Frasi su marito
pagina 3

Papa Pio XI photo

“Con questo stesso amore si debbono conciliare tanto gli altri diritti quanto gli altri doveri del matrimonio, in modo tale che non solo sia legge di giustizia ma anche norma di carità quella dell'Apostolo: «Alla moglie renda il marito quello che le deve, e parimenti la moglie al marito». Rassodata finalmente col vincolo di questa carità la società domestica, in essa fiorirà necessariamente quello che è chiamato da Sant'Agostino ordine dell'amore. Il quale ordine richiede da una parte la superiorità del marito sopra la moglie e i figli, e dall'altra la pronta soggezione e ubbidienza della moglie, non per forza, ma quale è raccomandata dall'Apostolo in queste parole: «Le donne siano soggette ai loro mariti, come al Signore, perché l'uomo è capo della donna, come Cristo è capo della Chiesa». Una tale soggezione però non nega né toglie la libertà che compete di pieno diritto alla donna, sia per la nobiltà della personalità umana, sia per il compito nobilissimo di sposa, di madre e di compagna; né l'obbliga ad accondiscendere a tutti i capricci dell'uomo […]. Se l'uomo infatti è il capo, la donna è il cuore; e come l'uno tiene il primato del governo, così l'altra può e deve attribuirsi come suo proprio il primato dell'amore. […] anzi, se l'uomo viene meno al suo dovere, appartiene alla moglie supplirvi nella direzione della famiglia.”

cap. I
Casti Connubii
Origine: Paolo di Tarso, I Cor., VII, 3: Il marito compia il suo dovere verso la moglie; ugualmente anche la moglie verso il marito.
Origine: Paolo di Tarso, Ephes. V, 22-23: Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo.

Papa Pio XI photo

“Questa emancipazione dicono dovere essere triplice: nella direzione della società domestica, nell'amministrazione del patrimonio, nell'esclusione e soppressione della prole. La chiamano emancipazione sociale, economica, fisiologica; fisiologica in quanto vogliono che la donna, a seconda della sua libera volontà, sia o debba essere sciolta dai pesi coniugali, sia di moglie, sia di madre (e che questa, più che emancipazione, debba dirsi nefanda scelleratezza, già abbiamo sufficientemente dichiarato); emancipazione economica, in forza della quale la moglie, all'insaputa e contro il volere del marito, possa liberamente avere, trattare e amministrare affari suoi privati, trascurando figli, marito e famiglia; emancipazione sociale, in quanto si rimuovono dalla moglie le cure domestiche sia dei figli come della famiglia, perché, mettendo queste da parte, possa assecondare il proprio genio e dedicarsi agli affari e agli uffici anche pubblici. Ma neppure questa è vera emancipazione della donna, né la ragionevole e dignitosa libertà che si deve al cristiano e nobile ufficio di donna e di moglie; ma piuttosto è corruzione dell'indole muliebre e della dignità materna, e perversione di tutta la famiglia, in quanto il marito resta privo della moglie, i figli della madre, la casa e tutta la famiglia della sempre vigile custode. Anzi, questa falsa libertà e innaturale eguaglianza con l'uomo tornano a danno della stessa donna; giacché se la donna scende dalla sede veramente regale, a cui, tra le domestiche pareti, fu dal Vangelo innalzata, presto ricadrà nella vecchia servitù (se non di apparenza, certo di fatto) e ridiventerà, come nel paganesimo, un mero strumento dell'uomo.”

cap. II
Casti Connubii

Frank McCourt photo
Stefano Benni photo
Franco Causio photo
Achille Campanile photo

“Le donne ci piacciono perché sono meravigliose, o ci sembrano meravigliose perché ci piacciono?”

Achille Campanile (1899–1977) scrittore italiano

da La moglie ingenua e il marito malato, Rizzoli

Giuseppe Gioachino Belli photo
Antonio Di Pietro photo
Marco Valerio Marziale photo
Sting photo
Antonio Fogazzaro photo
Antonio Fogazzaro photo
Alfredo Panzini photo
Anna Banti photo

