Frasi su andata
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“Di colpo era come se Katherine fosse nella stanza accanto e l'avesse lasciata solo qualche istante prima. Sentì un pizzicore alle dita, come se la stesse toccando. Il senso di quella perdita, che aveva rinchiuso così a lungo dentro di sé, straripò sommergendolo mentre lui si lasciava portare alla deriva, oltre il controllo della sua volontà, perché ormai non voleva più salvarsi. Poi sorrise di gioia, come sull'onda di un ricordo: pensò che aveva quasi sessant'anni e avrebbe dovuto essersi lasciato alle spalle la forza di una tale passione, di un tale amore. Ma sapeva di non averlo fatto. Sapeva che non l'avrebbe fatto mai. Oltre il torpore, l'indifferenza, la rimozione, quell'amore era ancora lì, solido e intenso. Non se n'era mai andato. In gioventù l'aveva dato liberamente, senza pensarci; l'aveva dato a quella conoscenza che gli era stata rivelata - quanti anni prima? - da Archer Sloane. L'aveva dato a Edith, nei primi, ciechi, folli anni del corteggiamento e del matrimonio. E l'aveva dato a Katherine, come se fosse stata la prima volta. Stranamente, l'aveva dato a ogni momento della sua vita, e forse l'aveva dato più pienamente proprio quando non si rendeva conto di farlo. Non era una passione della mente e nemmeno dello spirito: era piuttosto una forza che comprendeva entrambi, come se non fossero che la materia, la sostanza specifica dell'amore stesso. A una donna o a una poesia, il suo amore diceva semplicemente: Guarda! Sono vivo!”

John Williams (1932) direttore d'orchestra e compositore statunitense

Stoner

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“RICCARDO - Continuo a chiedermi come paragonare questa prigione dove vivo al resto del mondo, e siccome il mondo è pieno di gente e qui non c'è anima viva, fuori che me, non posso farlo. Pure, continuo a battere su quel chiodo.
La mia immaginazione farà da femmina al mio spirito, il mio spirito è il maschio, e fra tutti e due concepiranno una generazione di pensieri prolifici, e saranno essi a popolare questo microcosmo di personaggi irrequieti quanto la gente di questo mondo: poiché nessun pensiero è mai contento. I migliori, come i pensieri del divino, sono frammisti ai dubbi: tali da mettere il Verbo stesso in conflitto col Verbo.
Come "Venite, pargoli"; oppure ancora "È difficile per un cammello passare per la cruna d'un ago".
I pensieri che spronano all'ambizione, progettano imprese irrealizzabili: come queste vane, fragili unghie possano aprirsi una breccia tra le strutture granitiche di questo duro universo - le mura scabre della mia prigione.
E poiché non possono, si annullano nella loro superbia.
I pensieri che aspirano alla rassegnazione si consolano di non essere i primi, fra gli schiavi della Fortuna, e neppure gli ultimi: come stolti mendichi che, inchiodati alla gogna, si sentono meno umiliati perché è toccato a tanti, e toccherà a tanti altri. E in questo pensiero trovano una sorta di sollievo, caricando le proprie sventure sul dosso di quelli che prima di loro ebbero simile sorte.
Così io recito in un sol personaggio la parte di molti: e nessuno contento. Qualche volta faccio il re: allora il tradimento mi fa sospirare di essere un poveraccio - ed io tale divento. Poi però l'opprimente miseria mi convince che me la passavo meglio da re.
Ed eccomi rimesso sul trono: solo che di lì a poco mi vedo bello e detronizzato da Bolingbroke, e subito non sono più nulla. Ma chiunque io sia, né io né alcun uomo che possa dirsi uomo sarà contento di nulla finché non avrà il sollievo di non esser più nulla.

Suono di musica.

