Frasi su scarpe
pagina 2

Werner Herzog photo

“Gli dissi [a Errol Morris] "Se riesci davvero a fare il tuo primo film di cui tanto parli, mi mangio le mie scarpe”

Werner Herzog (1942) regista, sceneggiatore e produttore cinematografico tedesco

... ] [non ho voluto mangiare una scarpa più tenera o più piccola] perché quando ho fatto la scommessa indossavo questi stivaletti, e odio i vigliacchi (Werner Herzog Eats His Shoe, 1980)

John Selden photo

“I vecchi amici sono i migliori. Re Giacomo era solito chiedere le sue scarpe vecchie: erano le più comode per i suoi piedi.”

John Selden (1584–1654) giurista e politico inglese

da Table Talk, XLVII; citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013
Variante: I vecchi amici sono i migliori. Re Giacomo voleva sempre le sue vecchie scarpe; erano più comode ai suoi piedi.

Marco Aime photo
Marco Aime photo
Frank Zappa photo
Giuseppe Ciarrapico photo
Roald Dahl photo
Frank McCourt photo
Michele Valori photo
Carlo Cracco photo
David Foster Wallace photo
David Foster Wallace photo
Philip K. Dick photo
Daniele Luttazzi photo

“Bruno Vespa prende il viagra. Per non pisciarsi sulle scarpe.”

Daniele Luttazzi (1961) attore, comico e scrittore italiano

da Satyricon, puntata del 7 febbraio 2001 & Decameron

Kanye West photo
Andrea Poltronieri photo
Andrea Poltronieri photo
Max Gazzé photo
Basilio Magno photo
Indro Montanelli photo

“Dobbiamo avere la modestia di riconoscere che noi, come venditori, non leghiamo nemmeno le scarpe a un piazzista che se un giorno si mettesse a produrre vasi da notte, farebbe scappare la voglia di urinare a tutta l'Italia.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da I predicatori e le comparse https://web.archive.org/web/20130619122825/http://archiviostorico.corriere.it/2001/febbraio/15/PREDICATORI_COMPARSE_co_0_0102158858.shtml, 15 febbraio 2001, p. 1
Corriere della Sera

Adam Copeland photo
Stella McCartney photo
Inès de la Fressange photo
Enzo Jannacci photo
Aldo Busi photo
Aldo Busi photo
Aldo Busi photo
Erri De Luca photo
Erri De Luca photo
Corrado Maria Daclon photo
Lady Gaga photo

“Quello è un cattivo ragazzo, come scarpe porta sneakers rétro. | Andiamo a vedere The Killers e limoniamo nella tribuna scoperta.”

Lady Gaga (1986) cantautrice e attivista statunitense

da Boys, Boys, Boys n.º 10

Gianluca Nicoletti photo
Silvio Berlusconi photo
Silvio Berlusconi photo
Giorgio Faletti photo

“Bisogna saper contare i passi quando si balla con diverse scarpe.”

Origine: Appunti di un venditore di donne, p. 214

Arundhati Roy photo
Gillo Dorfles photo
Riccardo Pazzaglia photo
Rino Gaetano photo
Serhij Stachovs'kyj photo
Mu'ammar Gheddafi photo
Cristoforo Poggiali photo

“Attienti a scarpa larga, e tazze piene per la podagra, e grida quando viene.”

Cristoforo Poggiali (1721–1811) bibliotecario, erudito ed ecclesiastico italiano

Origine: Proverbj, motti e sentenze ad uso ed istruzione del popolo, p. 78

Tat'jana L'vovna Tolstaja photo
Corrado Guzzanti photo

“Il dubbio è un grosso business: non esisteranno mai le scarpe perfette, il cibo ideale, il detersivo magico.”

