Frasi su cammino
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“Cammino e ripenso a te, questa notte, come fossi qui, a cosa mai io salverei, meglio niente o forse tutto.”

Marco Mengoni (1988) cantante italiano

da Questa notte, n. 2
Re matto

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“In silenzio soffro i danni del tempo, | le aquile non volano a stormi, | vivo è il rimpianto della via smarrita, | nell'incerto cammino del ritorno.”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

da Le Aquile Non Volano A Stormi, n. 2
Dieci stratagemmi

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“Il cielo è la meta del nostro cammino terreno.”

Josemaría Escrivá de Balaguer (1902–1975) presbitero spagnolo

Amici di Dio

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“Mai otterrai che il granchio cammini diritto…”

Aristofane (-448–-386 a.C.) commediografo greco antico

da La pace, ne Le Commedie

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“La reincarnazione ha un senso nell'induismo, è un cammino di purificazione. Fuori da tale contesto, la reincarnazione è moralmente crudele, perché questo eterno ritorno alla vita terrestre somiglia a un ciclo infernale.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: Dall'intervista a L'Express, marzo 1997; citato in Andrea Tornielli, Benedetto XVI: Il custode della fede, Piemme, 2005, p. 222. ISBN 88-384-8559-3

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“Se fai le vacanze in motocicletta le cose assumono un aspetto completamente diverso. In macchina sei sempre in un abitacolo; ci sei abituato e non ti rendi conto che tutto quello che vedi da quel finestrino non è che una dose supplementare di TV. Sei un osservatore passivo e il paesaggio ti scorre accanto noiosissimo dentro una cornice. In moto la cornice non c'è più. Hai un contatto completo con ogni cosa. Non sei uno spettatore, sei nella scena, e la sensazione di presenza è travolgente. È incredibile quel cemento che sibila a dieci centimetri dal tuo piede, lo stesso su cui cammini, ed è proprio lì, così sfuocato eppure così vicino che col piede puoi toccarlo quando vuoi – un'esperienza che non si allontana mai dalla coscienza immediata.”

Variante: Se fai le vacanze in motocicletta le cose assumono un aspetto completamente diverso. In macchina sei sempre in un abitacolo; ci sei abituato e non ti rendi conto che tutto quello che vedi da quel finestrino non è che una dose supplementare di tv. Sei un osservatore passivo e il paesaggio ti scorre accanto noiosissimo dentro una cornice. In moto la cornice non c’è più. Hai un contatto completo con ogni cosa. Non sei più uno spettatore, sei nella scena, e la sensazione di presenza è travolgente. È incredibile quel cemento che sibila a dieci centimetri dal tuo piede, lo stesso su cui cammini, ed è proprio lì, così sfuocato eppure così vicino che col piede puoi toccarlo quando vuoi - un’esperienza che non si allontana mai dalla coscienza immediata.»
Origine: Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta, p. 14-15

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“Le comunità ad un certo punto si bloccano nel loro cammino, perché danno più valore a ciò che hanno raggiunto invece di dare possibilità a cio che deve ancora nascere.”

Antonietta Potente (1958) teologa e religiosa italiana

La fede. Semplicemente appoggiarsi alla profondità della vita, Icone, Roma 2006, pag. 32

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“Ogni essere che cammina al pascolo è condotto dalla frusta.”

fr. 11
Sulla natura

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“Il fatto di avere voluto scrivere un libro con il cuore [Il paradiso di Levon] si è tradotto anche nello sforzo di "celebrare" con affetto numerosi personaggi che ho incontrato lungo il mio cammino. Personaggi universalmente considerati ai margini della società, ma che a me hanno dato moltissimo. In un certo senso, credo che "Il paradiso di Levon" sia un inno alla riconoscenza.”

Carlo Zannetti (1960) chitarrista, cantautore e scrittore italiano

Origine: Da Intervista a Carlo Zannetti: Il Paradiso Di Levon, il suo primo romanzo http://www.loudvision.it/carlo-zannetti-intervista-paradiso-di-levon-primo-romanzo/, Loudvision.it, 2 luglio 2015.

