Frasi su ora
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“La finzione del rifare l'America Grande si rivela per quello che è sempre stata: rifare l'America Bianca e cancellare l'onta di quel Presidente che per anni proprio Trump accusò di essere un falsario immigrato e non americano. Per ora, la sua Grande America è soltanto una Non America, consumata dall’odio e dal risentimento.”

Vittorio Zucconi (1944–2019) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da L'ossessione dell'America bianca verso l'ex presidente nero http://www.repubblica.it/ambiente/2017/05/31/news/trump_clima_accordi_parigi-166913432/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P4-S1.8-T2, Repubblica.it, 31 maggio 2017

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“I Sogni sono l'elusiva Dote | che ci fa ricchi per un'Ora – | poi ci gettano poveri | fuori della Purpurea Porta | dentro i nudi Confini | che avevamo prima.”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

J1376 – F1401, vv. 1-6
Lettere
Variante: I Sogni sono l'elusiva Dote | che ci fa ricchi per un'Ora – | poi ci gettano poveri | fuori della Purpurea Porta | dentro i nudi Confini | che avevamo prima. (J1376 – F1401, vv. 1-6)

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“Quando i vietnamiti liberarono la Cambogia da Pol Pot, andava bene. Ma ora a molti cambogiani non piaciono i vietnamiti, siccome, passo dopo passo, gradualmente, stiamo perdendo la nostra identità nazionale, la nostra anima.”

Norodom Sihanouk (1922–2012) re della Cambogia

When the Vietnamese liberated Cambodia from Pol Pot, it was all right. But now many Cambodians don't like the Vietnamese, because step by step, little by little, we are losing our national identity, our soul.
Citazioni tratte dalle interviste
Variante: Quando i vietnamiti liberarono la Cambogia da Pol Pot, andava bene. Ma ora a molti cambogiani non piaciono i vietnamiti, siccome, passo dopo passo, gradualmente, stiamo perdendo la nostra identità nazionale, la nostra anima.

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“Ora, mio adorato, mi bevi | le parole dal respiro | finché ammutolisco -.”

Nelly Sachs (1891–1970) poetessa e scrittrice tedesca

Il contorno
Al di là della polvere

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“L'istruzione nella vecchia società, plagiata dai sistemi stranieri, era estranea alle condizioni concrete del paese. Era incapace di difendere e sviluppare il paese, e incapace di migliorare i mezzi di sussistenza del popolo. Era totalmente dipendente dall'assistenza estera. Ora, per servire il movimento volto a difendere e sviluppare bene e rapidamente il paese, molte iniziative finalizzate all'apprendimento della scienza e della tecnologia sono state varate. […] Possiamo attestare che il nostro sistema educativo serve efficacemente il movimento per difendere e sviluppare il paese e migliorare la vita del popolo.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Education in the old society, copied from foreign systems, was alien to the concrete conditions of the country. It was incapable of defending and building the country, and incapable of improving the people's livelihood. It was totally reliant on foreign aid. Now, in order to serve the movement to defend and build the country well and rapidly, many movements to learn science and technology have been launched. [...] We can see that our present system of education effectively serves the movement to defend and build the country and to improve the people's livelihood.
Citazioni tratte dai discorsi
Variante: L'istruzione del vecchio sistema, plagiato dai sistemi stranieri, era estranea alle condizioni concrete del paese. Era incapace di difendere e sviluppare il paese, e incapace di migliorare lo stile di vita del popolo. Era totalmente dipendente dall'assistenza estera. Ora, per servire il movimento volto a difendere e sviluppare bene e rapidamente il paese, molti movimenti dedicati all'apprendimento della scienza e la tecnologia sono stati progettati. [... ] Possiamo attestare che il nostro sistema educativo serve efficacemente il movimento per difendere e sviluppare il paese e migliorare la vita del popolo.

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“Ho aiutato e finanziato i guerriglieri dell'African National Congress di Nelson Mandela quando in Sudafrica c'era l'apartheid. Ero dalla loro parte quando ne avevano bisogno. Ora che ho bisogno io, dicono che non mi possono aiutare. Prima di partire da Harare mi avevano assicurato che non avrei avuto problemi perché viaggiavo per motivi sanitari e umanitari. Invece volevano consegnarmi all'Etiopia. […] E pensare che gli uomini al governo oggi a Pretoria sono miei ex compagni, commilitoni, amici.”

