Frasi su formula
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“[Su Arthur Rimbaud] Lo si è detto convertito al cristianesimo. Nessuna singola formula religiosa, fosse pure la cattolica, era capace di includere le sue colossali e inaudite misticità.”

Paterne Berrichon (1855–1922)

citato in Henri Daniel-Rops, Rimbaud, traduzione di G.L. Pizzolari, Morcelliana, Brescia, 1947, p. 14

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“I signori erano tutti iscritti al Partito, anche quei pochi, come il dottor Milillo, che la pensavano diversamente, soltanto perché il Partito era il Governo, era lo Stato, era il Potere, ed essi si sentivano naturalmente partecipi di questo potere. Nessuno dei contadini, per la ragione opposta, era iscritto, come del resto non sarebbero stati iscritti a nessun altro partito politico che potesse, per avventura, esistere. Non erano fascisti, come non sarebbero stati liberali o socialisti o che so io, perché queste faccende non li riguardavano, appartenevano a un altro mondo, e non avevano senso. Che cosa avevano essi a che fare con il Governo, con il Potere, con lo Stato? Lo Stato, qualunque sia, sono «quelli di Roma», e quelli di Roma, si sa, non vogliono che noi si viva da cristiani. C'è la grandine, le frane, la siccità, la malaria, e c'è lo Stato. Sono dei mali inevitabili, ci sono sempre stati e ci saranno sempre. Ci fanno ammazzare le capre, ci portano via i mobili di casa, e adesso ci manderanno a fare la guerra. Pazienza!
Per i contadini, lo Stato è più lontano del cielo, e più maligno, perché sta sempre dall'altra parte. Non importa quali siano le sue formule politiche, la sua struttura, i suoi programmi. I contadini non li capiscono, perché è un altro linguaggio dal loro, e non c'è davvero nessuna ragione perché li vogliano capire. La sola possibile difesa, contro lo Stato e contro la propaganda, è la rassegnazione, la stessa cupa rassegnazione, senza speranza di paradiso, che curva le loro schiene sotto i mali della natura.”

1990, pp. 67-68
Cristo si è fermato a Eboli

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“Desidero che un giovane architetto sia capace di trovare in qualsiasi circostanza la sua strada; desidero che, traendole dalle condizioni tecniche economiche e sociali nelle quali si trova a operare, egli crei, in piena indipendenza, forme autentiche, genuine, anziché imporre formule scolastiche a dati ambientali che possono esigere soluzioni del tutto diverse.”

Walter Gropius (1883–1969) architetto, designer e urbanista tedesco

Origine: Da una dichiarazione resa a The Architectural Record, maggio 1937; riportato in Architettura integrata, traduzione di R. Pedio, Il Saggiatore, 2010, capitolo I, Impostazione, p. 21 https://books.google.it/books?id=m9SihUqcSg8C&pg=PA21. ISBN 8856502194

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“Se si pensa ad un'icona della Formula Uno, balza sempre alla testa Ayrton, è ovvio. La sua morte è stata una grande tragedia, ma ha aiutato il motorsport a migliorare in sicurezza.”

Nico Rosberg (1985) pilota automobilistico tedesco

Origine: Citato in F1 | Coulthard, Rosberg e Bottas ricordano Senna http://www.formulapassion.it/2014/04/f1-coulthard-rosberg-e-bottas-ricordano-senna/, FormulaPassion.it, 29 aprile 2014.

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“Come sapete e come purtroppo non sa Eugenio Scalfari, il quale ieri ha parlato di un processo che è finito in assoluzione in parte con formula piena e in parte con formula dubitativa. Non c'è nessuna assoluzione con formula piena nel processo Andreotti, Andreotti fu assolto con la vecchia insufficienza di prove in primo grado, in appello gli fu peggiorata la sentenza di primo grado, ribaltandone la parte del periodo fino al 1980 e lì fu dichiarato colpevole, ma prescritto per il reato commesso di associazione a delinquere con la mafia fino alla primavera del 1980. Dopo il 1980 fu confermata l'assoluzione per insufficienza di prove, che era stata data in primo grado. La Cassazione confermò la sentenza d'appello, per cui so che è suggestivo dire " be', ma quelli sono dei mafiosi che hanno sciolto i bambini nell'acido": è vero, infatti è proprio per quello che sono dei testimoni privilegiati per raccontare quello che succede dentro la mafia, perché loro ne hanno fatto parte; certo, sarebbe bellissimo poter avere dei testimoni di mafia che hanno sempre fatto, nella loro vita, i frati francescani o le suore clarisse, ma purtroppo i frati francescani e le suore clarisse della mafia non sanno una mazza, perché non ne hanno mai fatto parte e conseguentemente è ovvio che, per sapere quello che succede in un'organizzazione criminale, bisogna sperare che qualcuno all'interno di quell'organizzazione criminale ce lo racconti.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da La mafia non esiste, Berlusconi e Dell'Utri invece sì http://www.beppegrillo.it/2009/11/passaparola_lun_45.html#comments, 30 novembre 2009
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“In formule come "Mond nimt zu, Warze nimt ab" ["Luna cresci, verruca decresci"], oppure "Glocken gehn Toten nach, Warzen gehn mit" ["Le campane seguono i morti e le verruche li accompagnano"], è racchiusa una schietta ed originaria poesia popolare, un parallelismo dei pensieri quale si rivela nella poesia ebraica, nei detti popolari e soprattutto nelle similitudini, e in assoluto l'origine di ogni poesia. Ciò che la rima vuole esprimere col suono esteriore si esprime qui in succosa realtà, con l'equazione e la connessione intima di ciò che è esteriormente diverso e separato.”

