Frasi su posto
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“[…] ma i ricordi tornano a reclamare il loro posto nel presente.”

Licia Troisi (1980) scrittrice italiana

Le leggende del mondo emerso

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“Ho sconfitto la depressione con una canzone degli 883. (Da Al Posto Tuo – Rai 2 – del 28 marzo 2002).”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Al posto tuo – Rai 2 –

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“Arrivi qui e ti accorgi che quella città in cui vivi, cioè Parigi, sembra un posto qualunque, anonimo, che subito rifiuti di considerarlo quella capitale del mondo che tutti credono, e nemmeno il centro dell'Europa, perché non ha i colori della Sicilia, né i suoi profumi né i sapori che tingono e incensano l'anima della mia infanzia.”

Claudia Cardinale (1938) attrice italiana

Origine: Citato in Alfonso Stefano Gurrera «Per molti sono ancora Angelica» http://www.idgt.it/Blumedia.nsf/%28ArticoliWWW%29/C1094A32C86972BAC1256F3100362977?OpenDocument, Blu Media, 19 ottobre 2004.

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“Ipocrita e arrogante, Enzo Biagi dà di cretino a chi studia il suo posto in palinsesto… Biagi è un mostro sacro degli affari suoi e un ipocrita. Dice che vuole continuare a fare il testimone del suo tempo, raccontando storie, e non il protagonista di un caso personale. Intanto però soffia sul fuoco, restringe ogni spazio di mediazione, punta al carisma del martire, e dà fiato alla tromba, anzi al trombone: mi cacciano, mi spostano dal 'miò orario, sono liberticidi. E arrogante: dice infatti Biagi che è un comportamento da 'cretinì spostare di una virgola o di un'ora il suo programmino su Rai1, e tratta con disprezzo e insopportabile sussiego il mite Fabrizio Del Noce. Questo mostro sacro degli affari suoi dovrebbe imparare a essere più parco di aggettivi, di contumelie, di isterismi politici. Quando gli hanno negato la cattedra epistolare di Indro Montanelli al 'Corriere della Sera', preferendogli Paolo Mieli che rompe meno le palle di uno il cui orizzonte sono le solite mille camere in cui guardava la Storia in cammino, lasciandosi a sua volta guardare da Lei, Biagi non ha dato di cretino a Ferruccio de Bortoli, direttore del giornale di via Solferino, e tanto meno a Cesare Romiti, il suo editore, quello che gli passa la mesata come succede a noi tutti e che mette i capitali per produrre e diffondere la tribuna dei suoi ricordi. Ha solo contrattato un altro posto in palinsesto, chiedendo che le sue coloriture strettamente personali, e strettamente provinciali, finissero la domenica in prima pagina. Con giubilo suo superiore a quello dei lettori, forse. Anche l'orario della sua rubrichina è tutt'altro che suo. È nostro, perché paghiamo. E di chi amministra la Rai per volontà del Parlamento (fatto surreale, perché la Rai andrebbe privatizzata e lì vedremmo se davvero un Murdoch lascerebbe per 41 anni al suo posto l'omino in bianco che lava più bianco). Oltre tutto quello spazio in palinsesto è di Berlusconi, come al solito e come tutto ormai in Italia, perché è sulla sua rete ammiraglia, Canale 5, che andò in onda prima del Fatto il programma d'informazione Radio Londra, in quello stesso identico orario, ma preceduto non dal primo telegiornale italiano bensì dal quiz Tra moglie e marito. Anche il segnale orario del rubrichista-martire, le cui opinioni sono come scrive Francesco Merlo 'indifferenti', è dunque copiato. Altro che suo. Biagi lo difendiamo e lo difenderemo se qualcuno lo vuole cacciare perché gli sta antipatico il governo, ma se si caccia da solo per cupidigia di eroismo, dopo 41 anni in cui di cupidigie se ne è levate tante, con tutti i regimi, allora sono affaracci suoi… È Biagi che si caccia da solo per biechi interessi di bottega”

