Frasi su creativo

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema creativo, essere, vita, arte.

Frasi su creativo

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“Per essere creativi, bisogna sciogliersi. Così si entra nello zen, perché il motto essenziale dello zen è mollare gli ormeggi, liberarsi.”

Alejandro Jodorowsky (1929) scrittore, drammaturgo e poeta cileno

libro Corso accelerato di creatività

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“Vedere è già di per sé un atto creativo.”

Henri Matisse (1869–1954) pittore, incisore, illustratore e scultore francese

Occorre guardare tutta la vita con gli occhi di un bambino

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“L'arte imita la natura; per questo carattere di vita che un lavoro creativo conferisce all'opera d'arte.”

Henri Matisse (1869–1954) pittore, incisore, illustratore e scultore francese

Occorre guardare tutta la vita con gli occhi di un bambino

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“Da bambino mi sentivo creativo, e sognavo di avere qualcosa di ognuno dei grandi campioni che vedevo per poi superarlo, immaginando di poterli acquisire e rielaborare a modo mio. Mi riferisco alla risposta di Agassi, al serve and volley di Sampras, i colpi di volo di Rafter ed Edberg: tutto è cominciato così.”

Novak Đoković (1987) tennista serbo

Origine: Citato in Davide Uccella, Djokovic e Nadal in copertina, Nole nel cast di un film! http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2011/12/01/629767-djokovic_nadal_copertina_nole_cast_film.shtml, Ubitennis.com, 1 dicembre 2011.

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“Pochi anni fa era inimmaginabile pensare a videogiochi che permettessero agli utenti di creare. Il flusso creativo e produttivo, prima, era stretto nelle mani dei soli professionisti.”

Will Wright (1960) autore di videogiochi e informatico statunitense

Origine: Citato in View, intervista a Will Wright sul futuro dei videogiochi http://www1.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/viewconferencefest/200811articoli/8721girata.asp, Lastampa.it, 17 novembre 2008.

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“L'opera dell'ebreo convertito Otto Weininger, Geschlecht und Charakter (Sesso e carattere) che, pubblicata nel 1904, conobbe vasta popolarità, faceva della dicotomia maschio-femmina addirittura un principio cosmico. La teoria dell'Eros, maschiocentrica, destinava la donna a una posizione ancillare rispetto all'uomo. Nelle donne, affermava Weininger, mancava l'Eros proprio degli uomini: gli interessi delle donne erano il matrimonio, la riproduzione, la soddisfazione dei bisogni dei figli, ragion per cui era da escludere che fossero responsabilmente depositarie dell'Eros culturale. Nel tentativo di conferire obbiettività alla propria tesi, Weininger esaltava il «femminino-materno» come una forza fondamentale, facendo però il panegirico del «mascolino-creativo» inteso come la forza superiore racchiudente le qualità spirituali dell'uomo. E, non contento ancora, si spinse più in là, col risultato di sconfinare vieppiù nell'assurdo e nell'irrazionale: non solo attribuì alla donna un ruolo inferiore, ma introdusse una componente razziale. Come la femmina era opposta al maschio, così l'ebreo si contrapponeva all'ariano. Le caratteristiche dell'ebreo erano equiparate a quelle della donna: l'uno e l'altra aspiravano a beni materiali a scapito degli interessi spirituali, l'uno e l'altra trasformavano l'amore in lussuria. Laddove tuttavia la femmina nell'ambito di una razza aveva semplicemente un ruolo secondario rispetto al maschio l'ebreo, di sesso maschile o femminile che fosse, era inferiore all'intera razza ariana. Le donne erano semplicemente suddite; gli ebrei nemici dell'anima e della vita spirituale.”

George Mosse (1918–1999) storico tedesco

Origine: Le origini culturali del Terzo Reich, p. 317-318

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“È possibile essere creativi anche riproponendo le stesse cose.”

Alessandro Pronzato (1932–2018) sacerdote cattolico italiano, giornalista, scrittore e professore

Prega per noi!

