Frasi su settimana
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“La casa dove tua bis-bis-bisnonna e io andammo a stare appena sposati dava sulle cascatelle […] Aveva pavimenti di legno e finestre magnifiche e spazio sufficiente per una famiglia numerosa. Era una bella casa. Una buona casa.
Ma l'acqua… diceva la tua bis-bis-bisnonna… non riesco a sentirmi quando penso.
Tempo, io la incalzavo. Datti tempo.
E, lascia che te lo dica: anche se la casa era spaventosamente umida, e il prato davanti una fangaia perenne a causa degli spruzzi; anche se i muri ogni sei mesi necessitavano di riparazioni, e scaglie di pittura cadevano dal soffitto in tutte le stagioni come neve… ciò che si dice di chi abita vicino a una cascata è vero.
Che cosa, chiese mio nonno, cosa si dice?
Si dice che chi abita vicino a una cascata non senta l'acqua.
Questo, si dice?
Esatto. Naturalmente la tua bis-bis-bisnonna aveva ragione.
All'inizio fu terribile. Non sopportavamo di rimanere in casa per più di poche ore di fila. Le prime due settimane furono caratterizzate da notti di sonno intermittente, litigi soltanto per il gusto di farci sentiore sopra lo scroscio. Litigavamo al solo scopo di ricordarci a vicenda che eravamo innamorati e non in preda all'odio.
Però le settimane successive andò un po' meglio: era possibile dormire qualche buona oretta per notte e mangiare con un disagio sopportabile. la tua bis-bis-bisnonna ancora malediceva l'acqua […], ma meno di frequente, e con minore furia. […]
La vita continuò perchè la vita continua, e il tempo passò, perchè il tempo passa, e dopo poco più di due mesi: Hai sentito? le domandai, una delle rare mattine in cui eravamo seduti insieme a tavola. Hai sentito? Deposi il mio caffè e mi alazi dalla sedia. La senti quella cosa?
Quale? mi chiese lei.
Esatto! risposi, correndo fuori per salutare a pugno teso la cascata. Esattamente!
Ballammo, lanciando in aria manciate d'acqua, senza sentire proprio neinte. Alternavamo abbracci di perdono e urla di umano trionfo all'indirizzo dell'acqua. Chi vince la battaglia? Chi vince la battaglia, cascata? Noi! La vinciamo noi!
E questo vivere vicino a una cascata, Safran. [.. ] Il timbro si sbiadisce. La lama si smussa. Il dolore si affievolisce. Ogni amore è scolpito nella perdita. […]
Ma questa non è tutta la storia, continuò la Meridiana. L'ho capito la prima volta che ho tentato di bisbigliare un segreto senza riuscirvi, o fischiettare una canzone senza insinuare la paura nei cuori di chi era nel raggio di centro metri, quando i miei colleghi della conceria mi hanno supplicato di abbassare la voce perché chi riesce a pensare se gridi in quel modo? Al che io ho domandato: STO DAVVERO GRIDANDO? * La storia della casa sulla cascata, la Meridiana”

Jonathan Safran Foer (1977) scrittore statunitense

Everything is Illuminated & Extremely Loud and Incredibly Close

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“Israele ci attaccò, e distrusse il reattore nucleare pacifico Tammuz mentre noi eravamo impegnati a combattere l'Iran, distruggendo così una maglia della ricerca scientifica, sebbene l'Iraq abbia sottoscritto il Trattato di non proliferazione nucleare delle armi nucleari, ed è stato molto attivo per lungo tempo nel far sì che in Medio Oriente non ci siano armi nucleari. Ecco cosa fece Israele, e l'Iran ha commesso un atto simile qualche settimana fa, quando fece esplodere il Ministero della Pianificazione. Questi due atti hanno origine dallo stesso impulso, che prende di mira la nuova edificazione culturale e scientifica in Iraq, la giusta via verso lo sviluppo.”

