Frasi su originale

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema originale, essere, vita, proprio.

Frasi su originale

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“Sono 100% originale, ed è ciò che m'ha portato fino a qui. Il mio rap è più comprensibile, più lento. Racconta una storia. Puoi scrivere un libro su ognuno dei miei pensieri.”

Tupac Shakur (1971–1996) rapper, attivista e attore statunitense

I'm 100 percent original, and that's what got me here. My rap music is more understandable, slower. It tells a story. You can write a book on each of my thoughts.
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“Non fumo, non mi canno, non mi drogo, non bevo, | a volte penso di essere il vero alternativo!”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

da La gente originale, n. 5
?!

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“Chatta pure perché parlare è più difficile!”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

da La gente originale, n. 5
?!

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“Il Mondo, me scomparso, avrà bisogno ancora dell'Idea che è stata e sarà la più audace, la più originale e la più mediterranea ed europea delle idee.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

da Testamento politico di Mussolini: Dettato, corretto, siglato da lui il 22 aprile 1945, a cura di Gian Gaetano Cabella, Arti Grafiche Pedanesi, 1972

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“La vita non è né brutta né bella, ma è originale!”

Zeno; p. 405
La coscienza di Zeno (1923)

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“Lascia che ti ami a modo mio, secondo il mio essere, coi segni originali che conosci. Non forzarmi mai, farò tutto.”

Gustave Flaubert (1821–1880) scrittore francese

Origine: Invocazione di Flaubert nella seconda delle quasi cento lettere a Louise Colet; citato in L'amore è tutto di Dino Basili, p. 40, Tascabili economici newton, Febbraio 1996

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“La creazione, nella sua infinita varietà, costituisce un insieme armonioso, le cui parti sono legate fra loro e vivono le une in funzione delle altre. Dall'atomo all'angelo, dalla coesione delle molecole alla comunione dei santi, niente esiste da solo né per se stesso. Dio non ha creato che unendo. Il dramma dell'uomo è quello di separare. Egli si separa da Dio con l'irreligiosità, dai suoi fratelli con l'indifferenza, l'odio e la guerra, si separa infine dalla sua anima con la ricerca dei beni apparenti e caduchi. E quest'essere, separato da tutto, proietta sull'universo il riflesso della sua divisione interiore; egli separa tutto intorno a sé; porta le sue mani sacrileghe sulle più umili vestigia dell'unità divina; sbriciola tutto fin dentro le viscere della materia. L'uomo atomizzato e la bomba atomica rispondono l'uno all'altra. La metafisica della separazione è la metafisica stessa del peccato. Ma poiché l'uomo non può vivere senza un simulacro d'unità, queste sue parti, disgiunte ed uccise dal peccato, si ricongiungono, in quanto morte, non più come gli organi d'un medesimo corpo, ma come i granelli di sabbia dello stesso deserto. La separazione porta con sé la confusione, la rottura, l'uniformità. Non esistono più artigiani liberi ed originali, ma una «massa» di proletari; non ci sono più coppie che si amano di un amore unico, ma una bellezza standard ed una sessualità meccanicizzata. Non c'è possibilità di salvezza che nel ritorno all'unità nella diversità […].”

Gustave Thibon (1903–2001) filosofo e scrittore francese

Quel che Dio ha unito

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“Scrittore originale non vuol già dir quello che non imita nessuno, ma sibben quello cui nessuno può imitare.”

François-René de Chateaubriand (1768–1848) scrittore, politico e diplomatico francese

parte II, lib. I, cap. III, 1854, p. 298
Variante: Libro originale non è quello che non imita nessuno, bensì quello che nessuno può imitare.

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“Da quando vi sono uomini, l'uomo ha gioito troppo poco: solo questo, fratelli, è il nostro peccato originale!”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

II, Dei compassionevoli, Montinari 1972

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“Credevo che Disneyland fosse unica al mondo, invece ora ho visto l'originale.”

