Frasi su alimento

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema alimento, essere, vita, mondo.

Frasi su alimento

Paulo Coelho photo
Paramahansa Yogananda photo
Yukio Mishima photo
Umberto Veronesi photo
Charles Bukowski photo
Dante Alighieri photo

“Come 'l ramarro sotto la gran fersa | dei dì canicular, cangiando sepe, | folgore par se la via attraversa, | sì pareva, venendo verso l'epe | de li altri due, un serpentello acceso, | livido e nero come gran di pepe; | e quella parte onde prima è preso | nostro alimento, a l'un di lor trafisse; | poi cadde giuso innanzi lui disteso. | Lo trafitto 'l mirò, ma nulla disse; | anzi, co' piè fermati, sbadigliava | pur come sonno o febbre l'assalisse. | Elli 'l serpente e quei lui riguardava; | l'un per la piaga e l'altro per la bocca | fummavan forte, e 'l fummo si scontrava. | Taccia Lucano omai là dov'e' tocca | del misero Sabello e di Nasidio, | e attenda a udir quel ch'or si scocca. | Taccia di Cadmo e d'Aretusa Ovidio, | ché se quello in serpente e quella in fonte | converte poetando, io non lo 'nvidio; | ché due nature mai a fronte a fronte | non trasmutò sì ch'amendue le forme | a cambiar lor matera fosser pronte. | Insieme si rispuosero a tai norme, | che 'l serpente la coda in forca fesse, | e 'l feruto ristrinse insieme l'orme. | Le gambe con le cosce seco stesse | s'appiccar sì, che 'n poco la giuntura | non facea segno alcun che si paresse. | Togliea la coda fessa la figura | che si perdeva là, e la sua pelle | si facea molle, e quella di là dura. | Io vidi intrar le braccia per l'ascelle, | e i due piè de la fiera, ch'eran corti, | tanto allungar quanto accorciavan quelle. | Poscia li piè di rietro, insieme attorti, | diventaron lo membro che l'uom cela, | e 'l misero del suo n'avea due porti. | Mentre che 'l fummo l'uno e l'altro vela | di color novo, e genera 'l pel suso | per l'una parte e da l'altra il dipela, | l'un si levò e l'altro cadde giuso, | non torcendo però le lucerne empie, | sotto le quai ciascun cambiava muso. | Quel ch'era dritto, il trasse ver' le tempie, | e di troppa matera ch'in là venne | uscir li orecchi de le gote scempie; | ciò che non corse in dietro e si ritenne | di quel soverchio, fé naso a la faccia | e le labbra ingrossò quanto convenne. | Quel che giacëa, il muso innanzi caccia, | e li orecchi ritira per la testa | come face le corna la lumaccia; | e la lingua, ch'avëa unita e presta | prima a parlar, si fende, e la forcuta | ne l'altro si richiude; e 'l fummo resta.”

Dante Alighieri (1265–1321) poeta italiano autore della Divina Commedia

XXV, 79-135

Charles Bukowski photo

“Per essere uno scrittore istintivamente fai ciò che nutre te e le parole, che ti protegge contro la morte in vita. Per ognuno è una cosa diversa. E per ognuno è una cosa che cambia. Per me una volta significava bere tantissimo, bere fino a uscire pazzo. Mi affilava le parole, le portava fuori. E avevo bisogno di pericolo. Avevo bisogno di mettermi in situazioni pericolose. Con gli uomini. Con le donne. Con le automobili. Con il gioco. Con la fame. Con qualsiasi cosa. Nutriva le parole. Per decenni è stato così. Ora è cambiato. Ora ho bisogno di qualcosa di più sottile, di più invisibile. È una sensazione nell'aria. Parole dette, parole sentite. Cose viste. Qualche bicchiere mi serve sempre. Ma ora cerco le sfumature e le ombre. Le parole mi vengono da cose di cui sono quasi inconsapevole. Va bene. Ora scrivo porcherie di genere diverso. Qualcuno se n'è accorto.
"Hai sfondato il muro," è ciò che mi dicono quasi sempre.
Capisco perfettamente quello che sentono. Lo avverto anch'io. Le parole sono diventate più semplici ma allo stesso tempo più calde, più scure. Mi alimento a nuove fonti. La vicinanza con la morte rinvigorisce. Ho tutti i vantaggi. Riesco a vedere e sentire cose che ai giovani sono nascoste. Sono passato dall'energia della gioventù a quella della vecchiaia.”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

23/6/92, 12:34 AM; 2000, pp. 100-101
Il capitano è fuori a pranzo

Gustave Thibon photo

“L'anima nobile si fa un alimento di quelle cose che per l'essere volgare sono veleno.”