Saddam Hussein (1937–2006) politico iracheno

Israel attacked us and destroyed the peaceful Tammuz nuclear reactor while we were busy fighting Iran, destroying thereby a scientific link of research, although Iraq is a signatory of the nuclear arms non-proliferation treaty, and has been very wildly active, for a long time, to keep the Middle East free from nuclear arms. This is what Israel did, and Iran did a similar act, a few weeks ago, when it blew up the Ministry of Planning. The two acts stem from the same incentive, which aims at the new cultural and scientific construction in Iraq, at the proper path of development.
Variante: L'Israele ci attaccò, e distrusse il reattore nuclear pacifico Tammuz mentre noi eravamo occupati nel combattere l'Iran, così distruggendo una ricerca scientifica, sebbene l'Iraq faccia parte del Trattato di non proliferazione nucleare, ed è stato molto attivo da tempo nel fare sì che le armi nucleari non ci siano nel Medio Oriente. Ecco cosa fece Israele, e l'Iran ha comesso un' atto simile qualche settimana fa, quando fece esplodere il Ministero della pianificazione. Questi due atti hanno origine dallo stesso scopo, che mette in mira la nuova costruzione culturale e scientifico dell'Iraq che mette il paese sulla giusta via dello sviluppo.

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“Pertanto la nostra evoluzione naturale, con tutti i nostri impulsi e i nostri istinti più profondi, è avvenuta al fine di risolvere il problema economico. Ove questo fosse risolto, l'umanità rimarrebbe priva del suo scopo tradizionale. Sarà un bene? Se crediamo almeno un poco nei valori della vita, si apre per lo meno una possibilità che diventi un bene. Eppure io penso con terrore al ridimensionamento di abitudini e istinti dell'uomo comune, abitudini e istinti concresciuti in lui per innumerevoli generazioni e che gli sarà chiesto di scartare nel giro di pochi decenni.
Per adoperare il linguaggio moderno, non dobbiamo forse attenderci un "collasso nervoso" generale? […] Per chi suda il pane quotidiano il tempo libero è un piacere agognato: fino al momento in cui l'ottiene. Ricordiamo l'epitaffio che scrisse per la sua tomba quella vecchia donna di servizio: "Non portate il lutto, amici, non piangete per me che finalmente non farò niente, niente per l'eternità." Questo era il suo paradiso. Come altri che aspirano al tempo libero, la donna di servizio immaginava solo quanto sarebbe stato bello passare il tempo a fare da spettatore. C'erano, infatti, altri due versi nell'epitaffio: "Il paradiso risuonerà di salmi e di dolci musiche ma io non farò la fatica di cantare." Eppure la vita sarà tollerabile solo per quelli che partecipano al canto: e quanto pochi di noi sanno cantare!
Per la prima volta dalla sua creazione, l'uomo si troverà di fronte al suo vero, costante problema: come impiegare la sua libertà dalle cure economiche più pressanti, come impiegare il tempo libero che la scienza e l'interesse composto gli avranno guadagnato, per vivere bene, piacevolmente e con saggezza. […] Per ancora molte generazioni l'istinto del vecchio Adamo rimarrà così forte in noi che avremo bisogno di un qualche lavoro per essere soddisfatti. Faremo, per servire noi stessi, più cose di quante ne facciano di solito i ricchi d'oggi, e saremo fin troppo felici di avere limitati doveri, compiti, routines. Ma oltre a ciò dovremo adoperarci a far parti accurate di questo "pane" affinché il poco lavoro che ancora rimane sia distribuito tra quanta più gente possibile. Turni di tre ore e settimana lavorativa di quindici ore possono tenere a bada il problema per un buon periodo di tempo. Tre ore di lavoro al giorno, infatti, sono più che sufficienti per soddisfare il vecchio Adamo che è in ciascuno di noi.”

