Frasi su cristiano
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“I battimani sono una droga da cui i cristiani dovrebbero guardarsi con più attenzione.”

Carlo Carretto (1910–1988) religioso italiano

Beata te che hai creduto

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“La decisione del cristiano di trovare brutto e malvagio il mondo ha reso il mondo brutto e malvagio.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

130; 2007

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“[…] io sono un «teologo cristiano»”

Martin Heidegger (1889–1976) filosofo tedesco

da una lettera del 19 agosto 1921 a Karl Löwith
Origine: Citato in Franco Volpi, Guida a Heidegger: [Ermeneutica, Fenomenologia, Esistenzialismo, Ontologia, Teologia, Estetica, Etica, Tecnica, Nichilismo], Laterza, Bari-Roma, 2018, p. 62 https://books.google.it/books?id=Kk9tDwAAQBAJ&lpg=PT62&dq=&pg=PT62#v=onepage&q&f=false. ISBN 9788858134306

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“Molti sono i cristiani, figli miei, che non sanno assolutamente perché sono al mondo.”

Giovanni Maria Vianney (1786–1859) presbitero francese

Pensieri scelti

“Ogni azione umana crea continuamente dei vuoti e dei pieni, apre delle parentesi che dovranno venir chiuse. Se l'uomo fa il male come reazione al male, chiude una parentesi aperta dal male inferto; se fa il male per il male, apre una parentesi creando un vuoto che gli attirerà del male. Così avviene per il bene. Se l'uomo usa generosità per attirare generosità, apre e chiude questa parentesi; ma se è generoso con chi non potrà ricambiarlo, apre un vuoto di bene in cui entrerà dell'altro bene per colmarlo.
Quando uno fa del male come reazione a un male, chiude la parentesi del male; in questo caso vige la legge del taglione, chi è stato offeso può domandare giustizia: giustizia che è sempre una larvata forma di vendetta e, una volta soddisfatta l'esigenza di giustizia, la parentesi è chiusa, l'offensore ha pagato, non deve più nulla; l'offeso non ha più alcun diritto. Ma se chi ha ricevuto l'offesa non reagisce, l'offensore apre in sé un vuoto che sarà fatalmente ricolmato da un'altra offesa, anche se interviene il perdono dell'offeso.
Una legge severa presiede a questi meccanismi; così colui che fa il bene, e di questo riceve la ricompensa e la gratitudine del beneficato, chiude la parentesi, e il benefattore ha ricevuto la sua ricompensa; se invece la generosità è gratuita, se l'amore non è limitato da nessuna finalità, se qualcuno rivolge la sua forza di amore e di dono a chi non potrà rispondergli con altra generosità e amore, si stabilisce una corrente di vuoto che sarà colmata da altra generosità e da altro amore.
Le nostre azioni, le nostre opere di cristiani dovranno essere contrassegnate dall'apertura di una assoluta gratuità: questa stabilirà un continuo flusso di bene e di grazia tra il cielo e noi. E ci libererà da tutte quelle solidificazioni create dall'ambizione vanitosa di porre una finalità alle nostre azioni, anche a quelle che riteniamo più conformi alle qualità cristiane. Amiamo «per», preghiamo «per», facciamo delle opere sociali «per»; motivare l'amore non è amare, avere una ragione per donare non è dono puro, avere una motivazione per pregare non è preghiera.”

Giovanni Vannucci (1913–1984) presbitero e teologo italiano

La vita senza fine

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“Sono cattolico e praticante fin da bambino e credo fermamente che senza Cristo l'uomo non possa vivere pienamente. La benedizione del Papa è uno stimolo in più per farci comprendere il nostro ruolo di testimoni cristiani, in famiglia e nello sport, e il dovere di stare vicino alle persone meno fortunate, soprattutto i bambini.”

Javier Zanetti (1973) calciatore argentino

Origine: Citato in Il breve incontro tra Javier Zanetti, Franco Baresi e Benedetto XVI http://www.uccronline.it/2012/06/09/il-breve-incontro-tra-javier-zanetti-franco-baresi-e-benedetto-xvi/, Uccronline.it, 9 giugno 2012.

