Frasi su prospettiva
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“Come un commesso riferisco il giusto prezzo delle cose adesso che vedo tutto in maniera diversa, che una certa prospettiva è andata persa.”

Bassi Maestro (1973) rapper, disc jockey e beatmaker italiano

da MC Generico
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“Sapete quanto questo Paese, la Turchia, sia nel mio cuore e quanto io abbia negli anni seguito e incoraggiato la sua evoluzione. Questo Governo è espressione di libere elezioni, certamente, che hanno dato per tre volte successive una chiara maggioranza al partito del Primo Ministro, ma come ha detto autorevolmente il Presidente Gül, le elezioni da sole non sono sufficienti. Per comprendere le cause profonde è venuto il momento anche di un sincero esame di coscienza da parte dell'Europa. Nel recente passato è stato elogiato il modello Turco, anche oltre i suoi meriti, per i suoi successi economici e perché si sperava – e si spera ancora – fosse capace di coniugare – e sia capace di coniugare – islam e democrazia. Questo modello è stato sostenuto con l'apertura dei negoziati di adesione all'Unione europea, riconosciuto in occasione del referendum costituzionale del 2010 che ha ridotto il potere dell'esercito, ma devo dire poi che alcuni Paesi europei e l'Europa in generale lo ha poi abbandonato, con una netta chiusura sul fronte dei capitoli negoziali. Io credo sia stata una visione miope, un arretramento della prospettiva europea della Turchia, compiuto proprio nel momento in cui vi era più bisogno di sostenere il consolidamento degli standard democratici del Paese. Un comportamento del tutto incoerente se consideriamo che l'adozione di alcuni dei capitoli bloccati – quello per esempio sui diritti fondamentali e sulla libertà di espressione – avrebbe accolto la rivendicazione di tanti turchi scesi ora nelle piazze e nelle strade.”

Emma Bonino (1948) politica italiana
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“Può offrire interessanti prospettive | e portare ed equilibrate e non traumatiche decisioni.”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

da Standard, n. 8
Aida

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“Insistiamo cioè sul fatto che l'autocostruzione possa essere una esperienza che fornisce elementi per una modifica dell'assetto della società. Essa si muove ovviamente nella linea dei non violenti, di Gandhi e Vinoba, di coloro che credono nella prospettiva di realizzazione di ogni singolo uomo.”

Giorgio Ceragioli (1930–2008) ingegnere e docente italiano

da Ulteriori indicazioni di quadro, G. Ceragioli, N. Maritano Comoglio; capitolo in: Problemi normativi e autocostruzione, G. Capetti, G. Ceragioli, N. Maritano Comoglio; CLUT, Torino, 1985
Autocostruzione

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“Diventare l'allenatore del Manchester United è un onore speciale. È un club conosciuto e ammirato in tutto il mondo, c'è una mistica e un fascino che nessun altro club può eguagliare. Ho sempre sentito una certa affinità con l'Old Trafford al quale sono legato da alcuni importanti ricordi della mia carriera. Ho sempre avuto anche un bel rapporto con i tifosi dello United e non vedo l'ora di essere il loro allenatore e godermi il loro magnifico sostegno negli anni a venire […]. Mi sento bene, arrivo nel giusto momento della mia carriera per allenare una squadra come lo United. Bisogna essere preparati per guidare club come lo United, essere i migliori allenatori, e io sono pronto. Penso che si possa guardare al nostro club attraverso due prospettive. Una è considerare gli ultimi tre anni, l'altra la storia del club. Preferisco dimenticare le tre stagioni passate, e concentrarmi sulla storia di questo immenso club. I tifosi si aspettano che dica che voglio vincere, i giocatori vogliono sentirmelo dire, penso che possiamo davvero riuscirci.”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Manchester United (2016-2018)
Origine: Durante un'intervista rilasciata alla tv ufficiale del club; citato in Manchester United, ufficiale Mourinho: "Un onore speciale essere qui" http://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2016/05/27/news/manchester_united_mourinho_e_il_nuovo_allenatore-140708214/, Repubblica.it, 27 maggio 2016.

