Frasi su educazione
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“La virtuale eclissi della discussione sui contenuti dell'insegnamento, sostituita da un asfissiante fuoco d'artificio su metodologie, obiettivi, profili ed altra irrilevante cartaccia politico-sindacale, […] rimanda alla grande ipotesi filosofica di Martin Heidegger sulla progressiva dissoluzione e trasformazione della tradizione metafisica occidentale in tecnica planetaria. Il carattere anonimo, impersonale ed autoriproduttivo della tecnica planetaria è effettivamente indifferente ai contenuti culturali che lo accompagnano, contenuti culturali creati, elaborati e discussi in una precedente epoca storica di tipo "metafisico". In questo senso, l'attuale tendenza a trasformare lo stesso Internet da rete di comunicazione agile e veloce (cosa che indiscutibilmente è) in una sorta di orizzonte culturale nuovo ed epocale in sé, che caratterizzerebbe un'intera epoca storia avveniristica lasciandosi alle spalle il vecchio ciarpame librario, deve essere considerata come un segnale significativo. I pedagogisti pazzi, i politici superficiali ed i sindacalisti ciarloni che ritengono forse di essere i soggetti consapevoli e progettuali di queste riforme scolastiche non immagina neppure, anche (ma non solo) per carenza di educazione filosofica, di non essere che gli oggetti inanimati di una trasformazione epocale che non riescono neppure a capire. Sarebbe bene che Umberto Galimberti o Emanuele Severino gliela spiegassero, perché al di sotto di questi nomi "supernoti" essi non darebbero certo ascolto a nessuno.”

Costanzo Preve (1943–2013) filosofo e saggista italiano

Origine: L'educazione filosofica, p. 142

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“Kant credeva fermamente nel ruolo capitale dell'educazione, ma non in quello delle verità mascherate, differite, addolcite, centellinate.”

Massimo Piattelli Palmarini (1942) professore di scienze cognitive, linguista, epistemologo italiano

Variante: Kant credeva fermamente nel ruolo capitale dell’educazione, ma non in quello delle verità mascherate, differite, addolcite, centellinate.
Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 2, Che tipo d'uomo era Kant, p. 53

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“Resta fermo che il termine «liberale» nasce da un'auto-designazione orgogliosa, che ha al tempo stesso una connotazione politica, sociale e perfino etnica. Siamo in presenza di un movimento e di un partito che intendono chiamare a raccolta le persone fornite di un'«educazione liberale» e autenticamente libere, ovvero il popolo che ha il privilegio di essere libero, la «razza eletta» – per dirla con Burke –, la «nazione nelle cui vene circola il sangue della libertà». Tutto ciò non è stupefacente. Come è stato chiarito da eminenti studiosi delle lingue indoeuropee, «liberi» è una «nozione collettiva», è un segno di distinzione che compete ai «ben nati» e solo a loro. Proprio per questo, al di fuori della comunità dei liberi e dei ben nati, la servitù o la schiavitù non solo non è esclusa ma è perfino presupposta. Agli occhi di Cicerone, alla testa dei liberi populi è Roma, che pure procede alla schiavizzazione in massa dei popoli sconfitti e considerati indegni della libertà. In modo analogo, nell'Inghilterra liberale del XVIII secolo, una canzone divenuta assai popolare (Rule Britannia) così inneggia all'impero che ha da poco strappato alla Spagna l'asiento, il monopolio della tratta dei neri: «Questo fu il suo privilegio divino, / che gli angeli cantarono in coro: / Oh Britannia, comanda alle onde, / Mai gli inglesi saranno schiavi».”

