Frasi su lancio
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“Ogni essere emerge da non si sa dove, lancia il suo piccolo grido e scompare senza lasciare traccia.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Quaderni 1957-1972

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“Daria Galateria: A uno specialista della nostra civiltà chiediamo cosa pensa del mondo attuale.
Jean Starobinski: Le civiltà non europee hanno acquisito gli stessi bagagli tecnici dell'Occidente e questo crea un orizzonte nuovo. A inizio secolo era particolarmente conscio della fragilità dell'Occidente il poeta Paul Valéry. […]
Daria Galateria: Veniamo alla sua conferenza. Quando parla del "Campidoglio Baudelaire", in che termini?
Jean Starobinski: Il Campidoglio rappresenta nella poesia romantica francese il simbolo della potenza romana. Quando il poeta Lamartine cerca nell'ode Les Révolutions l'emblema dell'Italia sceglie «l'aquila sanguinante del Campidoglio», evoca cioè la Roma conquistatrice. Quando Baudelaire riprende il tema è per sfigurarlo o per intrattenervi un'ironia funebre. Il Campidoglio compare nella La mort des artistes, che è il sonetto che concludeva la prima edizione delle Fleures du Mal. […] Il protagonista della Morte degli artisti è un'artista che fallisce nella sua opera che pone l'unica speranza nella morte. Ora, per definire la morte Baudelaire usa la parola Capitole – il Campidoglio in cui si incoronavano i poeti. […] È facile capire conoscendo le passioni di Baudelaire che questa morte assomiglia al «sole nuovo» di Edgar Allan Poe.
Daria Galateria: In una nuova edizione italiana dei Fiori del male, nella traduzione di Giorgio Caproni, il curatore Luca Pietromarchi evoca anche l'inizio del poema in prosa Il confiteor dell'artista: «Lo studio del bello è come un duello in cui l'artista lancia un grido di paura prima di cadere sconfitto».
Jean Starobinski: Così Baudelaire si pone in assoluta contraddizione con un altro Campidoglio, quello di Madame de Staël e della sua eroina del 1807 Corinne. Nel romanzo la poetessa appare trionfante al Campidoglio, a ricevere lo stesso omaggio di Petrarca nel 1341. Ci si accorge che Baudelaire ha voltato le spalle alla figura eloquente di Corinne col suo richiamo alla vita superiore del paese. Opponendosi a Napoleone, Madame de Staël diventava la sacerdotessa ispirata di una libertà capace di superare le servitù del momento presente, anche in Italia.”

Jean Starobinski (1920–2019) critico letterario svizzero
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“Oggi nasce ufficialmente qui il grande partito del popolo italiano, un partito aperto che è contro i parrucconi della vecchia politica. Invito tutti ad entrare senza remore e a venire con noi, questo è quello che la gente vuole: Forza Italia si scioglierà nella nuova formazione, che si chiamerà, appunto, Partito del popolo italiano delle libertà.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2007
Origine: Dal discorso a Milano in Piazza San Babila, 18 novembre 2007; citato in Berlusconi lancia una nuova sfida "Nasce il Partito del popolo delle libertà" http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/politica/cdl11/milioni-firme/milioni-firme.html, Repubblica.it, 18 novembre 2007.

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“Chi è uso alla zappa non pigli la lancia.”

Le sottilissime astuzie di Bertoldo, Detti sentenziosi di Bertoldo innanzi la sua morte

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“Motoscafo turismo modificato M T M detto «barchino esplosivo». Motoscafo a fondo piatto, largo m. 1,90, lungo m. 5,20; un motore Alfa Romeo 2500 gli assicura la velocità di 32 mg.; 5 ore di autonomia alla massima velocità. Il complesso elica-timone, costituente un blocco esterno allo scafo come in un fuori-bordo, è rotante; si solleva cioè, con facile manovra, per passare a fior d'acqua sopra le ostruzioni senza intopparvi. Nella parte anteriore del motoscafo ha sede un barilotto contenente 300 Kg. di esplosivo con sistema di scoppio ad urto o a pressione idrostatica. Un uomo solo lo pilota; superate cautamente le eventuali ostruzioni e le reti para siluro, individua il bersaglio; lo punta con la prua del barchino: quando è in punteria, mette a tutta forza, blocca il timone, e subito si lancia in mare. Mentre il pilota, per non trovarsi in acqua al momento dell'esplosione, si issa rapidamente sul salvagente di legno che gli faceva da schienale e che si stacca da bordo un attimo prima del tuffo mediante la manovra di una leva, il barchino continuando la sua corsa investe il bersaglio: la parte poppiera si stacca da quella prodiera (per l'azione di una corona di carichette esplosive disposte tutt'intorno allo scafo che, all'urto, tranciano il barchino in due) e affonda rapidamente, mentre il barilotto con la carica, giunto alla quota prestabilita in base al pescaggio del bersaglio, esplode per pressione idrostatica, aprendogli una vasta falla nell'opera viva. Con questo mezzo d'assalto sono stati compiuti gli attacchi di Suda e di Malta.”

