Frasi su lavoro
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“Mourinho con me è stato straordinario: io l'ho chiamato, perché arrivare all'Inter senza passare da José è impossibile, lui qui è ovunque. Ci siamo confrontati su tanti argomenti, mi sono fidato per molte cose dei suoi pareri. Lo considero un fuoriclasse, dietro alle brillanti conferenze stampa c'è un lavoro tattico e sul campo incredibile.”

Leonardo Nascimento de Araújo (1969) dirigente sportivo, allenatore di calcio e ex calciatore brasiliano

Citazioni di Leonardo
Origine: Citato in Inter, il giorno di Leonardo: "È la mia sfida più grande" http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Inter/29-12-2010/inter-giorno-leonardo-712299500154.shtml, Gazzetta.it, 29 dicembre 2010.

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“La Formula 1 non può continuare ad andare contro la realtà mondiale: deve essere più economica e più attraente per il pubblico. Quello che il pubblico vede il weekend è lo sport, ma quando si dà lavoro a 1000 persone non si può parlare solo di sport.”

Flavio Briatore (1950) imprenditore italiano

Origine: Da "Briatore stringe i cordoni http://notizie.it.msn.com/sport/formula1/articolo.aspx?cp-documentid=10841320, MSN.it, [Collegamento interrotto].

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“Una società fondata sul lavoro non sogna che il riposo.”

Leo Longanesi (1905–1957) giornalista, pittore e disegnatore italiano

Milano, 18 febbraio 1957
La sua signora

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“Sotterranea, l'angoscia avanza con il suo lavoro di trincea. La sua voce non si può completamente imbavagliare.”

Amélie Nothomb (1967) scrittrice belga

Origine: Diario di Rondine, p. 8

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“Non si intende di scherzi, | stelle, ponti, | tessitura, miniere, lavoro dei campi, | costruzione di navi e cottura di dolci.”

Wisława Szymborska (1923–2012) poetessa e saggista polacca

da Sulla morte senza esagerare; 1998
25 poesie

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“Credo che la persona che accetta un lavoro allo scopo di sopravvivere – in altre parole, per il denaro – faccia di sé stesso uno schiavo.”

Joseph Campbell (1904–1987) saggista e storico delle religioni statunitense

Origine: Citato in Will Tuttle, Cibo per la pace, traduzione di Marta Mariotto, Sonda, Casale Monferrato, 2014, p. 173. ISBN 978-88-7106-742-1

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“La Juventus era una squadra che non avevo mai amato e che probabilmente non amerò mai, […]. La Juventus era un ambiente totalmente nuovo per me. Diverso. Non mi sono mai sentito a casa, mi sembrava di essere l'ingranaggio di una grande azienda. Per il sentimento, prego rivolgersi altrove. Sul lavoro tutto bene, fuori zero contatti.”

Carlo Ancelotti (1959) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

cap. 15
Preferisco la coppa
Origine: Ripreso dal quotidiano sportivo spagnolo Marca alla vigilia dell'incontro Juventus-Real Madrid del 5 maggio 2015, valevole per le semifianli di Champions League 2014/15. Ancelotti: «Juve? Un club che non ho mai amato» http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2015/05/04-330041/Ancelotti%3A+%C2%ABJuve%3F+Un+club+che+non+ho+mai+amato%C2%BB, Tuttosport.com.

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“[I giovani italiani soffrono di] inattitudine all'umiltà. […] C'è un pezzo di paese che quando parli di lavoro manuale non capisce. […] Occorre scardinare il sistema Italia, fare una rivoluzione culturale che sia in grado di tirarci fuori dal '68, abbattere i privilegi acquisiti e adeguare la società al mercato del lavoro che cambia.”

Giorgia Meloni (1977) politica e giornalista italiana

Origine: Citato in Rosaria Amato, Occupazione giovanile, piano del governo: "Lavoro manuale, umiltà e contributi volontari" http://www.repubblica.it/economia/2011/01/25/news/piano_giovani_governo-11638990/, Repubblica.it, 25 gennaio 2011.

