Frasi su giapponese

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema giapponese, essere, grande, cosa.

Frasi su giapponese

Theodor W. Adorno photo

“Le atrocità sollevano un'indignazione minore, quanto più le vittime sono dissimili dai normali lettori, quanto più sono "more", "sudice", dago. Questo fatto illumina le atrocità non meno che le reazioni degli spettatori. Forse lo schema sociale della percezione presso gli antisemiti è fatto in modo che essi non vedono gli ebrei come uomini. L'affermazione ricorrente che i selvaggi, i negri, i giapponesi, somigliano ad animali, o a scimmie, contiene già la chiave del pogrom. Della cui possibilità si decide nell'istante in cui l'occhio di un animale ferito a morte colpisce l'uomo. L'ostinazione con cui egli devia da sé quello sguardo – "non è che un animale"”

Theodor W. Adorno (1903–1969) filosofo, musicologo e aforista tedesco

si ripete incessantemente nelle crudeltà commesse sugli uomini, in cui gli esecutori devono sempre di nuovo confermare a se stessi il "non è che un animale", a cui non riuscivano a credere neppure nel caso dell'animale. Nella società repressiva il concetto stesso dell'uomo è la parodia dell'uguaglianza di tutto ciò che è fatto ad immagine di Dio. Fa parte del meccanismo della "proiezione morbosa" che i detentori del potere avvertano come uomo solo la propria immagine, anziché riflettere l'umano proprio come il diverso. L'assassinio è quindi il tentativo di raddrizzare la follia di questa falsa percezione con una follia ancora maggiore: ciò che non è stato visto come uomo, eppure lo è, viene trasformato in cosa, perché non possa confutare, con un movimento, lo sguardo del pazzo. (n. 68, Gli uomini ti guardano)
Minima moralia
Origine: Riferimento al titolo del libro di Paul Eipper Le bestie ci guardano

Amélie Nothomb photo
Marcel Proust photo
Bill Bryson photo

“Se gli italiani possedessero l'etica del lavoro dei giapponesi, potrebbero essere i padroni del pianeta. Grazie al cielo non ce l'hanno.”

Bill Bryson (1951) giornalista e scrittore statunitense

Origine: Una città o l'altra. Viaggi in Europa, p. 192

Usain Bolt photo
Paul Watson photo
Daniele Luttazzi photo
Ivan Della Mea photo

“Ho cominciato a dubitare del comunismo quando ho visto che i giapponesi non lo fotografavano.”

Ivan Della Mea (1940–2009) cantautore, scrittore e giornalista italiano

citato in Mario Precario, Mortadella Show, Aliberti

Caparezza photo
Yukio Mishima photo
Kobayashi Issa photo

“[Haiku] Poni fine ai lamenti, o insetto: | non vi è amore senza addio, | nemmeno tra le stelle.”

Kobayashi Issa (1763–1828) poeta e pittore giapponese

Citato in Leo Magnino, Storia della letteratura giapponese, Nuova Accademia Editrice, Milano, 1957<sup>3</sup>, p. 143

Beppe Severgnini photo
Isabel Allende photo
Isabel Allende photo

“Tutti nasciamo felici. Lungo la strada la vita ci si sporca, ma possiamo pulirla.”

Isabel Allende (1942) la città delle bestie

libro L'amante giapponese

Jack Kerouac photo
Haile Selassie photo
Albert Einstein photo
Voltaire photo
Diego Armando Maradona photo
Gilbert Arenas photo
Jean-Jacques Olier photo
William Beckford photo

“Temo che non sarò mai buono a nulla in questo mondo, se non per comporre arie, erigere torri, progettare giardini, far collezione di mobili in stile giapponese, e scrivere resoconti di viaggi in Cina o alla Luna.”

William Beckford (1760–1844) scrittore, critico d'arte e politico britannico

dalla lettera a Lady Hamilton a Napoli del 1781; citato in Malcolm Skey, postfazione a Vathek, 1989, p. 125

Hans Werner Henze photo
Jared Diamond photo
Douglas Coupland photo
Jennifer Connelly photo

“I giapponesi dicono che siamo una nazione di stupidi, il «Figaro Magazine» che siamo dei casanova. Non hanno capito niente. Noi siamo la nazione del ma.”

