Frasi su creatore
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“L'idea madre del sistema di Fichte è quella dell'uomo creatore, la concezione che l'uomo è ciò che egli stesso si fa.”

Roger Garaudy (1913–2012) filosofo, autore, politico

Origine: Karl Marx, p. 42

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“Prendete tutta la responsabilità sulle vostre spalle e sappiate che voi soli siete i creatori del vostro destino. Tutta la forza e tutto l'aiuto di cui abbisognate sono dentro di voi. Perciò createvi voi stessi il vostro avvenire.”

Vivekananda (1863–1902) mistico indiano

citato in Swami Vivekananda - Il significato della respirazione http://www.ramakrishna-math.org/index.php?option=com_content&view=article&id=124:swami-vivekananda-il-significato-della-respirazione&catid=34:swami-vivekananda&Itemid=73

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“Il personaggio che avevano [i creatori di Dr. House] scritto per me era fantastico.”

Anne Dudek (1975) attrice statunitense

citato nei contenuti speciali dei DVD della quarta stagione di Dr. House, Universal Pictures

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“Amore isveglia e desta e 'mpenna l'ale, | né l'alto vol preschive al van furore; | qual primo grado c'al suo creatore, | di quel non sazia, l'alma ascende e sale.”

Michelangelo Buonarroti (1475–1564) scultore, pittore, architetto e poeta italiano del XV - XVI secolo

son. 260, vv. 5-8
Rime

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“Pensare prima di parlare è la parola d'ordine del critico. Parlare prima di pensare è la parola d'ordine del creatore.”

Edward Morgan Forster (1879–1970) scrittore britannico

da The Raison d'Etre of Criticism in the Arts, in Two Cheers for Democracy; citato in Dizionario delle citazioni

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“Credo che sia una follia consumare i propri giorni ad accumulare ciò di cui non si potrà godere. Sollevate il velo e vi vedrete sotto l'egoismo che trova nella proprietà un mezzo per estendere e prolungare in qualche modo il personalismo. Io sento anche che quest'umile condizione in cui mi trovo, mi dà la capacità di meglio servire i miei simili. Se deve essere la lotta tra quelli che nulla hanno e quelli che troppo hanno, il nostro dovere di cristiani, è di interporci tra questi nemici irriconciliabili. Che l'uguaglianza si restauri! Che la carità faccia da sola ciò che la giustizia non riesce a fare! Io so che Dio e la Chiesa non hanno bisogno né di poeti né di dottori; ma quelli che ne hanno bisogno, sono i deboli credenti scandalizzati dalle defezioni. Sì, noi siamo degli inutili servitori; ma noi rimaniamo dei servitori, e il salario non ci verrà dato che a condizione del lavoro che faremo nella "vigne del Signore" nella parte che ci verrà assegnata. Sì, la vita è spregevole. Ma se noi vediamo l'uso che se ne possiamo fare, se noi la consideriamo come l'opera più perfetta. Del Creatore, la vita allora è degna di rispetto ed amore. Preghiamo l'uno per l'altro. Diffidiamo delle nostre noie, delle nostre tristezze e delle nostre diffidenze. Andiamo semplicemente dove la Provvidenza misericordiosa ci conduce. Superiamo spesso le distanze col pensiero, scriviamoci, consigliamoci, sosteniamoci.”

Frédéric Ozanam (1813–1853) storico e giornalista francese

A Francoise Lallier, 5 novembre 1836, p. 84
Lettere

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“Il bambino non è proprietà dei genitori, ma è affidato dal Creatore alla loro responsabilità, liberamente e in modo sempre nuovo, affinché essi lo aiutino ad essere un libero figlio di Dio.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

11 gennaio 2009 http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/homilies/2009/documents/hf_ben-xvi_hom_20090111_battesimo_it.html
Omelie

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“Niente è più lontano dal pensiero di Max Müller, secondo il quale il discorso mitico è un prodotto inconscio del linguaggio, di cui l'uomo è sempre la vittima e mai il creatore.”