Giuliano Ferrara (1952) giornalista, conduttore televisivo e politico italiano

da Il Foglio, 23 maggio 2002

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“Quelle lettere erano tutte farina del sacco di Moro, e questa farina non è molto encomiabile perché, vede, tutti gli uomini hanno diritto ad avere paura. Tutti. Però quando un uomo sceglie la politica, e nella politica emerge a uomo di Stato – a uomo rappresentativo dello Stato – non perde il diritto a avere paura, ma perde il diritto a mostrarla. Questo sì. Questo è uno dei principi che dovrebbe essere affermato. L'incidente, tipo quello di Moro, fa parte del mestiere. Chi affronta quel mestiere deve sapere che può incorrere in quell'incidente e deve avere i nervi, e diciamo gli altri attributi, per resistere. Moro era lo Stato. Lo Stato si raccomandava, implorava, minacciava la classe politica che facesse di tutto, anche che si prostituisse, per salvargli la vita: eh, no. No. Moro era certamente un politico a modo suo, estremamente abile – era anche un galantuomo, credo – ma uomo di Stato non era nemmeno lui. […] Anch'io mi sono posto questa domanda molto spesso: «Ma se Moro fosse tornato in politica dopo aver costretto lo Stato a prostituirsi, a inginocchiarsi di fronte ai terroristi, avrebbe potuto restarci?». Avrebbe potuto restare? Con che faccia? Vabbè che siamo in Italia. [«Forse lo Stato sarebbe stato un altro perché i terroristi avrebbero vinto»] Appunto. I terroristi avrebbero vinto. Quindi lui che cosa diventava, il braccio politico del terrorismo? Che cosa diventava? Come poteva ripresentarsi? Va bene, gli italiani hanno lo stomaco forte, inghiottono tutto – noi italiani abbiamo lo stomaco forte e inghiottiamo tutto – ma, insomma, di fronte a un uomo la cui vita, la cui sopravvivenza, aveva avuto quel prezzo per noi non credo che avrebbe potuto ripresentarsi all'opinione pubblica italiana.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Il terrorismo fino al sequestro e all'uccisione di Aldo Moro
Interviste

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“Quando l'Udr manifesta il proposito di "cacciare Berlusconi dalla politica" per prendergli il posto è come se gli 8 milioni di voti di Forza Italia e i 16 milioni del Polo fossero delle anime morte che si acquistano o si ereditano, allo stesso modo in cui si faceva per i mugiki in Russia prima dell'emancipazione dei servi della gleba.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1998
Origine: Dall'intervista al Corriere del Mezzogiorno; citato in Berlusconi "I sondaggi bocciano l'Udr" http://archivio.lastampa.it/m/articolo?id=cfe456677c38b590585a8ccd9c9ec6eaec4daa16, La Stampa, 25 novembre 1998.

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“È che proprio i trentenni non esistono più, come gli gnomi, il dodo e gli esquimesi. Adesso c'è l'adolescenza, la postadolescenza e la fossa comune. I trentenni sono una categoria superata, a cui ci si attacca per nostalgia, come il posto fisso.”

Zerocalcare (1983) fumettista italiano

Strisce, Zerocalcare.it
Origine: Da Perché non possiamo dirci trentenni http://www.zerocalcare.it/2012/03/12/perch-non-possiamo-dirci-trentenni/, 12 marzo 2012.

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“Tu sei il tipo che quando beve non sa stare al suo posto, el falso nueve.”

Rayden (1985) rapper e beatmaker italiano

da Steve Jobs, n. 4

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“Lo scopo di avere un posto nel giornalismo è per guadagnare per potere studiare per conto mio, e non per avanzare nel giornalismo.”

