Frasi su contrario
pagina 10

Roberto Calasso photo
Saˁdi photo
Costanzo Preve photo
Indro Montanelli photo

“Il secondo motivo che rese questa Costituzione veramente impalatabile e nociva per il regime che ne doveva nascere, fu che i nostri costituenti partirono dal punto di vista opposto a quello da cui sarebbero partiti i costituenti tedeschi quando la Germania fu libera di elaborare una sua Costituzione. Da che cosa partirono i costituenti tedeschi? Da questo ragionamento: il nazismo fu il frutto della Repubblica di Weimar. Cos'era la Repubblica di Weimar? Era l'impotenza del potere esecutivo, cioè del Governo. […] La Germania rimase nel disordine, nel caos, nella Babele dei partiti che non riuscivano a trovare mai delle maggioranze stabili, quindi dei governi efficaci. Ecco perché Hitler vinse, perché il nazismo vinse. I costituenti nostri partirono dal presupposto contrario, cioè dissero: «Cos'era il fascismo? Il fascismo era il premio dato a un potere esecutivo che governava senza i partiti, senza controlli eccetera. Quindi noi dobbiamo esautorare completamente il potere esecutivo, [negando] la possibilità di dare ai governi una stabilità, eccetera». Per rifare che cosa? Weimar. Cioè, mentre i tedeschi partivano dalla negazione di Weimar, noi arrivavamo [a Weimar] senza dirlo. Nessuno lo disse, ma questo fu il risultato. […] Non fu possibile nemmeno introdurre quella solita linea di sbarramento che invece fu introdotta in Germania, per cui i partiti che non raggiungevano non ricordo se il 5 o il 3%, non avevano diritto a una rappresentanza. No, tutti i partiti dovevano esserci e tutti avevano un potere di ricatto sulle maggioranze, che erano per forza di cose di coalizioni.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Dall'assemblea costituente alla vigilia delle elezioni del 1948
Interviste

Aristotele photo
Michele Serra photo
Gianni Riotta photo
Sandro Ruotolo photo

“'Carmine Schiavone': Gli dissi: "Non vi permettete, nel modo più assoluto." Venne mio genero di corsa dalla Calcestruzzi e mi disse: "Tu non sai niente, ho fatto scavare e sono usciti tre fusti di materiale tossico. Sì, si spartiscono 600 milioni di lire al mese ciascuno."'Sandro Ruotolo': Per i rifiuti?.'Carmine Schiavone': Sì. "Stanno facendo il tossico e l'atomica." Corro subito a Casale, chiamo gli altri: "Oh… che cazzo è successo? Ma insomma… adesso state facendo questo, ma che volete uccidere a tutti quanti?", risposero: "Ma che te ne importa, tanto anche te, bevi l'acqua minerale." In quel momento ho detto: "amici cari, qua si chiude questa situazione." Dissero: "Ma tu sei ancora un vecchio uomo d'onore, si fa per soldi. Perché se no come facciamo i soldi?" Io, ti giuro, in quell'attimo portavo solo la pistola addosso se avessi avuto la mitraglietta avrei ucciso anche mio cugino. Gli mettevo la testa nel piatto che stavano mangiando a tavola. Per togliermi dalle palle mettono le armi là, chiamano i carabinieri e mi fanno arrestare. Un giorno mandai mia figlia Rosaria a casa di mio cugino Walterino "Se esce papà vi uccide tutti, stavolta. Per quello che state facendo.", le disse: "Tu sei mia nipote e sei femmina se no ti tiravo il collo. Di' a tuo padre che ora il boss è tuo fratello Mattia!" Si erano inventati mio figlio Mattia, uno scemo immatricolato che non sapeva un cavolo della vita. "Se esce, se esce, con il bastone e senza neanche una lira."'Sandro Ruotolo': Però se lei era contrario, come ha fatto ha dire ai magistrati, 20 anni fa, che qui c'erano le scorie radioattive, qui c'erano i fanghi industriali. Se lei era contrario come ha fatto?'Carmine Schiavone': Non è che non lo sapevo, perché poi mi sono informato quando sono stato solo là.'Sandro Ruotolo': Senta, lei ha avuto rapporti con i servizi segreti, quando faceva il mafioso?'Carmine Schiavone': Tutti quanti tenevano i rapporti con i servizi.'Sandro Ruotolo': Perché ci sono tracce recenti, lei era già pentito, di rapporti tra Michele Zagaria, quando era latitante, e i servizi segreti, ma parliamo degli anni 2000.'Carmine Schiavone': Non ti posso dire più niente. Lo saprai al momento opportuno.”

