Frasi su catena
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“Ogni specie ha una collocazione specifica nella natura, nella località geografica e nella catena alimentare.”

Linneo (1707–1778) medico e naturalista svedese

Origine: Citato in AA.VV., Il libro dell'ecologia, traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2019, p. 133. ISBN 9788858024362

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“Spesso è più sicuro essere in catene che liberi.”

Franz Kafka (1883–1924) scrittore e aforista boemo di lingua tedesca
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“L'anello più debole è anche il più forte. Spezza la catena.”

Stanisław Jerzy Lec (1909–1966) scrittore, poeta e aforista polacco

Pensieri spettinati

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“La tradizione è una bellezza da conservare, non un mazzo di catene per legarci.”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

Aforismi e detti memorabili

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“Avete sentito di quel folle uomo che accese una lanterna alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: "Cerco Dio! Cerco Dio!". E poiché proprio là si trovavano raccolti molti di quelli che non credevano in Dio, suscitò grandi risa. "È forse perduto?" disse uno. "Si è perduto come un bambino?" fece un altro. "Oppure sta ben nascosto? Ha paura di noi? Si è imbarcato? È emigrato?" – gridavano e ridevano in una gran confusione. L'uomo folle balzò in mezzo a loro e li trapassò con i suoi sguardi: "Dove se n'è andato Dio? – gridò – ve lo voglio dire! L'abbiamo ucciso – voi e io! Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto? Come potemmo vuotare il mare bevendolo fino all'ultima goccia? Chi ci dette la spugna per strofinare via l'intero orizzonte? Che mai facemmo per sciogliere questa terra dalla catena del suo sole? Dov'è che si muove ora? Dov'è che ci moviamo noi? Via da tutti i soli? Non è il nostro un eterno precipitare? E all'indietro, di fianco, in avanti, da tutti i lati? Esiste ancora un alto e un basso? Non stiamo forse vagando come attraverso un infinito nulla? Non alita su di noi lo spazio vuoto? – Non si è fatto piú freddo? Non seguita a venire notte, sempre piú notte? Non dobbiamo accendere lanterne la mattina? Dello strepito che fanno i becchini mentre seppelliscono Dio, non udiamo ancora nulla? Non fiutiamo ancora il lezzo della divina putrefazione? Anche gli dèi si decompongono! Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso! Come ci consoleremo noi, gli assassini di tutti gli assassini? Quanto di piú sacro e di piú possente il mondo possedeva fino ad oggi si è dissanguato sotto i nostri coltelli – chi detergerà da noi questo sangue? Con quale acqua potremmo lavarci? Quali riti espiatòri, quali sacre rappresentazioni dovremo noi inventare? Non è troppo grande, per noi, la grandezza di questa azione? Non dobbiamo anche noi diventare dèi, per apparire almeno degni di essa? Non ci fu mai un'azione piú grande – e tutti coloro che verranno dopo di noi apparterranno, in virtú di questa azione, ad una storia piú alta di quanto mai siano state tutte le storie fino ad oggi!". A questo punto il folle uomo tacque, e rivolse di nuovo lo sguardo sui suoi ascoltatori: anch'essi tacevano e lo guardavano stupiti. Finalmente gettò a terra la sua lanterna che andò in frantumi e si spense. "Vengo troppo presto" proseguí "non è ancora il mio tempo. Questo enorme evento è ancora per strada e sta facendo il suo cammino – non è ancora arrivato fino alle orecchie degli uomini. Fulmine e tuono vogliono tempo, il lume delle stelle vuole tempo, le azioni vogliono tempo, anche dopo essere state compiute, perché siano viste e ascoltate. Quest'azione è ancor sempre piú lontana dagli uomini delle stelle piú lontane – eppure son loro che l'hanno compiuta!". – Si racconta ancora che l'uomo folle abbia fatto irruzione, quello stesso giorno, in diverse chiese e quivi abbia intonato il suo Requiem aeternam Deo. Cacciatone fuori e interrogato, si dice che si fosse limitato a rispondere invariabilmente in questo modo: "Che altro sono ancora queste chiese, se non le fosse e i sepolcri di Dio?".”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

125; 2007

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“La lingua è una belva che, se una volta si scioglie, è poi difficilissimo che si possa rimettere in catene.”

Baltasar Gracián (1601–1658) gesuita, scrittore e filosofo spagnolo

da L'uomo tardo a decidere si dimostra prudente, p. 134
Oracolo manuale e arte di prudenza

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“Abitudine: Catena ai piedi dell'uomo libero.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense
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“Non sono tutti liberi quelli che si fan beffe delle loro catene.”

Gotthold Ephraim Lessing (1729–1781) scrittore, filosofo e drammaturgo tedesco

Origine: Da Nathan il Saggio.

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“Una catena è forte quanto il suo anello più debole.”

Christiaan Barnard (1922–2001) chirurgo sudafricano

p. 458

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“E catene di monti coperte di nevi | saranno confine a foreste di abeti.”

Francesco Guccini (1940) cantautore italiano

da Noi non ci saremo, n. 1
Folk beat n. 1

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“Nel Dhammapada si raccomanda, per ottenere la liberazione, di scrollare la doppia catena del Bene e del Male. Che il Bene stesso sia un ostacolo, siamo troppo arretrati spiritualmente per poterlo ammettere. Perciò non siamo liberati.”

