Frasi su conferenza-stampa
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“Il mio stile preferito è quello straccione.”

Zucchero (cantante) (1955) cantautore e musicista italiano

Citazioni di Zucchero
Origine: Citato in R. Cri., Zucchero delude l'amico Gianni «Meglio vestire da straccione» , La Stampa, 24 gennaio 1993, p. 12.

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“Penso di avere un problema, ovvero, sto diventando sempre più bravo in ogni aspetto del mio lavoro, che ha avuto un'evoluzione in molte aree differenti: nel modo in cui leggo la partita, nel modo in cui la preparo, nel modo in cui alleno… Mi sento sempre meglio. In una cosa però non sono cambiato: quando affronto la stampa, non sono mai un ipocrita.”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Chelsea (2013-2015)
Origine: Da un'intervista rilasciata a Telegraph; citato in Mourinho: "Il mio problema? Divento sempre più bravo" http://www.gazzetta.it/Calcio/Premier-League/09-04-2015/mourinho-ho-problema-divento-sempre-piu-bravo-110394960014.shtml, Gazzetta.it, 9 aprile 2015.

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“Quando le sinagoghe e i cimiteri ebraici devono essere sorvegliati come nei paesi islamici dove i mausolei cristiani ed ebraici sono distrutti perché la libertà di espressione e di fede non è un diritto costituzionale, questa è Eurabia. Il dialogo euro-arabo ha importato in Europa la tradizione anticristiana e antiebraica dell'islam inscritta nell'ideologia jihadista da tredici secoli. Quando in Europa critici dell'islam, musulmani e non musulmani, devono nascondersi o vivere sotto la protezione delle guardie del corpo, come Geert Wilders e molti altri, questa è Eurabia. Le celebri caricature di Flemming Rose, riprese anche da altri giornali, a cui hanno fatto seguito le minacce di morte al filosofo francese Robert Redeker, autore di un articolo, ritenuto blasfemo, apparso su Le Figaro il 19 settembre 2006, hanno esasperato l'opinione pubblica. Quando l'insegnamento nelle università, nella cultura, nell'editoria viene controllato in gran parte dalla Anna Lindh Foundation o dalla Alleanza delle civilizzazioni (strumento dell'Organizzazione della conferenza islamica, ndr), questa è Eurabia. Quando i bambini ebrei non possono frequentare una scuola pubblica senza essere aggrediti e i ragazzi ebrei sono minacciati per strada, o rapiti e uccisi come il francese Ilan Halimi, questa è Eurabia. Quando dimostrazioni islamiche di massa nelle città europee invocano la distruzione di Israele, questa è Eurabia. I nostri multiculturalisti non ci danno le chiavi per conciliare i valori della sharia con quelli della laicità europea, i contenuti della Carta islamica dei diritti umani con quelli della Dichiarazione universale, l'espandersi dell'imperialismo islamico e i principi di libertà e uguaglianza tra i popoli e tra i sessi.”

Bat Ye'or (1933) saggista egiziana

Origine: Citato in Giulio Meotti, L'eurabia è dentro di noi http://www.ilfoglio.it/articoli/2009/07/26/leurabia-e-dentro-di-noi___1-v-114624-rubriche_c154.htm, Il Foglio.it, 26 luglio 2009.