Gustave Thibon (1903–2001) filosofo e scrittore francese

Ritorno al reale

Daniele Luttazzi photo
Dalai Lama photo

“Non vedo ragione per cui si dovrebbero uccidere gli animali e farli diventare cibo per l'uomo, quando esistono tanti altri alimenti che sostituiscono la carne. Dopo tutto, l'uomo può vivere senza carne…”

Dalai Lama (1935) 14º Dalai Lama e Premio Nobel per la Pace 1989

Origine: Citato in Steven Rosen, Il vegetarianesimo e le religioni del mondo, traduzione di Giulia Amici, Gruppo Futura – Jackson Libri, 1995, p. 131. ISBN 88-256-0826-8

Etty Hillesum photo
Giordano Bruno photo

“Questo è il programma della magia di Giordano Bruno per il quale "non essendoci nell'universo parte più importante dell'altra" non è concesso all'uomo quel primato, prima biblico e poi cartesiano, che lo prevede "possessore e dominatore del mondo", ma semplice "cooperatore dell'operante natura (operanti naturae homines cooperatores esse possint)". Questa differenza è decisiva perché smaschera quella sotterranea parentela che, al di là delle dispute, lega la tradizione cristiana all'agnosticismo scientifico. L'una e l'altro infatti condividono la persuasione che l'uomo, disponendo dell'anima come vuole la religione o della facoltà razionale come vuole la scienza, è, tra gli enti di natura, l'ente privilegiato che può sottomettere a sé tutte le cose. A questa enfatizzazione cartesiana del soggetto (Ego cogito) preparata dalla tradizione giudaico-cristiana (per la quale l'uomo è immagine di Dio e quindi nel diritto di dominare su tutte le cose), Giordano Bruno contrappone un percorso radicalmente diverso da quello che caratterizzerà per secoli il pensiero europeo. Non il primato dell'uomo, ma il primato degli equilibri sempre instabili e sempre da ricostruire tra soggetto e oggetto, tra uomo e natura. La magia, che non è potere sulla natura, ma scoperta dai vincoli con cui tutte le cose si incatenano, secondo il modello eracliteo dell'"invisibile armonia", è la proposta filosofica di Bruno, antitetica sia alla scienza matematica che si alimenta della progettualità umana, sia alla religione che, se da un lato subordina l'uomo a Dio, non esita a considerarlo, fin dal giorno della sua cacciata dal paradiso terrestre, dominatore di tutte le cose.”

Giordano Bruno (1548–1600) filosofo e scrittore italiano

Umberto Galimberti
la Repubblica

Daniel Defoe photo
Ernst Jünger photo
Ernst Jünger photo
Marlene Dietrich photo

“Quando l'amore è finito, gli alimenti colmano il vuoto.”

Marlene Dietrich (1901–1992) attrice e cantante tedesca naturalizzata statunitense

citato in Focus, n. 59, p. 113

Dolindo Ruotolo photo
Umberto Galimberti photo

“La filosofia ama i dissidi, perché dai dissidi si produce, si genera, si alimenta, crea variazioni tematiche, giochi euristici, assolute novità.”

Umberto Galimberti (1942) filosofo e psicoanalista italiano

Origine: Il gioco delle opinioni, p. 88

Richard Wagner photo

“Alimenti vegetali invece che animali sono la chiave della rigenerazione. Gesù prese il pane al posto della carne e il vino per sostituire il sangue nell'Ultima Cena.”

Richard Wagner (1813–1883) compositore, librettista, direttore d'orchestra e saggista tedesco

Origine: Citato in Steven Rosen, Il vegetarianesimo e le religioni del mondo, traduzione di Giulia Amici, Gruppo Futura, Bresso, 1995, p. 128. ISBN 88-256-0826-8

Valerio Massimo Manfredi photo
Lev Nikolajevič Tolstoj photo
Gaio Plinio Secondo photo
Vandana Shiva photo
Philip K. Dick photo
Roy Dupuis photo

“La vita si migliora sempre. Si alimenta sugli errori, torti e sofferenza, ma anche sulla gioia del piacere e sulla bellezza.”

Roy Dupuis (1963) attore cinematografico e attore televisivo canadese

dall'intervista a 7 Jours del 30 maggio 1992
1992

Paolo Salvati photo
Umberto Veronesi photo
Paola Maugeri photo
Areteo di Cappadocia photo
Enrico De Nicola photo
Michael Pollan photo
Nikita Sergeevič Chruščëv photo
Danny Kaye photo
Jim Morrison photo
Giuseppe Mazzini photo
John Dewey photo

“La terra è la sorgente ultima di qualsiasi alimento dell'uomo.”