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“Di te amore m'attrista | mia terra, se oscuri profumi | perde la sera d'aranci | o d'oleandri, sereno | cammina con rose il torrente | che quasi ne tocca la foce.”

Isola
Ed è subito sera, Acque e terre
Variante: Di te amore m'attrista | mia terra, se oscuri profumi | perde la sera d'aranci | o d'oleandri, sereno | cammina con rose il torrente | che quasi ne tocca la foce.

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“Ma cos'è la storia senza la politica? Una guida che cammina, cammina, con nessuno dietro che impari la strada, e per conseguenza butta via i suoi passi; come la politica senza la storia è uno che cammina senza guida.”

cap. XXVII
I promessi sposi
Variante: Ma cos'è mai la storia, diceva spesso don Ferrante, senza la politica? Una guida che cammina, cammina, con nessuno dietro che impari la strada, e per conseguenza butta via i suoi passi; come la politica senza la storia è uno che cammina senza guida.

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“A dir la verità, la bellezza di Napoli è un po' un inganno. Napoli non è bella, finché non la guardate da lontano. Da lontano si stende dorata nel sole, il mare è azzurro, quanto ne avete appena un'idea, qui davanti un bel pino, lì quell'azzurro è Capri, il Vesuvio soffia un batuffolo di ovatta biancastra, Sorrento splende lontana e netta – Dio, è bello. E poi scende il crepuscolo, tutto si inazzurra e spuntano le luci, adesso è tutto un semicerchio di piccole scintille, sul mare si muove una nave e splende di luci verdi, azzurre, dorate: Dio, è bello! Ma entra in città, amico mio; cammina per le strade, posa su tutto i tuoi occhi boemi e goditi quanto puoi il pittoresco di questa vita; tra un po' ne sarai nauseato. Forse queste strade sono pittoresche, ma sono decisamente bruttissime. Girovaghi sotto ghirlande di biancheria sporca, ti fai largo tra una minutaglia di ogni risma, asini, mascalzoni, capre, bambini, automobili, ceste di ortaggi, e di altre equivoche porcherie, officine che fuoriescono sul marciapiede e arrivano al centro della strada, immondizie, marinai, pesci, carrozzelle, cespi di cavolo, strilloni, ragazze con i capelli acconciati, sudici monelli stesi a terra; è tutto uno spintonarsi, uno schiamazzare, un bastonare con malagrazia gli animali, un chiamare a gran voce, offrire, urlare, schioccare la frusta, derubare.”

Karel Čapek (1890–1938) giornalista, scrittore e drammaturgo ceco

da Il popolo napoletano, paragrafo II, pp. 57-58
Fogli italiani

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“Questo cetriolo è amaro? Gettalo! Ci sono rovi nel cammino? Devia! È tutto ciò che occorre.”