Menghistu Hailè Mariàm (1937) militare e politico etiope

Variante: Ho aiutato e finanziato i guerriglieri dell'African National Congress di Nelson Mandela quando in Sudafrica c'era l'apartheid Ero dalla loro parte quando ne avevano bisogno. Ora che ho bisogno io, dicono che non mi possono aiutare. Prima di partire da Harare i avevano assicurato che non avrei avuto problemi perché viaggiavo per motivi sanitari e umanitari. Invece volevano consegnarmi all'Etiopia. [... ] E pensare che gli uomini al governo oggi a Pretoria sono miei ex compagni, commilitoni, amici.

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“Fratelli lavoratori! Se desiderate porre fine all'imperialismo, dovrete sforzarvi di lavorare un'ora in più. Ciò incrinerà la struttura impiantata dallo straniero e dal colonizzatore. Un'ora di lavoro in più può minare la struttura edificata dagli imperialisti e minacciare la loro esistenza.”

Abd al-Karim Qasim (1914–1963) militare e politico iracheno

Brother workers! If you wish to stamp out imperialism, you have to exert yourself to work an extra hour. This will undermine the structure of the foreigner and the coloniser. An extra working hour can undermine the structure of the imperialists and threaten their existence.
Principles of 14th July revolution
Variante: Fratelli lavoratori! Se desiderate porre fine all'imperialismo, dovrete sforzarvi di lavorare un'ora in più. Ciò incrinerà la struttura impiantata dallo straniero e dal colonizzatore. Un'ora di lavoro in più può minare la struttura edificata dagli imperialisti e minacciare la loro esistenza.

“Gobetti è stato consumato non si sa se dalla sua fatica o dal dolore per non poterla continuare. Non saremo più rimbrottati e stimolati da lui, non diremo più male di Gobetti, ora che è diventato il povero Gobetti e la sua opera ci appare sempre meglio come qualcosa di necessario e provvido.”

Max Ascoli (1898–1978) accademico italiano

Origine: Da Saluto a Gobetti, Il Quarto Stato, numero 1, 27 marzo 1926; riportato in Bibliotecaginobianco.it http://www.bibliotecaginobianco.it/?r=16&s=89&p=188&t=saluto-a-gobetti.

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“La pazienza vi gioverà in ogni ora, ogni volta e in ogni occasione. Vi aiuta a superare il vostro avversario, per quanto forte possa essere. Vi aiuterà in tempi di avversità e difficoltà, durante le battaglie, in guerra e in pace.”

Abd al-Karim Qasim (1914–1963) militare e politico iracheno

Patience will benefit you in every hour, every time and every opportunity. It helps you to overcome your opponent, howsoever strong he may be. It will help you in times of distress and hardships, in battles and in war and peace.
The historical extempore speech at the Reserve Officers' College

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“L'origine psicologica del concetto di spazio, o della necessità di esso, è lungi dall'essere così ovvia come potrebbe apparire in base al nostro abituale modo di pensare. Gli antichi geometri trattano di oggetti mentali (retta, punto, superficie), ma non propriamente dello spazio in quanto tale, come più tardi è stato fatto dalla geometria analitica. Il concetto di spazio, tuttavia, è suggerito da certe esperienze primitive. Supponiamo che si sia costruita una scatola. Vi si possono disporre in un certo ordine degli oggetti, in modo che essa risulti piena. La possibilità di queste disposizioni è una proprietà dell'oggetto materiale "scatola", qualcosa che è dato con la scatola, lo "spazio racchiuso" dalla scatola. Questo è qualcosa di differente per le varie scatole, qualcosa che in modo del tutto naturale viene pensato come indipendente dal fatto che vi siano o no, in generale, degli oggetti nella scatola, Quando non vi sono oggetti nella scatola, il suo spazio appare "vuoto". Fin qui, il nostro concetto di spazio è stato associato alla scatola. Ci si accorge però che le possibilità di disposizione che formano lo spazio-scatola sono indipendenti dallo spessore delle pareti della scatola. Non sarebbe possibile ridurre a zero tale spessore, senza che si abbia per risultato la perdita dello "spazio"? La naturalezza di tale passaggio al limite è ovvia, e ora rimane al nostro pensiero lo spazio senza scatola, una cosa autonoma, che tuttavia appare così irreale se dimentichiamo l'origine di tale concetto. Si può capire che ripugnasse a Descartes il considerare lo spazio come indipendente da oggetti corporei, capace di esistere senza materia.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Cartesio, Principia philosophiae, II, 16: «[...] se dal solo fatto che un corpo è esteso in lunghezza, larghezza e profondità concludiamo giustamente che esso è una sostanza, perché ripugna del tutto che il nulla abbia un'estensione, lo stesso si deve concludere anche per lo spazio supposto vuoto; infatti, poiché in esso vi è estensione, necessariamente vi è anche sostanza.»
Origine: Relatività. [Esposizione divulgativa], pp. 295-296

