Frasi su coerenza

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema coerenza, vita, proprio, essere.

Frasi su coerenza

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“I giovani non hanno bisogno di prediche, i giovani hanno bisogno, da parte degli anziani, di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo.”

Sandro Pertini (1896–1990) 7º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Dal discorso di fine anno, 31 dicembre 1978.

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“Determinazione, coerenza, fantasia e precisione altrimenti poi rimani un coglione tra un milione!”

Bassi Maestro (1973) rapper, disc jockey e beatmaker italiano

da 1-2-3
Background

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“[…] nell'amore come nell'arte la costanza è tutto. Non so se esistano il colpo di fulmine, o l'intuizione soprannaturale. So che esistono la tenuta, la coerenza, la serietà, la durata.”

Ennio Morricone (1928–2020) compositore, musicista e direttore d'orchestra italiano

Origine: Dall'intervista di Aldo Cazzullo, Morricone: «Premiate le mie fatiche, ma non lavorerò più per la Rai» http://www.corriere.it/spettacoli/16_marzo_01/morricone-premiate-mie-fatiche-ma-non-lavorero-piu-la-rai-8876271c-df1a-11e5-8660-2dd950039afc.shtml, Corriere.it, 29 febbraio 2016.

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“La sola virtù della coerenza è la prevedibilità, e troppi la usano semplicemente per evitare di rischiare.”

Alfred Adler (1870–1937) matematico statunitense

Origine: Da Il temperamento nevrotico.

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“I tre criteri dell'opera d'arte: coerenza, intensità, continuità.”

Arthur Schnitzler (1862–1931) scrittore, drammaturgo e medico austriaco

Aforismi

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“Confesso d'aver letto ciascuno dei 30 volumi di Papini almeno tre volte (e lo confesso pur sapendo che certi idioti di spirito torneranno a gridare al mio "papinismo"). Continuo ad amare tutto quanto Papini, così com'è. Credo che non vi sia miglior elogio che si possa fare a uno scrittore che quello di confessare d'amarlo interamente anche se da lui ci separano le idee, il temperamento e i princìpi religiosi o morali. Dietro quei 30 volumi c'è un uomo maledettamente vivo e integro. Le migliaia di libri che ha letto non l'hanno cambiato. Le idee che ha promosso e abbandonato una dopo l'altra non l'hanno inaridito. La vastità della sua opera non è riuscita a bloccarlo, a paralizzarlo, a consegnarlo completamente alla storia morta. Nessuno nel nostro secolo, neppure André Gide, ha affrontato tante esperienze e lottato su tanti fronti. E mentre Gide non poteva mai astenersi da quel concetto di malintesa "gratuità", Papini si immedesimava tutto in quello che faceva al momento. Amava e odiava con passione, con ogni fibra del suo corpo, a riprova di una vitalità e di uno spessore spirituale rari. Oggi che un'intera classe di uomini pratica il compromesso per paura di esporsi, l'esempio di Papini può ridiventare attuale. È un uomo che non si vergogna dei suoi errori. Un vero segno del genio. Solo gli sterili e i mediocri si preoccupano della perfetta coerenza dei propri pensieri, e sono ossessionati dalla paura di sbagliare. Papini ha sbagliato, si è furiosamente contraddetto e compromesso. Eppure della sua opera è rimasto più di ogni "opera" perfettamente delineata, messa a punto e corretta dalla prima all'ultima pagina.”

Mircea Eliade (1907–1986) storico delle religioni e scrittore rumeno

da L'isola di Euthanasius, Scritti letterari

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“La coerenza è un fardello scomodo: lascialo agli sciocchi.”

Gianni Monduzzi (1946) scrittore, giornalista e editore italiano

Origine: Il manuale della Playgirl, p. 26

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“Aborro le coerenze false e la finzione delle conclusioni raggiunte.”

Guido Piovene (1907–1974) scrittore e giornalista italiano

La coda di paglia

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“Determinante per essere santi è la credibilità. La credibilità che nasce dalla coerenza tra fede professata e vita vissuta: il fatto che tra quello che "si crede" e la vita vissuta ci sia una vera identità.”

Christoph Schönborn (1945) cardinale e arcivescovo cattolico austriaco

da Radio Vaticana http://www.news.va/it/news/oggi-la-beatificazione-di-hildegard-burjan-sposa-m, 30 gennaio 2012

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“Il problema della classe dominante è quello di subordinare la scuola alle esigenze del sistema produttivo. Di conseguenza, la scuola diventa un fondamentale strumento di integrazione preposto all'asservimento dell'intero mondo del lavoro e delle professioni. L'ingegnere, il medico, il filologo, tutti i vari tecnici e professionisti escono dalle scuole provvisti di una preparazione strettamente specialistica, ma incapaci di coscienza critica", sicché "la scuola perpetua e approva delle differenze sociali che non hanno affatto corrispondenza nella realtà produttiva. La vita universitaria è vissuta come corsa all'acquisizione di un privilegio da conseguire attraverso la memorizzazione acritica di nozioni che verranno presto dimenticate". In perfetta coerenza con questo suo uso capitalistico, la scuola diventa "strumento di selezione" e "strumento di subordinazione". In essa a tutti i livelli, "la didattica autoritaria sopprime le esigenze culturali e le istanze politiche, nega la loro autonomia e vi sostituisce la loro subordinazione e l'accettazione delle imposizioni dell'autorità e il conformismo dell'ordine costituito". Da queste premesse, l'indicazione strategica: "La prospettiva di movimento della lotta studentesca è quella del diritto allo studio espressa dalla contestazione globale all'assetto del sistema"”