Sento della musica. Ah, ah! Andate a tempo! Come è aspra la dolce musica quando non tiene il ritmo e non rispetta il tempo.
Così è per la musica delle umane vite: e qui io ho un orecchio talmente affinato da avvertire la stonatura in una corda non bene accordata.
Ma per accordare il mio regno ai bisogni del tempo, non ebbi orecchio da avvertire le mie stonature.
Ho fatto pessimo uso del tempo, e il tempo fa pessimo uso di me, ché ora il tempo ha fatto di me il suo orologio.
I miei pensieri sono minuti, che i miei sospiri vanno ritmando sul quadrante dei miei occhi; mentre il mio dito, come la punta della lancetta, continua a segnare il tempo, nettandoli delle lacrime.
Ora, signore, il suono che indica lo scadere dell'ora è il clamore dei gemiti che mi squassano il cuore - che è la campana. Così sospiri, e lacrime, e gemiti, scandiscono i minuti, i quarti e le ore; mentre il tempo mio va galoppando a portare la gioia del superbo Bolingbroke, e io me ne sto qui a fare il pupazzo, a guardia del suo orologio.
Questa musica mi fa uscir di senno. Fatela smettere! Può darsi abbia ricondotto dei folli a rinsavire, ma io dico che può portare chi è savio alla follia.
Pure, benedetta l'anima buona che me la infligge, poiché essa è segno d'affetto, e l'affetto per Riccardo è un ben raro gioiello, in un mondo così saturo d'odio.”

Richard II

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“Sta diventando assiomatico che le potenze coloniali non rinunciano volontariamente al controllo politico di qualsiasi territorio. Prima di partire, fanno sforzi sovrumani per creare divisioni e rivalità che sperano di poter sfruttare quando se ne sono andati. L'India, con la sua divisione in due parti, lasciando la sua triste eredità di comunalismo e faide religiose, è il più lampante esempio. Ma gli scismi in Birmania, Ceylon, i Camerun, Vietnam, lo sgretolamento delle due federazioni nell'Africa Occidentale Francese e l'Africa equatoriale francese in stati separati della comunità francese, rappresentano tutti un'eloquente testimonianza di questa vasta politica di «dividi e domina». Lo è anche la divisione federale della Nigeria in tre regioni, dove l'amministrazione britannica aveva in precedenza meticolosamente eretto una forma di governo unitario da una conglomerazione vasta di popoli diversi. È difficile capire i metodi delle potenze coloniale se considerati superficialmente. Non lasciano l'Africa in pace anche quando sanno benissimo che si stanno arrampicando sugli specchi nei loro tentativi di impedire la liquidazione totale e definitiva del sistema coloniale. Agiscono come se avessero ancora il diritto di ingerirsi negli affari interni degli stati appena emersi. Presumono perfino di imporre quali dei nostri atti siano giusti e quali sbagliati. Se scrutate attentamente, queste manovre si possono considerare parte della strategia di «dividi e domina» esercitata da lontano.”

Kwame Nkrumah (1909–1972) rivoluzionario e politico ghanese

Africa Must Unite

“[Sul conciliare famiglia e attività lavorativa] È stato molto difficile. Tanto è vero che quando mi sono sposata, dopo sono andata a vivere a Milano e ci ho vissuto undici anni, proprio perché io personalmente non riuscivo a conciliare il mio lavoro con i bambini piccoli, per lo meno fino a quando sono piccoli è molto difficile, e fare il teatro non ne parliamo, ti porta via per tournée, e infatti io ho rinunciato tante cose quando i miei figli erano piccoli. E poi ho anche rifiutato il doppiaggio, perché quello mi occupava troppo. Poi sono tornata a Roma, dopo dodici anni, e dopo un divorzio, e ho ripreso a lavorare anche bene, però senz'altro conciliare la vita famigliare con un lavoro così pieno, com'è stato il mio, sempre occupata dalla mattina alla sera, io sono riuscita a fare i salti mortali per essere più vicina a loro. Ho avuto la fortuna di trovare delle babysitter bravissime, che li seguivano anche nello studio. Ma avevo anche bisogno di lavorare, non potevo dire di no. Ma è andata bene anche così, perché ho due figli meravigliosi, e sono contentissima.”

Maria Pia Di Meo (1939) attrice, doppiatrice e direttrice del doppiaggio italiana

Variante: È stato molto difficile. Tanto è vero che quando mi sono sposata, dopo sono andata a vivere a Milano e ci ho vissuto undici anni, proprio perché io personalmente non riuscivo a conciliare il mio lavoro con i bambini piccoli, per lo meno fino a quando sono piccoli è molto difficile, e fare il teatro non ne parliamo, ti porta via per tournée, e infatti io ho rinunciato tante cose quando i miei figli erano piccoli. E poi ho anche rifiutato il doppiaggio, perché quello mi occupava troppo. Poi sono tornata a Roma, dopo dodici anni, e dopo un divorzio, e ho ripreso a lavorare anche bene, però senz'altro conciliare la vita famigliare con un lavoro così pieno, com'è stato il mio, sempre occupata dalla mattina alla sera, io sono riuscita a fare i salti mortali per essere più vicina a loro. Ho avuto la fortuna di trovare delle babysitter bravissime, che li seguivano anche nello studio. Ma avevo anche bisogno di lavorare, non potevo dire di no. Ma è andata bene anche così, perché ho due figli meravigliosi, e sono contentissima.

