Frasi su dovere
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“Ho potere, anche più di quanto la mia mente riesca a comprendere. Potere però significa felicità, duro lavoro e sacrificio. Per me vuol dire anche essere un buon esempio, e non abusare mai del potere che ho. Bisogna avere umiltà, sempre, si può essere dei leader senza dover mettere paura a chi lavora con te.”

Beyoncé (1981) cantante, attrice e imprenditrice statunitense

Origine: Citato in Ernesto Assante, Beyoncé, io posso http://d.repubblica.it/personaggi/2013/07/19/news/beyonce_intervista-1745090/, d.repubblica.it, 19 luglio 2013.

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“Lo stile Juve si avvicina a un decalogo non scritto dei doveri dello sportivo professionista. Non è un di più che ha la Juve, è qualcosa che manca agli altri.”

Dino Zoff (1942) allenatore di calcio, dirigente sportivo e ex calciatore italiano

Origine: Citato in Gianni Mura, Non gioco più, me ne vado: gregari e campioni, coppe e bidoni, a cura di Andrea Gentile e Aurelio Pino, Il Saggiatore, Milano, 2013, p. 190. ISBN 88-4281-752-X.

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“Come può un uomo accontentarsi di prendere semplicemente in considerazione una opinione, e compiacersi di ciò? Di che cosa si compiace se la sua opinione è che viene danneggiato? Se il vostro prossimo vi truffa anche per un solo dollaro, non vi accontentate di constatare che siete stati truffati, o di dire che siete stati truffati, e neppure di chiedergli quanto vi spetta, ma fate subito passi concreti per ottenere l'intera somma, e cercate di non lasciarvi mai più imbrogliare.
L'azione in base a un principio, la percezione e l'attuazione del giusto, trasforma le cose e i rapporti; essa è essenzialmente rivoluzionaria, e non si concilia interamente con niente che già esisteva. Non solo divide Stati e Chiese, divide anche le famiglie: sì, divide lindividuo, separando il diabolico che è in lui dal divino.
Le leggi ingiuste esistono: dobbiamo essere contenti di obbedirvi, o dobbiamo tentare di emendarle, obbedendovi fino a quando non siamo riusciti nel nostro intento, oppure ancora dobbiamo trasgredirle da subito? Generalmente gli uomini con un governo come questo, pensano di dovere aspettare fino a quando avranno persuaso la maggioranza a modificare tali leggi. Ritengono che se opponessero resistenza, il rimedio sarebbe peggiore del male. Ma è colpa del governo stesso, se il rimedio è peggiore del male. È lui a renderlo peggiore.”

1992, pp. 24-25
Disobbedienza civile

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“Pensare è inevitabile. Privilegio della creatura ragionevole, è anche il suo continuo tormento. La mamma, contemplando il bimbo che dorme, beato, nella sua culla, arriva a invidiarlo “perché ancora non pensa”…
Ma si tratta, nella generalità dei casi e degl’individui, d’occupare la mente in bisogni immediati o poco più. Raramente vuol dire immergersi in ciò che, né semplice né trasparente, si presenta come un abisso da mozzare il fiato. Domandiamoci se quest’altro pensare — che è considerare, scrutare, meditare — sia da tutti, o se invece non abbia in sé qualcosa che, come effetto più naturale e comune, dia lo sgomento ai più e li induca a rifuggirne. Per meditare, bisogna esserci avvezzi, o nati addirittura.
Ecco allora che la ragione, impreparata e tuttavia chiamata a pronunciarsi sulla più grave questione che si possa offrire, rivela una miserevole impotenza: le sue risposte sono spesso le più meschine e goffe che si possano immaginare; le sue contraddizioni hanno dell’incredibile. Per esempio, che cosa può esserci di più sciocco e assurdo che la frase di conforto usuale: Fatti coraggio, la vita è tutta così? Bel conforto. Eppure è formula di dovere nelle visite a persone colpite da un lutto o da altra grave disgrazia. Intanto si augura ai vicini, o a noi stessi, di campare il più a lungo possibile; per tornare poi, di lì a un momento, all’dea squallida che meglio sarebbe non esser mai nati. E il coro dei presenti fa eco: Proprio.”

Franco Fochi (1921–2007) linguista e saggista italiano

Origine: La festa turbata, p. 18

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“Dobbiamo lottare contro lo spirito di incosciente crudeltà con cui trattiamo gli animali. Gli animali soffrono tanto quanto noi… È nostro dovere far sì che il mondo intero lo riconosca.”