Walt Disney (1901–1966) imprenditore, fumettista (creatore di cartoni animati)

in visita al Tivoli di Copenaghen; citato in James Stewart-Gordon, La Danimarca, Paese felice

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“Leggo spesso la Bibbia, ma il suo testo originale mi è rimasto inaccessibile.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Riferito al fatto che non conosceva l'ebraico. Pensieri di un uomo curioso, p. 116.
Origine: Da una lettera a H. Friedmann, 2 settembre 1945.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 116

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“[Su V per Vendetta] Un adattamento toglie sempre qualcosa all'originale, ma è riuscito quando, come in questo caso, elabora ed aggiunge. Ed è davvero una bella idea che la gente arrivi ad usare la maschera di V, dopo aver ritrovato il coraggio di opporsi a un potere ingiusto.”

David Lloyd (1950) fumettista inglese

Origine: Citato in Luca Raffaelli Arriva V, il terrorista buono contro l' Inghilterra fascista http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/03/17/arriva-il-terrorista-buono-contro.html, la Repubblica, 17 marzo 2006.

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“Campioni: Io non so come si gridi tanto alla difficoltà che c'è a trovare argomenti nuovi e ad essere originali! Sono lì, gli argomenti, non c'è che a stendere la mano. […] Io voglio dimostrare che la matematica regge colle sue norme immutabili anche la poesia. […] Un verso composto di un numero dispari di parole, è matematicamente più armonico di quello in cui il numero sia pari… e così per le sillabe, e così per le lettere. […] Nell'Orlando furioso ci sono in tutto 375 mila 197 parole. Dispari il numero totale, e non solo dispari il numero totale, ma dispari anche le cifre che lo compongono. Eccole spiegata la sorprendente bellezza del libro. Nel primo canto, ci sono 5041 parole, altro numero dispari. Prendiamo due versi a casaccio. (Apre il manoscritto). Canto quattordicesimo, ottava trentasettesima, verso primo:
«Come lupo o mastin ch'ultimo giugne…»
sette parole, che bel verso! e subito
«Al bue lasciato morto dai villani…»
sei parole, verso orribile, quasi che i villani dei buoi morti non sapessero che farsene, magari!
[…]
Carlo: Le dico schietto che lei ha fatto opera di profondo studioso, di buongustaio, di grande ingegno e di gran cittadino.
Campioni: Ah! Perché la poesia…
Carlo: È il cardine.
Campioni: È il cardine. Guardi: cardine: bellissima parola: sette lettere. Osservi il nome dei massimi poeti. Dante, cinque lettere; Ariosto, sette; Tasso, cinque; Petrarca invece otto, difatti è molle ed effeminato. Foscolo, sette; Alfieri, sette; Manzoni, sette; Leopardi, otto, ed è uno scettico. Le pare? È novità codesta?
Carlo: E come!
Campioni: Pensare che in tanti grandi ingegni che furono con tante arti poetiche e regole di scuola scritte in tutte le lingue, nessuno ancora considerò l'estetica in rapporto coi numeri. Le note musicali, sette. Perché la scienza moderna ci insegna a generalizzare. Trovato un principio, a volerlo applicare ammodo, si vede che calza per tutto. Qual è il tipo della famiglia bene assortita? Un padre, una madre e un figliolo. Tre. Sono considerazioni codeste?!”

Giuseppe Giacosa (1847–1906) drammaturgo, scrittore e librettista italiano

da La gente di spirito, Atto II, Scena IV

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“La risata dell'uomo è probabilmente anch'essa nella sua forma originale una cerimonia di pacificazione o di saluto.”

Konrad Lorenz (1903–1989) zoologo e etologo austriaco

Origine: Il cosiddetto male, p. 218

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“[…] è all'interno della teologia del peccato originale che si intende la reciproca autonomia dell'Impero e della Chiesa.”