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“La salvezza dell'uomo è nelle mani dei disadattati creativi.”

Martin Luther King (1929–1968) pastore protestante, politico e attivista statunitense, leader dei diritti civili

da La forza d'amare
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“La forza creativa dell'evoluzione non è contenuta nella sostanza.”

Robert M. Pirsig (1928–2017) scrittore e filosofo statunitense

Lila: indagine sulla morale

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“Il cinema indipendente è il cinema della passione, unico motore di produzioni che non portano alti guadagni, quando ne portano. Giuseppe Lazzari, nel suo primo film ce ne ha messa di passione, portando avanti un progetto che ha realizzato interamente a sue spese. Primo lungometraggio italiano realizzato interamente in 4K, massimo grado di risoluzione digitale, "Sentirsidire" racconta le storie parallele di Ludovico e Filippo, benestante e superficiale il primo, dignitoso e umile il secondo. Due vite diverse, che si incroceranno nella città di Milano, per dare vita ad una profonda amicizia, capace di cambiare entrambi. Trattandosi di un'opera prima, non mancano momenti di debolezza narrativa, e a volte i dialoghi prendono una piega un po' retorica, se non moralistica, ma questo non deve distogliere l'attenzione dalla validità contenutistica e formale del film. Una regia per niente classica e un montaggio creativo, sono accompagnati da un suggestivo uso del sonoro, capace di comunicare perfettamente la cupezza e la drammaticità degli avvenimenti. Degna di nota è la colonna sonora, indubbiamente azzeccata, costituita dalle canzoni di tre artisti non nuovi al panorama cinematografico: Damien Rice, James Morrison e Nate James. Le vicende dei due protagonisti sono alternate seccamente, allo scopo di accentuare (anche attraverso la bella fotografia di Luca Coassin, che ben differenzia l'atmosfera di Agrigento da quella di Milano) il divario tra nord e sud Italia, tra un ambiente ricco ed uno povero, tra due ragazzi che hanno avuto dalla vita possibilità diverse, ma che provano uguale insoddisfazione. Esordio per il regista e prima esperienza sul set per i due attori protagonisti. Il ballerino Mariottini, si dimostra ben entrato nel ruolo di Ludovico e l'attore novizio Taormina, interpreta un Filippo a cui è impossibile non affezionarsi. Annunciato dal web, questo film di denuncia arriva a scuotere le coscienze dei giovani a cui piace sentire storie di giovani come loro. Il regista lo definisce "una spaccatura della parte cupa dell'Italia", e, in effetti, lo è. Si tratta di un film per niente leggero ma drammatico e di forte impatto emotivo. Un film in cui la macchina da presa si muove molto all'interno dello spazio perché vuole vederlo tutto, non vuole perderne nemmeno un frammento. Nessun dettaglio sfugge all'occhio attento di Giuseppe Lazzari, scrupoloso al massimo nel voler raccontare ai giovani (ma anche agli adulti, genitori e non) cosa succede agli altri giovani, e non c'è niente di irreale o di esagerato in questo: la storia dei due amici procede nell'assoluto rispetto di una realtà che l'Italia conosce bene da qualche anno a questa parte.”

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“[Sui fratelli Marx] Quando ho iniziato a scrivere testi comici, il mio stile è stato plasmato dalla loro influenza. Mancavano il buonsenso e la logica ma certo non la follia creativa.”

Spike Milligan (1918–2002) poeta, attore, scrittore, drammaturgo, musicista

Origine: Citato in Paul Duncan e Douglas Keesey (a cura di), Movie icons: Marx Bros., traduzione di Emanuela Rossato, Taschen, 2007, ISBN 9783822820186

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“Sciogliersi significa diventare spontanei, agili, creativi.”

Alessandro Pronzato (1932–2018) sacerdote cattolico italiano, giornalista, scrittore e professore

Prega per noi!

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“Per essere creativi, bisogna essere morti.”