“Nello smantellamento dei suoi libri Agnese impiegò parecchio tempo fra volere e disvolere. Lavorava soffrendo. Le tre mogli infelici, vittime di mariti crudeli e mai contente di narrarne scrupolosamente i misfatti, furono agevolmente convertite in isteriche maniache, calunniatrici di uomini un po' strambi, come, del resto, gran parte degli uomini. Fra loro una matura nubile pronunciava ogni tanto parole ragionavoli, umane. I fatti narrati erano se non proprio autentici, probabili, ma ripensandoli, Agnese si sentiva coinvolta in un partito preso, in un'ira soffocata che aveva conosciuto in gioventù nel comportamento delle sue coetanee: lei che dal presente aveva sempre voluto astrarsi. Dunque avevano ragione quelli che l'avevano accusata di femminismo, la parola che lei detestava. E qui, immergendosi in una intensa riflessione, si scavava a fondo, volta a volta deplorandosi o giustificandosi. No, lei non aveva reclamato altro che la parità della mente e la libertà del lavoro, ciò che tuttora, da anziana contestatrice, la tormentava. Aveva amato pochi uomini, anzi un uomo solo, ma pochissime donne, e quelle poche, riunite in una favola, sempre la stessa: il mito dell'eccezione contro la norma del conformismo. E poiché l'eccezione s'era resa inafferrabile, l'aveva inventata lei, per donarla malinconicamente a una ragazza antica senza volto, che voleva suonare la propria musica e glielo proibivano. Ecco, questa ragazza lei non aveva il coraggio di distruggerla: l'aveva mandata lontano, al di là del mare o in fondo al mare.”

Origine: Un grido lacerante, pp. 112-113

Gene Gnocchi photo

“Tiger Woods si ritira. «Per ora basta col golf. Voglio essere un marito migliore e dedicarmi soltanto alle mie 15 famiglie.»”

Gene Gnocchi (1955) comico, conduttore televisivo e ex calciatore italiano

13 dicembre 2009 http://archiviostorico.gazzetta.it/2009/dicembre/13/ROMPI_PALLONE_ga_10_091213040.shtml

Maria de' Medici photo

“Figlia mia, mentre voi vi separate da me, io non riesco a separarmi da voi; vi conservo nel mio cuore, nel mio seno, nel mio ricordo e voglio che questa lettera vi resti a memoria perpetua di ciò che sono per voi…
Verso Dio. Sulla terra voi non avete più che Dio per padre, che lo sarà per sempre, perché egli è eterno; è da lui che traete l'essere e la vita; è lui che, avendovi fatto nascere da un grande re, vi mette oggi una corona sul capo… Dio vi ha tenuto al mondo per colmarvi in esso di benefici… Ricordatevi che siete figlia della Chiesa e che il primo e il principale titolo che avete e che mai avrete… Voi siete nipote di San Luigi, e voglio che riceviate da me, in quest'ultimo saluto, la medesima istruzione che egli ricevette da sua madre, che gli diceve avrebbe preferito vederlo morto che offendere Dio, vostro tutto e vostra vita. Siate ferma e zelante nella religione, secondo il suo esempio… Non permettete in nessun caso che in vostra presenza si dica mai nulla di contrario alla vostra fede e alla vostra religione… frequentate i sacramenti che sono il vero nutrimento della nostra anima.
Abbiate cura di proteggere i cattolici nei confronti di vostro marito, affinché non ricadano più nella miseria da cui sono usciti grazie alla fortuna del vostro matrimonio; siate verso di loro come Ester… Non intendo che dimentichiate nella vostra carità e nei vostri favori quelli che sono di un'altra religione…
Verso il re. L'amore che dovete al re vostro marito vi obbliga ad amare i suoi sudditi… Diventate la loro madre. Il vostro titolo di regina vi lega all'Inghilterra e, partendo, dovete ormai considerarne gli interessi…
Verso i vostri domestici. Potete tranquillamente credere che se servono bene Dio, serviranno bene anche voi… Trattate bene i vostri servitori e vogliate loro anche bene.
Verso di voi. Siate esempio d'onore, di virtù e di modestia… Abbiate una dolcezza accompagnata da una regale gravità… Siate cortese e rispettosa con tutti, non offendete mai nessuno con parole o azioni… Bandite dalla vostra presenza la maldicenza e la canzonatura, vizi comuni nella corte dei Grandi.
Addio, figlia mia, vi lascio e vi affido alla custodia di Dio e del suo angelo, e vi dò Gesù Cristo suo unico Figlio, vostro Signore e Redentore… Addio, ancora una e molte volte; siete di Dio, di Dio, restate fedele a Dio per me, è ciò che desidero dal più profondo del mio cuore.”

Maria de' Medici (1575–1642)

Lettera d'addio alla figlia Enrichetta Maria regina d'Inghilterra
Origine: Citato in Maria de' Medici. Un'italiana alla corte di Francia, pp. 171-172.

Papa Leone XIII photo
Gina Lombroso photo

“La donna è altruista o meglio alterocentrista nel senso che fa centro del suo piacere, della sua ambizione, non in se stessa, ma in un'altra persona che essa ama e da cui vuole essere amata, il marito, i figli, il padre, l'amico, ecc.”

Gina Lombroso (1872–1944) divulgatrice scientifica, medico e scrittrice italiana

da Gina Lombroso, L'anima della donna; citato in Delfina Dolza, Essere figlie di Lombroso. Due intellettuali tra '800 e '900, p. 209

Gérard de Nerval photo

“Non dico che una donna non possa avere un capriccio per suo marito, perché, in fondo, anche lui è un uomo.”