Cesare Marchi (1922–1992) scrittore, giornalista e personaggio televisivo italiano

Origine: Non siamo più povera gente, p. 14

Carlo Lizzani photo
Quentin Tarantino photo

“C'è un brano bellissimo di Zamfir, che suona il flauto di Pan, inserito in una scena cruciale del film e nei titoli di coda. Quando me la fecero ascoltare pensai: "È fantastico". "Un misto tra stile samurai giapponese, Sergio Leone e Ennio Morricone."”

Quentin Tarantino (1963) regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico statunitense

"Questa fusione si addice all'essenza stessa del film".
The Making of "Kill Bill"

Luca Raffaelli photo
Max Pezzali photo
Silvio Berlusconi photo
Guido Ceronetti photo
Yoshitoshi ABe photo
Murasaki Shikibu photo

“Alla corte di un imperatore (che visse non importa quando) tra le molte gentildonne di Camera e Guardaroba, ce n'era una che, sebbene non fosse di altissimo grado, godeva molto più favore di tutte le altre.”

Murasaki Shikibu, Storia di Genji, il principe splendente. Romanzo giapponese dell'XI secolo, traduzione di Adriana Motti, Giulio Einaudi Editore, Torino, 2008

Erica Jong photo

“"La storia del mondo attraverso i gabinetti" […] "un poema epico???" […]
Inglesi:
Il gabinetto inglese come ultima spiaggia del colonialismo.
Tedeschi:
I gabinetti tedeschi osservano le differenze di classe. In terza classe : carta ruvida e scura. In prima classe: carta bianca. Chiamata Spezial Krepp (non c'è bisogno di tradurre). Ma i gabinetti tedeschi sono unici al mondo, grazie al piccolo palcoscenico (tutto il mondo è un palcoscenico) sul quale cade la merda. […] Gente che riesce a costruire gabinetti del genere è capace di tutto.
Italiani:
Spesso si è in grado di leggere qualche articolo del Corriere della sera prima di pulirsi il sedere con le notizie. Ma in generale in Italia l'acqua scorre veloce e la merda sparisce prima che faccia in tempo a balzare in piedi e girarsi a guardarla. Per questo gli italiani sono grandi artisti. I tedeschi hanno già la merda da guardare. In mancanza di questo passatempo, gli italiani hanno pensato di scolpire e dipingere.
Francesi:
[…] Nei gabinetti francesi la luce si accende solo quando si chiude a chiave la porta.
Per qualche ragione non riesco a spiegarmi la letteratura e la filosofia francesi in termini dell'approccio francese alla merde.
Giapponesi:
Accovacciarsi è un fatto fondamentale nella vita orientale. La tazza è nel pavimento. Tutt'intorno decorazioni floreali. Tutto questo ha a che fare con lo Zen”

Cf. Suzuki.
Origine: Paura di volare, p. 37-38

Roger Federer photo
Beppe Grillo photo
Noam Chomsky photo
Paco Ignacio Taibo II photo
Tiziano Sclavi photo

“[Sull'anime Devilman] Peccato che un prodotto di tale impatto visivo sia destinato a non uscire dai confini giapponesi a causa della storica miopia italiana.”

