Frasi su regime

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema regime, politico, stato, essere.

Frasi su regime

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“Questa non è una repubblica, è un regime.”

Gue Pequeno (1980) rapper italiano

da Il ragazzo d'oro, n. 4
Il ragazzo d'oro

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“Sagome segnate a gesso sopra il pavimento | seguo il drago sulla stagna per le vie del centro.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da TKlan Regime
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“E adesso che volete pace noi scendiamo in guerra | esco da sottoterra sopra un beat che martella.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da TKlan Regime
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“In Italia a fare la dittatura non è tanto il dittatore quanto la paura degli italiani e una certa smania di avere, perché è più comodo, un padrone da servire. Lo diceva Mussolini: «Come si fa a non diventare padroni di un paese di servitori?»”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

Origine: Dall'intervista di Pasquale Cascella, Montanelli: «Il regime? È alle porte, inutile aspettare il dittatore», l'Unità, 25 ottobre 1994, p. 5.

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“Se una 9 mi scarrella dentro il teschio e lo frantuma | mi lascia una pallottola che ancora fuma.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da TKlan Regime
Ministero dell'Inferno

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“Là dove si è voluto esasperare ancora di più il capitalismo, facendone un capitalismo di Stato, la miseria è semplicemente spaventosa.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

dal rapporto tenuto alle gerarchie del Regime, il 17 ottobre 1932, davanti a 25.000 adunati
Citazioni tratte dai discorsi

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“In quel regime [quello fascista] sono nato e cresciuto, ad esso avevo creduto fino a ignorare o a scusare i suoi errori. Potevo abbandonarlo nel momento della sua disfatta? Il mio passato è stato quello. Non posso rinnegarlo. Cerco di farne rivivere quanto c'era di valido.”

Giorgio Almirante (1914–1988) politico italiano

citato in Le scelte politiche di Giorgio Almirante https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1999/marzo/13/scelte_politiche_Giorgio_Almirante_co_0_990313179.shtml, Corriere della sera, 13 marzo 1999, p. 41

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“Io amo piuttosto di pensare a quello che faremo nel decennio prossimo. Del resto basta guardarsi attorno, per convincersi che il nostro consuntivo è semplicemente immenso.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

dal rapporto tenuto alle gerarchie del Regime, 17 ottobre 1932
Citazioni tratte dai discorsi

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“Fotti me? Fotti il peggio dei mejo.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

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“È più facile vivere sotto un regime che combatterlo.”

Ernest Hemingway (1899–1961) scrittore e giornalista statunitense

cap. XXXIV, 1969, p. 391
Variante: È piú facile vivere sotto un regime che combatterlo.

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“Nessuno pensi di piegarci senza avere prima duramente combattuto. Un popolo geloso del suo onore non può usare linguaggio, né avere atteggiamento diverso!”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

dal discorso tenuto in occasione dell'adunata generale delle forze del Regime il 2 ottobre 1935
Citazioni tratte dai discorsi

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“Agli uomini per i quali la parola «democrazia» è sinonimo di rivoluzione, anarchia, distruzioni, stragi, ho tentato di dimostrare che la democrazia poteva governare la società rispettando le fortune, riconoscendo i diritti, risparmiando la libertà, onorando la fede; che se il governo democratico sviluppava meno di altri talune belle facoltà dell'animo umano (rispetto al governo aristocratico), recava tuttavia benefici grandi; e che, forse, la volontà di Dio era di diffondere una felicità parimenti mediana per tutti, e non di rendere alcuni estremamente felici e pochi soltanto quasi perfetti. Ho inteso anche ricordare loro che, quale che fosse l'opinione di ognuno a tal riguardo, non era più tempo di deliberare, poiché la società si veniva sviluppando in una certa direzione e li trascinava con sé, tutti, verso l'uguaglianza di condizioni, sì che non restava da far altro che scegliere tra mali inevitabili. Il nostro problema, oggi, non è affatto di sapere se si può instaurare un regime democratico o un regime aristocratico, ma di scegliere tra una società democratica che progredisca senza grandezza ma con ordine e moralità, e una democrazia disordinata e depravata, in preda a furori frenetici o sottoposta a un giogo più greve di tutti quelli che hanno oppresso gli uomini dalla caduta dell'impero romano fino a oggi.”

Alexis De Tocqueville (1805–1859) filosofo, politico e storico francese

da una lettera del 1835; citato in Zagrebelsky 2008, p. 142

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“Una sola cosa ha da temere l'arte da parte di un regime politico: la protezione.”

