Frasi su tecnico

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema tecnico, essere, grande, stato.

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“Fanculo qualsiasi tecnica, ciò che importa è l'anima di chi suona e non la qualità dello strumento.”

Giovanni Lindo Ferretti (1953) cantautore e scrittore italiano

Origine: Da un frammento di un intervista concessa a Radio Popolare; che costituisce la traccia n. 9, Radio Popolare di Live in Punkow, album dei CCCP Fedeli alla linea.

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“La tecnica alleata alla mancanza di gusto è la più terribile nemica dell'arte.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…
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“La volta che a San Siro scoppiò un grande applauso perché finalmente, dopo anni, aveva sbagliato un passaggio. O quell'altra che da fuori area colpì la traversa così forte, ma così forte, che il pallone rimbalzò oltre la metà campo e il Milan rischiò di prender gol in contropiede. Quante razioni di buonumore, caro vecchio Nils, e quante lezioni di calcio, in campo e fuori. Con quella maschera alla Buster Keaton e quell'italiano sussurrato che nemmeno dopo cinquant'anni e passa di residenza contemplava i verbi ausiliari e certe consonanti: loro abastansa bene; noi jocato melio. Un signore prima che un campione. Un educatore prima che un allenatore. Non c'era il gusto, o forse il vizio, delle statistiche ai tempi in cui giocava: ma non risulta che sia mai stato ammonito. Così come non c'è traccia di atteggiamenti men che composti nella sua lunga carriera di allenatore, altro che area tecnica tratteggiata col gesso come usa oggi dinanzi alla panchina: il massimo del compiacimento, piuttosto che del disappunto, erano le gambe che si scavallavano per riaccavallarsi dall'altra parte. Questo ovviamente non significava distacco, come ai tempi nostri della recita elevata a sistema si potrebbe pensare: semplice, quanto ferreo, autocontrollo nervoso. Quel matto di Altafini pensò di ripetere al barone lo scherzo riuscito l'anno prima con Rocco: rannicchiarsi tutto nudo nell'armadio dell'allenatore e saltar fuori urlando quando quello lo apriva. La differenza è che il Paròn era saltato per aria dallo spavento: Liedholm alzò un sopracciglio e ricordò al centravanti che il suo ripostiglio era un altro. Due scudetti da allenatore, Milan e Roma. Il primo nel '79, con un gioco offensivo imperniato su di un unico attaccante, Chiodi, la cui caratteristica principale era quella di non segnare mai. Il secondo nell'83, con il povero Di Bartolomei finto libero supportato dalla velocità di Vierchowod. Fu allora che Boniperti provò a chiamarlo alla Juventus: per sentirsi rispondere, grazie presidente, ma sarebbe tropo fascile. Quattro titoli da giocatore dopo l'oro olimpico a Londra '48 con la Svezia. Un maratoneta illuminato, lo stantuffo inesauribile al servizio del talento di Gren e della potenza di Nordhal. Chi ha visto giocare il trio svedese del Gre-No-Li, con tutto il rispetto per quello olandese a cavallo degli anni '90, ne conserva un ricordo insuperato. Chi ha ascoltato lo storico trio radiofonico di Tutto il calcio minuto per minuto, non avrà dimenticato che a dosare la verve dei due più celebri solisti, Enrico Ameri e Sandro Ciotti, c'era dallo studio centrale la voce di Roberto Bortoluzzi. Se n'è andato anche lui, nel pomeriggio di ieri, ultimo testimone di una grande stagione radiofonica che ha dispensato a generazioni di tifosi emozioni, gioie, sofferenze: con il timbro di una classe senza eguali.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

6 novembre 2007

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“Solo dall'armonia costituita dai tre principi, capitale, tecnica, lavoro, vengono le sorgenti della fortuna.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

da Scritti e discorsi, vol. V, p. 350

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“[Su Freddie Mercury] Ma non basta avere una bellissima voce ed una grande tecnica per arrivare a certi livelli internazionali. È necessario avere il coraggio di esporsi a pelle viva, di cantare con il cuore in gola e così svelare al pubblico le sfumature più profonde della propria anima.”