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“È sempre stato alla moda paragonare il nostro paese durante il mio regno alle democrazie più perfette del mondo. Non do importanza a questo. Ma ora stanno dicendo «oh, cerchiamo di capire queste persone. Dopo tutto, l'Islam è qualcosa di speciale», quando ciò che stanno facendo è totalmente contrario all'Islam. Ora, tutti dicono «beh, cerchiamo di capirli», capire queste persone che ne stanno uccidendo, massacrando altre, le persone che odiano, come mosche. Nel mio caso, però, paragonano il paese al governo più perfetto del mondo.”

Mohammad Reza Pahlavi (1919–1980)

It's always a tendency to compare our country in my time to the most perfect democracies of the world. I don't mind that. But now, what we hear is "oh let's try to understand these people. After all, Islam is something special," when what they are doing is absolutely contrary to Islam. Now, everybody is trying to say "well, let's try to understand these people", these people who are killing, massacring others, the people they don't like just like flies. But in my case, it is to compare it to the most perfect government of the world.
Citazioni tratte dalle interviste
Variante: È sempre stato alla moda paragonare il nostro paese durante il mio regno alle democrazie più perfette del mondo. Questo non mi scoccia, ma ora stanno dicendo «oh, cerchiamo di capire queste persone. Dopo tutto, l'Islam è qualcosa di speciale», quando ciò che stanno facendo è totalmente contrario all'Islam. Ora, tutti dicono «beh, cerchiamo di capirli», capire queste persone che stanno uccidendo, massacrando gli altri, le persone che odiano, come le mosche. Nel caso mio però, paragonano il paese al governo più perfetto del mondo.

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“Voi occidentali non capite la filosofia dietro il mio potere. Gli iraniani considerano il loro sovrano come un padre. […] La monarchia è il cemento della nostra unione. […] Ora, se per te un padre è inevitabilmente un dittatore, allora quello è un problema tuo, non mio.”

Mohammad Reza Pahlavi (1919–1980)

Variante: Voi occidentali semplicemente non capite la filosofia che sta dietro il mio potere. Gli iraniani considerano il loro sovrano come un padre. [... ] La monarchia è il cemento della nostra unità. [... ] Ora, se per te un padre è inevitabilmente un dittatore, quello è un problema tuo, non mio.

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“La donna, la vostra sorella, ha ottenuto la vittoria. Prima o poi, condividerà con voi le responsabilità dell'amministrazione. Nello stesso modo, il contadino ha ottenuto la vittoria, e anche il datore di lavoro. In passato, il datore di lavoro temeva per la sua vita e per la sua proprietà. Ora, il datore di lavoro e l'operaio sono fratelli che lavorano insieme, nella prosperità come nell'avversità, per difendere le conquiste della Repubblica irachena. Lavorano costantemente non per un qualsiasi effimero interesse egoistico, ma nell'interesse del popolo.”