Massimo Bontempelli (1878–1960) scrittore, saggista e giornalista italiano

1974, p. 116
L'avventura novecentista

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“I capi di governo come Blair e Bush non devono più dire che l'islam è ostaggio di una minoranza di terroristi. L'islam è ostaggio di se stesso. Sarebbe più utile se invece convincessero l'Arabia Saudita del fatto che i regimi repressivi, la pressione demografica e un certo metodo di insegnamento religioso producono estremisti.
In Europa e nei Paesi Bassi la maggioranza autoctona può aiutare la minoranza islamica non sottovalutando la gravità della condizione odierna dell'islam – che Afshin Ellian definisce oscurantismo – ma denunciandola. Ai musulmani sono anche utili le domande e le critiche che dopo l'11 settembre vengono mosse all'islam. Che all'integrazione delle minoranze vengano poste condizioni più severe è uno sviluppo positivo, anche se non tutti lo capiranno. Concedendo spazi in Occidente alla voci di dissidenti si può contribuire a controbilanciare la retorica religiosa unilaterale e paralizzante che milioni di musulmani sono costretti a sentire ogni giorno. Lasciate che i Voltaire di oggi possano adoperarsi per l'illuminismo dell'islam in un ambiente sicuro. Nel nostro mondo questa possibilità non viene concessa spesso. L'islam non ha avuto un illuminismo e le società islamiche si trovano ancora a dover affrontare gli stessi problemi della cristianità prima del processo illuministico. La conoscenza della ragione libererebbe lo spirito dei singoli musulmani dal giogo dell'aldilà, dai continui sensi di colpa, e dalla tentazione del fondamentalismo. Inoltre impareremmo ad assumerci la responsabilità della nostra arretratezza e dei nostri problemi. Per questo non abbandonateci al nostro destino, concedeteci un Voltaire.”

Ayaan Hirsi Ali (1969) politica e scrittrice somala

Non sottomessa

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“Vuoi fottere col Truceklan? Man, dove cazzo vai?!?.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

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“Il regime dei sospetti è anche il regime della delazione.”

Georges Bernanos (1888–1948) scrittore francese

I grandi cimiteri sotto la luna

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“Si può rimpiangere un regime che scriveva dio con la minuscola e Kgb maiuscolo?”

Alexandr Isajevič Solženicyn (1918–2008) scrittore, drammaturgo e storico russo

citato in Antonio Socci, Nostalgici del Dio minuscolo http://www.ilgiornale.it/interni/nostalgici_dio_minuscolo/29-12-2005/articolo-id=53339, il Giornale, 29 dicembre 2005

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“[L'Unione Sovietica] Un regime politico che non garantisce il pieno esercizio delle libertà.”

Enrico Berlinguer (1922–1984) politico italiano

Origine: Dall'intervista a Oriana Fallaci, Berlinguer: non rompiamo con i sovietici, ma..., Corriere della Sera, 26 luglio 1980.

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“Questa laicità «nuova», che pretende di far convivere pluralismo e neutralità con privilegi, assomiglia a una pallida reincarnazione del passato, una sorta di «semi-laicità» che rappresenta ciò che rimane dell'antico sogno della «repubblica cristiana» che inconsapevolmente si appoggia sull'opposto del principio di Westfalia: cuius religio, eius et regio. Le chiese, le fedi religiose, i rispettivi dèi chiedono di disporre di territori su cui organizzarsi e imporsi. In questo tempo di paura e di ostilità crescenti nel mondo, anche le religioni, nelle loro espressioni istituzionali, si mobilitano per creare identità e coesione spirituale da gettare nel conflitto. L'epoca della neutralizzazione politica rispetto alle religioni sembra terminare la sua curva ascendente. Gli Stati laici vengono percepiti come ostacoli a una nuova confessionalizzazione degli spazi. Dove non è possibile imporre direttamente regimi teocratici o ierocratici, si parla almeno di «nuova» laicità. L'intensità è diversa; il movimento è lo stesso.
Che, poi, questa «nuova» laicità sia anche «sana», oltre che «giusta», sembra da escludere. Essa, contraddicendo l'equidistanza dello Stato dalle manifestazioni di fede, religiosa o laica che sia, contraddice il suo ruolo pacificatore, che è venuto a imporsi nelle società pluraliste e che oggi appare ancor più necessario e urgente nelle società interculturali odierne.”

