Frasi su vittima
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“Tale l'atmosfera di Roma, nella quale Lucrezia Borgia viveva, senza essere essa stessa migliore né peggiore delle donne del tempo suo. Ebbe spirito gaio e leggiero. Non sappiamo se abbia mai avuto a sostenere lotte morali; se siasi mai trovata in uno stato di contradizione interiore con le azioni della sua vita o con coloro che l'attorniavano. Teneva una corte, che il padre avrà trattata con larghezza e profusione; ed era in frequentissime relazioni con le corti de' fratelli suoi. Rssa era la compagna e l'ornamento delle loro feste; essa la confidente degli intrighi nel Vaticano, rivolti a crescere la grandezza de' Borgia. E in tal scopo dovevasi ben presto concentrar tutto quanto potesse più vivamente starle a cuore.
In verità, non mai, neanche nel tempo posteriore, si mostra donna di genio straordinario. In lei non una delle qualità atte a farne una Virago, come Caterina Sforza o Ginevra Bentivoglio. E non possedeva neppure quello spirito dell'intrigo proprio di una Isotta da Rimini, ovvero la potenza intellettuale di una Isabella Gonzaga. Non fosse stata figliuola di Alessandro VI e sorella di Cesare, difficilmente sarebbe stata notata nella storia del tempo suo, ovvero sarebbe ita perduta nella moltitudine, come donna seducente e assai corteggiata. Pure, nelle mani di suo padre e suo fratello, diventò istrumento e vittima altresì di calcoli politici, a' quali ella non ebbe forza alcuna di oppor resistenza.”

Ferdinand Gregorovius (1821–1891) storico e medievista tedesco

da Lucrezia Borgia, 1990, p. 93
Lucrezia Borgia

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“Noi crediamo che la vittima abbia preso una bbotta!”

Marcello Macchia (1978) comico italiano

Ispettore Catiponda
Padre Maronno – L'ispettore Catiponda – L'Ispettore Santo Maroponda, Quarta puntata

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“I vostri figli sono povere | Sfortunate vittime delle bugie in cui credete | Sia dannata la vostra ignoranza che tiene | I giovani lontani dalla verità che si meritano.”

Frank Zappa (1940–1993) chitarrista, compositore e arrangiatore statunitense

da What's the ugliest part of your body?, in We're only in it for the money; 2011

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“Due generazioni di vittime e di carnefici si succederanno, ma l'Italia, o signori, si farà.”

Francesco Mario Pagano (1748–1799) giurista, filosofo e politico italiano

Attribuite
Origine: citato in Saverio Cilibrizzi, I grandi Lucani nella storia della nuova Italia, Conte, 1956, p. 75.
La frase è stata riportata da Giuseppe Poerio, membro della Repubblica Napoletana, pronunciata da Pagano mentre saliva sul patibolo.

