Frasi su privato
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“Che cosa, in effetti, può trattenere un essere umano da un gesto di solidarietà che, oltretutto, non "costa" nulla, visto che ciò che viene donato non ha più, per il donatore, alcuna utilità? Ho formulato apposta la domanda in un modo così semplicistico e brutale per suggerire che la risposta – non dico la giustificazione – è da cercare su un piano che non è né quello della conoscenza razionale né, tantomeno, quello del buon senso. A nessuno di noi, credenti o non credenti, è estraneo il sogno della resurrezione dei corpi: un sogno che non riguarda tanto il nostro, di corpo (del quale, del resto, è difficile se non impossibile immaginare la non – più – esistenza), quanto quello delle persone che abbiamo amato e che non ci sono più. Fra credenti e non credenti c'è, in questo, una sola anche se, certamente, essenziale differenza: che ciò che per i secondi è un sogno, per i primi è una speranza o, almeno, la volontà di una speranza. E io credo che da questo sogno o da questa speranza discenda il desiderio struggente di "salvare" non, ripeto, il proprio corpo, ma quello dei propri cari appena scomparsi, di difenderne l'integrità, di sentire come un ulteriore strazio, come un'ulteriore separazione, come un'ulteriore perdita il fatto che esso venga immediatamente – e, come la scienza e la tecnica esigono, a morte cerebrale accertata, ma a cuore ancora battente – lacerato, diminuito, privato di sé.”

Giovanni Raboni (1932–2004) poeta, scrittore e giornalista italiano

Origine: Da Trapianti e coscienza https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2000/aprile/01/TRAPIANTI_COSCIENZA_co_0_0004012997.shtml, Corriere della Sera, 1 aprile 2000, p. 11.

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“L'acqua è privata, talmente privata che l'hanno privata ai condomini | anno domini in cui per lavarmi mi faccio sputare da baldi giovani.”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

da Il circo delle pantegane, n. 10
Le dimensioni del mio caos

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“Contro di noi c'è un blocco mediatico terrificante I grandi giornali, a partire dal Corriere della Sera, le tv private Sky e La7, e la Rai pagata con i nostri soldi, stanno tutti con la sinistra. Prima del voto ho visto un servizio terrificante di Annozero, in cui c'erano donne che piangevano perché non c'erano gli asili nido, nonne che non avevano la casa popolare. Di fronte a questa mistificazione, può darsi che le persone non vicine alla politica siano state attratte dal nuovo, pensando che "scopa nuova scopa bene."”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2011
Origine: Dalla trasmissione televisiva Porta a Porta, Rai 1; citato in Ballottaggi, il premier: media contro di noi senza cervello chi vota a sinistra http://www.ilmessaggero.it/primo_piano/politica/ballottaggi_premier_media_contro_di_senza_cervello_vota_sinistra-182737.html, ilMessaggero.it, 25 maggio 2011.

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“Bertinotti, già segretario della Federazione operai tessili, già segretario della Cgil Piemonte, per 2 anni presidente della Camera e tuttora presidente della Fondazione Camera dei Deputati, già segretario di Rifondazione Comunista per 13 anni, già deputato per quattro legislature, già ospite dello yacht di Vittorio Cecchi Gori per le vacanze estive a Salina con Valeria Marini […], già primatista mondiale delle ospitate a Porta a Porta nel salotto dell'amico Bruno, già ospite fisso del salotto della signora Maria Angiolillo, già protagonista della caduta del governo Prodi I (in nome della leggendaria battaglia sulle 35 ore) e coprotagonista della caduta del Prodi II, dunque due volte corresponsabile e del ritorno di Al Tappone a Palazzo Chigi, […] già protagonista della disfatta della sinistra ridotta ai minimi storici alle ultime elezioni (memorabile la conferenza stampa-funerale convocata all'Hard Rock Cafè di Via Veneto in Roma, affollatissimo di operai delle presse), già teorizzatore dell'abolizione della proprietà privata, già seguace dello psicoguru Massimo Fagioli, già titolare del quarto più alto reddito di Montecitorio con 213.195 euro nel 2006, ha scritto che Romano Prodi – cioè l'unico esponente del centrosinistra che sia riuscito a battere Berlusconi due volte su due, nonostante Bertinotti – è «uno spregiudicato uomo di potere», simbolo dello «smacco complessivo del centrosinistra». Prodi.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da Bertinotte http://voglioscendere.go.ilcannocchiale.it.ilcannocchiale.it/?TAG=fausto%20bertinotti, maggio 2009