Junio Valerio Borghese (1906–1974) militare e politico italiano

Origine: Decima Flottiglia Mas, p. 27

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“[Prima della finale del Roland Garros 2012] Dovrò servire molte prime e spostarla più volte che posso. È comunque una partita di tennis, cercherò di giocarmela e di divertirmi. Il vento potrebbe disturbare il suo lancio di palla molto alto? Allora speriamo che arrivi un uragano!”

Sara Errani (1987) tennista italiana

Conclude sorridendo
Origine: Citata in Alberto Giorni, "Maria era piccola quasi come me..." http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/06/08/726229-maria_piccola_quasi_come.shtml, Ubitennis.com, 8 giugno 2012.

“«Da quanto tempo vivi in un Paese musulmano?», chiesi a un tratto.
«Da due terzi della mia vita».
«Eppure non sei mai diventato un riformista?».
«No».
«E non sei mai diventato un fondamentalista?»
«No».
«E non hai mai voluto diventare un capo dell'Islam?»«No».
Alzai le sopracciglia. «Lo trovo stupefacente».
Ziad rallentò e mi lanciò un'occhiata. Si passò la mano sopra il sopracciglio sinistro, facendosi piovere granelli di polvere sulle gambe.
«Voglio farti io una domanda», disse.
«Cosa?»
«Da quanto tempo sei al mondo?»
«Scusa?»
«Da quanto tempo sei vivo?»
«Da tutta la vita, direi».
«Quando è stata l'ultima volta che hai fatto volare un aquilone in montagna?»
«Mai».
«Quando è stata l'ultima volta che ti sei sdraiato a terra e hai scattato foto agli insetti?»
«Mai».
«Quando è stata l'ultima volta che hai salvato dei ragazzi beduini nel deserto?»
«Mai».
«Be', amico, questo io lo trovo stupefacente».
Non dissi nulla. Mi sentivo come se fossi sepolto fino al collo nella sabbia e qualcuno stesse scagliando pietre alla mia essenza. Eppure le pietre non mi mandarono in frantumi, si rivelarono essere globi di luce. Mi scesero nella gola e si raccolsero nel mio stomaco. Divennero una pozza di luce brillante che si fuse e cominciò a ribollire. Poi un immenso getto di risate sgorgò dal mio ombelico e il raggio di luce si poté vedere fino a Damasco.
Ridemmo a crepapelle.”

Ali Eteraz scrittore e giornalista pakistano

Il bambino che leggeva il Corano

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“È la lancia la regina dell'armi a cavallo.”

Raimondo Montecuccoli (1609–1680) militare, politico e scrittore italiano

libro III, XVI
Memorie
Origine: Citato in Harbottle, p. 293.

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“Qui si sono abituati troppo bene. Si sono abituati a mangiare la Nutella e appena devono mangiare un po' di merda si comportano in questa maniera. Sono già 3 o 4 partite che qualcuno mi ha puntato e mi fischia. Mi è successa la stessa cosa a Roma e me ne sono andato, mi è accaduto a Madrid e me ne sono andato. L'Inter sta giocando un altro campionato, ma la Sampdoria è seconda in classifica. E ribadisco seconda. Lancio un messaggio, a buon intenditor poche parole.”

Antonio Cassano (1982) calciatore italiano

Origine: Dall'intervista dopo la partita Sampdoria-Bari; citato in Filippo Grimaldi Cassano furioso coi tifosi: "Avanti così e me ne vado" http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Sampdoria/01-11-2009/cassano-furioso-coi-tifosi-601821563844.shtml, Gazzetta.it, 1 novembre 2009.

