Frasi su atto

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema atto, scena, essere, vita.

Frasi su atto

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“Ho visto che l'amore cambia il modo di guardare.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Atto di fede, n. 7
Arrivederci, mostro!

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“C'è chi vuol solo passare ad un altro rimpianto.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

Atto di fede, n. 7
Arrivederci, mostro!

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“Ho visto la bellezza che ti spacca il cuore, e occhi come il mare nel momento del piacere.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Atto di fede, n. 7
Arrivederci, mostro!

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“Spiritualità personale significa vigilanza e apertura. Non solo io sono, non solo vivo, ma sono consapevole del mio essere e del mio vivere. E tutto in un unico atto.”

Edith Stein (1891–1942) religiosa e filosofa tedesca

Origine: Citato in A sua immagine giornale, anno II, n.° 33, p. 2.

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“Insultare un calciatore solo per il colore della sua pelle è un atto di razzismo, e va condannato. Super-tassare milioni di cittadini solo perché vivono al Nord è un atto di razzismo, e va combattuto.”

Matteo Salvini (1973) politico italiano

Origine: Dalla pagina su Facebook, post http://www.facebook.com/salviniofficial/posts/10151189998243155 del 3 gennaio 2013.

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“Ho visto tanti Giuda tutti in buona fede.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

Atto di fede, n. 7
Arrivederci, mostro!

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“La rivoluzione non è un pranzo di gala; non è un'opera letteraria, un disegno, un ricamo; non la si può fare con altrettanta eleganza, tranquillità e delicatezza, o con altrettanta dolcezza, gentilezza, cortesia, riguardo e magnanimità. La rivoluzione è un'insurrezione, un atto di violenza con il quale una classe ne rovescia un'altra.”

Mao Tsé-Tung (1893–1976) Presidente del Partito Comunista Cinese

Origine: Da Citazioni dalle opere del Presidente Mao-Tse-Tung (meglio nota come Libretto rosso), pp. 12-13; citato in Saverio Di Bella, Caino Barocco. Messina e la Spagna 1672-1678, p. 56 http://books.google.it/books?id=SRsC5i0eb8QC&pg=PA56#.

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“All'età di diciannove anni per mia sola deliberazione ed a mie spese formai un esercito con il quale restituii la libertà alla repubblica dominata e oppressa da una fazione. Per questo il senato con decreti mi accolse nell'ordine suo attribuendomi il diritto di esprimere fra i consolari la mia sentenza e mi conferì il comando militare; e ordinò che io provvedessi, in qualità di pretore, insieme con i consoli, affinché lo stato non patisse danno. Il popolo in quell'anno medesimo mi fece console, essendo in guerra entrambi i consoli caduti, e triumviro con l'incarico di riordinare la repubblica.
Quelli che il mio padre trucidarono mandai in esilio punendo il loro delitto con procedimenti legali; e movendo poi essi guerra alla repubblica li vinsi due volte in battaglia. Guerre per terra e per mare civili ed esterne in tutto il mondo combattei spesso; e vincitore lasciai in vita tutti quei cittadini che implorarono grazia. Quasi cinquecentomila cittadini romani in armi sotto le mie insegne; dei quali più di trecentomila inviai in colonie o rimandai nei loro municipi, compiuto il servizio militare; e a essi tutti assegnai terre o donai denaro in premio del servizio.
Due volte ricevette l'onore trionfale dell'ovazione e tre curili trionfi celebrai; e fui ventuno volte acclamato imperator, pur decretando altri numerosi trionfi a me il senato, ai quali tutti io rinunziai. […] Triumviro per riordinare lo stato fui per dieci anni continui. Princeps senatus fui fino al giorno in cui scrissi queste memorie per anni quaranta. E fui pontefice massimo, augure, quidecemviro alle sacre cerimonie, settemviro degli epuloni, fratello arvale, sodale Tizio, feziale. […] Nel mio sesto e settimo consolato, dopo di aver estinto l'avvampare delle guerre civili, avendo io per consenso universale assunto il potere supremo, trasferii dalla mia persona al senato e al popolo romano il governo della repubblica. Per questo mio atto, in segno di riconoscenza, mi fu dato il titolo di Augusto per deliberazione del senato. Dopo di allora tutti sovrastai per autorità, ma potere non ebbi più ampio di quelli che in ogni magistratura mi furono colleghi.”

