Frasi su discorso
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“Se escono con qualunque "marramucia" (trappola), dandoci degli imbroglioni, disconoscendo il trionfo o ritirandosi prima delle elezioni, allora convocherò un referendum attraverso decreto per chiedere ai venezuelani se accettano che possa rimanere rieletto fino al 2031.”

Hugo Chávez (1954–2013) politico venezuelano

dal discorso alla nazione durante il programma Alò Presidente sulle elezioni del 2006; citato da La Prensa http://www.laprensa.com.bo/20060507/mundo/mundo01.htm

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“Noi Tedeschi temiamo Dio, ma nient'altro al mondo!”

Otto Von Bismarck (1815–1898) politico tedesco

libro Discorsi

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“Siate risoluti a non servire più, ed eccovi liberi.”

libro Discorso sulla servitù volontaria

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“Non si fa la politica con discorsi, feste popolari e canti, la si fa solo con sangue e ferro.”

Otto Von Bismarck (1815–1898) politico tedesco

libro Discorsi

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“Il problema di scottante attualità è quello razziale. Anche in questo campo noi adotteremo le soluzioni necessarie. Coloro i quali fanno credere che noi abbiamo obbedito a imitazioni, o peggio, a suggestioni, sono dei poveri deficienti ai quali non sappiamo se dirigere il nostro disprezzo o la nostra pietà.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

dal discorso a Trieste, 19 settembre 1938
Citazioni tratte dai discorsi
Origine: Riportato su [http://colori-ditalia.blogspot.it/p/d-di-benito-mussolini.html Colori d'italia.blogspot.it.

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“L'odio omofobo e transfobico si sta propagando su internet e nel discorso pubblico e si assiste al moltiplicarsi di attacchi contro persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e intersessuali”

Thorbjørn Jagland (1950) politico norvegese

LGBTI
Origine: Citato in Gli Stati membri del Consiglio d'Europa sono tenuti a proteggere le persone LGBTI. Devono godere degli stessi diritti di ogni altro cittadino https://wcd.coe.int/ViewDoc.jsp?p=&Ref=DC-PR069(2017)&Language=lanItalian&Ver=original&Site=DC&BackColorInternet=F5CA75&BackColorIntranet=F5CA75&BackColorLogged=A9BACE&direct=true, Comunicato stampa - DC069(2017), Strasburgo 17 maggio 2017.

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“Dobbiamo stare attenti a non attribuire a questo trasferimento gli attributi di una vittoria. Le guerre non si vincono con le evacuazioni.”

Winston Churchill (1874–1965) politico, storico e giornalista britannico

dal Discorso tenuto il 4 giugno 1940 al Parlamento britannico dopo il rimpatrio della BEF dal porto e dalle spiagge di Dunkerque

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“In una riunione di massa il pensiero è eliminato. E siccome è proprio questo lo stato mentale che io voglio, perché fa della folla una vera cassa armonica che vibra ai miei discorsi, io ordino a tutti di assistere alle riunioni…”

Adolf Hitler (1889–1945) dittatore della Germania nazista dal 1933 al 1945

citato in Furio Jesi,Sopravvivenze esoteriche, in Mito, Nino Aragno Editore, 2008, p. 191

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“Tra di noi non possiamo ignorare la verità … politicamente noi siamo gli aggressori e loro si difendono … Il paese è loro, perché essi lo abitavano, dato che noi siamo voluti venire e stabilirci qui, e dal loro punto di vista li vogliamo cacciare dal loro paese.”

David Ben-Gurion (1886–1973) politico israeliano

da un discorso del 1938
Origine: Citato in Noam Chomsky, Fateful Triangle, pp. 91-92, citando Simha Flapan, Zionism and the Palestinians, pp. 141-142. Tradotto da www.tradizione.biz Cattolicesimo & politica http://www.tradizione.biz/politica/sionismo/citazioni-sioniste.html.

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“I penny non cadono dal cielo, devono essere guadagnati qui sulla terra.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

Discorso al banchetto di Lord Mayor, 12 novembre 1979

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“Quante volte le persone molto ricche non sono felici, perché non hanno saputo attingere all'altra sorgente, all'altra dimensione della ricchezza. Questa dimensione spirituale dove entra Cristo che ci dimostra, che, pur essendo povero, arricchisce tutti.”