Augusto Del Noce (1910–1989) politologo, filosofo e politico italiano

da Augusto Del Noce, Quaderno di appunti di lavoro, Fondazione Augusto Del Noce

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“Una figura originale, singolarissima e troppo spesso dimenticata come Hannah Arendt ha scritto pagine illuminanti su questo, esplicitando l'antinomia: c'è la Rivoluzione francese, che presume di affrontare e risolvere definitivamente un problema "sociale" (fallendo); e c'è quella americana che invece si fa carico di un problema "istituzionale" e "costituzionale" (riuscendo). E non è un caso se "questa" Arendt continua ad avere scarso diritto di cittadinanza: come non è un caso se, nell'intellettualità "ufficiale" europea, il "paradigma" stesso di Rivoluzione continua ad essere rinvenuto solo negli eventi del 1789. In nuce, proprio lì c'è tutto ciò che ancora divide la nostra dall'altra sponda dell'Atlantico: la scarsa o nulla attenzione a limitare il potere pubblico (basato, pour cause, sulla "volontà generale": e siamo piuttosto lontani dal "nessuna tassazione senza rappresentanza" – cioè dallo sforzo di dare una cornice, un perimetro e una giustificazione al potere –, che fonda, invece, l'altra Rivoluzione); il ruolo dello Stato da riformare, da correggere – certo – ma che riesce comunque a transitare sostanzialmente indenne dall'assolutismo della monarchia a quello "repubblicano e democratico" (e che anzi, se possibile, consolida il suo essere superiorem non recognoscens); il richiamo giacobino alla Morale, alla Virtù (trasfuse nella Legge e quindi indicate dallo Stato) contrapposto al diritto americano a perseguire liberamente la felicità, anzi la "propria" felicità.”

Daniele Capezzone (1972) politico italiano

Euroghost. Un fantasma s'aggira per l'Europa: l'Europa

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“In Italia non si riesce a vedere un film in lingua originale, perché i doppiatori qui sono una mafia. Non capisco perché abbiano tutto questo potere. Il doppiaggio esiste anche in Francia, ma non hanno lo stesso potere. Quando c'è uno sciopero della categoria il cinema non si ferma. Meglio comunque il doppiaggio piuttosto che il film non esca proprio.”

Vincent Cassel (1966) attore francese

Origine: Da un'intervista rilasciata al programma radiofonico Hollywood Party, Radio 3; citato in Vincent Cassel: «I doppiatori in Italia sono una mafia» http://www.rollingstone.it/cinema/news-cinema/vincent-cassel-i-doppiatori-in-italia-sono-una-mafia/2016-03-17/, Rollingstone.it, 17 marzo 2016.

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“I governi democratici possono diventare violenti e anche crudeli in certi momenti di grande effervescenza e di pericolo, ma queste crisi saranno rare e passeggere. Quando penso alle piccole passioni degli uomini del nostro tempo […] non temo che essi troveranno fra i loro capi dei tiranni, ma piuttosto dei tutori. Credo, dunque, che la forma d'oppressione da cui sono minacciati i popoli democratici non rassomiglierà a quelle che l'hanno preceduta nel mondo, […] poiché le antiche parole dispotismo e tirannide non le convengono affatto. La cosa è nuova, bisogna tentare di definirla, poiché non è possibile indicarla con un nome. Se cerco di immaginarmi il nuovo aspetto che il dispotismo potrà avere nel mondo, vedo una folla innumerevole di uomini eguali, intenti solo a procurarsi piaceri piccoli e volgari, con i quali soddisfare i loro desideri. Ognuno di essi, tenendosi da parte, è quasi estraneo al destino di tutti gli altri: i suoi figli e i suoi amici formano per lui tutta la specie umana; quanto al rimanente dei suoi concittadini, egli è vicino ad essi, ma non li vede; li tocca ma non li sente affatto; vive in se stesso e per se stesso e, se gli resta ancora una famiglia, si può dire che non ha più patria. Al di sopra di essi si eleva un potere immenso e tutelare, che solo si incarica di assicurare i loro beni e di vegliare sulla loro sorte. È assoluto, particolareggiato, regolare, previdente e mite. Rassomiglierebbe all'autorità paterna se, come essa, avesse lo scopo di preparare gli uomini alla virilità, mentre cerca invece di fissarli irrevocabilmente all'infanzia; ama che i cittadini si divertano, purché non pensino che a divertirsi. Lavora volentieri al loro benessere, ma vuole esserne l'unico agente e regolatore; provvede alla loro sicurezza e ad assicurare i loro bisogni, facilita i loro piaceri, tratta i loro principali affari, dirige le loro industrie, regola le loro successioni, divide le loro eredità; non potrebbe esso togliere interamente loro la fatica di pensare e la pena di vivere? Così ogni giorno esso rende meno necessario e più raro l'uso del libero arbitrio, restringe l'azione della volontà in più piccolo spazio e toglie a poco a poco a ogni cittadino perfino l'uso di se stesso. L'eguaglianza ha preparato gli uomini a tutte queste cose, li ha disposti a sopportarle e spesso anche considerarle come un beneficio. Così, […] il sovrano estende il suo braccio sull'intera società; ne copre la superficie con una rete di piccole regole complicate, minuziose ed uniformi, attraverso le quali anche gli spiriti più originali e vigorosi non saprebbero come mettersi in luce e sollevarsi sopra la massa; esso non spezza le volontà, ma le infiacchisce, le piega e le dirige; raramente costringe ad agire, ma si sforza continuamente di impedire che si agisca; non distrugge, ma impedisce di creare; non tiranneggia direttamente, ma ostacola, comprime, snerva, estingue, riducendo infine la nazione a non essere altro che una mandria di animali timidi ed industriosi, della quale il governo è il pastore. Ho sempre creduto che questa specie di servitù regolata e tranquilla, che ho descritto, possa combinarsi meglio di quanto si immagini con qualcuna delle forme esteriori della libertà e che non sia impossibile che essa si stabilisca anche all'ombra della sovranità del popolo. […] In questo sistema il cittadino esce un momento dalla dipendenza per eleggere il padrone e subito dopo vi rientra.”