Giuseppe Carlo Marino (1939) storico e accademico italiano

Origine: Biografia del sessantotto, p. 293-94

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“‎La borghesia mafiosa può essere vinta certamente con la repressione, ma può essere vinta con comportamenti che abbiano soprattutto un carattere: quello della coerenza. Siamo tutti bravi, a dire parole; siamo un po' meno bravi tutti a coniugare a quelle parole, comportamenti coerenti sul piano dei fatti.”

Raffaele Cantone (1963) magistrato italiano

Origine: Da un intervento pubblico a Palazzo Valentini, Roma, 14 luglio 2011; citato in Controlemafie.wordpress.com http://controlemafie.wordpress.com/2011/07/14/i-costi-delleconomia-criminale-intervento-di-raffaele-cantone-per-liniziativa-nazionale-cgil-legalita-economica-dal-territorio-allimpresa-unaltra-idea-di-sviluppo-roma-14-luglio/.

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“L'identità di un uomo consiste nella coerenza tra ciò che fa e ciò che pensa.”

Charles Sanders Peirce (1839–1914) matematico, filosofo e semiologo statunitense

Scritti scelti

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“I trapianti di tessuti e di organi costituiscono uno dei progressi più straordinari della terapia e della solidarietà umana, e anche per questo richiedono attenzione, coerenza, equilibrio e un costante impegno.”

Giovanni Berlinguer (1924–2015) politico e docente italiano

Origine: Da Chi ferma i trapianti http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/275000/271345.xml?key=englaro&first=851&orderby=1, l'Unità, 5 settembre 2008, p. 27.

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“Le apparenti contraddizioni nella vita di Tolstoj non sono un'infamia o un segno di fallimento. Esse significano l'errore di chi osserva. Emerson ha detto che una sciocca coerenza è lo spauracchio di una mente limitata. Saremmo completamente perduti se cercassimo di vivere mostrando che non vi è stata nessuna contraddizione nel corso della nostra vita. Cercando di vivere in quel modo, dovremmo ricordare ciò che abbiamo fatto ieri e armonizzare così le nostre azioni odierne con quelle di ieri; cercando di preservare un'armonia tanto forzata, dovremmo ricorrere alla non verità. Il modo migliore è quello di seguire la verità per come la si vede al momento. Se progrediamo giorno dopo giorno, perché dovremmo preoccuparci se gli altri vedono in noi delle contraddizioni?”

Mahátma Gándhí (1869–1948) politico e filosofo indiano

16 settembre 1928, p. 127
La forza della verità
Origine: Cfr. Ralph Waldo Emerson: «Una stupida coerenza è l'ossessione di piccole menti, adorata da piccoli uomini politici e filosofi e teologi. Con la coerenza una grande anima non ha, semplicemente, nulla a che fare. Tanto varrebbe che si occupasse della sua ombra sul muro. Dite quello che pensate ora con parole dure, e dite domani quello che il domani penserà con parole altrettanto dure, per quanto ciò possa essere in contraddizione con qualunque cosa abbiate detto oggi».

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“Cristo era vegetariano e tutti i fedeli dovrebbero imitarlo. Nei giorni scorsi, in chiesa ho invitato i miei parrocchiani ad astenersi dal consumare la carne di agnello. Lo ripeto: è inutile che noi pronunciamo, durante la messa, l'Agnus Dei e poi subito dopo corriamo a mangiarlo. Ci vorrebbe maggiore coerenza, maggiore rispetto. Invece…”

Mario Canciani (1928–2007) presbitero, biblista e scrittore italiano

Origine: Citato in Luigi Sugliano, Polemica sulla tradizione pasquale http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1078928, La Stampa, 11 aprile 1993.

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“[Sulla par condicio] È una legge illiberale, liberticida, che dobbiamo abrogare in coerenza con quanto fatto quando eravamo all'opposizione. Non ritengo logico tenerla in piedi.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2004
Origine: Citato in Berlusconi si candida alle europee Attacca Consulta e "Direttorio" http://www.repubblica.it/2004/b/sezioni/politica/cdlverifica2/candida/candida.html, Repubblica.it, 17 febbraio 2004.

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“La mancanza di coerenza è segno di genialità. Essa costituisce il marchio di qualità della playgirl.”