Federigo Tozzi (1883–1920) scrittore italiano

da Novale, Le Lettere, Firenze, 2007, p. 70

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“Felice lo scrittore, il quale, lasciando da parte i caratteri noiosi ed antipatici che lo hanno colpito per il loro banale, triste realismo, si dedica alla descrizione di quelli che rivelano l'alta dignità dell'uomo, e felice colui che dall'immenso turbine delle immagini ogni giorno ricorrenti, ne sceglie solo pochissime ed elette; felice lo scrittore che non ha mai tradito l'elevato tono della propria ispirazione, non si è abbassato dalla sua altezza al livello dei poveri confratelli mortali, si è tutto immerso nelle proprie immagini idealizzate, senza mai toccare la terra, da cui queste sono tanto lontane. Doppiamente invidiabile è la sua splendida sorte: sta in mezzo alle sue splendide creature come nella propria famiglia, e alte e lontane si diffondono le sue parole. Ha offuscato gli occhi degli uomini con fumi inebrianti, li ha meravigliosamente lusingati, celando le tristezze della vita e mostrando loro bellissimo l'uomo. Tutti, applaudendo, lo seguono e corrono dietro il suo carro trionfale. Lo dicono un grande universale poeta, che s'innanza sugli altri geni del mondo, come l'aquila al di sopra degli altri uccelli. Soltanto a sentirne il nome, palpitano i giovani ardenti cuori; lacrime gli rispondono, brillano negli occhi di tutti… Non v'è chi l'uguagli nella sua forza: egli è un dio! Ma non è questo il destino, ben diversa è la sorte dello scrittore, che osa far venire alla superficie quando sta sempre bene in vista, ma che gli occhi indifferenti non vedono, che osa smuovere la terribile melma delle piccinerie che sviano la nostra vita, che penetra nella profondità delle nature fredde, volgari e meschine, di cui brulica il nostro cammino sulla terra, a volte amaro e tedioso; guai allo scrittore che osa, con la potenza del suo scalpello implacabile, rappresentarle in preciso rilievo, agli occhi di tutti! Egli non raccoglie gli applausi del popolo, non scorge lacrime di riconoscenza, non conosce l'unanime plauso degli animi commossi; non gli vola incontro la fanciulla sedicenne, col cervello acceso, colma di eroico entusiasmo; a lui non è dato obliarsi nel dolce incantesimo dei suoni da lui stesso evocati; né può sfuggire al giudizio dei contemporanei, al giudizio ipocritamente insensibile dei contemporanei, un giudizio che dirà di nessun conto e degne di disprezzo le creature da lui vagheggiate, gli assegnerà un posto disprezzato tra gli scrittori che offendono l'umanità, attribuirà a lui le peculiarità dei personaggi che ha descritto, gli negherà il cuore, l'anima e la divina fiamma dell'ingegno, poiché il giudizio dei contemporanei non riconosce come siano egualmente belle le lenti che guardano il sole e quelle che ci mostrano i movimenti degli insetti invisibili; il giudizio dei contemporanei non riconosce che occorre una eccezionale profondità dello spirito per illuminare un quadro che ritrae il lato spregevole della vita e trasformarlo nella perla dell'opera d'arte: il giudizio dei contemporanei non riconosce che l'altisonante riso dell'entusiasmo è degno di stare a fianco agli elevati moti lirici e che un abisso si apre fra questo riso ed i contorcimenti di un pagliaccio da fiera! Non riconosce tutto questo, il giudizio dei contemporanei, e tutto volge a rimprovero e beffa dello scrittore misconosciuto: senza trovare partecipazione, rispondenza, simpatia, come un viandante che non abbia famiglia, egli resta solo sulla strada. Duro è il suo cammino e ben amara la sua solitudine.”

VII; 2003, pp. 146-147
Le anime morte, Parte prima

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“L'umorismo è una gran cosa, è quello che ci salva. Non appena spunta, tutte le nostre irritazioni, tutti i nostri risentimenti scivolano via, e al posto loro sorge uno spirito solare.”

Mark Twain (1835–1910) scrittore, umorista, aforista e docente statunitense

Origine: Citato in Selezione dal Reader's Digest, ottobre 1997.

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“Parigi è un posto così romantico che anche andare a prendere un sandwich diventa un momento magico e irripetibile.”

Kate Hudson (1979) attrice e cantante statunitense

Origine: Citato in Arianna Finos, Kate&Naomi, americane a Parigi http://trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/katenaomi-americane-a-parigi/259534, repubblica.it, 1 settembre 2003.

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“Pomo di Adamo. Protuberanza del collo maschile provvidenzialmente fornita dalla natura per tenere il cappio al giusto posto.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 141
Dizionario del diavolo

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“Io penso, spero, che un giocatore allenato da Pippo Inzaghi debba sapere che si deve guadagnare il posto sul campo. Con me si parte tutti da zero.”

Filippo Inzaghi (1973) allenatore di calcio e ex calciatore italiano

9 luglio 2014, presentazione ufficiale come nuovo allenatore del Milan.
fonte?

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“Oggi è il giorno del Gay Pride di Gerusalemme. C'è stata qualche polemica su questa sfilata, quindi voglio condividere con voi la mia prospettiva. Amare qualcuno non dovrebbe mai significare vivere nella paure e nel terrore. Per troppo tempo, la comunità LGBT in tutto il mondo ha affrontato la violenza e l'intimidazione. Settimane fa, decine di membri della comunità LGBT sono stati freddati a Orlando da un terrorista con un'ideologia fanatica. Abbiamo visto tutti le immagini orribili dell'ISIS che uccide le persone omosessuali gettandole dai tetti. E il regime iraniano li appende alle gru nelle piazze. Questo è a dir poco follia. Siamo attorniati da regimi che uccidono qualcuno solo per essere gay. In Israele, la comunità LGBT marcia con orgoglio. La mia convinzione incrollabile è che tutte le persone sono state create uguali. Questo principio di uguaglianza è il motivo per cui a 16 anni Shira Banki ha marciato alla parata lo scorso anno ed è per questo migliaia di voi sono in marcia oggi. Shira è stata assassinata da un estremista pieno di odio. E questo odio non ha posto nella società israeliana. Lotteremo contro di essa. Purtroppo, alcuni elementi della nostra società non sono ancora pronti ad accettare la comunità LGBT. La mia solenne promessa a voi oggi è quello di continuare a promuovere il rispetto per tutti i cittadini di Israele, senza eccezione. Sia che stiate marciando oggi o no, vi chiedo di essere solidali con i nostri fratelli e sorelle nella comunità LGBT. Non lasceremo che l'odio uccida l'accoglienza. Dignità, rispetto, accettazione. Questi sono i valori che trionferanno.”