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“Nel maggio del 1949 fu istituito a Strasburgo il Consiglio d'Europa, organismo allora privo di poteri politici effettivi e incaricato solo di «porre le basi per la costruzione di una federazione europea». Così nell'atto della sua fondazione. L'anno dopo – dunque, nel 1950 – quel Consiglio bandì un concorso di idee, aperto a tutti gli artisti, per una bandiera della futura Europa unita. Un allora giovane disgnatore alsaziano, Arsène Heitz, partecipò con un bozzetto, dove dodici stelle bianche campeggiavano in un cerchio su uno sfondo azzurro. Come rivelò poi, l'idea non era casuale: devoto della Madonna, recitava ogni giorno il rosario. Proprio quando seppe del concorso europeo e decise di partecipare stava leggendo la storia di santa Catherine Labouré e – stimolato da quella lettura – si era deciso a procurarsi, per sé e per la moglie, una «Medaglia miracolosa», che sino allora non conosceva. Le stelle, dunque, del suo disegno vennero da lì: e, lì, venivano direttamente dall'Apocalisse e dalla sua «Donna vestita di sole» con la corona attorno al capo. Quanto all'azzurro, era il colore tradizionale della Vergine. Tra i 101 bozzetti giunti da tutto il mondo, «inspiegabilmente», come disse lo stesso Heitz (che aveva partecipato al concorso senza troppe speranze, quasi solo per rispondere a un impulso datogli dalla scoperta della Medaglia), il Consiglio d'Europa scelse proprio il suo. Si noti, tra l'altro, che il responsabile della commissione che procedeva alla scelta era un ebreo, Paul M. G. Lévy, direttore del Servizio di stampa e informazione del Consiglio. Non agirono, dunque, motivazioni confessionali […] Inoltre, a conferma della singolarità della scelta, contro la proposta di Heitz stava il fatto che, se dodici erano le stelle sulla bandiera proposta, non altrettanti erano allora gli Stati del Consiglio. In effetti, di fronte alle critiche, il disegnatore dovette replicare che il dodici rappresentava un «simbolo di pienezza» (e tale è, infatti, anche nell'Antico Testamento: dodici, tra l'altro, i figli di Giacobbe, come dodici le tribù di Israele; ed è perciò che dodici è il numero voluto da Gesù per i suoi apostoli, a significare che la Chiesa è il «nuovo popolo eletto»). Avendo adottato questa prospettiva simbolica, le autorità comunitarie, quando gli Stati membri dell'Europa finirono col superare la dozzina, stabilirono ufficialmente che il numero delle stelle sulla bandiera era da considerare immutabile.”

Origine: Ipotesi su Maria, pp. 107-108

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“L'America non ha mai perso una guerra e non ha mai vinto una conferenza.”

Will Rogers (1879–1935) attore, comico e giornalista statunitense

citato in Henry Kissinger, Questi anni alla Casa Bianca, Bergamo, Edizioni Euroclub, 1980, pp. 59-60

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“Quando visionammo la prima stampa, ci accorgemmo che lei aveva cancellato tutti noialtri dallo schermo!”

Richard Widmark (1914–2008) attore statunitense

citato in Marilyn, p. 121

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“Si poteva stare nel Pci senza essere comunisti. Era possibile, è stato così.”

Walter Veltroni (1955) politico italiano

da Veltroni: incompatibili comunismo e libertà, La Stampa, 16 ottobre 1999, p. 3

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“A me non piace la prostituzione intellettuale, a me piace l'onestà intellettuale. Mi sembra che negli ultimi giorni ci sia una grandissima manipolazione intellettuale, un grande lavoro organizzato per cambiare l'opinione pubblica per un mondo che non è il mio. […] Negli ultimi due giorni non si è parlato della Roma che ha grandissimi giocatori, ma che finirà la stagione con zero titoli. Non si è parlato del Milan che ha 11 punti meno di noi e chiuderà la stagione con zero titoli. Non si è parlato della Juve che ha conquistato tanti punti con errori arbitrali. […] Ranieri? Se è al fianco di Spalletti, io sono al fianco di tutti gli allenatori che hanno perso punti contro la Juve per errori arbitrali. Mi sento vicino a Prandelli, a Del Neri, a Zenga. Io sono andato davanti alle telecamere per dire che la mia squadra ha vinto a Siena con un errore dell'arbitro. Il giorno dopo l'allenatore di una squadra con la maglia bianco e nera, che guarda le partite dell'Inter, è andato in televisione e ha ammesso di aver segnato un gol in fuorigioco… che bravo… […] Io parlo con la stampa perché sono obbligato. Spalletti parla prima della partita, parla durante l'intervallo e parla dopo la partita: è "primetime", è amico di tutti. Io non sono così.”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Inter (2008-2010)
Origine: Citato in Mourinho contro tutti "Questa è prostituzione intellettuale" http://www.repubblica.it/2008/12/sport/calcio/serie-a/inter/mourinho-polemica-inter/mourinho-polemica-inter.html, Repubblica.it, 3 marzo 2009.