Augusto (-63–14 a.C.) primo imperatore romano antico

da Res gestae divi Augusti

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“Contro la stupidità gli stessi dei lottano invano.”

Friedrich Schiller (1759–1805) poeta, filosofo e drammaturgo tedesco

da La pulzella d'Orléans, atto III, scena VI

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“Troverai sollievo alle vane fantasie se compirai ogni atto della tua vita come se fosse l'ultimo.”

Marco Aurelio (121–180) imperatore romano

da Colloqui con se stesso, 2001

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“Vivere è un atto di fede, mica un complimento.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Atto di fede, n. 7
Arrivederci, mostro!

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“Più bella è l'apparenza e peggiore l'inganno.”

William Shakespeare (1564–1616) poeta inglese del XVI secolo

Cleone; atto I, scena V
Pericle, il principe di Tiro

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“Prendi l'aspetto del fiore innocente, ma sii il serpente sotto di esso.”

William Shakespeare (1564–1616) poeta inglese del XVI secolo

Lady Macbeth: atto I, scena V
Look like the innocent flower but be the serpent under it.
Macbeth

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“Sarebbe dovuta morire prima o poi. | Ci sarebbe dovuto essere un tempo per (usare) questa parola | domani, domani, domani, | si insinua a piccoli passi giorno per giorno | fino all'ultima sillaba del tempo prescritto; | e tutti i nostri ieri hanno rischiarato a stupidi | la strada a una morte polverosa. Consumati, consumati, corta candela! | La vita è un'ombra che cammina, un povero attore | che si agita e pavoneggia la sua ora sul palco | e poi non se ne sa più niente. È un racconto | narrato da un idiota, pieno di suoni e furore, | significante niente.”

William Shakespeare (1564–1616) poeta inglese del XVI secolo

Macbeth: atto V, scena V, vv. 17-27
She should have died hereafter. | There would have been a time for such a word– | Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow, | Creeps in this petty pace from day to day | To the last syllable of recorded time; | And all our yesterdays have lighted fools | The way to dusty death. Out, out, brief candle! | Life's but a walking shadow, a poor player | That struts and frets his hour upon the stage | And then is heard no more. It is a tale | Told by an idiot, full of sound and fury, | Signifying nothing.
Macbeth
Origine: È la terza frase del più famoso soliloquio della tragedia. In questa il protagonista reagisce con insensibilità alla morte della moglie.

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“La difficoltà di commettere suicidio sta in questo: è un atto di ambizione che si può commettere solo quando si sia superata ogni ambizione.”

Cesare Pavese (1908–1950) scrittore, poeta, saggista e traduttore italiano

16 gennaio 1938
This Business of Living (1935-1950)

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“Quando tacete, non vi venga creduto di far atto di virtù, ma di non esser degni di parlare.”

Antonio Abate (251–357) abate e santo egiziano

citato in Cantù, p. 503
Vita S. Antonii

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“L'atto è l'oblio dell'azione nello smemoramento di sé.”

Carmelo Bene (1937–2002) attore, drammaturgo e regista italiano
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“Un buon modo per rappresentare efficacemente il nostro compito è immaginare che le creature viventi siano opera di un Artefice divino e tentare, applicando la progettazione inversa, di comprendere che cosa l'Artefice abbia voluto massimizzare. Qual era la funzione di utilità di Dio?
Il ghepardo indica in ogni dettaglio di essere stato superbamente progettato per qualche scopo, e dovrebbe essere abbastanza facile studiarlo applicando la progettazione inversa per comprendere la sua funzione di utilità. Il ghepardo sembra fatto apposta per uccidere la gazzella. I denti, gli artigli, gli occhi, il naso, la muscolatura degli arti, la colonna vertebrale e il cervello di questo predatore sono tutti come potremmo aspettarci se lo scopo di Dio nel progettarlo fosse stato quello di massimizzare le morti tra le gazzelle. Ma se applichiamo la progettazione inversa allo studio della gazzella troviamo evidenze ugualmente impressionanti dello scopo diametralmente opposto: la sopravvivenza delle gazzelle e la morte dei ghepardi per fame. È come se il ghepardo fosse stato progettato da una divinità e la gazzella da una divinità rivale. In alternativa, se vi è un solo Creatore che ha fatto la tigre e l'agnello, il ghepardo e la gazzella, qual è il Suo gioco? È un sadico che si diverte ad assistere a spettacoli cruenti? Cerca di scongiurare la sovrappopolazione tra i mammiferi africani? Oppure ha interesse a mantenere alta laudience dei documentari naturalistici di David Attenborough? Tutte queste supposizioni sono funzioni di utilità del tutto plausibili. All'atto pratico, ovviamente, sono del tutto false.”

