Frasi su pioggia

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema pioggia, sole, cielo, vento.

Frasi su pioggia

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“Passai accanto a 200 persone e non riuscii a vedere un solo essere umano.”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

da Una pioggia di donne
Compagno di sbronze

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“La pioggia può scolorirmi le parole, ma non le idee!”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano
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“Ma se sotto la pioggia balliamo, sopravvivremo anche alla tempesta.”

Gue Pequeno (1980) rapper italiano

da Scappati di casa
Bravo Ragazzo

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“Irrita a volte | lo strepito della pioggia: | che impari dalla neve!”

Lillo Gullo (1952) poeta, scrittore e giornalista italiano

Lo strepito, p. 45
Labbreggiature

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“In attesa di essere altro, | vaga svagata nel sommo | una nuvola color zafferano: | sarà il muso di un vento | o una pioggia sul giallo del grano.”

Lillo Gullo (1952) poeta, scrittore e giornalista italiano

Muso di vento, p. 23
Lo scialo dei fatti

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“La mia pelle è carta bianca per il tuo racconto, scrivi tu la fine: io sono pronto.”

Jovanotti (1966) cantautore, rapper e disc jockey italiano

da Cade la pioggia – Negramaro feat. Jovanotti

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“È inutile chiedere alla pioggia le risposte che ti deve il mare.”

dalla raccolta poetica "Nomenclatura di un tramonto"

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“Questa non è pioggia, licantropi stupratori, questo è Dio che sta pisciando su di voi.”

Marilyn Manson (1969) cantautore, attore e pittore statunitense

da Into the Fire
The High End of Low

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“Il suono della pioggia è l'unico che può dar voce all'oscurità con parole appropriate.”

Rabindranath Tagore (1861–1941) poeta, drammaturgo, scrittore e filosofo indiano

Il nido dell'amore

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“Or le bagna la pioggia e move il vento […].”

Dante Alighieri (1265–1321) poeta italiano autore della Divina Commedia

Manfredi, riferendosi al destino delle sue spoglie: III, 130

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“Come la prima volta sai, quando t'incontrai, sarà stato un caso ma anche allora c'era pioggia”

Raf (1959) cantautore italiano

da La danza della pioggia
La prova

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“Insieme al sole brilliamo in ogni dove, insieme alla pioggia cadiamo attraverso l'aria.”

Elisa (1977) cantautrice, polistrumentista e produttrice discografica italiana

Then comes the sun

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“Mille violini suonati dal vento, | tutti i colori dell'arcobaleno | vanno a fermare una pioggia d'argento, | ma piove, piove | sul nostro amor!”

Domenico Modugno (1928–1994) cantautore, chitarrista e attore italiano

da Piove, 1959
Origine: Testo di Domenico Modugno e Dino Verde.

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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Dove sono cavallo e cavaliere? Dov'è il corno dal suono violento?
Dove sono l'elmo e lo scudiere, e la fulgida capigliatura al vento?
Dov'è la mano sull'arpa, e il rosso fuoco ardente?
Dov'è primavera e la messe, ed il biondo grano crescente?
Son passati come pioggia sulla montagna, come raffiche di vento in campagna;
I giorni scompaiono ad ovest, dietro i colli che un mare d'ombra bagna.
Chi riunirà il fumo del legno morto incandescente?
Chi tornerà dal Mare e potrà mirare il tempo lungo e fuggente?”

Variante: "Dove sono cavallo e cavaliere? Dov'è il corno dal suono violento? Dove sono l'elmo e lo scudiere, e la fulgida capigliatura al vento? Dov'è la mano sull'arpa, e il rosso fuoco ardente? Dov'è primavera e la messe, ed il biondo grano crescente? Son passati come pioggia sulla montagna, come raffiche di vento in campagna; I giorni scompaiono ad ovest, dietro i colli che un mare d'ombra bagna. Chi riunirà il fumo del legno morto incandescente? Chi tornerà dal Mare e potrà mirare il tempo lungo e fuggente?"
Origine: Il Signore degli Anelli, Le due torri, p. 619, Rusconi

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“Quando ci sveglieremo la pioggia del mattino laverà via il nostro dolore, perché per noi non è mai iniziato e non finirà mai.”

Elisa (1977) cantautrice, polistrumentista e produttrice discografica italiana

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“E sole, pioggia, neve e tempesta, sulla valigia e nella tua testa, e gambe per andare e bocca per baciare.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Il peso della valigia, n. 9
Arrivederci, mostro!