Carlo Zannetti (1960) chitarrista, cantautore e scrittore italiano

Origine: Da Freddie Mercury, un altro Re che amava gli animali http://www.ilpopoloveneto.it/notizie/musica/2016/12/30/24081-freddie-mercury-un-altro-re-amava-gli-animali, Il Popolo Veneto.it, 30 dicembre 2016.

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“La scienza, che cominciò come ricerca della verità, sta divenendo incompatibile con la veridicità, poiché la completa veridicità tende sempre più al completo scetticismo scientifico. Quando la scienza è considerata contemplativamente, non praticamente, ci si accorge che ciò che crediamo lo crediamo per la nostra fede animale, e che alla scienza dobbiamo solo i nostri disinganni. Quando, d'altro canto, la scienza si considera come una tecnica per la trasformazione di noi stessi e di quanto ci sta attorno, vediamo che ci dà un potere del tutto indipendente dalla sua validità metafisica. Ma noi possiamo solo usare questa potenza, cessando di rivolgerci delle domande metafisiche sulla natura della realtà. Eppure queste domande sono la testimonianza dell'atteggiamento di amore verso il mondo. Così, solo in quanto noi rinunciamo al mondo come amanti, possiamo conquistarlo da tecnici. Ma questa divisione dell'anima è fatale a ciò che vi è di meglio nell'uomo. Non appena si comprende l'insuccesso della scienza considerata come metafisica, il potere conferito dalla scienza come tecnica si otterrà solo da qualcosa di analogo alla adorazione di Satana, cioè, dalla rinuncia dell'amore… La sfera dei valori sta al di fuori della scienza, salvo nel tratto in cui la scienza consiste della ricerca del sapere. La scienza, come ricerca del potere, non deve ostacolare la sfera dei valori, e la tecnica scientifica, se vuole arricchire la vita umana, non deve superare i fini a cui dovrebbe servire.”

Bertrand Russell (1872–1970) filosofo, logico e matematico gallese

cap. XVII, 1931
La visione scientifica del mondo

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“E il meccanismo della sorpresa, inteso come improvviso manifestarsi di una realtà alternativa a quella presupposta, che in ogni tipo di narrativa è una semplice opzione nell'ambito della tecnica del racconto, nel romanzo apuleiano si rivela perciò – sia a livello della trama principale che dei racconti secondari – una vera e propria strategia compositiva e uno dei fili conduttori della storia, e di conseguenza un modello di percezione del mondo. Nel mondo delle Metamorfosi niente può considerarsi sicuro – e l'esempio perfetto di questo mondo delle apparenze, in cui ogni cosa appare precaria e ingannevole, è lo stesso protagonista imprigionato nella forma dell'asino e naturalmente ignorato per tutto il tempo dagli altri uomini. […] non ci sono certezze, tutto dev'essere verificato, toccato con mano. L'unica possibilità di sapere è l'esperienza, e la disposizione d'animo più giusta sembra appunto questa credulitas, quest'ansia di mirum che fin dall'inizio caratterizza il protagonista; non si tratta di ingenuità, ma di apertura mentale, un atteggiamento più volte lodato da Lucio stesso: mentre lo scetticismo dell'anonimo compagno di Aristomene – che è presumibilmente quello del lettore – si preclude molte possibilità, l'atteggiamento di chi «vuol sapere tutto, o almeno il più possibile» sembra il più consigliabile.”

Lara Nicolini, introduzione, 2005, p. 31
Le metamorfosi, Citazioni sull'opera

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“Ogni volta che scopriamo nuove tecniche spesso ci atteniamo stupidamente alle vecchie forme. Un nuovo materiale, come il cemento, crea da sé le sue forme. Una struttura è architettonicamente valida quando è corretta.”

