Frasi su potere
pagina 25

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“Potere è volere, questo è il podista.”

Cochi e Renato gruppo musicale italiano

Origine: Citato in Palla lunga e pedalare, p. 45.

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“Fu un soldato. Fu un pastore. Fu un mendicante e fu un sovrano. Fu contadino, menestrello, marinaio, falegname. Nacque, visse e morì come Aiel. Morì pazzo, morì putrido, morì di malattia, d'incidente, di vecchiaia. Fu messo a morte davanti a una folla esultante. Si proclamò il Drago Rinato e sventolò nel cielo il proprio stendardo; si sottrasse al Potere e si nascose; visse e morì senza sapere di poterlo toccare. Tenne a bada per anni la pazzia e il male; cedette nel periodo di due inverni. A volte Moiraine venne a portarlo via dai Fiumi Gemelli, da solo o con i suoi amici sopravvissuti alla Notte d'Inverno; a volte non venne. A volte vennero altre Aes Sedai. A volte quelle dell'Ajah Rossa. Egwene lo sposò; Egwene, dal viso austero, con la stola da Amyrlin Seat, guidò le Aes Sedai che lo domarono; Egwene, con le lacrime agli occhi, gli piantò nel cuore un pugnale e nel morire lui la ringraziò. Amò altre donne, sposò altre donne. Elayne; Min; la bionda figlia d'un contadino incontrata lungo la strada per Caemlyn; donne che non aveva mai visto prima di vivere queste vite possibili. Cento vite. Mille. Tante da non riuscire a contarle. E al termine di ogni vita, mentre giaceva in punto di morte, mente esalava l'ultimo respiro, una voce gli bisbigliò all'orecchio: «Ho vinto di nuovo, Lews Therin.»”

Robert Jordan (1948–2007) scrittore statunitense

capitolo 37
La ruota del tempo. La grande caccia

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“Era una di quelle persone malvagie per natura. Aveva gli occhi in fuori, il collo corto, largo, con un porro scuro dietro. E i pugni come mattoni. Quando tornava a casa, mi bastava il rumore dei suoi scarponi in corridoio, il tintinnio delle chiavi, il suo canticchiare. Quando si infuriava, soffiava dal naso e serrava gli occhi, come fosse sprofondato nei pensieri, poi si strofinav la faccia e diceva: "va bene, ragazzina, va bene" e sapevi che la tempesta stava per scoppiare, e niente l'avrebbe fermata. Nessuno poteva aiutarti. A volte bastava che si strofinasse la faccia o soffiasse attraverso i baffi e io vedevo nero. Da allora ne ho incrociati altri uomini cosi. Mi piacerebbe poter dire diversamente. Ma purtroppo è la verità. E ho imparato che, se scavi un po', scopri che sono tutti uguali, chi più chi meno. Alcuni sono più raffinati, lo ammetto. Possono persino avere del fascino e tu ci puoi cascare. Ma in realtà sono tutti ragazzini infelici che sguazzano nella loro stessa rabbia. Si sentono vittime. Non hanno ricevuto quello che si meritavano. Nessuno li ha amati abbastanza. Naturalmente si aspettano che sia tu ad amarli. Vogliono essere coccolati, cullati, rassicurati. Ma è un errore accontentarli. Non sono in grado di accettare ciò che ricevono, ciò di cui hanno più bisogno. La conclusione è che ti odiano. Ma è un tormento senza fine, perché non riescono ad odiarti quanto meriti, e l'infelicità, le scuse, le promesse, l'abiura, lo squallore, tutto questo non finisce mai.”

E l'eco rispose

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“Il secondo motivo che rese questa Costituzione veramente impalatabile e nociva per il regime che ne doveva nascere, fu che i nostri costituenti partirono dal punto di vista opposto a quello da cui sarebbero partiti i costituenti tedeschi quando la Germania fu libera di elaborare una sua Costituzione. Da che cosa partirono i costituenti tedeschi? Da questo ragionamento: il nazismo fu il frutto della Repubblica di Weimar. Cos'era la Repubblica di Weimar? Era l'impotenza del potere esecutivo, cioè del Governo. […] La Germania rimase nel disordine, nel caos, nella Babele dei partiti che non riuscivano a trovare mai delle maggioranze stabili, quindi dei governi efficaci. Ecco perché Hitler vinse, perché il nazismo vinse. I costituenti nostri partirono dal presupposto contrario, cioè dissero: «Cos'era il fascismo? Il fascismo era il premio dato a un potere esecutivo che governava senza i partiti, senza controlli eccetera. Quindi noi dobbiamo esautorare completamente il potere esecutivo, [negando] la possibilità di dare ai governi una stabilità, eccetera». Per rifare che cosa? Weimar. Cioè, mentre i tedeschi partivano dalla negazione di Weimar, noi arrivavamo [a Weimar] senza dirlo. Nessuno lo disse, ma questo fu il risultato. […] Non fu possibile nemmeno introdurre quella solita linea di sbarramento che invece fu introdotta in Germania, per cui i partiti che non raggiungevano non ricordo se il 5 o il 3%, non avevano diritto a una rappresentanza. No, tutti i partiti dovevano esserci e tutti avevano un potere di ricatto sulle maggioranze, che erano per forza di cose di coalizioni.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Dall'assemblea costituente alla vigilia delle elezioni del 1948
Interviste