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“Dio e l'imperatore hanno liberato un Sepolcro che dà speranza a tutti i cristiani. Avendo egli dato il suo meglio, dovrebbe essere sciolto dalla scomunica.”

Freidank poeta vagante in medio alto tedesco del XIII secolo, originario della Germania meridionale, di probabile origine sveva,…

citato in Hubert Houben, Federico II. Imperatore, uomo, mito, il Mulino, 2009. ISBN 8815133380
Origine: È la Basilica del Santo Sepolcro, sita in Gerusalemme.

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“Questa laicità «nuova», che pretende di far convivere pluralismo e neutralità con privilegi, assomiglia a una pallida reincarnazione del passato, una sorta di «semi-laicità» che rappresenta ciò che rimane dell'antico sogno della «repubblica cristiana» che inconsapevolmente si appoggia sull'opposto del principio di Westfalia: cuius religio, eius et regio. Le chiese, le fedi religiose, i rispettivi dèi chiedono di disporre di territori su cui organizzarsi e imporsi. In questo tempo di paura e di ostilità crescenti nel mondo, anche le religioni, nelle loro espressioni istituzionali, si mobilitano per creare identità e coesione spirituale da gettare nel conflitto. L'epoca della neutralizzazione politica rispetto alle religioni sembra terminare la sua curva ascendente. Gli Stati laici vengono percepiti come ostacoli a una nuova confessionalizzazione degli spazi. Dove non è possibile imporre direttamente regimi teocratici o ierocratici, si parla almeno di «nuova» laicità. L'intensità è diversa; il movimento è lo stesso.
Che, poi, questa «nuova» laicità sia anche «sana», oltre che «giusta», sembra da escludere. Essa, contraddicendo l'equidistanza dello Stato dalle manifestazioni di fede, religiosa o laica che sia, contraddice il suo ruolo pacificatore, che è venuto a imporsi nelle società pluraliste e che oggi appare ancor più necessario e urgente nelle società interculturali odierne.”

Gustavo Zagrebelsky (1943) giurista italiano

cap. 2, p. 33
Contro l'etica della verità

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“La corona della vittoria non si promette se non a coloro che combattono.”

Agostino d'Ippona (354–430) filosofo, vescovo, teologo e santo berbero con cittadinanza romana

da Il combattimento cristiano

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“La parola d'ordine dei primi cristiani era «gioia», e dunque continuiamo a servire il Signore con gioia.”

Madre Teresa di Calcutta (1910–1997) religiosa e beata albanese

Origine: Il cammino semplice, p. 56

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“Sapete che cosa trovo ironico? Che le persone che sono contrarie alle cose che provocano impulsi sessuali sono generalmente fondamentalisti cristiani, che credono anche tu debba essere fecondo e riprodurti. Non è strano? Non pensate che dovrebbero essere favorevoli alle cose che provocano impulsi sessuali? Sapete cosa intendo; magari con una pagina centrale nella Bibbia? Miss Deuteronomio: "Cose che odio: diluvi, cavallette e fumatori. Cose che mi eccitano: mirra…"”

Bill Hicks (1961–1994) comico statunitense

Non so cosa sia la mirra, alle ragazze piace!
You know what that I find ironic? That people who are against things that cause sexual thoughts are generally fundamentalist Christians, who also believe you should be fruitful and multiply. Isn't that weird? Don't you think they'd be for things that cause sexual thought, you know what I mean? Maybe even a centrefold in the bible, Miss Deuteronomy. "Turn offs: floods, locusts and smokers. Turn ons: myrrh...". I don't know what myrrh is, chicks dig it!
Relentless

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“Le leggi razziali furono provvidenziali per me, ma anche per gli altri: costituirono la dimostrazione per assurdo della stupidità del fascismo. Le leggi razziali erano il sintomo di una carnevalata: si era ormai dimenticato il volto criminale del fascismo (quello del delitto Matteotti, per intenderci): rimaneva da vederne quello sciocco.”