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“Lavoravo al panificio Rifkin, dove il mio lavoro era quello di togliere la marmellata dalle ciambelle andate a male e trasferirla in quelle fresche. Era un lavoro molto impegnativo, fatto con un tubo di gomma e uno scalpello.”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

2004
Effetti collaterali (Side Effects), Confessioni di un ladro

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“Hillary Clinton è stata la peggior segretaria di stato nella storia del paese. Il mondo è andato in pezzi durante il suo regno come segretaria di stato.”

Donald Trump (1946) 45esimo Presidente degli Stati Uniti d'America

2015
Variante: Hillary Clinton è stata il peggior segretario di stato nella storia del paese. Il mondo è andato in pezzi durante il suo regno come segretario di stato.

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“In casa c’era un pianoforte; alle elementari, c’era una lezione settimanale di musica, ci insegnavano le note e a mettere le mani sulla tastiera. A sei anni e mezzo ho cominciato a studiare pianoforte, non con grande trasporto; devo confessarlo, al pianoforte preferivo il pallone. Sono però sempre vissuto in un ambiente musicale, attorniato da dischi e in compagnia dei cantanti che andavano e venivano da mio padre. Non ero un genio quando ero ragazzo, e neppure un bambino prodigio; ma poco a poco cominciai a diventare sempre più bravo al pianoforte; studiavo con due maestri, una signora che si chiamava Elaine Korman ed era la moglie di Robert Keyes, un celebre maestro sostituto al Covent Garden, dal quale, invece, prendeva lezioni mio padre; Keyes era bravissimo, avrebbe potuto fare anche il concertista, ogni tanto anch’io studiavo con lui. Le sue mani ancora oggi sono famose al Covent Garden. Strana la vita: studio da ragazzo con un pianista del Covent Garden e dopo molti anni io divento il ‘boss’ del grande teatro. E allora la mia vita si è affacciata all’ambiente dell’opera. Col pianoforte mi sono perfezionato più tardi, quando siamo andati negli Stati Uniti. (da [//www. giannellachannel. info/2017/07/02/direttore-orchestra-antonio-tony-pappano-londra-castelfranco-miscano/ "Il maestro Tony Pappano riabbraccia il piccolo borgo paterno ed è subito magia"], testo di Antonio Pappano per “Tony Pappano. Direttore d’orchestra”, biografia a cura di Pietro Acquafredda, 2007)”

Antonio Pappano (1959) direttore d'orchestra inglese
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“Non andate volontariamente alle vostre tombe, poichè non c'è alcuna possibilità che l'Obote respinto tornerà in Uganda come capo.”

Idi Amin Dada (1925–2003) politico e militare ugandese

Variante: Non andate volontariamente alle vostre tombe, poiché non c'è alcuna possibilità che l'Obote respinto tornerà in Uganda come capo.

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“Il Principe [del Bahrein] ha deciso di investire nel ciclismo per pura passione. Era venuto al Giro dell’anno scorso in forma privata e alla fine della tappa di Andalo (dove ero andato male) mi aveva guardato negli occhi: sei il corridore adatto per costruire una squadra, mi aveva detto.”

Vincenzo Nibali (1984) ciclista su strada italiano

Origine: Dall'intervista di Gaia Piccardi, Il nuovo Nibali sfida i misteri di Quintana. «Lui l’uomo da battere», Corriere della Sera, 1° maggio 2017, p. 49.

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“L'efficienza tecnica è andata intensificandosi con ritmo più rapido di quello con cui riusciamo a risolvere il problema dell'assorbimento della manodopera […].”

John Maynard Keynes (1883–1946) economista britannico

Prospettive economiche per i nostri nipoti
Variante: L'efficienza tecnica è andata intensificandosi con ritmo più rapido di quello con cui riusciamo a risolvere il problema dell'assorbimento della manodopera [... ].

