Frasi su due-giorni
pagina 33

Karl Raimund Popper photo
Karl Raimund Popper photo
Karl Raimund Popper photo
Jeremy Bentham photo
John Locke photo
Ernest Renan photo
Jean Paul Sartre photo

“Cristo si è fermato a Eboli, L'Orologio, sono i momenti di un'autobiografia che non può svolgersi altrimenti che ricostruendo la storia della società italiana, dal fascismo ai primi anni del dopoguerra. Carlo Levi — qui è il centro della sua arte — non dipinge un quadro d'insieme di codesta società per poi, subito dopo, inserirvisi; non procede verso l'universale astratto. Nella sua opera il moto di universalizzazione è tutt'uno con l'approfondimento del concreto. Dai suoi inizi ci ha posto, sempre, contemporaneamente su due piani: quello della Storia e quello delle sue storie, specchiantisi l'uno nell'altro. Mi sia consentito affermare, in questa occasione, il mio totale consenso a un'arte dello scrivere cosí concepita. Io credo che, attualmente, non possiamo tentare nient'altro che collocare i nostri lettori in questa doppia prospettiva: di una vita che si singola-rizza, avida di gustare il sapore di tutte le altre vite, e di una universalità strutturata del vissuto che si totalizza soltanto nelle vite particolari. […] Quella curiosità di cui poco fa ho parlato, e che ha fatto di lui lo scrittore di cui non possiamo mai dimenticarci, è nata dalla passione di vivere, che lo induce a cogliere come un valore, in se stesso e negli altri, ogni esperienza vissuta. In Levi tutto si accorda, tutto si tiene. Medico dapprima, poi scrittore e artista per una sola identica ragione: l'immenso rispetto per la vita. E questo stesso rispetto è all'origine del suo impegno politico, cosí come alla sorgente della sua arte.”

Jean Paul Sartre (1905–1980) filosofo, scrittore, drammaturgo e critico letterario francese

Origine: Da Galleria, 3-6 (1967), pp. 259-60, a cura di Aldo Marcovecchio; citato in Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, Einaudi, 1990, p. XII.

Voltaire photo

“Alla fine di quasi tutti i capitoli di metafisica dobbiamo mettere le due iniziali dei giudici romani quando non erano capaci di sbrogliare una causa. N. L., non liquet, non è chiaro.”

Voltaire (1694–1778) filosofo, drammaturgo, storico, scrittore, poeta, aforista, enciclopedista, autore di fiabe, romanziere e s…

Dizionario filosofico

Voltaire photo

“Quando la verità è evidente, è impossibile che sorgano partiti e fazioni. Mai s'è disputato se a mezzogiorno sia giorno o notte.”

Voltaire (1694–1778) filosofo, drammaturgo, storico, scrittore, poeta, aforista, enciclopedista, autore di fiabe, romanziere e s…

Dizionario filosofico

Voltaire photo
Voltaire photo
Voltaire photo

“Qual è l'età in cui conosciamo il giusto e l'ingiusto? L'età in cui sappiamo che due più due fa quattro.”

Voltaire (1694–1778) filosofo, drammaturgo, storico, scrittore, poeta, aforista, enciclopedista, autore di fiabe, romanziere e s…

Il filosofo ignorante

Voltaire photo
Giacomo Leopardi photo
Giacomo Leopardi photo
Giacomo Leopardi photo

“Questo di sette è il più gradito giorno, | pien di speme e di gioia.”