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“Oscuramente noi sappiamo veramente chi siamo. Da ciò il dolore di dover sembrare ciò che non siamo, e da ciò l'appassionato desiderio di superare i limiti di questo io che ci imprigiona. L'unica autotrascendenza liberatrice è attraverso l'altruismo e la docilità all'ispirazione (in altri termini, l'unione col Figlio e con lo Spirito Santo) nella coscienza di quell'unione col Padre in cui, senza conoscerla, abbiamo sempre vissuto. Ma l'autotrascendenza liberatrice è piú facile a descriversi che a raggiungersi. Per coloro i quali sono trattenuti dalle difficoltà di una ascesa, vi sono altre alternative meno ardue. L'autotrascendenza non è affatto invariabilmente verso l'alto. Infatti, in molti casi, essa è una scappatoia sia verso il basso in uno stato al di sotto della personalità, oppure orizzontalmente in qualche cosa di piú vasto dell'io, ma non piú alto, non essenzialmente diverso. Noi cerchiamo sempre di mitigare gli effetti della caduta collettiva nell'isolamento dell'io, con un'altra caduta strettamente privata nell'animalità e nel disordine mentale, oppure con qualche altra autodispersione piú o meno stimabile nell'arte o nella scienza, nella politica, nel lavoro o nel divertimento. Inutile dire, questi surrogati dell'autotrascendenza verso l'alto, queste fughe in surrogati subumani o meramente umani della Grazia, sono nella migliore ipotesi insoddisfacenti e nella peggiore, disastrosi.”

III, 2; p. 77
I diavoli di Loudun

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“Nel privato sono semplice, amicona e anche un po' "cazzara", ma quando si accendono le luci è come se indossassi la tuta di Superman ed entrassi in una dimensione invincibile. La mia faccia cambia proprio espressione, tiro fuori la parte più grintosa e rabbiosa di me.”

Paola Iezzi (1974) cantautrice, musicista, disc jockey, produttrice discografica, conduttrice televisiva e fotografa italiana

Origine: Dall'intervista di Raffaella Serini, Paola Iezzi: «In Pista sarò invincibile» http://www.vanityfair.it/show/tv/14/03/25/la-pista-nuovo-programma-raiuno-paola-iezzi-intervista. Vanityfair.it, 25 marzo 2014.

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“Le centrali elettronucleari debbono essere installate nel Mezzogiorno, ma la loro costruzione non deve costituire un fatto isolato ed anarchico. È vero che l'energia nucleare è legata all'industrializzazione, ma la proposizione deve essere intesa non nel senso che l'energia nucleare deve venire dopo l'industrializzazione, bensì nel senso che l'energia nucleare e l'industrializzazione costituiscono due elementi che debbono e possono svilupparsi insieme. La creazione coordinata di distretti industriali da parte dello Stato, degli enti pubblici o privati e di società statali o private, comporta che si faccia un passo avanti rispetto ai criteri fino ad oggi applicati. Per effetto della legge 29 luglio 1957, n. 634, gli enti e le aziende sottoposte alla vigilanza del Ministero delle partecipazioni statali debbono effettuare nell'Italia centro-meridionale il 60% degli investimenti destinati a nuovi impianti, e comunque non meno del 40% degli investimenti totali. Tali investimenti sono stati per ora affidati prevalentemente, se non esclusivamente, alla discrezione dei singoli enti, i quali hanno scelto il luogo e la natura degli investimenti in base a criteri analoghi a quelli che valgono per gli operatori privati. Non sono infatti mancate pianificazioni, ma queste hanno avuto ad oggetto singoli settori produttivi e sono state realizzaye da un singolo ente.”

Giuseppe Guarino (1922) giurista e politico italiano

Giuseppe Guarino, Energia nucleare e industrializzazione nel Sud, in «Civiltà degli scambi», n. 34, 1959; citato in Felice Ippolito, La politica del CNEN, Il Saggiatore, Milano 1965.