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“[Su Pier Paolo Pasolini] Sull'atroce morte di Pasolini s'è scritto tutto; ma sulle ragioni per cui egli non ha potuto non andarle incontro, penso quasi nulla. Cosa lo spingeva, la sera o la notte, a volere e a cercare quegli incontri? La risposta è complessa, ma può agglomerarsi, credo, in un solo nodo e in un solo nome: la coscienza e l'angoscia dell'essere diviso, dell'essere soltanto una parte di un'unità che, dal momento del concepimento, non è più esistita; insomma, la coscienza e l'angoscia dell'essere nati e della solitudine che fatalmente ne deriva. La solitudine, questa cagna orrenda e famelica che ci portiamo addosso da quando diventiamo cellula individua e vivente e che pare privilegiare coloro che, con un aggettivo turpe e razzista, si ha l'abitudine di chiamare "diversi". Allora, quando il lavoro è finito (e, magari, sembra averci ammazzati per non lasciarci più spazio altro che per il sonno e magari neppure per quello); quando ci si alza dai tavoli delle cene perché gli amici non bastano più; quando non basta più nemmeno la figura della madre (con cui, magari, s'è ingaggiata, scientemente o incoscientemente, una silenziosa lotta o intrico d'odio e d'amore) e si resta lì, soli, prigionieri senza scampo, dentro la notte che è negra come il grembo da cui veniamo e come il nulla verso cui andiamo, comincia a crescere dentro di noi un bisogno infinito e disperante di trovare un appoggio, un riscontro; di trovare un "qualcuno"; quel "qualcuno" che ci illuda, fosse pure per un solo momento, di poter distruggere e annientare quella solitudine; di poter ricomporre quell'unità lacerata e perduta.”

Giovanni Testori (1923–1993) scrittore, drammaturgo e storico dell'arte italiano

da A rischio della vita, L'Espresso, 9 novembre 1975

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“Fin dall'inizio del mio lavoro astratto ho sentito che non potevo scegliere modello migliore dell'universo. Sfere di differenti grandezze, densità, colore che attraversano nubi […] correnti d'aria, viscosità e odori […]”

Alexander Calder (1898–1976) scultore statunitense

Origine: Citato in G. Baldi, S. Giusso, M. Razetti e G. Zaccaria, Dal testo alla storia dalla storia al testo , [Letteratura italiana con pagine di scrittori stranieri, Analisi dei testi e critica, vol III, tomo secondo, Dal Decadentismo ai giorni nostri, Storia del teatro e dello spettacolo a cura di Gigi Livio], Paravia, Torino, 1993. ISBN 88 395 0453 2

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“Amo la Sicilia, come una terra a cui appartengo. Amo la sua luce, soffro per i suoi problemi, amo la sua gente, le sue architetture, i suoi sapori e in fondo il mio primo lavoro in un' istituzione lirica è stato proprio per un festival lirico a Trapani a 17 anni.”

Ezio Bosso (1971) contrabbassista, compositore e direttore d'orchestra italiano

Origine: Citato in Concerto di Ezio Bosso al Teatro Antico di Taormina: “Amo la Sicilia, amo la sua luce, amo la sua gente” http://www.strettoweb.com/2016/08/concerto-di-ezio-bosso-al-teatro-antico-di-taormina-amo-la-sicilia-amo-la-sua-luce-amo-la-sua-gente/443282/, Strettoweb.com, 3 agosto 2016.