Efraim Medina Reyes (1967) scrittore colombiano

Origine: La sessualità della Pantera Rosa, p. 127

Ettore Sottsass photo
Fichi d'India photo

“Cornacchie magre volavano in circolo sopra le sterpaglie in cerca di cibo. Qualcuna si avventurava anche al centro della carreggiata deserta se c'era da piluccarela carcassa di qualche animaletto sfortunato appena maciullato da un'auto. Rocco odiava quegli uccelli. anche a Roma avevano preso il sopravvento sugli altri volatili. Sbranavano le uova di passeri, pettirossi, cinciallegre ed erano sempre più numerosi. Stavano diventando i padroni dei cieli italiani, a Roma ormai gli unici a tenergli testa erano i gabbiani e i pappagalli verdi che avevano colonizzato i grandi parchi cittadini. Quelli erano rapaci veri, venivano dal Brasile e in quanto a fame non avevano certo da imparare da una cornacchia italiana. Ogni volta che a Villa Borghese o a Villa Ada li vedeva volare in formazione come degli stuka, verdi e rossi coi loro richiami sgraziati, pensava al primo scemo che aveva aperto la gabbia e s'era fatto scappare il Pappagallo Alfa, il pioniere di quella che ora era un'enorme colonia aggressiva e micidiale che stava finendo di massacrare i passeri e gli altri uccellini romani. Comunque, in quanto a bellezza, i pappagalli erano assolutamente superiori a quelle cornacchie spelacchiate e sgraziate. Rocco aspettava trepidante il momento in cui a Roma il cretino di turno si sarebbe lasciato scappare un anaconda. L'Anaconda Alfa. Lì sì che le cose si sarebbero fatte interessanti. Se non altro sarebbe diminuita in maniera esponenziale la popolazione dei ratti romani, ormai grossi come alani e davanti ai quali qualsiasi gatto scappava a zampe levate. Ecco, gli sarebbe piaciuto vederli di fronte ad un anaconda del delta delle Amazzoni, lungo una decina di metri, che ingoia in pochi minuti una bufala campana. Anche questo sarebbe stato un effetto collaterale della globalizzazione, un effetto benefico secondo Rocco Schiavone. Certo poi sarebbe stato un po' complesso affrontare serpenti abbarbicati sui rami dei platani del lungotevere ma almeno il nemico era visibile, meno subdolo, elegante e bello da guardare. In più non era portatore di malattie infettive come i sorci. Magari avrebbe anche incrementato la produzione di borse e scarpe. Chissà.”

La costola di Adamo

William Faulkner photo
Enrico Brizzi photo
Alessandro Nesta photo
Emma Stone photo
Roberto Saviano photo
Ambrose Bierce photo
Georges Perec photo

“Mi ricordo che Kruscev ha sbattuto una scarpa sulla tribuna dell'O. N. U.”

Georges Perec (1936–1982) scrittore francese

Mi ricordo

Lauren Oliver photo
Paolo Nori photo
Isaac Bashevis Singer photo
Giorgio Scerbanenco photo

“Un calcio a piede nudo ha una sua particolare efficacia, può avere perfino effetti superiori a quello di un calcio con la scarpa e tutto il viso di Paany si coprì di sangue, l'alluce di Adele la Speranza era entrato nell'occhio destro, del tutto, insieme con una spruzzata di kirsh. "Non sprecare la bottiglia – urlò lei – e basta picchiarlo se no sviene, non deve svenire!". Era saltata sul divano dove c'era la borsa dei suoi lavori a maglia, come una grossa scimmia lubrica salterellò di gioia sul divano, intorno alla borsa, le carni tremolanti; infine si curvò, sempre con gesti da scimmia, frugò nella borsa e ne tirò fuori una manciatina di ferri per lavorare a maglia, e il capitano cominciò a capire. La scimmia saltò giù dal divano, sul tavolino davanti il camino c'erano delle fettine di pane tutta mollica, impastò questa mollica nella parte posteriore di uno dei ferri formandone una specie di manico, poi mise il ferro tra le fiamme del caminetto, e intanto che si arroventava disse: "Adesso devi dire dove sono i soldi". "Dove glielo metti? In un occhio?" rise il bretone, in quel suo modo isterico che sembrava tossisse. "No, perché sviene, o muore; nel fegato, perché soffre ma non sviene, lo hanno fatto in Jugoslavia a qualche ufficiale tedesco. Tienilo. Dove sono i soldi?" "Non ho soldi" disse lui, laconicamente. Vide il ferro da maglia sparire tutto nel suo fianco destro, non aveva neppure più la forza né di gridare né di agitarsi, rantolò soltanto: "Susanna"."Susanna, oh Susanna – cantò lei e si agitò con mosse a strattoni, da macchina inceppata – al prossimo ferro lo dirai, dove sono i soldi". "Non muore mica, vero?" disse il bretone, se moriva non gli piaceva. "No – disse lei – e non sviene neppure, basta che il ferro non passi una vena, allora c'è emorragia interna, se no non muore, può andare avanti anche due o tre giorni". Puntò il ferro rosso contro il fianco del capitano: "Dove sono i soldi?" "Non ho soldi". Il dolore sempre più divorante cominciò a svegliarlo. Lei immerse tutto il ferro, tossì, e il bretone tenne forte il capitano che sussultò violentemente.”