Abd al-Karim Qasim (1914–1963) militare e politico iracheno

The woman, your sister, has achieved victory. She will share with you, sooner or later, the responsibilities of administration. The peasant, likewise, has achieved victory, and so has the employer. Formerly, the employer used to fear for his life and for his property. Now, the employer and the worker are brothers working together in both prosperity and adversity to protect the gains of the Iraqi Republic. They work constantly not for any transient selfish interest but for the interest of the people.
Principles of 14th July revolution

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“Dove finirà il mondo ora che esiste una bomba capace di uccidere più gente di uno sguardo della figlia di Max Rifkin? (1973)”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

Senza piume (Without Feathers), Niente Kaddish per Weinstein

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“Quando ottenemmo l'indipendenza, la nostra costituzione contenne delle clausole ambigue che non chiarirono se l'Uganda fosse una repubblica, una monarchia, o uno Stato federale o unitario. Abbiamo semplificato sbrigativamente le cose sin dal 1966. Ora siamo ora una repubblica, e tentiamo di emancipare il popolo economicamente e mentalmente.”

Milton Obote (1925–2005) politico ugandese

Variante: Quando ottenemmo l'indipendenza, la nostra costituzione disponeva di certe clausole che non chiarirono se l'Uganda fosse una repubblica, una monarchia, o uno Stato federale o unitario. Abbiamo affusolato le cose sin dal 1966. Siamo ora una repubblica, e tentiamo di emancipare il popolo economicamente e mentalmente.

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“Lo sfacelo degli eserciti della Russia è conseguenza dell'assenza di un governo forte e capace; ora io debbo dire che il Governo italiano sta facendo una politica interna rovinosa per la disciplina e per il morale dell'Esercito contro la quale è mio stretto dovere di protestare con tutte le forze dell'animo.”

Luigi Cadorna (1850–1928) generale e politico italiano

Origine: Da lettera al Presidente del Consiglio Paolo Boselli, 18 agosto 1917; citato in Paolo Mieli, Le manovre di Cadorna, Corriere della Sera, 4 aprile 2017, pp. 46-47.

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“Noi, il popolo, fummo negati persino il diritto di nominare la parola pace o partigiani della pace, e tutti coloro connessi con loro finivano a soffrire in prigione, come se fosse un crimine imperdonabile. Ma ora che il popolo è stato liberato dalla schiavitù e dopo l'alba di 14 luglio, questa Repubblica e i suoi figli sono stati liberati e sono stati sin d'allora in marcia verso la via della libertà.”

Abd al-Karim Qasim (1914–1963) militare e politico iracheno

Principles of 14th July revolution
Variante: A noi, al popolo, fu negato persino il diritto di nominare la parola pace o partigiani della pace e chiunque fosse connesso con loro doveva soffrire in prigione, come se fosse un crimine imperdonabile. Ma ora, dopo che il popolo è stato liberato dalla schiavitù e che è sorta su di noi l'alba del 14 luglio, questa Repubblica e i suoi figli sono stati liberati e sono stati sin d'allora in marcia verso la via della libertà.

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“Dopo due anni e mezzo di potere, i Khmer Rossi furono rovesciati dai vietnamiti nel Natale 1978. Nei mesi e negli anni che seguirono, Stati Uniti, Cina e i loro alleati, in particolare il governo Thatcher, sostennero Pol Pot ora in esilio in Thailandia. Era il nemico del loro nemico: il Vietnam, la cui liberazione della Cambogia non avrebbe mai potuto essere riconosciuta, perché venuta dalla parte sbagliata della guerra fredda. Per gli statunitensi, che ora sostenevano Pechino contro Mosca, era anche un regolamento di conti, dopo la loro umiliazione sui tetti di Saigon.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

Variante: Dopo due anni e mezzo di potere, i Khmer Rossi furono rovesciati dai vietnamiti nel Natale 1978. Nei mesi e negli anni che seguirono, gli Stati Uniti, la Cina e i loro alleati, in particolare il governo Thatcher, sostennero Pol Pot in esilio in Thailandia. Era il nemico del loro nemico: il Vietnam, la cui liberazione della Cambogia non avrebbe mai potuto essere riconosciuta, perché era venuta dalla parte sbagliata della guerra fredda. Per gli statunitensi, che ora sostenevano Pechino contro Mosca, era anche un regolamento di conti, dopo la loro umiliazione sui tetti di Saigon.