Papa Giovanni Paolo II (1920–2005) 264° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dal discorso Ai giovani della Parrocchia di Sant'Ugo Vescovo http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/1992/december/documents/hf_jp-ii_spe_19921213_par-s-ugo_it.html, Roma, 13 dicembre 1992

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“La natura ha dato, è vero, il desiderio istintivo del godimento e lo approva nelle legittime nozze, ma non come fine a se stesso, bensì insomma per il servizio della vita.”

Papa Pio XII (1876–1958) 260° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

da Discorso al Congresso Unione Cattolica Italiana Ostretiche del 1951

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“Nulla è perduto con la pace: tutto può esserlo con la guerra!”

Papa Pio XII (1876–1958) 260° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dal discorso radiofonico del 24 agosto del 1939

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“Uccidendo i suoi ebrei, l'Europa si è suicidata.”

George Steiner (1929–2020) scrittore e saggista francese

dal discorso al convegno di European Judaism, Amsterdam, 1969
Origine: Citato in Riemen, prologo a Steiner 2006, pp. 17 sgg.

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“È difficile da dire che cosa è impossibile, dato che il sogno di ieri è la speranza di oggi e la realtà di domani.”

Robert Goddard (1882–1945) scienziato statunitense

dal suo discorso del diploma nel giugno del 1904

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“Il dolore precede ogni piacere ed è il principio motore dell'uomo.”

Pietro Verri (1728–1797) filosofo italiano

da Discorso sull'indole del piacere e del dolore

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“Viva il Cile indipendente e sovrano!”

Salvador Allende (1908–1973) politico cileno

Frase finale di un discorso tenuto l'11 luglio 1971 per il Giorno della solidarietà e della dignità nazionale

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“Gesù di Nazareth […] secondo me è stato ed è rimasto il più grande rivoluzionario di tutti i tempi.”

Fabrizio De André (1940–1999) cantautore italiano

Origine: Dal discorso sulla canzone Buona novella in un concerto del 1998. Video http://www.youtube.com/watch?v=fpmO1JuNwW4 disponibile su Youtube.com (01:25).

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“La funzione dell'industria non è solo e neanche principalmente quella del profitto. Lo scopo è migliorare la qualità della vita mettendo a disposizione prodotti e servizi.”

Giovanni Alberto Agnelli (1964–1997) imprenditore e dirigente d'azienda italiano

dal discorso in occasione del cinquantenario della Vespa, Roma, 19 settembre 1996

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“La polemica tra teismo e ateismo alcune volte non va alla sostanza del discorso religioso. Non per nulla i primi cristiani erano presi per atei, perché non parlavano di Giove, ma di Cristo.”