Albert Schweitzer (1875–1965) medico, teologo, musicista e missionario luterano tedesco, di origine francese alsaziana

Origine: Citato in Will Tuttle, Cibo per la pace, traduzione di Marta Mariotto, Sonda, Casale Monferrato, 2014, p. 203. ISBN 978-88-7106-742-1

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“È spiacevole dover parlare di avvenimenti spiacevoli: ma la chiarezza è la prima qualità di un racconto.”

Carlo Emilio Gadda (1893–1973) scrittore italiano

Origine: Da I Luigi di Francia.

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“Ciascuno di noi è un essere umano unico, per certi versi diverso e fuori dai canoni. Io non sono mai arrivata al punto di dover rinunciare a essere me stessa per diventare uguale a tutti gli altri.”

Helena Bonham Carter (1966) attrice britannica

Origine: Citato in Aldo Nove, Helena Bonham Carter "Eccentrica per natura" http://trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/helena-bonham-carter-eccentrica-per-natura/425146, repubblica.it, 8 dicembre 2012.

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“Pertanto la nostra evoluzione naturale, con tutti i nostri impulsi e i nostri istinti più profondi, è avvenuta al fine di risolvere il problema economico. Ove questo fosse risolto, l'umanità rimarrebbe priva del suo scopo tradizionale. Sarà un bene? Se crediamo almeno un poco nei valori della vita, si apre per lo meno una possibilità che diventi un bene. Eppure io penso con terrore al ridimensionamento di abitudini e istinti dell'uomo comune, abitudini e istinti concresciuti in lui per innumerevoli generazioni e che gli sarà chiesto di scartare nel giro di pochi decenni.
Per adoperare il linguaggio moderno, non dobbiamo forse attenderci un "collasso nervoso" generale? […] Per chi suda il pane quotidiano il tempo libero è un piacere agognato: fino al momento in cui l'ottiene. Ricordiamo l'epitaffio che scrisse per la sua tomba quella vecchia donna di servizio: "Non portate il lutto, amici, non piangete per me che finalmente non farò niente, niente per l'eternità." Questo era il suo paradiso. Come altri che aspirano al tempo libero, la donna di servizio immaginava solo quanto sarebbe stato bello passare il tempo a fare da spettatore. C'erano, infatti, altri due versi nell'epitaffio: "Il paradiso risuonerà di salmi e di dolci musiche ma io non farò la fatica di cantare." Eppure la vita sarà tollerabile solo per quelli che partecipano al canto: e quanto pochi di noi sanno cantare!
Per la prima volta dalla sua creazione, l'uomo si troverà di fronte al suo vero, costante problema: come impiegare la sua libertà dalle cure economiche più pressanti, come impiegare il tempo libero che la scienza e l'interesse composto gli avranno guadagnato, per vivere bene, piacevolmente e con saggezza. […] Per ancora molte generazioni l'istinto del vecchio Adamo rimarrà così forte in noi che avremo bisogno di un qualche lavoro per essere soddisfatti. Faremo, per servire noi stessi, più cose di quante ne facciano di solito i ricchi d'oggi, e saremo fin troppo felici di avere limitati doveri, compiti, routines. Ma oltre a ciò dovremo adoperarci a far parti accurate di questo "pane" affinché il poco lavoro che ancora rimane sia distribuito tra quanta più gente possibile. Turni di tre ore e settimana lavorativa di quindici ore possono tenere a bada il problema per un buon periodo di tempo. Tre ore di lavoro al giorno, infatti, sono più che sufficienti per soddisfare il vecchio Adamo che è in ciascuno di noi.”