Sandro Ruotolo (1955) giornalista italiano
Daniela Santanchè photo
Porfírio photo
Hans Magnus Enzensberger photo
Albert Einstein photo
Dino Risi photo
Alfonso Bonafede photo
Morgan De Sanctis photo
Hans Magnus Enzensberger photo
Keiko Ichiguchi photo
Bill Maher photo
Xavier Forneret photo

“Scrivere è abusare della sensazione, renderla male; è il contrario dell'Acqua che si depura scorrendo.”

Xavier Forneret (1809–1884) poeta, scrittore, giornalista, drammaturgo

Citato in Dictionnaire des citations, sous la direction de Robert Carlier, Jean-Louis Lalanne, Pierre Josserand e Samuel S. de Sacy, Citato in Maurice Toesca, Un homme heureux

Giuseppe Corasaniti photo

“Bisogna costruire, giorno per giorno, una vera politica dell'innovazione tecnologica nella giustizia non solo annunciata ma concretamente praticata, con una migliore utilizzazione delle risorse disponibili e su un rinnovamento procedurale basato su strumenti informatici avanzati di trattamento ed elaborazione dei dati giudiziari e processuali, e oggi strumenti informatici avanzati non significa costi elevati, al contrario.
Ogni giorno di più l'arretratezza sul terreno dell'innovazione nella giustizia si traduce in un passo indietro sul terreno dell'innovazione pubblica complessiva, e la schematicità di certe soluzioni sconta, a volte, anche la mancanza di una progettualità "di sistema" nel settore dell'informatica giuridica e giudiziaria rinunciando alle molte prospettive di interazione interna ed esterna (a cominciare dalla scarsa propensione di molti all'uso quotidiano ed efficace degli strumenti informatici disponibili o nella incapacità di individuare ed adottare caso per caso soluzioni informatiche in grado di porsi come "interfacce" condivise semplici e diffuse, ed il processo telematico costituisce forse un significativo banco di prova per i magistrati, ma anche per gli avvocati).
Ed in questo occorre allora un impegno diretto senza deleghe all'esterno cioè a uffici particolari o a referenti particolari, o mantenendo la consueta (e deleteria a mio modo di vedere) politica delloutsourcing. L'innovazione implica un impegno all'interno dei nostri uffici, un impegno locale e insieme globale, ma un impegno diretto e non una delega costante agli "specialisti".
E una politica dell'innovazione implica anche un completo ripensamento delle strutture dedicate: il sistema dei referenti distrettuali ha dieci anni, risente di un'articolazione rigida e inattuale e non ha dato molti risultati concreti o, meglio, non sono mancate esperienze innovative in qualche caso molto interessanti, ma esse non si sono tradotte in riferimenti generali.”

Giuseppe Corasaniti (1957) magistrato italiano

dall'intervento al XXIX Congresso della ANM, 2008; citato in Le proposte della Magistratura http://archivio.associazionenazionalemagistrati.it/media/71664/Atti%202008.pdf, archivio.associazionenazionalemagistrati.it

Raffaele La Capria photo

“Quella di far partecipare un libro allo Strega è una decisione che riguarda la casa editrice. Ogni casa editrice può presentarne uno alla commissione che prende i romanzi in esame. E già solo sentirsi dire dalla propria casa editrice che ha deciso di candidare il tuo romanzo, e non un altro, allo Strega è un'enorme soddisfazione. Poi a quel punto tutto sta nelle mani della Fondazione Bellonci, che decide quali sono i dodici candidati alla corsa effettiva. Quel giorno mi chiamò Laura Guidi, che è a capo della comunicazione di Giunti e mi disse: "prepara le valigie che andiamo a Benevento". È lì che c'è la fabbrica dello Strega, ed è lì che avviene la presentazione dei dodici candidati che danno inizio alle danze. Quel giorno non sono salita solo sul palcoscenico di un bellissimo teatro al centro di Benevento, ma anche su un piedistallo. […] Non avevo molte speranze di farcela, ed è stata questa la vera emozione: scoprire di potercela fare anche se tutto ti fa presagire il contrario. Solo per la forza del libro, per quanto ci credi, per quanto ti è costato. L'apice dell'emozione l'ho raggiunto lì. Per me è stato quello il traguardo. La sera della finale ero tranquilla e soddisfatta. Forse per questo sono arrivata ultima? Forse per ottenere qualcosa bisogna davvero crederci, e il mio premio era stare lì, non chiudere vittoriosa. Il mio premio era sapere che un finalista, con un libro che è stato tanto amato dal pubblico e che ha aiutato tante donne e tanti uomini in difficoltà, ha già vinto abbastanza.”

