua.”

Umberto Veronesi (1925–2016) medico, oncologo e politico italiano

pp. 190-191

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“La separazione dell'anima dal corpo è la morte. Coloro che separano il sesso dallo spirito prefigurano la morte.”

Fulton J. Sheen (1895–1979) arcivescovo cattolico statunitense

Origine: Tre per sposarsi, p. 15