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“Andrews incrociò le dita sul ventre. — Vediamo se ho capito bene, tenente. Lei mi sta dicendo che abbiamo qui un insetto carnivoro alto più di due metri che schizza acido corrosivo e che è arrivato qui con il suo veicolo.
— Non sappiamo se è un insetto, — lo corresse Ripley. — Si tratta solo di un’analogia di comodo, ma nessuno lo sa con certezza. Non sono così mansueti da lasciarsi studiare. È difficile analizzare qualcosa che da morto ti fonde gli strumenti e da vivo fa di tutto per mangiarti o per riempirti di uova. Gli esperti della colonia su Acheron hanno fatto il possibile per studiare queste creature. Non è servito a niente. Sono stati sterminati ancora prima che potessero cominciare a capirci qualcosa. Purtroppo, gli esiti delle loro ricerche sono andati distrutti assieme alla base. Sappiamo ben poco su queste creature, giusto quanto basta per trarre delle conclusioni generiche.
«Tutto quello che possiamo affermare con un certo margine di sicurezza è che hanno un sistema biosociale grosso modo analogo a quello degli insetti sociali sulla terra, le formiche, le api e così via. A parte questo, non si sa altro. Il loro livello di intelligenza è certamente superiore a quello di qualunque insetto sociale, anche se è difficile stabilire se siano o meno in grado di ragionare. Sono quasi certa che possono comunicare con l’odore. Potrebbero avere altre capacità percettive di cui non sappiamo nulla.
«Sono incredibilmente veloci e forti. Ho visto con i miei occhi uno di quei mostri sopravvivere nel vuoto interstellare finché non l’ho arrostito con uno dei motori del VE.
— Un essere disgustoso che uccide a vista, per lo meno stando a quel che dice, — commentò Andrews.”

Alan Dean Foster (1946) scrittore statunitense

E naturalmente lei pretende che io creda a questo fantasioso racconto basandomi soltanto sulla sua parola. (p. 72)
Alien<sup>3</sup>

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“L’Europa è andata a farsi friggere. Dante, Virgilio, Montaigne sono morti. Quello che scrivono non entra nei 140 caratteri di un tweet. E oggi questo vogliamo: bianco o nero, senza sfumature. Non educhiamo i ragazzi alla complessità, dobbiamo essere tutti uguali, ma siccome ci sono i mediocri dobbiamo essere tutti mediocri.”

Arturo Pérez-Reverte (1951) scrittore e giornalista spagnolo

Origine: Citato in Cristina Taglietti, Pérez-Reverte: io non voglio migliorare il mondo http://www.corriere.it/cultura/17_settembre_07/perez-reverte-arturo-festivaletteratura-mantova-codice-scorpione-rizzoli-romanzo-spagnolo-capitano-alatriste-2998ae78-93f9-11e7-8bb4-7facc48f24a3.shtml, Corriere.it, 7 settembre 2017.

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“Sono andato a Genova a vedere la tomba di Constance. È molto graziosa – una croce di marmo con foglie di edera scura intrecciate in un buon motivo. Il cimitero è un giardino ai piedi dei bei colli che si arrampicano verso i monti alle spalle di Genova.”

Oscar Wilde (1854–1900) poeta, aforista e scrittore irlandese

Origine: Da una lettera a Robert Ross del 1 marzo 1899 circa, in Vita di Oscar Wilde attraverso le lettere, Einaudi, Torino, 1977, p. 524

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“Trun-Trun se n'è andato al nord, | non so quando verrà; | verrà per il compleanno | della nostra solitudine.”

Violeta Parra (1917–1967) cantante folk, poetessa e pittrice cilena

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“La causa della sconfitta del Pd, a mio giudizio, non è Renzi. Io rivendico le cose fatte con Renzi in questi anni, mi sembra che l'attenzione dell'Italia debba essere su chi è arrivato ora al governo. La preoccupazione che abbiamo nel Pd è ricostruire i fili che si sono rotti con l'elettorato, nonostante le politiche fatte che sono andate incontro ai bisogni della popolazione che veniva da una crisi enorme. Il dibattito è appena iniziato, ne abbiamo discusso tutto il pomeriggio di ieri.”

Ettore Rosato (1968) politico italiano

Origine: Citato in Renzi "non è causa della sconfitta" e il Rosatellum "aiuta la governabilità". Le difese di Ettore Rosato http://www.huffingtonpost.it/2018/03/13/renzi-non-e-causa-della-sconfitta-e-il-rosatellum-aiuta-la-governabilita-le-difese-di-ettore-rosato_a_23384126/, HuffingtonPost.it, 13 marzo 2018.