Simona Sparaco (1978) autore
Jeffrey Moussaieff Masson photo
Giorgio Clelio Stracquadanio photo

“È assolutamente legittimo che per fare carriera ognuno di noi utilizzi quel che ha, l'intelligenza o la bellezza che siano. È invece sbagliato pensare che chi è dotato di un bel corpo sia necessariamente un cretino. Oggi la politica ha anche una dimensione pubblica. Ci si presenta anche fisicamente agli elettori. Dire il contrario è stupido moralismo.”

Giorgio Clelio Stracquadanio (1959–2014) politico e giornalista italiano

Origine: Citato in Stracquadanio: "Legittimo usare corpo se si vuole fare carriera in politica" http://www.repubblica.it/politica/2010/09/13/news/stracquadanio_legittimo_prostituirsi_se_si_vuole_fare_carriera-7033057/?rss, la Repubblica, 13 settembre 2010.

Emile Zola photo
Arthur Schopenhauer photo

“Quando A apprende che i pensieri di B sul medesimo oggetto differiscono dai propri, egli non rivede anzitutto il proprio pensiero per trovare l'errore, ma presuppone quest'ultimo nel pensiero dell'altro: l'uomo, cioè, per natura pretende di aver sempre ragione. […] Da cosa deriva questo? Dalla naturale malvagità dell'essere umano. Se questa non ci fosse, se noi fossimo fondamentalmente onesti, in ogni dibattito tenderemmo semplicemente a portare alla luce la verità, senza curarci che questa risulti conforme alla nostra opinione annunciata in precedenza o a quella dell'altro: ciò sarebbe indifferente o perlomeno una questione del tutto marginale. Ma ecco la questione principale: la vanità innata, che è particolarmente eccitabile riguardo alle forze della ragione, non vuole accettare che ciò che noi abbiamo enunciato in precedenza risulti falso, e ciò che ha detto l'avversario, giusto. Di conseguenza, ciascuno dovrebbe semplicemente impegnarsi a giudicare rettamente; e per farlo, dovrebbe prima pensare e poi parlare. All'innata vanità, però, si accompagnano nei più il cicaleccio e l'innata disonestà. Essi parlano prima di aver pensato, e anche se poi si rendono conto che la loro affermazione è falsa, deve tuttavia sembrare che sia il contrario. L'interesse per la verità, che è certamente l'unico movente della enunciazione della proposizione ritenuta vera, cede ora del tutto all'interesse per la vanità: il vero deve apparire falso, e il falso vero.”

L'arte di ottenere ragione

Kevin Schwantz photo

“Dani è come un bambino che non riesce a diventare adulto perché soffocato dalle scelte dei genitori [in riferimento al manager Alberto Puig] […] Pedrosa in otto anni alla Honda, non è riuscito a vincere nulla, vorrei che potesse dimostrare il contrario, ma non credo proprio che possa succedere.”

Kevin Schwantz (1964) pilota motociclistico statunitense

Origine: Da un'intervista a L'Equipe nel weekend del GP di Austin; citato in Kevin Schwantz "Pedrosa non vincerà mai la MotoGP" ed è polemica http://www.motomondiale.it/6449-kevin-schwantz-pedrosa-non-vincera-mai-la-motogp-ed-e-polemica/#sthash.NyJYSPfg.dpuf, Motomondiale.it, 30 aprile 2013.

Dino Risi photo
Papa Benedetto XVI photo

“Perché anche il papa non può fare quello che vuole. Non è un monarca assoluto, come un tempo lo furono alcuni re. È tutto il contrario, Egli è il garante dell'ubbidienza. Egli è il garante che noi non siamo dell'opinione sua o di chicchessia, ma che professiamo la fede di sempre che egli, "opportune importune", difende contro le opinioni del momento.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: Citato in La lettera che mi ha scritto il Papa su "La profezia finale" e la mia risposta http://www.antoniosocci.com/la-lettera-che-mi-ha-scritto-il-papa-su-la-profezia-finale-e-la-mia-risposta/, AntonioSocci.com, 19 febbraio 2016.