Giacomo Leopardi (1798–1837) poeta, filosofo e scrittore italiano

vv. 38-39

Giacomo Leopardi photo
Giacomo Leopardi photo
Giacomo Leopardi photo

“È una mole di 4526 facce lunghe e larghe mezzanamente, tutte vergate di man dell'autore, d'una scrittura spesso fitta, sempre compatta, eguale, accurata, corretta. Contengono un numero grandissimo di pensieri, appunti, ricordi, osservazioni, note, conversazioni e discussioni, per così dire, del giovine illustra con se stesso su l'animo suo, la sua vita, le circostanze; a proposito delle sue letture e cognizioni; di filosofia, di letteratura, di politica; su l'uomo, su le nazioni, su l'universo; materia di considerazioni più ampia e variata che non sia la solenne tristezza delle operette morali; considerazioni poi liberissime e senza preoccupazioni, come di tale che scriveva giorno per giorno per sé stesso e non per gli altri, intento, se non a perfezionarsi, ad ammaestrarsi, a compiangersi, a istoriarsi. Per sé stesso notava e ricordava il Leopardi, non per il pubblico: ciò non per tanto gran conto ei doveva fare di questo suo ponderoso manoscritto, se vi lavorò attorno un indice amplissimo e minutissimo, anzi più indici, a somiglianza di quelli che i commentatori olandesi e tedeschi solevano apporre alle edizioni dei classici. Quasi ogni articolo di quella organica enciclopedia è segnato dell'anno del mese e del giorno in cui fu scritto, e tutta insieme va dal luglio del 1817 al 4 dicembre del 1832; ma il più è tra il '17 e il '27, cioè dei dieci anni della gioventù più feconda e operosa, se anche trista e dolente.”

Giacomo Leopardi (1798–1837) poeta, filosofo e scrittore italiano

Giosuè Carducci

Niccolo Machiavelli photo
Niccolo Machiavelli photo
Baruch Spinoza photo
José Ortega Y Gasset photo
Georg Wilhelm Friedrich Hegel photo
Immanuel Kant photo

“Il bello si accorda col sublime in questo, che entrambi piacciono per se stessi. Inoltre, entrambi non presuppongono un giudizio dei sensi né un giudizio determinante dell'intelletto ma un giudizio di riflessione […].
Ma saltano agli occhi anche differenze considerevoli. Il bello della natura riguarda la forma dell'oggetto, la quale consiste nella limitazione; il sublime invece si può trovare anche in un oggetto privo di forma, in quanto implichi o provochi la rappresentazione dell'illimitatezza, pensata per di più nella sua totalità […] Tra i due tipi di piacere c'è inoltre una notevole differenza quanto alla specie: mentre il bello implica direttamente un sentimento di agevolazione e di intensificazione della vita, e perciò si può conciliare con le attrattive e con il gioco dell'immaginazione, il sentimento del sublime invece è un piacere che sorge solo indirettamente, e cioè viene prodotto dal senso di un momentaneo impedimento, seguito da una più forte effusione delle forze vitali, e perciò, in quanto emozione, non si presenta affatto come gioco, ma come qualcosa di serio nell'impiego dell'immaginazione. Quindi il sublime non si può unire ad attrattive; e poiché l'animo non è semplicemente attratto dall'oggetto, ma alternativamente attratto e respinto, il piacere dei sublime non è tanto una gioia positiva […] merita di essere chiamato un piacere negativo.”

Immanuel Kant (1724–1804) filosofo tedesco

1997, pp. 159-161
Critica del giudizio

Arthur Schopenhauer photo
Arthur Schopenhauer photo
Arthur Schopenhauer photo
Ernest Hemingway photo
Ernest Hemingway photo
Ernest Hemingway photo

“Tutti vorremmo avere la reputazione di essere generosi, e vorremmo comprarla per due soldi.”

Mignon McLaughlin (1913–1983) scrittore, giornalista

Senza fonte

Jeff Bezos photo
Henry Ford photo
Steve Jobs photo
Hermann Minkowski photo

“D'ora in poi lo spazio di per se stesso e il tempo di per se stesso sono condannati a svanire in pure ombre, e solo una specie di unione tra i due concetti conserverà una realtà indipendente.”

Hermann Minkowski (1864–1909) matematico lituano

Origine: Da una conferenza del 1908; citato in Fritjof Capra, Il Tao della fisica, traduzione di Giovanni Salio, Adelphi, 2010, p. 195.

