Frasi su discorso
pagina 2

Benito Mussolini photo
Benito Mussolini photo

“Nessuno pensi di piegarci senza avere prima duramente combattuto. Un popolo geloso del suo onore non può usare linguaggio, né avere atteggiamento diverso!”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

dal discorso tenuto in occasione dell'adunata generale delle forze del Regime il 2 ottobre 1935
Citazioni tratte dai discorsi

Oriana Fallaci photo
Vladimir Putin photo
Benito Mussolini photo
Benito Mussolini photo

“La disciplina deve cominciare dall'alto, se si vuole che sia rispettata in basso.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

da Scritti e discorsi, vol. I, p. 35

Rocco Chinnici photo
Jacques Lacan photo
Italo Calvino photo
Cassandra Clare photo
Winston Churchill photo
Winston Churchill photo

“Si tratta di un indovinello, avvolto in un mistero all'interno di un enigma.”

Winston Churchill (1874–1965) politico, storico e giornalista britannico

Da un discorso radiotrasmesso il 1° ottobre 1939, a proposito delle intenzioni dell'Unione Sovietica, dopo la spartizione militare della Polonia insieme alla Germania hitleriana
Origine: Il 17 settembre 1939, mentre le armate tedesche completavano la conquista della parte maggiore della Polonia, l'esercito sovietico entrava a sua volta da Nord ed occupava la parte nord-orientale della Polonia, congiungendosi a Brest-Litovsk con le armate tedesche, in ottemperanza agli accordi Molotov-Ribbentrop, che prevedevano la spartizione del paese fra Germania ed Unione Sovietica. (citato in Winston Churchill, op. cit., Volume I The Twilight War, 3° capitolo The Ruin of Poland, p. 42)

John Fitzgerald Kennedy photo

“Scegliamo di andare sulla Luna in questo decennio e di fare ancora altre cose, non perché sono [sfide] facili, ma perché sono difficili.”

John Fitzgerald Kennedy (1917–1963) 35º presidente degli Stati Uniti d'America

dal discorso alla Rice University, 12 settembre 1962

Papa Giovanni Paolo I photo
Martin Niemöller photo

“Prima vennero per i comunisti | e io non alzai la voce | perché non ero un comunista. | Poi vennero per i socialdemocratici | e io non alzai la voce | perché non ero un socialdemocratico. | Poi vennero per i sindacalisti | e io non alzai la voce | perché non ero un sindacalista. | Poi vennero per gli ebrei | e io non alzai la voce | perché non ero un ebreo. | Poi vennero per me | e allora non era rimasto nessuno | ad alzare la voce per me.”

dal discorso sull'atteggiamento lassista nei confronti dei nazisti; citato in Magdi Allam, Viva Israele, Mondadori
Una parafrasi della poesia di Martin Niemöller è spesso attribuita erroneamente a Brecht.
Prima vennero
Origine: Harold Marcuse, Martin Niemöller's famous quotation: "First they came for the Communists" What did Niemoeller really say? Which groups did he name? In what order? http://www.history.ucsb.edu/faculty/marcuse/niem.htm. Uno studio sull'origine della più famosa citazione attribuita a Martin Niemöller. Vedi anche Prima vennero....

Papa Benedetto XVI photo

“La libertà non è facoltà di disimpegno da; è facoltà di impegno per – una partecipazione all'Essere stesso. Di conseguenza, l'autentica libertà non può mai essere raggiunta nell'allontanamento da Dio.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dal discorso agli educatori cattolici, sala Conferenza dell'Università Cattolica d'America, Washington, D.C., giovedì, 17 aprile 2008
Discorsi

Joseph Göbbels photo

“Possiamo fare a meno del burro ma, nonostante tutto il nostro amore per la pace, non possiamo fare a meno di armi. Non si può sparare con il burro.”