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“La soglia era bloccata dalla mole massiccia di uno Skeksis, che li guardava. Sulla faccia del Ciambellano era dipinta un'espressione cordiale, intesa a ingraziarsi i Ghelfling.
Fizzgig saltò su un davanzale, e stando lassù in bilico si voltò verso Kira per indurla a seguirlo. Lei stava per farlo, ma poi si accorse che Jen non si era mosso.
Il Ciambellano alzò la mano, senza sfoderare gli artigli, nello stesso gesto della notte precedente. – Fermatevi – sibilò. – Sono amico. Amico di Kelffinks. Ieri notte io salvato voi da Garthim. Io nemico? No, io amico. State, per favore.
Jen guardò il mostro che avrebbe potuto afferrarlo e ridurlo in brandelli. – Mi hanno detto che gli Skeksis uccidono i Ghelfling – ribatté.
Il Ciambellano sbuffò. – Puah! È per stupida profezia che dice Kelffinks mettere fine potere di Skeksis. Stupido – e scrollò la testa.
Jen stava calcolando che lo Skeksis non avrebbe potuto varcare la soglia a meno che non abbattesse le pareti che sovrastava di tutta la testa. Ma quello non era il modo di agire degli Skeksis, che, nelle aggressioni, ricorrevano sempre ai Garthim. No, e poi, con un po' di fortuna, lui e Kira avrebbero potuto scappare dalla finestra. Per sicurezza arretrò di qualche passo per tenersi alla larga da quegli artigli. Prima di scappare, voleva sapere tutto quello che lo Skeksis aveva da dirgli.
– Stupida profezia – diceva il mostro.”

Ma Skeksis spaventati. Paura di Kelffinks, sì. Piccoli Kelffinks. Errore, grande errore. State, per favore. Io amico.
Dark Crystal

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“Non vi è peggior schiavitù di quella che s'ignora.”

Valentin Bulgakov (1886–1966) scrittore e pacifista russo

Origine: Lev Tolstoj e il vegetarismo, p. 179

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“Il potere non si contesta, si conquista.”

Giovanni Floris (1967) giornalista e scrittore italiano

Origine: Cortona, Scuola di politica, 23 settembre 2011 http://beta.partitodemocratico.it/doc/217145/la-sfida-delle-nuove-classi-dirigenti.htm.

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“Poter non resta d'esser scrupoloso | in chi digiuno sta; | toglie di man della pietà le redini | la trista povertà.”

da Disputa di Saadi con un presuntuoso intorno alla definizione della ricchezza e della povertà, vol II, p. 102
Il roseto

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“La nostra classe politica ha fatto del partito una specie di totem intoccabile e gli ha attribuito tutti i poteri, con in più un diritto: il diritto di abusarne.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

Origine: Dal programma televisivo Dovere di cronaca, Rete 4, 1988, visibile su YouTube https://www.youtube.com/watch?v=caQgyvTKZS8.

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“Con chi potrai confidarti, a chi potrai rivolgerti per attenuare un poco l'angoscia e la solitudine? […] Ti rivolgerai allora al politico, al sindacalista, al sociologo? Ma tutti questi signori hanno da smerciare teorie e strategie solo per i forti, i sani, i giovani. Il vecchio e la sua prospettiva di morte sono doppiamente tabù perché mettono in crisi sia il loro potere che il loro profondo: che ne sarà della loro autorità e delle loro parole quando essi stessi non saranno che degli ex?
Pensa a uno dei nuovi, veri potenti delle società occidentali: il boss sindacale, almeno in certe versioni italiane contemporanee; non, è chiaro, in quelle coraggiose e benefiche di epoche passate, o anche di oggi in molti Paesi, magari in quelli dove – stando alle teorie – i sindacalisti non sarebbero più necessari perché i lavoratori stessi avrebbero già il potere… Qualcuno, qui, rischierà più che mai lo scandalo: di sindacati e sindacalisti – impone un dogma riverito – non si può parlare se non bene, anzi benissimo. Qui bisognerebbe sempre parlare in termini di nobili, disinteressati paladini dell'ideale, di cavalieri senza macchia e senza paura dell'Umanità. Ma io me la rido di quelli che infrangono le statuette dei vecchi santi per costruirsene altre nuove. Rifiuto di considerare categorie o persone non caso per caso, in base all'oggettività ma in base a pregiudizi, favorevoli o sfavorevoli che siano. Non riconosco come sacra alcuna istituzione umana: se voglio il "Sacro" so dove andarlo a cercare; preferisco l'originale, non le imitazioni.”