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“Voi siete qui dopo aver conquistato potenti nazioni e aver soggiogato il mondo, considero quindi assurdo dovervi incitare con discorsi come se non foste uomini provati dalle azioni. […] Infatti cos'è la guerra per voi se non una consuetudine? Oppure cosa per un uomo coraggioso è più piacevole che cercare vendetta con la propria mano? È un diritto naturale saziarsi l'anima con la vendetta. Quindi lanciamoci contro il nemico con ardore poiché sono sempre i più coraggiosi ad attaccare. Disprezzate questa accozzaglia di razze diverse. Chi si difende tramite un'alleanza dimostra codardia. Guardate, anche prima del nostro attacco sono tormentati dal terrore. Cercano le vette, si impossessano dei colli e poi, pentendosi troppo tardi, chiedono a gran voce una protezione dalla battaglia in campo aperto. […] Quindi giù nella mischia, con cuore gagliardo come siete abituati. Disprezzate il loro ordine di battaglia. Attaccate gli Alani, sbaragliate i Visigoti. […] Lasciate che il vostro coraggio si levi e la vostra furia scoppi. Ora, o Unni, mostrate la vostra scaltrezza e le vostre gesta d'armi. Chi rimane ferito pretenda in cambio la morte del suo avversario; chi è incolume si diverta a massacrare il nemico. Che nessuna lancia colpisca chi è sicuro di vivere, e che il fato colga anche in pace chi è sicuro di morire. Infine perché mai il destino avrebbe dovuto rendere gli Unni vittoriosi su così tante nazioni se non per prepararli alla gioia di questo conflitto? […] Chi ha fatto sì che degli uomini armati si arrendessero a voi quando eravate ancora disarmati? Nemmeno una massa di nazioni federate potrebbe resistere alla vista degli Unni. In questo non mi sbaglio […]. Io lancerò la prima lancia contro il nemico. Chi riposa mentre Attila combatte è un uomo morto.”

Attila (406–453) sovrano e condottiero unno
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“Uno vedendo una femmina parata a tener tavola in giostra, guardò il tavolaccio, e gridò vedendo la sua lancia: — ohimè! questo è troppo picciol lavorante a sì gran bottega!”

Leonardo Da Vinci (1452–1519) pittore, ingegnere e scienziato italiano

1979, p. 285
Le facezie
Origine: Cfr. Barzellette dai libri.

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“Non sono Pietro Micca. Non sono quello che lancia la stampella contro il nemico e decide di soccombere.”

Antonio Razzi (1948) politico italiano

confondendo Pietro Micca con Enrico Toti; citato in il Fatto Quotidiano http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/12/09/governo-razzi-scrive-a-di-pietro-lascio-lidv-e-confonde-micca-con-toti/81079/, 9 dicembre 2010

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“Butta quei popcorn in aria e lancia un urlo!”

John Carpenter (1948) regista statunitense

Throw that popcorn in the air and let rip a scream!

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“Si tratta di un autentico cult movie, tra i pochi che può vantare il cinema italiano del dopoguerra. Un'intuizione geniale è all'origine del film, che può essere definito un road movie; il confronto di due generazioni nel territorio neutro di una giornata di vacanza. La complementarietà dei caratteri dei due protagonisti è un supporto dalle solide basi. La sceneggiatura di Scola, Risi e Maccari è in perfetto equilibrio tra la commedia all'italiana e il dramma sociale, questo appena accennato con alcune allarmanti sequenze disseminate nel film e concluso nell'impietoso finale. Il cialtronesco Gassman, finalmente libero, come lui stesso ammette, dai vincoli delle caratterizzazioni, dai ghigni classicheggianti, esprime in alcune sequenze la sua dirompente fisicità. Distrugge con l'intuizione del superficiale i luoghi comuni che lo studente Trintignant si era costruito in un'intera vita, sui suoi parenti. Libera lo charme opaco di una zia del suo amico. In ogni spostamento, dalla Roma deserta del mattino di Ferragosto lungo le strade della Versilia fino alla Costa Azzurra, si gioca la sua dignità e persino la sua figura di padre. la partita a ping-pong con Gora è al riguardo esemplare. L'attonito Trintignant in questa scuola dei diritti è infatti l'unico a soccombere, emblematicamente. Non pochi hanno lamentato il cambio di atmosfera dell'epilogo: un brusco risveglio dalla partitura scoppiettante di una pellicola che sembrava dover dispensare un eclettico piacere a fior di pelle. Come in La grande guerra e Una vita difficile il cinema italiano aveva trovato, se non un vero e proprio stile, un equilibrio basato su una precisa rappresentazione della società italiana, senza dover ricorrere ai macchiettoni che il depravato cinema d'oggi mostra con lugubre allegria. Il rimpianto di quel cinema è presente in ogni spettatore che abbia solo visto quei film pur non facendo parte di quella generazione. Ed ecco allora la Lancia Aurelia Sport diventare un oggetto mitico. Così come alcune battute di questi film vengono tramandate con puntuale approssimazione, ma con sincera partecipazione. Il sorpasso, al suo apparire quasi snobbato dalla critica, si è ritagliato col tempo uno spazio che appartiene di diritto alle grandi memorie del cinema.”