Aldo Capitini (1899–1968) filosofo, politico e antifascista italiano

Origine: La compresenza dei morti e dei viventi, p. 295

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“Euclione: Sono perduto! Sono morto! Sono assassinato! Dove correre? Dove non correre? Fermalo, fermalo! Fermare chi? Chi lo fermerà? Non so, non vedo nulla, cammino alla cieca. Dove vado? dove sono? chi sono? Non riesco a stabilirlo con esattezza. [Al pubblico] Vi scongiuro, vi prego, vi supplico, aiutatemi voi: indicatemi l'uomo che me l'ha rubata. [A uno spettatore] Che ne dici tu? Voglio crederti: lo capisco dalla faccia, che sei una brava persona… Che c'è? perché ridete? Vi conosco tutti: so che qua ci sono parecchi ladri, che si nascondono sotto una toga imbiancata a gesso, e se ne stanno seduti, come fossero galantuomini… Eh? Non ce l'ha nessuno di costoro? Mi hai ucciso! Dimmi dunque, chi l'ha? Non lo sai? Ah, povero, povero me! Sono morto! Sono completamente rovinato, sono conciato malissimo: troppe lacrime, troppe sventure, troppo dolore mi ha portato questo giorno; e fame, e miseria!… Sono il più sventurato tra gli esseri della terra. Che bisogno ho di vivere, ora che ho perduto tutto quell'oro che avevo custodito con tanta cura! Mi sono imposto sacrifici, privazioni; ed ora altri godono della mia sventura e della mia rovina. Non ho la forza di sopportarlo.
Liconide: [A parte, uscendo dalla casa di Megadoro] Chi sta lamentandosi? Chi piange e geme davanti a casa nostra? Ma è Euclione, mi pare. Sono completamente perduto; s'è scoperto tutto. Senza dubbio sa già che sua figlia ha partorito. Ora non so che fare. Devo andarmene o rimanere? affrontarlo o evitarlo? Per Polluce! Non so più che fare.
Euclione: Chi sta parlando là?
Liconide: Sono io, un infelice.
Euclione: Infelice sono io, e sventurato! io che sono stato colpito da sì grande disgrazia, da sì grande dolore!
Liconide: Fatti coraggio.
Euclione: Farmi coraggio? Come potrei, di grazia?
Liconide: Il misfatto che t'angustia il cuore, sono stato io a compierlo: lo confesso.
Euclione: Cosa mi tocca sentire?
Liconide: La verità.
Euclione: Che male t'ho dunque fatto, o giovine, perché tu agissi così e rovinassi me e i miei figli?
Liconide: È un dio che mi ci ha indotto e mi ha attratto verso di lei.
Euclione: Come?
Liconide: Confesso d'aver commesso un torto; so di essere colpevole. E così vengo a pregarti di essere indulgente, di perdonarmi.
Euclione: Come hai osato fare una cosa simile: toccare ciò che non era tuo?
Liconide: Che vuoi farci? Ormai è fatta; non si può disfare. È stato il volere degli dèi, senza dubbio: certo, senza la loro volontà, non sarebbe accaduto.
Euclione: E allora credo che gli dèi abbiano anche voluto che io ti facessi crepare in catene, in casa mia.
Liconide: Non dir questo!
Euclione: Perché dunque hai toccato, contro il mio volere, una cosa mia?
Liconide: È stata colpa del vino e dell'amore.
Euclione: Sfrontatissimo essere! Aver osato presentarti a me con un simile discorso! Impudente! Se esiste un diritto che ti permette di scusare una simile azione, non ci resta che andare a rubare pubblicamente gioielli alle matrone, in pieno giorno; e se poi dovessimo essere arrestati, ci scuseremmo dicendo che l'abbiamo fatto in istato d'ebbrezza, per amore! Varrebbero troppo poco, il vino e l'amore, se l'ubriaco e l'innamorato avessero il diritto di soddisfare impunemente i loro capricci.
Liconide: Ma io vengo di mia spontanea volontà a supplicarti di perdonare la mia follia.
Euclione: Non mi piacciono gli individui che si scusano dopo aver fatto del male. Tu sapevi che essa non era tua; non avresti dovuto toccarla.
Liconide: Dal momento che ho osato toccarla, non voglio cercare pretesti, ma tenerla nel migliore dei modi.
Euclione: Tu vorresti tenere, contro il mio volere, una cosa mia?
Liconide: Non pretendo d'averla contro il tuo volere; ma penso ch'essa mi spetti. Converrai subito tu stesso, Euclione, ch'essa deve spettare a me.
Euclione: E io – per Ercole!”

ti trascinerò subito dal pretore e t'intenterò un processo, se non restituisci...
Liconide: Cosa dovrei restituirti?
Euclione: Ciò che mi hai rubato.
Liconide: Io? rubato? dove? Cosa significa?
Euclione: [ironicamente] Che Giove ti protegga, com'è vero che tu non sai niente!
Liconide: A meno che tu non dica cosa stai cercando... (vv. 713-762; 1998)
Aulularia
Origine: Nel lamento dell'avaro Euclione per il furto della pentola dell'oro, Plauto parodia i registri della poesia tragica, come farà anche Gaio Lucilio nel libro XXVI delle Satire.
Origine: Fedria, figlia dell'avaro Euclione, ha partorito prima del matrimonio. Il padre del bambino è Liconide, che l'aveva violentata nove mesi prima, durante le Cerealia. Per riparare al danno, vuole prenderla in sposa, ma deve prima parlarne con il padre della ragazza, Euclione. Gli si avvicina, origlia, lo vede in preda al dolore e subito crede che egli abbia saputo della maternità della figlia. Infatti non sa che Euclione ha una pentola d'oro, il cui furto è la causa di tanto dolore. Il giovane si fa coraggio e gli parla: entrambi sottintendono la causa del dolore, così che il dialogo si intride di equivoco, in quanto Liconide confessa d'aver reso incinta Fedria mentre Euclione lo crede reo confesso del furto della pentola. Questa, per Plauto, è un'occasione d'oro per impostare la satira contro la categoria degli avari: l'avaro, influenzato nelle decisioni dalla sua stessa avarizia, formula male la classifica delle sue priorità e pospone la preoccupazione per i figli alla salvezza del patrimonio, che finisce per trascendere l'utilità e non procura altro che vane preoccupazioni.