Richard Dawkins (1941) etologo, biologo e divulgatore scientifico britannico

Il Fiume della Vita

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“Le anime hanno un loro particolar modo d'intendersi, d'entrare in intimità, fino a darsi del tu, mentre le nostre persone sono tuttavia impacciate nel commercio delle parole comuni, nella schiavitù delle esigenze sociali. Han bisogni lor proprii e loro proprie aspirazioni le anime, di cui il corpo non si dà per inteso, quando veda l'impossibilità di soddisfarli e di tradurle in atto. E ogni qualvolta due che comunichino fra loro così, con le anime soltanto, si trovano soli in qualche luogo, provano un turbamento angoscioso e quasi una repulsione violenta d'ogni minimo contatto materiale, una sofferenza che li allontana, e che cessa subito, non appena un terzo intervenga. Allora, passata l'angoscia, le due anime sollevate si ricercano e tornano a sorridersi da lontano.”

Il fu Mattia Pascal
Il fu Mattia Pascal
Variante: Le anime hanno un loro particolar modo d'intendersi, d'entrare in intimità, fino a darsi del tu, mentre le nostre persone sono tuttavia impacciate nel commercio delle parole comuni, nella schiavitù delle esigenze sociali. Han bisogni lor proprii e le loro proprie aspirazioni le anime, di cui il corpo non si dà per inteso, quando veda l'impossibilità di soddisfarli e di tradurle in atto. E ogni qualvolta due che comunichino fra loro così, con le anime soltanto, si trovano soli in qualche luogo, provano un turbamento angoscioso e quasi una repulsione violenta d'ogni minimo contatto materiale, una sofferenza che li allontana, e che cessa subito, non appena un terzo intervenga. Allora, passata l'angoscia, le due anime sollevate si ricercano e tornano a sorridersi da lontano.

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“Nella fervida speranza che possiate risorgere come uomini e come guerrieri.”

Yukio Mishima (1925–1970) scrittore, drammaturgo e saggista giapponese

nell'atto di uccidersi, il 25 novembre 1970; citato in Lydia Origlia, Nota a La voce degli spiriti eroici, 1998, p. 91

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“Rideremo delle farfalle dorate.”

Lear: atto V, scena III
Re Lear

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“Il pensiero della morte è come uno specchio, in cui la vita è apparenza, breve come un sospiro. Fidarsene è errore.”

William Shakespeare (1564–1616) poeta inglese del XVI secolo

Pericle; atto I, scena II
Pericle, il principe di Tiro

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“Perché la verità è la verità, sempre la stessa, fino all'infinito.”

Isabella: atto V, scena I; traduzione di Goffredo Raponi, LiberLiber
Misura per misura

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“Le grandi anime sanno soffrire tacendo.”

in Teatro, atto I, scena IV
Don Carlos

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“L'unico atto poetico necessario è la scrittura della poesia, e tutto quello che viene dopo è propaganda.”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

Sotto un sole di sigarette e cetrioli

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“Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.”

In a time of universal deceit — telling the truth is a revolutionary act.
[Citazione errata] La citazione viene spesso attribuita ad Orwell e in molti credono che tale frase sia tratta dal suo famoso libro, 1984. In realtà questa citazione non è presente né in questa né in altre opere dell'autore e la prima attribuzione della frase ad Orwell sembrerebbe risalire al 1982 (più di trent'anni dopo la pubblicazione del libro e la morte dello scrittore) nel libro Partners in Ecocide di Venturino G. Venturini. Una frase simile si ritrova nell'articolo di Antonio Gramsci Democrazia operaia apparso sul periodico L'Ordine Nuovo il 21 giugno 1919: «Dire la verità, arrivare insieme alla verità, è compiere azione comunista e rivoluzionaria.»
Attribuite
Variante: In tempi di menzogna universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.
Origine: Cfr. In a Time of Universal Deceit — Telling the Truth Is a Revolutionary Act http://quoteinvestigator.com/2013/02/24/truth-revolutionary/, QuoteInvestigator.com, 24 febbraio 2013.