1970
Tonio Kröger

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“La storia dell'evoluzione suggerisce che l'universo non abbia mai smesso di essere creativo o «inventivo.»”

Karl Raimund Popper (1902–1994) filosofo austriaco

da Karl Popper, John C. Eccles, L'io e il suo cervello, a cura di Barbara Continenza, traduzione di Giuseppe Mininni, Armando Editore, 2001

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“Fare la guerra a Internet significa fare la guerra ai nostri figli: non possiamo impedire ai nostri figli di essere creativi, ma se criminalizziamo la tecnologia, rendiamo i nostri figli pirati e clandestini.”

Lawrence Lessig (1961) giurista statunitense

dal convegno Il web e la trasparenza tra ideali e realtà, 11 marzo 2010, La stampa http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cultura/201003articoli/53052girata.asp

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“Sebbene i numeri primi […] trascendano le barriere culturali, molta matematica è creativa ed è un prodotto della psiche umana.”

Marcus du Sautoy (1965) matematico inglese

L'enigma dei numeri primi. L'ipotesi di Riemann, il più grande mistero della matematica

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“«Il tuo dogma, la tua tirannia dell'ideale, hanno prosciugato la gioventù degli uomini. Sotto il dispotismo, i bambini nascono vecchi. Basta guardare i loro occhi e le loro bocche in quelle immagini dalla Romania. E se l'America è infantile, e forse lo è, che difetto fortunato! Fontana di giovinezza? La speranza dei conquistatori si è forse trasformata in Coca-Cola. Ma frizza!»
«Fa marcire i denti. Gesuita che sei. Gesuita casuista. […] Carlo, siamo una specie assassina, avida, impura. Ma abbiamo prodotto Platone e Schubert, per riprendere i tuoi esempi, Shakespeare e Einstein. Di conseguenza ci sono differenze di valore fra le imprese umane. Credo: che è intrinsecamente meglio che un essere umano sia ossessionato da un problema algebrico, da un canone di Mozart o da una composizione di Cézanne, piuttosto che dalla fabbricazione di automobili o dal mercato azionario. Che un insegnante, un erudito, un pensatore, persino, Dio mi perdoni, un prete è quasi incommensurabilmente più prezioso e vicino alla dignità della speranza di un campione di pugilato, di un piazzista o di un magnate dei detersivi. Credo ancora: che il mistero del genio creativo e analitico è proprio questo, un mistero, e che è concesso a pochissimi. Ma che gli esseri più umili possono essere risvegliati, resi attenti alla sua presenza e esposti alle sue esigenze.”

George Steiner (1929–2020) scrittore e saggista francese

cap. VIII, p. 65
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“I valori sono stabiliti o convalidati e identificati attraverso la discussione, un'attività che è al tempo stesso sociale, intellettuale e creativa.”

Frank Knight (1885–1972)

Origine: Da Freedom and Reform, Harper, New York, 1947, p. 280; citato in Amartya Sen, La libertà individuale come impegno sociale, traduzione di Franca Crespi, Laterza, 1997, p. 72.

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“Soffro se qualcuno pensa o scrive che gli effetti speciali di Star Wars hanno impoverito la fantasia creativa del cinema. Star Wars è stato per me un sogno reale ed esoterico al tempo stesso: sono qui per dirvelo anche con i mezzi digitali, ma prima con la mia passione di narratore di storie armato di parole, emozioni, cinepresa.”

George Lucas (1944) regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense

Origine: Citato in Giovanna Grassi, Lucas: dopo «Star Wars» addio fantascienza https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2002/maggio/17/Lucas_dopo_Star_Wars_addio_co_0_0205178671.shtml, Corriere della sera, 17 maggio 2002.

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“No all'architettura della repressione, classicista barocca dialettale. Si all'architettura della libertà, rischiosa antidolatrica creativa.”

Bruno Zevi (1918–2000) architetto, urbanista e storico italiano

Origine: Da Zevi su Zevi: architettura come profezia, Marsilio, Venezia, 1993.

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