Frasi su alba

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema alba, notte, giorno, vita.

Frasi su alba

Noyz Narcos photo

“Eh sì, come sempre, sorriso sulla faccia della gente non mi garba sa più di merda che di dopobarba, sto sveglio fino all'alba.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da Il Lato Peggiore
Non dormire

Lillo Gullo photo
Haruki Murakami photo
Noyz Narcos photo

“Se il 2012 era l'anno della fine aspetto | l'alba sopra i grattacieli, guardo come va a finire.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da Strategia del Terrore
Monster

Vasco Rossi photo

“Respiri piano per non far rumore | ti addormenti di sera e ti risvegli col sole | sei chiara come un'alba | sei fresca come l'aria.”

Vasco Rossi (1980) cantautore italiano

da Albachiara, n. 6
Non siamo mica gli americani

Khalil Gibran photo

“Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

Sabbia e spuma

Franco Battiato photo

“E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare, | l'alba dentro l'imbrunire.”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

da Prospettiva Nevsky, n. 1, lato B
Patriots

Carlos Ruiz Zafón photo
Franco Califano photo
Fabio Volo photo
Andrzej Sapkowski photo
Yukio Mishima photo
Noyz Narcos photo
Pierpaolo Lauriola photo
Óscar Romero photo
Emma Marrone photo

“Lentamente nel silenzio di questa città, ti ritrovo dentro un'alba ruvida.”

Emma Marrone (1984) cantautrice italiana

da Arida, n. 7
A me piace così

Emily Dickinson photo
Victor Hugo photo
Herman Melville photo

“Mercoledì 18 febbraio
Prima dell'alba siamo passati tra Capri e il Continente e siamo entrati nel Golfo di Napoli. Ero sul ponte. L'indistinta massa del Vesuvio fu presto in vista. L'ho riconosciuta da un quadro (della mamma?). Ben presto ho «sentito» la città. Luci brillanti. Siamo stati trattenuti a bordo fino alle nove dalla polizia che se la prende con comodo. Con alcuni altri sono sceso all'Hotel de Geneve. Colpito dalla prima apparizione di Napoli. Grandi folle, strade belle, edifici alti. A colazione Rhinelander e Friedman han detto che sarebbero andati a Pompei. Mi sono unito a loro, le ferrovie sono dovunque le stesse. Siamo passati attraverso Portici, Resina, Torre del Greco. Pompei è uguale ad ogni altra città. La stessa antica umanità. Che si sia vivi o morti non fa differenza. Pompei è un sermone incoraggiante. Amo più Pompei che Parigi. C'erano delle guardie silenziose come il Mar Morto. Al Vesuvio a dorso di cavallo. Vigneti sulle pendici. Arrampicata sulle ceneri. Aggrappato alla guida. Discussione. Il vecchio cratere di Pompei. Il cratere attuale è come una vecchia miniera abbandonata. L'uomo che brucia. Rosso e giallo. Tuoneggiante. Boati. Una lingua di fuoco. Sono sceso nel cratere. Liquirizia congelata. Son sceso giù in fretta. Crepuscolo. Cavalcata nel buio. All'Annunziata trovato un vetturino per Napoli. Una corsa nel freddo senza soprabito. Di ritorno all'Hotel a mezzanotte. La strada e la campagna erano silenziose. Un sobborgo. Cena a letto.”

Herman Melville (1818–1891) scrittore statunitense

Origine: Diario italiano, pp. 23-24

William Golding photo
Victor Hugo photo
Friedrich Engels photo
Ernst Jünger photo

“Rio. Fin dall'alba avevo vagabondato in questa residenza del dio solare, il cui portale di roccia accoglie il forestiero apparendogli come le nuove colonne d'Ercole, varcate le quali egli dimentica il Vecchio Mondo. […]Solo nel tardo pomeriggio mi destai come da un sogno nel quale avevo dimenticato di mangiare e di bere, e sentivo che lo spirito cominciava ad affaticarsi sotto la profusione delle immagini. Eppure non riuscivo a separarmene, e mi comportavo da spilorcio col mio tempo. Senza concedermi sosta svoltai in strade e piazze sempre nuove.
Ma presto mi parve che i miei passi divenissero più leggeri e che la città mutasse aspetto, stranamente. Nello stesso tempo, mutò il mio modo di vedere: mentre fino a quel momento avevo dissipato gli sguardi nella visione del nuovo e dell'ignoto, ora le immagini penetrarono in me senza sforzo. Ora poi mi erano note; mi sembrarono ricordi, composizioni di me stesso. Strumentai il mio umore a piacere, come uno che vada a passeggio con la sua bacchetta direttoriale e, gesticolando con essa in questa o in quella direzione, faccia musica col mondo. […] La sera, in un caffé presso Copacabana, meditavo su queste relazioni. Pensai che esiste un'eco non soltanto per l'orecchio, ma anche per l'occhio: anche le immagini che osserviamo richiamano una rima, e come per ogni eco esistono relazioni sonore particolarmente favorevoli, così qui è la bellezza che risuona con maggior forza.
Ma in formula più semplice e precisa, le cose si presentano in questo modo: con lo sguardo profondo e gioioso che rivolgiamo alle immagini, noi offriamo un sacrificio, e ogni volta siamo esauditi secondo il valore della nostra offerta.”