Pier Luigi Nervi (1891–1979) ingegnere italiano

citato in Ernest O. Hauser, Un creatore del nostro tempo, Selezione dal Reader's Digest, aprile 1964

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“Possiamo accomodarci. Ecco, mi sembra il luogo più adatto, pur tuttavia posso cercare di aiutarvi. Senz'altro la timidezza a volte può, diciamo, rappresentare anche un problema, ma ci sono dei percorsi terapeutici… ci sono anche delle tecniche per fare uscire gli aspetti più istintuali che sono in noi. Ecco, e questa sera posso proporvi anche a voi dei semplici esercizi che si possono anche ripetere, che anche il pubblico può fare. Sono esercizi legati a una certa concentrazione…[…]. Benissimo, allora possiamo cominciare a respirare, rilassarci chiudendo gli occhi. Respiriamo, anche il pubblico lo può fare, e possiamo veramente cercare questa parte più istintuale, questa BESTIA che è dentro di nooi. Ecco, ora respiriamo e… LOCALIZZIAMO dove si trova la BESTIA che è dentro di nooii. Ecco, può trovarsi nella testa, nella pancia, nel cuore può essere un istinto, una rabbia… può essere… qualche motore, qualche emozione, che ci SPPINNGE in avanti. Ecco, allora respiriamo, facciamolo. Tranquillamente. Abbiamo localizzato la bestia che è in noi.. benisssimo… ed ora…….. mettiamo UNA MAANO sulla bestia. Ecco, ed ora, diciamo, possiamo sentirla, possiamo coccolarla, vezzegiarla, possiamo… FARLA CRESCEERE. Ecco, facciamo ancora questo esercizio… facciamo crescere la bessstia… facciamola crescere… faccia pure!”

Anna Marchesini (1953–2016) attrice, doppiatrice e scrittrice italiana

Personaggi, La sessuologa Merope Generosa

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“Il lupo è un lottatore feroce. Può decimare un branco di segugi attraverso i rapidi morsi delle sue fauci, senza intanto subire ferite. Nemmeno i comuni cani grossi, apparentemente allevati per la lotta, sono in grado di abbatterlo senza addestramento speciale. So di un lupo che ha ucciso con un solo morso un bulldog che l'aveva avventato, e di un altro che, dopo essersi infiltrato nell'orto d'una fattoria in Montana, uccise rapidamente in successione i due grossi mastini che lo attaccarono. L'immensa agilità e ferocia di questa bestia selvaggia, il terribile morso delle sue fauci zannute, e la vita dura che passa, gli sono di grande vantaggio contro i cani, più grassi, dai denti più piccoli, e dalla pelle morbida, sebbene siano nominamente delle razze selezionate per il combattimento. Considerando il modo in cui i tornei del sollevamento dei pesi sono organizzati oggi, questo è solo naturale, siccome non c'è motivo di produrre cani da combattimento degni quando i premi sono distribuiti a base di punti tecnici che sono totalmente non pertinenti all'utilità del cane. Un mastino o un bulldog che ha vinto premi potrebbe essere quasi inutile per gli scopi per cui la sua razza è stata sviluppata. Se ben addestrato o di taglia sufficentemente grossa, un mastino potrebbe avere la meglio contro un lupo del Texas giovane o nano, ma non ho mai visto un cane di questa categoria che giudicherei un degno avversario per uno dei grossi lupi del Montana occidentale. Anche se il cane fosse il più pesante dei due, i suoi denti e artigli sarebbero molto più piccoli, e la sua pelle meno dura.”

Theodore Roosevelt (1858–1919) 26º presidente degli Stati Uniti d'America
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“Mi sono accorto che, proprio al contrario di quanto avevo sempre pensato, in carcere si studia male, per tante ragioni, tecniche e psicologiche.”