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“Vedere è già di per sé un atto creativo.”

Henri Matisse (1869–1954) pittore, incisore, illustratore e scultore francese

Occorre guardare tutta la vita con gli occhi di un bambino

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“Gli atti coerenti sono i più vicini al suo cuore, ma un atto coerente isolato è la più grande incoerenza.”

Lorenzo Milani (1923–1967) sacerdote, insegnante e scrittore italiano

da Esperienze Pastorali, Libreria editrice fiorentina, 1958
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“Tutte l'onde son funeste | a chi manca ardire e speme | e si vincon le tempeste | col saperle tollerar.”

Pietro Metastasio (1698–1782) poeta italiano

da L'eroe cinese, atto II, scena IV

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“La vecchiaia è il compimento della vita, l'ultimo atto della commedia.”

Marco Tullio Cicerone (-106–-43 a.C.) avvocato, politico, scrittore, oratore e filosofo romano

Origine: De senectute, XXIII

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“FAUST: Ah, Faust, hai solo un'ora di vita, poi sarai dannato per sempre.
Fermatevi sfere del cielo che eternamente ruotate, che il tempo finisca e mezzanotte non venga mai.
Occhio lieto della natura, sorgi, sorgi di nuovo e fai un giorno eterno, o fai che un'ora duri un anno, un mese, una settimana, un giorno, che Faust possa pentirsi e salvare l'anima.
"O lente lente currite noctis equi".
Le stelle ruotano, il tempo corre, l'orologio suonerà, verrà il demonio e Faust sarà dannato.
Salirò fino a Dio! Chi mi trascina in basso?
Guarda, il sangue di Cristo allaga il firmamento e una sola goccia mi salverebbe, metà d'una goccia. Ah, mio Cristo, non uncinarmi il cuore se nomino Cristo.
Lo dirò di nuovo. Risparmiami, Lucifero.
Dov'è? E' scomparso. Vedo Dio che stende il braccio e china la fronte minacciosa Montagne e colline, venite, franatemi addosso, nascondetemi all'ira terribile di Dio.
No, no?
Allora mi getto a capofitto nella terra:
apriti, terra. No, non mi dà riparo.
Stelle che regnavate alla mia nascita e che mi avete dato morte e inferno, risucchiatevi Faust come una nebbia nelle viscere di quelle nubi incinte, affinché, quando vomitate in aria, il corpo cada dalle bocche fumose ma l'anima salga al cielo.
(L'orologio suona)
Ah, mezz'ora è passata. Presto passerà tutta.
Dio, se non vuoi avere pietà di quest'anima almeno per amore di Cristo il cui sangue mi ha riscattato, assegna un termine alla mia pena incessante:
che Faust resti all'inferno mille anni, centomila, e alla fine sia salvato.
Ma non c'è fine alle anime dannate.
Perché non sei una creatura senz'anima?
Perché la tua dev'essere immortale?
Metempsicosi di Pitagora, fossi vera, l'anima mi lascerebbe, sarei mutato in una bestia bruta.
Felici le bestie che morendo cedono l'anima agli elementi, ma la mia vivrà torturata in eterno.
Maledetti i genitori che mi fecero!
No, Faust, maledici te stesso, maledici Lucifero che ti ha privato del cielo.
(L'orologio suona mezzanotte).
Suona, suona! Corpo, trasformati in aria, o Lucifero ti porterà all'inferno.
Anima, mùtati in piccole gocce d'acqua e cadi nell'oceano, nessuno ti trovi.
(Tuono, ed entrano i diavoli)
Mio Dio, mio Dio, non guardarmi così feroce!
Serpi e vipere, lasciatemi vivere ancora un poco.
Inferno orribile, non aprirti. Non venire, Lucifero.
Brucerò i miei libri. Ah, Mefistofele.
(Escono con Faust. [Escono in alto Lucifero e i diavoli])

Christopher Marlowe, La tragica storia del Dottor Faust [Atto V, Scena II]”

Dr. Faustus

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“Chi ha da fare non ha tempo per le lacrime.”

George Gordon Byron (1788–1824) poeta e politico inglese

Origine: Da I due Foscari, Atto IV, Scena 1