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“Vi amo tutti, ma dovete perdonarmi se ho perso la voce urlando e lamentandomi questa settimana e ho perso la testa un po’ di tempo prima quest’anno per cui dovrò leggere. Grazie Hollywood Foreign Press, giusto per sottolineare quello che ha già detto Hugh Laurie, voi e tutti noi apparteniamo alla categoria più diffamata in America. Pensateci: Hollywood, foreigners (stranieri), press (stampa). Ma chi siamo noi e che cosa è Hollywood? Siamo solo persone provenienti da altri luoghi. Sono nata e cresciuta e ho studiato nelle scuole pubbliche del New Jersey. Viola è nata nella cabina di un mezzadro in South Carolina ed è cresciuta a Central Falls, Rhode Island; Sarah Paulson è nata in Florida, allevata da una madre single a Brooklyn. Sarah Jessica Parker è una di sette o otto fratelli dell’Ohio. Amy Adams è nata a Vicenza, in Italia. E Natalie Portman è nata a Gerusalemme. Dove sono i loro certificati di nascita? E la bella Ruth Negga è nata ad Addis Abeba, in Etiopia, cresciuta a Londra – o forse in Irlanda ed è qui nominata per aver interpretato una ragazza proveniente da una piccola città della Virginia. Ryan Gosling, come tutte le persone migliori, è canadese, e Dev Patel è nato in Kenya, cresciuto a Londra, e qui ha interpretato un indiano cresciuto in Tasmania. Hollywood è dunque infestata da stranieri e da gente che viene da fuori. E se li cacciassimo tutti a calci non ci rimarrebbe nulla da guardare se non il football e le arti marziali. Che non sono arti. Mi hanno dato tre secondi per dire queste parole: il lavoro di un attore è quello di infilarsi nella vita delle persone diverse da noi, e far sentire come ci si sente. E nell’anno passato ci sono state molte, molte, molte prove di attore potenti in questo senso. Mozzafiato. Ma ce n’è stata una quest’anno che mi ha stordito. Colpito al cuore. Non perché fosse particolarmente buona; non c’era niente di buono. Ma è stata efficace e ha fatto il suo dovere. Ha fatto ridere l’audience a cui era destinata. È stato il momento in cui la persona che chiedeva di sedersi sulla poltrona più rispettata nel nostro Paese ha imitato un giornalista disabile che superava per privilegi, potere e per capacità di reagire. Vedere quella scena mi ha spezzato il cuore e ancora non riesco a togliermela dalla testa. Perché non era un film. Era vita reale. E questo istinto di umiliare gli altri, quando è usato da qualcuno che ha una grande visibilità, da parte di qualcuno potente, si trasmette nella vita di tutti, perché dà un pò il permesso agli altri di fare la stesse cose. La mancanza di rispetto incoraggia altra mancanza di rispetto, la violenza incita alla violenza. E quando i potenti usano la loro posizione di prevaricare gli altri tutti noi perdiamo. O. K., andare avanti con lui. E questo mi porta alla stampa. Abbiamo bisogno di una stampa capace di esercitare il controllo sui potenti, e farli rispondere per ogni gesto oltraggioso. È per questo che i nostri fondatori hanno inserito la libertà di stampa ed espressione nella Costituzione. Quindi chiedo alla facoltosa Hollywood Foreign Press e a tutti i presenti di unirsi a me nel sostenere il Comitato per la protezione dei giornalisti, perché ne avremo bisogno nell’immediato futuro, ne avremo bisogno per salvaguardare la verità. Ancora una cosa: una volta me ne stavo sul set a lamentarmi per qualcosa – del tipo che stavamo lavorando troppo o all’ora di cena o qualcosa di simile – e Tommy Lee Jones mi disse: «Non è un già un enorme privilegio, Meryl, essere solo un'attrice?». In effetti è proprio così, e dobbiamo ricordarci a vicenda il privilegio e la responsabilità di questo mestiere. Dovremmo essere tutti orgogliosi del lavoro di Hollywood che si onora qui stasera. Come la mia amica, la Principessa Leia, mi ha detto una volta, prendete il vostro cuore spezzato, e fatene arte."”

Meryl Streep (1949) attrice, doppiatrice e produttrice cinematografica statunitense

Golden Globe 2017, Meryl Streep riceve il Golden Globe alla carriera

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“Il popolo di Lampedusa ha saputo curare gli immigrati, li ha sfamati mostrando all'Europa intera, l'atteggiamento da avere a chi chiede asilo, invece di pensare che queste persone siano lì per rubare lavoro. È umanità povera quella dei Lampedusani. E merita di ricevere un riconoscimento attraverso un premio solenne. È un atteggiamento esemplare che deve essere mostrato al mondo.”

Mario Vargas Llosa (1936) scrittore, giornalista e politico peruviano

Origine: Citato in Da un Nobel all'altro, Vargas Llosa: "Lampedusa merita il Premio" http://www.siciliainformazioni.com/79326/da-un-nobel-allaltro-vargas-llosa-lampedusa-merita-il-premio, SiciliaInformazioni.com, 14 agosto 2013.