Domenico Losurdo (1941–2018) filosofo italiano

cap. VIII, 1, p. 242

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“Supponiamo, ad esempio, un mondo rinchiuso un una grande sfera e soggetto alle seguenti leggi:
1) la temperatura non è uniforme;
2) è massima al centro, diminuisce man mano che ci si allontana da esso, per ridursi allo Zero Assoluto quando si raggiunge la superficie della sfera che racchiude questo mondo.
Preciso meglio la legge secondo cui la temperatura varia. Sia R il raggio della sfera limite: sia r la distanza fra il punto considerato e il centro di tale sfera. La temperatura assoluta sarà proporzionale a R2 – r2. Suppongo ancora che, in questo mondo, tutti i corpi abbiano lo stesso coefficiente di dilatazione, in modo tale che la lunghezza di un qualunque regolo sia proporzionale alla sua temperatura assoluta. Supporrò infine che un oggetto, trasportato da un punto all'altro, essendo diversa la sua temperatura, si ponga immediatamente in equilibrio calorifico con il suo nuovo ambiente. In queste ipotesi, nulla è contraddittorio o inimmaginabile. Un oggetto mobile diverrà allora sempre più piccolo nella misura in cui ci si avvicinerà alla sfera limite. Osserviamo innanzitutto che, se questo mondo è limitato sul piano della nostra abituale geometria, apparirà come infinito ai suoi abitanti. Se essi volessero avvicinarsi alla sfera limite, si raffredderebbero e diverrebbero sempre più piccoli. I loro passi sarebbero sempre più brevi, al punto che essi non potrebbero mai raggiungere la sfera limite. […] Farò ancora un'altra ipotesi. Supporrò che la luce attraversi mezzi diversamente rifrangenti e in modo tale che l'indice di rifrazione sia inversamente proporzionale a R2 – r2. E' facile constatare che, in queste condizioni, i raggi luminosi non sarebbero rettilinei, ma circolari. […] Se fondassero una geometria, essa non sarebbe come la nostra, e cioè uno studio dei movimenti dei solidi invariabili. Sarebbe […] la geometria non euclidea. Così, individui come noi, la cui educazione si realizzasse in un mondo simile, non avrebbero la nostra stessa geometria.”

Henri Poincaré (1854–1912) matematico, fisico e filosofo francese

Origine: La scienza e l'ipotesi, pp. 73-ss.

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“L'attenzione dovrebbe essere l'unico oggetto dell'educazione.”

Simone Weil (1909–1943) scrittore, filosofo

vol. II, VI
Quaderni

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“Non riesco a capire l'ossessione che alcuni hanno per dare una spiegazione razionale a immagini spesso gratuite. La gente vuole sempre la spiegazione di tutto. È la conseguenza di secoli di educazione borghese. E per tutto quello per cui non trovano spiegazioni ricorrono in ultima istanza a Dio. Però, a cosa gli serve? Dopo dovranno spiegare Dio.”

Luis Buñuel (1900–1983) regista spagnolo

In occasione di un'intervista rilasciata nel 1962 dopo aver vinto il premio della critica al Festival di Cannes con L'angelo sterminatore.
Origine: Citato in Alberto Farassino, Scritti strabici: cinema, 1975-1988, Baldini Castoldi Dalai, 2004, p. 317.

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“L'educazione ha lo scopo di farci dimenticare quel che la natura ci ha insegnato.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

Il grillo parlante

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“Il cinico sta allo scettico come l'ateo sta all'agnostico.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

L'ora di Educazione Cinica
La vita è troppo bella per viverla in due

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“[Sullo Stile Juventus] È comportarsi come in famiglia, con educazione e un grande rispetto reciproco. Queste due cose sono alla base dello stile Juve fuori campo. In campo è giocare sempre e solo per vincere.”

Roberto Bettega (1950) dirigente sportivo ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Gianni Mura; Andrea Gentile, Aurelio Pino, Non gioco più, me ne vado: gregari e campioni, coppe e bidoni, Il Saggiatore, Milano, 2013, p. 191. ISBN 88-4281-752-X

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“Jamie ha smesso di giocare un paio di anni fa ed evidentemente in due anni ha dimenticato tutto quello che ha fatto in campo e lo stesso vale per il signor Souness, anche se lui ha smesso parecchio tempo fa. Me lo ricordo al Benfica e so un sacco di cose su di lui, ma per educazione preferisco riderci sopra, perché l'invidia è il più grande omaggio che le ombre fanno all'uomo.”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Chelsea (2013-2015)
Origine: Citato in Mourinho ne ha per tutti: "Souness frustrato, Carragher senza memoria" http://www.gazzetta.it/Calcio/Premier-League/14-03-2015/mourinho-risponde-souness-gran-giocatore-ma-allenatore-frustrato-110105508077.shtml, Gazzetta.it, 14 marzo 2015.

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“L'arte dell'educazione dovrebbe essere piuttosto paragonata a quella della medicina.”

Jacques Maritain (1882–1973) religioso, filosofo

Per una filosofia dell'educazione

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“[Su Amedeo Modigliani] Era rigido, tutto d'un pezzo, inaspettatamente violento, a causa della sua dolcezza apparente… galante e madrigale italiano con le donne e capace di crudeltà. Amava l'educazione e non se ne serviva affatto.”