Antonio Gramsci (1891–1937) politico, filosofo e giornalista italiano

Origine: Da una lettera del 2 maggio 1927 alla moglie Giulia Schucht; citato in Luciano Canfora, Gramsci sulle orme di Fozio, Corriere della Sera, 8 dicembre 2016.

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“Per quanto riguarda il tiro in rovesciata, usato quando il giocatore è costretto a volgere le spalle alla porta, l'avvertenza principale è di cercare di imprimere al pallone una traiettoria tesa. Si tratta di una tecnica difficile, che richiede doti acrobatiche e di coraggio e che comporta il rischio di farsi male cadendo a terra. La sua efficacia consiste nell'imprevedibilità e nella rapidità di esecuzione.”

Luigi Bonizzoni (1919–2012) allenatore di calcio e calciatore italiano

Origine: Citato in Sebastiano Vernazza, 100 anni di rovesciata: dalla leggenda di Talcahuano a Rooney: un secolo di calcio capovolto http://www.gazzetta.it/Calcio/08-01-2014/rovesciata-100-anni-talcahuano-rooney-202012315673.shtml, Gazzetta.it, 8 gennaio 2014.

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“Uno dei compiti principali dell'arte è sempre stato quello di creare esigenze che al momento non è in grado di soddisfare.”

da L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica
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“Dio non ha visto giusto riguardo alla confusione babelica delle lingue. Tutti parlano adesso la stessa tecnica.”

Elias Canetti (1905–1994) scrittore, saggista e aforista bulgaro

La tortura delle mosche

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“[Diego Velázquez] È nello stesso tempo il tecnico più fecondo e l'esteta più pericoloso. Occorre studiarlo per imparare a dipingere bene: ma occorre dimenticarlo perché uno possa diventare un artista. Seppe restare un grande signore nell'arte che egli trascinava alla volgarità. È una specie di olandese, ma in grande, innalzato da una gravità tutta spagnola.”

Émile Bernard (1868–1941) pittore francese

da Sur l'Art et sur les Maitres, 1922
Origine: Citato in Velázquez, I Classici dell'arte, a cura di Elena Ragusa, pagg. 183 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\TO0\1279609 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?select_db=solr_iccu&searchForm=opac%2Ficcu%2Favanzata.jsp&do_cmd=search_show_cmd&db=solr_iccu&Invia=Avvia+la+ricerca&saveparams=false&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&nentries=1&rpnlabel=+Identificativo+SBN+%3D+IT%5CICCU%5CTO0%5C1279609+%28parole+in+AND%29+&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2B%2540attr%2B1%253D1032%2B%2540attr%2B4%253D6%2B%2522IT%255C%255CICCU%255C%255CTO0%255C%255C1279609%2522&&fname=none&from=1

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“La verità è l'errore che fugge nell'inganno ed è raggiunto dal fraintendimento.”

Jacques Lacan (1901–1981) psichiatra e filosofo francese

Origine: Da Il seminario, vol. I, in Gli scritti tecnici di Freud (1953-1954), traduzione di Giacomo Contri, Einaudi 1978.

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“Selezionare e ristrutturare il patrimonio genetico della popolazione è ben diverso che proteggerlo dal deterioramento.”

Hans Jonas (1903–1993) filosofo tedesco

Origine: Da Tecnica, medicina ed etica.

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“La storia dei trapianti è costellata da fallimenti iniziali: i primi trapianti di rene, all'inizio degli anni Cinquanta, e quelli di cuore, cominciati negli anni Sessanta, non hanno avuto successo. Poi sono migliorate le tecniche chirurgiche e soprattutto la terapia antirigetto e oggi i trapianti, per molti organi, sono diventati una procedura terapeutica consolidata.”

Mario Viganò (1938) cardiochirurgo e politico italiano

Origine: Citato in Adriana Bazzi, «Il futuro dei trapianti? Battere la sterilità» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2002/marzo/08/futuro_dei_trapianti_Battere_sterilita_co_0_0203086175.shtml, Corriere della Sera, 8 marzo 2002, p. 18.

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