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“Bertinotti, già segretario della Federazione operai tessili, già segretario della Cgil Piemonte, per 2 anni presidente della Camera e tuttora presidente della Fondazione Camera dei Deputati, già segretario di Rifondazione Comunista per 13 anni, già deputato per quattro legislature, già ospite dello yacht di Vittorio Cecchi Gori per le vacanze estive a Salina con Valeria Marini […], già primatista mondiale delle ospitate a Porta a Porta nel salotto dell'amico Bruno, già ospite fisso del salotto della signora Maria Angiolillo, già protagonista della caduta del governo Prodi I (in nome della leggendaria battaglia sulle 35 ore) e coprotagonista della caduta del Prodi II, dunque due volte corresponsabile e del ritorno di Al Tappone a Palazzo Chigi, […] già protagonista della disfatta della sinistra ridotta ai minimi storici alle ultime elezioni (memorabile la conferenza stampa-funerale convocata all'Hard Rock Cafè di Via Veneto in Roma, affollatissimo di operai delle presse), già teorizzatore dell'abolizione della proprietà privata, già seguace dello psicoguru Massimo Fagioli, già titolare del quarto più alto reddito di Montecitorio con 213.195 euro nel 2006, ha scritto che Romano Prodi – cioè l'unico esponente del centrosinistra che sia riuscito a battere Berlusconi due volte su due, nonostante Bertinotti – è «uno spregiudicato uomo di potere», simbolo dello «smacco complessivo del centrosinistra». Prodi.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da Bertinotte http://voglioscendere.go.ilcannocchiale.it.ilcannocchiale.it/?TAG=fausto%20bertinotti, maggio 2009

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“Mi innervosisce Da Santoro mi diverto di più.”

Niccolò Ghedini (1959) avvocato e politico italiano

dall'intervista di Claudio Sabelli Fioretti, Ghedini: "Berlusconi sotto processo fa comodo anche a qualche amico" http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201008articoli/57264girata.asp, La Stampa, 2 agosto 2010

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“Proprio come nella leggenda dell'uomo che tramutava in oro tutto ciò che toccava, con me tutto si tramuta in un gran baccano sulla stampa.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

9 settembre 1920
Lettere a Max Born
Origine: Archivio Einstein 8-151. Citato in Pensieri di un uomo curioso, p. 30.

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“Badate, io non faccio conferenze o un po' di carità, | quando io do, mi do tutto.”

40, p. 93
Foglie d'erba, Il canto di me stesso

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“De Mita fa riferimento alla sua indubbia intelligenza politica, ma omette di ricordare che in Campania è autore, insieme a Bassolino, di una feroce macchina di potere di stampo feudale.”

Francesco Pionati (1958) politico e giornalista italiano

Origine: Citato in Pionati: De Mita segretario in Campania apre autostrada a UDC http://ciroaquino.go.ilcannocchiale.it/post/1428193.html, Il Cannocchiale.it, 1° aprile 2007.

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“Il sipario si alza; ascolto attenta questi bei versi concisi e fermi che comprendo più facilmente della lingua parlata: è scultura greca e romana. Nei drammi di Alfieri, che chiamerei volentieri stoici, a forza di sobrietà nell'azione e di laconicità nel linguaggio, la commozione vi coglie, per così dire, senza che ve ne rendiate conto, s'impone a grandi tratti attraverso alcune figure che personificano con semplicità sentimenti eterni. Nell'Oreste, è prima di tutto Elettra che s'impossessa della nostra anima. Il suo lutto filiale, la sua angoscia incessante per un fratello che ritrova, ma che il trionfante assassino del loro padre cerca bramosamente e minaccia, sostengono l'azione fino al quarto Atto. Allora l'azione prorompe spaventosa e sublime; essa vi associa a tutti i combattimenti e a tutte le lacerazioni delle passioni umane: è come una mischia sconvolgente di istinti e dolori contrari […] Questo quarto atto dell'Oreste di Alfieri è una delle cose più belle che abbia visto a teatro: ascoltandolo pensavo alle puerili dispute di scuola, alle ingiustizie e agli accecamenti reciproci dei due campi che rinchiudono il sublime in uno stampo arbitrariamente prescritto. Il sublime piomba su noi come un uccello divino; si abbatte dall'alto, ci rapisce sulle sue ali che fremono e planano; noi ci abbandoniamo alla sua imperiosa ascesa, incuranti della forma e del colore delle sue penne: così fece la folla quella sera.”

Louise Colet (1810–1876) poetessa francese
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“Il preservativo è il viatico dell'aborto.”

Giuliano Ferrara (1952) giornalista, conduttore televisivo e politico italiano

citato in Francesca Schianchi, Ma Giuliano dà lezioni ai giovani democratici, La Stampa, 27 gennaio 2008

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“Ho una gran voglia di dirle che lo sport è dannoso. L'ho affermato molte volte parlando a gente che era venuta alle mie conferenze per sentir dire il contrario. L'esempio infinitamente più agevole mi veniva offerto delle ore di ginnastica godute o sofferte alla scuola media.”

Gianni Brera (1919–1992) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Non fate i bulli, lo sport è dannoso http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/05/10/non-fate-bulli-lo-sport-dannoso.html, la Repubblica, 10 maggio 1991.

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“Uno scrittore non muore di errori medici, solo di errori di stampa.”