Cap. II, Anni alla vita e non vita agli anni
Scommessa sulla morte

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“[«Cosa rappresenta oggi [nel 2014] la Juventus Football Club?»] Quella che è sempre stata, un misto di arroganza, potere, di forza da tirare fuori sempre al momento giusto. Per decenni si sono crogiolati con la storia di non essere mai retrocessi ed invece era una balla colossale perché nel 1913 arrivarono ultimi nel loro girone, con appena una vittoria, un pareggio e ben otto sconfitte. Solo che guarda caso con un'abile opera diplomatica fecero in modo di abolire proprio in quell'anno le retrocessioni e pensare che ancora non erano arrivati gli Agnelli…”

Aldo Agroppi (1944) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Dall'intervista al Corriere Fiorentino; citato in Agroppi al Corriere Fiorentino: "Io anti-Juve, ma sono stato un tifoso bianconero pazzo di Sivori" http://www.tuttojuve.com/altre-notizie/agroppi-al-corriere-fiorentino-io-anti-juve-ma-sono-stato-un-tifoso-bianconero-pazzo-di-sivori-180272, TuttoJuve.com, 9 marzo 2014.

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“Osserva la creazione: alberi, uccelli, erba, animali… Sai una cosa? Tutta la creazione è colma di gioia. Tutta la creazione è felice! Si, lo so: c'è sofferenza, dolore, crescita, declino, vecchiaia e morte. Si, tutto ciò sta nella creazione, ma se voi comprendeste cosa realmente significa felicità! Solo l'essere umano ha sete, solo il cuore umano è inquieto. Non è strano? Perché l'essere umano è infelice e cosa si può fare per trasformare questa tristezza in gioia? Perché gli uomini sono tristi? Perché hanno idee distorte e atteggiamenti sbagliati. La prima idea distorta che gli uomini hanno è che gioia equivalga a euforia, sensazioni di piacere, divertimento. Con questa idea in testa gli uomini vanno in cerca di droghe e stimolanti, e finiscono con l'essere depressi. […] La seconda idea distorta consiste nel pensare che possiamo raggiungere la nostra felicità, che possiamo fare qualcosa per afferrarla. […] La terza e forse più determinante idea distorta sulla felicità consiste nel ritenere che essa si trovi fuori di noi, nelle cose esterne, nelle altre persone. «Cambio lavoro, così forse sarò felice»; oppure: «Cambio casa, mi sposo con un'altra persona…, così forse sarò felice», ecc. La felicità non ha nulla a che vedere con l'esterno. In genere si crede che i soldi, il potere, la rispettabilità possano rendere felici. Di fatto però non è così.”

Anthony de Mello (1931–1987) gesuita e scrittore indiano

Istruzioni di volo per aquile e polli

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“Non può essere ben governato uno Stato quando è sotto il potere di molti.”

Cornelio Nepote (-100–-25 a.C.) storico romano

da Dione, VI, in Vite degli uomini illustri, in Storici latini
Non posse bene geri rempublicam multorum imperiis.
Origine: Alcune fonti riportano rem publicam.

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“La comunicazione funziona così: l'immagine di una donna d'oggi è che il suo potere è il controllo, ma è una suggestione, è come mostrare una bella foto.”

Carla Bruni (1967) modella italiana

Origine: Dall'intervista di Candida Morvillo, Un gattino mi ha insegnato cos'è la bellezza, Io Donna, 27 giugno 2015.