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“Ma proprio, direi, guardi, che è il momento di fare le Brigate Internazionali come in Spagna, eh! E certo, perché lì c'è un regime fascista che sta sta distruggendo un popolo intero. In Spagna non era niente in confronto a questo: questo è un genocidio in atto, nazista, razzista, colonialista, imperialista, e qui ci vuole una resistenza […]. Contro gli Israeliani, che bombardano ospedali, cliniche private, bambini eccetera eccetera sparerei, certo; purtroppo non sono capace, ché non ho fatto il servizio militare, essendo figlio unico di madre vedova, però imparerei volentieri […]. Vado lì e combatto contro questi bastardi di Israeliani sionisti, che non hanno niente a che fare con gli Ebrei […]. Io sono a favore della libertà dei Palestinesi, che sono stati cacciati dalla loro terra e vengono distrutti, distrutti, genocizzati da questi qui con la scusa dell'Olocausto […]. Stanno facendo l'Olocausto al rovescio e stanno sterminando i Palestinesi, in tutti i modi […]. [Israele] È uno stato razzista dove c'è una minoranza perseguitata, maltrattata, tenuta senz'acqua, espropriata, murata via via, altro che democrazia, belli miei!”

Gianni Vattimo (1936–2023) filosofo e politico italiano

Origine: Durante la trasmissione radiofonica La Zanzara, 16 luglio 2014; audio disponibile su video.corriere.it http://video.corriere.it/vattimo-frasi-choc-israele-stato-canaglia/f68ba454-0d0f-11e4-b4c9-656e12985e4f

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“[…] la ricerca economica non conferma che il deficit pubblico sia l'unica determinante dei differenziali tra i tassi d'interesse, né che sia sempre la più importante. Le analisi empiriche rivelano infatti che gli spread sui tassi d'interesse sono correlati a numerose variabili: in particolare anche ai deficit e ai debiti verso l'estero, privati e pubblici.”

Emiliano Brancaccio (1971) economista italiano

Origine: Da La bilancia commerciale? pesa quanto deficit e debito, Il Sole 24 Ore, 19 agosto 2011; riportato in EmilianoBrancaccio.it http://www.emilianobrancaccio.it/wp-content/uploads/2011/08/brancaccio-sole24-ore-190811.pdf.

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“Con l'unificazione, i reali Savoia vollero trasformare Napoli in una città provinciale, senza successo, saccheggiandone gli immensi tesori. Non riuscirono a governare perché refrattaria, persino usando la collaborazione della Camorra e dei capi di quartieri. Napoli si vide privata, negli anni, di spazio e creatività. Il genio partenopeo si rifugiò nell'illegalità.”

Origine: Citato in Vincenzo Russo, Napoli e Parigi, le vere capitali http://napule.org/napoli-e-parigi-le-vere-capitali/2011/, napule.org, 29 dicembre 2011; traduzione dall'articolo di Marco Cesario, NAPLES, PARIS, THE TRUE CAPITALS http://groups.yahoo.com/group/pamle/message/1045, ANSAMed, 2007.

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“La discussione ha messo in luce un problema nuovo, che la scuola privata diventi una seconda scuola di stato.”

Palmiro Togliatti (1893–1964) politico e antifascista italiano

Origine: 22 ottobre 1946; citato in Mario A. Manacorda, Scuola pubblica o privata?, Editori Riuniti, Roma, 1999, p. 61.

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“L'Italia può farcela è il titolo dell'ultimo interessante libro dell'economista Alberto Bagnai. In questo lavoro, Bagnai rimarca una verità taciuta ai più, cioè che la crisi italiana (e non solo) non è una crisi di debito pubblico, ma di debito privato.”

Gianluca Ferrara (1972) editore e scrittore italiano

Origine: Da "L'Italia può farcela" davvero? Il libro di Alberto Bagnai http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/01/litalia-puo-farcela-davvero-libro-alberto-bagnai/1309002/, il Fatto Quotidiano.it, 1° gennaio 2015.

“Le nazionali tolgono i giocatori migliori ai club per circa 60 giorni all'anno. Rappresenta sicuramente una cosa unica nel suo genere. Immaginatevi un'azienda privata che presta i suoi migliori dipendenti ogni anno per una causa comune.”