Primo Levi (1918–1987) scrittore, partigiano e chimico italiano

Origine: Dall'intervista di Giorgio De Rienzo, In un alambicco quanta poesia, Famiglia Cristiana, n. 29, 20 luglio 1975; ora in Echi di una voce perduta. Incontri, interviste e conversazioni con Primo Levi, a cura di Gabriella Poli e Giorgio Calcagno, Mursia, 1992

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“Alla fine la memoria dei martiri non è un libro degli eroi, ma la storia di tante esistenze cristiane vissute con fede e stroncate dalla violenza. Come scriveva il grande teologo Karl Rahner, "il martirio è semplicemente la morte cristiana. Questa morte è quella che dovrebbe essere in assoluto la morte cristiana.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

Con data
Origine: Da La forza della debolezza: ecco l'insegnamento dei martiri,Jesus, maggio 2000; riportato in Santegidio.org http://www.santegidio.org/news/rassegna/00001/20000509_jesus02_IT.htm.

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“Il potere si legittima davvero e solo per il continuo contatto con la sua radice umana e si pone con un limite invalicabile: le forze sociali che contano per se stesse, il crescere dei centri di decisione, il pluralismo che esprime la molteplicità irriducibile delle libere forme della vita comunitaria.”

Aldo Moro (1916–1978) politico e accademico italiano

durante il XI Congresso della Democrazia Cristiana, Roma, 29 giugno 1969
Origine: Citato in Giovanni di Capua, Aldo Moro : il potere della parola (1943-1978), Roma, Ebe, 1988.

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“Dipendesse da me, il crocifisso resterebbe appeso nelle scuole. E non per le penose ragioni accampate da politici e tromboni di destra, centro, sinistra e persino dal Vaticano. Anzi, se fosse per quelle, lo leverei anch'io. […] Se dobbiamo difendere il crocifisso come "arredo", tanto vale staccarlo subito. Gesù in croce non è nemmeno il simbolo di una "tradizione" (come Santa Klaus o la zucca di Halloween) o della presunta "civiltà ebraico-cristiana" (furbesco gingillo dei Pera, dei Ferrara e altri ateoclericali che poi non dicono una parola sulle leggi razziali contro i bambini rom e sui profughi respinti in alto mare). Gesù Cristo è un fatto storico e una persona reale, morta ammazzata dopo indicibili torture, pur potendosi agevolmente salvare con qualche parola ambigua, accomodante, politichese, paracula. È, da duemila anni, uno "scandalo" sia per chi crede alla resurrezione, sia per chi si ferma al dato storico della crocifissione. L'immagine vivente di libertà e umanità, di sofferenza e speranza, di resistenza inerme all'ingiustizia, ma soprattutto di laicità ("date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio") e gratuità ("Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno"). Gratuità: la parola più scandalosa per questi tempi dominati dagli interessi, dove tutto è in vendita e troppi sono all'asta. Gesù Cristo è riconosciuto non solo dai cristiani, ma anche dagli ebrei e dai musulmani, come un grande profeta. Infatti fu proprio l'ideologia più pagana della storia, il nazismo – l'ha ricordato Antonio Socci – a scatenare la guerra ai crocifissi. È significativo che oggi nessun politico né la Chiesa riescano a trovare le parole giuste per raccontarlo. […] Basterebbe raccontarlo a tanti ignorantissimi genitori, insegnanti, ragazzi: e nessuno – ateo, cristiano, islamico, ebreo, buddista che sia – si sentirebbe minimamente offeso dal crocifisso. Ma, all'uscita della sentenza europea, nessun uomo di Chiesa è riuscito a farlo. Forse la gerarchia è troppo occupata a fare spot per l'8 per mille, a batter cassa per le scuole private e le esenzioni fiscali, a combattere Dan Brown e Halloween, e le manca il tempo per quell'uomo in croce. Anzi, le mancano proprio le parole. Oggi i peggiori nemici del crocifisso sono proprio i chierici. E i clericali.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da Ma io difendo quella croce, 5 novembre 2009
Il Fatto Quotidiano

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“La morale cristiana è una morale pasquale: non si comprenderebbero affatto le sue esigenze se si togliesse la dimensione escatologica.”