Gérard de Nerval (1808–1855) poeta e scrittore francese

da Frammenti

Luigi da Porto photo

“Gentile Dottor Narciso, sono veramente disperata, mio marito si è suicidato con un colpo di pistola alla tempia. Secondo lei cosa può essergli passato per la testa?”

Alfredo Accatino (1960) autore televisivo e sceneggiatore italiano

"Del piombo".
L'adorabile posta del Dottor Narciso

Andrea Poltronieri photo

“Mio marito si chiama Verther, ci siamo sposati due anni fa, perché ho detto «Proviamo prima la convivenza»: 70 anni di convivenza…du marun acsì c'ag'n'ho!”

Andrea Poltronieri (1965) comico, polistrumentista e cantante italiano

ne ho due maroni così!
La Nives, Citazioni famose della Nives

Giulio Cesare Croce photo

“Chi vuol moglie per roba, la borsa va a marito.”

Le sottilissime astuzie di Bertoldo, Detti sentenziosi di Bertoldo innanzi la sua morte

Paolo di Tarso photo
Paolo di Tarso photo
Paolo di Tarso photo
Alessandra Carlotti di Rudinì photo
Denis Ivanovič Fonvizin photo

“Conviene, amica mia, che tuo marito assecondi la ragione e che tu assecondi lui, e entrambi sarete perfettamente felici.”

Denis Ivanovič Fonvizin (1745–1792) scrittore, commediografo e drammaturgo russo

Il Minorenne

Indro Montanelli photo

“I mariti italiani, per comprar la pelliccia alle mogli, spendono più di tutti i loro colleghi europei. Poveri, ma pelli.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

Origine: Da Controcorrente, 1974–1986, Mondadori, Milano, 1987.

Guido Ceronetti photo
Massimo Scaglione photo

“É lo Spirito che fa sbocciare la carità sacerdotale dei mariti e la materna tenerezza delle mogli.”

Pavel Nikolaevič Evdokimov (1901–1970) filosofo e teologo russo

La novità dello Spirito

Erri De Luca photo
Erri De Luca photo
Erri De Luca photo

“N[ives]: [Sul rapporto con il marito Romano Benet] L'amore portato qua sopra, l'amore esposto a queste forze furiose di natura, l'amore da trascurare per poi ritrovarlo al suo posto […] è la cosa che ho in più rispetto alle scalatrici che in questi anni hanno tentato e tentano come me di toccare le maggiori altezze del pianeta. L'amore nostro è la forza che mi ricarica per semplice contatto, che spinge ancora quando non ho più fiato, perché so che c'è lui con me là sopra, e così continuo. L'amore nostro è il mio combustibile, un'energia pulita. Se mi riuscirà di completare il giro dei quattordici ottomila, sarà per questo amore. Altre prima di me sono cadute sulle stesse montagne, desiderate con più forza della vita stessa. Io non sono migliore, più brava di loro, però ho Romano con me, ho l'amore, non l'ho lasciato a casa ad aspettarmi, a logorarsi d'ansia. Quassù ho con me la famiglia, sono una lumaca che va con il suo guscio. Questa nostra formazione annodata mi fa credere di poter riuscire. Lui ce la farebbe anche da solo, ma in due, con me, per lui è più bello, più goduto. Pure per me è così, però con la certezza che senza di lui mi mancherebbe la volontà, più che la forza. […] Però così come siamo forti, siamo fragili il doppio. Senza uno di noi, l'altro non può. Noi siamo quest'impresa in comune di scalare, non possiamo accettare altro formato. Non è un patto, non l'abbiamo scritto e nemmeno detto. È così. Esistono cose semplici e dure che non serve dirsi.”

Erri De Luca (1950) scrittore, traduttore e poeta italiano

Origine: Sulla traccia di Nives, pp. 55-56

Viktor Borisovič Šklovskij photo
Bo Diddley photo
Bobo Craxi photo
Bianca Balti photo

“Amo la mia patria, anche se l'ho scoperta tardi perché da adolescente ero una ribelle. Ma quando ho avuto la bambina, e mio marito ha voluto che ci trasferissimo a New York, mi sono resa conto di quanto mi mancasse il mio Paese.”

Bianca Balti (1984) supermodella italiana

Origine: Citato in Sara Faillaci, Bianca Balti: «Belén? Le invidio il lato B» http://www.vanityfair.it/people/italia/2011/03/15/bianca-balti-intervista-vanity-fair, VanityFair.it, 16 marzo 2011.