Isaac Bashevis Singer (1902–1991) scrittore polacco

Origine: Da Vicini, in Racconti, 2013.

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“[Su La dolce vita] Mi sono ben guardato dal parlare di visibilità. […] Il film è veritiero, ed è perché colpisce orribilmente la vita di molti, che taluni hanno reagito anche sulla stampa: vi si sono visti descritti ed hanno avuto paura di se stessi. Ma tutto questo deporrà per le qualità notevolissime dell'autore, non per la visibilità del film.”

Giuseppe Siri (1906–1989) arcivescovo cattolico e cardinale italiano

Origine: Dalla lettera di risposta a Montini, 13 febbraio 1960; citato in Antonio Carioti, E Siri difese «La dolce vita» dopo le censure di Montini https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2008/settembre/09/Siri_difese_dolce_vita_dopo_co_9_080909096.shtml, Corriere della Sera, 9 settembre 2008, p. 41.

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“Lo jellatore.”

Roberto Longhi (1890–1970) storico dell'arte italiano

citato in M. Vall., Il Praz è giusto http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,21/articleid,0493_01_1999_0154_0021_6520531/, La Stampa, 7 giugno 1999

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“Sono più il Ministro vostro che non dei magistrati.”

Clemente Mastella (1947) politico italiano

citato in Mastella: promuoverò amnistia e indulto http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200606articoli/6039girata.asp, La Stampa, 2 giugno 2006

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“[…] la correttezza scientifica non deve essere limitata alle riviste per specialisti. Le inesattezze fanno danni soprattutto quando escono su organi di stampa rivolti al pubblico generale, che a differenza degli specialisti non è in grado di notarle.”

Gianni Fochi (1950) divulgatore scientifico e giornalista italiano

Origine: Da un commento nella rubrica Highlights Specchio deformante, in La Chimica e l'Industria, giugno 2006, p. 83.

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“Quando la possibilità della Turchia di entrare nell'Unione Europea è definitivamente tramontata il leader dell'Akp [Recep Tayyip Erdoğan] ha dato una svolta autoritaria alla sua politica che ha portato in pochi mesi a epurazioni nei corpi di polizia e nella magistratura, alla censura dei social network e al bavaglio per gli organi di stampa. Non dobbiamo aver paura di dire che, in questo momento, la Turchia non è una democrazia.”

Vittorio Emanuele Parsi (1961) politologo e editorialista italiano

Origine: Citato in Gianni Rosini, Turchia, "attentati colpa della stretta di Erdogan. Ankara non è una democrazia" http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/02/turchia-clima-gezi-park-colpa-erdogan-ankara-non-democrazia/1560314/, Il Fatto Quotidiano.it, 2 aprile 2015.

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“Ma, se Dio vuole, incontrai anche i miei inglesitos vecchio stampo, non bizzarri e facoltosi come gli antichi, ma d'altronde cosa potevo pretendere di più in questi tempi democratici nudi di romanticismo?”

Mario Praz (1896–1982) critico d'arte, critico letterario e saggista italiano

Origine: Da Penisola pentagonale, E.D.T., Torino, 1992, p. 64.

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“Partendo dalla convinzione (mai confermata) che il clero avesse elaborato un piano che approfittasse delle confische di oggetti sacri per dichiarare guerra al potere dei soviet, Lenin scrisse: «Per noi, questo momento è quello in cui abbiamo il 99% delle possibilità di riuscire a distruggere il nemico [la Chiesa] e assicurarci una posizione indispensabile per i decenni a venire. È precisamente ora e solamente ora, mentre nelle regioni affamate le popolazioni si nutrono di carne umana e centinaia se non migliaia di cadaveri marciscono sulle strade, che noi possiamo (e dobbiamo) realizzare la confisca dei tesori della Chiesa con l'energia più selvaggia e impietosa. Noi dobbiamo, come che sia, confiscare i beni della Chiesa il più rapidamente possibile e in modo decisivo per assicurarci un fondo di centinaia di milioni di rubli. Senza questo fondo, nessun lavoro governativo in generale, nessuno sforzo economico in particolare, nessuna difesa delle nostre posizioni alla conferenza di Genova sono concepibili». E, per riuscirvi, Lenin ordinò nella stessa lettera delle confische brutali e implacabili «senza fermarsi davanti a niente», e «l'esecuzione del più gran numero possibile di componenti del clero reazionario […]. Più grande sarà il numero delle esecuzioni, meglio sarà»”

Hélène Carrère d'Encausse (1929) storica francese

cap. 14, pp. 408-409
Lenin
Origine: Chiosa dell'Autore.
Origine: Omissione dell'Autore.