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“Questo c'è di buono", notò, "che non si soffre a lungo quando la testa viene troncata."
"Così dicono tutti, e perciò hanno inventato quella così detta ghigliottina. A me invece balenò allora il sospetto: e se invece è quello il colmo della sofferenza? Questo vi parrà strano, vi farà ridere… eppure… Prendiamo, per esempio, la tortura: strazio, piaghe, scricchiolio di ossa, dolore materiale insomma, che distrae la vittima dalle sofferenze morali, fino a che non venga la morte. Ma il dolore principale, il più forte, non è già quello delle ferite; è invece la certezza, che fra un'ora, poi fra dieci minuti, poi fra mezzo minuto, poi ora, subito, l'anima si staccherà dal corpo, e che tu, uomo, cesserai irrevocabilmente di essere un uomo. Questa certezza è spaventosa. Tu metti la testa sotto la mannaia, senti strisciare il ferro, e quel quarto di secondo è più atroce di qualunque agonia. Questa non è una mia fantasia: moltissimi ci sono che pensano come me. E ve ne dico anche un'altra. Uccidere chi ha ucciso è, secondo me, un castigo non proporzionato al delitto. L'assassinio legale è assai più spaventoso di quello perpetrato da un brigante. La vittima del brigante è assalita di notte, in un bosco, con questa o quell'arma; e sempre spera, fino all'ultimo, di potersi salvare. Si sono dati casi, in cui l'assalito, anche con la gola tagliata, è riuscito a fuggire, ovvero, supplicando, ha ottenuto grazia dai suoi assalitori. Ma con la legalità, quest'ultima speranza, che attenua lo spavento della morte, ve la tolgono con una certezza matematica, spietata. Attaccate un soldato alla bocca di un cannone, e accostatevi con la miccia: chi sa! Penserà il disgraziato, tutto è possibile… Ma leggetegli la sentenza di morte, e lo vedrete piangere o impazzire. Chi ha mai detto che la natura umana può sopportare un tal colpo senza perdere la ragione? A che dunque questa pena mostruosa e inutile? Un solo uomo potrebbe chiarire il punto; un uomo cui abbiamo letto la sentenza di morte, e poi detto:"Va', ti è fatta la grazia!". Di un tal strazio anche Cristo ha parlato… No, no, è inumana la pena, è selvaggia e non può né deve essere lecito applicarla all'uomo".”

Fëdor Dostoevskij (1821–1881) scrittore e filosofo russo

Myskin; II, 2

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“Vittima dell'inganno di questo… | secolo | che rincorre il mito di forme avvenenti | e di chirurgia estetica.”

Carmen Consoli (1974) cantautrice italiana

da Contessa miseria, n. 12
Mediamente isterica

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“Niente è più lontano dal pensiero di Max Müller, secondo il quale il discorso mitico è un prodotto inconscio del linguaggio, di cui l'uomo è sempre la vittima e mai il creatore.”

Marcel Detienne (1935–2019) storico e storico delle religioni belga

Origine: Mito e linguaggio da Max Müller a Claude Lévi-Strauss, p. 5

“Dal momento in cui l'uomo cessa di «risuonare» davanti al mondo, nel suo linguaggio s'insinua la malattia ed egli diventa vittima delle illusioni prodotte dalle parole.”

Marcel Detienne (1935–2019) storico e storico delle religioni belga

Origine: Mito e linguaggio da Max Müller a Claude Lévi-Strauss, p. 6

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“[A proposito del terremoto di Sendai del 2011] Mons. Orazio Mazzella, (1860-1939) arcivescovo di Rossano Calabro, all'indomani della tragedia fece una serie di riflessioni che vi riassumo (La provvidenza di Dio, l'efficacia della preghiera, la carità cattolica ed il terremoto del 28 di Dicembre 1908: cenni apologetici, Desclée e C., Roma 1909).
In primo luogo le grandi catastrofi sono una voce terribile ma paterna della bontà di Dio, che ci scuote e ci richiama col pensiero ai nostri grandi destini, al fine ultimo della nostra vita, che è immortale.
Infatti se la terra non avesse pericoli, dolori, catastrofi, eserciterebbe sopra di noi un fascino irresistibile, non ci accorgeremmo che essa è un luogo d'esilio, e dimenticheremmo troppo facilmente, che noi siamo cittadini del cielo. […]
In secondo luogo, osserva l'arcivescovo di Rossano Calabro, le catastrofi sono talora esigenza della Giustizia di Dio, della quale sono giusti castighi.
Alla colpa del peccato originale si aggiungono infatti, nella nostra vita, le nostre colpe personali; nessuno di noi è immune dal peccato e può dirsi innocente e le nostre colpe possono essere personali o collettive: possono essere le colpe di un singolo o quelle di un popolo: ma mentre Dio premia o castiga i singoli nell'eternità è sulla terra che premia o castiga le nazioni, perché le nazioni non hanno vita eterna, hanno un orizzonte terreno. […]
Terzo punto infine: le grandi catastrofi sono spesso una benevola manifestazione della misericordia di Dio.
Abbiamo detto infatti che nessuno, mettendosi la mano sulla coscienza, potrebbe dare a se stesso un certificato d'innocenza. Un giorno, quando il velo, che copre l'opera della Provvidenza, sarà sollevato, ed alla luce di Dio vedremo ciò che Egli avrà operato ne' popoli e nelle anime, ci accorgeremo che per molte di quelle vittime, che compiangiamo oggi, il terremoto è stato un battesimo di sofferenza che ha purificato la loro anima da tutte le macchie, anche le più lievi, e grazie a questa morte tragica la loro anima è volata al cielo prima del tempo perché Dio ha voluto risparmiarle un triste avvenire. […]
Le grandi catastrofi sono certamente un male, però non sono un male assoluto, ma un male relativo, dal quale sorgono beni di ordine superiore e più universali. La luce della fede ci insegna che le grandi catastrofi, o sono un richiamo paterno della bontà di Dio, o sono esigenze della divina giustizia, che infligge un castigo meritato, o sono un tratto della divina misericordia, che purifica le vittime aprendo loro le porte del Cielo. Perché il Cielo è il nostro destino eterno.”