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“Sei stato colpito nell'elemento, dove hanno sede le forze più oscure, dove principia per la creatura umana la notte. Ora si tratta di radunare le forze luminose perché la ferita si rimargini, perché vivere con essa sarebbe impossibile.”

Scipione (Gino Bonichi) (1904–1933) pittore e scrittore italiano

dal Diario; Historia, p. 61
Citato in di Historia, Mensile illustrato di Storia, Anno VII – N. 66 – Milano – Maggio 1963

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“[Su Daniel Alves] Dani è una persona solare, anche un po' matto. Vive tutto a duemila all'ora. […] Tecnicamente è di livello superiore, vale Messi.”

Giorgio Chiellini (1984) calciatore italiano

Origine: Citato in Domenico Latagliata, L'Allegri(a) di Dani Alves è la vera arma vincente http://www.ilgiornale.it/news/sport/lallegria-dani-alves-vera-arma-vincente-1393196.html, Ilgiornale.it, 5 maggio 2017.

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“L'aneddoto che resta secondo me nella storia e che mi lega al doppiaggio è questo: io nasco come un fruitore del cinema in una famiglia che non mi ha portato molto al cinema, non si andava molto al cinema ma d'estate accadeva un miracolo, nelle arene estive si celebrava e si celebra ancora ora la visione plein air della cinematografia… mia madre mi portava in un mese al cinema una volta… io molte sere scappavo, mi mettevo dalla parte del posteggio, c'erano dei platani che dividevano il posteggio dall'arena di proiezione e io mi mettevo là molte sere a sentire il cinema e nel sentire il cinema con la percezione del soundtrack e la percezione di quelle voci magiche del cinema degli anni sessanta io mi sono innamorato di chi parlava dentro quella pellicola e sono diventato il più grande fan di Carletto Romano, di cui nutro un profondo senso di riconoscenza perché mi ha dato una percezione sottilissima del mestiere dell'attore e del mestiere del doppiaggio.”

Stefano De Sando (1954) attore e doppiatore italiano

Variante: L’aneddoto che resta secondo me nella storia e che mi lega al doppiaggio è questo: io nasco come un fruitore del cinema in una famiglia che non mi ha portato molto al cinema, non si andava molto al cinema ma d’estate accadeva un miracolo, nelle arene estive si celebrava e si celebra ancora ora la visione plein air della cinematografia... mia madre mi portava in un mese al cinema una volta… io molte sere scappavo, mi mettevo dalla parte del posteggio, c’erano dei platani che dividevano il posteggio dall’arena di proiezione e io mi mettevo là molte sere a sentire il cinema e nel sentire il cinema con la percezione del soundtrack e la percezione di quelle voci magiche del cinema degli anni sessanta io mi sono innamorato di chi parlava dentro quella pellicola e sono diventato il più grande fan di Carletto Romano, di cui nutro un profondo senso di riconoscenza perchè mi ha dato una percezione sottilissima del mestiere dell’attore e del mestiere del doppiaggio.
Origine: Da La voce di De Niro... non ama celebrare troppo il doppiaggio http://guide.supereva.it/doppiaggio_e_doppiatori/interventi/2007/09/306982.shtml, a cura di Daniela Sgambelluri, Supereva.it, 30 settembre 2007.