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“[Su Nick Kyrgios] È un grande giocatore. È forte ed in prospettiva davvero interessante. Devo dire che è bello avere qualcuno che finalmente porta qualcosa di diverso. È energico e carismatico. Questa è davvero una cosa rara nel tour e credo che abbiamo bisogno di gente come lui.”

Eugenie Bouchard (1994) tennista canadese

Origine: Citato in Eugenie Bouchard: "Il circuito ha bisogno di altri tennisti carismatici come Nick Kyrgios" http://www.tennisworlditalia.com/Eugenie-Bouchard-Il-circuito-ha-bisogno-di-altri-tennisti-carismatici-come-Nick-Kyrgios-articolo31450.html, TennisWorldItalia.com, 31 agosto 2015.

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“Per quanto riguarda Mach, è bene distinguere tra l'influenza che ebbe in generale e quella che esercitò su di me in particolare. Mach ha compiuto significative ricerche sperimentali (ad esempio, la scoperta delle onde d'urto, basata su un metodo ottico veramente geniale); ma non di questo vogliamo discutere, bensì di come influenzò la visione generale dei concetti di base della fisica. In questa prospettiva il suo grande merito sta, a mio parere, nell'aver allentato il dogmatismo che dominava in quell'ambito nei secoli XVIII e XIX. Egli ha cercato di mettere in luce, specialmente nei campi della meccanica e della teoria del calore, il modo in cui i concetti hanno avuto origine dall'esperienza; Mach sosteneva in maniera convincente l'opinione che finanche i più basilari tra i concetti fisici si fondano sui dati empirici e, da un punto di vista logico, non sono in alcun modo necessari. Evidenziando come nella fisica siano cruciali i problemi connessi ai concetti di base, più che quelli d'ordine logico-matematico, egli ha esercitato un'influenza particolarmente salutare. Il suo punto debole stava, a mio modo di vedere, nel considerare l'attività scientifica all'incirca un semplice «mettere ordine» nei materiali empirici. Egli, insomma, non rese giustizia all'elemento di libera volontà costruttiva presente nella formazione dei concetti. Riteneva, in certo modo, che all'origine delle teorie vi fossero «scoperte» e non «invenzioni», spingendosi addirittura a vedere, nelle sensazioni, unità costitutive del mondo reale piuttosto che semplici oggetti di comprensione; pensava di poter colmare in tal modo lo iato fra psicologia e fisica. Fosse stato coerente fino in fondo, avrebbe dovuto rifiutare non solo l'atomismo, ma l'idea stessa d'una realtà fisica.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

6 gennaio 1948; pp. 689-690
Lettere a Michele Besso

“Affidare a un pool di intelligenze il progetto di un nuovo sviluppo, la mappatura dei problemi aperti, la speranza di mobilitazione delle coscienze, il compito di elaborare una prospettiva di futuro. Napoli è una città che non conosce se stessa.”

Ermanno Rea (1927–2016) scrittore e giornalista italiano

Origine: Citato in Paolo di Stefano, Ermanno Rea, utopie e sconfitte http://www.corriere.it/cultura/11_gennaio_24/Ermanno-Rea-paolo-di-stefano_a052ffcc-2782-11e0-a862-00144f02aabc.shtml, Corriere.it, 24 gennaio 2011.

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“[Sul Deinonico] Benché di grandezza modesta, questa creatura fu uno dei dinosauri più strani e ci dà una prospettiva totalmente nuova sulla classificazione dei dinosauri carnivori e sulle capacità sorprendentemente sofisticate possedute da certi teropodi.”

John Ostrom (1928–2005) scienziato e paleontologo statunitense

Although of modest size, this creature was one of the most unusual of all dinosaurs and provides entirely new insight on the classification of predaceous dinosaurs and on the surprisingly sophisticated capabilities possessed by some theropods.
Osteology of Deinonychus antirrhopus...