Gilles Bellemère photo
Bernat Desclot photo

“[Macalda Scaletta e Alaimo da Lentini durante l'accoglienza riservata da Messina a Pietro III d'Aragona] Così lo accompagnarono al palazzo imperiale con grandissimo gaudio, sicché parea che Dio fosse sceso in terra su loro. Nella città era un prode uomo, capitano molto sperimentato e valente e che appellavasi messer Alaimo; aveva questi una mogliera molto bella e gentile, e valente del cuore e del corpo; larga nel donare, e, quando n'era luogo e tempo, valea nell'arme al par d'un cavaliero, e tutti i giorni scorreva con trenta cavalieri armati la città e la guardava, e capitanava le genti che doveano combattere alle mura e negli altri siti dove maggiore facevasi il bisogno. Quando la donna vide il re, né mai avealo innanzi veduto, ne rimase innamorata come di colui che era valente e aggraziato signore, non già per cattiva intenzione. Poiché il re ebbe preso alloggio nel suo palazzo, e i cavalieri e l'altra gente furono entrati in città, si apparecchiarono le mense, e il re, lavatosi le mani, si assise al convito con tutti i cavalieri, e tutti allegramente mangiarono. E messer Alaimo da Messina stette a mensa col re e con madonna sua mogliera; e poi servirono il re quanto meglio potettero, cosicché la donna non si staccò dal re, né quando andava cavalcando, né quando tornava a casa; e corteggiavanlo e facevangli tante gentilezze quanto più sapeano ella, il marito e tutti gli abitanti della città. Indi a poco videro giugnere a Messina ventidue galee e quattro taride del re molto riccamente armate di remi; e quei che v'erano sbarcarono e si rinfrescarono di tutto ciò che aveano bisogno. E il re facea dar loro prodigamente pane, vino e carne.”

Bernat Desclot cronista catalano

cap. XCVI, pp. 840-41
Origine: In una prima redazione della Crònica, gli attributi di Macalda erano «leale (leyal) e gentile». In seguito, il «leyal», non più utilizzabile in maniera neutra dopo la caduta in rovina per presunte istigazioni e complotti, fu rimosso e sostituito con «bella» (Ferran Soldevila i Zubiburu, Pere II el Gran: el desafiament amb Carles d'Anjou, Estudis Universitaris Catalans, IX (1915-1916). Monografia pubblicata in ritardo, con separata tiratura, il 1919 (ora in: Ferran Soldevila i Zubiburu, El desafiament de Pere el Gran amb Carles d'Anjou, Barcelona, 1960)

Eve Ensler photo
Elisabetta II del Regno Unito photo

“Mio marito ed io…”

Elisabetta II del Regno Unito (1926–2022) regina del Regno Unito

Citazioni di Elisabetta II

Margherita di Valois photo
Margherita di Valois photo
Margherita di Valois photo
Maffeo Pantaleoni photo
Silvio Berlusconi photo

“Di una donna abbondante si dice che è "tanta". Bene, mio marito è "tanto".”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

Veronica Lario

Arsenio photo
Umberto Eco photo
Arundhati Roy photo
Gerolamo Rovetta photo

“Quando non c'è un amante di mezzo che faccia da diaframma, i raggi lucenti della moglie cadono diritto a illuminare il marito […].”

Gerolamo Rovetta (1851–1910) scrittore e drammaturgo italiano

Origine: Mater dolorosa, p. 20

Cecelia Ahern photo
Tina Aumont photo
Corrado Alvaro photo
Iva Zanicchi photo
Suso Cecchi D'Amico photo
Suso Cecchi D'Amico photo
Diablo Cody photo
Sof'ja Tolstaja photo
Sof'ja Tolstaja photo

“[Sul marito] Le parole e sulla morte le ha tolte perché nel terminare questo lavoro [Della vita], è giunto alla conclusione che la morte non esiste.”

Sof'ja Tolstaja (1844–1919)

4 agosto 1887
I diari
Origine: Citato in Igor Sibaldi, Introduzione, in Lev Tolstoj, Della vita, Oscar Mondadori, Milano, 1991, p. 8. ISBN 88-04-34731-7

Sof'ja Tolstaja photo
Sof'ja Tolstaja photo
Tat'jana L'vovna Tolstaja photo
Tat'jana L'vovna Tolstaja photo
Agnolo Firenzuola photo

“Chi mal si marita non esce mai di fatica.”

Agnolo Firenzuola (1493–1543) poeta italiano

atto III, scena V
I Lucidi (published 1549)
Origine: Citato in Harbottle, p. 266.

Yoko Ono photo
Carlo Cassola photo
Plutarco photo
Vittorio Imbriani photo
Milena Agus photo
Angelino Alfano photo
Gesualdo Bufalino photo
Madame de La Fayette photo
Leopoldo Mastelloni photo