John Dewey (1859–1952) filosofo e pedagogista statunitense

Origine: Scuola e società, p. 11

Romano Guardini photo
Frank Herbert photo
Isabel Allende photo
Ernst Jünger photo
Enzo Ferrari photo
Georges Bernanos photo
Simone de Beauvoir photo
Emily Dickinson photo
Thomas Merton photo
Andy Roddick photo

“Mi piace guardare e giocare con i giovani, sento sempre l'esigenza di guardare avanti, mi ispira e alimenta le mie ambizioni.”

Andy Roddick (1982) tennista statunitense

Origine: Citato in Davide Uccella, Roddick e la polemica con McEnroe http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2011/09/05/575471-roddick_polemica_mcenroe.shtml, Ubitennis.com, 5 settembre 2011.

Giuseppe Marello photo

“L'amore si alimenta di sacrifici.”

Giuseppe Marello (1844–1895) vescovo cattolico italiano

Scritti

Dominique Rey photo
Gautama Buddha photo

“La vittoria alimenta inimicizia, perché chi è vinto giace dolente. Chi ha abbandonato vittoria e sconfitta, costui ristà tranquillo e felice.”

Gautama Buddha (-563–-483 a.C.) monaco buddhista, filosofo, mistico e asceta indiano, fondatore del Buddhismo

201; 1994, p. 69
Dhammapada

Thomas Tryon photo

“La carne è un alimento di qualità inferiore, poiché la sua decomposizione, più rapida di quella della frutta e dei vegetali, porta ad uno stato di putrefazione all'interno dell'intestino.”

Thomas Tryon (1634–1703) mercante, scrittore e saggista inglese

Origine: Citato in Rosella Sbarbati Del Guerra, Il vegetarianesimo, Xenia Edizioni, Milano, 2001, p. 38. ISBN 88-7273-430-4

Peter Singer photo
Étienne de La Boétie photo
Henry Jenkins photo
Augustin-Louis Cauchy photo
Francesco de Sanctis photo
Luciano Canfora photo
Vandana Shiva photo
Massimo Donadi photo

“Chiamiamoli matrimoni, unioni, non ne sto a fare una questione di nomi, ma di sostanza. Dal mio punto di vista una coppia omosessuale deve poter avere tutti i diritti civili, compresa la successione ereditaria, gli alimenti, che derivano da un'unione stabile.”

Massimo Donadi (1963) politico italiano

Origine: Citato in Silvia Cerami, Nozze gay, il Pd non ce la fa. http://espresso.repubblica.it/dettaglio/nozze-gay-il-pd-non-ce-la-fa/2180744/1111, L'Espresso, 14 mggio 2012.

Pietro Metastasio photo
Giovanni Pugliese Carratelli photo

“L'amicizia è il massimo alimento della felicità umana.”

Prospero Viani (1812–1892) accademico della Crusca, scrittore, storico e critico letterario italiano

Origine: Lettera a Monsignor Carlemanuele Muzzarelli, p. XV

Daniele Luttazzi photo
Daniele Luttazzi photo

“[…] In conclusione, lo sperma è un alimento sano ed io lo consiglio per la prima colazione di tutta la famiglia!”

Daniele Luttazzi (1961) attore, comico e scrittore italiano

versando su una fetta biscottata una sostanza, probabilmente latte condensato, e mangiandola con gusto

Giorgio Bassani photo

“L'amore, in fondo, ha il suo migliore alimento nei contrasti, nei sotterfugi…”

Giorgio Bassani (1916–2000) scrittore e poeta italiano

Origine: Racconti, Lidia Mantovani, p. 30

“Questo mondo visibile serve il signore, l'uomo, in due modi: alimentandolo insegnandogli. Questo buon servo che è il mondo, alimenta e insegna, a patto che l'uomo non sia un cattivo signore.”

Isacco della Stella (1100–1178) filosofo inglese

Origine: Citato in Thomas Merton, Presentazione a "Canto all'amore" di Ernesto Cardenal, Cittadella Editrice, 1982

Stefano Montanari photo

“Vivere contrariati, anche se a livello inconscio, consuma molte energie e alimenta uno stress senza fine.”