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“[Canaletto] […] non vorrei vedere tanto in lui il precursore del paesaggio moderno, cioè copiato dal vero, quanto il creatore del genere tutto suo del paesaggio monumentale. La modestia di verista, con la quale egli si presenta, è solo iniziale; mentre, nel dar significato alle vedute e nel taglio del quadro e nella prospettiva, è un costruttore, come è un poeta della luce nel rattenerne nelle lontananze tutta la chiarità solare: levigatore di smalti alle volte come un olandese, addensatore talvolta impetuoso di masse di colore e anzi di grumi di colore, specie nelle figure dei suoi primi piani. Da recentissimi novatori lo ho udito citare, non senza compiacimento pur sentendo l'esagerazione, fra i pittori classici monumentali italiani, come Masaccio. […] Ma, se ai più non è ancora noto nella sua vera struttura e potenza, è perché la piacevolezza della veduta distrae dal considerarlo nel suo valore artistico e anche perché troppe tele passano per sue che non lo sono.”

Gino Fogolari (1875–1941)

da Il Settecento italiano, 1932
Origine: Citato in Canaletto, I Classici dell'arte, a cura di Cinzia Manco, pagg. 181 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\CAG\0608462 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?db=solr_iccu&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2540and%2B%2540and%2B%2B%2540attr%2B1%253D13%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522759.5%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4005%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522classici%2Bdell%2527arte%2522%2B%2B%2540attr%2B1%253D4018%2B%2540attr%2B4%253D1%2B%2522rizzoli%252Fskira%2522&totalResult=13&select_db=solr_iccu&nentries=1&rpnlabel=+Codice+Classificazione+Dewey+%3D+759.5+&format=xml&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&searchForm=opac%2Ficcu%2Ferror.jsp&do_cmd=search_show_cmd&refine=4005%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7Cclassici+dell%27arte%7C%7C%7CCollezione%404018%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7Crizzoli%2Fskira%7C%7C%7CEditore&saveparams=false&&fname=none&from=11

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“La storia ha bisogno di lontananza come la prospettiva. I fatti e gli avvenimenti troppo attestati hanno, in qualche modo, cessato d'essere malleabili.”

Joseph Joubert (1754–1824) filosofo e aforista francese

Da Carnets; citato in Le petit philosophe de poche, Textes réunis par Gabriel Pomerand

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“Status sociale, cultura, ricchezza, persino salute: il contrario stesso di tutto questo in Marie-Bernarde Soubirous, detta Bernadette, quattordicenne (ma con lo sviluppo di una decenne, secondo i medici che la visitarono, e non ancora donna, a causa dell'alimentazione insufficiente); asmatica; sofferente di stomaco; chiusa nel suo silenzio di timida e di introversa; analfabeta e considerata da qualche suo parente stesso incapace di imparare alcunché; incolta anche in materia religiosa, tanto da ignorare persino il mistero della Trinità; figlia della famiglia più miserabile della città; residente nella cella della prigione comunale, sgomberata dalle autorità perché considerata insalubre per gli stessi detenuti; con il padre non solo fallito e con la fama – seppure abusiva – di fannullone e di beone, ma con anche alle spalle un soggiorno in prigione per un sospetto di furto: rilasciato dopo nove giorni, si lasciò cadere l'accusa tanto era inconsistente, ma senza procedere ad alcun giudizio, così da lasciargli addosso un sospetto infamante.
Rendiamocene conto: in tutto questo, solo gli occhi della fede possono scorgere una misteriosa conformità al Vangelo e, dunque, le stigmate della verità. Solo l'adesione a una prospettiva rovesciata rispetto agli «occhi della carne» può far sentire gli echi del Magnificat intonato da Colei di cui Bernadette Soubirous fu testimone: «…ha guardato l'umiltà della sua serva […]; ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati; ha rimandato i ricchi a mani vuote…»”