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“Alle sette e mezzo il 17 aprile 1975, la guerra contro la Cambogia si concluse. Fu una guerra particolare, poiché nessun paese aveva mai fatto esperienza d'un simile bombardamento. Su questa terra, forse la più graziosa e più pacifica in tutta l'Asia, il presidente Nixon e il signor Kissinger sganciarono centomila tonnellate di bombe, l'equivalente di cinque Hiroshima. Il bombardamento fu una loro scelta personale. Illegalmente e in segreto, bombardarono la Cambogia, un paese neutrale, fino a riportarla all'età della pietra, e intendo età della pietra nel suo senso strettamente letterale. Poco dopo l'alba, il 17 aprile 1975, i bombardamenti cessarono, e regnò il silenzio. Poi, i vittoriosi, i Khmer Rossi, il cui potere era cresciuto in modo del tutto sproporzionato rispetto ai loro numeri, emersero dalla foresta. Entrarono nella capitale, Phnom Penh, una città che molti di loro non avevano mai visto prima. Marciarono in fila indiana disciplinata lungo i viali e il traffico immobile. Si vestivano di nero ed erano per la maggior parte adolescenti. Il popolo li acclamò ansiosamente, ingenuamente. Dopo tutto, i bombardamenti e i combattimenti erano finalmente terminati. Il terrore cominciò quasi immediatamente. Phnom Penh, una città di 2.5 milioni d'abitanti, fu evacuata con la forza entro un ora dal loro arrivo, i malati e feriti trascinati dai loro letti d'ospedale, bambini morenti trasportati in sacchi di plastica, i vecchi e gli zoppi abbandonati ai margini della strada, e tutti in marcia sotto tiro verso la campagna e una società totalmente nuova, quale mai si era vista prima. I nuovi leader della Cambogia chiamarono il 1975 l'«Anno zero», l'alba di un'era in cui non ci sarebbero state famiglie, né sentimenti, né espressioni d'amore o di sofferenza, né medicine, né ospedali, né scuole, né libri, né istruzione, né vacanze, né musica, né canzoni, né posta, né moneta: solo fatica e morte.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

At 7:30 AM on April 17, 1975, the war on Cambodia was over. It was a unique war, for no country has ever experienced such concentrated bombing. On this, perhaps the most graceful and gentle land in all of Asia, president Nixon and mister Kissinger unleashed 100,000 tons of bombs, the equivalent of five Hiroshimas. The bombing was their personal decision. Illegally and secretly, they bombed Cambodia, a neutral country, back to the Stone Age, and I mean Stone Age in its literal sense. Shortly after dawn on April 17, the bombings stopped and there was silence. Then, out of the forest, came the victors, the Khmer Rouges, whose power had grown out of all proportion to their numbers. They entered the capital Phnom Penh, a city most of them had never seen. They marched in disciplined Indian file through the long boulevards and the still traffic. They wore black and were mostly teenagers, and people cheered them, nervously, naively. After all, the bombing, the fighting, was over at last. The horror began almost immediately. Phnom Penh, a city of 2.5 million people, was forcibly emptied within an hour of their coming, the sick and wounded being dragged from their hospital beds, dying children being carried in plastic bags, the old and crippled being dumped beside the road, and all of them being marched at gunpoint into the countryside and towards a totally new society, the likes of which we have never known. The new rulers of Cambodia called 1975 "Year Zero", the dawn of an age in which there would be no families, no sentiments, no expressions of love or grief, no medicines, no hospitals, no schools, no books, no learning, no holidays, no music, no songs, no post, no money, only work and death.
Variante: Alle sette e mezzo il 17 aprile 1975, la guerra contro la Cambogia si concluse. Era una guerra particolare, poiché nessun paese aveva sofferto d'un tale bombardamento. Su questa terra, forse la più graziosa e più pacifica in tutta l'Asia, il presidente Nixon e il signor Kissinger sguanciarono centomila tonnellate di bombe, l'equivalente di cinque Hiroshima. Il bombardamento fu una loro scelta personale. Illegalmente e in segreto, bombardarono la Cambogia, un paese neutrale, fino a riportarla all'età della pietra, e intendo età della pietra nel suo senso strettamente letterale. Poco dopo l'alba, il 17 aprile 1975, i bombardamenti cessarono, e regnò il silenzio. Poi, i vittoriosi, i Khmer Rossi, il cui potere era cresciuto fuori proporzione dai loro numeri, emersero dalla foresta. Entrarono la capitale, Phnom Penh, una città che molti di loro non avevano mai visto prima. Marciarono in fila indiana disciplinata lungo i viali e il traffico immobile. Si vestivano di nero, ed erano per la maggior parte adolescenti. Il popolo li acclamò ansiosamente ed ingenuamente. Dopo tutto, i bombardamenti e le sparatorie erano finiti. Il terrore cominciò quasi immediatamente. Phnom Penh, una città di 2.5 milioni d'abitanti, fu evacuata con la foza entro un ora del loro arrivo, i malati e feriti trascinati dai loro letti d'ospedale, bambini morenti trasportati in sacchi di plastica, i vecchi e zoppi lasciati per la strada, tutti marciati sotto tiro verso la campagna e una società totalmente nuova, mai vista prima. I nuovi leader di Cambogia nominarono 17 aprile «Anno zero», l'alba di un' era in cui non ci sarebbero state famiglie, niente sentimenti, nessuna espressione d'amore o lutto, niente medicine, niente ospedali, niente scuole, niente libri, niente istruzione, niente vacanze, niente musica, niente canzoni, niente posta e niente denaro: solo fatica e morte.