Il Farinotti (1951) critico cinematografico italiano

Il sorpasso, p. 1892

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“[Rodrigo Manrique in cospetto della Morte che si rivolge a lui:] «Buon cavaliero, | ti prepara al dì sereno | di tua festa: | lascia il mondo menzognero; | l'alto cor, che porti in seno | manifesta. | Se la vita posta hai spesso | in terribili cimenti | per la fama, | di costanza l'arma adesso; | né la voce ti sgomenti | che ti chiama. || «Non ti sia l'uscita amara; | né la pugna ti spauri | che t'attende; | la tua gloria si rischiara | e ne' secoli futuri si distende, | questa vita dell'onore, | benché labile e mortale, | passi anch'essa, | della vita è ben migliore | che al caduco vostro frale | vien concessa. || «Una vita in ciel rimane: | dal potente non si merca | con tesori; | né l'ottien chi in gioie vane | l'età sua perdendo cerca | solo i fiori; | ma l'ottiene con preghiere | nella tacita spelonca | l'eremita; e l'ottiene | il cavaliere | cui dal Mauro ferro tronca | fu la vita. || «Or tu nobile campione, | che cotanto sangue hai sparso | d'infedeli, | ti rallegra, un guiderdone | a' tuoi merti non più scarso | danno i cieli. | Con la Speme e con la Fede, | cui sacrasti ognor dell'alma | gli alti affetti, | sali incontro alla mercede, | sali al trono ed alla palma | degli Eletti». || «Bella Morte, io non indugio; | affannato il cor ti chiama | con desio; | il Signore è mio rifugio; | quel che farsi Ei di me brama, | bramo anch'io. | Il mio spirito con gioia | della creta, ov'è sepolto, | si dispoglia; | quando Dio vuol che si muoia | voler vivere è d'uom stolto | pazza voglia. || Tu che in terra per lavarne | dalla colpa pellegrino | discendesti, | e col vel di nostra carne | il principio tuo divino | nascondesti; | tu che pendi, il fianco aperto | dalla lancia, sovra il legno | sanguinoso, | non guardare al nostro merto; | ma per grazia al servo indegno | sii pietoso». || Tal pregava il guerrier forte | e moria, l'usato aspetto | non mutando.”

Jorge Manrique (1440–1479) poeta spagnolo

Origine: Da Stanza per la morte del padre, pp. 20-22

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“Anch'io non sono affatto domato, anch'io sono intraducibile, | e lancio il mio grido barbarico sopra i tetti del mondo.”

52, p. 111
Foglie d'erba, Il canto di me stesso
Origine: La poesia viene citata nel film L'attimo fuggente (1989). Il professor Keating (interpretato da Robin Williams), infatti, dice: «"E risuona il mio barbarico yawp sopra i tetti del mondo!" Firmato Walt Whitman. Di nuovo lo zio Walt. Per quelli che non lo sapessero uno yawp è un ululato rauco, un grido.»