Lc 1, 48 e 51 ss.
Origine: Ipotesi su Maria, p. 92

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“Oggi è il giorno del Gay Pride di Gerusalemme. C'è stata qualche polemica su questa sfilata, quindi voglio condividere con voi la mia prospettiva. Amare qualcuno non dovrebbe mai significare vivere nella paure e nel terrore. Per troppo tempo, la comunità LGBT in tutto il mondo ha affrontato la violenza e l'intimidazione. Settimane fa, decine di membri della comunità LGBT sono stati freddati a Orlando da un terrorista con un'ideologia fanatica. Abbiamo visto tutti le immagini orribili dell'ISIS che uccide le persone omosessuali gettandole dai tetti. E il regime iraniano li appende alle gru nelle piazze. Questo è a dir poco follia. Siamo attorniati da regimi che uccidono qualcuno solo per essere gay. In Israele, la comunità LGBT marcia con orgoglio. La mia convinzione incrollabile è che tutte le persone sono state create uguali. Questo principio di uguaglianza è il motivo per cui a 16 anni Shira Banki ha marciato alla parata lo scorso anno ed è per questo migliaia di voi sono in marcia oggi. Shira è stata assassinata da un estremista pieno di odio. E questo odio non ha posto nella società israeliana. Lotteremo contro di essa. Purtroppo, alcuni elementi della nostra società non sono ancora pronti ad accettare la comunità LGBT. La mia solenne promessa a voi oggi è quello di continuare a promuovere il rispetto per tutti i cittadini di Israele, senza eccezione. Sia che stiate marciando oggi o no, vi chiedo di essere solidali con i nostri fratelli e sorelle nella comunità LGBT. Non lasceremo che l'odio uccida l'accoglienza. Dignità, rispetto, accettazione. Questi sono i valori che trionferanno.”

Benjamin Netanyahu (1949) politico israeliano

Origine: Dal discorso al Gay Pride di Gerusalemme del 2016. Citato in Gay Pride Gerusalemme: il discorso del Primo Ministro Netanyahu è bellissimo http://www.lezpop.it/gay-pride-israele-discorso-del-primo-ministro-bellissimo-video/, Lezpop.it, 26 luglio 2016.

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“Con chi potrai confidarti, a chi potrai rivolgerti per attenuare un poco l'angoscia e la solitudine? […] Ti rivolgerai allora al politico, al sindacalista, al sociologo? Ma tutti questi signori hanno da smerciare teorie e strategie solo per i forti, i sani, i giovani. Il vecchio e la sua prospettiva di morte sono doppiamente tabù perché mettono in crisi sia il loro potere che il loro profondo: che ne sarà della loro autorità e delle loro parole quando essi stessi non saranno che degli ex?
Pensa a uno dei nuovi, veri potenti delle società occidentali: il boss sindacale, almeno in certe versioni italiane contemporanee; non, è chiaro, in quelle coraggiose e benefiche di epoche passate, o anche di oggi in molti Paesi, magari in quelli dove – stando alle teorie – i sindacalisti non sarebbero più necessari perché i lavoratori stessi avrebbero già il potere… Qualcuno, qui, rischierà più che mai lo scandalo: di sindacati e sindacalisti – impone un dogma riverito – non si può parlare se non bene, anzi benissimo. Qui bisognerebbe sempre parlare in termini di nobili, disinteressati paladini dell'ideale, di cavalieri senza macchia e senza paura dell'Umanità. Ma io me la rido di quelli che infrangono le statuette dei vecchi santi per costruirsene altre nuove. Rifiuto di considerare categorie o persone non caso per caso, in base all'oggettività ma in base a pregiudizi, favorevoli o sfavorevoli che siano. Non riconosco come sacra alcuna istituzione umana: se voglio il "Sacro" so dove andarlo a cercare; preferisco l'originale, non le imitazioni.”

Cap. II, Anni alla vita e non vita agli anni
Scommessa sulla morte

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“Tutto il paese è ormai in eccitazione per la campagna politica e in una condizione di emozione irrazionale. La miglior prospettiva è che non sembra improbabile una riorganizzazione de partiti come indiretto risultato dell'attuale competizione fra i repubblicani e i democratici… Ma non c'è da sperare in un qualsiasi radicale mutamento.”

Charles Eliot Norton (1827–1908) critico letterario, critico d'arte e insegnante statunitense

Origine: Da una lettera del 24 settembre 1876; citato in Thomas Stearns Eliot, L'uso della poesia e l'uso della critica, 1933, Introduzione (4 settembre 1932) http://www.kore.it/CAFFE/poesia/eliot.pdf, p. 1.

“V'è una prospettiva della menzogna che fa vivere i suoi fedeli, come l'ombra fa spuntare i funghi e gl'incubi.”