John Maynard Keynes (1883–1946) economista britannico

Prospettive economiche per i nostri nipoti
Variante: La nostra evoluzione naturale, con tutti i nostri impulsi e i nostri istinti più profondi, è avvenuta al fine di risolvere il problema economico. Ove questo fosse risolto, l’umanità rimarrebbe priva del suo scopo tradizionale. Sarà un bene? Se crediamo almeno un poco nei valori della vita, si apre per lo meno una possibilità che diventi un bene. Eppure io penso con terrore al ridimensionamento di abitudini e istinti dell’uomo comune, abitudini e istinti concresciuti in lui per innumerevoli generazioni e che gli sarà chiesto di scartare nel giro di pochi decenni.
Per adoperare il linguaggio moderno, non dobbiamo forse attenderci un ‘collasso nervoso’ generale’?... Per chi suda il pane quotidiano il tempo libero è un piacere agognato: fino al momento in cui l’ottiene. Ricordiamo l’epitaffio che scrisse per la sua tomba quella vecchia donna di servizio: "Non portate il lutto, amici, non piangete per me che finalmente non farò niente, niente per l’eternità." Questo era il suo paradiso. Come altri che aspirano al tempo libero, la donna di servizio immaginava solo quanto sarebbe stato bello passare il tempo a fare da spettatore. C’erano, infatti, altri due versi nell’epitaffio: "Il paradiso risuonerà di salmi e di dolci musiche ma io non farò la fatica di cantare." Eppure la vita sarà tollerabile solo per quelli che partecipano al canto: e quanto pochi di noi sanno cantare!
Per la prima volta dalla sua creazione, l’uomo si troverà di fronte al suo vero, costante problema: come impiegare la sua libertà dalle cure economiche più pressanti, come impiegare il tempo libero che la scienza e l’interesse composto gli avranno guadagnato, per vivere bene, piacevolmente e con saggezza.... Per ancora molte generazioni l’istinto del vecchio Adamo rimarrà così forte in noi che avremo bisogno di un qualche lavoro per essere soddisfatti. Faremo, per servire noi stessi, più cose di quante ne facciano di solito i ricchi d’oggi, e saremo fin troppo felici di avere limitati doveri, compiti, routines. Ma oltre a ciò dovremo adoperarci a far parti accurate di questo ‘pane’ affinché il poco lavoro che ancora rimane sia distribuito tra quanta più gente possibile. Turni di tre ore e settimana lavorativa di quindici ore possono tenere a bada il problema per un buon periodo di tempo. Tre ore di lavoro al giorno, infatti, sono più che sufficienti per soddisfare il vecchio Adamo che è in ciascuno di noi.

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“Le grandi città come Parigi o New York […] non sono popolate solo da grandi vincitori della globalizzazione ma da tutti, classi medie, poveri, senza casa, migranti. Abbiamo il dovere di occuparci di tutti. E il riscaldamento globale minaccia tutti. Dobbiamo cercare di rendere le nostre città inclusive, anche se questo termine può suonare come una parolaccia per Trump.”

Anne Hidalgo (1959) politica spagnola

Origine: Citato in Stefano Montefiori, La sindaca di Parigi rilancia «Il leader Usa uomo del passato Non abbiamo un Pianeta B» «Le città del mondo unite hanno più potere di lui: l’intesa vivrà», Corriere della Sera, 3 giugno 2017, p.2.

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“È dovere degli insegnanti di dirigere i pensieri e la prospettiva così come formare il carattere dei loro studenti.”

Haile Selassie (1892–1975) negus neghesti etiope

Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Da un discorso per la formazione degli insegnanti, 15 ottobre 1962; citato in Discorsi di sua maestà imperiale Haile Selassie I tradotti in italiano.

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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Saper disegnare è un dono molto spesso invidiato. Dover disegnare perché si è interiormente spinti a farlo costituisce un destino.”

Alfred Kubin (1877–1959) illustratore e scrittore austriaco

1949; p. 103
Disegnatore di sogni

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“Torino ricorda le antiche città di guarnigione, i doveri stanno prima dei diritti, l’aria è fredda e la gente si sveglia presto e va a letto presto, l’antifascismo è una cosa seria, il lavoro anche e anche il profitto.”

Gianni Agnelli (1921–2003) imprenditore italiano

Origine: Citato in Aldo Cazzullo, La movida e i polizziotti. Torino ora somiglia all'Italia, Corriere della Sera, 25 giugno 2017, p. 29.

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“È un nostro dovere informarci, e sottolineo dovere e non diritto, perché ognuno di noi deve sentirsi responsabile di quello che gli accade intorno.”

Red Canzian (1951) bassista, cantante e compositore italiano

Origine: Sano vegano italiano, pp. 23-24

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“In arte suscitare emozioni è un dovere, riuscirci un piacere.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“So quanto la nazione tedesca ami il proprio Führer, [Adolf Hitler] pertanto è mio dovere brindare alla salute di questo grande uomo.”

Stalin (1879–1953) uomo politico sovietico

Origine: Brindisi levato da Stalin in onore di Adolf Hitler nel corso del banchetto offerto dalle massime autorità sovietiche alla delegazione diplomatica tedesca, guidata da Joachim von Ribbentrop, subito dopo la conclusione del Patto di non aggressione fra Germania ed Unione Sovietica, firmato a Mosca il 23 agosto 1939. John Lukacs, L'attacco alla Russia, Edizioni Corbaccio S.r.L., Luino, 2008 ISBN 978-88-7972-873-7.