Roberto de Mattei (1948) storico italiano

da Riflessioni sul mistero del male – Intervento del prof. Roberto de Mattei a Radio Maria del 16 marzo 2011; citato in Corrispondenza Romana http://www.corrispondenzaromana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1560:intervento-del-prof-roberto-de-mattei-a-radio-maria-del-16-marzo-2011&catid=138:varie&Itemid=55=, 25 marzo 2011

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“Gesù è vittima e sacerdote. San Paolino da Nola diceva: «Vittima del suo sacerdozio e sacerdote della sua vittima.»”

Adolfo L'Arco (1916–2010) religioso, teologo e filosofo italiano

Origine: Gesù sotterra un chicco di grano, p. 50

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“Ti veggo, o Donna, trangosciando ascendere; | Ed ecco, ahi vista! dall'infame stipite | Vìttima immaculata il Figlio pendere.”

Angelo Mazza (1741–1817) poeta e letterato italiano

Canto I, p. 4
Dei dolori di Maria Vergine

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“Anche la notte ha le sue braccia lunghe | e le sue mani prénsili di ladra, | e vittima è la sera, | che tutta si raccoglie | in brividi di foglie.”

Michele Marzulli (1908–1991) poeta, pittore e scrittore italiano

Ultime luci, p. 50
Sull'albero sbagliato

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“Lauren Bacall mi disse che aveva "adorato" i suoi periodi buoni con Frank, ma che poteva diventare "freddo come il ghiaccio"; e ammise che restare vittima di quella freddezza poteva essere "proprio terrificante."”

Peter Bogdanovich (1939) regista, attore e sceneggiatore statunitense

Origine: Chi c'è in quel film? Ritratti e conversazioni con le stelle di Hollywood, p. 598

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“Wikipedia è un miracolo imperfetto. È miracoloso come l'unione libera di tante esperienze abbia portato ad accumulare tanti contenuti. La conoscenza raccolta in Wikipedia contiene cose perfettibili, anche grossolani errori e veri e propri atti di vandalismo o sabotaggio. Non fermiamoci a questo. Abbiamo tutti i giorni a che fare con discutibili fonti di informazione: libri, giornali, telegiornali. Wikipedia è un fatto, esiste. La consultazione della Wikipedia è comoda e immediata. […] Se Wikipedia è talvolta vittima della propria libertà, non dimentichiamo però che le altre fonti di informazione sono vittime di condizionamenti di mercato o politici. Confrontando fonti diverse sottoposte a diversi tipi di "rumore" informativo si può ottenere una informazione più equilibrata. Per quanto riguarda l'autogestione, le comunità virtuali non sono diverse dalle altre comunità umane. Da migliaia di anni i sistemi sociali hanno dimostrato che gli umani hanno la capacità e la volontà di organizzarsi. Anzi, l'esplosione di wikipedia e dei blog dimostra come sia in atto una rivolta alla volontà di organizzare la conoscenza dall'alto, preconfezionata. L'uomo culturale vuole essere co-protagonista e non spettatore.”