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“E qual rovinio era sopravvenuto in Sicilia di tutte le illusioni, di tutta la fervida fede, con cui s'era accesa alla rivolta! Povera isola, trattata come terra di conquista! Poveri isolani, trattati come barbari che bisognava incivilire! Ed erano calati i Continentali a incivilirli… e i tribunali militari, e i furti, gli assassinii, le grassazioni, orditi ed eseguiti dalla nuova polizia in nome del Real Governo; e falsificazioni e sottrazioni di documenti e processi politici ignominiosi: tutto il primo governo della Destra parlamentare! E poi era venuta la Sinistra al potere, e aveva cominciato anch'essa con provvedimenti eccezionali per la Sicilia… – Ridere, ridere! – incalzò donna Caterina con più foga. – Lo sa bene anche lei come quegli ideali si sono tradotti in realtà per il popolo siciliano! Che n'ha avuto? Com'è stato trattato? Oppresso, vessato, abbandonato e vilipeso! Gli ideali del Quarantotto e del Sessanta? Ma tutti i vecchi qua gridano: Meglio prima! Meglio prima! La Francia che soffia nel fuoco? Lei si conforta così? Sono tutte calunnie, le solite, quelle che ripetono i ministri, facendo eco ai prefetti e ai tirannelli locali capielettori; per mascherare trenta e più anni di malgoverno! Qua c'è la fame, caro signore, nelle campagne e nelle zolfare; i latifondi, la tirannia feudale dei cosiddetti cappelli, le tasse comunali che succhiano l'ultimo sangue a gente che non ha neanche da comperarsi il pane! Si stia zitto! Si stia zitto! Perché voi lo vedrete, – concluse. Faccio una facile profezia: non passerà un anno, assisteremo a scene di sangue.”

cap. III, p. 59
I vecchi e i giovani

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“Io lo critico in privato [Silvio Berlusconi] perché non faccio parte della schiera dei lecchini che ci sono in Forza Italia e in tutti gli ambiti dove c'è potere.”

Michaela Biancofiore (1970) politica italiana

Origine: Durante la trasmissione radiofonica La Zanzara, Radio 24; citato in Michaela Biancofiore a Berlusconi: "Cambiati gli occhiali, sono brutti" http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/11722992/Michaela-Biancofiore-a-Berlusconi--.html, LiberoQuotidiano.it, 18 novembre 2014.

“Oggi, per trovare un paragone accettabile col sistema di corruzione italiano bisogna risalire alla Bibbia: Esaù che vende il potere per un piatto di lenticchie. Però da allora i prezzi sono lievitati.”

Luca Goldoni (1928) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Io voto per vivere non vivo per votare https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1993/maggio/17/voto_per_vivere_non_vivo_co_0_9305175844.shtml, Corriere della Sera, 17 maggio 1993, p. 11.

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“In quanto ad attese alimentate nei miei confronti, va chiarito che nessuna domanda mi è stata indirizzata cui dovessi dare risposta. L'articolo 681 del Codice di Procedura Penale, volto a regolare i provvedimenti di clemenza che ai sensi della Costituzione il Presidente della Repubblica può concedere, indica le modalità di presentazione della relativa domanda. La grazia o la commutazione della pena può essere concessa dal Presidente della Repubblica anche in assenza di domanda. Ma nell'esercizio di quel potere, di cui la Corte costituzionale con sentenza del 2006 gli ha confermato l'esclusiva titolarità, il Capo dello Stato non può prescindere da specifiche norme di legge, né dalla giurisprudenza e dalle consuetudini costituzionali nonché dalla prassi seguita in precedenza. E negli ultimi anni, nel considerare, accogliere o lasciar cadere sollecitazioni per provvedimenti di grazia, si è sempre ritenuta essenziale la presentazione di una domanda quale prevista dal già citato articolo del C. p. p.. Ad ogni domanda in tal senso, tocca al Presidente della Repubblica far corrispondere un esame obbiettivo e rigoroso – sulla base dell'istruttoria condotta dal Ministro della Giustizia – per verificare se emergano valutazioni e sussistano condizioni che senza toccare la sostanza e la legittimità della sentenza passata in giudicato, possono motivare un eventuale atto di clemenza individuale che incida sull'esecuzione della pena principale.”

Giorgio Napolitano (1925) 11º Presidente della Repubblica Italiana
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“Mi sto convincendo.”

Clemente Mastella (1947) politico italiano

dall'intervista di Mario Ajello, «Parisi m'ha convinto, meglio il referendum. Dà ai partitini più potere per condizionare» http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071203/genkr.tif, Il Messaggero, 2 dicembre 2007, p. 3

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“È una gioia incredibile essere apprezzati, riconosciuti, amati, credo sia una sensazione che piace a tutti. È come guadagnarsi un posto nel mondo, e poter smettere di competere con gli altri e fare semplicemente arte.”

Anthony Kiedis (1962) cantante statunitense

Origine: Dal programma televisivo MTV Essential, MTV; visibile su YouTube.com https://www.youtube.com/watch?v=BD27AmcD2KI.

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