Jean-Louis Bruguès (1943) arcivescovo cattolico francese

La felicità orizzonte della morale

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“Alcune parole di Cristo le pensiamo sempre, e possiamo essere atei, laici, quello che si vuole, ma fluttuano sempre nel nostro pensiero ugualmente. Ha detto «ama il prossimo come te stesso». Erano parole scritte già nell'Antico Testamento, ma sono divenute il fondamento della rivoluzione cristiana. Sono la chiave di tutto. Sono il contrario di tutte le guerre. Il contrario degli aerei che gettano bombe sulla gente indifesa. Il contrario degli stupri e dell'indifferenza che tanto spesso circonda le donne violentate nelle strade. Si parla tanto di pace, ma che cosa dire, a proposito della pace, oltre a queste semplici parole? Sono l'esatto contrario del modo come oggi siamo e viviamo. Ci pensiamo sempre, trovando estremamente difficile amare noi stessi e amare il prossimo più difficile ancora, o anzi forse completamente impossibile, e tuttavia sentendo che là è la chiave di tutto. Il crocifisso queste parole non le evoca, perché siamo così abituati a vedere quel piccolo segno appeso, e tante volte ci sembra non altro che una parte del muro. Ma se ci avviene di pensare che a dirle è stato Cristo, ci dispiace troppo che debba sparire dal muro quel piccolo segno. Cristo ha detto anche: «Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati.»”

Natalia Ginzburg (1916–1991) scrittrice italiana

Quando e dove saranno saziati? In cielo, dicono i credenti. Gli altri invece non sanno né quando né dove, ma queste parole fanno, chissà perché, sentire la fame e la sete di giustizia più severe, più ardenti e più forti.

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“Non possiamo essere Cristiani, e meno che mai Cattolici, se vogliamo allo stesso tempo essere razionali ed onesti.”

Piergiorgio Odifreddi (1950) matematico, logico e saggista italiano

libro Perché non possiamo essere cristiani

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“Il frutto maturo della vita cristiana è la carità.”

Carlo Maria Martini (1927–2012) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

Origine: Sto alla porta, p. 74

“Certa gente, anche in area cristiana, dopo aver buttato via il mistero, va poi a comperarlo, di soppiatto, al mercato nero della magia e pratiche affini.”

Alessandro Pronzato (1932–2018) sacerdote cattolico italiano, giornalista, scrittore e professore

Prega per noi!