Renzo Davoli (1964) accademico e hacker italiano

5 anni di Wikipedia, il fascino di un miracolo perfettibile, Intervista a Renzo Davoli su Unibo magazine http://www.magazine.unibo.it/Magazine/Attualita/2006/01/20/wikipedia.htm, 20 gennaio 2006

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“In guerra, la prima vittima è la verità.”

Origine: Cfr. Arthur Ponsonby: «Quando viene dichiarata una guerra, la prima vittima è la Verità».
Origine: Nato per uccidere, p. 67

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“Nello smantellamento dei suoi libri Agnese impiegò parecchio tempo fra volere e disvolere. Lavorava soffrendo. Le tre mogli infelici, vittime di mariti crudeli e mai contente di narrarne scrupolosamente i misfatti, furono agevolmente convertite in isteriche maniache, calunniatrici di uomini un po' strambi, come, del resto, gran parte degli uomini. Fra loro una matura nubile pronunciava ogni tanto parole ragionavoli, umane. I fatti narrati erano se non proprio autentici, probabili, ma ripensandoli, Agnese si sentiva coinvolta in un partito preso, in un'ira soffocata che aveva conosciuto in gioventù nel comportamento delle sue coetanee: lei che dal presente aveva sempre voluto astrarsi. Dunque avevano ragione quelli che l'avevano accusata di femminismo, la parola che lei detestava. E qui, immergendosi in una intensa riflessione, si scavava a fondo, volta a volta deplorandosi o giustificandosi. No, lei non aveva reclamato altro che la parità della mente e la libertà del lavoro, ciò che tuttora, da anziana contestatrice, la tormentava. Aveva amato pochi uomini, anzi un uomo solo, ma pochissime donne, e quelle poche, riunite in una favola, sempre la stessa: il mito dell'eccezione contro la norma del conformismo. E poiché l'eccezione s'era resa inafferrabile, l'aveva inventata lei, per donarla malinconicamente a una ragazza antica senza volto, che voleva suonare la propria musica e glielo proibivano. Ecco, questa ragazza lei non aveva il coraggio di distruggerla: l'aveva mandata lontano, al di là del mare o in fondo al mare.”

Origine: Un grido lacerante, pp. 112-113

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“Un'antica tradizione come il crocifisso non può essere offensiva per nessuno. Penso che su questioni delicate come questa, qualche volta il buonsenso finisce di essere vittima del diritto.”

Pier Luigi Bersani (1951) politico italiano

Origine: Citato in [//www.repubblica.it/2009/11/sezioni/scuola_e_universita/servizi/crocefissi-aule/crocefissi-aule/crocefissi-aule.html Strasburgo, no al crocifisso in aula Il governo italiano presenta ricorso], Repubblica.it, 3 novembre 2009.

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“La storia si divide in mostri e vittime. O testimoni.”

Wallace Boyer
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“L'occidente deve avere la consapevolezza della superiorità della sua civiltà che ha garantito benessere largo e il rispetto dei diritti umani, di quelli religiosi, che non c'è nei paesi islamici, il rispetto dei diritti politici.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2001
Origine: Citato in Berlusconi: "Attacco mirato senza vittime fra i civili" http://www.repubblica.it/online/mondo/italiadue/berlusconi/berlusconi.html, Repubblica.it, 26 settembre 2001.

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“Su Napoleone ovviamente scherzavo… Io sono il Gesù Cristo della politica. Sono una vittima paziente, sopporto tutto, mi sacrifico per tutti.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2006
Origine: Al termine di una cena elettorale ad Ancona; citato in Corriere.it http://www.corriere.it/Speciali/Politica/ParolePolitica/2006/02_Febbraio/12/index.shtml, 12 febbraio 2006.