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“Siamo romani. Siamo italiani. Essere nati e vivere in Italia è un dono: a Roma, è un privilegio.”

Carlo Azeglio Ciampi (1920–2016) 10º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Dal discorso per la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria di Roma; citato in Ciampi: in Campidoglio cita il Papa, semo romani e damose da fa' http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2005/09/27/Politica/CIAMPI-IN-CAMPIGLIO-CITA-IL-PAPA-SEMO-ROMANI-E-DAMOSE-DA-FA_093959.php, Adnkronos.com, 27 settembre 2005.

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“Certamente lo scienziato, come ogni altro uomo, può usare in molti modi la sua libertà, può aprire il suo cuore alla speranza o chiuderlo allo scetticismo.”

Ennio De Giorgi (1928–1996) matematico italiano

dal discorso all'Accademia Pontaniana, Napoli, 1992
Origine: In Lucio Coco, Testamenti spirituali. Note e pensieri dal limite della vita, Paoline, 2008.

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“Prendiamo l'agricoltura come fattore fondamentale e ci serviamo dei capitali accumulati attraverso l'agricoltura per edificare progressivamente l'industria e trasformare in breve tempo il Kampuchea in un paese agricolo moderno, poi in un paese industriale, attenendoci fermamente alla linea di indipendenza, di sovranità e di contare fondamentalmente sulle nostre forze. […] Il nostro obiettivo è di mettere in campo, consolidare e sviluppare progressivamente i complessi industriali e artigianali di grandi, medie e piccole dimensioni, a Phnom Penh, nelle altre zone, regioni, distretti e nelle cooperative. […] Nell'immediato il nostro obiettivo principale (nell'educazione, ndr) è l'eliminazione dell'analfabetismo. Nella vecchia società vi erano delle scuole e licei e un certo numero di facoltà ma in campagna il 75% della popolazione, in particolare i contadini poveri e medio poveri non sapevano né leggere né scrivere, e anche in città il 60% dei lavoratori erano analfabeti. Attualmente, appena due anni dopo la liberazione, solo il 10% della popolazione è analfabeta (oggi è di nuovo il 50%, ndr). […] Abbiamo sviluppato e svilupperemo delle reti sanitarie creando dei centri ospedalieri e dei centri di fabbricazione dei medicinali in tutte le cooperative e nella capitale. […] La salute del nostro popolo ha conosciuto un miglioramento considerevole. Abbiamo eliminato definitivamente le malattie sociali e la tossicomania.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

da un discorso del 1977

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“Quando vedo il tricolore mi incazzo. Il tricolore lo uso per pulirmi il culo”

Umberto Bossi (1941) politico italiano

dal discorso al comizio del 26 luglio 1997 a Cabiate (Como) per la festa della Padania; citato in Vilipendio alla bandiera la Camera salva Bossi, la Repubblica, 23 gennaio 2002

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“Dissi che avremmo spezzato le reni al Negus. Ora, con la stessa certezza assoluta, ripeto assoluta, vi dico che spezzeremo le reni alla Grecia.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

Discorso del 18 novembre 1940 dal balcone di Palazzo Venezia
Citazioni tratte dai discorsi

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“Ogni incontro, discorso, paesaggio si trasforma attraverso la voce di Zavattini in categoria della sua anima che agisce in armonia con la natura e la società.”

Salvatore Quasimodo (1901–1968) poeta italiano

Origine: Da Il Tempo; citato in La Fiera Letteraria, 19 ottobre 1967.

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“Io, il mio discorso l'ho fatto. Ora, a voi preparare il discorso funebre per me.”

Giacomo Matteotti (1885–1924) politico e antifascista italiano

affermazione rivolta ai suoi compagni dopo l'accusa a Mussolini di elezioni truccate dai fascisti; citato in Emilio Lussu, Marcia su Roma e dintorni, Einaudi, 1976

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“Bacio che sopporti il peso | della mia anima breve | in te il mondo del mio discorso | diventa suono e paura.”

Alda Merini (1931–2009) poetessa italiana

Origine: Da Clinica dell'abbandono, Einaudi, Torino, 2003.

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