John Maynard Keynes (1883–1946) economista britannico

Prospettive economiche per i nostri nipoti
Variante: La nostra evoluzione naturale, con tutti i nostri impulsi e i nostri istinti più profondi, è avvenuta al fine di risolvere il problema economico. Ove questo fosse risolto, l’umanità rimarrebbe priva del suo scopo tradizionale. Sarà un bene? Se crediamo almeno un poco nei valori della vita, si apre per lo meno una possibilità che diventi un bene. Eppure io penso con terrore al ridimensionamento di abitudini e istinti dell’uomo comune, abitudini e istinti concresciuti in lui per innumerevoli generazioni e che gli sarà chiesto di scartare nel giro di pochi decenni.
Per adoperare il linguaggio moderno, non dobbiamo forse attenderci un ‘collasso nervoso’ generale’?... Per chi suda il pane quotidiano il tempo libero è un piacere agognato: fino al momento in cui l’ottiene. Ricordiamo l’epitaffio che scrisse per la sua tomba quella vecchia donna di servizio: "Non portate il lutto, amici, non piangete per me che finalmente non farò niente, niente per l’eternità." Questo era il suo paradiso. Come altri che aspirano al tempo libero, la donna di servizio immaginava solo quanto sarebbe stato bello passare il tempo a fare da spettatore. C’erano, infatti, altri due versi nell’epitaffio: "Il paradiso risuonerà di salmi e di dolci musiche ma io non farò la fatica di cantare." Eppure la vita sarà tollerabile solo per quelli che partecipano al canto: e quanto pochi di noi sanno cantare!
Per la prima volta dalla sua creazione, l’uomo si troverà di fronte al suo vero, costante problema: come impiegare la sua libertà dalle cure economiche più pressanti, come impiegare il tempo libero che la scienza e l’interesse composto gli avranno guadagnato, per vivere bene, piacevolmente e con saggezza.... Per ancora molte generazioni l’istinto del vecchio Adamo rimarrà così forte in noi che avremo bisogno di un qualche lavoro per essere soddisfatti. Faremo, per servire noi stessi, più cose di quante ne facciano di solito i ricchi d’oggi, e saremo fin troppo felici di avere limitati doveri, compiti, routines. Ma oltre a ciò dovremo adoperarci a far parti accurate di questo ‘pane’ affinché il poco lavoro che ancora rimane sia distribuito tra quanta più gente possibile. Turni di tre ore e settimana lavorativa di quindici ore possono tenere a bada il problema per un buon periodo di tempo. Tre ore di lavoro al giorno, infatti, sono più che sufficienti per soddisfare il vecchio Adamo che è in ciascuno di noi.

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“Susie – ci vuole poco a dire quanto si è soli – chiunque può farlo, ma portare la solitudine accanto al cuore per settimane, quando dormi, e quando sei sveglia, con sempre qualcosa che ti manca, questo, non tutti riescono a dirlo, e mi sconcerta. Ne dipingerei un ritratto che indurrebbe alle lacrime, se avessi la tela per farlo, e la scena sarebbe la solitudine, e le figure – solitudine – e le luci e le ombre, ciascuna una solitudine. Potrei riempire una stanza con paesaggi così solitari, la gente si fermerebbe là a piangere; poi andrebbe di fretta a casa, per ritrovare una persona amata.”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

a Susan Gilbert, novembre-dicembre 1854, 176
Lettere
Variante: Susie – ci vuole poco a dire quanto si è soli – chiunque può farlo, ma portare la solitudine accanto al cuore per settimane, quando dormi, e quando sei sveglia, con sempre qualcosa che ti manca, questo, non tutti riescono a dirlo, e mi sconcerta. Ne dipingerei un ritratto che indurrebbe alle lacrime, se avessi la tela per farlo, e la scena sarebbe la solitudine, e le figure – solitudine – e le luci e le ombre, ciascuna una solitudine. Potrei riempire una stanza con paesaggi così solitari, la gente si fermerebbe là a piangere; poi andrebbe di fretta a casa, per ritrovare una persona amata. (a Susan Gilbert, novembre-dicembre 1854, 176

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“Io ho la malattia sociale. Devo andare fuori tutte le sere. Se sto a casa una notte comincio a parlare coi miei cani. Una volta sono stato a casa per una settimana e i miei cani hanno avuto un collasso nervoso.”

Andy Warhol (1928–1987) pittore, scultore, regista, produttore cinematografico, direttore della fotografia, attore, sceneggiatore e…

La cosa più bella di Firenze è McDonald's

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“In politica, una settimana è molto tempo.”