Gustavo Zagrebelsky (1943) giurista italiano

cap. 2, p. 33
Contro l'etica della verità

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“Regimi esclusivamente consensuali non sono mai esistiti, non esistono, non esisteranno mai.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

Preludio al Machiavelli

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“Chi pensa che i regimi comunisti dell'Europa Centrale siano esclusivamente opera di criminali, si lascia sfuggire una verità fondamentale: i regimi criminali non furono creati da criminali ma da entusiasti, convinti di aver scoperto l'unica strada per il paradiso. Essi difesero con coraggio quella strada, giustiziando per questo molte persone. In seguito, fu chiaro che il paradiso non esisteva e che gli entusiasti erano quindi degli assassini. Allora tutti cominciarono a inveire contro i comunisti: Siete responsabili delle sventure del paese (è impoverito e ridotto in rovina), della perdita della sua indipendenza (è caduto in mano alla Russia), degli assassinii giudiziari Coloro che venivano accusati rispondevano: Noi non sapevamo! Siamo stati ingannati Noi ci credevamo! Nel profondo del cuore siamo innocenti! La discussione si riduceva a questa domanda: Davvero loro non sapevano? Oppure facevano solo finta di non aver saputo nulla? Tomas seguiva la discussione (così come la seguivano tutti i dieci milioni di cechi) e si diceva che tra i comunisti c'era sicuramente chi non era del tutto all'oscuro (dovevano pur sempre aver sentito parlare degli orrori che erano stati commessi e che venivano ancora commessi nella Russia postrivoluzionaria). Ma era probabile che la maggior parte di loro non ne sapesse davvero nulla. E si disse che la questione fondamentale non era: Sapevamo o non sapevamo?, bensì: Si è innocenti solo per il fatto che non si sa? Un imbecille seduto sul trono è sollevato da ogni responsabilità solo per il fatto che è un imbecille? Ammettiamo pure che un procuratore ceco che all'inizio degli Anni Cinquanta chiedeva la pena di morte per un innocente sia stato ingannato dalla polizia segreta russa e dal proprio governo. Ma ora che sappiamo tutti che le accuse erano assurde e i giustiziati innocenti, com'è possibile che quello stesso procuratore difenda la purezza della propria anima e si batta il petto: La mai coscienza è senza macchia, io non sapevo, io ci credevo. La sua irrimediabile colpa non risiede proprio in quel 'Io non sapevo! Io ci credevo!'? Fu allora che a Tomas tornò in mente la storia di Edipo: Edipo non sapeva di dormire con la propria madre ma, quando capì ciò che era accaduto, non si sentì innocente. Non poté sopportare la vista delle sventure che aveva causato con la propria ignoranza, si cavò gli occhi e, cieco, partì da Tebe. Tomas sentiva le grida dei comunisti che difendevano la loro purezza interiore e diceva tra sé: Per colpa della vostra incoscienza la nostra terra ha perso, forse per secoli, la sua libertà e voi gridate che vi sentite innocenti? Come potete ancora guardarvi intorno? Come potete non provare raccapriccio? Siete o non siete capaci di vedere? Se aveste gli occhi, dovreste trafiggerveli e andarvene da Tebe!”

L'insostenibile leggerezza dell'essere

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“Questo è il punto su cui bisognerebbe far leva. È inutile tentare di incastrare nel penale un uomo come costui: non ci saranno mai prove sufficienti, il silenzio degli onesti e dei disonesti lo proteggerà sempre. Ed è inutile, oltre che pericoloso, vagheggiare una sospensione di diritti costituzionali. Un nuovo Mori diventerebbe subito strumento politico- elettoralistico, braccio non del regime, ma di una porzione del regime. Qui bisognerebbe sorprendere la gente nel covo dell'inadempienza fiscale come in America. Ma non soltanto le persone come Mariano Arena e non soltanto qui in Sicilia. Bisognerebbe di colpo piombare sulle banche; mettere mani esperte nelle contabilità, generalmente a doppio fondo, delle grandi e delle piccole aziende. E tutte quelle volpi, vecchie e nuove, che stanno a sprecare il loro fiuto dietro le idee politiche, sarebbe meglio si mettessero ad annusare intorno alle ville, le automobili fuoriserie, le mogli, le amanti di certi funzionari: e confrontare quei segni di ricchezza agli stipendi e tirarne il giusto senso. Soltanto così ad uomini come don Mariano comincerebbe a mancare il terreno sotto i piedi. In ogni altro paese del mondo, una evasione fiscale come quella che sto constatando, sarebbe duramente punita. Qui con Mariano se ne ride, sa che non gli ci vorrà molto ad imbrogliare le carte.”

Capitano Bellodi
Il giorno della civetta

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“Non basta sottomettere più o meno pacificamente le masse al nostro regime, inducendole ad assumere una posizione di neutralità nei confronti del regime. Vogliamo operare affinché dipendano da noi come da una droga.”