Marco Aurelio (121–180) imperatore romano

libro L'arte di conoscere se stessi. Pensieri

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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“SMS CHE PASSIONE
Vorrei donarti un letto di rose, per dolce riposo, svegliarti con bacio e sfiorarti con delicate carezze.
Stai serena, la fortuna arriverà e un fuoco riscalderà gli animi e le stelle ci conforteranno illuminando le incertezze creando un viale, con un’unica ombra per intraprendere un cammino insieme.
La tua lacrima non si scioglie mai e asciuga le altre per rallegrare il tuo cuore.
Il vento mi porta il tuo profumo e mi accendi di passione vedo riflesso il tuo viso allo specchio mi ha rubato il cuore non riesco a stare senza sentire il tuo respiro sul mio, mi hai stregato e mi dai gioia col tuo animo dolce coraggioso e allegro che mi contagia.
Vedi quella farfallina variopinta volare dinnanzi al tuo sguardo? Guarda, sono io che mi poso sulle tue labbra e ti custodisco il sonno.
Avete acceso il mattino e colorate le vetrine di gioie. Allietato la giornata con canti leggiadri e soavi.
Io compro idee; spendendo tempo.
La collera perde il sapore attraverso leggeri baci dolci e delicati, una luce intensa colora il mio sorriso, sei una piccola gioia mangiamo le tensioni, immersi da sogni al di la delle nuvole in una forte intesa ed armonia. Quel bacio lo tengo stretto in bocca, respirando le tue emozioni.
Nel mare travolti da lievi onde, con lo spettacolo del cielo azzurro che ci copre e un sole tiepido e dorato ci accarezza, ma ci voltiamo ed è già tutto finito, sparisce… e vola al termine, fino a non riconoscere piu la giovinezza passata e consumata dal tempo che corre sfuggendo, non riusciamo a rincorrerla o fermare gli attimi più belli e intensi, bloccando i movimenti per rivedere il film della vita che avremo voluto creare.
E’ meraviglioso tutto ciò che ci gira attorno, in allegria, quante giornata spensierate, ti dò luce, ci restano i ricordi sbiaditi e il nostro amore scritto sopra una nuvola.
Buon risveglio, un fiocco di neve ti porta a me e si scioglie nella mia lingua arrivando al cuore infreddolito.
Ti arredo la casa con calore e appaghi ogni desiderio, mi cucino per te e mi insaporisco con tuo aroma. Ti accenderei l’entusiasmo con luci colorate, brillanti per rischiarire ogni parte, rubando il tuo sorriso, fermando il tempo per ammirarti e sorridere sempre insieme.
Accendi questo piccolo animo colorando il suo ingenuo sorriso e riempi il cuore di calore dando forma al suo cammino. Queste luci festose dipingono i suoi lineamenti che crescono e danno spazio alla fantasia. Campanelli gioiosi svegliano i dolci sogni e spengono il pianto per dar spazio ai sorrisi.
Svegliati che il freddo copre il mattino con manto bianco, ti trasmetto calore con vento delicato e tra poco il rosso vestirà le feste tanto attese, un cuore impacchettato per annunciarti una splendida festa con inni di gioia come te.
Luci e colori accendono la notte per riscaldare i cuori infreddoliti inni di gioia accompagnano i risvegli e la pace in ognuno di noi volge al cielo.”

Dani67

“Da qualche mese è iniziato l'anno 2020. Con tutti i nostri propositi, le nostre speranze e il desiderio che questo Nuovo Anno tra l'altro bisestile potessimo avere la possibilità e la certezza di raggiungere i nostri obiettivi, i nostri traguardi e già nella nostra mente la fantasia galoppava felicemente verso le nostre mete da raggiungere. Pronti a lottare e superare gli ostacoli che inevitabilmente avremmo trovato nel nostro cammino. Ma spensierati e ignari nel modo più assoluto che potesse esistere un terribile, orribile e invisibile ma reale distruttivo e pericoloso mostro dai lunghissimi ed enormi tentacoli tanto da potersi estendere rapidamente in tutto il mondo. Devastando i paesi, città e le regioni di tutta Italia. Lasciandoci sbigottiti, increduli, vivendo una quotidianità surreale, diventando timorosi sapendo che questo virus mette a repentaglio le nostre vite, insinuandosi nel nostro corpo facendoci indebolire ed ammalare, rischiando la vita. Il tanto temuto e odiato coronavirus. Un virus che ci ha tolto la possibilità di frequentare la scuola, di divertirsi, di fare pubbliche relazioni. Ci ha tolto la libertà di vivere la vita serenamente, di amare, di andare in chiesa. È un male che fa paura perché si è presentato nelle nostre case e nelle nostre vite come una semplice e banale influenza. Poi i primi contagi, i primi decessi ogni giorno in aumento. Mentre era ed è tutt'ora un virus subdolo e sconosciuto quindi non in grado di controllarlo. Nessuna conoscenza, nessuna sperimentazione, quindi nessun vaccino per poterlo debellare. Un virus anonimo di cui possiamo fare solo prevenzione, avere delle accortezze per quanto riguarda il lavarsi spesso le mani e mantenere le distanze gli uni dagli altri. Attenerci alle regole ferree che ci verranno imposte dal Governo, che dovremo seguire tutti quanti per il bene nostro, per gli altri e per il mondo stesso. Un virus che ha cambiato completamente la vita di tutta la popolazione. Io sono fermamente convinta che con l'aiuto di Dio che è Grande e con il nostro impegno, coraggio, intelligenza e la tenacia di tutti noi, riusciremo a sconfiggerlo, annientarlo e con il tempo rimarrà solo che un triste e lontano ricordo.”