Harold Wilson (1916–1995) politico britannico

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“Essendo un amante della libertà, quando avvenne la rivoluzione in Germania guardai con fiducia alle università sapendo che queste si erano sempre vantate della loro devozione alla causa della verità. Ma le università vennero zittite. Allora guardai ai grandi editori dei quotidiani che in ardenti editoriali proclamavano il loro amore per la libertà. Ma anche loro, come le università vennero ridotti al silenzio, soffocati nell'arco di poche settimane. Solo la Chiesa rimase ferma in piedi a sbarrare la strada alle campagne di Hitler per sopprimere la verità. Io non ho mai provato nessun interesse particolare per la Chiesa prima, ma ora provo nei suoi confronti grande affetto e ammirazione, perché la Chiesa da sola ha avuto il coraggio e l'ostinazione per sostenere la verità intellettuale e la libertà morale. Devo confessare che ciò che io una volta disprezzavo, ora lodo incondizionatamente.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Su un articolo del Time Magazine del 23 dicembre 1940
Questa frase è presente nell'articolo Religion: German Martyrs, pubblicato sul ""Time Magazine"" del 23 dicembre 1940. L'autenticità delle parole riportate è stata implicitamente confermata dalla rivista stessa che, non avendo mai ricevuto nessuna smentita da parte dello scienziato, ha sempre pubblicato l'articolo fino ai giorni nostri. La frase riportata, secondo lo scienziato William C. Waterhouse, sarebbe stata invece estrapolata da un commento casuale fatto dallo scienziato ad un giornalista, durante il periodo in cui Einstein ancora viveva in Germania. Waterhouse (Did Einstein Praise the Church?) avrebbe avuto notizia di una lettera del 28 marzo 1947, nella quale Einstein descrive questa citazione ""drasticamente esagerata.

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“[Sull'alfabeto Braille] È un gran vantaggio, poter leggere in questo modo: quando fa freddo, si può farlo anche sotto le coperte!”

Aldous Huxley (1894–1963) scrittore britannico

citato in Leggendo qua e là... in La Settimana Enigmistica, anno 2007, n. 3925

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“Sono per la dispersione della stupidità. Non va bene che si concentri per intere settimane in un punto solo.”

Karl Kraus (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista austriaco

19 giugno 1908
Aforismi in forma di diario

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“Apatico: Sposato da sei settimane.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1993

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“Finalmente siamo nella cara vecchia Inghilterra. CM Punk, superstar Straight Edge del wrestling. E qual è il passatempo nazionale qui in Inghilterra? Certamente non è "il wrestling"… Voi pensate che ogni singola persona qui tra il pubblico sia qui per vedere "wrestling", ma non è vero. Vedete, la causa è che c'è un bar, proprio qui sulla mia destra. [Ad un fan che indossa occhiali] Cosa senti? Quattro-occhi, cosa sei venuto a fare qui? [Un altro fan grida: "Bere birra!"] Bere birra, ESATTAMENTE. Voi siete qui per bere birra. Sei un PERDENTE, e tuo padre probabilmente ti ha picchiato quando eri un bambino… probabilmente erano due settimane fa. [Ora guardando nell'obbiettivo della videocamera] Lui è così ubriaco che non può mai tenere il veleno nella sua bocca. Vedete, io credo in tre cose: nessuna droga, niente alcol, e niente sesso promiscuo. Guardate, io sono un ottimo uomo in forma… e se questi fans sono venuti a vedere me, significa che loro sono venuti a vedere qualcuno che è migliore di loro. Ora, l'Inghilterra è conosciuta per il calcio [chiamato soccer], o perlomeno è così che noi lo chiamiamo in America. Voi ragazzi lo chiamate "football", ma io sono qui "per fare wrestling". Stasera sono qui per distruggere Raven, e sono qui per distruggere ogni singolo fan di Raven. Chi è fan di Raven qui? Non ha dannatamente senso! Nessuno di voi ha dannatamente senso! [il pubblico inizia a urlare: "Al-co-hol! Al-co-hol!"] BEVETE!! Continuate a bere! Continuate a bere! VOGLIO che moriate! Fumante anche, no? Continuate a fumare! Bevi velocemente Inghilterra… VOGLIO che i tuoi abitanti falliscano. Bevi velocemente Inghilterra, VOGLIO che tu muoia. E qui, parlando di morte, proprio stasera in quello stesso ring – DAMMI UN'INQUADRATURA DEL RING – stasera, come ho fatto in America, TI DOMINERÒ, Raven. E il tuo tempo in FWA "sarà finito". "E puoi quotare QUESTO, puttana".”

Phil Brooks (1978) wrestler statunitense

cita una catchphrases di Raven: "quote the Raven, nevermore"

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“Grazie al progresso tecnologico e alla settimana di sei ore, i cittadini cambierebbero autocrate ogni sabato sera.”

