Frasi su tramonto
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“Spegnersi poco a poco come un lento tramonto autunnale.”

Efraim Medina Reyes (1967) scrittore colombiano

Origine: C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo, p. 17

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“Ma tutt'i sogni nell'alba svaniscon perché | quando tramonta la luna li porta con sé | ma io continuo a sognare negli occhi tuoi belli | che sono blu come un cielo trapunto di stelle.”

Domenico Modugno (1928–1994) cantautore, chitarrista e attore italiano

da Nel blu dipinto di blu, 1958
Origine: Testo di Franco Migliacci e Domenico Modugno.

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“Debbo a Vitaliano Brancati, scrittore da me stimato, la visione d'un tramonto unico: non alla Plaja ma al teatro greco di Siracusa, là dove il mare dei greci è il giusto fondale.”

Alberto Moravia (1907–1990) scrittore italiano

Origine: Citato in Igor Man, Igor d'Arabia, a cura di Marcello Sorgi, Aragno, Torino, 2012.

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“ROLAND! CHE COSA STAI FACENDO! VIENI, PISTOLERO, CHE IL TRAMONTO È PROSSIMO!»”

Stephen King (1947) scrittore e sceneggiatore statunitense

Il Re Rosso

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“Quando gli Italiani si saranno fatti più robusti avranno più morale e più sapienza; ed io aspiro ardentemente perché quel giorno venga presto e non tramonti mai.”

Paolo Mantegazza (1831–1910) fisiologo, antropologo e patriota italiano

dalla terza edizione, Pavia, 22 giugno 1868
Elementi d'igiene

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“Chi non ha un mondo suo si diverte a rimpiangere il tramonto di un mondo altrui.”

John Osborne (1929–1994) drammaturgo britannico

da Ricorda con rabbia

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“Se un uomo spalanca le braccia in pieno sole, davanti a un muro, dietro di lui vedrà la croce. E quando il sole tramonta, la croce copre la terra.”

Léon Bloy (1846–1917) scrittore, saggista e poeta francese

La tristezza di non essere santi

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“Ho orrore dei tramonti di sole, è romantico, fa tanto opera.”

1997
Alla ricerca del tempo perduto, Sodoma e Gomorra

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“Una civiltà nasce nel punto in cui una grande anima si desta dallo stato della psichicità primordiale di una umanità eternamente giovane e si distacca, forma dall'informe, realtà limitata e peritura di fronte allo sconfinato e al perenne. Essa fiorisce sul suolo di un paesaggio esattamente delimitabile, al quale resta radicata come una pianta. Una civiltà muore quando la sua anima ha realizzato la somma delle sue possibilità sotto specie di popoli, lingue, forme di fede, arti Stati, scienze; essa allora si riconfonde con l'elemento animico primordiale. Ma finché essa vive, la sua esistenza nella successione delle grandi epoche, che contrassegnano con tratti decisi la sua progressiva realizzazione, è una lotta intima e appassionata per l'affermazione dell'idea contro le potenze del caos all'esterno, così come contro l'inconscio all'interno, ove tali potenze si ritirano irate. Non è solo l'artista a lottare contro la resistenza della materia e contro ciò che in lui vuol negare l'idea. Ogni civiltà sta in un rapporto profondamente simbolico e quasi mistico con l'esteso, con lo spazio in cui e attraverso cui essa intende realizzarsi. Una volta che lo scopo è raggiunto e che l'idea è esteriormente realizzata nella pienezza di tutte le sue interne possibilità, la civiltà d'un tratto s'irrigidisce, muore, il suo sangue scorre via, le sue forze sono spezzate, essa diviene civilizzazione. Ecco quel che noi sentiamo e intendiamo nelle parole egizianismo, bizantinismo, mandarinismo. Così essa, gigantesco albero disseccato di una foresta vergine, ancor per secoli e per millenni può protendere le sue ramificazioni marcite. Lo vediamo in Cina, in India, nel mondo dell'Islam. Così la civilizzazione antica del periodo imperiale giganteggiò in apparenza di forza giovanile e di pienezza, togliendo luce e aria alla giovane civiltà araba d'Oriente. Questo è il senso di ogni tramonto nella storia, il senso del compimento interno ed esterno, dell'esaurimento che attende ogni civiltà vivente. Di tali tramonti, quello dai tratti più distinti, il «tramonto del mondo antico», lo abbiamo dinanzi agli occhi, mentre già oggi cominciamo a sentire in noi e intorno a noi i primi sintomi di un fenomeno del tutto simile quanto a decorso e a durata, il quale si manifesterà nei primi secoli del prossimo millennio, il «tramonto dell'Occidente.»”