Noam Chomsky photo
Ferdinando Minucci photo
Søren Kierkegaard photo
Marco Malvaldi photo
Primo Levi photo
Charles Baudelaire photo
Arto Paasilinna photo
Edgar Quinet photo

“I contemporanei non hanno mai creduto che Robespierre fosse estraneo al Terrore; soltanto alcuni storici hanno sostenuto il contrario.”

Edgar Quinet (1803–1875) storico, scrittore e politico francese

da La Révolution
Origine: Citato in George Rudé, Robespierre, traduzione di Maria Lucioni, Editori Riuniti, 1981.

Leonardo Da Vinci photo
Ippocrate di Coo photo
David A. Stewart photo
Zdeněk Zeman photo
Margherita D'Amico photo
Ferdinando Imposimato photo
Mario Praz photo
Jeffrey Moussaieff Masson photo
Gianni Fochi photo
Hideo Kojima photo
Mika photo
Jean Jacques Rousseau photo
Antonio Martino photo
Aristotele photo
Federico De Roberto photo
Roberto Fiore photo
Victor Klemperer photo
Bill Hicks photo

“Ricordate qualche anno fa, che se facevi girare i dischi al contrario c'erano dei messaggi satanici. Ora sono subliminali. Non è bello sapere che Satana si tiene al passo con tutte queste nuove, tecnologiche realizzazioni? Che castorino occupato che è!”

Bill Hicks (1961–1994) comico statunitense

Remember a few years ago, as if you played albums backwards there were satanic messages. Now they're subliminal. Ain't it nice to know Satan's keeping up with all these new, technological achievements? What a little busy beaver he is!
Relentless

Papa Benedetto XVI photo
Giustino martire photo
David Grossman photo
Robert Jordan photo

“Sono stufo di scappare» disse, stupito per la calma del proprio tono. «Stufo di vederti minacciare i miei amici. Non scapperò più.»
Anche Ba'alzamon aveva un cordone ombelicale: nero, molto più grosso del suo, così grande che avrebbe reso minuscolo il corpo umano e che invece era reso minuscolo da Ba'alzamon. Ogni pulsazione di quella vena nera consumava luce.
«Credi che faccia differenza, se scappi o ti fermi?» Le fiamme nella bocca di Ba'alzamon risero. Le facce nel focolare piansero all'ilarità del loro padrone. «Sei fuggito da me in molte occasioni, ma ogni volta ti raggiungo e ti costringo a ingoiare il tuo orgoglio condito di lacrime e di piagnistei. In molte occasioni ti sei fermato a combattere e poi, sconfitto, hai strisciato implorando pietà. Hai questa scelta, verme, e solo questa: mettiti in ginocchio ai miei piedi, servimi bene e ti darò potere sopra i troni; oppure diventa il burattino di Tar Valon e urla mentre vieni sgretolato nella polvere del tempo.»
Rand cambiò posizione, con un'occhiata al di là della porta, quasi a cercare una via di fuga. Che il Tenebroso lo pensasse pure. Al di là della porta c'era sempre il nero del nulla, diviso in due dal cavo lucente che partiva dal suo corpo. E c'era anche il cordone ombelicale di Ba'alzamon, così nero da risaltare nella tenebra come sulla neve. I due cordoni pulsavano fuori fase, uno al contrario dell'altro, e la luce resisteva a stento alle ondate di tenebra.
«Ci sono altre scelte» disse Rand. «La Ruota, non tu, tesse il Disegno. Sono sfuggito a tutte le trappole che hai predisposto per me. Sono sfuggito ai Fade e ai Trolloc e ai tuoi Amici delle Tenebre. Ti ho rintracciato qui e ho distrutto il tuo esercito. Non sei tu, a tessere il Disegno.”

Robert Jordan (1948–2007) scrittore statunitense

Rand al'Thor e Ba'alazamon, capitolo 51
La ruota del tempo. L'occhio del mondo

Clive Cussler photo
José Saramago photo

“Per questo le persone fanno il contrario di quel che pensano, credendo di pensare quel che fanno.”

José Saramago (1922–2010) scrittore, critico letterario e poeta portoghese

Di questo mondo e degli altri

Ramón Gaya photo
Ferdinando Petruccelli della Gattina photo
Immanuel Kant photo
John Oliver photo
Pier Paolo Pasolini photo
Andrea Camilleri photo
Gianni Mura photo
Henry Miller photo

“Rimbaud dalla letteratura passò alla vita: io ho fatto il contrario.”