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“E mi svolse (fors'anche perché fossi preparato a gli esperimenti spiritici, che si sarebbero fatti questa volta in camera mia, per procurarmi un divertimento) mi svolse, dico, una sua concezione filosofica, speciosissima, che si potrebbe forse chiamare lanterninosofia. Di tratto in tratto, il brav'uomo s'interrompeva per domandarmi: – Dorme, signor Meis? E io ero tentato di rispondergli: – Sì, grazie, dormo, signor Anselmo. Ma poiché l'intenzione in fondo era buona, di tenermi cioè compagnia, gli rispondevo che mi divertivo invece moltissimo e lo pregavo anzi di seguitare. E il signor Anselmo, seguitando, mi dimostrava che, per nostra disgrazia, noi non siamo come l'albero che vive e non si sente, a cui la terra, il sole, l'aria, la pioggia, il vento, non sembra che sieno cose ch'esso non sia: cose amiche o nocive. A noi uomini, invece, nascendo, è toccato un tristo privilegio: quello di sentirci vivere, con la bella illusione che ne risulta: di prendere cioè come una realtà fuori di noi questo nostro interno sentimento della vita, mutabile e vario, secondo i tempi, i casi e la fortuna. E questo sentimento della vita per il signor Anselmo era appunto come un lanternino che ciascuno di noi porta in sé acceso; un lanternino che ci fa vedere sperduti su la terra, e ci fa vedere il male e il bene; un lanternino che projetta tutt'intorno a noi un cerchio più o meno ampio di luce, di là dal quale è l'ombra nera, l'ombra paurosa che non esisterebbe, se il lanternino non fosse acceso in noi, ma che noi dobbiamo pur troppo creder vera, fintanto ch'esso si mantiene vivo in noi. Spento alla fine a un soffio, ci accoglierà la notte perpetua dopo il giorno fumoso della nostra illusione, o non rimarremo noi piuttosto alla mercé dell'Essere, che avrà soltanto rotto le vane forme della nostra ragione? – Dorme, signor Meis? – Segua, segua pure, signor Anselmo: non dormo. Mi par quasi di vederlo, codesto suo lanternino. – Ah, bene… Ma poiché lei ha l'occhio offeso, non ci addentriamo troppo nella filosofia, eh? e cerchiamo piuttosto d'inseguire per ispasso le lucciole sperdute, che sarebbero i nostri lanternini, nel bujo della sorte umana. Io direi innanzi tutto che son di tanti colori; che ne dice lei? secondo il vetro che ci fornisce l'illusione, gran mercantessa, gran mercantessa di vetri colorati. A me sembra però, signor Meis, che in certe età della storia, come in certe stagioni della vita individuale, si potrebbe determinare il predominio d'un dato colore, eh? In ogni età, infatti, si suole stabilire tra gli uomini un certo accordo di sentimenti che dà lume e colore a quei lanternoni che sono i termini astratti: Verità, Virtù, Bellezza, Onore, e che so io… E non le pare che fosse rosso, ad esempio, il lanternone della Virtù pagana? Di color violetto, color deprimente, quello della Virtù cristiana. Il lume d'una idea comune è alimentato dal sentimento collettivo; se questo sentimento però si scinde, rimane sì in piedi la lanterna del termine astratto, ma la fiamma dell'idea vi crepita dentro e vi guizza e vi singhiozza, come suole avvenire in tutti i periodi che son detti di transizione. Non sono poi rare nella storia certe fiere ventate che spengono d'un tratto tutti quei lanternoni. Che piacere! Nell'improvviso bujo, allora è indescrivibile lo scompiglio delle singole lanternine: chi va di qua, chi di là, chi torna indietro, chi si raggira; nessuna più trova la via: si urtano, s'aggregano per un momento in dieci, in venti; ma non possono mettersi d'accordo, e tornano a sparpagliarsi in gran confusione, in furia angosciosa: come le formiche che non trovino più la bocca del formicajo, otturata per ispasso da un bambino crudele. Mi pare, signor Meis, che noi ci troviamo adesso in uno di questi momenti. Gran bujo e gran confusione! Tutti i lanternoni, spenti. A chi dobbiamo rivolgerci? Indietro, forse? Alle lucernette superstiti, a quelle che i grandi morti lasciarono accese su le loro tombe?”

Luigi Pirandello (1867–1936) drammaturgo, scrittore e poeta italiano premio Nobel per la Letteratura nel 1934

Cap XIII

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“Il mestiere dei cristiani non è vendere il pane ma il lievito.”

Miguel de Unamuno (1864–1936) poeta, filosofo e scrittore spagnolo

Origine: Citato in Giacomo Panizza, Capaci di futuro, Rubbettino Editore, 2005.

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“[La Burocratizzazione] Ha mutato le classi politiche in classi sociali, in modo che, come i cristiani sono eguali in cielo e ineguali in terra, così i singoli membri del popolo sono eguali nel cielo del loro mondo politico e ineguali nell'esistenza terrestre della società.”

Karl Marx (1818–1883) filosofo, economista, storico, sociologo e giornalista tedesco

Origine: Citato in Massimo Corsale, L'autunno del Leviatano, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1998.

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“La Chiesa ha il diritto, come chiunque altro, d'intromettersi nella politica, però deve essere consapevole che allora sarà giudicata con criteri politici.”

Leszek Kołakowski (1927–2009) filosofo e storico polacco

Origine: Da Valori cristiani o chiesa totalitaria?, Micromega, 2000.

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“Per trovare i martiri non è necessario andare alle catacombe o al Colosseo: i martiri sono vivi adesso, in tanti Paesi. I cristiani sono perseguitati per la fede. In alcuni Paesi non possono portare la croce: sono puniti se lo fanno. Oggi, nel secolo XXI, la nostra Chiesa è una Chiesa dei martiri.”

Papa Francesco (1936) 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: dall'omelia per la Messa mattutina celebrata da Papa Francesco nella cappella della Domus Sanctae Marthae, 6 aprile 2013 http://www.vatican.va/holy_father/francesco/cotidie/2013/it/papa-francesco-cotidie_20130406_fede-non-negoziabile_it.html

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