Andrea Agnelli (1975) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Da un' intervento rilasciato in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico 2015-2016 del Collegio di Milano;citato in Agnelli vs FIFA: "Assurdo che le nazionali tolgano i migliori giocatori ai club" http://www.goal.com/it/news/4962/nazionali/2016/01/30/19820552/agnelli-vs-fifa-assurdo-che-le-nazionali-tolgano-i-migliori?ICID=HP_BN_1?utm_source=facebook.com&utm_medium=referral&utm_campaign=itfb, Goal.com, 30 gennaio 2016.

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“[In merito al «sistema prostitutivo» di Arcore] Ognuno nella vita fa… dei propri gusti privati… fa quello che gli pare. […] Guardi che tutti gli uomini, quando parlano di noi donne, o quando sono tra di loro, secondo lei che cosa si dicono? Dicono che noi donne siamo intelligenti?”

Daniela Santanchè (1961) politica e imprenditrice italiana

da Le invasioni barbariche, LA7, 11 marzo 2015
Origine: Visibile al minuto 18:20 del video Le Invasioni Barbariche - Puntata 11/03/2015 https://www.youtube.com/watch?v=cIEx2KBnvLI, LA7, YouTube, 11 marzo 2015.

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“Finché Pericle fu, durante la pace, a capo della repubblica, la guidò con moderazione e la conservò sicura, e sotto di lui essa fu potente come non mai; quando poi scoppiò la guerra, è evidente che anche allora egli ne seppe ben riconoscere la forza. Sopravvisse (allo scoppio della guerra) due anni e sei mesi; e dopoché fu morto, allora anche meglio si poté conoscere la sua antiveggenza nei riguardi della guerra. Egli infatti andava ripetendo che gli Ateniesi ne sarebbero usciti con successo qualora si fossero condotti prudentemente, avendo cura della flotta, e non cercassero di allargare con la guerra il loro impero, e non mettessero in pericolo la città stessa: ma essi fecero tutto il contrario, e giudicando altre imprese estranee alla guerra meglio rispondenti alle ambizioni private e ai privati vantaggi, mal governarono lo Stato per se stessi e per gli alleati… E la causa di tutto ciò era che Pericle, potente per dignità e per senno, manifestamente incorruttibile, dominava liberalmente la moltitudine e conseguito il potere con mezzi non illeciti, egli non era costretto a parlare per compiacerla, ma poteva, per la sua autorità, contraddirla ed affrontarne la collera… Si aveva dunque di nome la democrazia, ma di fatto il governo tenuto dal primo cittadino.”

Storie, II, 65
Origine: Citato in Giulio Giannelli, Trattato di storia greca. Patron editore, p. 240.

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“[…] la mia generazione in Italia e in molti altri paesi è spezzata a metà, tra sommersi e salvati, nel diluvio di una disoccupazione universale. Visto che le piace la letteratura, le dirò che la gioventù del Sud Europa sta Come d'autunno sugli alberi le foglie, Presidente! Non l'avete privata di un sogno nel cassetto, le avete rubato l'intera scrivania!”

Fabio Massimo Castaldo (1985) politico italiano

Origine: Citato in Parlamento Europeo – Legislatura VIII – Aula – Verbale http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+CRE+20150113+ITEM-005+DOC+XML+V0//IT&language=it&query=INTERV&detail=2-056-000. Strasburgo, 13 gennaio 2015.

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“Il metodo più efficace sarebbe quello di abolire la televisione di Stato e di dare la possibilità di operare a delle televisioni private.”

Pier Paolo Pasolini (1922–1975) poeta, giornalista, regista, sceneggiatore, attore, paroliere e scrittore italiano

Origine: Da un'intervista rilasciata al mensile Leggere nel 1960; citato in Pierluigi Battista, Pasolini contro la tv di Veltroni http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,19/articleid,0686_01_1995_0328_0019_9292919/, La Stampa, 5 dicembre 1995.