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“Sabato, sabato, è sempre sabato. | Anche di lunedì sera è sempre sabato sera. | Quando non si lavora | è sempre sabato. | Vorrei che ritornasse presto un altro lunedì.”

Jovanotti (1966) cantautore, rapper e disc jockey italiano

da Sabato, disco 1, n. 2
Lorenzo 2015 CC.

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“La fama edificata sulla menzogna diviene presto uno spiacevole ostacolo. È facile indurre a credere una menzogna, ma è faticoso smontare il lavoro fatto.”

Mark Twain (1835–1910) scrittore, umorista, aforista e docente statunitense

Imprecazioni d'autore

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“Non appena un uomo imprende un lavoro femminile, si fa sarto, tessitore, cuoco, ecc., tosto produce un lavoro migliore di quello della donna.”

Paul Julius Möbius (1853–1907) scienziato e neurologo tedesco

libro Sull'inferiorità mentale della donna

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“Gli individui capaci di prestazioni superiori cercano attivamente il feedback: vogliono sapere come sono percepiti dagli altri, e si rendono conto che si tratta di informazioni preziose.”

Daniel Goleman (1946) scrittore, psicologo

libro Lavorare con intelligenza emotiva: Come inventare un nuovo rapporto con il lavoro

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“Il gioco è il lavoro del bambino.”

Maria Montessori (1870–1952) pedagogista, filosofa e medico italiana
Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Lavoro incessante, analisi, riflessione, molta scrittura, infinita autocorrezione: questo è il mio segreto.”

Johann Sebastian Bach (1685–1750) compositore, organista, clavicembalista e maestro di coro tedesco del periodo barocco
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“Che lavoro fai? Il DJ. Se non facessi il DJ che lavoro vorresti fare? Il DJ.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: prevale.net

“La quarantena
Capitolo lll

Il Coronavirus, il virus
che solo nel mese
di marzo 2020 ha devastato
e ucciso intere generazioni
di tutta Italia.
Un mostro invisibile
ed aberrante che ha messo
in ginocchio il mondo intero.
Ogni giorno un bollettino
di guerra, in ogni paese
e in ogni città si piangono
morti di ogni ceto sociale
dal più povero al più abbiente.
Dal più giovane
al più anziano senza nessuna
distinzione di sesso.
Un virus orribile e cruento
che ha fatto chiudere i battenti
a milioni di esercizi pubblici,
fabbriche, piccoli e grandi
imprenditori, dando lavoro
in modo continuativo
ed esasperante ma instancabilmente
e sempre con il cuore ai medici,
paramedici, infermieri, personale
dei supermercati, autotrasportatori,
addetti alle pulizie e operatori
ecologici senza dimenticare
le Forze dell'ordine così efficenti
e umani in questo periodo
così delicato e drammatico
che sta attraversando il nostro paese.
Un paese irriconoscibile e deserto
di cui possono uscire poche persone
solo per il fabbisogno famigliare
muniti di guanti e mascherine.
Siamo tutti sottoposti alla quarantena
Ordinata dal Governo, ora la nostra casa
non è solo un rifugio è anche la nostra
salvezza.
Purtroppo non per tutti in quanto
l'obbligo di vivere insieme
costantemente tra le mura
domestiche fanno emergere
i lati peggiori degli esseri umani
dando sfogo all'aggressività,
l'intolleranza, l'esasperazione
rendendo la convivenza forzata
difficoltosa e ingestibile
con la preoccupazione costante
di ammalarsi anche a livello
psicologico e mentale danneggiando
inevitabilmente e drasticamente
i rapporti familiari.
In futuro ci saranno strascichi
di persone che ne usciranno
fragili e vulnerabili
psicologicamente
e fisicamente.
Ma. Andrà tutto bene.”

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“Il "lavoro teatrale" vero e proprio, inteso nel senso più moderno, dovrebbe essere sempre e comunque il sano fondamento di tutte le ulteriori aspirazioni drammatiche.”

Richard Wagner (1813–1883) compositore, librettista, direttore d'orchestra e saggista tedesco

Origine: Musikdrama: scritti teorici sulla musica, p. 33

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