Max Jacob (1876–1944) poeta, pittore e scrittore francese

Origine: Christian Parisot, Modigliani, la vita le opere, Edizioni Carte Segrete, pp. 170-171. ISBN 88-96490-91-X

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“I due, infatti, non sono diversi solo nel modo di giocare a tennis, ma soprattutto nel modo di intenderlo. Roger gioca con leggerezza, senza le malinconie di Pete, talmente stressato dal pensiero di conquistare Parigi che accoglieva come una liberazione le sue eliminazioni nei primi turni. Roger è di un'altra pasta. […] È un perfezionista, come Schumacher e non gli piace scendere sotto un certo livello. […] Ma per quanto brava [Mirka] non avrebbe avuto vita facile con un ragazzo diverso da Roger, che ha solo un difetto – e non è, come ha scherzato Roddick. il taglio dei capelli –, ma la sua scarsa attitudine domestica, tanto che Mirka è riuscita solo una volta a strapparlo dalla villetta di Wimbledon dove hanno vissuto quindici giorni, per accompagnarla da Sainsbury's a fare la spesa. Roger è solare. Non ha i cali d'umore di Sampras e lega con tutti i suoi colleghi. Se è Schumacher nel perfezionismo […], è Maradona nei rapporti umani. Tutti gli riconoscono, oltre all'immensa classe, anche umanità, gentilezza dei modi, assenza di arroganza. Caratteristiche che non si conquistano con l'allenamento, ma con l'educazione.”

Roberto Perrone (1957) giornalista e scrittore italiano

Origine: Da Federer, è partita la caccia a Sampras https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2005/luglio/05/Federer_partita_caccia_Sampras_co_7_050705002.shtml, Corriere della sera, 5 luglio 2005, p. 47.

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“Ci sono voluti dieci anni per correggere l'educazione sbagliata ricevuta dalla mia famiglia: il lavoro visto come strumento per sopravvivere. Io invece volevo un lavoro che servisse a emanciparmi.”

Maurizio Cattelan (1960) artista italiano

Origine: Dall'intervista di Camilla Baresani Ricomincio da pittore. Anche se non so dipingere, Io Donna, 15 ottobre 2011.

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“Solo una cosa è ormai gratuita in Italia: l'educazione. Perché non abusarne?.”

Alessandro Ruspoli (1924–2005) principe e regista italiano

citato in Corriere della sera, 14 agosto 1999

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“Devo dire che l'esperienza di Auschwitz è stata tale per me da spazzare qualsiasi resto di educazione religiosa che pure ho avuto. […] C'è Auschwitz, quindi non può esserci Dio. Non trovo una soluzione al dilemma. La cerco, ma non la trovo.”

Primo Levi (1918–1987) scrittore, partigiano e chimico italiano

Origine: Queste due ultime frasi furono aggiunte a matita sul dattiloscritto dell'intervista con Camon da Primo Levi stesso.
Origine: Da Ferdinando Camon, Conversazione con Primo Levi, Guanda

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“Ho imparato molto di più vedendo film che leggendo pesanti tomi sull'estetica del cinema. La migliore educazione a fare film è farne uno.”

Stanley Kubrick (1928–1999) regista statunitense

Origine: Dall'intervista a Time del 15 dicembre 1975; citato in Enrico Ghezzi, Stanley Kubrick, Editrice Il Castoro e l'Unità, 1995.

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“Senza alcun dubbio la severa educazione classica ha suscitato un impulso, non verso un'imitazione tradizionale, ma verso un controllo rigoroso di tutto ciò che concerne vigore della parola, e il desiderio di un'intima penetrazione stilistica del verso. Quantunque ritenuto uno dei moderni rinnovatori della poesia, Quasimodo resta, in un certo senso, legato alla tradizione per le sue qualità di vero erede del mondo classico.”

Anders Österling (1884–1981) poeta svedese

Origine: Da Discorso ufficiale per il conferimento del premio Nobel a Quasimodo; citato in Gaetano Munafò, Quasimodo, Poeta del nostro tempo, Introduzione e guida allo studio dell'opera di Salvatore Quasimodo. Storia e antologia della critica, Le Monnier, Firenze, 1973, p. 219.

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“Mal giova illustre sangue | Ad animo che langue.”

Giuseppe Parini (1729–1799) poeta, librettista e traduttore italiano

da La Educazione, in Odi

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“Ci sono organi costruiti per ricevere e organi costruiti per espellere. Ci sono anche faccende delicate. Ci sono problemi di batteri, che richiedono una grande attenzione nel momento in cui si fanno certe pratiche. Onde evitare malattie, eccetera. Quindi nel momento dell'educazione sessuale nelle scuole, è normale, corretto e fisiologico dare un modello: gli organi dell'uomo e della donna sono stati creati per certe determinate funzioni. E non è altrettanto naturale il rapporto tra due uomini o due donne. […] [sul bacio tra due donne] A lei che effetto fa se uno fa pipì? Se lo fa in bagno va bene, ma se uno fa la pipì per strada davanti a lei, può darle fastidio.”