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“Moro non è il santino immaginario della interessata iconografia ufficiale. […] Moro è quello che vien fuori dalle sue lettere, quelle lettere che scrisse quando era prigioniero delle Br e che sono quanto di più penoso ed umiliante sia mai uscito da una prigione. Lo «statista insigne» che, al momento del dunque, sconfessa tutti i principi dello Stato di diritto, sembra considerare lo Stato ed i suoi organismi come un proprio patrimonio privato, invita gli amici del suo partito ed i principali rappresentanti della Repubblica a fare altrettanto. L'uomo che chiede pietà per sé ma, in novanta lettere, non ha una parola per gli uomini della sua scorta, morti ammazzati per lui e, anzi, l'unico accenno che ne fa è gelidamente burocratico per definirli «amministrativamente non all'altezza». Il politico che conferma la tradizione della classe dirigente italiana pronta a chiedere tutto, anche la vita, agli umili, ma mai disposta, le poche volte che capita, a pagare di persona (si pensi a Mussolini in fuga sotto un pastrano tedesco, al modo con cui il re e Badoglio abbandonano Roma). Dire queste cose d'un uomo che è morto come è morto Moro può apparire, anzi è, crudele. Ma è la verità. E poiché ho scritto queste cose quando Moro era ancora vivo («Statista insigne o pover'uomo?»”

Massimo Fini (1943) giornalista, scrittore e drammaturgo italiano

Il Lavoro 4 aprile 1978) non ho alcuna remora a ripeterle ora che è morto e che altri tasselli vengono a completarne la figura.
Origine: Da E questo era lo «statista insigne»? http://www.massimofini.it/1986/blog/pagina-2, Massimofini.it, archivio 1986.

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“[Rivolgendosi a Silvio Berlusconi] Lei chiede per sé gli stessi diritti del cittadino comune. Ma lei non è un cittadino comune. E neanche un imprenditore comune. È il proprietario della più grande concentrazione privata di mezzi di comunicazione che ci sia in Europa. La libertà che chiede per sé, noi la chiediamo per tutti.”

Beniamino Andreatta (1928–2007) economista e politico italiano

Origine: Da un intervento alla Camera dei Deputati, 20 maggio 1994; citato in Ok della Camera al ddl sul conflitto d'interessi, ora il passaggio al Senato http://www.repubblica.it/politica/2016/02/25/news/ok_camera_ddl_conflitto_interessi-134237373/, Repubblica.it, 25 febbraio 2016.

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“L'ISIS privato delle armi è semplicemente un blog.”

Trevor Noah (1984)

The Daily Show

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“Senza alcun dubbio le diete a base vegetariana sono tra le più salutari. Le prove sono così palesi e schiaccianti e riguardano un arco di tempo così lungo che la cosa non è più discutibile. […] Il motivo principale per cui seguo una dieta ricca di cibi vegetali è il sapore. Mi sento privata del gusto se a ogni mio pasto non ci sono molte verdure.”

Origine: Da un articolo sulla rivista Nutrition Action Healthletter, ottobre 1996; citato in Jeffrey Moussaieff Masson, Chi c'è nel tuo piatto?, traduzione di Nello Giugliano, Cairo editore, Milano, 2009, p. 182. ISBN 978-88-6052-218-4

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“[Su Adriano Galliani] Di lui posso solo parlare bene. È un galantuomo e provo nei suoi confronti il massimo rispetto. È stato il dirigente più importante della vera squadra rivale delle mie stagioni all'Inter. È un dirigente conosciuto nel mondo e gli auguro di godersi la vita perché il calcio dà molto, ma toglie altrettanto, soprattutto sul piano privato.”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Chelsea (2013-2015)
Origine: Citato in Stefano Boldrini, Mourinho: "Galliani il più importante al Milan. Lukaku spieghi perché non è al Chelsea..." http://www.gazzetta.it/Calcio_Estero/29-11-2013/mourinho-galliani-piu-importante-milan-lukaku-spieghi-perche-non-chelsea-auguri-giggs-201690243305.shtml, Gazzetta.it, 29 novembre 2013.