Marcel Detienne (1935–2019) storico e storico delle religioni belga

Origine: Mito e linguaggio da Max Müller a Claude Lévi-Strauss, p. 5

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“L'estromissione del Creatore determina un deragliamento universale della ragione.”

Giacomo Biffi (1928–2015) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

Memorie e digressioni

“Il Natale è una verità: la verità di Dio che sorprendentemente ci ama ed è venuto a farsi uno di noi. Dio ormai non ci lascia più; per questo oggi esplode la gioia, che dalla capanna di Betlemme raggiunge gli estremi confini dell'universo. Non siamo più soli: i compagni, gli amici, i parenti ci possono abbandonare. Ma il Dio che ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio, unito personalmente per sempre alla nostra natura di creature fragili e dolenti, non ci abbandonerà mai alle nostre tristezze, alla nostra inquietudine, al nostro peccato. Non è una fiaba, è una notizia, cioè l'informazione su un fatto avvenuto; non è un bel sogno, è una realtà ancora più bella di ciò che desidereremmo sognare. Nessun uomo ormai può sfuggire al suo Creatore, che lo insegue, lo vuol raggiungere e legare a sé. Non possiamo sfuggirgli, perché il suo amore corre più veloce di noi. Ti inganni, se credi di poter schivare sino alla fine il Signore che è venuto a cercarti. Egli non ti darà pace; ti tormenterà, per portarti a essere sul serio felice; forse disporrà sulla tua via le sconfitte e le delusioni, per farti partecipe della sua definitiva vittoria. Questa è la verità del Natale. Capirlo, inebriarcene, lasciarci trovare da colui che è venuto a cercarci sino a farsi uomo: è l'augurio natalizio più genuino e più bello.”

Giacomo Biffi (1928–2015) cardinale e arcivescovo cattolico italiano

Origine: Da La meraviglia dell'evento cristiano, pp. 269-270; citato in Il settimanale di Padre Pio, anno V, n. 51, p. 19.

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“Per il cristiano, come per Gesù, si tratta di vivere, nel rendimento di grazie al Padre, le gioie umane che il Creatore gli dona.”

Papa Paolo VI (1897–1978) 262° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Gaudete in Domino

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“Il cristianesimo deve essere creatore e lo è stato storicamente in modo prodigioso.”

Olivier Clément (1921–2009) scrittore, poeta e teologo francese

Taizé. Un senso alla vita

“Il mondo non ha bisogno di cristiani piagnucolosi, ma di cristiani creatori.”

Olivier Clément (1921–2009) scrittore, poeta e teologo francese

Taizé. Un senso alla vita

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“[Giovanni di Dio] Un riformatore poiché non mise che un solo malato per ciascun letto; egli fu il primo che pensò a dividere i malati in categorie; fu insomma il creatore dell'ospedale moderno; fu il primo a fondare il Workhouse aprendo nel suo ospizio una casa, dove i poveri senza tetto e i viaggiatori senza denari potevano dormire.”

Cesare Lombroso (1835–1909) medico, antropologo e criminologo italiano

Origine: Da L'uomo di genio in rapporto alla psichiatria, alla storia ed all'estetica, Torino, 1894; citato in Igino Giordani, Il Santo della Carità ospedaliera.

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“Creatore di imagini. L' Imaginifico fu detto d'Annunzio.”

Alfredo Panzini (1863–1939) scrittore e critico letterario italiano

Imaginìfico.
Dizionario Moderno

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“[Sul "cattivo gusto" dei produttori e sullo "spettatore medio"] Se deve essere un Berlusconi a fare i film per questo pubblico, la razza degli autentici creatori è destinata a scomparire.”

Jean-Luc Godard (1930) regista francese

Origine: Citato in Je vous salue Godard http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/12/21/je-vous-salue-godard.html, la Repubblica, 21 dicembre 1985.

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“Creatore del conte Dracula, prototipo di quel vampiro prestatosi a innumerevoli reincarnazioni letterarie e cinematografiche tanto da apparire persino in versione transessuale, Bram Stoker era romanticamente attratto dai travestimenti criminali e dall'arte del raggiro.”