Ernst Jünger (1895–1998) filosofo e scrittore tedesco

da L'eco delle immagini, pp. 174-175
Il cuore avventuroso. Figurazioni e capricci

Francesco Guccini photo
Paramahansa Yogananda photo
Carlos Ruiz Zafón photo
Frédéric Beigbeder photo
Emil Cioran photo
Marc Ouellet photo
Elisabetta di Baviera photo
Licio Gelli photo
Erri De Luca photo
Margherita Hack photo
Giuseppe Garibaldi photo
Muriel Barbery photo
Joumana Haddad photo
Faiz Ahmad Faiz photo
Luigi Tenco photo
Alda Merini photo

“Ogni alba ha i suoi dubbi.”

Alda Merini (1931–2009) poetessa italiana

libro Se gli angeli sono inquieti
Se gli angeli sono inquieti

Cassandra Clare photo
Isabel Allende photo
Isaac Bashevis Singer photo
Robert Anson Heinlein photo
Raf photo
Antonio Rezza photo
Roberto Vecchioni photo
Archibald Joseph Cronin photo
Antonino Zichichi photo
Giovanni Lindo Ferretti photo

“Ho visto un'alba blu.”

Giovanni Lindo Ferretti (1953) cantautore e scrittore italiano

da Blu

Giovanni Lindo Ferretti photo
Paolo Nespoli photo
Roque Dalton photo
Romano Battaglia photo
Carlo Azeglio Ciampi photo
Roy Dupuis photo
Bassi Maestro photo

“La stanza la stizza l'astuzia
di quando vivevi a Venezia
ed eri zanzara… la pazza
zanzara – che all'alba è un'inezia.”

Toti Scialoja (1914–1998) pittore e poeta italiano

La stanza la stizza l'astuzia

Domenico Modugno photo

“Ma tutt'i sogni nell'alba svaniscon perché | quando tramonta la luna li porta con sé | ma io continuo a sognare negli occhi tuoi belli | che sono blu come un cielo trapunto di stelle.”

Domenico Modugno (1928–1994) cantautore, chitarrista e attore italiano

da Nel blu dipinto di blu, 1958
Origine: Testo di Franco Migliacci e Domenico Modugno.

Niccolò Ammaniti photo
Sándor Márai photo
Carlo Martini (critico letterario) photo
Primo Levi photo
Ansel Adams photo

“Noi siamo all'alba di una nuova rivelazione, di un nuovo risveglio. Ma ciò che abbiamo realizzato fin qui, se vogliamo prender parte alla battaglia e vincere, va moltiplicato per migliaia di volte.”

Ansel Adams (1902–1984) fotografo statunitense

Origine: Citato in Tom Regan, I diritti animali, traduzione di Rodolfo Rini, Garzanti, Milano, 1990, p. 534. ISBN 88-11-59875-3

Giovanni Pascoli photo
Lawrence Ferlinghetti photo
Jack Kerouac photo

“Due ragazzotti messicani si avvicinano attratti da Tristessa e rimangono in piedi lì vicino a bere e a parlare tutta la notte, hanno entrambi i baffi, uno è molto piccolo e ha la faccia tonda con le guance simili a pere… L'altro è più alto, con dei fogli di giornale infilati sotto la giacca per proteggersi dal freddo… Cruz si allunga in mezzo alla strada e si addormenta avvolta nel suo cappotto, la testa appoggiata al gradino del marciapiede… Un piedipiatti arresta qualcuno all'imbocco del vicolo, noi attorno alla candela e ai pentoloni fumanti guardiamo senza interesse… Improvvisamente Tristessa mi bacia sulle labbra, lievemente, il bacio più lieve, più toccante di questo mondo… Ne sono davvero sorpreso… Mi sono deciso di rimanere con lei e a dormire dove lei dorme, persino se dorme nel bidone dell'immondizia, in una cantina piena di topi… Ma continuo a tremare e non m'aiuta a niente stringermi addosso i vestiti… per un anno ho dormito ogni notte nel mio sacco a pelo e non sono più abituato alla comune aria fredda della terra… A un certo momento cado netto giù dalla cassetta su cui ero seduto con Tristessa, finisco sul marciapiede, ci resto… In altri momenti intrattengo lunghe misteriose conversazioni con i due ragazzotti… Che cavolo stanno cercando di dire e di fare?… Cruz dorme per la strada… Ha i capelli sparsi neri nella pietra… la gente li calpesta… È la fine. L'alba giunge grigia.”

Tristessa

Antonino Zichichi photo
Giovanni Pascoli photo
Primo Levi photo