Henry Miller (1891–1980) scrittore, pittore e saggista statunitense

Il tempo degli assassini

Luigi Gaetti photo
Michel Platini photo
Liam Cunningham photo
Sandro Veronesi photo
Franca Leosini photo
Jorge Luis Borges photo

“La più grossolana delle molte tentazioni intellettuali, ma anche la più facile e la più diffusa, è quella di affermare che una cosa è il contrario di ciò che sembra a prima vista.”

Jorge Luis Borges (1899–1986) scrittore, saggista, poeta, filosofo e traduttore argentino

Origine: In difesa di Mark Twain, p. VII

Kate Mara photo

“Sono davvero molto contraria a far esibire gli animali per il nostro personale intrattenimento.”

Kate Mara (1983) attrice statunitense

I'm very much against performing animals for our own entertainment.

Indro Montanelli photo

“Anche noi siamo convinti che il Paese ha il diritto di conoscere la verità (che non riguarda soltanto quella di Piazza Fontana). Ma non ci riusciamo. Anche perché se la pista rimane, come sembra accertato, quella del terrorismo nero, non sappiamo quali nomi l'accusa potrà tirar fuori dal suo cappello. I tre maggiori indiziati sono già stati assolti con sentenza passata in giudicato che non consente di richiamarli sul banco degli imputati. Gli altri di cui si fa il nome non sarebbero che comparse, la più importante delle quali, Delfo Zorzi, risiede a Tokio con passaporto giapponese che lo mette al riparo da ogni pericolo di estradizione. Vale la pena ricominciare? Louverture dei dibattimenti non è stata incoraggiante. Il proscenio era occupato da Capanna, Valpreda, Dario Fo e altri reduci sessantottini, cui si era aggiunto anche Sergio Cusani, l'intangentato convertitosi (lo diciamo senza nessuna ironia) al missionarismo. […] Invano i portaparola della parte lesa, cioè dei familiari delle vittime, si sono dichiarati estranei e contrari a ogni tentativo di politicizzare il processo. Una parola. Non ci riescono nemmeno Jovanotti e Teocoli con le loro filastrocche dal palcoscenico di Sanremo. Figuriamoci se potranno riuscirci i registi di questo processo rouge et noir, se mai ve ne furono. […] Ecco a cosa servono i processi come questo: non a cercare la verità, ma a fornire argomenti al rouge o al noir.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Quella verità che cerchiamo https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2000/febbraio/26/QUELLA_VERITA_CHE_CERCHIAMO_co_0_0002264627.shtml, 26 febbraio 2000, p. 1
Corriere della Sera

Dean Acheson photo
María Zambrano photo
Divo Barsotti photo

“Dio solo è. […] Per essere, l'uomo non deve essere separato da Dio, al contrario egli «è» in Dio.”

Divo Barsotti (1914–2006) sacerdote e monaco italiano

Ebbi a cuore l'eterno

Michele Serra photo

“Il manifesto di convocazione, nella sua indubitabile rozzezza (dire che "dal '43 a oggi in Italia non è cambiato niente" è, per dirla con Grillo, una notevole belinata), era di contenuto squisitamente politico. Almeno due dei tre punti in oggetto (negare ai condannati il diritto di rappresentare il popolo, impedire alle segreterie dei partiti di nominare di straforo i candidati senza passare attraverso il vaglio degli elettori) sono molto difficilmente liquidabili come "qualunquisti". Esprimono, al contrario, un'insofferenza per larga parte condivisibile e condivisa da milioni di italiani, molti dei quali (senza bisogno di vaffanculo) hanno appena fatto la coda per il referendum Segni contro questa indecorosa legge elettorale proprio perché non sopportano più il piglio castale e l'autoreferenzialità malata delle varie leadership di partito. E chiedono la partecipazione diretta dei cittadini alla scelta della propria classe dirigente. Più controverso il terzo punto, perché non è detto che congedare un ottimo politico dopo due sole legislature coincida con il miglioramento della qualità professionale della classe politica (anzi). Ma quello che lascia il segno, vedendo decine di migliaia di cittadini mobilitarsi attorno a Grillo, alle sue drastiche parole d'ordine, al suo ringhio esasperato, perfino alla sua presunzione di Unto dalla Rete, è constatare, piaccia o non piaccia, che un uomo famoso ma isolato, popolare ma ex televisivo, antimediatico suo malgrado o fors'anche per sua scelta, sia in grado di mobilitare una folla che molti dei piccoli partiti, pur radicatissimi nei telegiornali e sui giornali, neanche si sognano.”

Michele Serra (1954) giornalista, scrittore e autore televisivo italiano

9 settembre 2007
la Repubblica