Tiziano Sclavi (1953) scrittore e fumettista italiano

da Il diavolo dalla A alla Z, Sergio Bonelli Editore, allegato all'albo speciale n. 2 di Dylan Dog del 1988

“Tale fede religiosa ha un carattere segnatamente pragmatista, poiché le manifestazioni di essa nei riti e nelle cerimonie rivelano una preoccupazione per assicurare alla vita umana una base solida di continuità. Il Norito, collezione di preghiere per le diverse festività, è orientato nel suo insieme a rivolgersi alle divinità per assicurarsi una vita migliore. Le parole usate nelle preghiere sono parole umane, ma possono anche essere chiamate "parole divine", nel senso che le divinità stesse le hanno trasmesse indirettamente, attraverso uomini specialmente dotati di spirito divino; e dunque in tal modo si stabilisce un dialogo tra le divinità e gli uomini, grazie al quale si ottiene il grande beneficio di una vita felice.
Ma la vita felice non era, per i giapponesi antichi come poi, e ancora, per lo shintoismo, una vita di oltre la tomba, bensì una vita presente, attualmente esistente. La felicità consiste nella sufficienza dei mezzi necessari per la vita, garantita, soprattutto nei tempi antichi, da abbondanti raccolti agricoli; ma, e ciò è alquanto sorprendente, anche dalla purezza del cuore. In ambedue gli aspetti, l'uno materiale e l'altro spirituale, si insiste molto nelle preghiere contenute nel Norito. Non si parla di peccati contro la divinità, tuttavia si accentua la purezza dei costumi come mezzo per placare gli dèi e ottenere i loro favori.”

da Shintoismo, cap. III.1c, p. 50

Antonio Cocchi photo
Sandro Lopopolo photo
Yukio Mishima photo
Masakazu Katsura photo
Mamoru Oshii photo

“Quando abbiamo realizzato Ghost in the Shell siamo andati a cercare dei taiko, ma abbiamo provato tantissimi strumenti a percussione di varie parti dell'Asia. A me non piace molto la forma di armonia occidentale e in Ghost in the Shell volevo andare alla ricerca di sonorità basate sul folklore giapponese.”

Mamoru Oshii (1951) scrittore e regista giapponese

Origine: Termine indicato per indicare genericamente tutti i tamburi giapponesi, tranne quelli a forma di clessidra definiti invece tsuzumi. Per approfondire vedi la voce corrispondente su Wikipedia.

Il Farinotti photo
Arrigo Sacchi photo
Ercole Patti photo

“Il giapponese, caschi il mondo, non perde mai la calma.”

Ercole Patti (1903–1976) scrittore italiano

Origine: Un lungo viaggio lontano, p. 38

Dacia Maraini photo
Elena Cattaneo photo

“Oggi il Senato si appresta a votare alcune mozioni sul benessere animale (giusto), dove la sperimentazione animale viene di fatto equiparata alle crudeltà (assurdo), laddove invece la sperimentazione animale ha come presupposto che gli animali non devono soffrire. Si dice che gli scienziati oggi possono usare un computer, che sarebbe più predittivo della reazione o dell'efficacia di un trattamento rispetto a un modello animale. Senza spiegare chi istruirà il computer con algoritmi (fantascientifici) tali da mimare le risposte biochimiche dell'organismo, dei suoi circuiti umorali, degli organi connessi, di ogni loro singola cellula, ciascuna con i suoi trentamila geni tradotti in centomila proteine funzionali. Non dicono come computer o cellule in un piattino di plastica possono farci capire le basi di malattie multisistemiche, l'attività dei farmaci per la depressione, per i disturbi del movimento o dell'alimentazione, l'insonnia, la Sma, la Sla, la sclerosi multipla, l'Huntington, l'Alzheimer, il diabete, etc. Se è vero che gli animali non sono sempre predittivi, come può un computer essere più predittivo? Oggi il computer K giapponese (che simula solo 1 bilione di neuroni e costa 10 milioni di dollari l'anno) è 1.500 volte più lento della biologia e necessita di 4 anni per simulare una giornata di funzionamento di pochi semplici neuroni.”

Elena Cattaneo (1962) accademica italiana e senatrice a vita

Origine: Da Perché la scienza non può rinunciare a sperimentare sugli animali http://www.repubblica.it/scienze/2015/05/05/news/perche_la_scienza_non_puo_rinunciare_a_sperimentare_sugli_animali-113592288/, Repubblica.it, 5 maggio 2015.

Fabrizio Mazzotta photo
Domenico Modugno photo

“Chiedo scusa, ma per la fame avrei anche detto di essere giapponese!”