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“Israele non sta attaccando i civili palestinesi. Israele sta combattendo un'organizzazione terroristica come Hamas che, essa sì, attacca civili israeliani (di origine ebraica e palestinese, cittadini di uno Stato discutibile finché si vuole, ma democratico). Da tre anni, dopo il ritiro di tutti i soldati israeliani dalla Striscia, quel che accade a Gaza non è più responsabilità di Israele, ma del governo di Hamas, che anziché lavorare a costruire lo Stato palestinese, s'è occupato di distruggere quello di Israele. L'ultima volta l'ha fatto un mese fa violando unilateralmente la tregua a suo tempo firmata e riprendendo il lancio di missili su centri abitati e uccidendo civili, anche bambini. Di qui la reazione di Israele. I paragoni fra il sequestro della Achille Lauro da parte di una frazione dell'Olp negli anni '80 e il terrorismo sionista degli anni '30 e '40 del secolo scorso non hanno alcun senso: sequestrare una nave italiana piena di civili e uccidere a sangue freddo un ebreo paralitico in carrozzella non c'entra nulla con la guerriglia finalizzata allo stato palestinese. E salvare un assassino come Abu Abbas dalla giustizia (che l'avrebbe condannato per omicidio e sequestro di persone all'ergastolo) per consegnarlo a Saddam Hussein, cosa che fece Craxi dopo Sigonella, è un atto inqualificabile che non va mai dimenticato.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

14 gennaio 2009

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“Vediamo che la scienza e la pace sono correlate. Il mondo è stato notevolmente cambiato dalle scoperte degli scienziati, soprattutto durante il secolo passato. La nostra maggiore conoscenza ci consente adesso la possibilità di eliminare fame e povertà, di diminuire in modo significativo le sofferenze causate dalle malattie, di utilizzare le risorse del mondo in modo efficace per il benessere dell'umanità. Ma il maggiore di tutti i cambiamenti è avvenuto nella natura della guerra, un incremento della potenza esplosiva di diversi milioni di volte, e nei relativi metodi di lancio degli ordigni.”

Linus Pauling (1901–1994) chimico, pacifista e scrittore statunitense

We see that science and peace are related. The world has been greatly changed, especially during the last century, by the discoveries of scientists. Our increased knowledge now provides the possibility of eliminating poverty and starvation, of decreasing significantly the suffering caused by disease, of using the resources of the world effectively for the benefit of humanity. But the greatest of all the changes has been in the nature of war the several million fold increase in the power of explosives and corresponding changes in methods of delivery of bombs.
Origine: Dal discorso tenuto per il ricevimento del premio Nobel per la pace (1962), 11 dicembre 1963; in Linus Pauling - Nobel Lecture http://www.nobelprize.org/nobel_prizes/peace/laureates/1962/pauling-lecture.html, nobelprize.org.

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“A quasi 60 anni questo patrizio romano dai capelli ormai candidi si lancia con l'entusiasmo di un giovanotto nella nuova impresa (di fondare lo scautismo cattolico in Italia).”

Mario di Carpegna (1856–1924) politico italiano

annuncio della nascita dell'ASCI da parte della Federazione delle associazioni sportive cattoliche italiane

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“Questa sta sopra le piante, e si lancia come dardo, e passa attraverso le fiere, e l'uccide.”

Leonardo Da Vinci (1452–1519) pittore, ingegnere e scienziato italiano

Iaculo; 1979, p. 68
Bestiario o Le allegorie

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“[Sulla strage di Ustica] C'era un aereo francese che si mise sotto il Dc 9 Itavia e lanciò un missile per sbaglio.”

Francesco Cossiga (1928–2010) 8º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Citato in La verità di Cossiga su Ustica "Il Dc 9 abbattuto dai francesi" http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/cronaca/cossiga-ustica/cossiga-ustica/cossiga-ustica.html, Repubblica.it, 31 maggio 2009.

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“[Le serate ad Arcore] Erano delle semplici cene. Subito dopo si scendeva al piano di sotto e chi voleva ballava. I magistrati hanno capito male. Berlusconi un sera mi ha detto di limitarmi a guardare nel mio piatto, ma lo diceva solo perché lui era a dieta. Ho una carriera alle spalle, le sembra che possa confondermi con certa gente? Lele Mora, la Minetti che fa il mestiere che fa […]. Pensi che una sera quando Nicole Minetti rimase a seno nudo Berlusconi le lanciò subito uno scialle per coprirla.”

Emilio Fede (1931) giornalista, scrittore e politico italiano

da un intervento al "Processo Ruby", 1 giugno 2013; citato in Ma quale assaggiatore? Io seguivo il pianista e alle due andavo a dormire http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/06/02/ma-quale-assaggiatore-io-seguivo-il-pianista.html, Repubblica.it, 2 giugno 2013

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“Visti i livelli crescenti di discriminazione, i politici devono intraprendere azioni chiare a tutela dei gruppi più vulnerabili della nostra società. Ecco perché lancio questa campagnaper i diritti Lgbt.”