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“L'uomo è un essere sociale, politico e comunitario (il politikòn zoon di Aristotele), è un essere dotato di ragione, linguaggio e capacità di calcolo (lo zoon logon echon sempre di Aristotele), un essere che ha un bisogno incoercibile ed assoluto di riconoscimento, da parte di un altro (Hegel, ma anche Lévinas), un essere generico che progetta la propria configurazione sociale (l'ontologia di Karl Marx), ed infine un animale fortemente simbolico (Cassirer). In questa sommaria elencazione io non ho volutamente inserito presunte tendenze all'accaparramento economico individualistico, alla concorrenza di mercato, ed in generale alla proprietà privata capitalistica fatta passare surrettiziamente per un "diritto naturale". Nella mia personale concezione filosofica, l'uomo non è caratterizzato né dal cosiddetto "dono", come ritiene la scuola francese anti-utilitarista (Mauss, Latouche, eccetera), né dal cosiddetto "mercato" inteso come virtuosa mano invisibile (Hume, Smith, eccetera). L'uomo può adattarsi sia al dono che al mercato. Semplicemente, il dono è preferibile razionalmente al mercato, perché dà luogo ad una configurazione sociale più solidale, da un lato, e meno istericamente orientata alla crescita ecologicamente distruttiva, dall'altro.”

Costanzo Preve (1943–2013) filosofo e saggista italiano

da Borghesia e postborghesia nell'era neocapitalista http://www.centroitalicum.it/giornale_2006/2006_12_preve-intervista.php, Italicum, gennaio-febbraio 2006.

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“Considerare il diavolo un partigiano del Male e l'angelo un combattente del Bene significa accettare la demagogia degli angeli. La faccenda, in realtà, è più complessa.
Gli angeli sono partigiani non del Bene, ma della creazione divina. Il diavolo, invece, è colui che nega al mondo divino un senso razionale.
Come si sa, angeli e demoni si spartiscono il dominio del mondo. Tuttavia, per il bene del mondo non occorre che gli angeli abbiano il sopravvento sui demoni (come credevo quando ero bambino), ma che i poteri degli uni e degli altri siano all'incirca in equilibrio. Se nel mondo c'è un eccesso di senso incontestabile (dominio degli angeli), l'uomo soccombe sotto il suo peso. Se il mondo perde tutto il suo senso (dominio dei demoni), è altrettanto impossibile vivere.
Le cose che vengono private di colpo del loro senso presunto, del posto assegnato loro nel preteso ordine delle cose (un marxista formatosi a Mosca che crede agli oroscopi), provocano in noi il riso. All'origine, il riso appartiene dunque al diavolo. Vi è in esso qualcosa di malvagio (le cose si rivelano di colpo diverse da come volevano farci credere di essere), ma anche una parte di benefico sollievo (le cose sono più leggere di come apparivano, ci lasciano vivere più liberamente, smettono di opprimerci con la loro austera serietà).
Quando l'angelo udì per la prima volta il riso del maligno, restò sbalordito. Accadde durante un banchetto, la sala era gremita e i presenti durino conquistati uno dopo l'altro dal riso del diavolo, che era contagioso. L'angelo capiva benissimo che quel riso era diretto contro Dio e contro la dignità della sua opera. Sapeva di dover reagire subito, in un modo o nell'altro, ma si sentiva debole e inerme. Non riuscendo a inventare niente di nuovo, scimmiottò il suo rivale. Aperta la bocca, emise un suono intermittente, spezzato, alle frequenze più alte del suo registro vocale […], ma dandogli un significato opposto: Mentre il riso del diavolo alludeva all'assurdità delle cose, l'angelo, col suo grido, voleva rallegrarsi che tutto, quaggiù, fosse ordinato con ragione, ben concepito, bello, buono e pieno di senso.
Così l'angelo e il diavolo si fronteggiavano e, mostrandosi l'un l'altro la bocca spalancata, emettevano all'incirca lo stesso suono, ma ciascuno esprimeva col suo clamore cose radicalmente opposte. E il diavolo guardava l'angelo ridere e rideva ancora di più, ancora meglio e con più gusto, perché l'angelo che rideva era infinitamente comico.
Un riso ridicolo è un fallimento. Ciò non toglie che gli angeli abbiano ottenuto comunque un risultato. Ci hanno ingannati tutti con un'impostura semantica. Per indicare sia la loro imitazione del riso, sia il riso originale (quello del diavolo), c'è una parola sola. Ormai non ci rendiamo nemmeno più conto che la stessa manifestazione esteriore nascoste due atteggiamenti interiori assolutamente opposti. Esistono due tipi di riso e noi non abbiamo parole per distinguerli l'un l'altro.”

The Book of Laughter and Forgetting

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