Il tramonto dell'Occidente

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“Alla fine è sempre un plotone di soldati a salvare la civiltà.”

da Il tramonto dell'Occidente, Guanda, traduzione italiana di Julius Evola
Il tramonto dell'Occidente

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“Tramonta il sole e sulla nitid'ala | Piega il cantor la testa e con l'estrema | Nota l'armoniosa anima esala.”

Arturo Graf (1848–1913) poeta, aforista e critico letterario italiano

da Il canto del cigno, in Medusa, Edizioni Giovanni Chiantore, Torino, 1890, in Libro di poesie

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“Bisogna, quaggiù, che i fiori muoiano ed il loro profumo svanisca perché diventino frutto e nutrimento. Lassù, respireremo un fiore eterno. Ed il suo profumo ci nutrirà. Solo ciò che muore si riproduce. La fecondità è un perpetuo compromesso tra l'essere ed il nulla. L'eternità è sterile: dove i fiori non appassiscono, i semi sono inutili. L'inflessione unica della tua voce, la luce fuggitiva del tuo sguardo, la freschezza delle tue mani sulla mia fronte, l'ora eletta in cui la preghiera aveva il sapore del pane terreno spezzato dopo la rude fatica d'un giorno d'estate: questo, questo solo, ritroverò in Dio. Ma senza limiti, ed al di là del filtro avaro del momento e del luogo. Qui, ho vissuto solo di queste briciole, ho camminato solo alla luce rapida di questi lampi. Ma queste briciole saranno lassù un pane inesauribile, questi lampi un'alba senza tramonto. L'abitudine sarà scomparsa: tutto sarà stupefacente sorpresa. L'uniformità, la separazione — il triste destino dei granelli di sabbia tutti eguali e tutti solitari — non getteranno più la loro ombra: niente sarà simile a niente, e tutto sarà immerso nell'unità. La resurrezione sarà più vergine di una nascita; la certezza e l'imprevisto fioriranno insieme. «Amate quel che non potrà mai essere visto due volte». Tutto ciò che merita di essere contemplato non si lascia guardare impunemente due volte. Bisogna desiderare vederlo eternamente. L'inferno è ripetizione; il cielo, rinnovamento.”

Gustave Thibon (1903–2001) filosofo e scrittore francese

Origine: L'uomo maschera di Dio, p. 80

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“L'uomo che si è staccato dalla sua cultura appare come una lumaca fuori dal suo guscio; incapace di vivere.”

Henry Furst (1893–1967) giornalista, scrittore e regista teatrale statunitense

da Il tramonto dell'Occidente, p. 216

“Uomo senza civiltà, lumaca senza guscio.”

Henry Furst (1893–1967) giornalista, scrittore e regista teatrale statunitense

da Il tramonto dell'Occidente, p. 217

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“I placidi tramonti della monarchia.”

Alberto Mario (1825–1883) patriota, politico e giornalista italiano

da La Lega della Democrazia; citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 211

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“… io lo trovo semplicemente ammorbante… Tramonto in barca a vela? Gol di Tardelli al Bernabéu? No, LEEBROOON JAAMEEES!”

Federico Buffa (1959) giornalista italiano

da Phoenix vs Cleveland del 26/01/2008

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“Non è una colpa desiderare un attimo di pace almeno al tramonto della vita.”

John le Carré (1931) scrittore britannico

Origine: Da La talpa, p. 27.

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“Per il mio cuore, o pena! | Per la mia mente, o gioia! || In cuore m'arde il fuoco della brama, | in mente mi tramonta | la luna piena dell'oscurità. || O muschio!' O luna piena!' | O fronda della duna!' | Com'è verde la fronda,' | come sfavilla il fuoco, | com'è fragrante il muschio! || O bocca sorridente le cui bolle | ho così tanto amato! | O sapida saliva,' | in cui ho assaporato miele bianco!”

Ibn Arabi (1165–1240) filosofo, mistico e poeta arabo

XXV, ss. 1-4; 2008
L'interprete delle passioni
Origine: Spirante dalla pietà divina.
Origine: Poiché la sua luce proviene da quella di Dio, e poiché essa è uno specchio per Lui, che manifesta Se stesso in lei.
Origine: Si riferisce alla qualità dell'autosussistenza.
Origine: In quanto rivestita dei Nomi divini
Origine: Sono le scienza della comunicazione, del colloquio e del dialogo che lasciano nel cuore un delizioso sapore.

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“[Su Rino Gaetano riferendosi ad alcune sue canzoni] Qui nun c'è Gianna, Aida, né Berta che filava | e quando tramonta il sol, Maria se n'è già andata. | Malgrado i cambiamenti, 'sto cielo è sempre blu, | è sempre der colore che l'hai lasciato tu.”