Adolf Wuttke (1819–1870) teologo tedesco

da Der deutsche Volksaberglaube der Gegenwart, Berlin, 1869<sup>2</sup>, p. 157 sg.
Origine: Citato in Eduard Norden, La prosa d'arte antica dal VI secolo a. C. all'età della Rinascenza, due volumi, a cura di Benedetta Heinemann Campana, con una nota di aggiornamento di Gualtiero Calboli e una premessa di Scevola Mariotti, Salerno Editrice, Roma, 1986. ISBN 88-85026-54-0

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“Ci sono stati cinque grandi baci dal 1642 a. C., quando la casuale scoperta di Saul e Dalila invase la civiltà occidentale. (Prima di allora le coppie agganciavano i pollici.) E una corretta valutazione dei baci è molto difficile, spesso conduce a grandi controversie in quanto, benché tutti concordino sulla formula – sentimento per purezza per intensità per durata – nessuno sa esattamente che valore attribuire a ciascun elemento. Ma a prescindere dal sistema applicato, ce ne sono cinque che secondo l'opinione generale meritano un punteggio pieno.
Be', questo li surclassava tutti.”

Variante: Ci sono stati cinque grandi baci dal 1642 a. C., quando la casuale scoperta di Saul e Dalila invase la civiltà occidentale. (Prima di allora le coppie agganciavano i pollici). E una corretta valutazione dei baci è molto difficile, spesso conduce a grandi controversie in quanto, benché tutti concordino sulla forma - sentimento per purezza per intensità per durata - nessuno sa esattamente che valore attribuire a ciascun elemento. Ma a prescindere dal sistema applicato, ce ne sono cinque che secondo l'opinione generale meritano un punteggio pieno.
Be', questo li surclassava tutti.
Origine: La principessa sposa, p. 65

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“Il contenuto mistico di certe formule conferisce loro un potere magico temibile. Migliaia di uomini si fecero uccidere per parole che non potevano comprendere e del resto sprovviste di senso razionale.”

Gustave Le Bon (1841–1931) antropologo, psicologo e sociologo francese

Citato in Le petit philosophe de poche, Textes réunis par Gabriel Pomerand

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“Ayrton era un'opera d'arte: non si può dipingere un'altra Gioconda. Non so se è stato il più forte di sempre, perché Schumacher per esempio ha vinto di più. Ma la gente ha sempre percepito la sua forza, il suo coraggio, l'intensità. Arrivava stremato al traguardo perché dava tutto, cosa che forse manca alla Formula 1 di oggi. Non si vergognava di far fatica: anche in questo è stato unico.”

Emanuele Pirro (1962) pilota automobilistico italiano

Origine: Citato in F1 | Pirro: "Ayrton un'opera d'arte. Non si vergognava di far fatica" http://www.formulapassion.it/2014/04/f1-pirro-ayrton-unopera-darte-non-si-vergognava-di-far-fatica/, FormulaPassion.it, 29 aprile 2014.

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“Berlusconi ha ragione: come è possibile che, possedendo tutto, gli sia impossibile controllare tutto ciò che possiede o crede di possedere in virtù del voto popolare, compresi i processi e le inchieste giudiziarie? E come mai non è possibile, da parte sua, padrone assoluto dei media, controllare il sistema televisivo e i programmi politici di approfondimento e di dibattito? Che ci sta a fare l'Agenzia per le comunicazioni, se non esegue i comandi che vengono dall'alto? Naturalmente Berlusconi ignora, volutamente, la complessità del sistema della comunicazione pubblica. Ai suoi occhi basterebbe una telefonata all'Innocenzi di turno per stroncare un programma come quello di Michele Santoro (o come il salotto di Floris o della Dandini), considerato da mesi una delle «fabbriche di odio» nei confronti del premier e del Popolo della Libertà. È una situazione disperata, quella di Berlusconi, che lo induce a gesti disperati, o almeno terribilmente disinibiti, nel senso che fanno a pezzi il tessuto generale delle istituzioni del nostro Paese. Il "padrone" non riesce più a comandare, il suo partito si sta sfaldando, e i vari cacicchi cercano un'area di autonomia personale e politica. Berlusconi teme una "sindrome francese" e una sostanziale non vittoria alle elezioni regionali. Paradossale situazione del padrone che non riesce a spadroneggiare fino in fondo, pur cercando di farlo in tutti i modi. C'è una contraddizione intrinseca nell'azione di Berlusconi, e la formula proprietaria o "padronale" la riassume tutta, senza risolverla. Ma la questione è: in una democrazia può il capo del governo rivolgersi come un padrone alle autorità di garanzia?”

Edmondo Berselli (1951–2010) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da La sindrome del padrone http://www.repubblica.it/politica/2010/03/17/news/la_sindrome_del_padrone-2706562/, Repubblica.it, 17 marzo 2010.

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