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“[Sugli inizi] Ho passato momenti difficili: quando avevo vent'anni è mancata mia madre mentre ero in ritiro con la nazionale Under-20. Il calcio mi ha aiutato a concentrarmi su qualcos'altro, ma, appena arrivato all'Estudiantes, mi sono rotto il perone e sono stato fuori 4 mesi. Solo, lontano dalla famiglia e da tutto: non è stato semplice. Ma sono andato avanti.”

Duván Zapata (1991) calciatore colombiano

Origine: Da un'intervista a La Gazzetta dello Sport; citato in Samp, Duvan Zapata: 'Udinese mi hai deluso, emarginato a Napoli' https://www.calciomercato.com/news/samp-duvan-zapata-udinese-mi-hai-deluso-emarginato-a-napoli-20104, Calciomercato.com, 29 settembre 2017.

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“I primi di febbraio una mattina esco di casa a piedi e vengo bloccato da una macchina e due persone, che si qualificano come carabinieri, mi fanno salire e mi portano in una località dove c’era un’altra macchina con altre due persone. Mi fanno salire sull’altra macchina, e lì uno di questi altri mi dice: "Le posso assicurare che non gli facciamo nulla ma lei si deve cancellare dalla mente Aiello deve fare conto che non esista, noi lo diciamo per il suo bene, sappiamo dov’è la sua famiglia". Io allora per calmare la situazione ho detto che avevo già pronte delle registrazioni per ritrattare e che se venivano a casa gliele consegnavo, mi accompagnano a casa e io gli diedi le copie delle foto e delle registrazioni e loro mi dicono: "Ormai sappiamo dove trovarla se abbiamo bisogno torniamo, mi raccomando non aprire a nessuno soprattutto ai carabinieri." Però nei giorni successivi degli agenti in borghese iniziarono a fare dei posti di blocco sotto casa, e se uscivo mi pedinavano… un giorno si presentano a casa due persone distinte che si qualificano come i NOP di Roma, ma quando dico che chiamo i carabinieri questi vanno via e scappano. Verso aprile maggio mentre ero giù con la mia compagna una macchina si affianca ci guarda, quindi io capisco che c’è qualcosa che non andava allora penso in quel momento di chiamare mia moglie e mio figlio. Quando arrivano, dopo quattro, cinque giorni, ci allontaniamo in macchina e io non potevo dirgli quello che stava succedendo quindi gli ho detto solo di guardarsi dai carabinieri, poco dopo ci fermano i carabinieri e ci chiedono documenti e lì io mi sono visto carcerato e dopo ho preso la decisione di andare via di là… sono andato a Reggio da un mio zio.”

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“[Sugli inizi, tra i maschi] Ho imparato molto dagli uomini perché sono più veloci, ma sono sempre stata la più forte anche tra i ragazzi, così quando sono andata a giocare con le donne ho capito che ero più intelligente e veloce delle ragazze che non avevano mai giocato con loro.”

Barbara Bonansea (1991) calciatrice italiana

Origine: Dall'intervista di Sophie Lawson, Barbara Bonansea on playing for Juventus and a particular goal against Torres https://www.vavel.com/en/football/2018/03/07/womens-football/888530-barbara-bonansea-on-playing-for-juventus-and-a-particular-goal-against-torres.html, Vavel.com, 7 marzo 2018.

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“Ricordo il mio ultimo turno da pubblico ministero a Napoli. Sono andato a fare un sopralluogo a Scampia per un omicidio e un ufficiale dei carabinieri mi ha raccontato le gesta delle vittima, che aveva militato in diversi clan e commesso reati gravi. Poi quando sono arrivato sul posto, ho scoperto che si trattava di un ragazzo di soli 19 anni.”

Raffaele Cantone (1963) magistrato italiano

Origine: Da intervista di Gianluca Di Feo, Cantone e la paranza dei bambini: “Mai più altri Sibillo” https://rep.repubblica.it/pwa/intervista/2018/05/11/news/cantone_napoli_paranza_bambini_camorra-196135951/, Rep.repubblica.it, 11 maggio 2018.

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“Volete giustizia, ma cosa pagate? Quando andate dal macellaio sapete di dover pagare, ma dal giudice ci andate come si va a un banchetto funebre.”

Bertolt Brecht (1898–1956) drammaturgo, poeta e regista teatrale tedesco

Origine: Da Il cerchio di gesso del Caucaso, VI, in Teatro, vol. III

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