Vintilă Horia (1915–1992) scrittore rumeno

da Nota di diario di Mercoledì 11 agosto 1965, p. 214
Diario di un contadino del Danubio

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“Bisogna costruire, giorno per giorno, una vera politica dell'innovazione tecnologica nella giustizia non solo annunciata ma concretamente praticata, con una migliore utilizzazione delle risorse disponibili e su un rinnovamento procedurale basato su strumenti informatici avanzati di trattamento ed elaborazione dei dati giudiziari e processuali, e oggi strumenti informatici avanzati non significa costi elevati, al contrario.
Ogni giorno di più l'arretratezza sul terreno dell'innovazione nella giustizia si traduce in un passo indietro sul terreno dell'innovazione pubblica complessiva, e la schematicità di certe soluzioni sconta, a volte, anche la mancanza di una progettualità "di sistema" nel settore dell'informatica giuridica e giudiziaria rinunciando alle molte prospettive di interazione interna ed esterna (a cominciare dalla scarsa propensione di molti all'uso quotidiano ed efficace degli strumenti informatici disponibili o nella incapacità di individuare ed adottare caso per caso soluzioni informatiche in grado di porsi come "interfacce" condivise semplici e diffuse, ed il processo telematico costituisce forse un significativo banco di prova per i magistrati, ma anche per gli avvocati).
Ed in questo occorre allora un impegno diretto senza deleghe all'esterno cioè a uffici particolari o a referenti particolari, o mantenendo la consueta (e deleteria a mio modo di vedere) politica delloutsourcing. L'innovazione implica un impegno all'interno dei nostri uffici, un impegno locale e insieme globale, ma un impegno diretto e non una delega costante agli "specialisti".
E una politica dell'innovazione implica anche un completo ripensamento delle strutture dedicate: il sistema dei referenti distrettuali ha dieci anni, risente di un'articolazione rigida e inattuale e non ha dato molti risultati concreti o, meglio, non sono mancate esperienze innovative in qualche caso molto interessanti, ma esse non si sono tradotte in riferimenti generali.”

Giuseppe Corasaniti (1957) magistrato italiano

dall'intervento al XXIX Congresso della ANM, 2008; citato in Le proposte della Magistratura http://archivio.associazionenazionalemagistrati.it/media/71664/Atti%202008.pdf, archivio.associazionenazionalemagistrati.it

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“Il lettore di oggi è nel suo fondo psichico un utilitarista. […] La cultura come prospettiva morale ed esigenza umana non è nel giro della sua fretta.”

Francesco Grisi (1927–1999) scrittore, critico letterario e giornalista italiano

Origine: Da Terza pagina ieri e oggi http://digital.sturzo.it/periodico/ilpopolo/1963/19630903/20_242/5, Il Popolo, 3 settembre 1963.

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“L'economia guarda il mondo dalla prospettiva dell'individuo che sceglie i beni: la relazione le sfugge.”

Luigino Bruni (1966) economista e accademico italiano

Il prezzo della gratuità.

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“Il mondo di Cézanne è ancora ben visuale e sensorio, proprio perché egli ne ha riconosciuto la validità attraverso la lezione impressionista e ancora adesso egli vuole fare dell'Impressionismo "une chose solide et durable comme l'art des musées". Se egli anticipa nella pittura certi fatti che saranno poi, ma con diverso risultato, del gusto cubista, è perché egli vuole raggiungere una sintesi sempre maggiore tra emozione e forma, anzi tra emozione e spazio. Quindi […] scompagina la rappresentazione prospettica tradizionale, crea delle prospettive diverse, da vari punti di vista, identifica cioè lo spazio con una successione visiva di immagini che, ripercosse nella coscienza, daranno quella identità di spazio e tempo che Bergson, circa gli stessi anni, chiamava "durata reale". Tutto questo accadeva in Cézanne senza naturalmente nessun preconcetto teorico e senza che avesse letto Bergson. Egli compie l'analisi dello spazio secondo il principio della durata per imprimere negli oggetti, veduti da più di un punto di vista, una intensità vitale non prima raggiunta, e cioè, sia pure attraverso un'analisi, giunge ad una sintesi della visione.”

Lionello Venturi (1885–1961) critico d'arte e storico dell'arte italiano

da Cézanne, in Enciclopedia universale dell'arte, III, 1958
Origine: Citato in Stefania Lapenta, Cézanne, I Classici dell'arte, Rizzoli – Skira, Milano, 2003, pp. 183-188 e frontespizio. ISBN 88-7624-186-8

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“Più la prospettiva personale è ampia e complessa, più è facile da condensare nella narrazione.”