Joseph Göbbels (1897–1945) politico e giornalista tedesco

citato in Michael Zezima, Salvate il soldato potere, Il Saggiatore 2004
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“Vespa non lo considero un giornalista, lo considero un servo di regime. […] Non [è una questione, NdR] di sinistra o di destra: non si può essere considerati giornalisti se non si ha il coraggio di dire la verità, e la verità non è né di sinistra né di destra.”

Giorgio Bocca (1920–2011) giornalista italiano

Origine: Da un' intervista http://www.la7.it/invasionibarbariche/pvideo-stream?id=i365857 a Daria Bignardi nel programma Le invasioni barbariche, LA7, 10 dicembre 2010; citato in Giorgio Bocca: "Vespa non è un giornalista, è un servo di regime" http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/12/11/giorgio-bocca-vespa-non-e-un-giornalista-e-un-servo-di-regime/81388/, il Fatto Quotidiano.it, 11 dicembre 2010.

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“La Rete restituisce all'Iran l'immagine che merita nel mondo. Ce n'è bisogno, perché mentre i giovani di Teheran si ingegnano contro le censure del regime, a Parigi o Londra capita ancora di sentirmi chiedere se sono l'unica avvocato donna del mio paese.”

Shirin Ebadi (1947) avvocato e pacifista iraniana

Origine: Dall'intervista Internet for Peace: Shirin Ebadi http://mag.wired.it/rivista/storie/internet-for-peace-shirin-ebadi.html?page=1#content, Wired, 18 novembre 2009.

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“Il nostro caro Imam ha detto che il regime occupante [Israele] sarà spazzato via dalla mappa.”

Mahmud Ahmadinejad (1956) politico iraniano

ottobre 2005
Origine: Citato in Il meglio di Ahmadinejad sul "ratto morto" http://www.ilfoglio.it/zakor/12, Il foglio, 6 aprile 2009.

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“[Sul genocidio armeno] Lo sterminio di un milione e mezzo di Cristiani Armeni, che generalmente viene definito come il primo genocidio del XX secolo, e il successivo annientamento di migliaia di persone sotto il regime totalitario, sono tragedie ancora vive nel ricordo della generazione attuale.”

Papa Giovanni Paolo II (1920–2005) 264° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dalla dichiarazione congiunta con Karekin II, 27 settembre 2001; riportato in Vatican.va http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/speeches/2001/september/documents/hf_jp-ii_spe_20010927_decl-jp-ii-karekin-ii.html

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“[Sul genocidio armeno] Lo sterminio di un milione e mezzo di Cristiani Armeni, che generalmente viene definito come il primo genocidio del XX secolo, e il successivo annientamento di migliaia di persone sotto il regime totalitario, sono tragedie ancora vive nel ricordo della generazione attuale.”

Karekin II. (1951) arcivescovo cristiano orientale armeno

dalla dichiarazione congiunta con papa Giovanni Paolo II, 27 settembre 2001; riportato in Vatican.va http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/speeches/2001/september/documents/hf_jp-ii_spe_20010927_decl-jp-ii-karekin-ii.html

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“Meglio suddito di un regime aristocratico che re di una democrazia.”

Aldo Palazzeschi (1885–1974) scrittore e poeta italiano

Spazzatura (rubrica su Lacerba)

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“La fusione dell'antisemitismo con l'antibolscevismo funse da fattore moltiplicatore di una avversione, che, con il tempo e il cumularsi di schemi razzistici e di schemi ideologici, consegnerà al fanatismo razzista dei regimi fascisti una miscela a dir poco esplosiva.”

Enzo Collotti (1929) storico italiano

I. L'antisemitismo tra le due guerre mondiali, p. 10
La soluzione finale
Variante: La fusione dell'antisemitismo con l'antibolscevismo funse da fattore moltiplicatore di una avversione, che, con il tempo e il cumularsi di schemi razzistici e di schemi ideologici, consegnerà al fanatismo razzista dei regimi fascisti una miscela a dir poco esplosiva. (L'antisemitismo tra le due guerre mondiali, p. 10)

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“Sono rimasto profondamente preoccupato da taluni sviluppi interni nella Corea meridionale e appoggiare un qualsiasi regime capeggiato dal presidente Syngman Rhee significa appoggiare la guerra e la dittatura.”

Sri Jawaharlal Nehru (1889–1964) politico indiano

Origine: Citato in Atto d'accusa di Nehru contro la politica delle N.U. https://avanti.senato.it/avanti/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/avanti/files/Avanti%201896-1993%20PDF/14.%20Avanti%20Ed.%20per%20il%20Piemonte%201949-1954%20OCR/1952%20OCR/D/CFI0422392_19520613.56-139_d.pdf#search=nehru&page=6, Avanti!, 13 giugno 1952.

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