Frasi su oggetto
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“Perché, mi son sovente domandato,
scegli sì spesso a oggetto di pittura
la morte, la caducità, la tomba?
È perché, per vivere in eterno,
bisogna spesso abbandonarsi alla morte.”

Caspar David Friedrich (1774–1840) pittore tedesco

citazione necessaria, Se sai qual è la fonte di questa citazione, inseriscila, grazie.

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“Una moglie è oggetto di stima, mai di piacere.”

Lucio Elio Cesare (101–138) politico romano

Origine: Citato in Mari Yamazaki, Thermae Romae, vol. IV, Star Comics, 2012, p. 32. ISBN 978-88-6420-365-2

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“Lo spirito che si affina, posando appena lo sguardo sugli altri oggetti, trascurando i corpi e le forme comuni – dove rimane appena un'ombra di bellezza – ambiziosamente agogna di tornare alla propria fonte e scorge nell'intelligenza prima il paradigma della forma e dell'ordine.”

Anthony Ashley Cooper, III conte di Shaftesbury (1671–1713) politico, filosofo e scrittore inglese

Citazioni di Shaftesbury
Origine: Citato in Eugenio Spedicato, La strana creatura del caos: idee e figure del male nel pensiero della modernità, Donzelli Editore, Roma, 1997. ISBN 88-7989-348-3

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“Vi sono due forme di conoscenza, l'una genuina e l'altra oscura; e a quella oscura appartengono tutti quanti questi oggetti: vista, udito, odorato, gusto e tatto. L'altra forma è la genuina, e gli oggetti di questa sono nascosti.”

Sesto Empirico (160–210) filosofo greco antico

da Contro i matematici, VII, 138; citato in Daniele Vignali, I sofisti. Retori, filosofi ed educatori, Armando Editore, 2006, p. 238 http://books.google.it/books?id=-ZJuxxnTo5gC&pg=PA238#v=onepage&q=%22Vi%20sono%20due%20forme%22

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“Vorrei che gli oggetti non tanto fossero silenziosi ma costringessero al silenzio chi li usa, chi li guarda.”

Ettore Sottsass (1917–2007) architetto e designer italiano

Maestri del design

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“Più a lungo guardate un oggetto e più mondo ci vedrete dentro.”

Flannery O'Connor (1925–1964) scrittrice statunitense

Il volto incompiuto

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“Tra tutte le malattie volontarie, nessuna lo infastidisce quanto la nostalgia. Da bambino gli piaceva staccarsi dagli oggetti che gli avevano tenuto compagnia nelle tasche dei pantaloni, nei cassetti disordinati della scrivania, negli angoli segreti della sua camera-tana. Qualsiasi cosa, anche un vecchio tozzo di pane, aveva una storia e serbava un momento del passato. Deve aver cambiato atteggiamento ad un certo punto della vita, e ricorda se stesso incuriosito davanti a un album di foto di famiglia ereditato dai genitori, in particolare dalla madre: quel pozzo di sapienze emozionali e di memorie che risalivano a tre generazioni prima e a un povero albero genealogico dai rami poderosi. Morti i genitori, Carvalho aveva dedicato una sera a interrogare i volti presenti nell'album di foto. Ma tu chi sei? Che cosa ci fai qui? Per quale motivo dovresti far parte dei miei ricordi? In un certo senso, sua madre gli aveva affidato il pesante fardello di conservare la memoria familiare, ma a Carvalho la responsabilità parve eccessiva e bruciò l'album nel caminetto di casa, lo bruciò insieme alla tristezza ed al rimorso, altrimenti per tutta la vita l'anima gli avrebbe lacrimato davanti ad ogni foto sconosciuta, ad ogni tentativo di domandare alla madre morta: Chi è questo qui? Che cosa ci fa tra questa gente? Che cosa lo lega a noi altri? E quando passeggiava nella sua autentica patria, il Distrito V, si rifiutava di compiacere le viscere della nostalgia soffermando gli occhi su persone o luoghi che sembravano chiamarlo.”

Manuel Vázquez Montalbán (1939–2003) scrittore, saggista e poeta spagnolo

da Storie di padri e figli – Da tetti e terrazzi
Senza informazioni bibliografiche complete

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“Ascoltare la parola divina non equivale a conoscere un oggetto, ma ad essere in rapporto con una sostanza che eccede la sua idea in me.”

Emmanuel Lévinas (1906–1995) filosofo francese

Totalità e infinito. Saggio sull'esteriorità

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“In ognuno di noi, attraverso tutta la vita la libido normalmente oscilla tra l'oggetto maschile e quello femminile.”

Sigmund Freud (1856–1939) neurologo e psicoanalista austriaco, fondatore della psicoanalisi

Origine: Da The psychogenesis o a case o female homosexuality, in The International Journal of Psycho-analysis, vol. I, n. 2, 1920, p. 125; citato in Mario Mieli, Elementi di critica omosessuale (1977), a cura di Paola Mieli e Gianni Rossi Barilli, Feltrinelli, 2002.