Joseph Göbbels (1897–1945) politico e giornalista tedesco

dal Discorso di Berlino del 17 gennaio 1936
Citazioni di Joseph Göbbels

Roland Barthes photo

“Io desidero il mio desiderio, e l'essere amato non è altro che il suo accessorio.”

da Frammenti di un discorso amoroso, 1977
Frammenti di un discorso amoroso

Roland Barthes photo

“Le parole non sono mai pazze (tutt'al più sono perverse): è la sintassi che è pazza.”

da Frammenti di un discorso amoroso, traduzione di R. Guidieri, Einaudi, Torino 1979
Frammenti di un discorso amoroso

Thomas Stearns Eliot photo
Oliver Sacks photo
Nek photo
Luigi Sturzo photo
Luigi Einaudi photo
Bono photo
Agostino d'Ippona photo

“L'ira è una pagliuzza, l'odio invece è una trave.”

Agostino d'Ippona (354–430) filosofo, vescovo, teologo e santo berbero con cittadinanza romana

dai Discorsi, 58, 7, 8
Ira festuca est, odium trabes est.
Discorsi

Ettore Sottsass photo
Benito Mussolini photo

“Solo dall'armonia costituita dai tre principi, capitale, tecnica, lavoro, vengono le sorgenti della fortuna.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

da Scritti e discorsi, vol. V, p. 350

Benito Mussolini photo

“Nella nuova organizzazione io voglio sparire, perché voi dovete guarire del mio male e camminare da voi.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

Teatro Augusteo, Roma, 7 novembre 1921; da Scritti e discorsi, vol. II, p. 206
Citazioni tratte dai discorsi

Benito Mussolini photo
Eugenio Montale photo

“Io sono qui perché ho scritto poesie, un prodotto assolutamente inutile, ma quasi mai nocivo.”

Eugenio Montale (1896–1981) poeta, giornalista e critico musicale italiano

da È ancora possibile la poesia?, discorso tenuto all'Accademia di Svezia, ricevendo il premio Nobel, 12 dicembre 1975, in Sulla poesia, a cura di Giorgio Zampa, Mondadori, 1997

Benito Mussolini photo

“Noi tireremo diritto.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

Palazzo Venezia, Roma, 8 settembre 1935; da Scritti e discorsi, vol. IX, 215
Citazioni tratte dai discorsi

Benito Mussolini photo

“Se la libertà dev'essere l'attributo dell'uomo reale, e non di quell'astratto fantoccio a cui pensava il liberalismo individualistico, il Fascismo è per la libertà. È per la sola libertà che possa essere una cosa seria, la libertà dello Stato e dell'individuo nello Stato.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

dalla voce "Fascismo" redatta per l'Enciclopedia Treccani, 1932; da Scritti e discorsi, vol. VIII, p. 71
Origine: Tale voce fu presumibilmente scritta con la collaborazione di Giovanni Gentile

Primo Mazzolari photo

“Nel Vangelo ci sono più miracoli che discorsi.”

Primo Mazzolari (1890–1959) presbitero, scrittore e partigiano italiano

Impegno con Cristo

Benito Mussolini photo
Benito Mussolini photo

“Un'idea è al tramonto, quando non trova più nessuno capace di difenderla anche a prezzo della vita.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

da Scritti e discorsi, vol. I, p. 257

Benito Mussolini photo

“Tutti i nodi furono tagliati dalla nostra spada lucente e la vittoria africana resta nella storia della patria, integra e pura, come i legionari caduti e superstiti la sognavano e la volevano.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

dal discorso di proclamazione dell'impero, 9 maggio 1936
Citazioni tratte dai discorsi

Piero Calamandrei photo
Vladimir Putin photo
Benito Mussolini photo

“L'Italia fascista può, se sarà necessario, portare oltre il suo tricolore. Abbassarlo mai!”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

Parlamento, 5 febbraio 1926; da Scritti e discorsi, vol. V, p. 269
Citazioni tratte dai discorsi

Benito Mussolini photo

“Dodici anni della mia vita di partito [socialista] sono o dovrebbero essere una sufficiente garanzia della mia fede socialista. Il socialismo è qualche cosa che si radica nel sangue. Quello che mi divide ora da voi non è una piccola questione, è una grande questione che divide il socialismo tutto.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

Teatro del popolo, Milano, 24 novembre 1914; da II Popolo d'Italia, n. 11, 25 novembre 1914 – anche in Scritti e discorsi
Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Pronunciato al teatro del popolo di Milano, la sera del 24 novembre 1914, durante l'assemblea della sezione socialista milanese che decreta l'espulsione di Benito Mussolini dal partito socialista ufficiale.