Giorgio Scerbanenco (1911–1969) scrittore italiano

da Traditori di tutti

Areteo di Cappadocia photo
Vittorio Alfieri photo
Andrea G. Pinketts photo

“La noia. La noia andrebbe calpestata con scarpe con la para. Diventerebbe paranoia, una malattia mentale meno pericolosa.”

Andrea G. Pinketts (1961–2018) scrittore, giornalista e drammaturgo italiano

L'assenza dell'assenzio

Pier Vittorio Tondelli photo
Gianluigi Buffon photo
Jack Kerouac photo
Paolo Nori photo
Álvaro Morata photo
Don DeLillo photo
Jane Russell photo
Walt Whitman photo
Paolo Guzzanti photo
Franco Di Mare photo

“Eppure a volte per capire era sufficiente saper ascoltare. Si ricordò di quella volta che era riuscito a descrivere le conseguenze che il terremoto dell'Irpinia dell'80 aveva avuto sull'equilibrio di quella comunità grazie a una semplice intervista. Era bastato l'incontro con un uomo che si aggirava su una collina di macerie a Sant'Angelo dei Lombardi e raccoglieva piccole cose intorno a sé, oggetti all'apparenza privi di importanza: un fermaglio, un posacenere, una penna. Cercava con pazienza tra le pietre e le macerie e, appena qualcosa attirava la sua attenzione, si chinava a prenderla con delicatezza, come si fa con le more nei cespugli, e la riponeva in una scatola di scarpe vuota. Marco si avvicinò e gli chiese dov'era la sua casa e in che condizioni fosse.
– "È tutta qui. Ci stiamo camminando sopra." rispose l'uomo, senza scomporsi.
– "E la sua famiglia?"
– "Stiamo camminando sopra anche a quella. Mia moglie è proprio qui sotto" disse indicando la punta delle scarpe. "Qui siamo sopra la cucina. L'avevo lasciata lì ed ero andato a prendere la legna per il cammino quando è arrivata la scossa. I miei due bambini sono più in là. In quel punto, vede? Quando sono uscito stavano giocando nella loro cameretta. Devono essere ancora lì. E ora, se vuole scusarmi…"”

Franco Di Mare (1955) giornalista e conduttore televisivo italiano

e andò via, lungo quel cimitero di macerie, cercando frammenti della sua vita perduta."
Origine: Da Non chiedere perché, Rizzoli, 2011, pp. 103-104.

Carlo Emilio Gadda photo
Terry Pratchett photo
Curzio Malaparte photo
Lee Child photo
Jules Renard photo

“Tristan Bernard deve essere sempre più persuaso che nessuno è degno di legargli le stringhe delle scarpe perché infatti non se le annoda mai.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

18 febbraio 1901; Vergani, p. 181
Diario 1887-1910

Matilde Serao photo
Agesilao II di Sparta photo

“Secondo me, non vale niente un ciabattino che confeziona scarpe grosse per un piede piccolo.”

Agesilao II di Sparta (-444–-360 a.C.) re di Sparta

208 C
Citazioni di Agesilao