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“Quanto ai fidanzati, lo sforzo comune nella purezza permette di crescere in quell'amore, fatto di rispetto reciproco e di capacità di attendere, che un giorno sarà il solo a poter garantire la riuscita del loro matrimonio. Permette di apprezzare gesti semplici come una stretta di mano, uno sguardo, un bacio, gesti che agli altri possono sembrare banali, ma che acquistano invece, in questo caso, un valore grandissimo.
Agli sposati la purezza, che si chiama ora fedeltà, permette di guardarsi negli occhi ogni sera, senza dover mentire, di guardare senza rimorsi i propri figli; permette di avere il cuore in famiglia e non altrove. Evita di finire in quella doppia vita di falsità a cui quasi sempre condannano l'adulterio e il tradimento.
Alle persone consacrate, sacerdoti e suore, la purezza permette di essere fratelli e sorelle di tutti senza voler possedere nessuno in esclusiva per noi stessi. Permette di essere messi a parte di ogni segreto e di accostarci a ogni miseria, senza rimanere personalmente invischiati; permette, come diceva il grande Lacordaire, di avere «un cuore di acciaio per la castità e un cuore di carne per la carità».
A tutti infine, giovani, sposati e consacrati, la purezza assicura la cosa più preziosa che c'è al mondo: la possibilità di accostarsi a Dio. «Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.»”

Raniero Cantalamessa (1934) presbitero, teologo e predicatore italiano

Non lo vedranno solo un giorno, dopo la morte, ma già ora. Lo vedranno nella bellezza del creato, di un volto, di un'opera d'arte; lo vedranno nel loro stesso cuore.
Gettate le reti

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“Una Religione rivelata deve essere particolarmente poetica e così è infatti. Mentre le sue proposizioni presentano una originalità capace di avvincere l'intelletto, esprimono anche una bellezza capace di soddisfare la natura morale. Essa ci offre quelle forme ideali di eccellenza di cui si diletta la natura poetica e con le quali si associano ogni grazia e ogni armonia. Ci conduce in un mondo nuovo, un mondo di straordinario interesse, dotato delle più sublimi visioni, dei più teneri e puri sentimenti. La peculiare grazia mentale degli scrittori del Nuovo Testamento impressiona non meno del tangibile effetto che essi producono sui cuori di coloro che ne hanno assorbito lo spirito. Ora non vogliamo occuparci della natura pratica, bensì del lato poetico della verità rivelata. Per i cristiani, una visione poetica delle cose è un dovere: siamo tenuti a colorire tutte le cose con le tinte della fede, a riconoscere in ogni evento un divino significato e una tendenza soprannaturale. Anche gli amici che ci circondano sono investiti di uno splendore ultraterreno: non sono più semplici uomini imperfetti, ma esseri che godono del favore divino, sui quali è impresso il sigillo di Dio, e che si addestrano per la felicità futura. Si può aggiungere che le virtù particolarmente cristiane sono anche particolarmente poetiche – mansuetudine e gentilezza, compassione, gioia e modestia, per non parlare delle virtù devote – mentre i sentimenti più rozzi e ordinari sono gli strumenti della retorica, più che della poesia, come la collera e l'indignazione, l'emulazione, lo spirito combattivo e l'amore dell'indipendenza.”

John Henry Newman (1801–1890) teologo e filosofo inglese

Origine: Citato in J.H.Newman, La mente e il cuore di un grande, Edizioni Paoline; pagine scelte dalle opere di John Henry Newman con saggio introduttivo di Malachy Gerard Carroll, versione dall'inglese di Frida Ballini.

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“Il cristiano si differenzia dagli altri uomini per il fatto che per lui il rapporto tra essere e dover essere si è rovesciato.”

Hans Urs Von Balthasar (1905–1988) presbitero e teologo svizzero

Tu coroni l'anno con la tua Grazia

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“Amore significa non dover dire mai mi dispiace.”

Erich Segal (1937–2010) insegnante, scrittore, sceneggiatore

citato in la Repubblica, 19 gennaio 2010

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“Ogni dovere e diritto nasce e procede dall'istinto della propria conservazione.”

Carlo Dossi (1849–1910) scrittore, politico e diplomatico italiano

n. 369

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“Aspettare che gli altri facciano il loro dovere è il miglior alibi per non far il nostro.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

Il grillo parlante

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“Prima di dover subire la vita, bisognerebbe farsi narcotizzare.”

Karl Kraus (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista austriaco

Detti e contraddetti

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“Se fossi sicuro di dover condividere l'immortalità con certa gente, preferirei un oblio in camere separate.”

Karl Kraus (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista austriaco

Detti e contraddetti

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“Il primo dovere di un uomo è parlare; è questa la sua principale ragione di vita.”

Robert Louis Stevenson (1850–1894) scrittore scozzese

Origine: Da Memorie e ritratti.

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