Frasi sulla speranza
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“La Cina è diventata la più promettente speranza e il miglior esempio per tutti i paesi del Terzo Mondo.”

Fidel Castro (1926–2016) rivoluzionario e politico cubano

Origine: Da La cina rossa http://www.lacinarossa.net/?p=363.

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“E così mi presento a voi tutti, per confessare la nostra fede comune, la nostra speranza, la nostra fiducia nella Madre di Cristo e della Chiesa, ed anche per incominciare di nuovo su questa strada della storia e della Chiesa, con l'aiuto di Dio e con l'aiuto degli uomini.”

Papa Giovanni Paolo II (1920–2005) 264° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dal Primo saluto e prima benedizione ai fedeli http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/1978/documents/hf_jp-ii_spe_19781016_primo-saluto_it.html, 16 ottobre 1978; citato in Angelo Montonati, in Introduzione a "Parole sull'uomo"

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“Piuttosto che essere delusa preferirei rimanere in una eterna speranza.”

Teresa di Lisieux (1873–1897) religiosa e mistica francese

15 maggio 1897

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“Il dubbio non era possibile, già la fede e la speranza non erano più necessarie, l'amore ci faceva trovare sulla terra Colui che cercavamo.”

Teresa di Lisieux (1873–1897) religiosa e mistica francese

Storia di un'anima, Manoscritto autobiografico A

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“Non ci si può sempre lamentare come persone che non hanno speranza.”

Teresa di Lisieux (1873–1897) religiosa e mistica francese

Origine: Da Novissima verba, traduzione di M.A. La Barbera.

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“È strano, ma l'esempio che mi viene in mente è quello di un libro intitolato L'uomo che fu Giovedì. Era una sciocchezzuola un po' melodrammatica, pure conteneva una sua particolare teoria: un gruppo degli ultimi sostenitori di un ordine civile, lottano contro quello che, apparentemente, appare come un mondo in preda all'anarchia e scoprono, infine, che il misterioso capo degli anarchici è anche a capo dell'ordine costituito, la stessa creatura fiabesca che gli era apparsa piuttosto come l'orco di una pantomima. Soluzione logica (o folle) che ha indotto molti ad arguire che, in questo essere dalla natura ambigua, dovesse leggersi la descrizione della divinità, e il mio libro godette anche di un temporaneo rispetto tra coloro che amano questo tipo di intepretazione. L'errore era dovuto semplicemente al fatto che avevano letto il libro, ma non il titolo. Nel mio caso, veramente, si trattava di un sottotitolo. Il libro si chiamava L'uomo che fu Giovedì. Storia di un incubo. Non era inteso come la descrizione del mondo qual era o come io pensavo che fosse, anche quando i miei pensieri erano molto più incerti di quanto non siano ora. Era la descrizione del mondo di dubbi, di disordine e di disperazione del quale parlavano i pessimisti a quell'epoca, ma con un barlume di speranza posto proprio nell'alternativa insita in quel dubbio che anche i pessimisti, a tratti, avvertivano.”

Gilbert Keith Chesterton (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista inglese

dall' Illustrated London News del 13 giugno 1936; citato alla p. 173 de L'uomo che fu Giovedì, Arnoldo Mondadori Editore, traduzione di Luciana Crepax

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“Colui che isola la sua coscienza dal cammino del popolo di Dio non conosce l'allegria dello Spirito Santo che sostiene la speranza.”

Papa Francesco (1936) 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Citazioni tratte da interviste

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“Le mie lacrime sono gl'ultimi avanzi disperati delle mie speranze.”

Salvator Rosa (1615–1673) pittore, incisore e poeta italiano

898; p. 106
Il teatro della politica

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“La sola speranza per i vinti è non sperare in alcuna salvezza.”

II, 354
Una salus victis nullam sperare salutem.
Eneide

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“La speranza è di avere scoperto un significato per la mia vita.”

Jacques Loew (1908–1999) presbitero e teologo francese

Se conosceste il dono di Dio

“La speranza è una determinazione dell'uomo quando ha toccato il fondo del baratro.”