Citazione un po' troppo lunga: tagliarla
La democrazia in America
Variante: I governi democratici possono diventare violenti e anche crudeli in certi momenti di grande effervescenza e di pericolo, ma queste crisi saranno rare e passeggere.
Quando penso alle piccole passioni degli uomini del nostro tempo […] non temo che essi troveranno fra i loro capi dei tiranni, ma piuttosto dei tutori. Credo, dunque, che la forma d'oppressione da cui sono minacciati i popoli democratici non rassomiglierà a quelle che l'hanno preceduta nel mondo, […] poiché le antiche parole dispotismo e tirannide non le convengono affatto. La cosa è nuova, bisogna tentare di definirla, poiché non è possibile indicarla con un nome.
Se cerco di immaginarmi il nuovo aspetto che il dispotismo potrà avere nel mondo, vedo una folla innumerevole di uomini eguali, intenti solo a procurarsi piaceri piccoli e volgari, con i quali soddisfare i loro desideri. Ognuno di essi, tenendosi da parte, è quasi estraneo al destino di tutti gli altri: i suoi figli e i suoi amici formano per lui tutta la specie umana; quanto al rimanente dei suoi concittadini, egli è vicino ad essi, ma non li vede; li tocca ma non li sente affatto; vive in se stesso e per se stesso e, se gli resta ancora una famiglia, si può dire che non ha più patria.
Al di sopra di essi si eleva un potere immenso e tutelare, che solo si incarica di assicurare i loro beni e di vegliare sulla loro sorte. È assoluto, particolareggiato, regolare, previdente e mite. Rassomiglierebbe all'autorità paterna se, come essa, avesse lo scopo di preparare gli uomini alla virilità, mentre cerca invece di fissarli irrevocabilmente all'infanzia; ama che i cittadini si divertano, purché non pensino che a divertirsi. Lavora volentieri al loro benessere, ma vuole esserne l'unico agente e regolatore; provvede alla loro sicurezza e ad assicurare i loro bisogni, facilita i loro piaceri, tratta i loro principali affari, dirige le loro industrie, regola le loro successioni, divide le loro eredità; non potrebbe esso togliere interamente loro la fatica di pensare e la pena di vivere?
Così ogni giorno esso rende meno necessario e più raro l'uso del libero arbitrio, restringe l'azione della volontà in più piccolo spazio e toglie a poco a poco a ogni cittadino perfino l'uso di se stesso. L'eguaglianza ha preparato gli uomini a tutte queste cose, li ha disposti a sopportarle e spesso anche considerarle come un beneficio. Così, […] il sovrano estende il suo braccio sull'intera società; ne copre la superficie con una rete di piccole regole complicate, minuziose ed uniformi, attraverso le quali anche gli spiriti più originali e vigorosi non saprebbero come mettersi in luce e sollevarsi sopra la massa; esso non spezza le volontà, ma le infiacchisce, le piega e le dirige; raramente costringe ad agire, ma si sforza continuamente di impedire che si agisca; non distrugge, ma impedisce di creare; non tiranneggia direttamente, ma ostacola, comprime, snerva, estingue, riducendo infine la nazione a non essere altro che una mandria di animali timidi ed industriosi, della quale il governo è il pastore.
Ho sempre creduto che questa specie di servitù regolata e tranquilla, che ho descritto, possa combinarsi meglio di quanto si immagini con qualcuna delle forme esteriori della libertà e che non sia impossibile che essa si stabilisca anche all'ombra della sovranità del popolo.
[…] In questo sistema il cittadino esce un momento dalla dipendenza per eleggere il padrone e subito dopo vi rientra.