Domenico Modugno (1928–1994) cantautore, chitarrista e attore italiano

rivolto ai suoi compaesani di Polignano a Mare, dopo aver dichiarato per molto tempo di essere siciliano
Origine: Citato in Carlo Antini, L'uomo che fece cantare il mondo http://www.iltempo.it/cultura-spettacoli/musica/2013/08/21/l-uomo-che-fece-cantare-il-mondo-1.1165373, Il Tempo.it, 21 agosto 2013.

Muriel Barbery photo
Fabrizio Mazzotta photo
Jeffrey Moussaieff Masson photo
Paolo Bernini photo
Ercole Patti photo
Jun'ichirō Tanizaki photo
Raffaele La Capria photo
Keiko Ichiguchi photo
Bruno Arcari photo
Romain Rolland photo
Amélie Nothomb photo
Ishirō Honda photo
Hideo Kojima photo
Yukio Mishima photo
Indro Montanelli photo

“Anche noi siamo convinti che il Paese ha il diritto di conoscere la verità (che non riguarda soltanto quella di Piazza Fontana). Ma non ci riusciamo. Anche perché se la pista rimane, come sembra accertato, quella del terrorismo nero, non sappiamo quali nomi l'accusa potrà tirar fuori dal suo cappello. I tre maggiori indiziati sono già stati assolti con sentenza passata in giudicato che non consente di richiamarli sul banco degli imputati. Gli altri di cui si fa il nome non sarebbero che comparse, la più importante delle quali, Delfo Zorzi, risiede a Tokio con passaporto giapponese che lo mette al riparo da ogni pericolo di estradizione. Vale la pena ricominciare? Louverture dei dibattimenti non è stata incoraggiante. Il proscenio era occupato da Capanna, Valpreda, Dario Fo e altri reduci sessantottini, cui si era aggiunto anche Sergio Cusani, l'intangentato convertitosi (lo diciamo senza nessuna ironia) al missionarismo. […] Invano i portaparola della parte lesa, cioè dei familiari delle vittime, si sono dichiarati estranei e contrari a ogni tentativo di politicizzare il processo. Una parola. Non ci riescono nemmeno Jovanotti e Teocoli con le loro filastrocche dal palcoscenico di Sanremo. Figuriamoci se potranno riuscirci i registi di questo processo rouge et noir, se mai ve ne furono. […] Ecco a cosa servono i processi come questo: non a cercare la verità, ma a fornire argomenti al rouge o al noir.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Quella verità che cerchiamo https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2000/febbraio/26/QUELLA_VERITA_CHE_CERCHIAMO_co_0_0002264627.shtml, 26 febbraio 2000, p. 1
Corriere della Sera

Gareth Edwards (regista) photo
Keiko Ichiguchi photo
Keiko Ichiguchi photo
Il Farinotti photo
Ljudmil Stojanov photo
Amélie Nothomb photo
Keiko Ichiguchi photo
Fabrizio Mazzotta photo
Francesco Storace photo

“Un giorno si avvicina a un gruppo di giapponesi e coi suoi modi sussiegosi li ricopre di insulti, sicuro che quelli non lo avrebbero capito: "Pidocchiosi, teste di cazzo, coglioni". Così per ridere. Anche loro ridevano…”

Francesco Storace (1959) politico e giornalista italiano

citato in Fabio Greggio, Fini: di tutta l'"erba" un "Fascio" http://www.italianiestero.antoniodipietro.it/sezioni/editoriali/editoriali.php?editid=59

Augusto Minzolini photo

“Indossa un maglione blu e ha il piglio deciso del direttore dei lavori, del comandante dei pompieri, del capo militare, ma anche la comprensione del prete. Silvio Berlusconi nelle emergenze si esalta. La sua attitudine è la politica del «fare.»”

Augusto Minzolini (1958) giornalista italiano

citato in Il piano giapponese del premier operaio http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=9217396, la Stampa, 9 aprile 2009

Keiko Ichiguchi photo
Stefano Benni photo