Jacques Loew (1908–1999) presbitero e teologo francese

Se conosceste il dono di Dio

“La speranza è una disperazione superata.”

Jacques Loew (1908–1999) presbitero e teologo francese

Se conosceste il dono di Dio

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“Per conservare a lungo l'amore del proprio amante è indispensabile che la speranza e il timore siano sempre presenti.”

Émilie du Châtelet (1706–1749) matematica, fisica e scrittrice francese

Discorso sulla felicità

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“[Rispondendo al richiamo di Ashe] Non sono orgoglioso della vita che ho condotto… ho raccontato tutto nella speranza di dissuadere i giovani da un comportamento come il mio, per prevenire l'Aids.”

Magic Johnson (1959) cestista, allenatore di pallacanestro e imprenditore statunitense

Origine: Citato in Ennio Caretto, Match Point con la vita http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/06/19/match-point-con-la-vita.html, la Repubblica, 19 giugno 1993.

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“L'ira e la speranza guidano ad errori.”

Tito Quinzio Peno Capitolino Crispino: VII, 40; 2006
Ira et spes fallaces sunt auctores.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“È giusta quella guerra che scaturisce da una scelta obbligata e sono sante le armi di coloro che solo nelle armi possono riporre qualche speranza.”

Tito Lívio (-59–17 a.C.) storico romano

citato in Tito Livio, IX, 1; 1997
Iustum est bellum quibus necessarium, et pia arma, quibus nulla nisi in armis relinquitur spes.
Attribuite

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“Spesso, e soprattutto in guerra, le cose fittizie valgono quanto le cose reali e chi crede di poter far affidamento su qualche aiuto, proprio come se davvero ne disponesse, si salva grazie al morale che ricava dalla speranza e dalla voglia di osare.”

XXXIV, 12; 1997
[S]aepe vana pro veris, maxime in bello, valuisse et credentem se aliquid auxilii habere, perinde atque haberet, ipsa fiducia et sperando atque audendo servatum.
Ab urbe condita, Libro XXXI – Libro XL

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“Bosch sapeva che la speranza era la linfa del cuore. Senza quella non c'era nulla, solo oscurità.”

Michael Connelly (1956) scrittore statunitense

da La bionda di cemento

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“È solo a favore dei senza speranza che ci è stata data la speranza.”

Herbert Marcuse (1898–1979) filosofo, sociologo e politologo tedesco

Origine: Citato in Vittorio Messori, Ipotesi su Gesù, SEI, Torino 1976, p. 289.

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“Sono una speranza per tutti. La gente mi guarda sullo schermo e dice: "Se ce l'ha fatta quel coso lì posso farcela anch'io."”

Robert Mitchum (1917–1997) attore statunitense

Origine: Citato in Franco Fontanini, Piccola antologia del pensiero breve, Liguori Editore, 2007, p. 105.

“Del resto, un po' di fede, di speranza e di carità, è tutto quello con cui possiamo contribuire alla edificazione del regno di Dio e la fede non sarebbe necessaria, se conoscessimo tutto. Grazie a Dio, non sappiamo tutto; se lo sapessimo la nostra vita ne sarebbe smisuratamente impoverita. È una cosa meravigliosa potersi fidare di qualcuno, e dire con interiore certezza: quest'uomo è onesto, questa donna è fedele. Se lo sapessimo per conoscenza, sarebbe come dire che la pietra è dura e l'acqua è liquida.”

Variante: "Del resto, un po' di fede, di speranza e di carità, è tutto quello con cui possiamo contribuire alla edificazione del regno di Dio e la fede non sarebbe necessaria, se conoscessimo tutto. Grazie a Dio, non sappiamo tutto; se lo sapessimo la nostra vita ne sarebbe smisuratamente impoverita. È una cosa meravigliosa potersi fidare di qualcuno, e dire con interiore certezza: quest'uomo è onesto, questa donna è fedele. Se lo sapessimo per conoscenza, sarebbe come dire che la pietra è dura e l'acqua è liquida."
Origine: L'ultimo crociato, p. 245

“Che è la vita senza speranza? Una gittata di dadi fra le tenebre, fra i deliri.”