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“Nella vita di Herr Cazotte trascorrere la prima notte di luglio all'aperto era una specie di rito. Ad esso fedele, anche il primo luglio di quell'anno, subito dopo che la Corte e tutti gli abitanti di Rosenbad si erano ritirati per la notte, egli uscì sotto le stelle pallide in un cielo terso, in un mondo rorido di rugiada e colmo di fragranza. A tutta prima camminò rapidamente per allontanarsi, poi rallentò il passo per guardarsi intorno. E men­tre così faceva sentì che il suo cuore traboccava di gratitudine. Si tolse il cappello. "Quale tremendo, insondabile potere di immaginazione" si disse "ha formato ognuno dei più piccoli oggetti che ho d'intorno, e li ha combinati in una possente unità! Io non sono una persona modesta, ho una notevole considerazione per i miei talenti, e oso cred­ere che avrei anche potuto immaginare l'una o l'altra delle cose che mi circondano. Avrei potuto inventare i lunghi fili d'erba, ma sarei stato capace di inventare la rugiada? Avrei potuto inventare l'oscurità, ma sarei stato capace di inventare le stelle? Di una cosa sono sicuro" disse tra sé mentre rimaneva perfettamente immobile e ascoltava "che non sarei mai stato capace d'inventare l'usignolo".
"I fiori del castagno" continuò "si tengono dritti come i ceri degli altari. I fiori del lillà sembrano erompere in tutte le direzioni dal tronco e dai rami, dando a tutto l'arbusto l'aspetto di un lussureggiante bouquet e i fiori del cìtiso si inchinano penduli come do­rati ghiaccioli estivi nell'aria di un pallido azzurro. Ma i fiori del biancospino si spandono lungo i rami come fragili strati di neve bianca e rosea. Non è possibile che una varietà così infinita sia necessaria all'economia della Natura, dev'essere per forza la manifestazione di uno spirito universale, inventivo, ottimista e giocondo all'estremo, incapace di trattenere i suoi scherzosi torrenti di felicità. E davvero, davvero: Domine, non sum dignus."”

Karen Blixen (1885–1962) scrittrice e pittrice danese

Si aggirò a lungo per i boschi. "Stanotte" pensò "sto rendendo omaggio al grande dio Pan".
Ehrengard

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“Chi 'ntroppeca e nun cade, avanza de cammino.”

Giambattista Basile (1566–1632) letterato e scrittore italiano

Il Pentamerone, Lo Cunto de li Cunti

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“Una luce è giusto uno spicchio di storia. Se c'è una luce che è come lei, ci sarà anche un rumore, un angolo di strada, un uomo che cammina, molti uomini, o una donna sola, cose del genere. Non si fermi alla luce, pensi a tutto il resto, pensi a una storia. Riesce a capire che esiste, da qualche parte, e che se lei la trovasse, quello sarebbe il suo ritratto?”

Mr Gwyn
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Variante: Una luce è giusto uno spicchio di una storia. Se c'è una luce che è come lei, ci sarà anche un rumore, un angolo di strada, un uomo che cammina, molti uomini, una donna sola, cose del genere. Non si fermi alla luce, pensi a tutto il resto, pensi a una storia. Riesce a capire che esiste da qualche perte, e che se lei la trovasse, quello sarebbe il suo ritratto?

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“È l'esperienza che indica il cammino!”

Daniel Pedrosa (1985) pilota motociclistico spagnolo

GP di Spagna 2011

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“L'anima che cammina nell'amore non annoia gli altri né stanca sé stessa.”