Simone Cristicchi (1977) cantautore italiano

Origine: Dal libretto https://skydrive.live.com/?cid=8304688d9d5ba48c&id=8304688D9D5BA48C!2409#cid=8304688D9D5BA48C&id=8304688D9D5BA48C!2416 della raccolta E cantavo le canzoni, RCA Italiana, 27 luglio 2010; citato in Stefania Ulivi, Ciao Charlie, l'inedito di Rino Gaetano http://www.corriere.it/spettacoli/10_luglio_22/inedito-rino-gaetano-ulivi_b90b68f8-9572-11df-91c3-00144f02aabe.shtml, Corriere.it, 22 luglio 2010.

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“Il grande Pan è morto!”

Plutarco (46–127) biografo, scrittore e filosofo greco antico

da Sul tramonto degli oracoli, 17

“Dove non tramonta il sole esisti tu | dove tutto può accadere | dove la via tra il bene e il male non si distingue più.”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Amoreunicoamore
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“Con Spartaco tramonta l'utopia di rivolta di massa di schiavi […] Dopo lo sterminio dei suoi uomini per secoli non ci sarà un movimento di massa che ricerchi attraverso la sconfitta delle legioni romane una via di liberazione collettiva dalle condizioni di reificazione schiavile.”

Daniele Foraboschi (– vivente), scrittore, storico e docente italiano.

citato in Luca Antonelli, I Piceni: corpus delle fonti: la documentazione letteraria, p. 117, Regione Marche, L'Erma di Bretschneider, Roma, 2003

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“Durante la maggior parte degli episodi dei Karamàzov il tempo è fermo, non scorre, si estende soltanto in profondità, proprio come la luce intensa a teatro sui corpi degli attori che essa plasma, cilindro di essere nel buio del non-essere. E anche quando questa luce diviene la struggente luminosità radente dei "raggi obliqui del sole al tramonto”

Igor Sibaldi (1957) traduttore, saggista e scrittore italiano

... ] non è l'ora che conta: soltanto l'effetto-luce, lo squarcio improvviso d'un paesaggio dell'anima, sempre immobile anch'esso da decenni. Nulla scorre, in quel tempo, davvero. La durata dei Karamàzov procede per blocchi d'eternità. (pp. XV-XVI)

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“Mi viene il desiderio di fare un libretto sulla psicologia degl'Italiani; qualcosa come il Codice della vita italiana che Giuseppe Prezzolini, pur con qualche paravento moraleggiante, pubblicò intorno al 1919, l'ultimo anno in cui in Italia sia stata lecita una certa mancanza d'ipocrisia, e che è da ristampare d'urgenza. […] Basta per es. vedere quali strida e clamori levi ancor da noi qualsiasi manifestazione di femminismo o d'irreligiosità: siamo fermi al più nero medioevo, e prima che ci si abitui a lasciar campo alle donne (badate che intorno al Settanta – vedi l'epistolario carducciano – si poteva tranquillamente discutere di rivendicazioni femminili, e altrettanto liberamente fare dell'anticlericalismo) e ai mangiapreti, bisognerà che tramonti la mentalità meridionale che, con lo spirito retrivo del Nord, da parecchi lustri hanno governato, attraverso la burocrazia e i pubblici poteri, il nostro bel paese. Nella realtà delle cose, le donne di questi ultimi decenni, sono state, almeno nel settentrione, moderne e spregiudicate; però, socialmente e politicamente, tenute in rango d'inferiorità, e di macchine da far figli. In altri termini, i costumi si sono abbastanza adeguati a quelli dei popoli più progrediti, le leggi sono rimaste all'età della pietra.”

Arrigo Cajumi (1899–1955) giornalista, scrittore e critico letterario italiano

Origine: Pensieri di un libertino, pp. 322-3

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“La lussuria di Israele, lui [Giuseppe] l'ha purgata in una verginità ch'è piuttosto un'infanzia senza tramonto.”

Luigi Santucci (1918–1999) scrittore, romanziere e poeta italiano

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“Sul mio regno non tramonta mai il Sole.”

Carlo V del Sacro Romano Impero (1500–1558) Imperatore del Sacro Romano Impero

Attribuite
Origine: Citato in Antonio Brancati, Trebi Pagliarani, Dialogo con la storia 1, La Nuova Italia, Firenze, cap. 20, L'Impero di Carlo V, una formazione anacronistica, p. 263.

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“Juventus, Juventus, | la squadra dei grandi sei tu | che non tramonta più.”

Corrado Corradino (1852–1923) critico letterario, storico dell'arte e poeta italiano

Inno del Foot-Ball Club Juventus (1915)