Frasi su lago

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema lago, acqua, vita, essere.

Frasi su lago

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“Ho appreso a guardare in te | come si guarda in un lago.”

Sergej Aleksandrovič Esenin (1895–1925) poeta russo

da Ochtar, 3
Russia e altre poesie

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“Eccola, dunque, finalmente, ci dicevamo, questa Sicilia, la mèta del nostro viaggio, l'argomento delle nostre discussioni da tanti mesi, eccola tutta intera sotto i nostri piedi. Girando su noi stessi possiamo percorrerla in un istante; ne tocchiamo con gli occhi tutti i punti; quasi nulla ce ne sfugge ed essa è ben lungi dall'occupare l'orizzonte. Noi venivamo dall'Italia: avevamo calpestato la cenere dei più grandi uomini che furono mai esistiti e respirato la polvere dei loro monumenti, eravamo pieni delle grandezze della storia. Ma qualcos'altro ancora parlava, qui, all'immaginazione: tutti gli oggetti che scorgevamo, tutte le idee che venivano ad offrirsi, numerosissime, alla nostra mente, ci riportavano ai tempi primitivi. Toccavamo le prime età del mondo, quelle età di semplicità e di innocenza in cui gli uomini non erano ancora rattristati dal ricordo del passato, né spaventati dall'incertezza dell'avvenire, in cui, contenti della felicità presente e fiduciosi nella sua durata, raccoglievano quel che la terra dava loro senza coltivarla, e, vicini agli déi per la purezza del cuore, ne incontravano ancora ad ogni passo la traccia e vivevano, in un certo senso, in mezzo a loro; è qui che la leggenda ci mostra i primi uomini. È questa la patria delle divinità della mitologia greca. Vicino a questi luoghi, Plutone rapì Proserpina alla madre; in questo bosco che abbiamo appena attraversato, Cerere sospese la sua rapida corsa e, stanca delle sue vane ricerche, si sedette su una roccia e, benché dea, pianse, dicono i Greci, perché era madre. Apollo ha custodito le mandrie in queste valli; questi boschetti che si estendono fin sulla riva del mare hanno risuonato del flauto di Pan; le ninfe si sono smarrite sotto le loro ombre e hanno respirato il loro profumo. Qui Galatea fuggiva Polifemo, e Akis, sul punto di soccombere sotto i colpi del suo rivale, incantava ancora queste rive e vi lasciava il suo nome… In lontananza si scorge il lago d'Ercole e le rocce dei Ciclopi. Terra degli déi e degli eroi!”

Alexis De Tocqueville (1805–1859) filosofo, politico e storico francese

cap. 1, Scritti giovanili, Frammenti del viaggio in Sicilia, p. 134
La rivoluzione democratica in Francia

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“Sara Simeoni esprime così dolce malinconia che io la recepisco in una sorta di intima gratitudine, come di fronte a un lago sereno.”

Gianni Brera (1919–1992) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Grazie divina donna per tanta serenità http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/08/12/grazie-divina-donna-per-tanta-serenita.html, la Repubblica, 12 agosto 1984.

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“Come un lago profondo, calmo e trasparente, così sereni divengono i saggi, che hanno ascoltato la verità del dharma.”

Gautama Buddha (-563–-483 a.C.) monaco buddhista, filosofo, mistico e asceta indiano, fondatore del Buddhismo

82; 2003, p. 162
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“O Russia, terra color lampone | e azzurro caduto nel fiume, | amo fino alla gioia, fino al tormento | la tua tristezza di lago.”

Sergej Aleksandrovič Esenin (1895–1925) poeta russo

da Ha cominciato a cantare il mio carretto rustico
Russia e altre poesie

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“Già i Giochi e le Ferie Latine erano stati rinnovati, già l'acqua del lago Albano era stata dispersa per i campi, già il destino incombeva su Veio.”

V, 19; 1997
Iam ludi Latinaeque instaurata erant, iam ex lacu Albano aqua emissa in agros, Veiosque fata adpetebant.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“Ogni tanto, nelle giornate di vento, scendeva fino al lago e passava ore e guardarlo, giacché, disegnato sull'acqua, gli pareva di vedere l'inspiegabile spettacolo, lieve, che era stata la sua vita.”

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Variante: Ogni tanto, nelle giornate di vento, scendeva fino al lago e passava ore a guardarlo, giacché, disegnato sull'acqua, gli pareva di vedere l'inspiegabile spettacolo, lieve, che era stata la sua vita.

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“[Riferendosi al film Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera]
Ho voluto tracciare un ritratto delle gioie, delle rabbie, dei dolori e dei piaceri che segnano le nostre vite, attraverso quattro stagioni e attraverso la vita di un monaco che vive in un tempio nel lago di Jusan, circondato soltanto dalla natura.”

Kim Ki-duk (1960) regista e sceneggiatore sudcoreano

Origine: Citato in Director's statement http://www.sonyclassics.com/spring, sonyclassics.com/spring, 14 gennaio 2010.
Origine: Citato in Bom, yeoreum, gaeul, gyeowool, geurigo, bom http://www.albafilmfestival.com/pagine/ita/archivio/scheda_film.lasso?id=4F1CC2A50a2241BE28GGXgC6F722, Albafilmfestival.com, 14 gennaio 2010.

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“Quella dell'Aral non è solo una catastrofe ecologica, sostiene Adbikirim Tleyov, un ex funzionario del partito comunista di Muynak, è soprattutto una catastrofe umana. Come se fossero due cose diverse.”