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“I critici non recensiscono che se stessi. La recensione è un prolungamento dell'ufficio stampa e della casa editrice: non serve a nulla!”

Pasquale Panella (1950) poeta, scrittore e paroliere italiano

Origine: Citato in Pasquale Panella: le canzoni sono il mio inadempimento http://qn.quotidiano.net/2000/09/04/1255846-Pasquale-Panella--quotLe-canzoni-sono-il-mio-inadempimento-quot.shtml, Quotidiano.net.

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“Per spiegare preventivamente che non c'erano i presupposti d'urgenza sul decreto, Berlusconi si è gettato in una requisitoria che può essere considerata una sorta di «apoteosi del decisionismo», un j'accuse contro i tempi antiquati delle nostre istituzioni e un invito perentorio all'intero governo a sposare una linea chiara che difende le prerogative del potere esecutivo rispetto a prassi vecchie e nuove che ne potrebbero mortificare e limitare il ruolo. «La lettera di Napolitano – ha spiegato il Cavaliere – è la cosa più irrituale che mi è capitata di vedere. Ci ha bocciato il decreto prima ancora che lo presentassimo. Invece, la responsabilità del decreto di fronte alla Costituzione è del governo. Quello del Quirinale è un atto di forza che tende a mettere sotto tutela il governo. Tanto più su un provvedimento necessario senza il quale perpetueremmo una sorta di omissione di soccorso. Leggere la lettera di Napolitano piena di cavilli, precedenti e normative mi ha fatto venire un brivido alla schiena, lo stesso che mi provocò la lettura di un'iscrizione sulla facciata di un tribunale: fiat iustitia, pereat mundus – sia fatta giustizia e perisca il mondo. Per me una vita umana è più importante di mille cavilli.”

Augusto Minzolini (1958) giornalista italiano

citato in Il rilancio di silvio http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=9077536, la Stampa, 7 febbraio 2009

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“Chi stampa un libro, par che sia obbligato | A saper, quasi fosse Angiol celeste, | Quanto è mai stato scritto, oppur sognato.”

Giancarlo Passeroni (1713–1803) poeta italiano

Cap. VII
Rime
Origine: Citato in Harbottle, p. 272.

“La stampa ha fatto l'errore di dedicare a Bossi pagine e interviste che ci hanno sommerso da anni.”

Carlo Castellaneta (1930–2013) scrittore italiano

Origine: Citato in Corriere della sera, 15 settembre 1996.

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“La nascita di una nuova tv è sempre un miracolo. Oggi niente può influenzare le masse come la tv. La stampa è lontanissima dal farlo.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2009
Origine: Durante l'inaugurazione di Nessma TV in Tunisia], 23 agosto 2009; citato in Riccardo Stigliano, Tunisi, in tv il Silvio-show: "Non devo pentirmi di nulla" http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/politica/berlusconi-libia-2/berlusconi-libia-2/berlusconi-libia-2.html, Repubblica.it, 6 settembre 2009.

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“Ma già il fuoco rivoluzionario si era esteso a Kronštadt, la base navale orgoglio del regime, in cui i marinai proclamarono la loro solidarietà agli scioperanti, annunciando la liquidazione del soviet della città da parte di un Comitato militare provvisorio, e la futura elezione di un nuovo soviet. «Il soviet senza i comunisti»: questo slogan univa i contadini in rivolta nella regione di Tambov e i marinai del Baltico. La Comune rivoluzionaria istituita dai marinai, che durerà sedici giorni, prese le mosse dall'agitazione operaia e propose un programma che prendeva in contropiede il sistema politico in vigore dal 1918: dissoluzione dei soviet e libere elezioni a scrutinio segreto per sostituirli; libertà di stampa e di riunione per i socialisti, gli anarchici e i sindacalisti; libertà per i contadini di poter disporre dei raccolti; soppressione dei distaccamenti incaricati delle requisizioni in campagna; libertà di lavoro per gli artigiani che non impiegavano lavoratori salariati.
Senza dubbio, Lenin lo dirà, Kronštadt non era tutta la Russia; ma la sua «Comune» era un simbolo inquietante: quello del rifiuto del potere comunista da parte di coloro che ne erano stati i migliori difensori, ed era anche testimonianza del legame esistente fra tutte le rivolte: i contadini di Tambov, l'Ucraina raccolta intorno a Machno, l'insieme della campagna russa.”

Hélène Carrère d'Encausse (1929) storica francese

cap. 14, p. 393
Lenin