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“Sono la vittima di avvenimenti, una vittima degli americani, di Lon Nol, di Pol Pot, e ora dei vietnamiti e della disputa tra Pechino, Mosca e Hanoi.”

Norodom Sihanouk (1922–2012) re della Cambogia

I am the victim of events, a victim of the Americans, of Lon Nol, of Pol Pot and now of the Vietnamese and of the dispute between Peking and Moscow and Hanoi.
Citazioni tratte dalle interviste
Variante: Sono la vittima di avvenimenti, una vittima degli americani, di Lon Nol, di Pol Pot, e ora dei vietnamiti e della disputa tra Pechino, Mosca e Hanoi.

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“Che Salvini avesse deciso di soffiare sul fuoco delle paure della gente sull'ondata migratoria lo sappiamo da anni. Ora abbiamo scoperto che lo fanno anche Di Maio e i Cinquestelle.”

Andrea Orlando (1969) politico italiano

Origine: Dall'intervista di Tommaso Labate, «Non pensavo che Angelino s'iscrivesse al partito populista», Corriere della Sera, 30 aprile 2017, p. 7.

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“Necessitiamo della cooperazione con l'Etiopia in modo fraterno, […] È ora di trovare una via d'uscita. Dopo una lotta molto lunga, bisognerebbe ora riflettere.”

Mohammed Siad Barre (1919–1995) politico somalo

Variante: Abbiamo bisogno di collaborare fraternamente con l'Etiopia, [... ] È giunto il momento di trovare una via d'uscita. Dopo una lunga, lunga lotta, bisognerebbe ora riflettere.

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“Ho chiarito in termini assolutamente inequivoci che d'ora in poi - oggi - dobbiamo cambiare i nostri atteggiamenti, le nostri menti, dobbiamo renderci conto che d'ora in poi non siamo più un popolo coloniale, bensì un popolo libero e indipendente. Ma anche, come ho già sottolineato, che questo comporta un duro lavoro. (dal discorso durante la cerimonia d'indipendenza del Ghana, 6 marzo 1957)”

Kwame Nkrumah (1909–1972) rivoluzionario e politico ghanese

Variante: Ho chiarito in termini assolutamente inequivoci che d'ora in poi - oggi - dobbiamo cambiare i nostri atteggiamenti, le nostri menti, dobbiamo renderci conto che d'ora in poi non siamo più un popolo coloniale, bensì un popolo libero e indipendente. Ma anche, come ho già sottolineato, che questo comporta un duro lavoro.

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“Il 95% della popolazione gode di un miglior tenore di vita di prima. In passato, il popolo non aveva né terra né lavoro. Costantemente spinto alla fame ed esposto alle malatie, il popolo ha dovuto vendere i suoi figli, le sue figle e persino le sue mogli. Per esso, la vita era dura e insicura. Era sottomesso all' opressione e allo sfruttamento. Lavorava come uno schiavo, e non ricevevo la degna ricompensa per il suo lavoro. Ora, il popolo è il padrone, e gode di tutti i frutti del suo lavoro. Lavora come prima, forse meno dolorosamente, ma il suo tenore di vita è molto meglio e più sicuro di prima. La sua vita familiare è stata notevolmente migliorata.”

Pol Pot (1925–1998) politico e rivoluzionario cambogiano

Citazioni tratte dalle interviste
Variante: Il 95% della popolazione gode di un miglior tenore di vita di prima. In passato, questo popolo non aveva né terra né lavoro. Costantemente spinto alla fame e sempre esposto alle malattie, doveva vendere i suoi figli, le sue figlie e persino le sue mogli. Per esso, la vita era dura e insicura. Era sottomesso all'oppressione e allo sfruttamento. Lavorava come uno schiavo, e non riceveva neppure la giusta ricompensa per il suo lavoro. Ora, il popolo è il padrone, e gode di tutti i frutti del suo lavoro. Lavora come prima, forse meno dolorosamente, ma il suo tenore di vita è molto migliore e più sicuro di prima. La sua vita familiare è stata notevolmente migliorata.