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“Oggi ti vorrei raccontare un poco di Cézanne. Per quanto riguarda il lavoro, così afferma, ha vissuto da bohémien fino a quarant'anni. Solo più tardi, con la conoscenza di Pissarro, ha preso gusto al lavoro. Ma, allora, fino al punto di passare gli ultimi trent'anni della sua vita non facendo altro che lavorare. Senza gioia invero, come sembra, con una rabbia incessante, in conflitto con ogni sua singola opera, perché nessuna di esse gli sembrava raggiungere ciò che egli riteneva essere la cosa più indispensabile. La chiamava la réalisation, e la trovava nei "veneziani" che aveva visto e rivisto al Louvre e apprezzava incodizionalmente. Il convincente, il farsi cosa. La realtà sublimata fino a divenire indistruttibile attraverso la propria esperienza dell'oggetto, era questo che gli pareva l'intento più intimo del suo lavoro; vecchio, malandato, ogni sera consunto fino allo spasimo dal regolare lavoro giornaliero (tanto che spesso andava a dormire alle sei, all'imbrunire, dopo una cena mandata giù distrattamente), arrabbiato, diffidente, deriso ogni qual volta si recava al suo atelier, schernito, maltrattato… sperava un giorno, di raggiungere quel compimento che egli sentiva come l'unico essenziale. In tal modo […] egli aveva esacerbato le difficoltà del suo lavoro nella maniera più ostinata… si muoveva avanti e indietro nel suo studio, che aveva la luce sbagliata, in quanto il capomastro non aveva ritenuto necessario dare ascolto a quel vecchio bizzarro che ad Aix erano tutti d'accordo nel non prendere sul serio […].”

Rainer Maria Rilke (1875–1926) scrittore, poeta e drammaturgo austriaco

Lettera a Clara, 9 ottobre 1907
Lettere su Cézanne

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“Tutti gli oggetti e tutte le azioni sono simboli dello spirito.”

Charles Horton Cooley (1864–1929) sociologo statunitense

La comunicazione

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“Intorno ad ogni oggetto ci sono due ragionamenti contrapposti.”

Protagora (-486–-411 a.C.) retore e filosofo greco antico

frammento 6a
Frammenti di alcune opere, Antologie

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“Se ami un essere per la sua bellezza tu non ami nient'altro che Dio, poiché Egli è l'Essere bello per eccellenza. Perciò l'oggetto d'amore, in tutti i suoi aspetti, è solo Dio.”

Ibn Arabi (1165–1240) filosofo, mistico e poeta arabo

Origine: Da Le rivelazioni della Mecca, II, 326; citato in Armstrong, pp. 251-252.

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“Se gli oggetti delle più grandi passioni fossero perfettamente conosciuti, le vedremmo ben presto raffreddate.”

Claude de la Colombière (1641–1682) gesuita e scrittore francese

Il libro dell'interiorità.

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“Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri, | non accontentarmi di piccole gioie quotidiane, | fare come un eremita, | che rinuncia a sé.”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

da E ti vengo a cercare, n. 2
Fisiognomica

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“Ma filmare è vivere, e vivere è filmare. È semplice, nello spazio di un secondo guardare un oggetto, un volto, e riuscire a vederlo ventiquattro volte. Il trucco è tutto qui.”

Bernardo Bertolucci (1941–2018) regista italiano

citato in La mia magnifica ossessione. Scritti, ricordi, interventi (1962-2010), Garzanti Libri, 2010, p. 197

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“Un monologo il cui contenuto si riduce a una sfilata di oggetti – questo è il romanzo contemporaneo.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

13 aprile 1963

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“Colledara è un villaggetto di poche case, posto sopra una delle più verdi e più ridenti colline che allietano la Valle di Monte Corno, o Gran Sasso d'Italia, dal lato che guarda l'Adriatico. Da quella parte, il Gran Sasso si mostra più maginificamente elevato e superbo. La sua altezza non è grande (2914 m), se lo si paragona, per esempio, a quella della più ardue cime delle Alpi; ma io non ho mai visto un monte che più faccia pompa della sua statura, e che avegli nell'animo più intensamente il senso della maestà e del sublime. L'altezza di altri monti famosi che io ho veduti, è ordinariamente preparata da molte colline e da potenti contrafforti, per modo che spesso le più ardite cime sembrano a primo sguardo poco elevate e al tutto indegne della loro fama. Ai piedi del Gran Sasso… dalla parte di Teramo e di Colledara, non si ha un'altezza maggiore di otto o novecento metri. Perciò si possono vedere, al di sopra della breve zona boscosa, circa duemila metri di nudo sasso, di color ferrigno, elevarsi impetuosi verso il cielo. La forma del monte è quasi quella di una mitra episcopale; ma a me non piace di paragonarlo a un oggetto senza vita: egli è vivo, e vede e sente; si leva gigante a capo della Valle, come il signore di essa, e, con l'ardua punta, scopre, dicono, fin la remota riva della Dalmazia. E par che si alzi sui piedi, e aderga la testa e le spalle per vegliare da lungi sull'antico e glorioso mare d'Italia, o meglio, per scoprire altri suoi fratelli lontani, soli degni dei suoi sguardi e del suo amore. Sembra a volte di vedergli gonfiare l'immenso petto roccioso dalla soddisfazione intima piena peer il proprio sublime aspetto, per l'aria purissima che gli è dato di godere, e per le mirabili cose che può perennemente scoprire e ammirare. Molti vedono nel suo dentato superbo profilo l'immagine di Napoleone, di quest'anima sublime, che, lasciate le misere forme umane, dov'era imprigionata, erra di vetta in vetta per trovare, nell'eternità delle rocce e dei dirupi, una forma che sia degna d'incarnare tutta la sua innata grandezza.”

Fedele Romani (1855–1910) scrittore, poeta e linguista italiano

da Colledara

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“L'esaltare ad un alto grado l'oggetto e i suoi doni costituisce un tentativo rivolto a diminuire l'invidia.”

Melanie Klein (1882–1960) psicoanalista austriaca

Origine: Invidia e gratitudine, p. 84

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