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“La pioggia batte contro i tergicristalli, | spingo 'sta roba come Bob Marley, | la spia è accesa, vediamo se si può | e se ti piace 'sta merda grida "Ooh"”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Extralarge, n. 7
Chi vuole essere Fabri Fibra?

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“A scuola la signora Forbes mi disse che quando mia madre era morta era volata in cielo. Mi aveva raccontato questa cosa perché la signora Forbes è molto vecchia e crede nell’aldilà. Porta sempre i pantaloni della tuta perché sostiene che sono molto più comodi dei pantaloni normali. E ha una gamba leggermente più corta dell’altra a causa di un incidente in moto.
Quando mia madre è morta, però, non è andata in cielo perché il cielo non esiste.

Il marito della signora Peters è un prete che tutti chiamano il Reverendo Peters, e ogni tanto viene a trovarci a scuola per parlare un po’ con noi; un giorni gli chiesi dove fosse il cielo. - Non è nella nostra galassia. È un luogo a sè, - rispose.

Qualche volta il Reverendo Peters emette uno strano verso mentre pensa, una specie di ticchettio con la lingua. E fuma e si sente l’odore delle sigarette mentre tespira e a me dà fastidio.

Dissi che non c’era niente fuori dall’universo e che non poteva esistere un luogo a sè. A meno che non si attraversi un buco nero, ma un buco nero è ciò che si definisce una Singolarità, che significa che è impossibile scoprire cosa c’è dall’altra parte perché la forza di gravità di un buco nero è talmente potente che persino le onde elettromagnetiche come la luce non riescono a sfuggirle, e le onde elettromagnetiche sono il mezzo attraverso il quale riceviamo le informazioni su tutto ciò che è lontano da noi. Se il cielo si trovasse dall’altro lato di un buco nero i morti dovrebbero essere scaraventati nello spazio su dei razzi per arrivare fin lassù e così non è, altrimenti la gente se ne accorgerebbe.

Penso che le persone credano nell’aldilà perché detestano l’idea di morire, perché vogliono continuare a vivere e odiano pensare che altri loro simili possano trasferirsi in casa loro e buttare tutte le loro cose nel bidone della spazzatura.

Il Reverendo Peters spiegò: - Be’, quando dico che il cielo è fuori dall’universo è solo un modo di dire. Immagino che ciò che significa veramente è che i defunti sono con Dio.

- Ma Dio dov’è?

Allora il Reverendo Peters tagliò corto dicendo che avremmo fatto meglio a discuterne in un altro momento, quando avessimo avuto più tempo a disposizione.

Ciò che di fatto avviene quando una persona muore è che il cervello smette di funzionare e il corpo si decompone, come quando morí Coniglio e noi lo seppellimmo in fondo al giardino. E tutte le sue molecole si frantumarono in altre molecole e si sparsero nella terra e vennero mangiate dai vermi e defluirono nelle piante, e se tra 10 anni andremo a scavare nello stesso punto non troveremo altro che il suo scheletro. E tra 1000 anni anche il suo scheletro sarà scomparso. Ma va bene ugualmente perché adesso lui è parte dei fiori e del melo e del cespuglio di biancospino.

Quando una persona muore qualche volta viene messa in una bara, che significa che il suo corpo non si unirà alla terra per moltissimo tempo, finché anche il legno della bara non marcirà.

Mia madre però fu cremata. Questo vuol dire che è stata messa in una bara e bruciata e polverizzata per poi trasformarsi in cenere e fumo. Non so cosa capiti alla cenere e non potei fare domande al cimitero perché non andai al funerale. Però so che il fumo esce da lcamino e si disperde nell’aria e allora qualche volta guardo il cielo e penso che ci siano delle molecole di mia madre lassù, o nelle nuvole sopra l’Africa o l’Antartico, oppure che scendano sotto forma di pioggia nelle foreste pluviali del Brasile, o si trasformino in neve da qualche parte, nel mondo.”

The Curious Incident of the Dog in the Night-Time

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“Mi piace molto ascoltare la pioggia, è un suono bellissimo.”

Thich Nhat Hanh (1926) insegnante, poeta, monaco (monaco buddista), scrittore, pacifista

Origine: Da Quando bevi il tè, stai bevendo le nuvole, Terra Nuova, 2008, p. 110.