Flannery O'Connor (1925–1964) scrittrice statunitense

Il volto incompiuto

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“Nel maggio del 1949 fu istituito a Strasburgo il Consiglio d'Europa, organismo allora privo di poteri politici effettivi e incaricato solo di «porre le basi per la costruzione di una federazione europea». Così nell'atto della sua fondazione. L'anno dopo – dunque, nel 1950 – quel Consiglio bandì un concorso di idee, aperto a tutti gli artisti, per una bandiera della futura Europa unita. Un allora giovane disgnatore alsaziano, Arsène Heitz, partecipò con un bozzetto, dove dodici stelle bianche campeggiavano in un cerchio su uno sfondo azzurro. Come rivelò poi, l'idea non era casuale: devoto della Madonna, recitava ogni giorno il rosario. Proprio quando seppe del concorso europeo e decise di partecipare stava leggendo la storia di santa Catherine Labouré e – stimolato da quella lettura – si era deciso a procurarsi, per sé e per la moglie, una «Medaglia miracolosa», che sino allora non conosceva. Le stelle, dunque, del suo disegno vennero da lì: e, lì, venivano direttamente dall'Apocalisse e dalla sua «Donna vestita di sole» con la corona attorno al capo. Quanto all'azzurro, era il colore tradizionale della Vergine. Tra i 101 bozzetti giunti da tutto il mondo, «inspiegabilmente», come disse lo stesso Heitz (che aveva partecipato al concorso senza troppe speranze, quasi solo per rispondere a un impulso datogli dalla scoperta della Medaglia), il Consiglio d'Europa scelse proprio il suo. Si noti, tra l'altro, che il responsabile della commissione che procedeva alla scelta era un ebreo, Paul M. G. Lévy, direttore del Servizio di stampa e informazione del Consiglio. Non agirono, dunque, motivazioni confessionali […] Inoltre, a conferma della singolarità della scelta, contro la proposta di Heitz stava il fatto che, se dodici erano le stelle sulla bandiera proposta, non altrettanti erano allora gli Stati del Consiglio. In effetti, di fronte alle critiche, il disegnatore dovette replicare che il dodici rappresentava un «simbolo di pienezza» (e tale è, infatti, anche nell'Antico Testamento: dodici, tra l'altro, i figli di Giacobbe, come dodici le tribù di Israele; ed è perciò che dodici è il numero voluto da Gesù per i suoi apostoli, a significare che la Chiesa è il «nuovo popolo eletto»). Avendo adottato questa prospettiva simbolica, le autorità comunitarie, quando gli Stati membri dell'Europa finirono col superare la dozzina, stabilirono ufficialmente che il numero delle stelle sulla bandiera era da considerare immutabile.”

Origine: Ipotesi su Maria, pp. 107-108

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“[…] quindi salgo subito in barca per andare a salutare, dovere di scrittore, i papiri dell'Anapo.
Si attraversa il golfo da una riva all'altra si scorge, sulla sponda piatta è spoglia, la foce di un piccolissimo fiume, quasi un ruscello, in cui si inoltra il battello.,
La corrente impetuosa è difficile da risalire. A volte si rema, volte ci si serve della gaffa fa per scivolare sull'acqua che scorre veloce tra due rive coperte di fiori gialli, minuscoli e splendenti, due rive d'oro.,
Vediamo canne sgualcite dal nostro passaggio che si impegnano essi rialzano, poi, con gli steli nell'acqua, degli iris blu, di un blu intenso, sui quali volteggiano innumerevoli libellule dalle ali di vetro, madreperlacee frementi, grandi come uccelli-mosca. Adesso, sulle due scarpate che ci imprigionano, crescono cardi giganteschi con voli voli smisurati, che allacciano le piante terrestri con le camere ruscello.,
Sotto di noi, in fondo all'acqua, di una foresta di grandi erbe ondeggianti che si muovono, galleggiano, sembrano notare nella corrente che le agita. Poi il Anapo si separa dall'antico Ciane, suo affluente. Procediamo tra le righe, aiutandoci sempre con una pertica. Il ruscello serpeggia con graziosi panorami, prospettive fiorite carine. Un'isola appare infine, piena di strani arbusti. Gli steli fragili e triangolari, alti da nove a dodici piedi, portano in cima ciuffi tondi di filamenti verdi, lunghi, essi e soffici come capelli. Sembrano teste umane divenute piante, gettate nell'acqua sacra della sorgente da uno degli dei pagani che vivevano lì una volta. È il papiro antico.,
I contadini, d'altronde, chiamano questa canna: parrucca.,
Eccone altri più lontano, un intero bosco. Fremono, mormorano, si chinano, mescolano le loro fronti pelose, le urtano, paiono parlare di cose ignote lontane.,
Non è forse strano che l'arbusto venerabile, che ci portò il pensiero dei morti, che fu gusto del genio umano, abbia, sul corpo infimo di arboscello, una grossa criniera folta e fluttuante, simile a quella dei poeti?”