Carlo Giovanardi (1950) politico italiano

Origine: Da un'intervista alla trasmissione radiofonica Non ci sono più le mezze stagioni, Radio 24; citato in Marco Pasqua, "Bacio tra donne come fare pipì in strada" Giovanardi di nuovo nella bufera http://www.repubblica.it/politica/2012/02/12/news/bacio_tra_donne_come_fare_pip_in_strada_giovanardi_di_nuovo_nella_bufera-29771532/?ref=HREC1-15, Repubblica.it, 14 febbraio 2012.
Origine: Radio 24 in occasione dell'intervista ha titolato «Due donne che si baciano per strada? È come uno che fa la pipì in pubblico», Giovanardi ha precisato in un'intervista successiva: «Ma scherziamo? Io non ho mai detto quelle parole hanno usato le prime cinque righe della mia prima risposta e le hanno attaccate a sette risposte successive. Un taglio manipolatorio che omette tutto il ragionamento intermedio, il quale dimostra come non esista alcun atteggiamento omofobo da parte mia, ma semplicemente la difesa di regole di buona educazione che devono valere per tutti, etero ed omosessuali. [...] Soltanto dopo quattro giorni sono riuscito ad acquisire la registrazione integrale dell’audio di questa vergognosa operazione di manipolazione mistificatoria.» "La frase sui baci gay manipolata ad arte Ora mi perseguitano" http://www.ilgiornale.it/news/frase-sui-baci-gay-manipolata-ad-arte-ora-mi-perseguitano.html, ilgiornale.it, 18 febbraio 2012.

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“Francisco Franco ha lasciato in eredità l'ordine. In Spagna funziona tutto e funziona bene, ci sono educazione, pulizia, rispetto e poca burocrazia.”

Fabio Capello (1946) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Capello «franchista» fa infuriare la Spagna http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/02_Febbraio/09/capello.html, Corriere della Sera, 9 febbraio 2006

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“Qualsiasi educazione che consideri il maestro come l'agente principale perverte la natura stessa dell'opera educativa.”

Jacques Maritain (1882–1973) religioso, filosofo

Per una filosofia dell'educazione

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“«A tutto c'è rimedio» dicono quelli che hanno provocato il danno.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

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La vita è troppo bella per viverla in due

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“L'educazione dell'uomo deve tener conto del gruppo sociale e preparare il fanciullo ad avervi la sua funzione.”

Jacques Maritain (1882–1973) religioso, filosofo

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“[Fabrizio] chiedeva perdono a Dio per molte cose; ma, fatto notevole, non pensò neppure ad annoverare tra i suoi peccati il progetto di diventare arcivescovo, per la semplice ragione che il conte Mosca era primo ministro e giudicava quel posto e i suoi svariati privilegi convenienti al nipote della duchessa. Fabrizio l'aveva desiderato senza eccessivo slancio, è vero, però ci aveva pensato spesso, proprio come avrebbe fatto per un posto di ministro o di generale. Non gli era mai passato per la testa che la sua coscienza potesse avere voce in capitolo nel progetto della duchessa: e questo è un esempio concreto della strana forma di religione imparata da Fabrizio presso i gesuiti di Milano. È una religione che toglie il coraggio di pensare alle cose che non rientrano nelle abitudini, e vede nell'esame di coscienza il più grave di tutti i peccati, perché rappresenta un passo avanti verso il protestantesimo. Per sapere di cosa si è colpevoli, bisogna chiederlo al prete, oppure leggere la lista dei peccati così come appare nei libri intitolati "Preparazione al sacramento della Penitenza". Fabrizio sapeva a memoria la lista dei peccati redatta in latino; l'aveva imparata all'Accademia Ecclesiastica di Napoli. Mentre la recitava, arrivato alla voce "delitto", si era accusato davanti a Dio di avere ucciso un uomo, anche se per legittima difesa. Aveva rapidamente elencato, ma senza farci attenzione, i diversi articoli relativi al peccato di simonia (procurarsi attraverso il denaro le dignità ecclesiastiche). Se gli avessero chiesto cento luigi per diventare primo gran vicario dell'arcivescovo di Parma, avrebbe respinto la proposta con sdegno; ma, pur non mancando di intelligenza né di logica, non gli venne mai in mente che impiegare a suo vantaggio l'autorità del conte Mosca fosse una simonia. E qui trionfa l'educazione gesuitica: abituare la gente a non fare attenzione a cose più chiare della luce del sole. Un francese cresciuto all'insegna dell'interesse personale e nutrito di ironia parigina avrebbe facilmente, e in buona fede, accusato Fabrizio di ipocrisia, proprio nel momento in cui il nostro eroe apriva il suo cuore a Dio con la più grande sincerità e la più profonda commozione.”

Libro Primo – Capitolo XII
La Certosa di Parma