Jovanotti photo
Roland Barthes photo
Roland Barthes photo
Liliana Segre photo
Winston Churchill photo

“I problemi della vittoria sono più piacevoli di quelli della disfatta, ma non sono meno ardui.”

Winston Churchill (1874–1965) politico, storico e giornalista britannico

dal discorso alla Camera dei Comuni dell'11 novembre 1942

Winston Churchill photo

“L'epoca della procrastinazione, delle mezze misure, del mitigare, degli espedienti inutili, del differire sta giungendo alla fine. Ora stiamo entrando nell'epoca dove ogni azione causa conseguenze.”

Winston Churchill (1874–1965) politico, storico e giornalista britannico

dal discorso alla House of commons del 12 novembre 1936; citato anche in Al Gore, Una scomoda verità

Winston Churchill photo

“La massima del popolo inglese è: Business as usual”

Winston Churchill (1874–1965) politico, storico e giornalista britannico

Affari come sempre
dal discorso alla Guildhall del 9 novembre 1914

Stalin photo
Walter Benjamin photo
Camillo Benso Cavour photo

“Il primo bene di un popolo è la sua dignità.”

Camillo Benso Cavour (1810–1861) politico e patriota italiano

discorso alla Camera dei deputati, 16 aprile 1858, da Discorsi parlamentari del conte Camillo di Cavour

Camillo Benso Cavour photo

“Libera Chiesa in libero Stato.”

Camillo Benso Cavour (1810–1861) politico e patriota italiano

dal discorso alla Camera dei deputati, Torino, 27 marzo 1861; da Discorsi parlamentari del conte Camillo di Cavour, 1872

Margaret Thatcher photo

“Signor presidente, mi hai invitato a parlare sul tema della Gran Bretagna in Europa. Forse dovrei congratularmi per il suo coraggio. Se conosce alcune delle cose dette e scritte e i miei punti di vista sull'Europa, deve sembrare un po' come invitare Gengis Khan a parlare sulle virtù della coesistenza pacifica! […] La Comunità europea è una [delle tante] manifestazione dell'identità europea, ma non solo. Non dobbiamo mai dimenticare che ad est della cortina di ferro, ai popoli che un tempo godevano di una piena condivisione della cultura europea, la libertà e l'identità sono state tagliate fuori dalle loro radici. Staremo sempre a guardare Varsavia, Praga e Budapest come grandi città d'Europa. […] Cercare di sopprimere una nazione e concentrare il potere al centro di un conglomerato europeo sarebbe altamente dannoso e metterebbe a repentaglio gli obiettivi che cerchiamo di raggiungere. L'Europa sarà più forte proprio perché la Francia è Francia, perché la Spagna è Spagna, la Gran Bretagna è la Gran Bretagna, ognuna con le proprie usanze, tradizioni e identità. Sarebbe una follia cercare di inserirli in una sorta di identikit della personalità europee […], è ironico che proprio nel momento in cui in quei paesi come l'Unione Sovietica, che hanno cercato di eseguire tutto dal centro, stanno imparando che il successo dipende dalla dispersione del potere e delle decisioni decentralizzate, ci sono alcuni nella Comunità che sembrano voler muoversi in direzione opposta. In Gran Bretagna non abbiamo implementato con successo le frontiere di Stato, solo per vederle nuovamente infrante a livello europeo con un super-stato europeo che esercita un nuovo dominio da Bruxelles.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

dal Discorso di Bruges rivolto al presidente dell'Unione Europea Andreas Papandreou, 20 settembre 1988

Margaret Thatcher photo
Gilbert Keith Chesterton photo
Wilhelm Reich photo
Konstantin Konstantinovič Rokossovskij photo