William Osler photo
Claude Bernard photo
Donatien Alphonse François de Sade photo
Donatien Alphonse François de Sade photo
Donatien Alphonse François de Sade photo
Donatien Alphonse François de Sade photo
Donatien Alphonse François de Sade photo
Napoleone Bonaparte photo

“Morendo lascio due vendicatori, due Ercoli in fasce: La Russia e gli Stati Uniti d'America.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese
Napoleone Bonaparte photo

“Quanti uomini superiori sono fanciulli parecchie volte al giorno.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese

L'arte di comandare, Pensieri morali

Helmut Qualtinger photo

“Gli scrittori si dividono in due categorie: persone produttive e vincitori di premi letterari.”

Helmut Qualtinger (1928–1986) attore, scrittore e giornalista austriaco

Senza fonte

Michail Jurjevič Lermontov photo
Marceline Desbordes-Valmore photo
Cyril Connolly photo
Cyril Connolly photo
Cyril Connolly photo
Dylan Thomas photo
Dylan Thomas photo
Simone de Beauvoir photo
Ludwig Wittgenstein photo

“La sola cosa di me che forse un giorno si spezzerà, e di questo ho talvolta paura, è il mio intelletto.”

Ludwig Wittgenstein (1889–1951) filosofo e logico austriaco

26 aprile 1930
Movimenti del pensiero, Diari 1930-1932

Aristofane photo

“Diceopoli: Quante trafitte a questo cuore! Gioie
n'ebbi poche, assai poche, due o tre;
ma dispiaceri… Sí, conta le arene!”

Aristofane (-448–-386 a.C.) commediografo greco antico

Gli Acarnesi, Incipit

Ivan Alexandrovič Gončarov photo
Joséphine Baker photo

“Ho due amori: il mio Paese e Parigi.”

Joséphine Baker (1906–1975) cantante e danzatrice statunitense

Origine: Citato in George E. Kent, Josephine un mito, Selezione dal Reader's Digest, febbraio 1976.

Arthur Schnitzler photo
Emily Dickinson photo
Pierre-Adrien Decourcelle photo

“Diplomazia: la via più lunga fra due punti.”

Pierre-Adrien Decourcelle (1856–1926) scrittore francese

Senza fonte

Euripide photo
Robert Anson Heinlein photo
Robert Anson Heinlein photo
Robert Anson Heinlein photo

“Puoi avere la pace. Oppure puoi avere la libertà. Non sperare di averle tutte e due insieme.”

Robert Anson Heinlein (1907–1988) autore di fantascienza statunitense

Lazarus Long l'Immortale

Robert Anson Heinlein photo
Mária Margita Alacoque photo

“Un altro giorno avendo con qualche nausea servita un'inferma di dissenteria, ei me ne diè una sì forte riprensione, ut lasanum exportans, adactam me, hujus culpae sarciendae causa, senserim ad linguam longo temporis intervallo intingendam in eas sordes, quas aegrota egesserat, et ad buccas iisdem implendas. [che, per riparare a questa colpa, mi vidi costretta, mentre andavo a buttare via ciò che aveva fatto, a bagnarvi la lingua dentro e a riempirmene la bocca]. Appresso il Signore dolcemente, ed in amichevol modo mi rimproverò del far tali cose: Ed io, O mio Signore, gli dissi, così fo a fin di piacervi, e di così obbligarmi il Cuor vostro divino, e tanto spero io conseguire da voi. Ma che non faceste voi, mio Signore, per guadagnarvi i cuori degli uomini, che vel niegano, e da sé spesso vi scacciano? "Il confesso, o mia figlia, che fui sospinto dalla potenza dell'amor mio a segno di tutto sagrificare per la lor salvezza, benché al mio amore con niuna dimostrazione di gratitudine essi rispondano. Or voglio che da' meriti del mio Sacratissimo Cuore tal ingratitudine tu misuri. A te io voglio darlo questo mio Cuore."”