Georges Bernanos (1888–1948) scrittore francese

I grandi cimiteri sotto la luna

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“Forse farò un favore al lettore dicendogli come dovrà trascorrere una settimana a Perugia. La sua prima cura sarà di non aver fretta, di camminare dappertutto molto lentamente e senza meta e di osservare tutto quello che i suoi occhi incontreranno.”

Henry James (1843–1916) scrittore e critico letterario statunitense

Origine: Da Transatlantic Sketches, 1875; citato in Perugia, Guide Electa Umbria, 1993.

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“La "spagnola" uccise in un anno più persone che la Peste Nera del Medioevo in un secolo e in ventiquattro settimane quanto l'AIDS ha ucciso in ventiquattro anni.”

John M. Barry (1947)

Origine: Da The Great Influenza; citato in Lucio Villari, Spagnola, la peste di novant'anni fa http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/07/30/spagnola-la-peste-di-novant-anni-fa.html, la Repubblica, 30 luglio 2008.

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“Non questo è ciò che v'è di piú mirabile al mondo: il lieto in un baleno si converte in triste, se appena un po' a lungo ti ci fermi innanzi; e Allora Dio sa che cosa ti potrebbe frullar per la testa. Chissà, potresti addirittura finire a pensare: «Ma in fin dei conti, soltanto la Koròbočka sta cosí in basso sulla scala infinita della perfettibilità umana? È proprio tanto grande l'abisso che la divide dalla sorella inaccessibile fra le pareti d'una casa aristocratica, con infiorate scale di ghisa, bronzi splendenti, legni preziosi e tappeti, mentre sbadiglia su un libro che si forza a finire, in attesa d'una visita mondano-intellettuale, durante la quale avrà campo di far scintillare il suo spirito e di metter fuori pensieri imparati a memoria, pensieri che secondo le leggi della moda interessano la città per la durata d'una settimana: pensieri che non riguardano già quel che avviene in casa sua e nei suoi possedimenti, trascurati e in isfacelo per l'insipienza dei padroni, bensí quale rivolgimento politico stia preparandosi in Francia, o quale indirizzo abbia preso il cattolicesimo di moda?» Ma avanti, avanti! Perché parlare di questo? Ma perché, dunque, proprio nei momenti che non si pensa a nulla, e si è allegri, senza inquietudini, d'improvviso, per conto suo, ci traversa un'altra bizzarra corrente? Ancora il riso non ha fatto in tempo a sparire del tutto dal volto, e già sei diventato un altro fra le stesse persone di poc'anzi, già un'altra luce t'illumina il volto…”

III; 1977, pp. 55-56
Le anime morte, Parte prima

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“La seconda venuta di Y2J è giunta! [La folla lo acclama] E c'è soltanto un modo per regnare, e Jericho regna, è c'è soltanto una ragione per la quale sono tornato a Raw, ovvero salvarci da Randy Orton!… [Boati della folla] Diventando il nuovo campione WWE! [Reazione mista tra boati e fischi con una reazione maggiormente positiva] Il messaggio è stato detto in modo chiaro, Chris Jericho vuole un match per il titolo, tutti sanno che Chris Jericho vuole un match per il titolo, tutti eccetto Randy Orton! E la prima cosa che ho pensato questa settimana è che avremo una risposta si o no, ho pensato questo perché lui non ha spina dorsale. Ma poi ho dovuto riconoscere che lui è soltanto… troppo stupido per capire la domanda. [Boato] Ha un QI inesistente, credo di aver usato parole troppo grandi, ho parlato troppo in fretta, Randy si è perso nel discorso! così, riformulerò la domanda più piano – lo sto per chiedere con parole molto corte in modo che anche Randy possa capirle – Sto per Ortonizzarla, okay?!
Io-voglio-il titolo! [Boato]
È molto semplice, io-voglio-il titolo! Randy, perfino tu potresti capirlo, ho perfino preso delle immagini solo per te Sig. O. [La videocamera si inquadra il Titantron alle spalle di Jericho]
Io. Voglio. Incontro. Titolato. [Una serie di immagini si proietta sul maxischermo dove nella prima è raffigurata Jericho, nella seconda viene raffigurato Cookie Monster, nella terza c'è la fase di un match e nell'ultima la foto del titolo WWE. Queste ultime 2 però nella lingua inglese sono cronologicamente invertite. ] Ditelo con me ora! Io! Voglio! Match! Titolato! Aspetterò in questo ring tutta la notte se sarà necessario Randy, finché tu non verrai in questo ring e mi darai una risposta verbale, una risposta fisica, o una risposta violenta, ma non andrò da nessuna parte, perché ho bisogno di sapere, i Jerichoholics han bisogno di sapere: mi darai un match per il titolo o no?”