“Konstantin Rokossovskij: Non posso entrare in dettagli, ma posso dirti questo: dopo varie settimane di duri combattimenti nella Bielorussia e nella Polonia orientale, avevamo raggiunto i sobborghi di Praga. Allora i tedeschi lanciarono 4 divisioni corazzate e fummo respinti.
Alexander Werth: Respinti di quanto?
Konstantin Rokossovskij: Non posso dirtelo esattamente. Diciamo di circa 100 chilometri.
Alexander Werth: Indietreggiate ancora?
Konstantin Rokossovskij: No, si ricomincia ad avanzare. Ma lentamente.
Alexander Werth: Ritieni che il 1° agosto avreste potuto prendere Varsavia in qualche giorno?
Konstantin Rokossovskij: Se i tedeschi non avessero lanciato nella battaglia quelle unità corazzate, avremmo preso Varsavia, ma non con un attacco frontale. In ogni modo avevamo soltanto 50 probabilità su 100. Non avevamo escluso un contrattacco tedesco a Praga. Tuttavia sappiamo che prima dell'arrivo delle divisioni corazzate, i tedeschi di Varsavia erano in preda al panico: facevano le valigie in fretta e furia.
Alexander Werth: In tali circostanze era giustificata l'inmsurrezione di Varsavia?
Konstantin Rokossovskij: No. È stato un terribile errore. Gli insorti hanno cominciato di loro iniziativa senza averci consultato.
Alexander Werth: Sì, ma c'era stata una notizia da radio Mosca che li incitava alla rivolta.
Konstantin Rokossovskij: Quella era una routine. La radio Swit li chiamava pure alla rivolta, senza dimenticare i servizi polacchi della BBC, almeno così è stato detto; non ho ascoltato quelle trasmissioni. Siamo seri: una insurrezione armata in un luogo come Varsavia sarebbe potuta riuscire soltanto se fosse stata accuratamente coordinata con l'azione dell'Armata Rossa. La questione della data aveva una importanza capitale. Gli insorti di Varsavia erano male armati, e la sollevazione avrebbe avuto senso solo se noi fossimo stati sul punto di entrare in Varsavia. Ma non c'era da parlarne in quella fase della battaglia. Riconosco però che certi corrispondenti sovietici si siano mostrati troppo ottimisti il 1° agosto. Venivamo respinti; nel migliore dei casi non avremmo potuto raggiungere Varsavia prima di metà agosto. Ora le circostanze ci sono state sfavorevoli. Sono cose che succedono in guerra: vedi Harkov nel marzo 1943 e Zitomir nell'Inverno scorso.
Alexander Werth: Pensate di poter ritornare a Praga nelle prossime settimane?
Konstantin Rokossovskij: Tutto quello che posso dire è che cercheremo di prendere Praga e Varsavia. Ma non sarà cosa da poco.
Alexander Werth: Avete però delle teste di ponte a sud di Varsavia.
Konstantin Rokossovskij: Certamente, ma i tedeschi fanno di tutto per eliminarle, e noi subiamo perdite enormi. Pensa che combattiamo senza interruzione da 2 mesi.”

Konstantin Konstantinovič Rokossovskij (1896–1968) generale sovietico

da un discorso del 26 agosto 1944; citato in Alexander Werth, La Russia in guerra, 1941-1945, traduzione di Mario Rivoire, Mondadori, Milano, 1966
verificare la fedeltà della trascrizione

Francesco Crispi photo

“La monarchia ci unisce, la repubblica ci divide.”

Francesco Crispi (1818–1901) patriota e politico italiano

Origine: Secondo Giuseppe Fumagalli l'ultima parola è "dividerebbe"; cfr. Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 210.
Origine: Dal discorso alla Camera dei deputati, 1° maggio 1864; in Discorsi parlamentari di Francesco Crispi.