“[Sulla situazione attuale del doppiaggio] Oggi lo vedo, per certi versi, non dico decaduto, ma… Molti dicono, per esempio, che i film vanno visti in originale, non doppiati. Ora, questo potrebbe anche andar bene, però dovremmo presumere che tutti conoscano le lingue, ma in Italia sappiamo benissimo che non tutti le conoscono. Allora cosa succede, che si dovrebbero mettere i sottotitoli, cosa che secondo me è negativa, perché non ti permette di guardare l'attore, le azioni, perché devi leggere. E in linea di massima, il doppiaggio sta diventando un lavoro che si deve fare alla svelta, con un certo numero di turni, di righe, quindi si è perso un po' quella caratteristica che c'era quando ero più giovane, che i film si facevano con calma, avendo la possibilità di studiare di più i caratteri, il proprio e quello degli altri attori. E infatti se vediamo  dei vecchi film, sono doppiati benissimo. Oggi ci sono bravi doppiatori con una grandissima tecnica, ma secondo me poco creativi dal punto di vista artistico. Anche perché non c'è la possibilità. Perché il tempo è poco, bisogna correre, fare tutto alla svelta, e quindi il risultato è quello che è, purtroppo.”

Maria Pia Di Meo (1939) attrice, doppiatrice e direttrice del doppiaggio italiana

Variante: Oggi lo vedo, per certi versi, non dico decaduto, ma… Molti dicono, per esempio, che i film vanno visti in originale, non doppiati. Ora, questo potrebbe anche andar bene, però dovremmo presumere che tutti conoscano le lingue, ma in Italia sappiamo benissimo che non tutti le conoscono. Allora cosa succede, che si dovrebbero mettere i sottotitoli, cosa che secondo me è negativa, perché non ti permette di guardare l'attore, le azioni, perché devi leggere. E in linea di massima, il doppiaggio sta diventando un lavoro che si deve fare alla svelta, con un certo numero di turni, di righe, quindi si è perso un po' quella caratteristica che c'era quando ero più giovane, che i film si facevano con calma, avendo la possibilità di studiare di più i caratteri, il proprio e quello degli altri attori. E infatti se vediamo  dei vecchi film, sono doppiati benissimo. Oggi ci sono bravi doppiatori con una grandissima tecnica, ma secondo me poco creativi dal punto di vista artistico. Anche perché non c'è la possibilità. Perché il tempo è poco, bisogna correre, fare tutto alla svelta, e quindi il risultato è quello che è, purtroppo.

Saddam Hussein photo

“[…] dal momento che "Israele" possiede la bomba atomica, tutti i popoli pacifici dovrebbero aiutare gli arabi ad acquisire una tale arma per amore della pace, indipendentemente alle intenzioni e dalle risorse di costoro. Questo aiuto compenserà lo squilibrio che esiste ora tra il possesso di "Israele" della bomba atomica e la mancanza di qualunque arma simile per gli arabi. Ciò farà sì che "Israele" esiti ad utilizzarla contro di loro.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

[...] when "Israel" possesses the atomic bomb all peace-loving peoples should help the Arabs to acquire such a weapon for the sake of peace – irrespective of the Arabs' intentions and resources. This aid will help redress imbalance which now exists between "Israel's" possession of the atomic bomb and the Arabs' lack of any such weapon. It will make "Israel" hesitate to use its bomb against them.
Variante: [... ] quando 'Israele' possiede la bomba atomica, tutti i popoli pacifici dovrebbero aiutare gli arabi ad acquisiri una tale arma per l'amore della pace, indipendentemente alle intenzioni e le risorse di costoro. Questo aiuto farà da risarcimento allo sbilancio che esiste ora tra il possesso di 'Israele' della bomba atomica e la mancanza di ciò agli arabi. Farà sì che 'Israele' ripenserebbe d'utilizzarla contro di loro.

Kwame Nkrumah photo