Christopher Irvine (1970) wrestler, cantante, attore, presentatore televisivo e conduttore radiofonico canadese

WWE RAW, 26 novembre 2007

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“Il tempo per divertirsi in tour europeo è all'incirca tre settimane dopo aver aperto le valigie.”

George Ade (1866–1944) giornalista, commediografo e regista statunitense

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“[Su Scoprendo Forrester] Ho letto un volantino a scuola in cui Hollywood cercava un sedicenne di colore che sapesse giocare a basket per un film con Connery. Potevo andar bene, mi servivano soldi per la bolletta del cellulare e al massimo mi avrebbero preso come comparsa. Invece ho cominciato subito con gli allenamenti di pallacanestro, sei settimane con Russel Smith.”

Rob Brown (1984) attore statunitense

Origine: Citato in Maurizio Porro, Sean Connery scrittore snob si candida all'Orso d'oro https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/febbraio/17/Sean_Connery_scrittore_snob_candida_co_0_0102177905.shtml, Corriere della Sera, 17 febbraio 2001, p. 38.

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“Un giorno d'ozio è più deprimente che una settimana di lavoro.”

Percy Lubbock (1879–1965)

Origine: Citato in G. B. Garassini e e Carla Morini, Gemme, classe 5 maschile, Sandron, Milano [post. 1911].

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“[…] derubricare la forma blog e addirittura internet nel suo complesso a strumento di informazione è l'errore classico che compie chi internet non la vive pienamente. I blog non sono solo uno strumento di informazione e di denuncia. I blog possono essere (e non da oggi) un luogo della politica. Non della chiacchiera politica, del teatrino, del gossip o della lamentazione perpetua del piove-governo-ladro. I blog sono un luogo dell'aggregazione di idee e consenso, della politica vera dunque, da almeno quattro anni. Da quando cioè un signore chiamato Howard Dean e un movimento del web chiamato Move On sono riusciti a raccogliere qualcosa come settantotto milioni di dollari in poche settimane per consentire all'ex governatore del Vermont di sfidare il classicissimo vecchio senatore bostoniano John Kerry in Heinz alle primarie del partito democratico per le elezioni presidenziali americane del 2004. Quel modello, che portò Dean prima a far tremare Kerry per la nomination e oggi a guidare la macchina organizzativa del partito democratico americano, raccontò al mondo che la rete era qualcosa in più rispetto a uno strumento di informazione. Era una novità epocale capace di trasformare un signore sconosciuto in un concorrente credibile per la presidenza della più grande superpotenza del pianeta.”

Mario Adinolfi (1971) giornalista, politico e giocatore di poker italiano

Origine: Da I blog? Sono le avanguardie delle politica http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=3514&ID_sezione=29&sezione=, lettera indirizzata a Lastampa.it, 13 settembre 2007.

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“Noi non siamo che un'associazione nascente, fondata da dodici anni, composta soprattutto da laici e da giovani che vogliono provvedere alla loro salvezza. Noi non avremmo alcuna qualifica per trattare con voi se il Sommo Pontefice Gregorio XVI non si fosse degnato, con un Breve del 10 gennaio 1845, di approvare paternamente la nostra istituzione, e di attribuirle delle ricche indulgenze di cui egli estende il beneficio a tutti coloro che noi avremo aggregato alla nostra Società. Il nostro primo scopo è stato quello di consolidare la fede e di rianimare la carità nella gioventù cattolica, di rafforzare i ranghi con amicizie edificanti e solide, e di formare così una nuova generazione, capace di riparare, se è possibile, il male che I'empietà ha fatto nel nostro paese. II primo modo di realizzare questo disegno fu di radunarsi tutte le settimane, di imparare così a conoscerci e ad amarci; e al fine di dare un interesse alle nostre riunioni, intraprendemmo la visita dei poveri a domicilio: gli portammo del pane, dei soccorsi temporali di vario genere, e sopratutto dei buoni libri e buoni consigli. Questa Società, fondata dodici anni fa da otto giovani, del tutto oscuri, conta oggi circa 10.000 membri, in 133 città; si è insediata in Inghilterra, in Scozia, in Irlanda, in Belgio, in Italia. Si sono sempre persegui questi due principali risultati: la santificazione della gioventù cristiana e la visita dei poveri a domicilio. Noi abbiamo in ciascuna città delle opere pei gli ammalati, per I'istruzione dei bambini, per il collocamento di operai, che sono affidate a dei comitati poco numerosi e soccorsi dal denaro della Società tutta intera. Possa I'unione della nostra umile Società diventare il simbolo dell' unione di tutti i popoli al di là e al di qua dei mari, nella pratica della legge di Dio, nella fedeltà alla fede, nell'attaccamento alla SS. Chiesa Romana e nell'amore di Nostro Signore Gesù Cristo.

Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!”

Frédéric Ozanam (1813–1853) storico e giornalista francese

Al Presidente della Società di San Vincenzo de Paoli del Messico, Parigi, 19 settembre 1845, p. 232
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“[Dopo un terribile infortunio alla testa] Avevo due opzioni: disperarmi o andare avanti. Ho scelto la via del sorriso perché mi consideravo una ragazzo fortunato per essere ancora vivo. Contro il parere dei miei medici italiani, sono volato a casa mia nel Connecticut. È stata la scelta migliore che io abbia potuto fare perché sono stato vicino a mio padre per le ultime sei settimane della sua vita. Ho imparato molto sulla vita e sono cambiato come persona.”

James Blake (1979) tennista statunitense

Origine: Nel 2004 il padre morì per un tumore allo stomaco. Questa perdita lo sconvolse e lo convinse di fondare un anno dopo la James Blake Foundation, che si occupa di finanziare fondi per la ricerca sul cancro finalizzata alla diagnosi precoce.
Origine: Citato in Giacomo Fazio, Blake, l'uomo che ha sorriso alla vita http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/09/02/766259-blake_uomo_sorriso_alla_vita.shtml, Ubitennis.com, 2 settembre 2012.

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“In Irlanda piove due volte a settimana. La prima da lunedì a mercoledì, la seconda da giovedì a domenica.”

Giovanni Trapattoni (1939) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Tancredi Palmeri, Il blob del 2012. Tutte le frasi da ricordare http://www.gazzetta.it/Calcio/30-12-2012/blob-2012-913634965312.shtml, Gazzetta.it, 30 dicembre 2012.

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“Silenzio, comincia la trasmissione. Appare sul teleschermo un signore giovialotto, cordialotto, il Luigi Silori di cui sopra. Presso di lui c'è la simpatica attrice Carla Bizzarri, pronta a dare la mano. Silori, con voce baritonale: "Cominciamo col libro della settimana. Questa volta è un libro di viaggi. Va a ruba. Ha un successo di vendita strepitoso. Eccolo qua." Prende dalla scrivania un volume, lo esamina, lo mostra ai telespettatori. Con voce baritonale: "S'intitola Orario generale delle Ferrovie dello Stato". È un'operetta preziosa, che non dovrebbe mancare nella biblioteca di qualsiasi persona colta; si raccomanda per la sua veste e il suo contenuto, e non soltanto ai bibliofili, ai cultori del libro come oggetto d'arte. Ma del resto, adesso parleremo con l'editore che abbiamo voluto ospite nostro questa sera perché ci parli di questa sua creatura."
Entra il signor Pozzo (o il signor Grippaudo). Silori, con voce baritonale: "Caro Pozzo (o: caro Grippaudo), noi vorremmo sapere da lei quali sono gli intendimenti artistici perseguiti da questa fortunata opera letteraria." "Le dirò, riguarda lo sviluppo della cultura differenziata da caso a caso.”

Achille Campanile (1899–1977) scrittore italiano

... ] "E mi dica, i ritardi?" "I ritardi no, non sono indicati. C'è comunque un'edizione integrale e ci sono delle edizioni ridotte." "Direi quasi regionali. A carattere etnografico?" "Direi di sì. Direi di sì." "Ed è un libro che va molto?". "Direi che è una delle opere più vendute." "Un best seller, insomma.". (da La televisione spiegata al popolo, 1989, Bompiani)