Cesare Cantù photo
Gustav Klimt photo
Elio Toaff photo
Socrate photo
Mario Borghezio photo

“La scena più sfruttata e diffusa è stata quella del discorso della palandrana. Dissi: queste brutte barbe, questi pupazzi con la palandrana, un giorno o l'altro li prendiamo per la barba e li cacciamo via a calci in culo.”

Mario Borghezio (1947) politico italiano

dall' intervista http://interviste.sabellifioretti.it/?p=514 di Claudio Sabelli Fioretti, Sette, 27 novembre 2003

Franco Basaglia photo
Giovanni Lindo Ferretti photo
Plutarco photo
Hugo Chávez photo
Lucio Sergio Catilina photo

“So assolutamente, o soldati, che le parole non aggiungono valore e che un esercito non diventa coraggioso da vile né forte da pavido per un discorso del generale. Quanto è grande il coraggio nell'animo di ciascuno per indole o per educazione, tanto grande è solito manifestarsi in guerra. Colui che né la gloria né i pericoli incitano, lo potresti esortare invano: il timore dell'animo tappa le orecchie. Ma io vi ho convocato per ammonirvi riguardo a poche cose e contemporaneamente per esporvi il motivo del mio piano. Invero certamente sapete, o soldati, qual grave danno abbiano portato a noi la viltà e l'indolenza di Lentulo, e anche a lui stesso, e per quale modo mentre aspettavo rinforzi dalla città, non sono potuto partire per la Gallia. Ora dunque a quale punto sia la nostra situazione, voi tutti lo capite insieme a me. Due eserciti nemici ci sbarrano la strada, uno dalla città e uno dalla Gallia; rimanere più a lungo in questi luoghi, anche se il nostro animo lo desidera moltissimo, lo impedisce la mancanza di frumento e di altre cose. Dovunque ci piaccia andare, bisogna aprirsi la strada con le armi. Perciò vi esorto ad essere forti e pronti e, quando entrerete in combattimento, a ricordare che voi portate nelle vostre mani destre ricchezze, onore, gloria, senza contare la libertà e la patria. Se vinceremo, non correremo più alcun pericolo; ci saranno vettovaglie in abbondanza, municipi e colonie spalancheranno le porte. Se, causa la paura, ci saremo ritirati, quei medesimi diventeranno ostili, nessun amico, nessun luogo potrà proteggere chi le armi non siano riuscite a proteggere. Inoltre, soldati, non è il medesimo bisogno ad incombere su di noi e su di loro: noi combattiamo per la patria, per la libertà, per la vita; per loro è superfluo combattere per il potere di pochi. Perciò, attaccate con maggior audacia, memori dell'antico valore! Vi sarebbe stato concesso passare la vita in esilio con il massimo disonore: alcuni di voi avrebbero potuto bramare a Roma, dopo aver perso le proprie, le ricchezze di altri. Poiché quelle azioni sembravano turpi ed intollerabili agli uomini, avete deciso di seguire queste. Se volete abbandonare questa situazione, c'è bisogno di coraggio; nessuno, se non da vincitore, ha mai cambiato in pace una guerra. In guerra il massimo pericolo è quello di coloro che di più hanno paura; il coraggio è considerato come un muro. Quando vi guardo, o soldati, e quando considero le vostre azioni, mi prende una grande speranza di vittoria. L'animo, l'età, il valore vostri mi incoraggiano, e la necessità, inoltre, che rende coraggiosi anche i pavidi. E infatti l'inaccessibilità del luogo impedisce che la moltitudine dei nemici possa circondarci. Se la fortuna si sarà opposta al vostro valore, non fatevi ammazzare invendicati, e neppure, una volta catturati, non fatevi trucidare come bestie piuttosto che lasciare ai nemici una vittoria cruenta e luttuosa combattendo alla maniera degli eroi!”

Lucio Sergio Catilina (-109–-62 a.C.) militare e senatore romano

Citato in Gaio Sallustio Crispo 1994

Luigi Sturzo photo

“Chi ha fede muove le montagne; chi ha fede fa proseliti; chi ha fede vince le battaglie.”