Věra Jourová (1964) Politica ceca

Origine: La lista di azioni della commissione europea per l'avanzamento dell'uguaglianza delle persone LGBTI (List of actions by the Commission to advance LGBTI equality) del triennio 2016-2019.

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“[…] grande amore mio, nato in provincia, | è con te che ora spezzo la lancia. (da Amore mio di provincia”

Lucio Battisti (1943–1998) compositore, cantautore e produttore discografico italiano

Una giornata uggiosa

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“Vale la pena soffermarci su quest’incubo [della fine della letteratura e delle arti], per come Borges ce lo racconta in una sua conversazione sui sogni e gli incubi.
Il terribile sogno è del poeta inglese William Wordsworth e si trova nel secondo [rectius: quinto] libro del poema The Prelude — un poema autobiografico, come dice il sottotitolo. Fu pubblicato nel 1850, l’anno stesso della morte del poeta. Allora non si pensava, come invece oggi, a un possibile cataclisma cosmico che annientasse ogni grande opera umana, se non l’umanità interamente.
Ma Wordsworth ne ebbe la preoccupazione e, in sogno, la visione.
Ed ecco come Borges l’assume e riassume nel suo discorso: “Nel sogno la sabbia lo circonda, un Sahara di sabbia nera. Non c’è acqua, non c’è mare. Sta al centro del deserto — nel deserto si sta sempre al centro — ed è ossessionato dal pensiero di come fare per sfuggire al deserto, quando vede qualcuno vicino a lui. Stranamente, è un arabo della tribù dei beduini, che cavalca un cammello e ha nella mano destra una lancia.
Sotto il braccio sinistro ha una pietra; nella mano una conchiglia. L’arabo gli dice che ha la missione di salvare le arti e le scienze e gli avvicina la conchiglia all’orecchio; la conchiglia è di straordinaria bellezza. Wordsworth ci dice che ascoltò la profezia (‘in una lingua che non conoscevo ma che capii’): una specie di ode appassionata, che profetizzava che la Terra era sul punto di essere distrutta dal diluvio che l’ira di Dio mandava. L’arabo gli dice che è vero, che il diluvio si avvicina, ma che egli ha una missione: salvare l’arte e le scienze. Gli mostra la pietra. La pietra, stranamente, è la Geometria di Euclide pur rimanendo una pietra. Poi gli avvicina la conchiglia, che è anche un libro: è quello che gli ha detto quelle cose terribili. La conchiglia è, anche, tutta la poesia del mondo, compreso, perche' no?, il poema di Wordsworth.
Il beduino gli dice: ‘Devo salvare queste due cose, la pietra e la conchiglia, entrambi libri’. Volge il viso all’indietro, e vi è un momento in cui Wordsworth vede che il volto del beduino cambia, si riempie di orrore. Anche lui si volge e vede una gran luce, una luce che ha inondato metà del deserto. Questa luce è quella dell’acqua del diluvio che sta per sommergere la Terra. Il beduino si allontana e Wordsworth vede che è anche don Chisciotte, che il cammello è anche Ronzinante e che allo stesso modo che la pietra è il libro e la conchiglia il libro, il beduino è don Chisciotte e nessuna delle due cose ed entrambe nello stesso tempo”…
l’immagine di don Chisciotte che si allontana invincibilmente richiama quella dipinta da Daumier, forse contemporaneamente. E ci è lecito, in aura borgesiana, chiederci se il poeta e il pittore non abbiano fatto lo stesso sogno.”

Leonardo Sciascia (1921–1989) scrittore e saggista italiano

Ore di Spagna

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“Lancio un appello ai dirigenti della nostra tv pubblica, esprimendo sorpresa, stupore e delusione: signori, mandate finalmente in onda Roma imago urbis.”

Carlo Lizzani (1922–2013) regista italiano

Si tratta di un' autentica enciclopedia sulla civiltà di Roma antica, un kolossal colto composto da quindici documentari girati in 24 Paesi e tre continenti. Io ho fatto da consulente cinematografico, perché non avevo il tempo di seguire sul campo le riprese: la regia è di Luigi Bazzoni. (citato in Corriere della sera, 17 dicembre 2009)

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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