Gautama Buddha (-563–-483 a.C.) monaco buddhista, filosofo, mistico e asceta indiano, fondatore del Buddhismo

Emil Cioran
Dhammapada, Citazioni sul Dhammapada

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“Il bene comune è la grande catena che lega insieme gli uomini nella società.”

Annibale: XXXVI, 7; 2006
[C]ommunis utilitas, quae societatis maximum vinculum est.
Ab urbe condita, Libro XXXI – Libro XL

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“Ha cuor villano, e libertà non merta | chi l'amico lasciò nella catena.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

da Il pericolo, p. 413

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“E sian scherno sulle scene | In catene — trascinati | I tiranni detestati | Della fiera gioventù.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Origine: La pace di Campoformio, p. 417

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“L'intento di Ščeglov è spiegare l'impressione comune, contraddittoria, che il mondo ovidiano lascia nel lettore: grande varietà e ricchezza, ma insieme grande unità, e parentela fra tutte le cose. Cercando di individuare i fattori che suscitano questa duplice impressione, Ščeglov – eccellente filologo – considera la strana insistenza con cui nel poema vengono usati epiteti che a prima vista possono apparire superflui o ornamentali (lungo serpente, umide paludi ecc.), e nota come questi abbinamenti abbiano invece la precisa funzione di isolare proprietà oggettive, di fissare tratti distintivi mediante concetti geometrici e fisici; e passando alla tecnica delle descrizioni ovidiane, in prima linea quelle delle trasformazioni, ci mostra come la riduzione di ogni fenomeno a un ristretto numero di elementi fondamentali (le proprietà, i tratti distintivi) abbia tutta una catena di effetti: da un lato Ovidio caratterizza non singole cose, ma classi di cose; dall'altro, dato che i concetti geometrici e fisici sono applicabili alle cose piú disparate, tutto diventa commensurabile e quindi riducibile ad altro: e qui appunto è riposto il segreto della facilità con cui le trasformazioni avvengono nel poema e sono da noi accettate, e il mondo per le infinite combinazioni possibili si allarga, e al tempo stesso, però, riportato a un livello unico, ci si presenta come un sistema.”

Piero Bernardini Marzolla (1929–2019) glottologo, filologo e traduttore italiano

Origine: Metamorfosi, p. XXI

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“La nostra chiesa si chiama Santa Maria Buffetti, in onore della prestigiosa catena di articoli per ufficio.”

Antonio Albanese (1964) attore, comico e cabarettista italiano

Perego
Giù al nord

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“Sta recuperando maglie di catena…”

Guido Meda (1966) giornalista e conduttore televisivo italiano

Gara di Motegi 2010, Rossi terzo dopo duello con Lorenzo
Tratte da alcune gare

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“I duecento metri mondiali di Mennea per noi sono stati rabbia e poesia, talento e geometria, insofferenza e razionalità. E la sua maniera di correrli ci ha sempre fatti restare appesi al finale, meglio di un film giallo: ce la farà o sarà preso prima del traguardo? E lui lì ad arrancare, almeno così sembrava, e invece ecco che lui spuntava dalla curva, ecco che quando lo davano per finito lui cominciava a mangiare i metri e lì veramente cominciavano a scoppiare i cuori, anche quelli più introversi. E lui che finalmente aveva combattuto e vinto il mostro interno che lo azzannava alzava il dito. Non come il padrone che reclama una sua proprietà, ma come uno schiavo che si libera delle catene e mostra orgoglioso il frutto della sua liberazione. Non era un'Italia atletica quella di Mennea: jogging, esercizio fisico, palestra non andavano ancora di moda. E non era un'Italia mentalmente attrezzata ad affrontare alla pari gli avversari. Con Mennea qualcosa cambiò: il suo record dimostrò che non eravamo solo un paese pieno di talenti, spesso incompiuti, ma che avevamo anche la scienza e l'applicazione per costruire un primato che sarebbe durato quasi vent'anni. Lo sprint non era più Little Italy. In questo Mennea è stato e continua ancor oggi ad essere la nostra diversità. Ci ha fatti correre, soffrire, vincere. E soprattutto vivere controvento la nostra fragilità.”

Emanuela Audisio (1953) giornalista e scrittrice italiana

la Repubblica
Origine: Da Mennea. Il campione controvento http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/12/08/mennea-il-campione-controvento.html, 8 dicembre 1999.

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“(Che) catena, fratello, di mogliera | Fa un zucchero sembrare la galera.”

Niccolò Forteguerri (1674–1735) accademico e presbitero italiano

XXVII, 8
Ricciardetto
Origine: Citato in Harbottle, p. 259.

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“Siamo prigionieri dell'amore, un amore in catene.”

Bruce Springsteen (1949) musicista e cantautore statunitense

Darkness on the Edge of Town

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“Per tutto il giorno hai lavorato alla catena di montaggio, ora stanotte te la spasserai per un po”

Bruce Springsteen (1949) musicista e cantautore statunitense

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“Noi per la fede di Cristo siamo pronti a subire tutto: le catene, il carcere, tutti gli incomodi della vita e la stessa morte.”

Cirillo di Alessandria (376–444) vescovo egiziano

Origine: Citato in Enrico Pepe, Martiri e santi del calendario romano.

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“Un cervello in catene è solo un cuore in schiavitù | Unitevi alla catena gente | Spezzatela.”

Bob Geldof (1951) cantante, attore e attivista irlandese

The Vegetarians of Love