Luigi Sturzo (1871–1959) sacerdote e politico italiano

dal discorso di Torino, 20 dicembre 1922; da Il Partito popolare italiano

Carmelo Bene photo
Carmelo Bene photo
Carmelo Bene photo
Gilbert du Motier de La Fayette photo

“L'insurrezione è il più santo dei doveri.”

Gilbert du Motier de La Fayette (1757–1834) generale e politico francese

dal discorso all'Assemblea Costituente del 20 febbraio 1790, in Mémoires du Gen. La Fayette, ed. 1837, vol. II, p. 382

Erri De Luca photo
Tiberio Sempronio Gracco photo
Filippo Turati photo

“La ferocia dei moralisti […] è superata soltanto dalla loro profonda stupidità!”

Filippo Turati (1857–1932) politico e giornalista italiano

11 febbraio 1907, da Da Pelloux a Mussolini. Dai discorsi parlamentari, 1896-1923

Filippo Turati photo

“La sacra immortale libertà: per essa il socialismo vivrà, senza essa non sarà.”

Filippo Turati (1857–1932) politico e giornalista italiano

dal discorso Contro la violenza, Milano, 3 aprile 1921

Fabri Fibra photo

“E tu sei un raggio di sole che si dissolve come questo discorso | e io resto solo un'altra estate come l'anno scorso.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da La solitudine dei numeri uno, n. 9
Guerra e pace

Manlio Sgalambro photo
Enrico Mattei photo

“Mio padre diceva che è brutto essere poveri, perché non si può studiare, e senza studiare non si può fare strada.”

Enrico Mattei (1906–1962) imprenditore e politico italiano

Origine: Dal discorso per la laurea honoris causa conferitagli a Camerino, 1960; citato in Giorgio Galli, La sfida perduta: biografia politica di Enrico Mattei, Bompiani, 1976.

Golda Meir photo
Sandra Bullock photo
Piero Calamandrei photo
Barack Obama photo

“Se noi crediamo che la diffusione delle armi nucleari sia inevitabile, allora stiamo ammettendo in qualche forma che l'uso delle stesse armi sarà inevitabile.”

Barack Obama (1961) 44º Presidente degli Stati Uniti d'America

da un discorso tenuto a Praga il 5 aprile 2009
2009
Origine: Citato in Greg Jaffe, Why Obama chose the Iran talks to take one of his presidency's biggest risks http://www.washingtonpost.com/politics/why-obama-chose-the-iran-talks-to-take-one-of-his-presidencys-biggest-risks/2015/04/01/403b7a06-d7af-11e4-ba28-f2a685dc7f89_story.html, The Washington Post.com, 1° aprile 2015; tradotto in Perché Obama si è preso il rischio dell'Iran http://www.ilpost.it/2015/04/02/nucleare-iran-colloqui-obama/, Il Post.it, 3 aprile 2015.

Benito Mussolini photo
Riccardo Mannerini photo

“Partire | è lasciare il disegno a metà, | il discorso lacerato.”

Riccardo Mannerini (1927–1980) poeta e paroliere italiano

Partire, p. 238
Il sogno e l'avventura

Palmiro Togliatti photo

“Veniamo da molto lontano e andiamo molto lontano! Senza dubbio! Il nostro obiettivo è la creazione nel nostro Paese di una società di liberi e di eguali, nella quale non ci sia sfruttamento da parte di uomini su altri uomini.”

Palmiro Togliatti (1893–1964) politico e antifascista italiano

Origine: Dal discorso Per la sfiducia al IV Governo De Gasperi, Assemblea Costituente, 26 settembre 1947, in Discorsi parlamentari: 1946-1951, Camera dei deputati, 1984.

Demostene photo

“Si alza l'ascia dei miei discorsi.”

Demostene (-384–-322 a.C.) politico e oratore ateniese

10, 4

Giorgio La Pira photo

“I giovani sono come le rondini, vanno verso la primavera.”

Giorgio La Pira (1904–1977) politico italiano

da Il sentiero di Isaia. Scritti e discorsi: 1965-1977, Paoline