Antonio Debenedetti (1937) scrittore e critico letterario italiano

Origine: Da I criminali di Bram Stoker https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/novembre/02/criminali_Bram_Stoker_co_9_091102026.shtml, Corriere della Sera, 2 novembre 2009.

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“Il logos Creatore è di per sé il sigillo, secondo la cui impronta ha assunto la propria forma ogni cosa creata.”

Filone di Alessandria (-15–45 a.C.) filosofo ellenistico di cultura ebraica

Origine: Da De fuga et inventione; citato in Giulio Busi, Qabbalah visiva.

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“Disfare, de-creare, è il solo compito che l'uomo possa assegnarsi, se aspira, come tutto lascia supporre, a distinguersi dal Creatore.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

L'inconveniente di essere nati

“Questo cambiamento [il retrocedere dell'uomo vecchio e l'inizio dell'attività dell'uomo nuovo] può prodursi progressivamente, per mezzo di molti sforzi, di fatiche e di tentativi, sostenuti con pazienza e tenacia, grazie anche a molte preghiere con lacrime, grida, violenza, dolore e tristezza. Infatti si tratta di una dolorosa duplice operazione di morte e di parto, espressa da una stessa parola nella Bibbia [1]: sono da un lato i dolori della morte dell'uomo vecchio recalcritrante che vi si oppone con tutto il suo essere e dall'altro i dolori del parto dell'uomo nuovo: essi implicano un'immensa trasformazione dell'essere che l'uomo subisce faticosamente, perché rinasce a immagine del suo Creatore nella giustizia e nella santità della verità. Le forze repulsive richieste per espellere il vecchio e el eforze di attrazione necessarie per mettere in opera il nuovo superano le capacità umane. È come se l'essere uomo dovesse ingaggiare la lotta contro se stesso e mettersi a morte. Se non fosse stato per le qualità eccezionali dell'uomo nuovo, la nuova nascita sarebbe stata impossibile. Ma Dio l'ha creato perché viva, perché domini e nulla possa impedirgli di vivere. Le forze vitali dell'uomo nuovo hanno la meglio sugli atteggiamenti recalcitranti dell'uomo vecchio, con una potenza invincibile che il soggetto percepisce con ammirazione, chiedendosi da dove gli venga questo aiuto, e perché prima fosse nascosto. Egli ha l'impressione di essere liberato da ciò che l'ostacolava e comincia a discernere come l'eco di una voce che lo chiama dall'intimo del suo essere e che lo invita alla traversata. Tuttavia questo stesso cambiamento può anche prodursi all'improvviso – come testimonia l'esperienza di molti – senza sforzo né dolore, come un risveglio dopo un profondo sonno. Sul punto di nascere, l'essere nuovo attende solo più un impulso della grazia, in un movimento di fede ardente nel cuore. Allora si sveglia, si manifesta e suscita lo stupore e l'ammirazione. Si dice allore che il tale si è "rinnovato", si è trasformato. Egli stesso percepisce bene che qualcosa è cambiato nel suo essere, nel suo fisico, nel suo stesso corpo. La sua voce, la sua intonazione, l'espressione del suo viso hanno qualcosa di nuovo. Una gioia serena inonda il suo cuore e sprizza dal suo viso e da tutto il suo essere. La calma interiore colma tutta la sua vita: altrettanti segni che una nuova nascita nello Spirito è effettivamente avvenuta. L'uomo si sente riempito di nuove energie spirituali che gli sembrano venire dall'alto ma che, in realtà, hanno la loro origine all'interno, nell'essenza stessa della sua creazione e della sua eredità celeste. [1] Il travaglio del parto (cf. Rm 8,22) e l'agonia della morte (cf. At 2,24) sono espressi in greco dallo stesso termine: odinas.”

Matta El Meskin (1919–2006) monaco egiziano

Il cristiano: nuova creatura

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“«Il tutto, io manifesto in me stesso, nell'etere della coscienza, io ne sono il creatore, io, materiato del tutto». Questa percezione è fonte di immedesimazione con Bhairava.”

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Tantrāloka, Capitolo III
Origine: Citato in André Padoux 2011, p. 174; traduzione di Raniero Gnoli, 1999.

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