Gianni Monduzzi (1946) scrittore, giornalista e editore italiano

Origine: Il manuale della Playgirl, p. 10

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“Dal luogo in cui era stato rinchiuso in attesa della condanna, Socrate è invitato dai discepoli a fuggire. Ma la sua risposta è perentoria: "Vi ho insegnato per tutta la vita a ubbidire alle leggi e voi mi invitate a trasgredirle al termine della mia esistenza. Quello che avevo da insegnarvi ve l'ho comunicato. Il mio ciclo si è concluso". Non c'è traccia d'angoscia, senso di disperazione, malinconia per una vita giunta alla fine, c'è solo coerenza tra un insegnamento e una vita. Anche la drammaticità del momento viene asservita alle esigenze dell'insegnamento per renderlo più persuasivo, più efficace. E se il momento è vigilia di morte, lo si affronti in tutta dignità. "Ma infine, Socrate, dicci in quale modo dobbiamo seppellirti?", incalzano i discepoli. "Come volete", rispose. E, ridendo tranquillamente, proseguì: "O amici, io non riesco a convincere Critone che il vero Socrate è quello che ora qui discute con voi e non quello che, da qui a poco, egli vedrà morto”

Umberto Galimberti (1942) filosofo e psicoanalista italiano

Fedone 115 e). I discepoli lo pregano di attendere, come altri avevano fatto, il tramonto del sole. Ma Socrate vuole evitare di rendersi ridicolo aggrappandosi alla vita quando ormai non ce n'è più. Beve d'un fiato il veleno "senza temere, senza alterare il colore né l'espressione del viso, ma, guardando com'era solito i discepoli con i suoi occhi da toro, disse: 'Che ne pensi? Con questa bevanda è lecito fare libagione a qualcuno o no?'" (Fedone 117 b). Indi riprese a passeggiare finché non sentì le gambe pesanti, allora si sdraiò, e quando le parti del corpo cominciarono a farsi fredde disse: "'Critone, dobbiamo un gallo ad Esculapio; dateglielo e non dimenticatevené. 'Sarà fatto', rispose Critone, 'ma vedi se hai qualcos'altro da dire'. A questa domanda Socrate non rispose più nulla" (Fedone 118 a).

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“Contrordine Grillini: la coerenza non va più di moda. La non sospensione è stata non sospesa dal non partito.”

Vittorio Zucconi (1944–2019) giornalista e scrittore italiano

2 gennaio 2017 https://twitter.com/vittoriozucconi/status/815962349437861888
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“Ciò premesso, va riconosciuto che "Hegel", nella babele di parole (in coerenza con la loro negazione i testi non sono allegati al disco per il semplice fatto che esse non esistono), con un tappeto sonoro modernissimo, è meno brutto dei precedenti”

Mario Luzzatto Fegiz (1947) giornalista, critico musicale e saggista italiano

forse ci stiamo abituando
Origine: Da Con Battisti "Hegel" rimane ostico https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1994/settembre/29/con_Battisti_Hegel_rimane_ostico_co_0_94092912971.shtml, Corriere della Sera, 29 settembre 1994.

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“La coerenza richiede di essere ignoranti oggi come lo si era un anno fa.”

Bernard Berenson (1865–1959) storico dell'arte statunitense

da Notebook, 1892

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“La coerenza è stata il nostro punto di forza. La coerenza paga sempre.”

Pasquale Natuzzi (1940) imprenditore italiano

Origine: Dall'intervista di Felice de Sanctis Natuzzi, investimento nel futuro, La Gazzetta del Mezzogiorno, 6 marzo 2015.

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“Il magistrato vive nella società, è un uomo che, come tutti, fa le sue scelte e ha le sue opinioni e le sue relazioni: l'importante è che eserciti e dimostri di esercitare imparzialmente la sua funzione e non si aspetti meriti (e non sia posto in condizione di temere demeriti) per le scelte giudiziarie adottate e che non presenti le stesse come frutto di un impegno politico o di una strategia in qualche modo a carattere politico (e cioè rivolta a incidere su determinati fenomeni aventi rilevanza politica con i mezzi offerti dal processo.. non produce nulla e non conduce a nulla la denigrazione pura e semplice delle scelte giudiziarie, se non delle persone dei magistrati, che ormai tende sempre più spesso a sostituirsi alla critica motivata. Si tende a disperdere una comune cultura del diritto e della giurisdizione: l'accertamento giudiziario viene inteso e presentato come una "sfida" o un "duello" davanti ai mezzi di comunicazione di massa anzichè come contrapposizione di tesi aventi pari dignità, ma anche diversa funzione e che si richiamano a differenti interpretazioni dei riscontri di fatto o delle norme giuridiche da applicare al caso concreto. Del processo contano, come in un film o in uno spettacolo, più i personaggi e gli interpreti e i caratteristi vari che la solidità delle argomentazioni, la coerenza delle affermazioni di principio, la linearità degli elementi probatori presentati e rappresentati. Avvocati contro magistrati, essi appaiono schierati in formazione come al mundial di calcio, come in una partita nella quale tra l'altro la cronaca giudiziaria annota i tiri in porta, i goals e i falli fischiati e il pubblico si schiera, agita le sue bandiere, non comprende ma fa il tifo per chi gli pare più simpatico o più bravo.”

Giuseppe Corasaniti (1957) magistrato italiano

da Tra potere e servizio, informazione e giustizia in Italia, Liguori, Napoli 1997, pp. 17-18