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“La scelta di Boris non è casuale: perché è l'unica fiction italiana originale, fuori dagli schermi. Io sono un grande masticatore di fiction americana e posso dire che Boris è di qualità.”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

Origine: Dall'intervista di Leandro Palestini, Corrado Guzzanti: "Oggi in tv solo comici di consumo" http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/spettacoli_e_cultura/inte-guzzanti/inte-guzzanti/inte-guzzanti.html, Repubblica.it, 22 febbraio 2008.

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“Come ogni traduzione che si rispetti, il doppiaggio veicola il film al pubblico […]. Non esiste una lobby. Come in ogni cosa, troppa quantità mette a rischio la qualità. Ma c'è sempre la possibilità di vedere l'originale in dvd. E i sottotitoli esprimono una sintesi che molto toglie alla ricchezza del linguaggio.”

Pino Insegno (1959) attore, doppiatore e conduttore televisivo italiano

Origine: Citato in Arianna Finos, Cassel: "È una mafia il doppiaggio italiano" http://trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/cassel-e-una-mafia-il-doppiaggio-italiano/481868, Repubblica.it, 16 marzo 2016.

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“«Ferita mortale», stortura mortale, originale e mortale, significa che noi non possiamo essere noi stessi, nasciamo senza poter essere noi stessi.”

Luigi Giussani (1922–2005) sacerdote e teologo italiano

libro Un evento reale nella vita dell'uomo: 1990-1991

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“Siate originali! Se sarete come qualcun altro, chi avrà mai bisogno di voi?”

Marilyn Monroe (1926–1962) attrice, cantante, modella e produttrice cinematografica statunitense
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“La storia è una galleria di quadri dove ci sono pochi originali e molte copie.”

Alexis De Tocqueville (1805–1859) filosofo, politico e storico francese

da L'antico regime e la Rivoluzione

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“Le sole copie buone sono quelle che ci rivelano il ridicolo dei cattivi originali.”

François de La Rochefoucauld (1613–1680) scrittore, filosofo e aforista francese

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Massime, Riflessioni morali

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“Quanto più spirito possediamo, tanto meglio scopriamo che ci sono uomini originali. La gente comune non trova alcuna differenza tra gli uomini.”

n. 7, 1994
Pensieri
Origine: Citato in Thomas Hardy, Tess dei d'Urberville, traduzione di Giuliana Aldi Pompili, Rizzoli, 2010, p. 141, nella forma di: «Più si è acuti, più si è in grado di trovare uomini originali. Le persone oridinarie non vedono alcuna differenza tra un uomo e l'altro.»

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“Il romanziere insegna alla gente a cogliere il mondo come una domanda.”

Milan Kundera (1929–2023) scrittore, saggista e poeta cecoslovacco

dall'intervista di Philip Roth, The Most Original Book of the Season, New York Times, 30 novembre 1980; ora in Philip Roth, Chiacchiere da bottega, traduzione di N. Gobetti, Einaudi, 2004

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“Quel quid divino che Ruskin sentiva in fondo al sentimento ispiratogli dalle opere d'arte era precisamente quel che tale sentimento aveva di profondo, di originale e che si imponeva al suo gusto senza essere suscettibile di modificazione.”

Marcel Proust (1871–1922) scrittore, saggista e critico letterario francese

Origine: Citato in John Ruskin, Le pietre di Venezia, traduzione di A. Tomei, Vallecchi, 1974.

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“Il peccato originale consiste nel limitare l'Essere. Non lo commettere.”

Richard Bach (1936) scrittore

Illusioni