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“Un lavoratore fornisce abbondantemente agli altri ciò di cui necessitano ed essi gli procurano ampiamente ciò di cui necessita, e una generale abbondanza si diffonde attraverso tutti gli strati della società. Osserva la sistemazione del più comune artigiano o lavoratore giornaliero in un paese civile e fiorente, e ti accorgerai che del numero di persone della sua industria una parte, sebbene una piccola parte, che è stata impiegata per procurargli questa sistemazione, eccede ogni calcolo. Il cappotto di lana, per esempio, che copre i lavoratori giornalieri, grossolano e grezzo come può apparire, è il lavoro congiunto di una gran moltitudine di lavoratori. Il pastore, lo sceglitore, il pettinatore di lana o il cardatore, il tintore, il filatore, il tessitore, il lavatore, il sarto, con molti altri, devono tutti unire i loro differenti mestieri al fine di completare anche questo prodotto casalingo. Quanti mercanti e trasportatori, inoltre, devono essere impiegati nel trasportare i materiali da alcuni di questi lavoratori ad altri che spesso vivono in parti molto distanti del paese. Quanto commercio e quanta navigazione in particolare, quanti costruttori di navi, marinai, fabbricanti di vele e di funi devono essere stati impiegati al fine di mettere insieme le diverse sostanze usate dal tintore che spesso vengono dagli angoli più remoti del mondo! Che varietà di lavoro è anche necessario per produrre gli utensili del più umile di quei lavoratori! Per non parlare di quelle macchine complicate come la nave del marinaio, la fabbrica del follatore, o perfino il telaio del tessitore, consideriamo solo quale varietà di lavoro è richiesta per costruire quella semplicissima macchina, le cesoie con le quali il pastore tosa la lana. Il minatore, il costruttore delle fornaci per la fusione del minerale, il tagliaboschi, il bruciatore di carbone per far funzionare le fornaci, il produttore di mattoni, il dispositore di mattoni, i lavoratori che supervisionano la fornace, il riparatore di mulini, l'operaio della fucina, il fabbro devono tutti mettere insieme i loro differenti mestieri al fine di produrre questi. Dobbiamo esaminare allo stesso modo tutte le diverse parti del suo abito la mobilia di casa, la ruvida canottiera che indossa sulla pelle, le scarpe che coprono i suoi piedi, il letto in cui dorme, e tutte le diverse parti che lo compongono, la grata di cucina su cui prepara i suoi viveri, il carbone di cui fa uso per questo scopo, scavato dalle viscere della terra e portatogli forse attraverso un lungo trasporto per mare e per terra, tutti gli altri utensili della sua cucina, tutta la apparecchiatura del suo tavolo, i coltelli, le forchette, i piatti di coccio o di peltro sopra i quali egli serve e divide i suoi cibi, le differenti mani impiegate nel preparare il suo pane e la sua birra, le finestre di vetro che lasciano penetrare il caldo e al luce, e isolano dal vento e dalla pioggia con tutte le conoscenze e i requisiti del mestiere per preparare quella bellissima e felice invenzione senza cui queste parti nordiche del mondo avrebbero potuto scarsamente procurare un habitat confortevole, insieme con gli utensili di tutti i diversi lavoratori impiegati nel produrre queste diverse comodità; se noi esaminiamo, io dico, tutte queste cose, e consideriamo quale varietà di lavoro è utilizzato per ciascuna di esse, saremo coscienti che senza l'assistenza e la cooperazione di molte migliaia la persona più misera in un paese civilizzato non potrebbe provvedere perfino in accordo a quello che noi potremmo falsamente immaginare, la facile e semplice maniera in cui egli è comunemente sistemato.”

cap. 1 http://www.wsu.edu/~dee/ENLIGHT/WEALTH1.HTM
La ricchezza delle nazioni

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“Ciò che seminai nell'ira | crebbe in una notte | rigogliosamente | ma la pioggia lo distrusse. || Ciò che seminai con amore | germinò lentamente | maturò tardi | ma in benedetta abbondanza.”

Peter Rosegger (1843–1918) poeta e scrittore austriaco

Origine: Citato in Konrad Lorenz, L'anello di Re Salomone, traduzione di Laura Schwarz, Adelphi, Milano, 2003. ISBN 88-459-0687-6.

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“Vivere: nel vivere non c'è alcuna felicità. Vivere: portare il proprio io dolente per il mondo. Ma essere, essere è felicità. Essere: trasformarsi in una fontana, in una vasca di pietra, nella quale l'universo cade come una tiepida pioggia.”

L'immortalità
Variante: Nel vivere non c'è alcuna felicità. Vivere: portare il proprio io dolente per il mondo. Ma essere, Essere è felicità. Essere: trasformarsi in una fontana, in una vasca di pietra, nella quale l'universo cade come una tiepida pioggia.

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“Le tribolazioni, infatti, richiamano sull'anima la misericordia di Dio, come i venti chiamano la pioggia.”

Doroteo di Gaza (510–620) monaco cristiano e abate

Insegnamenti spirituali