Corrado Maria Daclon (1963) saggista, giornalista e accademico italiano

da Aral, il lago assassinato, Specchio della Stampa, 3 ottobre 1998

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“Si può affermare con sicurezza che imparammo di più a proposito dei requisiti pratici del volo in due settimane di esperimenti di quanto io avessi appreso, in precedenza, in molti anni di studi teorici e di esperienze con modellini in scala.”

Octave Chanute (1832–1910) ingegnere e pioniere dell'aviazione francese

Riferendosi agli esperimenti con alianti e aquiloni portati avanti sulle rive del lago Michigan tra il 22 giugno e il 4 luglio 1896
Origine: Octave Chanute, Recent Experiments in Gliding Flight, Boston, James Means' Aeronautical Annual, n. 3, 1897, p. 37. (http://spicerweb.org/Chanute/WingsOffDunes.aspx)

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“Ho meditato molto, questi giorni a Bracciano. Il lago era cinese — tutto strisce di nuvole e di luce — separate qua e là da pareti di pioggia. Leggevo Hölderlin senza interruzione; ed era per me come assistere alle letture della Passione in una qualche abbazia perduta tra le montagne. Un vivere ogni parola a capo chino, sommersi nelle lacrime. […]
Caro Gian, dimentichi questa lettera, anzi la bruci per favore. Ma ricordi che solo a lei potevo scrivere così, senza ritegno — come piango su Hölderlin.
«Denn, wie [die] Pflanze, wurzelt auf eignem Grund | Sie nicht, verglüht die Seele des Sterblichen, | der mit dem Tageslichte nur, ein | Armer, auf heiliger Erde wandelt»
Ein Armer, Ecco, è proprio questo.”

Cristina Campo (1923–1977) scrittrice, poetessa e traduttrice italiana

Il mio pensiero non vi lascia
Origine: L'Autrice cita i versi 25-28 dell'Ode Mein Eigentum, La mia proprietà: «Giacché, come una pianta che non ha radici | Nella propria zolla, si spegne l'anima del mortale | Che alla luce del gorno soltanto, un | Misero, vaga sulla sacra terra.» Da Friedrich Hölderlin, Tutte le liriche, Edizione tradotta e commentata e revisione del testo critico tedesco a cura di Luigi Reitani, Mondadori, I Meridiani, settembre 2001. ISBN 8804474076
Origine: Dalla lettera a Gianfranco Draghi da [Roma, aprile 1958], p. 81.

“Le descrizioni mi danno fastidio; anche le più belle. Per attraversare «quel ramo del lago di Como» ci ho impiegato dieci anni.”

Libero Bovio (1883–1942) poeta, scrittore e drammaturgo italiano

Origine: Don Liberato si spassa, p. 10

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“[Una fata colmerà d'oro i recipienti degli alpigiani, a condizione che neppure una goccia sia rovesciata a terra. Sul tavolo vengono allineate le scodelle. ] Una dopo l'altra la donna le riempie: l'oro liquido si travasa senza rumore dal secchio alle ciotole, spandendo nell'aria una luce intensissima.
Un giovanottone aitante, guardando le bianche mani affusolate della fanciulla sente la voglia di toccarle ma non osa perché non è solo. Che gli importa dell'oro? La ragazza gli piace e, superata l'emozione della sorpresa, la segue con gli occhi in ogni movimento, estasiato.
«Non avete altri recipienti?»-
Sì che ce ne sono. Ed ecco catini mastelli pentole e più versa oro, più il secchio si palesa inesauribile.
«Ora me ne vado» dice quando li ha colmati.
«Aspetta!» la invita il ragazzone. Non vuole che parta così, da sola, senza ascoltarlo. Desidera accompagnarla, almeno sino al lago.
La perfetta creatura dei monti muove un passo verso l'uscio.
«Aspetta!» ripete il giovanottone e nell'orgasmo, alzandosi, urta con il ginocchio contro la gamba della tavola.
Dalle scodelle l'oro liquido trabocca colando per terra. Con la rapidità del baleno la donna bianca scompare: sul desco grezzo di larice rimangono pentole catini e mastelli vuoti.”

Aurelio Garobbio (1905–1992) giornalista svizzero

da Il secchio inesauribile, p. 130-132; in Il meraviglioso, Leggende, fiabe e favole ticinesi, pp. 260-261
Leggende delle Alpi Lepontine e dei Grigioni

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“Lago. | Il lago. | Sprofondate | le rive. Sotto la nube | la gru. Bianchi, splendenti | dei popoli di pastori | i millenni. Con il vento | io risalii la montagna. | Qui vivrò. Un cacciatore | ero, ma mi afferrò | l'erba. | Insegnami a parlare, erba, | insegnami a essere morto e udire, | a lungo, e parlare, pietra, | insegnami a rimanere, acqua, | di me, e vento, non chiedere.”

Johannes Bobrowski (1917–1965) scrittore tedesco

Pianura
Origine: In Poesia tedesca contemporanea, a cura di Giacomo Cacciapaglia, Newton Compton Editori, Roma, 1980, pp. 58-59.
Origine: Traduzione di Roberto Fertonani in Poesie, Mondadori, Milano, 1969. Note bibliografiche sui testi in Poesia tedesca contemporanea, p. 241.

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“Ombre voi dalla luna intrecciate, | rompenti in sospiri nel vuoto critallo | del lago montano.”

Georg Trakl (1887–1914) poeta austriaco

da La sera
Origine: In Poesie, 1997, p. 143.

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