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“[Riferendosi a Mu'ammar Gheddafi, nel frangente delle sommosse popolari del febbraio 2011] No, non lo ho sentito. La situazione è in evoluzione e quindi non mi permetto di disturbare nessuno.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2011
Origine: Da un intervento telefonico a un incontro del Pdl a Cosenza; citato in Berlusconi: «Non ho sentito Gheddafi, non lo voglio disturbare» http://www.ilpost.it/2011/02/20/berlusconi-non-ho-sentito-gheddafi-non-lo-voglio-disturbare/, Il Post.it, 20 febbraio 2011.

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“M'avessi da bambino | serbato alla tua Legge. | Stato sarei del gregge | dei morti a capo chino. || vittima persuasa | di un'altra libertà.”

Giorgio Bassani (1916–2000) scrittore e poeta italiano

da Te lucis ante, 13, p. 57
Poesie, L'alba ai vetri

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“Lo spettacolo sportivo si dimostra ancora una sede particolarmente adatta per inscenare i drammi formali che assillano i sogni di una comunità, perché ogni singola gara rappresenta un paradigma, più o meno riuscito, che serve a regolare e conciliare le molte contraddizioni che attraversano la società in cui viviamo. Succede però che ora, specie con la Tv, lo sport rimanga sovente vittima della sua stessa messa in scena, del suo simulacro.”

Aldo Grasso (1948) giornalista, critico televisivo e docente italiano

Origine: Da Tadini rilancia l'eleganza di Gianni Clerici https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1999/gennaio/31/Tadini_rilancia_eleganza_Gianni_Clerici_co_0_9901312861.shtml, Corriere della sera, 31 gennaio 1999, p. 30.

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“Signor Presidente, stiamo andando ad approvare un provvedimento che è sicuramente dannoso per la gente perbene, in quanto soprattutto l'articolo 1, sulle pene detentive non carcerarie, dovrebbe essere assolutamente soppresso. Il Governo, in maniera inspiegabile, ci sta vendendo questo provvedimento come la soluzione ad un problema reale, quello del sovraffollamento delle carceri: si tratta in realtà di una soluzione assolutamente fasulla, e il Governo sta mascherando un vero e proprio indulto tramite l'approvazione di questo provvedimento, che definire vergognoso è poco. Noi riteniamo quindi che tutto il provvedimento in sé, ma soprattutto l'articolo 1 debba essere soppresso: per una questione di giustizia verso chi è stato vittima di questi reati, che altrimenti andrebbero quasi condonati attraverso l'approvazione di questa proposta.”

Stefano Borghesi (1977) politico italiano

Origine: Citato in Camera dei Deputati della Repubblica Italiana – XVII Legislatura – Resoconto stenografico dell'Assemblea - Seduta n. 44 del 2 luglio 2013 http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed0044/stenografico.pdf – Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Ferranti ed altri; Costa: Delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili (A.C. 331-927-A). Roma, 2 luglio 2013.

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“Non soggetti di vicende e oggetti di narrazione, […] al contrario, soggetti […] e oggetti, vittime tutti (tutti i protagonisti) di quelle vicende che da essi stessi irrompono.”

Igor Sibaldi (1957) traduttore, saggista e scrittore italiano

Origine: Introduzione a I fratelli Karamàzov, p. XVII

“Dove c'è una vocazione occorre che ci sia una vittima.”

Citato in La Croce bianca

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“Berlusconi, cui nulla riesce tanto bene quanto la parte di vittima e perseguitato. «Chiagne e fotte» dicono a Napoli dei tipi come lui. E si prepara a farlo per cinque anni di seguito.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Io e il cavaliere qualche anno fa, 25 marzo 2001, p. 1
Corriere della Sera