Jean Monbourquette (1933–2011) presbitero e psicologo canadese

L'arte di perdonare

Stefano I d'Ungheria photo
Junio Valerio Borghese photo
Magdi Allam photo

“Oggi estremismo e terrorismo rappresentano la prima emergenza internazionale e la più grave minaccia alla sicurezza nazionale. Ma penso che l'estremismo si alimenti di una sostanziale ambiguità insita nel Corano e nell'azione concreta svolta da Maometto.”

Magdi Allam (1952) giornalista e politico egiziano naturalizzato italiano

Origine: Dall'intervista di Eleonora Barbieri, Magdi Allam: "Non c'è un islam moderato" http://www.ilgiornale.it/news/magdi-allam-non-c-islam-moderato.html, il Giornale.it, 25 marzo 2008.

Gustavo Zagrebelsky photo
Moni Ovadia photo
Giancarlo Abete photo

“In quella che abbiamo ribattezzato l'interpretazione comunitarista del danno, la contaminazione è stata considerata come una «disgrazia» venuta dall'esterno, che ha rischiato di disperdere la comunità. È questo pericolo che i sevesini hanno cercato di contrastare, difendendo il proprio attaccamento al territorio. In questo affermare la comunità come bene da difendere, i sevesini hanno trovato il modo di rivendicare pubblicamente ciò che stava loro a cuore, e che vedevano altrimenti inascoltato: l'importanza del loro legame con il territorio e la volontà, per quanto fosse possibile, di preservarlo, nonostante il danno ambientale.
Il prevalere dell'interpretazione comunitarista del danno da diossina, che spiega la singolare trasformazione della vicenda dell'Icmesa da disastro industriale a conflitto culturale, chiama allora in causa quella che fu una sconfitta chiara e senza sfumature. la sconfitta delle istituzioni, quelle della scienza come quelle della politica, che fallirono nel loro compito di far esistere un mondo "in comune" tra gli attori, all'interno del quale poter agire insieme per perseguire interessi collettivi condivisi. […]
Le conseguenze furono gravi, perché la perdita di legittimità che ne conseguì portava con sé la fragilizzazione del legame sociale, già scosso dall'incidente, che alimentò l'emergere di comportamenti opportunistici e un diffuso ripiegamento nel privatismo, confermando tra cittadini e istituzioni un rapporto di alterità e distanza che aveva una lunga consuetudine. E in questa abitudine alla distanza delle – e dalle – istituzioni che mette radici la chiusura comunitaristica, in cui si perde il riferimento alla corresponsabilità verso la cosa pubblica per riconoscere nella propria comunità l'unico bene da difendere.”

Laura Centemeri sociologa economica e saggista italiana

dalle Conclusioni, p. 186
Ritorno a Seveso

Umberto Galimberti photo

“Questo è il programma della magia di Giordano Bruno per il quale "non essendoci nell'universo parte più importante dell'altra" non è concesso all'uomo quel primato, prima biblico e poi cartesiano, che lo prevede "possessore e dominatore del mondo", ma semplice "cooperatore dell'operante natura (operanti naturae homines cooperatores esse possint)". Questa differenza è decisiva perché smaschera quella sotterranea parentela che, al di là delle dispute, lega la tradizione cristiana all'agnosticismo scientifico. L'una e l'altro infatti condividono la persuasione che l'uomo, disponendo dell'anima come vuole la religione o della facoltà razionale come vuole la scienza, è, tra gli enti di natura, l'ente privilegiato che può sottomettere a sé tutte le cose. A questa enfatizzazione cartesiana del soggetto (Ego cogito) preparata dalla tradizione giudaico-cristiana (per la quale l'uomo è immagine di Dio e quindi nel diritto di dominare su tutte le cose), Giordano Bruno contrappone un percorso radicalmente diverso da quello che caratterizzerà per secoli il pensiero europeo. Non il primato dell'uomo, ma il primato degli equilibri sempre instabili e sempre da ricostruire tra soggetto e oggetto, tra uomo e natura. La magia, che non è potere sulla natura, ma scoperta dai vincoli con cui tutte le cose si incatenano, secondo il modello eracliteo dell'"invisibile armonia", è la proposta filosofica di Bruno, antitetica sia alla scienza matematica che si alimenta della progettualità umana, sia alla religione che, se da un lato subordina l'uomo a Dio, non esita a considerarlo, fin dal giorno della sua cacciata dal paradiso terrestre, dominatore di tutte le cose.”

Umberto Galimberti (1942) filosofo e psicoanalista italiano
Eraclito photo
Lucio Anneo Seneca photo
Plutarco photo
Peter Singer photo
Aristotele photo
Porfírio photo