Giovanni della Croce (1542–1591) sacerdote e poeta spagnolo

n. 18
Spunti d'amore

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“L'idealista cammina in punta di piedi, il materialista sui talloni.”

Malcolm de Chazal (1902–1981) pittore, scrittore

Origine: Citato in Guido Almansi, Il filosofo portatile, TEA, Milano, 1991.

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“Se vuoi conoscere i tuoi pensieri di ieri osserva il tuo corpo oggi, | se vuoi sapere come sarai domani osserva i tuoi pensieri di oggi.”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

da Il cammino interminabile, n. 5
Ferro Battuto

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“Monte Grappa, tu sei la mia patria, | Sei la stella, che addita il cammino, | Sei la gloria, il volere, il destino, | Che all'Italia ci fa ritornar.”

Emilio De Bono (1866–1944) generale e politico italiano

Origine: Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 640.

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“Da quel momento sono in cammino. | Indosso una nuvola ogni notte e viaggio. | Solo io mi dico addio | e solo io mi accolgo.”

Joumana Haddad (1970) poetessa, giornalista e traduttrice libanese

da Quando diventai un frutto
In Non ho peccato abbastanza

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“Raflesia: Quanto tempo: anno dopo anno, giorno dopo giorno, pietra dopo pietra, ho percorso tutto questo lungo cammino abbandonando il mio pianeta, un pianeta condannato alla dissoluzione, alla ricerca di una nuova patria. Una patria per me e per la mia gente. Ci dirigevamo verso la Terra, verso il nostro futuro, non per distruggere ma per costruire, per portare una nuova civiltà a un popolo imbelle e dissoluto e creare il grande regno di Mazone. Ma il viaggio interminabile e le lunghe lotte hanno fiaccato il mio popolo, scompaginato il mio esercito e distrutto i miei sogni. Non avrei mai creduto che un piccolo pirata avrebbe umiliato Raflesia! Io ti odio con tutta l'anima, Harlock! Hai distrutto il mio regno, la mia vita, l'avvenire della mia gente, tutto!
Capitan Harlock: Hai ragione, forse sono soltanto un piccolo pirata. Ma sai perché lo sono diventato? Perché ho abbandonato la mia gente, la mia casa? Perché il mondo nel quale ero cresciuto era sporcato dai vizi degli uomini, ferito dalla loro crudeltà!
Raflesia: Allora perché ti ostini tanto a proteggere quella Terra dalla quale sei fuggito disgustato e avvilito?
Capitan Harlock: Perché? Perché laggiù sbocciano i fiori. Perché la Terra è profumata. Perché la sua natura è la cosa più bella di tutto l'universo e perché gli uomini un giorno capiranno finalmente che il vero paradiso è quello. Ma soprattutto perché là vive la creatura che io amo di più.
Raflesia: Parli di quella creatura che io avevo rapito, Mayu?.
Capitan Harlock: Per quella creatura soprattutto e non permetterò mai che un invasore crudele e spietato distrugga le sue illusioni!”

Leiji Matsumoto (1938) fumettista e animatore giapponese

Capitan Harlock serie classica Space Pirat, Episodio 41, Raflesia e Harlock: incontro ravvicinato

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“Il cammino di Gigi D'Agostino.. Reparto pelle d'oca”

Gigi D'Agostino (1967) disc jockey e produttore discografico italiano
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“Il Vangelo di oggi indica gli elementi di questo cammino spirituale: la preghiera, il digiuno e l'elemosina. Tutti e tre comportano la necessità di non farsi dominare dalle cose che appaiono: quello che conta non è l'apparenza; il valore della vita non dipende dall'approvazione degli altri o dal successo, ma da quanto abbiamo dentro.”

Papa Francesco (1936) 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Omelie, Omelia nella Santa Messa per la benedizione e imposizione delle ceneri http://www.vatican.va/holy_father/francesco/homilies/2014/documents/papa-francesco_20140305_omelia-ceneri_it.html, 5 marzo 2014

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