Guy de Maupassant (1850–1893) scrittore e drammaturgo francese

Origine: Viaggio in Sicilia, p. 135

“Alle soglie del terzo millennio l'umanità vive sommersa in una grande confusione di valori, ideali e prospettive.”

Il contributo della Chiesa dei paesi dell'Europa centro orientale alla nuova evangelizzazione

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“In Italia nessuno ha mai chiesto lo spettacolo, e quindi non c'è. Abbiamo quello che la gente vuole. Contano solo i risultati. A livello di spettacolo siamo indietro e quindi dobbiamo cercare di capire che è importante lavorare per l'immediato, ma anche in prospettiva futura, puntando sempre più sui nostri giovani.”

Arrigo Sacchi (1946) allenatore di calcio italiano

citato in Calcioscommesse? Non sono tutti disonesti http://www.tuttosport.com/calcio/calcioscommesse/2012/10/10-217889/Sacchi%3A+Calcioscommesse%3F+Non+sono+tutti+disonesti, Tuttosport, 10 ottobre 2012

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“L'intera opera di Adrienne von Speyr si configura come un «mondo» talmente costituito che isolare all'interno di esso qualche aspetto parziale, può risultare pericoloso in quanto se ne perde la prospettiva globale.”

Paolo Martinelli (1958) vescovo cattolico e teologo italiano

da La morte di Cristo come rivelazione dell'amore trinitario: nella teologia di Hans Urs von Balthasar, Jaca Book, Milano, 1996, p. 54 http://books.google.it/books?id=RMFU4U_TrE8C&pg=PA54. ISBN 88-16-30301-8

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“Il Mediterraneo è stato a lungo rappresentato come il mare dei tanti conflitti. Soprattutto il secolare conflitto tra il mondo cristiano e quello islamico, divenuto un archetipo dei rapporti tra le due religioni e le civiltà ad esse legate. Ancora oggi il Mediterraneo è contrassegnato da una serie di preoccupanti conflitti, come quello tra israeliani e palestinesi. Ma anche la "primavera araba" ha lasciato un'eredità di pesanti tensioni in Egitto e in Libia. Drammatica è la situazione della Siria, ostaggio di una guerra civile con tante interferenze internazionali, dove si scontrano il mondo sunnita e sciita. Anche nel XXI secolo il mare Mediterraneo si presenta come uno spazio dove ci sono tanti conflitti, quasi confermando la storia di secoli, se non di millenni. Il Mediterraneo è un mondo frammentato in tante storie diverse, ma intrecciate l'una con l'altra. In questo mondo di diversità c'è però anche un'unità profonda. Esiste un Mediterraneo che, in qualche modo, lega le sorti dei differenti paesi e delle diverse comunità. Si ripropone il grande tema del vivere insieme nel mondo contemporaneo. La civiltà del convivere, nell'uguaglianza e nel rispetto della libertà, è la grande prospettiva che si apre per il XXI secolo. Vivere insieme riguarda anche i rapporti tra le religioni, le nazioni e le culture di quel sistema complesso rappresentato dal Mediterraneo. Per chi ne percorre le storie si aprono scenari in cui le convivenze di ieri si incrinano, ma anche dove si intrecciano nuovi rapporti.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

da Mediterraneo. Cristianesimo e Islam tra coabitazione e conflitto, Guerini e Associati, 2014
Libri

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