Ambrogio Bazzero (1851–1882) scrittore e poeta italiano

Storia di un'anima, Lagrime e sorrisi

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“L'Italia è una speranza storica che si va facendo realtà.”

Codice della vita italiana, Capitolo XII – Senza titolo riassuntivo indispensabile

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“I sacerdoti devono possedere un magazzino di speranza per darne agli altri.”

Giuseppe Allamano (1851–1926) presbitero italiano

La vita spirituale

“La confidenza è la quintessenza della speranza.”

Giuseppe Allamano (1851–1926) presbitero italiano

La vita spirituale

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“«Il tuo dogma, la tua tirannia dell'ideale, hanno prosciugato la gioventù degli uomini. Sotto il dispotismo, i bambini nascono vecchi. Basta guardare i loro occhi e le loro bocche in quelle immagini dalla Romania. E se l'America è infantile, e forse lo è, che difetto fortunato! Fontana di giovinezza? La speranza dei conquistatori si è forse trasformata in Coca-Cola. Ma frizza!»
«Fa marcire i denti. Gesuita che sei. Gesuita casuista. […] Carlo, siamo una specie assassina, avida, impura. Ma abbiamo prodotto Platone e Schubert, per riprendere i tuoi esempi, Shakespeare e Einstein. Di conseguenza ci sono differenze di valore fra le imprese umane. Credo: che è intrinsecamente meglio che un essere umano sia ossessionato da un problema algebrico, da un canone di Mozart o da una composizione di Cézanne, piuttosto che dalla fabbricazione di automobili o dal mercato azionario. Che un insegnante, un erudito, un pensatore, persino, Dio mi perdoni, un prete è quasi incommensurabilmente più prezioso e vicino alla dignità della speranza di un campione di pugilato, di un piazzista o di un magnate dei detersivi. Credo ancora: che il mistero del genio creativo e analitico è proprio questo, un mistero, e che è concesso a pochissimi. Ma che gli esseri più umili possono essere risvegliati, resi attenti alla sua presenza e esposti alle sue esigenze.”

George Steiner (1929–2020) scrittore e saggista francese

cap. VIII, p. 65
Il correttore

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“Pregiudicati dalla scarsa domanda dell'esterno, i giovani stazionano nel "Reclusorio" grazie anche alla compiacenza degli amministratori, fino al punto di disattivare i criteri per il loro allontanamento. Alla fine del XVIII secolo, questo fenomeno è largamente rinvenibile, tanto da richiamare l'attenzione dei governatori che, nel 1790, dopo aver riscontrato che nei cinque anni precedenti nessun recluso è uscito impiegato, propongono alcune modifiche ai regolamenti vigenti. Considerando che i criteri fino ad allora osservati di licenziarsi dopo i diciotto anni i reclusi maschi, debbano essere rispettati più largamente, la Giunta dell'Albergo introduce alcune restrizioni per quanto riguarda la permanenza nell'Istituto, al fine di incentivare il reinserimento dei giovani nella società. Infatti, mentre si continua a raccomandare di non licenziare il recluso se non è perfettamente "istruito nell'arte", se ne prevede il trasporto nella casa di correzione di San Francesco fuori porta Capuana «se discepolo e resistente all'apprendere l'arte», oppure il passaggio ai vecchi dell'Albergo se "incapace e scimunito". Resta, invece, confermata la norma di dotare il giovane licenziato di un abito intero, ma questo misero incentivo, ben presto, è arricchito dalla dotazione dei basiliari strumenti di lavoro, nella vana speranza di invogliare i vittitanti a lasciare l'ospizio. Si tratta di espedienti poco convincenti che si scontrano, m annullandosi, contro i numeri sempre più grandi di quanti confluiscono nell'istituto”

cap. 2, p. 51
L'industria della carità