Benjamin Netanyahu (1949) politico israeliano

Origine: Dal discorso al Gay Pride di Gerusalemme del 2016. Citato in Gay Pride Gerusalemme: il discorso del Primo Ministro Netanyahu è bellissimo http://www.lezpop.it/gay-pride-israele-discorso-del-primo-ministro-bellissimo-video/, Lezpop.it, 26 luglio 2016.

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“Oggi, in particolare, la coscienza della dignità di ogni fratello, la cui vita è sacra e inviolabile dal suo concepimento alla fine naturale, deve portarci a condividere, con totale gratuità, i beni che la provvidenza ha posto nelle nostre mani, siano essi ricchezze materiali che opere di intelligenza e di spirito, e a restituire con generosità e abbondanza ciò che ingiustamente possiamo aver negato agli altri.”

Papa Francesco (1936) 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Citazioni tratte da discorsi, Ai membri del consiglio dei capi esecutivi per il coordinamento delle nazioni unite http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2014/may/documents/papa-francesco_20140509_consiglio-nazioni-unite.html, 9 maggio 2014

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“Suzuka 2005 è sicuramente il mio ricordo più bello legato al Giappone, perché partire quasi in fondo alla griglia e riuscire a vincere è una cosa difficile da dimenticare soprattutto in un posto come questo.”

Kimi Räikkönen (1979) pilota automobilistico finlandese

Origine: Citato in Raikkonen: "Suzuka è una delle piste migliori al mondo" http://www.formulapassion.it/2013/10/f1-raikkonen-suzuka-e-una-delle-piste-migliori-al-mondo/, FormulaPassion.it, 8 ottobre 2013.

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“Settembre lasciò il posto a ottobre, poi arrivò novembre.”

Karen Cushman (1941)

pag. 70
L'arduo apprendistato di Alice lo Scarafaggio

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“Non si può dire che l'Islam è una religione di pace, perché l'Islam non significa pace. L'Islam significa sottomissione. Pertanto, il musulmano è colui che si sottomette. C'è posto per la violenza nell'Islam. C'è posto per il jihad nell'Islam.”

Origine: Da un'intervista del 2010 a CBN News; citato in Denis MacEoin, L'Islam e "l'uccisione di innocenti" http://it.gatestoneinstitute.org/4740/islam-uccisione-innocenti, traduzione di Angelita La Spada, GatestoneInstitute.org, 17 settembre 2014.

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“In Italia, il modo più sicuro per conservare il proprio posto è minacciare le dimissioni.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

Origine: Aforismi, p. 24

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“Bormio evidentemente mi porta fortuna perché qui esordii 11 anni fa, qui vinsi la coppetta di specialità in slalom nel 2008 e finii al terzo posto in gigante.”

Dominik Paris (1989) sciatore alpino italiano

Origine: Citato in Pierangelo Molinaro, Sci, Bormio, slalom: Moelgg 3°, primo podio. Vince Neureuther, Hirscher è secondo http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Sci/06-01-2014/sci-slalom-uomini-bormio-201994420204.shtml, Gazzetta.it, 6 gennaio 2014.