Mária Margita Alacoque (1647–1690) monaca e mistica francese

da Vita della venerabile madre Margherita Maria Alacoque, cap. XL, pp. 80-81
Variante: Un altro giorno avendo con qualche nausea servita un'inferma di dissenteria, ei me ne diè una sì forte riprensione, ut lasanum exportans, adactam me, hujus culpae sarciendae causa, senserim ad linguam longo temporis intervallo intingendam in eas sordes, quas aegrota egesserat, et ad buccas iisdem implendas.. Appresso il Signore dolcemente, ed in amichevol modo mi rimproverò del far tali cose: Ed io, O mio Signore, gli dissi, così fo a fin di piacervi, e di così obbligarmi il Cuor vostro divino, e tanto spero io conseguire da voi. Ma che non faceste voi, mio Signore, per guadagnarvi i cuori degli uomini, che vel niegano, e da sé spesso vi scacciano? "Il confesso, o mia figlia, che fui sospinto dalla potenza dell'amor mio a segno di tutto sagrificare per la lor salvezza, benché al mio amore con niuna dimostrazione di gratitudine essi rispondano. Or voglio che da' meriti del mio Sacratissimo Cuore tal ingratitudine tu misuri. A te io voglio darlo questo mio Cuore."
Origine: Citato in Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale, Odradek Edizioni, Roma, 2008

George Washington Carver photo
William Somerset Maugham photo
Antoine Rivaroli photo
Fernando Pessoa photo

“Litania Noi non ci realizziamo mai. Siamo due abissi – un pozzo che fissa il Cielo.”

Fernando Pessoa (1888–1935) poeta, scrittore e aforista portoghese

1992, p. 139
Il libro dell'inquietudine
Variante: Noi non ci realizziamo mai.
Siamo due abissi - un pozzo che fissa il cielo.

Fernando Pessoa photo
Jane Austen photo
Francis Scott Fitzgerald photo
Erskine Caldwell photo
Vivekananda photo
Hélder Pessoa Câmara photo

“[Terza legge di Telesco] Ci sono due tipi di cerotti: quelli che non attaccano e quelli che non vengono più via.”

Arthur Bloch (1948) umorista e scrittore statunitense

Origine: Citato in Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano. Opera omnia, § 715, p. 93.

Hans Fallada photo
Hans Fallada photo
Platone photo
Platone photo
Platone photo
Diego Armando Maradona photo

“Meglio amare una donna bella e stupida. Anzi, è meglio essere belli e stupidi tutti e due.”

Diego Armando Maradona (1960) allenatore di calcio e calciatore argentino

Origine: Palla lunga e pedalare, p. 26

Diego Armando Maradona photo

“[Nel giugno 1978] Ho due sogni: il primo è giocare un Mondiale, il secondo è vincerlo.”

Diego Armando Maradona (1960) allenatore di calcio e calciatore argentino

Con data
Origine: Citato in Christian Padelli ed Enrico Turcato, Maradona: mezzo secolo nel pallone http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/articoli/articolo45449.shtml, SportMediaset.it, 29 ottobre 2010.

Sergej Aleksandrovič Esenin photo
Sergej Aleksandrovič Esenin photo
Sergej Aleksandrovič Esenin photo
Morgan photo
Alexander Sergejevič Puškin photo

“Due idee fisse non possono esistere contemporaneamente nel campo morale, come nel campo fisico due corpi non possono occupare il medesimo spazio.”

Alexander Sergejevič Puškin (1799–1837) poeta, saggista, scrittore e drammaturgo russo

Origine: La donna di picche, p. 276

John Maxwell Coetzee photo
Henry James photo
Charles M. Schulz photo
Charles M. Schulz photo
Charles M. Schulz photo
Charles M. Schulz photo
Charles M. Schulz photo
Ayn Rand photo