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“Nel settembre del 1997 Emma Bonino, commissario dell'Unione Europea chiese di visitare l'Afghanistan. I Talebani non avevano alcun obbligo di farla entrare poiché la Ue non riconosceva il loro governo. Tuttavia le diedero il visto e la trattarono con gentilezza e cortesìa come han sempre fatto con gli ospiti, anche durante il periodo drammatico dell'aggressione Usa dell'ottobre 2001, e com'è nella tradizione afgana. Emma poté visitare l'Afghanistan e vedere tutto quello che voleva. Il 28 settembre, seguita da un codazzo di 19 persone, fra delegati Ue, giornalisti, fotografi e cameramen, entrò in un ospedale di Kabul e si diresse dritta e di filato nel reparto femminile dove i fotografi cominciarono a fare i loro scatti e i cameramen a filmare. Un atteggiamento estremamente sciocco perché nella cultura islamica la riproduzione della figura umana è, in linea di massima, vietata. Basta guardare un tappeto persiano; è ornato con elementi vegetali, con animali, con pesci, ma non ci sono figure umane. E questo valeva tanto di più nell'Afghanistan talebano. Del resto anche da noi non si possono fotografare o filmare i degenti senza il loro consenso o l'autorizzazione dei dirigenti dell'ospedale. Arrivò il "Corpo per la promozione della virtù e la punizione del vizio", acchiappò la Bonino e gli altri e li portò al primo posto di polizia. Per un reato del genere era prevista la fustigazione con "le verghe sacre". Alla Bonino fu spiegato come andavano le cose da quelle parti e poco dopo fu rilasciata dai funzionari, perplessi e un poco disgustati. Avrebbero fatto meglio a fustigarla. Con le "verghe sacre", naturalmente. Forse avrebbe capito ciò che, da buona radicale occidentale, non ha mai capito: che anche la sensibilità e i costumi degli altri meritano rispetto. Lei invece ne volle fare un caso internazionale e, tornata a Bruxelles, ottenne che la Ue tagliasse i fondi umanitari per l'Afghanistan.”

Massimo Fini (1943) giornalista, scrittore e drammaturgo italiano
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“[Su Venezia] È il posto più romantico del mondo ma ancora meglio quando non c'è nessuno.”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

Citazioni tratte da articoli e interviste
Origine: Citato in Andrea M. Campo, Loren, Allen, Tarantino Le prime volte a Venezia http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cultura_e_tempolibero/mostra_cinema_2010/notizie/loren-allen-tarantino-prime-volte-venezia-1703728239644.shtml, Corriere.it, 9 settembre 2010.

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“L'Europa non può fare il lavoro duro al posto vostro. Siete soltanto voi, la nazione ucraina, il governo e il parlamento che può portare avanti il duro lavoro di riformare l'Ucraina, per rendere l'Ucraina una paese più benestante e più equo.”

Donald Tusk (1957) politico polacco

Origine: Citato in Ucraina-Ue: nessuna missione di pace europea nell'Est http://it.euronews.com/2015/04/27/ucraina-ue-nessuna-missione-di-pace-europea-nell-est/, Euronews.it, 27 aprile 2015.

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“A CasaPound non c'è posto per la xenofobia! Siamo fascisti del terzo millennio, mica leghisti!”

Caterina Guzzanti (1976) attrice e comica italiana

da Un Due Tre Stella, La7, 22 marzo 2012
Personaggi originali, Vichi
Origine: Visibile in Un Due Tre Stella - Caterina Guzzanti: Vichi di Casa Pound e la xenofobia https://www.youtube.com/watch?v=o8r2n-wFlWg, YouTube.com, 2 marzo 2012.

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“Il più bel posto del mondo non è forse, che la realizzazione di un'attesa.”

Vintilă Horia (1915–1992) scrittore rumeno

da Il più bel posto del mondo, p. 120
Quaderno italiano
Origine: Scritto in italiano da Vintila Horia.

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“…con civetteria tipicamente omosessuale Ho Chi Minh arrivò con qualche minuto di ritardo, e saltellando come una elegantissima signora giunse al suo posto… Era un pedagogo, un maestro di scuola, scapolo, non si è mai sposato.”

Goffredo Parise (1929–1986) scrittore italiano

Origine: Citato in Guido Ceronetti, La pazienza dell'arrostito: giornale e ricordi (1983-1987), Adelphi, Milano, 1990, p. 235. ISBN 88-459-0793-7

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“Filosofia (s. f.). Strada con molte diramazioni, che conduce dal nulla a nessun posto.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 82
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“Quando la Libertà abbandona il suo posto non è la prima a partirsi, né la seconda o la terza, | attende che prima siano partiti tutti.”

A un rivoluzionario europeo che è stato vinto, p. 466
Foglie d'erba, Ruscelletti autunnali

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“La nostra è una causa perduta e non vi è posto per noi nell'universo naturale, ma non per questo ci rincresce di essere umani. Preferiremmo sempre morire come uomini che vivere come animali.”

Joseph Wood Krutch (1893–1970) scrittore, scienziato, critico teatrale

Origine: Da Il temperamento moderno; citato in Bertrand Russell, La conquista della felicità, traduzione di Giuliana Pozzo Galeazzi, Longanesi, Milano, 1969, p. 26.

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